Il debito

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 18 ottobre 2021 con un tema di Luca Cristiano!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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GiulianoCannoletta
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Il debito

Messaggio#1 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:29

«Ti dico che è stregata, Leo. Ci vive una specie di mago.» Eva si mette le mani ai fianchi e piega la testa di lato. Che rabbia quando fa così. Ma in verità è solo una fifona, anche a scuola ha sempre paura della maestra.
Guardo verso la finestra del piano terra. Troppo ghiotta, la vetrata è venuta tutta giù, ci passerebbe un orso. Se mi alzo sulle punte riesco pure a sbirciare dentro.
La saputella lentigginosa continua a fissarmi, aspetta che io mi arrenda.
«Va bene, non venire. Chissenefrega.» Mi aggrappo al davanzale, punto i piedi e mi tiro su. Prima che Eva possa starnazzare qualcosa, sono dentro alla casa stregata.
La luna illumina mezzo salone. Mobili grossi, polverosi. Vecchi. Se avessi un nonno, penso che casa sua sarebbe così.
La libreria è enorme, ci sono più volumi che nella biblioteca della scuola. E poi statuette, burattini, maschere. Che razza di posto.
Scrosto uno strato di polvere da una cornice e riporto alla luce un manifesto sbiadito. Un ometto baffuto allarga le braccia intorno a una scritta. “Il Grande Osman, Mago Illusionista”. Che nome da babbeo.
Sotto c'è una teca con una moneta, chissà forse vale qualcosa. Sollevo il vetro, la afferro e me la infilo in tasca.
Che stupida Eva, si sta perdendo tutto il bello. Non c'era proprio niente da temere. Mi avviò verso la parte in ombra.
D'un tratto tutto pare crollare. Non c'è più il pavimento. Cado.
Atterro in piedi, senza un tonfo. Forse non mi sono mai mosso.
«Che ci fai qui?»
Mi volto di scatto. Quella voce...
Padre Gaetano cammina verso di me. Sorride, il viso deforme. Mostruoso. La mano stringe un frustino. «Sei stato un bambino cattivo, Leo?»
«Tu sei morto!» Vorrei urlare, mi esce solo un singhiozzo.
Corro. Sbatto. Raggiungo la finestra, mi lancio.
Atterrò sull'erba, Eva si affaccia su di me. «Che è successo?»
Non. Lo. So.

*

«Cristo, Leo, non c'è nessun altro posto.» Tom mi afferra per il bavero e mi tira con forza.
Punto i piedi per un attimo, poi sento i rumori degli anfibi sui sampietrini.
«Di là! Sono andati di là!» Voci rabbiose, sempre più vicine.
Tom ha ragione, non c'è un altro posto dove nascondersi.
«D'accordo, seguimi.» Sospiro. «So da dove entrare.»
Saranno vent'anni che non mi avvicino alla casa. Da quella notte.
Raggiungo la finestra, non è mai stata riparata. Con un balzo sono sul davanzale, mi tiro su e aiuto Tom a fare lo stesso. Ci lasciamo cadere nel salone.
«Potevate bussare.»
Che diavolo! Mi mordo il labbro per non urlare. Un vecchietto in vestaglia si avvicina a noi, arricciandosi il baffo sinistro. «Tra persone civili si usa così.»
«Io... noi...»
Tre colpi alla porta interrompono i miei farfugli. Ci hanno trovati.
«Ecco, sentite come si fa?» L'ometto sorride. «Attendete pure in sala, vado a ricevere gli altri ospiti.»
Sbircio fuori dalla finestra, mi ritraggo subito. Ci sarà una mezza dozzina di militari là fuori, forse più. Siamo in trappola.
«Due sovversivi si stanno nascondendo da queste parti.» La voce dell'ufficiale alla porta mi arriva nitida. Dobbiamo perquisire la casa.»
«Oh, cielo! Certo, fate pure.»
Tiro fuori la pistola, mi sono rimasti due colpi. Tom ha solo il pugnale. Non c'è bisogno di dire niente, venderemo cara la pelle.
L'ometto scorta i militari in sala, alzo l'arma pronto a far fuoco.
Qualcosa non va. Si guardano intorno, guardano verso di noi. Pare che non ci vedano. Mi volto verso Tom, alza le spalle. Non capisce.
L'ufficiale fa qualche passo indietro, si abbraccia da solo. Gli occhi sbarrati, la bocca aperta. Trema. Anche gli altri sembrano a disagio. Ognuno a colloquio dai suoi mostri.
«Non c'è nessuno qua.» Dà l'ordine a fatica, la voce è rotta. «Andiamo via.»
In pochi istanti i militari si dileguano.
L'ometto si avvicina a noi trascinando i piedi. Ha cambiato baffo da arricciare, ma il sorrisetto è sempre il solito. «Se volete potete passare la notte qui. Non torneranno più.»
«Io... grazie...»
Allunga la mano verso di me. «Non è gratis.»
Esito per un attimo. Poi la mano scivola in tasca a cercare una moneta che ho tenuto con me per vent'anni.


“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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antico
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Re: Il debito

Messaggio#2 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:34

Ciao Giuliano! Caratteri e tempo ok! Luca Cristiano Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Il debito

Messaggio#3 » martedì 19 ottobre 2021, 19:04

Prime Impressioni Ciao Giuliano, piacere di rileggerti. Una bella storia incentrata su un illusionista, mi ha ricordato una tua storia precedente, con protagonista Houdini.

Aderenza al Tema. Tutt ok.

Punti di Miglioramento. Ho letto tutto senza intoppi, la trama è carina, i personaggi sono un po' stereotipati, ma chissene (il mago che si liscia i baffi è un'immagine vista tante volte.. comunque efficace, per quello che deve fare).
Lato stile, come dicevo, tutto scorre bene. Magari, hai inserito un po' di tell di troppo (c'è quel "D'un tratto" che mi fa un po' uscire dall'immersione), ma non mi ha dato fastidio.

Punti di Forza. Una storia carina, l'elemento della moneta che viene restituita dopo vent'anni come "pagamento" per l'aiuto ricevuto mi è piaciuto, crea un buon collegamento tra inizio e fine. Insomma, sarà arduo stilare la classifica.

Conclusioni. Promosso a pieni voti, storia carina, che ho letto volentieri. Insomma, mi volete male, per le prime posizioni tirerò un dado.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il debito

Messaggio#4 » martedì 19 ottobre 2021, 20:36

Ciao Matteo, grazie per il commento!
Sì, per l'illusionista ho ripreso un personaggio di un mio racconto di qualche mese fa, il vecchio maestro di magia del protagonista.
Qualche pennellata di tell, ahimè, mi sfugge sempre, anche dopo qualche rilettura.
Felice che nel complesso ti sia piaciuto, a rileggerci presto!
Giuliano
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Stefano Impellitteri
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Re: Il debito

Messaggio#5 » mercoledì 20 ottobre 2021, 4:15

Ciao Giuliano, molto piacere.

Il racconto è carino, scritto abbastanza bene. Ho sentito la mancanza solo di una cosa: essendo immerso nel personaggio al punto che i suoi pensieri sono il narratore, mi sarebbe piaciuto se avessi spinto sulla differenza di personalità tra un bambino (prima parte) e un adulto in fuga in quella situazione. Le due parti, senza lo spieghino che dice che sono passati vent' anni, non hanno la differenza di punto di vista di due età così diverse.

Comunque ho gradito.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il debito

Messaggio#6 » mercoledì 20 ottobre 2021, 18:32

Ciao Giuliano, piacere di leggerti.

La lettura non fila liscia dall'inizio alla fine, non solo per qualche 'tell' e per un paio di errori (ti segnalo avviò e atterrò) che ti sono sfuggiti ma per un po' di incongruenze che mi hanno costretto a rileggere una volta giunto alla fine.

Le parole della ragazzina che aprono la storia non hanno settato in maniera inequivocabile l'ambientazione, come penso un incipit dovrebbe invece fare. Siamo davanti a una casa stregata oppure alla dimora di un mago?
Nel primo caso tendo ad immaginarmi una catapecchia abbandonata in cui dimorino i fantasmi, nel secondo caso invece una sorta di 'biblioteca privata' di testi magici con annesso laboratorio magico/alchemico. La presenza di una finestra sfondata e la luna che illumina tutto (ho pensato che stessi suggerendo un foro nel tetto) mi ha fatto erroneamente propendere verso la prima immagine: la comparsa del vecchio prete defunto mi è sembrata quella di un fantasma, nonostante il poster del mago illusionista, e l'ho quindi vista come la conferma della versione 'stregata'.
Dopo venti anni troviamo che la finestra è ancora rotta, la casa dunque è ancora disabitata, tanto agli occhi del lettore che del ragazzo diventato uomo. Il protagonista ricorda lo spavento e NON lo ritiene una paura da bambino, ma il pericolo è tangibile e incombente e lo costringe a vincere la paura.
Invece la casa non è affatto disabitata e dentro c'è il mago. Tutta l'ambientazione nella mia mente ne è risultata stravolta. Perchè il mago dovrebbe abitare una casa con una finestra rotta da vent'anni e in condizioni tali da sembrare disabitata?
Ma arriva la seconda incongruenza: gli inseguitori non hanno visto il protagonista entrare nella casa (altrimenti sarebbero passati anche loro dalla finestra) e decidono di entrare dalla porta. Anzi, si fermano e _bussano tre volte_ a una casa che sembra disabitata, interrompendo l'impeto dell'inseguimento di due fuggiaschi armati. Ho avuto la sensazione che un inseguimento con sparatoria alla 'Arma letale' diventasse improvvisamente un poliziesco alla 'Tenente Colombo'.
Ultimo dettaglio che mi è poco chiaro, poiché mi pare che manchi una semina: come mai il protagonista porta costantemente in tasca la moneta rubata venti anni prima, anche quando deve fare un attentato terroristico? Non c'è un indizio che possa suggerire il motivo di questa caparbietà nel conservare quella moneta, pertanto la sua presenza mi è sembrata ingiustificata.
Dopo una rilettura necessaria principalmente per leggere il 'fantasma' come una illusione, il racconto risulta gradevole, eccetto per l'incognita persistente della moneta.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Mario Mazzafoglie
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Re: Il debito

Messaggio#7 » giovedì 21 ottobre 2021, 13:21

Cio Giuliano, un piacere leggerti.
La prima cosa che balza all'occhio, e che mi sembra già ti abbiano fatto notare, è la poca differenza di linguaggio tra i due blocchi del racconto. Nel primo quella non può essere la voce di un bambino. Un bambino non userebbe mai parole tipo "starnazzare", "volume" (al posto di "libro"), "ometto baffuto", "viso deforme" e ce ne son altre.
L'immersione nei bambini è una delle cose più difficili in scrittura e mi permetto di dire che apprezzo il tuo coraggio ma non me la sento di dire che ti sia riuscita benissimo.
Per il resto, poi, il tema è centrato anche se la declinazione non è eccezionale.
Anche a me è piaciuto molto l'episodio della moneta che ci lascia con una bella immagine mentale.
L'impressione è che questo racconto sia parte di qualcosa di più grande rispetto a qualcosa creata appositamente per il contest, ma in qualche modo è un qualcosa in cui cadiamo tutti. Ma c'è chi è più bravo a mascherarlo.
Detto questo, la storia si lascia leggere bene, ed è un racconto piacevole anche nelle sensazioni che ci lascia.
A rileggerti.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il debito

Messaggio#8 » giovedì 21 ottobre 2021, 14:54

Ciao Stefano, Pietro, Mario.
Sì, effettivamente avrei dovuto spingere di più sulla caratterizzazione del pdv-bambino. Ho avuto un po' paura che semplificandolo lo avrei reso troppo grottesco grottesco, ma così l'ho privato di una sua voce più personale. Col senno di poi avrei dovuto osare di più.
Grazie per gli appunti e i consigli, a rileggerci presto!
Giuliano
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Emiliano Maramonte
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Re: Il debito

Messaggio#9 » giovedì 21 ottobre 2021, 16:22

Ciao Giuliano!
Il racconto mi ha lasciato una gradevole sensazione addosso, ma niente di così eclatante.
Ho avvertito un eccessivo disallineamento tra il paragrafo nel passato e quello nel presente, con tutti gli inconvenienti che altri prima di me ti hanno ben evidenziato. Non è un problema grave, ma depotenzia un po' l'impatto complessivo del testo.
Inoltre, restano comunque diversi punti di perplessità relativi a questo confronto passato/presente, in cui la casa, già disabitata 20 anni prima, in automatico può essere considerata disabitata nel presente ma invece ha un occupante che è proprio il mago che conclude la vicenda. Inoltre mi accodo a chi ha detto che non è inconveniente da poco il dettaglio della moneta che, guarda caso, ricompare 20 anni dopo e proprio nel momento più critico del climax; e consideriamo che è l'elemento determinante dell'intera storia, dal quale scaturisce anche il titolo.
Ti devo fare i complimenti invece per l'atmosfera suggestiva che si respira per tutto il racconto, inevitabile quando si parla di maghi e illusionisti. Magari questo può avere il gusto del già visto, però nel tuo racconto funziona bene.
Tema centrato.

In bocca al lupo!
Emiliano.

alexandra.fischer
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Re: Il debito

Messaggio#10 » venerdì 22 ottobre 2021, 20:10

IL DEBITO di Giuliano Cannoletta Tema centrato. La visita a casa del mago Osman è molto ben resa attraverso tutto l’armamentario di oggetti utili ai suoi numeri, maschere comprese. Il punto di forza del racconto è la moneta intascata da Leo quando è bambino, in compagnia della guida pavida Eva. Molto bello il particolare della comparsa del sacerdote fantasma che lo condanna per l’intrusione nella casa del mago, molto weird, con la finestra rotta che nessuno ripara. Il racconto acquista potenza nella seconda parte: il mago non è così cattivo, durante la perquisizione dei militari copre Leo e il compagno di lotta, ma è ovvio che rivoglia la moneta indietro. L’alone di ambiguità su Osman, fantasma o mago talmente potente da essere oltremodo longevo dà molta efficacia alla storia. Unico punto debole: nel cambio di scena ci vogliono tre asterischi, a uso dell’Editor.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il debito

Messaggio#11 » sabato 23 ottobre 2021, 20:08

Ciao Emiliano, ciao Alexandra!
Sono contento che l'atmosfera del racconto vi sia piaciuto, avevo puntato molto su questo aspetto.
Non sto a dilungarmi sui difetti della prima parte, col senno di poi differenziare il registro narrativo dei due spezzoni sarebbe stata la cosa migliore da fare.
Riguardo ai nodi irrisolti, alcuni aspetti li ho volutamente lasciati in sospeso (spettro o mago immortale?), mi sembrava che lasciare questa libera interpretazione ai lettori rafforzasse l'atmosfera misteriosa. Prendo atto che questa modalità a qualcuno è piaciuta, ad altri meno.
Grazie per i vostri appunti e consigli! A rileggerci presto.
Giuliano
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Michael Dag
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Re: Il debito

Messaggio#12 » domenica 24 ottobre 2021, 16:21

Ho letto a caso il tuo racconto e… Wow!
Bello davvero, un finale che assolutamente non mi aspettavo.
Non il discorso della moneta, quello l'avevi già spoilerato nel titolo (in un racconto di 3k caratteri, anche il titolo fa la sua parte)


Ognuno a colloquio dai suoi mostri.

Quindi anche lui aveva avuto una visione dove aveva incontrato il prete che l'ha traumatizzato da bambino…


Ho notato un cambiamento del registro linguistico tra la prima e la seconda parte. Davvero notevole.
Secondo me l'incipit va benissimo, già dalla prima frase avevo capito cosa stava succedendo.


Però non mi è stato chiaro lo sbalzo temporale finché non ho letto Saranno vent'anni che non mi avvicino alla casa.
Unico neo in un lavoro, a mio parere, davvero ben riuscito.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il debito

Messaggio#13 » lunedì 25 ottobre 2021, 18:37

Ciao Michael, grazie di essere passato!
Sì, effettivamente il titolo forse rivela un po' troppo, ma non mi è venuto in mente niente di meglio :)
Sono contento che tu abbia notato il tentativo di cambio di registro, ma come mi hanno fatto notare in diversi probabilmente avrei dovuto osare di più.
A rileggerci!
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Alvin Miller
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Re: Il debito

Messaggio#14 » martedì 26 ottobre 2021, 19:09

Ciao Giuliano.
Nel leggere il tuo racconto mi è sembrato di avere sotto gli occhi due storie diverse, connesse da un solo elemento in comune.
Nella prima c'è una buona atmosfera che ricorda un po' i romanzi horror per ragazzi a la Piccoli Brividi. La seconda, però, pur essendo collegata non sembra avere un nesso con quanto letto all'inizio.
Sono emerse tre domande: il vecchio che Leo incontra nella seconda parte è il fantasma di Osman? Che collegamento c'è con Padre Gaetano? Ma soprattutto perché ci racconti che stanno fuggendo da qualcuno?
Personalmente, avrei preferito che scegliessi una delle due linee temporali e ti concentrassi su quella.

Poi ho un paio di appunti stilistici:
Che rabbia quando fa così. Ma in verità è solo una fifona, anche a scuola ha sempre paura della maestra.

Sarebbe stato meglio che questa frase la pronunciasse.

Guardo verso la finestra del piano terra. Troppo ghiotta, la vetrata è venuta tutta giù, ci passerebbe un orso. Se mi alzo sulle punte riesco pure a sbirciare dentro.

Quel "Troppo ghiotta" andrebbe messo alla fine della frase, dopo che ha osservato la situazione e ne ha tratto le conclusioni.

È tutto, alla prossima!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il debito

Messaggio#15 » mercoledì 27 ottobre 2021, 17:59

Ciao Alvin, grazie del commento.
Volevo raccontare due episodi legati, avvenuti ad anni di distanza, ma forse ho messo troppa carne al fuoco.
Su Osman, come ho detto sopra, ho voluto lasciare il dubbio (fantasma o mago "immortale"?)
Padre Gaetano, invece, rappresenta la paura del pdv (un vecchio prete che l'ha maltrattato). Si ricollega al finale quando capisce che anche i militari vengono messi di fronte alle proprie paure quando Osman vuole sbarazzarsi di loro.
Queste le intenzioni, il risultato poteva sicuramente essere migliore :)
A rileggerci presto!
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Enzo Gentile
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Re: Il debito

Messaggio#16 » giovedì 28 ottobre 2021, 16:45

Ciao Giuliano, piacere di averti letto.
Buona la costruzione dell’atmosfera, sia nella prima che nella seconda parte. Secondo me ci sono due problemi: il significato da attribuire alla moneta e l’identità dei due esseri che il protagonista incontra nelle due parti (soprattutto il rapporto tra i due). Probabilmente i 4000 caratteri ti hanno costretto a tagliar via molte parti che avrebbero reso più agevole la comprensione della trama.

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antico
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Re: Il debito

Messaggio#17 » lunedì 1 novembre 2021, 15:31

Dopo essere riuscito a empatizzare con la prima parte, non sono entrato nella seconda. Molto forte la situazione di due ragazzi che fuggono da soldati, anche contestualizzante su un preciso periodo storico che, però, mi ha sfasato anche la prima parte perché mi ero immaginato qualcosa di più attuale. In più, tornando alla seconda, non sono proprio riuscito a percepire il senso di pericolo e anzi sulle prime mi è sembrato più un gioco, in linea con il "gioco" della prima parte. Infine, questa moneta che compare nelle tasche di un militare, quasi dal nulla, mi è sembrata eccessiva. Bene il tema. Concludendo, un racconto che si legge bene, ma che appare poco contestualizzato ed equilibrato. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica finisce dietro al parivalutato racconto di Furlan, maggiormente coeso.

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