Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
BENVENUTI ALLA FRANCI CONFORTI EDITION, LA PRIMA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 166° ALL TIME!
Questo è il gruppo STORMACHINE della FRANCI CONFORTI EDITION con FRANCI CONFORTI come guest star.
Gli autori del gruppo STORMACHINE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CARNIVORI.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo EDEN.
Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCI CONFORTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.
Essendo la prima edizione d'Era, per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per posizionare i quattro racconti con malus in quattro gruppi diversi.
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo STORMACHINE:
Dietro di te, di Agostino Langellotti, ore 00.57, 2878 caratteri
Astra, di DandElion, ore 21.53, 2997 caratteri
Solo uno sconosciuto sull’autobus, di Stefano Moretto, ore 00.37, 2999 caratteri
Clichè, di Stefano Floccari, ore 23.33, 2996 caratteri
Questo è il problema, di Isabella Valerio, ore 01.00, 2964 caratteri
Una Partita a Carte, di Leonardo Pigneri, ore 01.27, 3001 caratteri MALUS 8 PUNTI
Vivo nel disordine, di Read Only, ore 23.20, 916 caratteri
L’angelica dama, di Rick Faith, ore 00.39, 2799 caratteri
Sabbia Fuoco Barriere, di Giovanni Pratesi, ore 23.55, 2996 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 SETTEMBRE per commentare i racconti del gruppo CARNIVORI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 SETTEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo CARNIVORI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CARNIVORI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.
BUONA FRANCI CONFORTI EDITION A TUTTI!
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Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Buona sera, ecco i miei commenti e relativa classifica
Dietro di te di Agostino Langellotti. Tema centrato. Geniale. Il protagonista osserva il “Bushido” dello Scrittore, Internet e cellulare spento, si concentra nella storia fumando per rilassarsi e cosa accade, malgrado la pioggia vista da fuori che tanto rilassa? Che il protagonista della storia praticamente gli entri in casa, senza volto. Io lo trovo un ottimo incipit per una storia di più ampio respiro. Ottima prova. Soprattutto per la vicinanza della sigaretta del personaggio accanto al toscanello dello Scrittore.
Astra di Dand Elion Tema centrato. Ottimo spunto. Davvero desideri come il lavoro fisso e la possibilità del mattone pagato a rate rendono felici? Tu instilli un dubbio prezioso. Dalla scuola al lavoro, passando per il panettiere, tutto appare libero, ma non è così. Infatti, confermi il detto americano che non esistono pasti gratis. La libertà è un eterno compromesso. Non bastano la Chiesa e la psicoterapia a far credere all’individuo di essere libero, a persuaderlo di aver costruito la vita che voleva. C’entra l’Autore, figura vista comunque come ambigua, manipolatoria a sua volta.
Solo uno sconosciuto sull’autobus di Stefano Moretto Tema centrato in maniera originalissima. Il protagonista crede di aiutare ogni giorno un uomo senza fissa dimora e disoccupato di nome Mike. Lo incontra ogni giorno sull’autobus, vede gli abiti malridotti, sa della dieta a base di lumache alla quale contribuisce con qualche tramezzino. Fino al giorno in cui Mike gli rivela di essere Dio. E lo fa scendere dall’autobus alla fermata prima salvandogli la vita. Idea ben sviluppata. Divertente il linguaggio di Dio dalle espressioni giovanili. E profondo il concetto finale di un Dio senza etichette, libero di attraversare il mondo in incognito.
Cliché di Stefano Floccari Tema centrato, ma in modo insolito, perché si presta a due letture. La prima: la parete è quella rappresentata dalla comparsa di un individuo temuto da uno degli attori impegnati a recitare un dramma seguita dalla sorpresa finale della classica pistola checoviana di scena che stavolta spara davvero. Molto realistica la scena della recita teatrale, fiacca per gli attori, ma tutto sommato apprezzata dal pubblico, realismo accentuato anche dall’atteggiamento del commediografo, pronto a far calare il sipario quando serve. Il testo, poi, si presta a un’ulteriore interpretazione. La seconda: e se ci fossero più pareti? Quella costituita dal pubblico, quella degli attori, per arrivare a quella della vita privata del povero Umberto, il quale nasconde ben altro che un debito, se fra il pubblico c’è l’uomo di certo responsabile dello scambio di pistole.
Questo il problema di Isabella Valerio Tema centrato. Il protagonista di una versione rivisitata di “Amleto” sbaglia la battuta la vigilia della prima e il tutto dopo essere arrivato appena in tempo per le ultime prove. Questo, dopo aver rischiato una bella serie di botte da parte di un energumeno al quale ha fatto un gestaccio benché la ragione fosse dalla parte di costui, visto che il Nostro non ha messo la freccia e si autogiustifica. Il suo modo di agire giustifica la reazione furibonda del regista, è vero, il protagonista non prende nulla sul serio. Molto bello il paragone dell’antidepressivo a una sostanza in grado di ripulire le parti fognarie della mente. Tutto da chiarire sul mistero della pistola carica che il regista usa contro lo specchio per far capire al Nostro i pericoli del mondo reale per poi morire dopo aver capito di aver avuto ragione. La pistola non era proprio di scena.
Ti riporto la frase corretta:
chi cazzo ha caricato la pistola?!
Una partita a carte di Leonardo Pigneri Tema centrato, con i due personaggi Ged e il Muh che sembrano usciti da una storia fantasy: il primo per via del cappello a squame di drago e il secondo per lo strano nome che porta e giocano a scala quaranta. Non solo: se la prendono con l’Autore per la mancanza di beat, di Punto di Vista centrato, e allora lui come rimedia? Inventando un’ambientazione, la classica casa di stile inglese e provocando poi un terremoto seguito dalla comprensibile reazione irritata dei due. Allora lui ricostruisce la casa e li fa finire la partita. Simpatico l’inizio con la presenza del Narratore che si rivolge ai personaggi impegnati nel gioco a carte.
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
Vero, Muh?
Vivo nel disordine di read only Tema centrato. L’atmosfera claustrofobica c’è e si sente. La storia è originale perché narrata dal Punto di Vista del racconto stesso, creato in un momento di fretta, su uno smartphone in aereo. Ha una sua vita. La pensa breve ma intensa perché è rimasto incompiuto, prigioniero di una quarta parete sigillata per il suo ulteriore sviluppo. Si vede come una delle centinaia di storie scritte durante l’anno, e lo è. Commuove il Lettore perché allude agli schermi, ai pollici, quindi a suo modo esiste e “vede”. L’allusione alla vita breve ma intensa è straziante. Fa venire voglia al Lettore di andare dalla madre della storia ed esortarla a continuarla.
L’angelica dama di Rick Faith Tema centrato. Struttura complessa, perché si parte dal drone e dall’uomo con la telecamerina, fino ad arrivare alla dama angelica dagli occhi verdi vista da Dionigi e Tito, seduti a un tavolo dove hanno consumato un pasto. Bello lo spunto del quesito in merito agli angelici poteri della dama: vedrà prima il drone o il fotografo? E poi, ecco, un’altra idea interessante, la dama è in un racconto e lo sa. Il siparietto si chiude. Simpatica l’idea che si tratti di una scenetta teatrale. E anche lo svelamento finale. Le descrizioni sono così perché quel piccolo mondo è stato per tutto il tempo sotto gli occhi dell’autore.
Sabbia fuoco barriere di Giovanni Pratesi Tema centrato. Il contesto, in apparenza fantascientifico, in realtà rimanda allo sciamanesimo. L’atmosfera marina è ben resa, al Lettore sembra di essere lì, a vedere la luna piena, il mare e il cielo della stessa tinta scura e di sentire la sabbia fredda oltre che il crepitio del fuoco alimentato dalle pigne. I dialoghi sono altrettanto ben congegnati e si sente l’eco di Castaneda sulla possibilità di oltrepassare certe pareti per arrivare ad altri mondi attraverso il Sogno, con l’unico limite della quarta, inaccessibile perché si autorinnova.
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
Kedrak si voltò verso Kaor ruotando il collo senza che il resto del corpo si muovesse di un millimetro
Attenzione anche alle spaziature fra le frasi, questo in vista di un invio a una casa editrice o a una rivista.
La mia classifica è sofferta, perché avete scritto racconti meravigliosi:
Solo uno sconosciuto sull’autobus di Stefano Moretto
Dietro di te di Agostino Langellotti.
Questo il problema di Isabella Valerio
Sabbia fuoco barriere di Giovanni Pratesi
Vivo nel disordine di read only
L’angelica dama di Rick Faith
Astra di Dand Elion
Cliché di Stefano Floccari
Una partita a carte di Leonardo Pigneri
Dietro di te di Agostino Langellotti. Tema centrato. Geniale. Il protagonista osserva il “Bushido” dello Scrittore, Internet e cellulare spento, si concentra nella storia fumando per rilassarsi e cosa accade, malgrado la pioggia vista da fuori che tanto rilassa? Che il protagonista della storia praticamente gli entri in casa, senza volto. Io lo trovo un ottimo incipit per una storia di più ampio respiro. Ottima prova. Soprattutto per la vicinanza della sigaretta del personaggio accanto al toscanello dello Scrittore.
Astra di Dand Elion Tema centrato. Ottimo spunto. Davvero desideri come il lavoro fisso e la possibilità del mattone pagato a rate rendono felici? Tu instilli un dubbio prezioso. Dalla scuola al lavoro, passando per il panettiere, tutto appare libero, ma non è così. Infatti, confermi il detto americano che non esistono pasti gratis. La libertà è un eterno compromesso. Non bastano la Chiesa e la psicoterapia a far credere all’individuo di essere libero, a persuaderlo di aver costruito la vita che voleva. C’entra l’Autore, figura vista comunque come ambigua, manipolatoria a sua volta.
Solo uno sconosciuto sull’autobus di Stefano Moretto Tema centrato in maniera originalissima. Il protagonista crede di aiutare ogni giorno un uomo senza fissa dimora e disoccupato di nome Mike. Lo incontra ogni giorno sull’autobus, vede gli abiti malridotti, sa della dieta a base di lumache alla quale contribuisce con qualche tramezzino. Fino al giorno in cui Mike gli rivela di essere Dio. E lo fa scendere dall’autobus alla fermata prima salvandogli la vita. Idea ben sviluppata. Divertente il linguaggio di Dio dalle espressioni giovanili. E profondo il concetto finale di un Dio senza etichette, libero di attraversare il mondo in incognito.
Cliché di Stefano Floccari Tema centrato, ma in modo insolito, perché si presta a due letture. La prima: la parete è quella rappresentata dalla comparsa di un individuo temuto da uno degli attori impegnati a recitare un dramma seguita dalla sorpresa finale della classica pistola checoviana di scena che stavolta spara davvero. Molto realistica la scena della recita teatrale, fiacca per gli attori, ma tutto sommato apprezzata dal pubblico, realismo accentuato anche dall’atteggiamento del commediografo, pronto a far calare il sipario quando serve. Il testo, poi, si presta a un’ulteriore interpretazione. La seconda: e se ci fossero più pareti? Quella costituita dal pubblico, quella degli attori, per arrivare a quella della vita privata del povero Umberto, il quale nasconde ben altro che un debito, se fra il pubblico c’è l’uomo di certo responsabile dello scambio di pistole.
Questo il problema di Isabella Valerio Tema centrato. Il protagonista di una versione rivisitata di “Amleto” sbaglia la battuta la vigilia della prima e il tutto dopo essere arrivato appena in tempo per le ultime prove. Questo, dopo aver rischiato una bella serie di botte da parte di un energumeno al quale ha fatto un gestaccio benché la ragione fosse dalla parte di costui, visto che il Nostro non ha messo la freccia e si autogiustifica. Il suo modo di agire giustifica la reazione furibonda del regista, è vero, il protagonista non prende nulla sul serio. Molto bello il paragone dell’antidepressivo a una sostanza in grado di ripulire le parti fognarie della mente. Tutto da chiarire sul mistero della pistola carica che il regista usa contro lo specchio per far capire al Nostro i pericoli del mondo reale per poi morire dopo aver capito di aver avuto ragione. La pistola non era proprio di scena.
Ti riporto la frase corretta:
chi cazzo ha caricato la pistola?!
Una partita a carte di Leonardo Pigneri Tema centrato, con i due personaggi Ged e il Muh che sembrano usciti da una storia fantasy: il primo per via del cappello a squame di drago e il secondo per lo strano nome che porta e giocano a scala quaranta. Non solo: se la prendono con l’Autore per la mancanza di beat, di Punto di Vista centrato, e allora lui come rimedia? Inventando un’ambientazione, la classica casa di stile inglese e provocando poi un terremoto seguito dalla comprensibile reazione irritata dei due. Allora lui ricostruisce la casa e li fa finire la partita. Simpatico l’inizio con la presenza del Narratore che si rivolge ai personaggi impegnati nel gioco a carte.
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
Vero, Muh?
Vivo nel disordine di read only Tema centrato. L’atmosfera claustrofobica c’è e si sente. La storia è originale perché narrata dal Punto di Vista del racconto stesso, creato in un momento di fretta, su uno smartphone in aereo. Ha una sua vita. La pensa breve ma intensa perché è rimasto incompiuto, prigioniero di una quarta parete sigillata per il suo ulteriore sviluppo. Si vede come una delle centinaia di storie scritte durante l’anno, e lo è. Commuove il Lettore perché allude agli schermi, ai pollici, quindi a suo modo esiste e “vede”. L’allusione alla vita breve ma intensa è straziante. Fa venire voglia al Lettore di andare dalla madre della storia ed esortarla a continuarla.
L’angelica dama di Rick Faith Tema centrato. Struttura complessa, perché si parte dal drone e dall’uomo con la telecamerina, fino ad arrivare alla dama angelica dagli occhi verdi vista da Dionigi e Tito, seduti a un tavolo dove hanno consumato un pasto. Bello lo spunto del quesito in merito agli angelici poteri della dama: vedrà prima il drone o il fotografo? E poi, ecco, un’altra idea interessante, la dama è in un racconto e lo sa. Il siparietto si chiude. Simpatica l’idea che si tratti di una scenetta teatrale. E anche lo svelamento finale. Le descrizioni sono così perché quel piccolo mondo è stato per tutto il tempo sotto gli occhi dell’autore.
Sabbia fuoco barriere di Giovanni Pratesi Tema centrato. Il contesto, in apparenza fantascientifico, in realtà rimanda allo sciamanesimo. L’atmosfera marina è ben resa, al Lettore sembra di essere lì, a vedere la luna piena, il mare e il cielo della stessa tinta scura e di sentire la sabbia fredda oltre che il crepitio del fuoco alimentato dalle pigne. I dialoghi sono altrettanto ben congegnati e si sente l’eco di Castaneda sulla possibilità di oltrepassare certe pareti per arrivare ad altri mondi attraverso il Sogno, con l’unico limite della quarta, inaccessibile perché si autorinnova.
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
Kedrak si voltò verso Kaor ruotando il collo senza che il resto del corpo si muovesse di un millimetro
Attenzione anche alle spaziature fra le frasi, questo in vista di un invio a una casa editrice o a una rivista.
La mia classifica è sofferta, perché avete scritto racconti meravigliosi:
Solo uno sconosciuto sull’autobus di Stefano Moretto
Dietro di te di Agostino Langellotti.
Questo il problema di Isabella Valerio
Sabbia fuoco barriere di Giovanni Pratesi
Vivo nel disordine di read only
L’angelica dama di Rick Faith
Astra di Dand Elion
Cliché di Stefano Floccari
Una partita a carte di Leonardo Pigneri
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Sono sempre preoccupato, restio, nel compilare classifiche.
Ho solo da imparare, da tutti voi, e mi sento inevitabilmente un impostore nel fare da giudice ma, va beh, è per crescere insieme, no?
Ho fatto una gran fatica... il livello è alto.
Cliché
Ciao Stefano.
Il racconto, lo confesso, mi è proprio piaciuto.
L’ambientazione, un teatro di infimo ordine (ne è prova il pubblico passivo, presumibilmente casuale… hai presente i biglietti che vendono per beneficenza?), calcato da attori da filodrammatica, è suggerita splendidamente, con pochi tratti esaustivi.
Il tormento di Umberto è l’unica cosa vera su quel palcoscenico.
Avrei forse evitato il riferimento esplicito alla “pistola di Checov”, che risulta un po’ forzato (però, nelle ultime righe apprendiamo che il pubblico ne è, correttamente, a conoscenza fin da subito), rendendo il colpo di scena finale appena un po’ telefonato, tuttavia il meccanismo funziona e… si esce dal tuo teatro soddisfatti.
Bravo.
Stefano
xxxxx
Solo uno sconosciuto sull’autobus
Qualcuno disse che “gli uomini vivono nel tormento perché prendono seriamente quello che gli Dei
fanno per divertirsi”.
Il tuo racconto descrive alla perfezione una situazione del genere.
Con uno stile che, inevitabilmente, ricorda le opere di Gaiman (che, diciamocelo, ha un po’ monopolizzato un certo tipo di immaginario legato alle divinità), descrivi il divertissement di un dio resosi antropomorfo, burlone, che gioca con le sue creature.
Un dio simpatico, sbruffone e, diciamocelo, piuttosto paraculo (non si palesa esplicitamente come un dio “canonico” alla domanda del coprotagonista).
Un racconto che mi è davvero tanto piaciuto. Ottimo!
Stefano
xxxxx
Vivo nel disordine
Beh, se non è metanarrativa questa… allora devo rileggermi la definizione sul vocabolario.
Ciao Read_only. Con pochi caratteri imbastisci quello che, più che un racconto, sembra essere una provocazione, di quelle che colpiscono nel segno e sono propedeutiche al pensiero.
Ho dovuto rileggerlo un paio di volte per apprezzarne a pieno le sfumature.
Solo un appunto, ma è davvero un’inezia: perché parlare al femminile quando, alla fine, la voce narrante si autodefinisce “un racconto”?
Brillante, piacevolissimo.
Stefano
xxxxx
Dietro di te
Ciao Pretorian.
Che dire del tuo lavoro? Scritto bene è scritto bene, anzi, molto bene.
Io me lo sogno la notte uno stile come il tuo.
La storia, se vogliamo, ha molto di già visto e sentito, tanto da ricordarmi (sono vecchio…) uno sketch televisivo in una trasmissione Rai degli anni 70 (!), con cui ha davvero tanto in comune, senza andare a scomodare prodotti di ben altra levatura.
Ma, onestamente, in un Mondo che ripete dai tempi di Omero le solite quattro storie, con semplici modifiche estetiche, conta più come si racconta una cosa rispetto alla storia in se.
Tu la racconti indubbiamente molto bene.
Il particolare della sigaretta nel portacenere, accanto al toscanello, è assolutamente indovinato.
È sempre un piacere leggerti.
Stefano
xxxxx
Questo è il problema
Ciao Isabella.
Vedo che la pistola di Checov ne sta facendo di vittime (anche se, in effetti, nel tuo racconto l’associazione è del tutto impropria).
Un racconto frenetico, senza pause per riprendere fiato, forse un po’ confuso.
Parte quasi come un inarrestabile flusso di coscienza e termina con un finale (fin troppo) inaspettato. Intrattiene e intriga, indubbiamente.
Mi sfugge l’attinenza al tema, a parte l’ambientazione, ma sarà un problema mio.
Magari, ma è un appunto ozioso, verrebbe da chiedersi cosa ci faccia una pistola, oltretutto carica, sul palcoscenico dell’Amleto (almeno così ho capito).
Ti ho letto volentieri.
Stefano
xxxxx
L’angelica dama
Ciao Rick, piacere di leggerti.
Metanarrazione all’ennesima potenza, a quanto vedo.
Piacevole, ben scritto. A mio modo di vedere un po’ troppo compiaciuto e ammiccante, fin oltre l’esplicito divertissement.
Curiosamente, tanto per citare anch’io “Minuti contati”, ci vedo più di “effetto Droste” che di “quarta parete”, ma siamo davvero nel campo dei punti di vista.
Ambientazione curiosa e originale.
Stefano
xxxxx
Astra
Ciao Chiara.
Che posso dirti?
Esprimi considerazioni condivisibili, e lo fai molto bene.
Purtroppo, parlo per me, non riesco a trovare “il racconto”.
Mi ricorda molto di più un editoriale, un approfondimento autoriale che arriva a sfiorare temi del tipo “il senso della vita”, peraltro in modo non banale.
Anche il riferimento al tema proposto mi sfugge.
Cosa rimane? Molto alla fine: una scrittura piacevole e temi sempre, inevitabilmente, intriganti.
Stefano
xxxxx
Una partita a carte
Ciao Leonardo.
Una storia con del potenziale, che presumo abbia un po’ patito il necessario taglio di caratteri. Sforbiciare all’ultimo momento, lo so bene anche io, può portare a risultati discutibili.
In effetti trovo ci sia qualcosa di irrisolto nel tuo racconto, qualcosa che me lo fa trovare un po’ troppo confusionario anche se, come dicevo, indubbiamente si intravvede un impianto che avrebbe meritato ben altro sviluppo. Anche se non ho alcuna competenza vorrei darti un consiglio: lavoraci su al di fuori del contest, senza limiti prefissati; ho l’impressione che potrebbe venirne fuori qualcosa di davvero intrigante.
Stefano
xxxxx
Sabbia Fuoco Barriere
Ciao Giovanni.
I problemi con spaziature e affini te li hanno già fatti notare.
Quel che mi ha davvero intrigato di questo racconto è la reinterpretazione del concetto di “quarta parete”: la cosa è lecita e ci sta tutta, nessuno ci vieta di sfruttare i vari significati delle parole, anche rifiutandone l’uso comune.
La storia l’ho trovata, onestamente, un po’ troppo “new age” (noi vecchi non troviamo definizioni migliori) per i miei gusti ma c’é del potenziale.
Seguirò con interesse i tuoi prossimi lavori.
Stefano
Classifica:
1- Cliché di Stefano Floccari
2- Solo uno sconosciuto sull'autobus di Stefano Moretto
3- Vivo nel disordine di Read Only
4- Dietro di te di Agostino Langellotti
5- Questo è il problema di Isabella Valerio
6- L'angelica dama di Rick Faith
7- Astra di DandElion
8- Una partita a carte di Leonardo Pigneri
9- Sabbia Fuoco Barriere di Giovanni Pratesi
Ho solo da imparare, da tutti voi, e mi sento inevitabilmente un impostore nel fare da giudice ma, va beh, è per crescere insieme, no?
Ho fatto una gran fatica... il livello è alto.
Cliché
Ciao Stefano.
Il racconto, lo confesso, mi è proprio piaciuto.
L’ambientazione, un teatro di infimo ordine (ne è prova il pubblico passivo, presumibilmente casuale… hai presente i biglietti che vendono per beneficenza?), calcato da attori da filodrammatica, è suggerita splendidamente, con pochi tratti esaustivi.
Il tormento di Umberto è l’unica cosa vera su quel palcoscenico.
Avrei forse evitato il riferimento esplicito alla “pistola di Checov”, che risulta un po’ forzato (però, nelle ultime righe apprendiamo che il pubblico ne è, correttamente, a conoscenza fin da subito), rendendo il colpo di scena finale appena un po’ telefonato, tuttavia il meccanismo funziona e… si esce dal tuo teatro soddisfatti.
Bravo.
Stefano
xxxxx
Solo uno sconosciuto sull’autobus
Qualcuno disse che “gli uomini vivono nel tormento perché prendono seriamente quello che gli Dei
fanno per divertirsi”.
Il tuo racconto descrive alla perfezione una situazione del genere.
Con uno stile che, inevitabilmente, ricorda le opere di Gaiman (che, diciamocelo, ha un po’ monopolizzato un certo tipo di immaginario legato alle divinità), descrivi il divertissement di un dio resosi antropomorfo, burlone, che gioca con le sue creature.
Un dio simpatico, sbruffone e, diciamocelo, piuttosto paraculo (non si palesa esplicitamente come un dio “canonico” alla domanda del coprotagonista).
Un racconto che mi è davvero tanto piaciuto. Ottimo!
Stefano
xxxxx
Vivo nel disordine
Beh, se non è metanarrativa questa… allora devo rileggermi la definizione sul vocabolario.
Ciao Read_only. Con pochi caratteri imbastisci quello che, più che un racconto, sembra essere una provocazione, di quelle che colpiscono nel segno e sono propedeutiche al pensiero.
Ho dovuto rileggerlo un paio di volte per apprezzarne a pieno le sfumature.
Solo un appunto, ma è davvero un’inezia: perché parlare al femminile quando, alla fine, la voce narrante si autodefinisce “un racconto”?
Brillante, piacevolissimo.
Stefano
xxxxx
Dietro di te
Ciao Pretorian.
Che dire del tuo lavoro? Scritto bene è scritto bene, anzi, molto bene.
Io me lo sogno la notte uno stile come il tuo.
La storia, se vogliamo, ha molto di già visto e sentito, tanto da ricordarmi (sono vecchio…) uno sketch televisivo in una trasmissione Rai degli anni 70 (!), con cui ha davvero tanto in comune, senza andare a scomodare prodotti di ben altra levatura.
Ma, onestamente, in un Mondo che ripete dai tempi di Omero le solite quattro storie, con semplici modifiche estetiche, conta più come si racconta una cosa rispetto alla storia in se.
Tu la racconti indubbiamente molto bene.
Il particolare della sigaretta nel portacenere, accanto al toscanello, è assolutamente indovinato.
È sempre un piacere leggerti.
Stefano
xxxxx
Questo è il problema
Ciao Isabella.
Vedo che la pistola di Checov ne sta facendo di vittime (anche se, in effetti, nel tuo racconto l’associazione è del tutto impropria).
Un racconto frenetico, senza pause per riprendere fiato, forse un po’ confuso.
Parte quasi come un inarrestabile flusso di coscienza e termina con un finale (fin troppo) inaspettato. Intrattiene e intriga, indubbiamente.
Mi sfugge l’attinenza al tema, a parte l’ambientazione, ma sarà un problema mio.
Magari, ma è un appunto ozioso, verrebbe da chiedersi cosa ci faccia una pistola, oltretutto carica, sul palcoscenico dell’Amleto (almeno così ho capito).
Ti ho letto volentieri.
Stefano
xxxxx
L’angelica dama
Ciao Rick, piacere di leggerti.
Metanarrazione all’ennesima potenza, a quanto vedo.
Piacevole, ben scritto. A mio modo di vedere un po’ troppo compiaciuto e ammiccante, fin oltre l’esplicito divertissement.
Curiosamente, tanto per citare anch’io “Minuti contati”, ci vedo più di “effetto Droste” che di “quarta parete”, ma siamo davvero nel campo dei punti di vista.
Ambientazione curiosa e originale.
Stefano
xxxxx
Astra
Ciao Chiara.
Che posso dirti?
Esprimi considerazioni condivisibili, e lo fai molto bene.
Purtroppo, parlo per me, non riesco a trovare “il racconto”.
Mi ricorda molto di più un editoriale, un approfondimento autoriale che arriva a sfiorare temi del tipo “il senso della vita”, peraltro in modo non banale.
Anche il riferimento al tema proposto mi sfugge.
Cosa rimane? Molto alla fine: una scrittura piacevole e temi sempre, inevitabilmente, intriganti.
Stefano
xxxxx
Una partita a carte
Ciao Leonardo.
Una storia con del potenziale, che presumo abbia un po’ patito il necessario taglio di caratteri. Sforbiciare all’ultimo momento, lo so bene anche io, può portare a risultati discutibili.
In effetti trovo ci sia qualcosa di irrisolto nel tuo racconto, qualcosa che me lo fa trovare un po’ troppo confusionario anche se, come dicevo, indubbiamente si intravvede un impianto che avrebbe meritato ben altro sviluppo. Anche se non ho alcuna competenza vorrei darti un consiglio: lavoraci su al di fuori del contest, senza limiti prefissati; ho l’impressione che potrebbe venirne fuori qualcosa di davvero intrigante.
Stefano
xxxxx
Sabbia Fuoco Barriere
Ciao Giovanni.
I problemi con spaziature e affini te li hanno già fatti notare.
Quel che mi ha davvero intrigato di questo racconto è la reinterpretazione del concetto di “quarta parete”: la cosa è lecita e ci sta tutta, nessuno ci vieta di sfruttare i vari significati delle parole, anche rifiutandone l’uso comune.
La storia l’ho trovata, onestamente, un po’ troppo “new age” (noi vecchi non troviamo definizioni migliori) per i miei gusti ma c’é del potenziale.
Seguirò con interesse i tuoi prossimi lavori.
Stefano
Classifica:
1- Cliché di Stefano Floccari
2- Solo uno sconosciuto sull'autobus di Stefano Moretto
3- Vivo nel disordine di Read Only
4- Dietro di te di Agostino Langellotti
5- Questo è il problema di Isabella Valerio
6- L'angelica dama di Rick Faith
7- Astra di DandElion
8- Una partita a carte di Leonardo Pigneri
9- Sabbia Fuoco Barriere di Giovanni Pratesi
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
1 L’angelica dama, Rick Faith
Spettacolo, questi sono i racconti che mi piace tanto leggere. Il tema è centrato e, addirittura, l’hai reso perpetuo in un infinito effetto droste con una quinta, sesta, settima ecc. parete, trasformando il lettore nel protagonista finale. Non so se ho raggiunto le trecento battute ma non ho altro da dirti se non: bravo, bravo, bravo. L’unica pecca è l’avermi definito una brutta persona.
2 Astra, DandElion
Interessante interpretazione della Quarta Parete, col protagonista del racconto/romanzo che vorrebbe liberarsi dalle imposizioni scelte per lui dal suo autore.
Dallo scritto traspare la grande capacità di DandElion nel saper gestire i flussi di coscienza: sa idearli, direzionarli e portarli dove vuole, fino a trasformarli in un finale a sorpresa. Non conoscendolo sono però curioso di vederlo all’opera anche in altre tecniche narrative.
3 Cliché, Floccari
Tema centrato e perfettamente aderente alla ambientazione teatrale (definizione classica di Quarta Parete). Da questo mio parere si potrebbe intravedere un giudizio di poca originalità, cosa che si potrebbe dire anche per lo scambio della pistola di scena con un’arma vera sul finale. In realtà mi piace l’idea che lo scambio sia stato fatto dallo stronzo, colpo di genio che stralcia e manda a quarantotto il classico rapporto/interazione tra il pubblico e l’attore recitante. Complimenti.
4 Solo uno sconosciuto sull’autobus, Moretto
Il tema è centrato, ma meno estroverso di altri. Il lavoro è comunque nel complesso scritto bene, è scorrevole e simpatico alla lettura. Non troppo originale nella trama, come ti hanno fatto notare anche altri (ricorda tanto il tema già incontrato in diversi romanzi e film dove Dio si mischia tra i comuni mortali per condurre una vita terrena). Ciò non toglie che tu sia una buona penna.
5 Dietro di te, Langellotti
Storia simpatica e interessante, tema centrato con fantasia. La scrittura è scorrevole e priva di errori. Un unico appunto, anzi due: abbondi coi punti di sospensione per creare un clima di suspense (anche quando non sarebbero necessari), così come fa con le proposizioni avversative introdotte dal ma. Ad ogni modo è una buona prova.
6 Questo è il problema, Valerio
Ciao Isabella. Se non ricordo male ci siamo incontrati in qualche puntata della scorsa edizione e devo subito dirti che ti trovo notevolmente migliorata. Purtroppo non posso metterti in cima alla graduatoria perché gli altri autori hanno fatto meglio (non preoccuparti, io farò la stessa fine nel mio gruppo). Ad ogni modo sappi che hai fatto passi da gigante, tanto nella caratterizzazione dei personaggi, che nella costruzione della trama come nella narrazione. Penso che perdi un po’ di mordente perché vuoi dire troppo. Dovresti concentrarti sulle immagini salienti e lavorare di sottrazione su quelle di contorno. Comunque stai crescendo bene.
7 Vivo nel disordine, read only
Anche tu dai vita alla storia, in questo modo generi l’effetto “Quarta Parete” e il tema è centrato. A differenza degli altri però l’idea la fai nascere e morire nel giro di poche righe. L’escamotage della domanda e della morale finali potrebbero essere sufficienti a chiudere il cerchio, creare il colpo di scena e giustificare la tenuta del racconto, ma… non è così geniale da farlo avanzare in classifica, soprattutto prendendo in considerazione gli altri elaborati.
8 Sabbia fuoco barriere, Giovanni p
Tema centrato e sviluppato diversamente dagli altri. All’originalità del testo non corrisponde altrettanta cura nella narrazione. Se anche si volessero trascurare i difetti della punteggiatura/spaziatura, compaiono ripetizioni, qualche refuso (a dire il vero pochi) e nella prima parte una abbondanza di gerundi che frenano la scorrevolezza della lettura. La sensazione è che ti sia mancato il tempo per effettuare una revisione finale del testo.
9 Una partita a carte, Pigneri
Ahahah, mi hai fatto ridere, però l’idea non ti è venuta davvero. Peccato perché scrivi bene: gestisci sapientemente i dialoghi, crei la giusta ambientazione e strutturi lo sviluppo della narrazione. Ma la trama? Niente, come ha detto il tuo protagonista: non è giornata, e lei, la trama, non è pervenuta.
Classifica
1 L’angelica dama, Rick Faith
2 Astra, DandElion
3 Cliché, Floccari
4 Solo uno sconosciuto sull’autobus, Moretto
5 Dietro di te, Langellotti
6 Questo è il problema, Valerio
7 Vivo nel disordine, read only
8 Sabbia fuoco barriere, Giovanni p
9 Una partita a carte, Pigneri
Spettacolo, questi sono i racconti che mi piace tanto leggere. Il tema è centrato e, addirittura, l’hai reso perpetuo in un infinito effetto droste con una quinta, sesta, settima ecc. parete, trasformando il lettore nel protagonista finale. Non so se ho raggiunto le trecento battute ma non ho altro da dirti se non: bravo, bravo, bravo. L’unica pecca è l’avermi definito una brutta persona.
2 Astra, DandElion
Interessante interpretazione della Quarta Parete, col protagonista del racconto/romanzo che vorrebbe liberarsi dalle imposizioni scelte per lui dal suo autore.
Dallo scritto traspare la grande capacità di DandElion nel saper gestire i flussi di coscienza: sa idearli, direzionarli e portarli dove vuole, fino a trasformarli in un finale a sorpresa. Non conoscendolo sono però curioso di vederlo all’opera anche in altre tecniche narrative.
3 Cliché, Floccari
Tema centrato e perfettamente aderente alla ambientazione teatrale (definizione classica di Quarta Parete). Da questo mio parere si potrebbe intravedere un giudizio di poca originalità, cosa che si potrebbe dire anche per lo scambio della pistola di scena con un’arma vera sul finale. In realtà mi piace l’idea che lo scambio sia stato fatto dallo stronzo, colpo di genio che stralcia e manda a quarantotto il classico rapporto/interazione tra il pubblico e l’attore recitante. Complimenti.
4 Solo uno sconosciuto sull’autobus, Moretto
Il tema è centrato, ma meno estroverso di altri. Il lavoro è comunque nel complesso scritto bene, è scorrevole e simpatico alla lettura. Non troppo originale nella trama, come ti hanno fatto notare anche altri (ricorda tanto il tema già incontrato in diversi romanzi e film dove Dio si mischia tra i comuni mortali per condurre una vita terrena). Ciò non toglie che tu sia una buona penna.
5 Dietro di te, Langellotti
Storia simpatica e interessante, tema centrato con fantasia. La scrittura è scorrevole e priva di errori. Un unico appunto, anzi due: abbondi coi punti di sospensione per creare un clima di suspense (anche quando non sarebbero necessari), così come fa con le proposizioni avversative introdotte dal ma. Ad ogni modo è una buona prova.
6 Questo è il problema, Valerio
Ciao Isabella. Se non ricordo male ci siamo incontrati in qualche puntata della scorsa edizione e devo subito dirti che ti trovo notevolmente migliorata. Purtroppo non posso metterti in cima alla graduatoria perché gli altri autori hanno fatto meglio (non preoccuparti, io farò la stessa fine nel mio gruppo). Ad ogni modo sappi che hai fatto passi da gigante, tanto nella caratterizzazione dei personaggi, che nella costruzione della trama come nella narrazione. Penso che perdi un po’ di mordente perché vuoi dire troppo. Dovresti concentrarti sulle immagini salienti e lavorare di sottrazione su quelle di contorno. Comunque stai crescendo bene.
7 Vivo nel disordine, read only
Anche tu dai vita alla storia, in questo modo generi l’effetto “Quarta Parete” e il tema è centrato. A differenza degli altri però l’idea la fai nascere e morire nel giro di poche righe. L’escamotage della domanda e della morale finali potrebbero essere sufficienti a chiudere il cerchio, creare il colpo di scena e giustificare la tenuta del racconto, ma… non è così geniale da farlo avanzare in classifica, soprattutto prendendo in considerazione gli altri elaborati.
8 Sabbia fuoco barriere, Giovanni p
Tema centrato e sviluppato diversamente dagli altri. All’originalità del testo non corrisponde altrettanta cura nella narrazione. Se anche si volessero trascurare i difetti della punteggiatura/spaziatura, compaiono ripetizioni, qualche refuso (a dire il vero pochi) e nella prima parte una abbondanza di gerundi che frenano la scorrevolezza della lettura. La sensazione è che ti sia mancato il tempo per effettuare una revisione finale del testo.
9 Una partita a carte, Pigneri
Ahahah, mi hai fatto ridere, però l’idea non ti è venuta davvero. Peccato perché scrivi bene: gestisci sapientemente i dialoghi, crei la giusta ambientazione e strutturi lo sviluppo della narrazione. Ma la trama? Niente, come ha detto il tuo protagonista: non è giornata, e lei, la trama, non è pervenuta.
Classifica
1 L’angelica dama, Rick Faith
2 Astra, DandElion
3 Cliché, Floccari
4 Solo uno sconosciuto sull’autobus, Moretto
5 Dietro di te, Langellotti
6 Questo è il problema, Valerio
7 Vivo nel disordine, read only
8 Sabbia fuoco barriere, Giovanni p
9 Una partita a carte, Pigneri
- Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica e i commenti.
Il tema non era facile e ho trovato varie interessanti interpretazioni.
Buona Edition e buona Decima Era!
CLASSIFICA
1. SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS di Stefano Moretto
2. DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
3. CLICHE' di Stefano Floccari
4. ASTRA di DandElion
5. UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
6. QUESTO E' IL PROBLEMA di Isabella Valerio
7. VIVO NEL DISORDINE di Read_Only
8. L'ANGELICA DAMA di Rick Faith
9. SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
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COMMENTI
DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
Il tuo stile immersivo ha raggiunto livelli notevoli, rilevo un'ottima gestione della narrazione del qui-e-ora.
Avevi in mente un'idea e l'hai sviluppata con diligenza fino alla fine. Avevo capito sin dalle prime righe dove volessi andare a parare, ma non è un male, perché mi sono goduto il viaggio per capire come avresti sviluppato il risultato finale.
Hai confezionato un buon racconto che svolge la sua funzione senza scossoni, e con onestà.
Nient'altro da segnalare.
ASTRA di DandElion
Dopo quattro anni (e mezzo) di MC, confesso che mi sono venuti un po' a noia i monologhi interiori. Okay, permettono di avere una panoramica molto profonda dell'interiorità del protagonista ma possono risultare stancanti se adagiati su uno stile pesante e ripetitivo. Per fortuna, nel tuo racconto il monologo interiore è arricchito da due punti di forza: 1 - riflessioni universali che toccano tutti noi da vicino; 2 - la scintilla finale dove viene posto in risalto il rapporto tra il personaggio da te creato e il suo creatore (l'Autore), ma in un'ottica diversa dal solito, ossia il personaggio che cerca un appoggio psicologico al dominus del suo mondo.
Credo che quest'ultima sia la chiave di volta del tuo testo, cioè un dubbio tremendamente cosmico. Al di là della costruzione narrativa strettamente legata al tema di questa Edizione, ti chiedi - e ci chiedi - e se anche noi vivessimo vincolati a un "Autore" (Dio? Alieni? Un'intelligenza artificiale superiore?) e pretendessimo maggiore chiarezza, maggiore libertà per le nostre scelte? Già solo questo vale tutto il racconto.
SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL’AUTOBUS di Stefano Moretto
Che dire? Il tuo racconto vince su tutta la linea: godibile, intelligente, ironico, scorrevole, equilibrato dall'inizio alla fine. Quando Mike dice di essere Dio mi si è illuminata la mente. Di colpo volevo sapere a tutti i costi come sarebbe andata a finire. Ottimo il colpo di scena con l'incidente e assai significativo il finale, con una spiegazione diciamo pure filosofica.
Non ho davvero nient'altro da dire se non che sinora è il racconto che mi è piaciuto di più!
CLICHE’ di Stefano Floccari
Sinora ho trovato racconti molto ben scritti e la valutazione, pertanto, si è spostata sui contenuti e sulla buona riuscita della trama. Nel tuo caso, ho dovuto meditare un po' più del solito su ciò che ho letto. Non so se sia un bene o un male, ma evidentemente il testo mi ha lasciato qualcosa. Credo che il tema sia centrato, anzi, in almeno un paio di livelli di lettura: quarta parete con il pubblico e quarta parete con la vita reale. Proprio questo intreccio è la parte vincente del racconto. Vibrante e interessante il tormento di Umberto, e assai gradevole la caratterizzazione degli attorucoli da quattro soldi che devono sfangarla pur non avendo grandi mezzi.
Poco immediato il colpo di scena, almeno nel mio caso. Non mi è stato subito chiaro. Però nel complesso hai fatto un buon lavoro.
QUESTO E’ IL PROBLEMA di Isabella Valerio
Nel complesso il racconto è gradevole ma manca di equilibrio e di un po' di chiarezza nell'obiettivo che intendevi raggiungere. Non sono certo io che devo precisare che quando un autore scrive qualcosa deve innanzitutto chiedersi: dove voglio arrivare? Che cosa voglio esprimere con questo testo? Nel tuo caso, okay la parte iniziale per provare a caratterizzare il personaggio (anche se proprio questa parte poteva essere sfoltita a vantaggio della seconda), ma nella seconda metà la visione si fa confusa e il lettore è disorientato. Magari emerge pure una morale di fondo: il protagonista si nasconde dietro la finzione teatrale per non affrontare la crudezza della realtà, rifuggendo responsabilità e impegni morali. E forse la pistola è proprio l'elemento che riporta il protagonista a fare i conti col mondo reale. Peccato, perché una migliore programmazione avrebbe potuto dare a queste riflessioni un'impronta più incisiva. Ci si può lavorare su, in ogni caso.
UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
Quello che ho apprezzato tantissimo di questo racconto è il tentativo di elevare la metanarrazione a sistema. Mi ha ricordato molto "Il ladro di orchidee" (guardalo, se non l'hai già fatto...) in cui la metanarrativa è portata a un livello superiore dallo sceneggiatore (il geniale Charlie Kaufman), che scrive un film su se stesso sceneggiatore parlando di come non si dovrebbe scrivere una sceneggiatura, inserendo nel film proprio quegli elementi sconsigliati nei corsi di sceneggiatura! Pazzesco! Qui, hai fatto qualcosa di simile, laddove i due personaggi interagiscono con qualcuno al di fuori della quarta parete (lettore e autore) giocando con elementi di narratologia, cliché e luoghi comuni. E il bello è che, a ogni paragrafo, alzi l'asticella della difficoltà. Il vero problema della trama è che a ogni passo si nota la difficoltà di gestire il tutto con la dovuta razionalità e programmazione. Storie di questo tipo, infatti, funzionano bene SOLO se maniacalmente programmate. Il rischio è la confusione. Non che non si capiscano le scene, ma si fa fatica a capire, paragrafo dopo, paragrafo i riferimenti e, soprattutto, gli obiettivi. Probabilmente con 2/3000 caratteri in più sarebbe venuto fuori un esperimento spettacolare!
Amo molto gli esperimenti metanarrativi (hai visto "Essere John Malkovich"? Pazzesco anche quello, sempre di Kaufman!), quindi da questo di punto di vista, ti faccio i miei complimenti per il tentativo. Per il resto, tutto migliorabile.
VIVO NEL DISORDINE di Read_Only
Secondo racconto metanarrativo e secondo plauso all'idea! Qui addirittura alzi al massimo l'asticella della metanarrazione scrivendo un raccontino di cui è protagonista il racconto stesso che fa addirittura riflessioni esistenziali tirando in ballo autori, lettori e persino i partecipanti a MC!
Come già detto a Leonardo (Pigneri) nel commento al suo racconto, adoro gli esperimenti metanarrativi, per cui ti meriti un elogio per l'intuizione.
Non sarò tra quelli che ti rimprovererà "sei troppo show e non tell", bensì tra quegli altri che nutrono perplessità sul peso specifico di un racconto concepito in questa maniera, all'interno di un contest come Minuti Contati. Non che ci sia nulla di male! Avresti potuto scrivere anche una storia di sole tre righe, però l'intuizione è fine a se stessa, non ha altre implicazioni o finalità. Anche solo un migliaio di caratteri in più avrebbe giovato ad entusiasmarmi in maniera piena.
L’ANGELICA DAMA di Rick Faith
Se io non avessi ritenuto preponderante l'elemento del divertissement, avrei bollato il racconto come un testo troppo arzigogolato, un bel po' confuso e con un ammiccamento finale grosso come una montagna! Però alla fine, va bene così. Hai fatto una scelta stilistica ben precisa, hai imposto un certo registro, e ti ci sei pure divertito.
Idea gradevole, esecuzione migliorabile, nulla di più.
SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
Dunque: ci sarebbe tantissimo da dire, ma provo a sintetizzare.
Punto primo: i miei apprezzamenti per aver interpretato il tema in un modo letteral/magico/fantasy. Confesso che avevo pensato anch'io di fare una cosa simile ma l'ho escluso per paura di risultare banale. L'elemento fantasy è molto carino, come anche la meccanica dell'addestramento verso la quarta parete.
Punto secondo: la storia in sé è un po' semplicistica. C'è il rapporto tra un maestro e il suo discepolo e c'è un percorso di addestramento, costellato di discussioni, sofismi e dialoghi. Qualcosa di più si poteva fare. Ad esempio potevi MOSTRARE le difficoltà del discepolo nell'attraversare i piani onirici per raggiungere livelli superiori, creando così anche tensione narrativa da sciogliere con un buon finale.
Punto terzo: ci sono evidenti problemi di editing, al netto del disagio di scrivere un racconto dal telefono. Io l'ho fatto una sola volta e non lo farò mai più. Ma il punto è come vengono costruite le frasi, come vengono gestiti i dialoghi e la scansione della scena. Attenzione: non voglio fare in alcun modo l'accademico (anche perché non lo sono...) però, a mio modesto parere, devi lavorare un po' sulla tecnica, e, per fortuna, Minuti Contati è un'ottima palestra!
Piccolo esempio: l'incipit.
"Kendrak accarezzava la sabbia fredda fissando il mare e il cielo confondersi in un unico colore.La notte era serena,non c'erano nuvole che potessero adombrare la luna piena.Il fuoco divorava le pigne secche, avvampando la sabbia circostante."
Mi permetto di riformularlo:
"La notte era serena. La luna piena sfolgorava in un cielo privo di nuvole. Kendrak accarezzava la sabbia in riva a un mare placido. Aveva acceso un fuoco - in cui crepitavano pigne secche - che spargeva bagliori danzanti tutt'intorno."
E un dialogo:
"Kedrak, posso garantirti che ho fatto dei passi avanti, le immagini sono più chiare e riesco a ricordare bene i miei sogni.Ma non riesco a padroneggiarli.O mi rendo conto che i sogni sono tali, con la conseguenza che questi poi svaniscono, oppure le immagini si confondono.Sento di essere migliorato, ma per un vero e proprio viaggio ancora non sono pronto.Perché?"
"Kedrak, ti garantisco che sono migliorato. Le immagini sono più nitide. Riesco a ricordare i sogni, adesso, ma non riesco a padroneggiarli. Mi rendo conto che alla fine i sogni svaniscono, ma ho fatto passi avanti anche se non sono pronto per un viaggio vero e proprio."
Nel complesso, storia carina e interessante, ma migliorabile con l'innesto di una maggiore tensione narrativa e una buona revisione generale.
Il tema non era facile e ho trovato varie interessanti interpretazioni.
Buona Edition e buona Decima Era!
CLASSIFICA
1. SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS di Stefano Moretto
2. DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
3. CLICHE' di Stefano Floccari
4. ASTRA di DandElion
5. UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
6. QUESTO E' IL PROBLEMA di Isabella Valerio
7. VIVO NEL DISORDINE di Read_Only
8. L'ANGELICA DAMA di Rick Faith
9. SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
__________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI
DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
Il tuo stile immersivo ha raggiunto livelli notevoli, rilevo un'ottima gestione della narrazione del qui-e-ora.
Avevi in mente un'idea e l'hai sviluppata con diligenza fino alla fine. Avevo capito sin dalle prime righe dove volessi andare a parare, ma non è un male, perché mi sono goduto il viaggio per capire come avresti sviluppato il risultato finale.
Hai confezionato un buon racconto che svolge la sua funzione senza scossoni, e con onestà.
Nient'altro da segnalare.
ASTRA di DandElion
Dopo quattro anni (e mezzo) di MC, confesso che mi sono venuti un po' a noia i monologhi interiori. Okay, permettono di avere una panoramica molto profonda dell'interiorità del protagonista ma possono risultare stancanti se adagiati su uno stile pesante e ripetitivo. Per fortuna, nel tuo racconto il monologo interiore è arricchito da due punti di forza: 1 - riflessioni universali che toccano tutti noi da vicino; 2 - la scintilla finale dove viene posto in risalto il rapporto tra il personaggio da te creato e il suo creatore (l'Autore), ma in un'ottica diversa dal solito, ossia il personaggio che cerca un appoggio psicologico al dominus del suo mondo.
Credo che quest'ultima sia la chiave di volta del tuo testo, cioè un dubbio tremendamente cosmico. Al di là della costruzione narrativa strettamente legata al tema di questa Edizione, ti chiedi - e ci chiedi - e se anche noi vivessimo vincolati a un "Autore" (Dio? Alieni? Un'intelligenza artificiale superiore?) e pretendessimo maggiore chiarezza, maggiore libertà per le nostre scelte? Già solo questo vale tutto il racconto.
SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL’AUTOBUS di Stefano Moretto
Che dire? Il tuo racconto vince su tutta la linea: godibile, intelligente, ironico, scorrevole, equilibrato dall'inizio alla fine. Quando Mike dice di essere Dio mi si è illuminata la mente. Di colpo volevo sapere a tutti i costi come sarebbe andata a finire. Ottimo il colpo di scena con l'incidente e assai significativo il finale, con una spiegazione diciamo pure filosofica.
Non ho davvero nient'altro da dire se non che sinora è il racconto che mi è piaciuto di più!
CLICHE’ di Stefano Floccari
Sinora ho trovato racconti molto ben scritti e la valutazione, pertanto, si è spostata sui contenuti e sulla buona riuscita della trama. Nel tuo caso, ho dovuto meditare un po' più del solito su ciò che ho letto. Non so se sia un bene o un male, ma evidentemente il testo mi ha lasciato qualcosa. Credo che il tema sia centrato, anzi, in almeno un paio di livelli di lettura: quarta parete con il pubblico e quarta parete con la vita reale. Proprio questo intreccio è la parte vincente del racconto. Vibrante e interessante il tormento di Umberto, e assai gradevole la caratterizzazione degli attorucoli da quattro soldi che devono sfangarla pur non avendo grandi mezzi.
Poco immediato il colpo di scena, almeno nel mio caso. Non mi è stato subito chiaro. Però nel complesso hai fatto un buon lavoro.
QUESTO E’ IL PROBLEMA di Isabella Valerio
Nel complesso il racconto è gradevole ma manca di equilibrio e di un po' di chiarezza nell'obiettivo che intendevi raggiungere. Non sono certo io che devo precisare che quando un autore scrive qualcosa deve innanzitutto chiedersi: dove voglio arrivare? Che cosa voglio esprimere con questo testo? Nel tuo caso, okay la parte iniziale per provare a caratterizzare il personaggio (anche se proprio questa parte poteva essere sfoltita a vantaggio della seconda), ma nella seconda metà la visione si fa confusa e il lettore è disorientato. Magari emerge pure una morale di fondo: il protagonista si nasconde dietro la finzione teatrale per non affrontare la crudezza della realtà, rifuggendo responsabilità e impegni morali. E forse la pistola è proprio l'elemento che riporta il protagonista a fare i conti col mondo reale. Peccato, perché una migliore programmazione avrebbe potuto dare a queste riflessioni un'impronta più incisiva. Ci si può lavorare su, in ogni caso.
UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
Quello che ho apprezzato tantissimo di questo racconto è il tentativo di elevare la metanarrazione a sistema. Mi ha ricordato molto "Il ladro di orchidee" (guardalo, se non l'hai già fatto...) in cui la metanarrativa è portata a un livello superiore dallo sceneggiatore (il geniale Charlie Kaufman), che scrive un film su se stesso sceneggiatore parlando di come non si dovrebbe scrivere una sceneggiatura, inserendo nel film proprio quegli elementi sconsigliati nei corsi di sceneggiatura! Pazzesco! Qui, hai fatto qualcosa di simile, laddove i due personaggi interagiscono con qualcuno al di fuori della quarta parete (lettore e autore) giocando con elementi di narratologia, cliché e luoghi comuni. E il bello è che, a ogni paragrafo, alzi l'asticella della difficoltà. Il vero problema della trama è che a ogni passo si nota la difficoltà di gestire il tutto con la dovuta razionalità e programmazione. Storie di questo tipo, infatti, funzionano bene SOLO se maniacalmente programmate. Il rischio è la confusione. Non che non si capiscano le scene, ma si fa fatica a capire, paragrafo dopo, paragrafo i riferimenti e, soprattutto, gli obiettivi. Probabilmente con 2/3000 caratteri in più sarebbe venuto fuori un esperimento spettacolare!
Amo molto gli esperimenti metanarrativi (hai visto "Essere John Malkovich"? Pazzesco anche quello, sempre di Kaufman!), quindi da questo di punto di vista, ti faccio i miei complimenti per il tentativo. Per il resto, tutto migliorabile.
VIVO NEL DISORDINE di Read_Only
Secondo racconto metanarrativo e secondo plauso all'idea! Qui addirittura alzi al massimo l'asticella della metanarrazione scrivendo un raccontino di cui è protagonista il racconto stesso che fa addirittura riflessioni esistenziali tirando in ballo autori, lettori e persino i partecipanti a MC!
Come già detto a Leonardo (Pigneri) nel commento al suo racconto, adoro gli esperimenti metanarrativi, per cui ti meriti un elogio per l'intuizione.
Non sarò tra quelli che ti rimprovererà "sei troppo show e non tell", bensì tra quegli altri che nutrono perplessità sul peso specifico di un racconto concepito in questa maniera, all'interno di un contest come Minuti Contati. Non che ci sia nulla di male! Avresti potuto scrivere anche una storia di sole tre righe, però l'intuizione è fine a se stessa, non ha altre implicazioni o finalità. Anche solo un migliaio di caratteri in più avrebbe giovato ad entusiasmarmi in maniera piena.
L’ANGELICA DAMA di Rick Faith
Se io non avessi ritenuto preponderante l'elemento del divertissement, avrei bollato il racconto come un testo troppo arzigogolato, un bel po' confuso e con un ammiccamento finale grosso come una montagna! Però alla fine, va bene così. Hai fatto una scelta stilistica ben precisa, hai imposto un certo registro, e ti ci sei pure divertito.
Idea gradevole, esecuzione migliorabile, nulla di più.
SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
Dunque: ci sarebbe tantissimo da dire, ma provo a sintetizzare.
Punto primo: i miei apprezzamenti per aver interpretato il tema in un modo letteral/magico/fantasy. Confesso che avevo pensato anch'io di fare una cosa simile ma l'ho escluso per paura di risultare banale. L'elemento fantasy è molto carino, come anche la meccanica dell'addestramento verso la quarta parete.
Punto secondo: la storia in sé è un po' semplicistica. C'è il rapporto tra un maestro e il suo discepolo e c'è un percorso di addestramento, costellato di discussioni, sofismi e dialoghi. Qualcosa di più si poteva fare. Ad esempio potevi MOSTRARE le difficoltà del discepolo nell'attraversare i piani onirici per raggiungere livelli superiori, creando così anche tensione narrativa da sciogliere con un buon finale.
Punto terzo: ci sono evidenti problemi di editing, al netto del disagio di scrivere un racconto dal telefono. Io l'ho fatto una sola volta e non lo farò mai più. Ma il punto è come vengono costruite le frasi, come vengono gestiti i dialoghi e la scansione della scena. Attenzione: non voglio fare in alcun modo l'accademico (anche perché non lo sono...) però, a mio modesto parere, devi lavorare un po' sulla tecnica, e, per fortuna, Minuti Contati è un'ottima palestra!
Piccolo esempio: l'incipit.
"Kendrak accarezzava la sabbia fredda fissando il mare e il cielo confondersi in un unico colore.La notte era serena,non c'erano nuvole che potessero adombrare la luna piena.Il fuoco divorava le pigne secche, avvampando la sabbia circostante."
Mi permetto di riformularlo:
"La notte era serena. La luna piena sfolgorava in un cielo privo di nuvole. Kendrak accarezzava la sabbia in riva a un mare placido. Aveva acceso un fuoco - in cui crepitavano pigne secche - che spargeva bagliori danzanti tutt'intorno."
E un dialogo:
"Kedrak, posso garantirti che ho fatto dei passi avanti, le immagini sono più chiare e riesco a ricordare bene i miei sogni.Ma non riesco a padroneggiarli.O mi rendo conto che i sogni sono tali, con la conseguenza che questi poi svaniscono, oppure le immagini si confondono.Sento di essere migliorato, ma per un vero e proprio viaggio ancora non sono pronto.Perché?"
"Kedrak, ti garantisco che sono migliorato. Le immagini sono più nitide. Riesco a ricordare i sogni, adesso, ma non riesco a padroneggiarli. Mi rendo conto che alla fine i sogni svaniscono, ma ho fatto passi avanti anche se non sono pronto per un viaggio vero e proprio."
Nel complesso, storia carina e interessante, ma migliorabile con l'innesto di una maggiore tensione narrativa e una buona revisione generale.
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Ritorna il momento della soffertissima classifica...
Sui primi due posti sono andato sicuro, per gli altri ho faticato molto a stabilire i piazzamenti. Grazie ad autori e autrici per i bei racconti!
1) Solo uno sconosciuto sull’autobus
2) Dietro di te
3) Clichè
4) Vivo nel disordine
5) Questo è il problema
6) Astra
7) Una partita a carte
8) L'angelica dama
9) Sabbia fuoco barriere
Dietro di te, di Agostino Langellotti
Un racconto ben costruito, mi è piaciuto molto. Forse avrebbe giovato avere un po' di caratteri in più, diluire di più nel testo l'ingresso in casa e l'arrivo nello studio, ma hai comunque mantenuto un buon equilibrio rispetto ai caratteri che avevi a disposizione. Ottimo l'espediente del sigaro e della sigaretta per strutturare la chiusura.
Astra, di DandElion
Un flusso che pone domande importanti, di quelle che tutti almeno una volta ci siamo fatti. Poi nelle righe finali la svolta che lega il testo al tema dell'edition e ce lo pone in un'altra prospettiva. Paradossalmente, aprendo altre domande sulle nostre scelte.
Ci sono alcuni passaggi che mi sono piaciuti molto, soprattutto la parte iniziale. Andando avanti ho faticato un po' di più, non capivo dove volessi andare a parare, e la conclusione forse arriva un po' troppo repentina per i miei gusti (ma immagino sia una cosa voluta).
Solo uno sconosciuto sull’autobus, di Stefano Moretto
Un bel racconto, gioca col tema in maniera piacevole, il tutto arricchito da uno stile scorrevole.
Mike è davvero un bel personaggio e mi ha tenuto sul pezzo fino alla fine (divinità o mitomane?). Ha un che del Dio/Chuck di Supernatural.
Ho avuto qualche dubbio all'inizio, pensavo si trattasse di due sconosciuti su un bus e non capivo come facesse a sapere già il nome, ma si chiarisce immediatamente.
Clichè, di Stefano Floccari
L'idea di fondo e la tua interpretazione del tema mi sono piaciute molto, sei stato molto abile a tratteggiare l'ambientazione e i personaggi. La cosa che mi ha convinto meno è il paragrafo finale, lì la narrazione accelera e ti concedi qualche spiegazione di troppo al lettore. Temo che i pochi caratteri ti abbiano costretto a comprimere un po' rispetto ai primi paragrafi in cui hai mostrato uno stile più pulito e diluito.
A parte questo, un ottimo racconto!
Questo è il problema, di Isabella Valerio
Ambientazione teatrale e colpo di pistola sul finale, il confronto con un altro racconto del tuo girone (Clichè, di Stefano) viene un po' immediato. Nel tuo ho apprezzato lo stile più uniforme e pulito per tutta la durata del testo. Anche il protagonista è ben delineato, soprattutto nel confronto con la precisione del regista. La cosa che mi ha convinto meno è la risoluzione finale che arriva un po' improvvisa e lascia qualche domanda (perché una pistola nell'Amleto? -ma a questo hai già risposto nei commenti- perché una pistola vera fra gli oggetti di scena?). Forse avresti potuto tagliare un po' sulla parte iniziale (il litigio alla guida) e approfondire meglio la parte dello spettacolo.
Una Partita a Carte, di Leonardo Pigneri
Il tuo racconto mi ha dato l'impressione di avvitarsi un po' su se stesso. I primi paragrafi creano una struttura interessante (prima mancano i beat, poi i pdv, poi le descrizioni), però il tutto sembra non portare da nessuna parte e il finale rimane un po' sospeso.
Rimane comunque una lettura piacevole, soprattutto per la tua capacità di strutturare dei dialoghi convincenti.
Un altro aspetto che mi ha colpito è come hai strutturato il conflitto autore/personaggio in maniera originale rispetto ad altri racconti che ho letto in questa edizione. Ged e Muh si infastidiscono, si arrabbiano per le mancanze del loro autore, ma tutto sommato restano comprensivi e nel finale cercano di incoraggiarlo.
Vivo nel disordine, di Read Only
Allora, se non ho capito male il racconto è nato davvero su un aereo, quindi complimenti per aver trasformato una difficoltà in spunto creativo.
Qui abbiamo superato il conflitto autrice/personaggio, siamo direttamente al conflitto autrice/racconto. L'idea è buona e resa bene, forse potevi spendere qualche carattere in più, ma tutto sommato la formula breve non mi dispiace.
Un racconto a cui uno si approccia con leggerezza, vista la particolarità del pdv, per cui la domanda finale arriva bella dura e rimette tutto sotto diversi piani di lettura.
Mi resta solo il dubbio, quando leggo racconti di questo tipo, che siano troppo "collocati" dentro mc e quindi apprezzabili principalmente da chi conosce le dinamiche della sfida (e in questo caso il tema).
L’angelica dama, di Rick Faith
Un racconto divertente che ho dovuto rileggere più volte, vuoi per l'uso atipico dei trattini, che mi ha confuso, vuoi per il contenuto della discussione e i dialoghi un po' impostati. Tuttavia è chiaro (anche leggendo i tuoi commenti) che non si tratta di leggerezze ma di scelte ben precise e quindi quello di creare un po' di confusione nei lettori era un rischio calcolato.
Bravo, è sempre bello alzare l'asticella e sperimentare qualcosa di particolare.
Sabbia Fuoco Barriere, di Giovanni Pratesi
Un racconto piacevole, che forse potresti ripulire un poco a livello stilistico. Originale l'interpretazione del tema, che accende l'interesse del lettore ed è il punto di forza del testo.
Al tuo posto avrei scelto due nomi meno simili, in prima lettura mi sono confuso un paio di volte tra Kedrak e Kaor :)
Rispetto ai dialoghi (che sono un nodo centrale del tuo racconto), credo che iniziare così spesso citando il nome dell'interlocutore renda troppo pesante la scena (si chiamano per nome almeno tre volte ciascuno in poche battute).
Sui primi due posti sono andato sicuro, per gli altri ho faticato molto a stabilire i piazzamenti. Grazie ad autori e autrici per i bei racconti!
1) Solo uno sconosciuto sull’autobus
2) Dietro di te
3) Clichè
4) Vivo nel disordine
5) Questo è il problema
6) Astra
7) Una partita a carte
8) L'angelica dama
9) Sabbia fuoco barriere
Dietro di te, di Agostino Langellotti
Un racconto ben costruito, mi è piaciuto molto. Forse avrebbe giovato avere un po' di caratteri in più, diluire di più nel testo l'ingresso in casa e l'arrivo nello studio, ma hai comunque mantenuto un buon equilibrio rispetto ai caratteri che avevi a disposizione. Ottimo l'espediente del sigaro e della sigaretta per strutturare la chiusura.
Astra, di DandElion
Un flusso che pone domande importanti, di quelle che tutti almeno una volta ci siamo fatti. Poi nelle righe finali la svolta che lega il testo al tema dell'edition e ce lo pone in un'altra prospettiva. Paradossalmente, aprendo altre domande sulle nostre scelte.
Ci sono alcuni passaggi che mi sono piaciuti molto, soprattutto la parte iniziale. Andando avanti ho faticato un po' di più, non capivo dove volessi andare a parare, e la conclusione forse arriva un po' troppo repentina per i miei gusti (ma immagino sia una cosa voluta).
Solo uno sconosciuto sull’autobus, di Stefano Moretto
Un bel racconto, gioca col tema in maniera piacevole, il tutto arricchito da uno stile scorrevole.
Mike è davvero un bel personaggio e mi ha tenuto sul pezzo fino alla fine (divinità o mitomane?). Ha un che del Dio/Chuck di Supernatural.
Ho avuto qualche dubbio all'inizio, pensavo si trattasse di due sconosciuti su un bus e non capivo come facesse a sapere già il nome, ma si chiarisce immediatamente.
Clichè, di Stefano Floccari
L'idea di fondo e la tua interpretazione del tema mi sono piaciute molto, sei stato molto abile a tratteggiare l'ambientazione e i personaggi. La cosa che mi ha convinto meno è il paragrafo finale, lì la narrazione accelera e ti concedi qualche spiegazione di troppo al lettore. Temo che i pochi caratteri ti abbiano costretto a comprimere un po' rispetto ai primi paragrafi in cui hai mostrato uno stile più pulito e diluito.
A parte questo, un ottimo racconto!
Questo è il problema, di Isabella Valerio
Ambientazione teatrale e colpo di pistola sul finale, il confronto con un altro racconto del tuo girone (Clichè, di Stefano) viene un po' immediato. Nel tuo ho apprezzato lo stile più uniforme e pulito per tutta la durata del testo. Anche il protagonista è ben delineato, soprattutto nel confronto con la precisione del regista. La cosa che mi ha convinto meno è la risoluzione finale che arriva un po' improvvisa e lascia qualche domanda (perché una pistola nell'Amleto? -ma a questo hai già risposto nei commenti- perché una pistola vera fra gli oggetti di scena?). Forse avresti potuto tagliare un po' sulla parte iniziale (il litigio alla guida) e approfondire meglio la parte dello spettacolo.
Una Partita a Carte, di Leonardo Pigneri
Il tuo racconto mi ha dato l'impressione di avvitarsi un po' su se stesso. I primi paragrafi creano una struttura interessante (prima mancano i beat, poi i pdv, poi le descrizioni), però il tutto sembra non portare da nessuna parte e il finale rimane un po' sospeso.
Rimane comunque una lettura piacevole, soprattutto per la tua capacità di strutturare dei dialoghi convincenti.
Un altro aspetto che mi ha colpito è come hai strutturato il conflitto autore/personaggio in maniera originale rispetto ad altri racconti che ho letto in questa edizione. Ged e Muh si infastidiscono, si arrabbiano per le mancanze del loro autore, ma tutto sommato restano comprensivi e nel finale cercano di incoraggiarlo.
Vivo nel disordine, di Read Only
Allora, se non ho capito male il racconto è nato davvero su un aereo, quindi complimenti per aver trasformato una difficoltà in spunto creativo.
Qui abbiamo superato il conflitto autrice/personaggio, siamo direttamente al conflitto autrice/racconto. L'idea è buona e resa bene, forse potevi spendere qualche carattere in più, ma tutto sommato la formula breve non mi dispiace.
Un racconto a cui uno si approccia con leggerezza, vista la particolarità del pdv, per cui la domanda finale arriva bella dura e rimette tutto sotto diversi piani di lettura.
Mi resta solo il dubbio, quando leggo racconti di questo tipo, che siano troppo "collocati" dentro mc e quindi apprezzabili principalmente da chi conosce le dinamiche della sfida (e in questo caso il tema).
L’angelica dama, di Rick Faith
Un racconto divertente che ho dovuto rileggere più volte, vuoi per l'uso atipico dei trattini, che mi ha confuso, vuoi per il contenuto della discussione e i dialoghi un po' impostati. Tuttavia è chiaro (anche leggendo i tuoi commenti) che non si tratta di leggerezze ma di scelte ben precise e quindi quello di creare un po' di confusione nei lettori era un rischio calcolato.
Bravo, è sempre bello alzare l'asticella e sperimentare qualcosa di particolare.
Sabbia Fuoco Barriere, di Giovanni Pratesi
Un racconto piacevole, che forse potresti ripulire un poco a livello stilistico. Originale l'interpretazione del tema, che accende l'interesse del lettore ed è il punto di forza del testo.
Al tuo posto avrei scelto due nomi meno simili, in prima lettura mi sono confuso un paio di volte tra Kedrak e Kaor :)
Rispetto ai dialoghi (che sono un nodo centrale del tuo racconto), credo che iniziare così spesso citando il nome dell'interlocutore renda troppo pesante la scena (si chiamano per nome almeno tre volte ciascuno in poche battute).
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Eccola, è la prima Classifica della Decima Era!
Grazie per le storie che mi avete fatto leggere, alcune erano davvero imprevedibili.
Buon MC a tutti.
1- Solo uno sconosciuto sull'autobus
2- Vivo nel disordine
3- Cliché
4- Dietro di te
5- Questo è il problema
6- L'angelica dama
7- Astra
8- Una partita a carte
9- Sabbia fuoco barriere
Ciao Agostino,
dal punto di vista tecnico ho ben poco da dire, sai sicuramente come imbastire una storia, calibrarla e portarla dove vuoi. Il tema è centrato, ma nel gioco dell'autore implicito e nel taglio metanarrativo non ci trovo nulla di entusiasmante o innovativo, solo una buona esecuzione, geometrica ma asettica. Se alla tua prosa specchiata (e a te stesso, attraverso i tuoi personaggi) concedessi maggiore slancio emotivo, voleresti su ben altre altezze.
Buona edition,
Francesco
Ciao Chiara,
il racconto è psicologico, intimo e credo anche in parte (mi permetto di provare a interpretarlo in punta di piedi) terapeutico. La scrittura ci salva, se attraverso la sua finzione riusciamo a guardare alla vita con verità, sia pure per un frammento o un istante. Il tema emerge tardi, e per essere valorizzato avrebbe necessitato di tutt'altra costruzione; come dichiara anche l'io narrante a un certo punto del racconto, qui non c'è una storia vera e propria, quanto più un'attesa della stessa.
Ai fini nudi e crudi del contest i limiti esistono, ma la scrittura serve anche a toglierci dei pesi dal cuore. Se scrivere ti è stato d'aiuto, direi che stavolta va bene così!
Alla prossima
Francesco
Ciao Stefano,
piacere di ritrovarti con un pezzo fresco che mi fa tanto Good Omens o gli Esercizi di stile di Queneau. Molto curiosa e divertente la declinazione del tema, devo dire che si sposa proprio bene con il taglio colloquiale e "casual", finto leggero, con cui tiri in ballo il Creatore e stuzzichi chi ti legge con questioni che leggere non sono. Non grido al capolavoro, ma è davvero un buon racconto, bravo!
Buona edition
Francesco
Ciao Stefano,
piacere di leggerti! Anch'io, come te, per questa edition mi sono dato al teatro! Della tua versione, ho apprezzato il taglio sordido e pidocchioso che hai dato alla piéce e ai suoi attori, che non sono celebrità ma poveracci senza talento e con ben altri pensieri che star dietro a un copione. Dal titolo, immagino che il cliché fosse riferito allo scambio di pistola e/o alla ripresa di qualche racconto di Cechov (mostro sacro di cui continuo a rimandare la lettura).
Nel complesso mi ha divertito: non tanto per la trama, che immagino sia stata imbastita con consapevole ricorsività, quanto per la composizione che hai saputo creare con padronanza stilistica.
Alla prossima!
Francesco
Ciao Isabella,
piacere di ritrovarti e rileggerti con questo pezzo dal titolo amletico... per qualche folle (o poco ispirata?) coincidenza, anch'io mi sono dato a Shakespeare :)
Del tuo racconto ho apprezzato lo sforzo di immersione nella prima presente e l'impianto da copione/sceneggiatura, si sente che ti sei impegnata tanto in quella direzione. Personalmente, ti avviso che ho trovato il susseguirsi degli eventi abbastanza caotico e dispersivo: le disavventure automobilistiche non mi hanno messo particolare tensione, l'opposizione palco-realtà (buona l'intuizione del tema!) perde di efficacia perché i due blocchi si amalgamano poco, personaggi compresi.
Magari mi sbaglio, ma secondo me ti trovi in piena fase di crescita stilistica, in cui applichi la tecnica ma non selezioni ancora con cura i dettagli da mostrare e quelli da ignorare (semplificare è importante), perché incalzati dall'urgenza. Datti un po' di tempo per sperimentare e vedrai che diventerà tutto più armonioso.
P.s. Il finale con lo sparo, macchia di sangue che si allarga ecc. è mooolto finto: non ne ho esperienza diretta (per fortuna), ma se ti sparano muori sul colpo, svieni o invochi l'Altissimo per il dolore... e magari lo incontri pure, come nel bel racconto di Stefano Moretto.
Buona edition, alla prossima!
Francesco
Ciao Leonardo,
è interessante il lavoro che fai per mandare avanti la storia attraverso i dialoghi. Qui alle volte funzionano, altre no, ma nell'insieme l'effetto messa in scena non dispiace. Più fragilina e inconsistente la trama vera e propria, che se pure rispetta il tema e crea simpatiche intrusioni d'abito e simili da parte del mondo secondario, non riesce davvero a chiudere la partita. Il punto probabilmente c'era (personalmente apprezzo molto la visione della narrativa anche come gioco combinatorio), ma stavolta è rimasto in mano.
Non ho dubbi che al prossimo giro saprai calare gli assi a dovere :)
Buona edition
Francesco
Ciao Morena,
hai proprio ragione: la creaturina che hai sfornato in volo è piccola e fragile, ma almeno nel mio caso ha saputo far breccia attraverso la quarta parete e riempirmi il cuore di tenerezza. Per certi versi mi ha ricordato una ballata di Guido Cavalcanti o quelle canzoni petrarchesche in cui il poeta, metanarrativamente, conversa con la sua stessa opera, prende atto di tutti i suoi limiti e ciononostante la affida al mondo. Ora non so quanto la tua creaturina riuscirà a farsi strada nel disordine di MC, fatto sta che a me questo cucciolo di racconto ha emozionato, quindi complimenti.
Buona edition,
Francesco
Ciao Rick,
piacere di leggerti. Ho apprezzato la ricerca lessicale da messinscena un po' barocca. Stride abbastanza con il drone, che piazzato a inizio storia sembra indirizzare la vicenda verso il genere sci-fi. Bene anche la conclusione. Ciò che ho apprezzato meno è la dialettica nel mezzo: brillante sì, ma anche evanescente e meno efficace di quanto credi, non è d'aiuto per visualizzare la storia: anche solo qualche dettaglio sugli abiti di scena sarebbe servito a collocare la vicenda da qualche parte nello spazio tempo, e quindi a esserne meno straniati. Sistemato quell'accorgimento, ci si può concentrare davvero su chi sia l'angelica dama e divertirsi a risolvere l'enigma.
Tema sicuramente preso, a rileggerci!
Buona edition
Francesco
Ciao Giovanni,
piacere di leggerti. Al netto di alcune di ingenuità di impostazione del testo, come la gestione dei dialoghi, noto un abbozzo di storia fantascientifica a tema, con due personaggi che la portano avanti, frase dopo frase. La resa non è ottimale, e a un certo punto per fornire le coordinate della risoluzione vedo che ricorri a un brutto infodump/spiegone.
In linea di massima, cerco sempre di valutare queste scelte in maniera duttile: a volte può davvero essere l'unico modo per farcele stare. In questo caso, secondo me si tratta proprio di farsi le ossa e affilare le unghie storia dopo storia.
In bocca al lupo per le prossime che scriverai!
Buona edition
Francesco
Grazie per le storie che mi avete fatto leggere, alcune erano davvero imprevedibili.
Buon MC a tutti.
1- Solo uno sconosciuto sull'autobus
2- Vivo nel disordine
3- Cliché
4- Dietro di te
5- Questo è il problema
6- L'angelica dama
7- Astra
8- Una partita a carte
9- Sabbia fuoco barriere
Ciao Agostino,
dal punto di vista tecnico ho ben poco da dire, sai sicuramente come imbastire una storia, calibrarla e portarla dove vuoi. Il tema è centrato, ma nel gioco dell'autore implicito e nel taglio metanarrativo non ci trovo nulla di entusiasmante o innovativo, solo una buona esecuzione, geometrica ma asettica. Se alla tua prosa specchiata (e a te stesso, attraverso i tuoi personaggi) concedessi maggiore slancio emotivo, voleresti su ben altre altezze.
Buona edition,
Francesco
Ciao Chiara,
il racconto è psicologico, intimo e credo anche in parte (mi permetto di provare a interpretarlo in punta di piedi) terapeutico. La scrittura ci salva, se attraverso la sua finzione riusciamo a guardare alla vita con verità, sia pure per un frammento o un istante. Il tema emerge tardi, e per essere valorizzato avrebbe necessitato di tutt'altra costruzione; come dichiara anche l'io narrante a un certo punto del racconto, qui non c'è una storia vera e propria, quanto più un'attesa della stessa.
Ai fini nudi e crudi del contest i limiti esistono, ma la scrittura serve anche a toglierci dei pesi dal cuore. Se scrivere ti è stato d'aiuto, direi che stavolta va bene così!
Alla prossima
Francesco
Ciao Stefano,
piacere di ritrovarti con un pezzo fresco che mi fa tanto Good Omens o gli Esercizi di stile di Queneau. Molto curiosa e divertente la declinazione del tema, devo dire che si sposa proprio bene con il taglio colloquiale e "casual", finto leggero, con cui tiri in ballo il Creatore e stuzzichi chi ti legge con questioni che leggere non sono. Non grido al capolavoro, ma è davvero un buon racconto, bravo!
Buona edition
Francesco
Ciao Stefano,
piacere di leggerti! Anch'io, come te, per questa edition mi sono dato al teatro! Della tua versione, ho apprezzato il taglio sordido e pidocchioso che hai dato alla piéce e ai suoi attori, che non sono celebrità ma poveracci senza talento e con ben altri pensieri che star dietro a un copione. Dal titolo, immagino che il cliché fosse riferito allo scambio di pistola e/o alla ripresa di qualche racconto di Cechov (mostro sacro di cui continuo a rimandare la lettura).
Nel complesso mi ha divertito: non tanto per la trama, che immagino sia stata imbastita con consapevole ricorsività, quanto per la composizione che hai saputo creare con padronanza stilistica.
Alla prossima!
Francesco
Ciao Isabella,
piacere di ritrovarti e rileggerti con questo pezzo dal titolo amletico... per qualche folle (o poco ispirata?) coincidenza, anch'io mi sono dato a Shakespeare :)
Del tuo racconto ho apprezzato lo sforzo di immersione nella prima presente e l'impianto da copione/sceneggiatura, si sente che ti sei impegnata tanto in quella direzione. Personalmente, ti avviso che ho trovato il susseguirsi degli eventi abbastanza caotico e dispersivo: le disavventure automobilistiche non mi hanno messo particolare tensione, l'opposizione palco-realtà (buona l'intuizione del tema!) perde di efficacia perché i due blocchi si amalgamano poco, personaggi compresi.
Magari mi sbaglio, ma secondo me ti trovi in piena fase di crescita stilistica, in cui applichi la tecnica ma non selezioni ancora con cura i dettagli da mostrare e quelli da ignorare (semplificare è importante), perché incalzati dall'urgenza. Datti un po' di tempo per sperimentare e vedrai che diventerà tutto più armonioso.
P.s. Il finale con lo sparo, macchia di sangue che si allarga ecc. è mooolto finto: non ne ho esperienza diretta (per fortuna), ma se ti sparano muori sul colpo, svieni o invochi l'Altissimo per il dolore... e magari lo incontri pure, come nel bel racconto di Stefano Moretto.
Buona edition, alla prossima!
Francesco
Ciao Leonardo,
è interessante il lavoro che fai per mandare avanti la storia attraverso i dialoghi. Qui alle volte funzionano, altre no, ma nell'insieme l'effetto messa in scena non dispiace. Più fragilina e inconsistente la trama vera e propria, che se pure rispetta il tema e crea simpatiche intrusioni d'abito e simili da parte del mondo secondario, non riesce davvero a chiudere la partita. Il punto probabilmente c'era (personalmente apprezzo molto la visione della narrativa anche come gioco combinatorio), ma stavolta è rimasto in mano.
Non ho dubbi che al prossimo giro saprai calare gli assi a dovere :)
Buona edition
Francesco
Ciao Morena,
hai proprio ragione: la creaturina che hai sfornato in volo è piccola e fragile, ma almeno nel mio caso ha saputo far breccia attraverso la quarta parete e riempirmi il cuore di tenerezza. Per certi versi mi ha ricordato una ballata di Guido Cavalcanti o quelle canzoni petrarchesche in cui il poeta, metanarrativamente, conversa con la sua stessa opera, prende atto di tutti i suoi limiti e ciononostante la affida al mondo. Ora non so quanto la tua creaturina riuscirà a farsi strada nel disordine di MC, fatto sta che a me questo cucciolo di racconto ha emozionato, quindi complimenti.
Buona edition,
Francesco
Ciao Rick,
piacere di leggerti. Ho apprezzato la ricerca lessicale da messinscena un po' barocca. Stride abbastanza con il drone, che piazzato a inizio storia sembra indirizzare la vicenda verso il genere sci-fi. Bene anche la conclusione. Ciò che ho apprezzato meno è la dialettica nel mezzo: brillante sì, ma anche evanescente e meno efficace di quanto credi, non è d'aiuto per visualizzare la storia: anche solo qualche dettaglio sugli abiti di scena sarebbe servito a collocare la vicenda da qualche parte nello spazio tempo, e quindi a esserne meno straniati. Sistemato quell'accorgimento, ci si può concentrare davvero su chi sia l'angelica dama e divertirsi a risolvere l'enigma.
Tema sicuramente preso, a rileggerci!
Buona edition
Francesco
Ciao Giovanni,
piacere di leggerti. Al netto di alcune di ingenuità di impostazione del testo, come la gestione dei dialoghi, noto un abbozzo di storia fantascientifica a tema, con due personaggi che la portano avanti, frase dopo frase. La resa non è ottimale, e a un certo punto per fornire le coordinate della risoluzione vedo che ricorri a un brutto infodump/spiegone.
In linea di massima, cerco sempre di valutare queste scelte in maniera duttile: a volte può davvero essere l'unico modo per farcele stare. In questo caso, secondo me si tratta proprio di farsi le ossa e affilare le unghie storia dopo storia.
In bocca al lupo per le prossime che scriverai!
Buona edition
Francesco
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Avete ricevuto sei classifiche. Ne dovete ricevere altre tre oltre a quella dell'Inquisitore, che distribuirà i pollici in mia vece.
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Ecco i miei commenti e la classifica di racconti che questa volta ho apprezzato in egual misura e quindi mi è stato difficilissimo decidere.
DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
Ciao, Agostino.
Ho letto tanti racconti brevi che parlano dello scrittore che scrive una storia e a volte anche per questo contest ma questo mi è sembrato più originale dei precedenti letti a Minuti Contati. Preferisco il toscanello e quindi lo scrittore della racconto il cui stile vanta numerosi tentativi di imitazione, almeno in questa arena.
ASTRA di DandElion
Ciao, Chiara.
Se i libri consentono riflessioni sulla società e sui problemi dei singoli individui, questo racconto ne vuole costituire una esemplificazione. Dietro all' richiesta all'Autore si cela la delusione dell'inutile ricerca della felicità che studio disperatissimo e lavoro sicuro non risolvono. La nostra esistenza è davvero caratterizzata dal nostro libero arbitrio o invece da un servo arbitrio, servo del caos. Il racconto non dà risposte ma instilla domande esistenziali. Bella prova!
SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL?AUTOBUS di Stefano Moretto
Ciao, Stefano.
Non sempre un racconto "teologico" può essere scorrevole e intrigante. Vorrei aggiungere anche sorprendente rispetto ad alcuni cliché filmici. L'aspetto dimesso del "dio" costituisce la cifra di un racconto che potrebbe anche avere riferimenti, certo involontari, con tutta la cultura cristiana che vede nel volto dei poveri e diseredati il volto del messia: ma questa è solo una mia interpretazione e come sai i lettori riescono a vedere cose a cui voi scrittori non avevate pensato!
CLICHE? di Stefano Floccari
Ciao, Stefano.
Anche qui il tema classico teatrale è centrato e l'ambientazione consequenziale è perfetta. Qui, al contrario dell'apparentemente simile racconto di Isabella, la realtà della professionalità degli attori da una parte tra tempi, prove e battute e i problemi di tutti i giorni dall'altra rena sovrana senza fraintendimenti sulla finzione. E il colpo di scena è più blando: gli spettatori se lo aspettano in qualche maniera! Il termine misolìdio ha mandato me, aspirante grecista a vita, decisamente in solluchero!
QUESTO È IL PROBLEMA di Isabella Valerio
Ciao, Isabella. È un piacere leggerti.
Il tema centrato della quarta parete teatrale costituisce per me il discrimine nella valutazione che mi appare positiva. Mi sono apparse anche felici le caratterizzazioni dei personaggi. La scelta dell'Amleto mette in campo tutta una serie di disquisizioni sull'esistenza e soprattutto, pirandellianamente, sulla realtà. Il teatro è finzione o lo è la realtà? . la pistola è il massimo del coupe de theatre, anche se non ha grande attinenza con Amleto. Questa discrasia non mi ha disturbato. Complimenti quindi per la trama.
UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo.
Un racconto autoreferenziale e pirandelliano che mi ha colpito molto anche se concordo con qualche altro commentatore su qualche elemento di confusione che, secondo me, è dettato dalla ghigliottina del numero dei caratteri. Il Malus attribuito ne è la prova. Se è il metalinguaggio il tuo forte continua comunque così.
VIVO NEL DISORDINE di Read Only
Ciao Morena.
Certo scrivere da cellulare non è facile ma me il tuo racconto è apparso, per usare le tue stesse parole un po' informe. Forse sarebbe stato un ottimo incipit per un grande romanzo. Certo il racconto di un racconto in poche righe sembra geniale ma io non sono riuscito ad apprezzarlo risetto al tema del contest. A rileggerci!
L'ANGELICA DAMA di Rick Faith
Ciao, Rick. Piacere di leggerti.
Come nel racconto cinese dove il saggio sogna di essere una farfalla o la farfalla sogna di essere il filosofo, così la dama angelica con angelici poteri protagonista del racconto , si accorge di essere nel racconto. Ho apprezzato meno la chiosa finale dove la rivelazione che si tratta di un siparietto teatrale mi sembra un po' forzato per rispettare il tema del contest. Comunque un buon lavoro.
SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni.
Il tema è centrato così pure apprezzo la trama.
La storia è certo quella del maestro e dell'allievo con le solite implicazioni tra docente e discente ma io non ho capito molto sul percorso in due direzioni dei sogni. soprattutto ci sono errori nella costruzione delle frasi e refusi( ma quelli appartengono prima o pii a tutti noi di MC!).
A rileggerci!
CLASSIFICA
1. QUESTO È IL PROBLEMA
2. CLICHE'
3. SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS
4. DIETRO DI TE
5. ASTRA
6. UNA PARTITA A CARTE
7. L'ANGELICA DAMA
8. VIVO NEL DISORDINE
9. SABBIA FUOCO BARRIERE
DIETRO DI TE di Agostino Langellotti
Ciao, Agostino.
Ho letto tanti racconti brevi che parlano dello scrittore che scrive una storia e a volte anche per questo contest ma questo mi è sembrato più originale dei precedenti letti a Minuti Contati. Preferisco il toscanello e quindi lo scrittore della racconto il cui stile vanta numerosi tentativi di imitazione, almeno in questa arena.
ASTRA di DandElion
Ciao, Chiara.
Se i libri consentono riflessioni sulla società e sui problemi dei singoli individui, questo racconto ne vuole costituire una esemplificazione. Dietro all' richiesta all'Autore si cela la delusione dell'inutile ricerca della felicità che studio disperatissimo e lavoro sicuro non risolvono. La nostra esistenza è davvero caratterizzata dal nostro libero arbitrio o invece da un servo arbitrio, servo del caos. Il racconto non dà risposte ma instilla domande esistenziali. Bella prova!
SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL?AUTOBUS di Stefano Moretto
Ciao, Stefano.
Non sempre un racconto "teologico" può essere scorrevole e intrigante. Vorrei aggiungere anche sorprendente rispetto ad alcuni cliché filmici. L'aspetto dimesso del "dio" costituisce la cifra di un racconto che potrebbe anche avere riferimenti, certo involontari, con tutta la cultura cristiana che vede nel volto dei poveri e diseredati il volto del messia: ma questa è solo una mia interpretazione e come sai i lettori riescono a vedere cose a cui voi scrittori non avevate pensato!
CLICHE? di Stefano Floccari
Ciao, Stefano.
Anche qui il tema classico teatrale è centrato e l'ambientazione consequenziale è perfetta. Qui, al contrario dell'apparentemente simile racconto di Isabella, la realtà della professionalità degli attori da una parte tra tempi, prove e battute e i problemi di tutti i giorni dall'altra rena sovrana senza fraintendimenti sulla finzione. E il colpo di scena è più blando: gli spettatori se lo aspettano in qualche maniera! Il termine misolìdio ha mandato me, aspirante grecista a vita, decisamente in solluchero!
QUESTO È IL PROBLEMA di Isabella Valerio
Ciao, Isabella. È un piacere leggerti.
Il tema centrato della quarta parete teatrale costituisce per me il discrimine nella valutazione che mi appare positiva. Mi sono apparse anche felici le caratterizzazioni dei personaggi. La scelta dell'Amleto mette in campo tutta una serie di disquisizioni sull'esistenza e soprattutto, pirandellianamente, sulla realtà. Il teatro è finzione o lo è la realtà? . la pistola è il massimo del coupe de theatre, anche se non ha grande attinenza con Amleto. Questa discrasia non mi ha disturbato. Complimenti quindi per la trama.
UNA PARTITA A CARTE di Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo.
Un racconto autoreferenziale e pirandelliano che mi ha colpito molto anche se concordo con qualche altro commentatore su qualche elemento di confusione che, secondo me, è dettato dalla ghigliottina del numero dei caratteri. Il Malus attribuito ne è la prova. Se è il metalinguaggio il tuo forte continua comunque così.
VIVO NEL DISORDINE di Read Only
Ciao Morena.
Certo scrivere da cellulare non è facile ma me il tuo racconto è apparso, per usare le tue stesse parole un po' informe. Forse sarebbe stato un ottimo incipit per un grande romanzo. Certo il racconto di un racconto in poche righe sembra geniale ma io non sono riuscito ad apprezzarlo risetto al tema del contest. A rileggerci!
L'ANGELICA DAMA di Rick Faith
Ciao, Rick. Piacere di leggerti.
Come nel racconto cinese dove il saggio sogna di essere una farfalla o la farfalla sogna di essere il filosofo, così la dama angelica con angelici poteri protagonista del racconto , si accorge di essere nel racconto. Ho apprezzato meno la chiosa finale dove la rivelazione che si tratta di un siparietto teatrale mi sembra un po' forzato per rispettare il tema del contest. Comunque un buon lavoro.
SABBIA FUOCO BARRIERE di Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni.
Il tema è centrato così pure apprezzo la trama.
La storia è certo quella del maestro e dell'allievo con le solite implicazioni tra docente e discente ma io non ho capito molto sul percorso in due direzioni dei sogni. soprattutto ci sono errori nella costruzione delle frasi e refusi( ma quelli appartengono prima o pii a tutti noi di MC!).
A rileggerci!
CLASSIFICA
1. QUESTO È IL PROBLEMA
2. CLICHE'
3. SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS
4. DIETRO DI TE
5. ASTRA
6. UNA PARTITA A CARTE
7. L'ANGELICA DAMA
8. VIVO NEL DISORDINE
9. SABBIA FUOCO BARRIERE
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Dovete ancora ricevere due classifiche oltre a quella de L'INQUISITORE.
- Davide_Mannucci
- Messaggi: 434
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Ecco commenti e classifica:
1 - Dietro di te, di Agostino Langellotti
2 - Astra, di DandElion
3 - Una Partita a Carte, di Leonardo Pigneri
4 - Questo è il problema, di Isabella Valerio
5 - L’angelica dama, di Rick Faith
6 - Solo uno sconosciuto sull’autobus, di Stefano Moretto
7 - Clichè, di Stefano Floccari
8 - Vivo nel disordine, di Read Only
9 - Sabbia Fuoco Barriere, di Giovanni Pratesi
1 - DIETRO DI TE
Ciao Agostino, felice di ritrovarti e rileggerti!
Arrivo subito al punto: ultimamente i tuoi racconti mi erano sembrati inferiori alle tue enormi doti ma con questo sei tornato in sella alla grande. È vero che non si trovano elementi innovativi nel tuo testo ma io non la vedo una cosa cosi necessaria. Le note sono sette e quelle vanno usate. Il tuo arrangiamento letterario, accompagnato e aiutato da uno stile eccellente, dà vita a una prova che ritengo più che buona, direi ottima.
Bello il mozzicone. Per mia natura sono molto sensibile alle emozioni che mi genera un testo e qui siamo a un buon livello.
Bravo!
2 - ASTRA
Ciao Chiara, ben ritrovata!
Quando mi accorgo che sto leggendo un monologo interiore l’attenzione e si moltiplica. Con me sfondi una porta spalancata. Spesso davanti ai monologhi interiori ci si pone con pregiudizio, un po’ come accade per i racconti strappalacrime (così...tanto per fare un esempio che non mi riguarda ahahahah) o racconti su temi visti e rivisti come l’Olocausto (tanto per fare un altro esempio a caso) e si finisce col dire “E che palle...di nuovo? Ma scriviamo fantasy o horror o splatter o sci fi ecc...”. Ecco, io ho altri punti ti di vista e altre sensibilità e sono lieto di esser capitato a commentare il tuo gruppo. Ti dico brava. Mi hai catturato ed emozionato, al netto di qualche appesantimento di stile dalla metà in poi (ma niente di clamoroso). A me sembra che il racconto vada proprio dove lo volevi portare e per me la valutazione è assolutamente positiva. Solo il buon Agostino per il momento ti tiene testa ma per me è un racconto da podio, almeno per ora..
Complimenti, una prova degna di nota!
A presto
3 - UNA PARTITA A CARTE
Ciao Leonardo e ben trovato! Ti confesso che mi avevi disorientato quando hai consegnato entro l’orario. Poi ho visto il Malus e ho pensato “...ok...è tutto a posto” hahahahah. Un Pigneri senza Malus è come il Berlusca senza f....ah no volevo dire Federer senza racchetta.
Allora....il tuo racconto... Mmmmmhhh leggo dai commenti che non è arrivato molto il tuo tentativo di incasinare bene il tutto in modo magistrale. Be’ a me è arrivato davvero e mi hai fatto divertire. Ho riso, ho esclamato “ma guarda questa fava cosa scrive”, mi sono perso e ritrovato e ho goduto di tre minuti rilassanti. E non è questo che deve fare la lettura? Alla fine non sono un lettore in veste sì di giudice ma sempre un lettore? Ecco, tu mi hai dato emozioni ridendo ed esclamando insulti scherzosi all’autore e questo cosa vuol dire? Che, a mio avviso e a titolo personale, le tecniche le hai usate bene, in modo originale e tutto tuo. Quindi chi sono io per farti le pulci sulle tecniche? Mi limito a dirti che ho trovato tutto perfettamente funzionale e nella mia classifica ti piazzi dietro ad Agostino e Chiara.(che sono terzultimo e penultima ahahahahaha scherzo....)
A presto
4 - QUESTO È IL PROBLEMA
Ciao Isabella, piacere di averti letto!
Devo dire che nel complesso il tuo racconto non mi è dispiaciuto. Certo, si vede la difficoltà nel rendere tutto più equilibrato e meno caotico possibile in questi benedetti 3000 caratteri, ma ho trovato lo stile molto buono e soprattutto personale. Questo è un metro di valutazione che userò in questa Era. Per il momento i più personali e quindi riconoscibili sono stati quelli dell’ottimo Agostino, di Chiara e il tuo.
A presto
5 - L’ANGELICA DAMA
Ciao Rick, piacere di averti letto!
Che dire? Il racconto ha due facce ben distinte e una, ahimè, per la quale hai piena solidarietà, La prima e più evidente è il taglio ironico e giocoso dell’esecuzione. Si vede che ti ci sei divertito e se ne apprezza di rimbalzo l’effetto. La seconda è il carattere metanarrativo del racconto che spesso cela trappole nelle quali pure io sono caduto in questa Edition (da qui la solidarietà). Avere così pochi caratteri e scegliere il metaracconto è rischioso perché si viaggia sul filo del rasoio del creare un po’ di confusione. Niente di grave eh, perché il tuo stile è sempre a ottimi livelli la scrittura piacevole. La mia era una mera spiegazione ai fini della valutazione per la gara perché sono convinto che con molti caratteri sarebbe stato un racconto top.
A presto
6 - SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS
Ciao Stefano e piacere di leggerti di nuovo.
Questo racconto non è male, anzi, è piuttosto buono. la cosa che mi lascia perplesso è che, se non avessi saputo prima che era tuo, non lo avrei riconsciuto. Mi spiego: tu hai uno stile che non si confonde e spesso ho trovato gradevole la lettura dei tuoi racconti proprio per lo stile, non solo per i contenuti. Ecco, qua mi ha entusiasmato solo il contenuto e le riflessioni che ne conseguono. Lo stile l’ho trovato perfetto ma piatto, nel senso di omologato. Un po’ è il discorso che feci a Debora qualche racconto fa. E vale, ma è solo la mia opinione, anche per te. Questo racconto è molto buono ma tu, quando fai il Moretto sei molto di più di questo e lo hai dimostrato. Perdonami se ho pisciato fuori dal vaso ma è una mia opinione e quindi discutibile e soggetta a puttanate in quanto tale. :)
Resta il fatto che il tuo non è un racconto da bocciare, anzi...siamo su valutazioni medio alte...
A presto
7 - CLICHÈ
Ciao Stefano, piacere di ritrovarti!
Il tuo racconto è buono. Il tema è centrato in un modo che ho molto apprezzato. Anche ui devo fare un appunto sullo stile che è ottimo ma forse, soprattutto all’inizio, esageratamente spezzato (frasi troppo brevi) per troppa scrittura immersa. Ma è solo una mia opinione. Il racconto to viaggia che è un piacere. Quello che ho trovato gradevole davvero è l’ultimo paragrafo. Ecco....lì sei tornato in te, hai fatto il Floccari, ti sei allontanato dai manuali e mi hai rilassato, facendomi godere di una bella lettura. Una valutazione discreta per la prima parte e davvero ottima per il finale. Direi un lavoro niente male. Bravo!
A presto
8 - VIVO NEL DISORDINE
Ciao Morena, felice di ritrovarti qua!
L’idea è davvero buon a e anche l’esecuzione. Purtroppo si avverte la mancanza di più spazio, dovuta nel tuo caso a difficoltà logistiche. Forte l’idea del racconto che si rivolge all’esterno e azzeccato il tono. Niente di contrario a metaracconti focalizzati su MC. Del resto qua siamo.
Purtroppo per la valutazione pesa il carattere troppo embrionale del racconto.
A presto
9 - SABBIA FUOCO BARRIERE
Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Allora, ci sono ancora delle cose da aggiustare in quanto a stile e non mi ripeto perché è stato esauriente Emiliano nel suo commento.
Al di là della valutazione finale voglio dirti che trovo l’idea carina e meritevole di spazi più ampi. Ti consiglio il Laboratorio dove puoi scrivere senza limiti e magari, con i giusti consigli, puoi tirar fuori il grosso potenziale che ha questo racconto. Insisti perché sei sulla strada giusta per divertirti con le parole.
A presto!
1 - Dietro di te, di Agostino Langellotti
2 - Astra, di DandElion
3 - Una Partita a Carte, di Leonardo Pigneri
4 - Questo è il problema, di Isabella Valerio
5 - L’angelica dama, di Rick Faith
6 - Solo uno sconosciuto sull’autobus, di Stefano Moretto
7 - Clichè, di Stefano Floccari
8 - Vivo nel disordine, di Read Only
9 - Sabbia Fuoco Barriere, di Giovanni Pratesi
1 - DIETRO DI TE
Ciao Agostino, felice di ritrovarti e rileggerti!
Arrivo subito al punto: ultimamente i tuoi racconti mi erano sembrati inferiori alle tue enormi doti ma con questo sei tornato in sella alla grande. È vero che non si trovano elementi innovativi nel tuo testo ma io non la vedo una cosa cosi necessaria. Le note sono sette e quelle vanno usate. Il tuo arrangiamento letterario, accompagnato e aiutato da uno stile eccellente, dà vita a una prova che ritengo più che buona, direi ottima.
Bello il mozzicone. Per mia natura sono molto sensibile alle emozioni che mi genera un testo e qui siamo a un buon livello.
Bravo!
2 - ASTRA
Ciao Chiara, ben ritrovata!
Quando mi accorgo che sto leggendo un monologo interiore l’attenzione e si moltiplica. Con me sfondi una porta spalancata. Spesso davanti ai monologhi interiori ci si pone con pregiudizio, un po’ come accade per i racconti strappalacrime (così...tanto per fare un esempio che non mi riguarda ahahahah) o racconti su temi visti e rivisti come l’Olocausto (tanto per fare un altro esempio a caso) e si finisce col dire “E che palle...di nuovo? Ma scriviamo fantasy o horror o splatter o sci fi ecc...”. Ecco, io ho altri punti ti di vista e altre sensibilità e sono lieto di esser capitato a commentare il tuo gruppo. Ti dico brava. Mi hai catturato ed emozionato, al netto di qualche appesantimento di stile dalla metà in poi (ma niente di clamoroso). A me sembra che il racconto vada proprio dove lo volevi portare e per me la valutazione è assolutamente positiva. Solo il buon Agostino per il momento ti tiene testa ma per me è un racconto da podio, almeno per ora..
Complimenti, una prova degna di nota!
A presto
3 - UNA PARTITA A CARTE
Ciao Leonardo e ben trovato! Ti confesso che mi avevi disorientato quando hai consegnato entro l’orario. Poi ho visto il Malus e ho pensato “...ok...è tutto a posto” hahahahah. Un Pigneri senza Malus è come il Berlusca senza f....ah no volevo dire Federer senza racchetta.
Allora....il tuo racconto... Mmmmmhhh leggo dai commenti che non è arrivato molto il tuo tentativo di incasinare bene il tutto in modo magistrale. Be’ a me è arrivato davvero e mi hai fatto divertire. Ho riso, ho esclamato “ma guarda questa fava cosa scrive”, mi sono perso e ritrovato e ho goduto di tre minuti rilassanti. E non è questo che deve fare la lettura? Alla fine non sono un lettore in veste sì di giudice ma sempre un lettore? Ecco, tu mi hai dato emozioni ridendo ed esclamando insulti scherzosi all’autore e questo cosa vuol dire? Che, a mio avviso e a titolo personale, le tecniche le hai usate bene, in modo originale e tutto tuo. Quindi chi sono io per farti le pulci sulle tecniche? Mi limito a dirti che ho trovato tutto perfettamente funzionale e nella mia classifica ti piazzi dietro ad Agostino e Chiara.(che sono terzultimo e penultima ahahahahaha scherzo....)
A presto
4 - QUESTO È IL PROBLEMA
Ciao Isabella, piacere di averti letto!
Devo dire che nel complesso il tuo racconto non mi è dispiaciuto. Certo, si vede la difficoltà nel rendere tutto più equilibrato e meno caotico possibile in questi benedetti 3000 caratteri, ma ho trovato lo stile molto buono e soprattutto personale. Questo è un metro di valutazione che userò in questa Era. Per il momento i più personali e quindi riconoscibili sono stati quelli dell’ottimo Agostino, di Chiara e il tuo.
A presto
5 - L’ANGELICA DAMA
Ciao Rick, piacere di averti letto!
Che dire? Il racconto ha due facce ben distinte e una, ahimè, per la quale hai piena solidarietà, La prima e più evidente è il taglio ironico e giocoso dell’esecuzione. Si vede che ti ci sei divertito e se ne apprezza di rimbalzo l’effetto. La seconda è il carattere metanarrativo del racconto che spesso cela trappole nelle quali pure io sono caduto in questa Edition (da qui la solidarietà). Avere così pochi caratteri e scegliere il metaracconto è rischioso perché si viaggia sul filo del rasoio del creare un po’ di confusione. Niente di grave eh, perché il tuo stile è sempre a ottimi livelli la scrittura piacevole. La mia era una mera spiegazione ai fini della valutazione per la gara perché sono convinto che con molti caratteri sarebbe stato un racconto top.
A presto
6 - SOLO UNO SCONOSCIUTO SULL'AUTOBUS
Ciao Stefano e piacere di leggerti di nuovo.
Questo racconto non è male, anzi, è piuttosto buono. la cosa che mi lascia perplesso è che, se non avessi saputo prima che era tuo, non lo avrei riconsciuto. Mi spiego: tu hai uno stile che non si confonde e spesso ho trovato gradevole la lettura dei tuoi racconti proprio per lo stile, non solo per i contenuti. Ecco, qua mi ha entusiasmato solo il contenuto e le riflessioni che ne conseguono. Lo stile l’ho trovato perfetto ma piatto, nel senso di omologato. Un po’ è il discorso che feci a Debora qualche racconto fa. E vale, ma è solo la mia opinione, anche per te. Questo racconto è molto buono ma tu, quando fai il Moretto sei molto di più di questo e lo hai dimostrato. Perdonami se ho pisciato fuori dal vaso ma è una mia opinione e quindi discutibile e soggetta a puttanate in quanto tale. :)
Resta il fatto che il tuo non è un racconto da bocciare, anzi...siamo su valutazioni medio alte...
A presto
7 - CLICHÈ
Ciao Stefano, piacere di ritrovarti!
Il tuo racconto è buono. Il tema è centrato in un modo che ho molto apprezzato. Anche ui devo fare un appunto sullo stile che è ottimo ma forse, soprattutto all’inizio, esageratamente spezzato (frasi troppo brevi) per troppa scrittura immersa. Ma è solo una mia opinione. Il racconto to viaggia che è un piacere. Quello che ho trovato gradevole davvero è l’ultimo paragrafo. Ecco....lì sei tornato in te, hai fatto il Floccari, ti sei allontanato dai manuali e mi hai rilassato, facendomi godere di una bella lettura. Una valutazione discreta per la prima parte e davvero ottima per il finale. Direi un lavoro niente male. Bravo!
A presto
8 - VIVO NEL DISORDINE
Ciao Morena, felice di ritrovarti qua!
L’idea è davvero buon a e anche l’esecuzione. Purtroppo si avverte la mancanza di più spazio, dovuta nel tuo caso a difficoltà logistiche. Forte l’idea del racconto che si rivolge all’esterno e azzeccato il tono. Niente di contrario a metaracconti focalizzati su MC. Del resto qua siamo.
Purtroppo per la valutazione pesa il carattere troppo embrionale del racconto.
A presto
9 - SABBIA FUOCO BARRIERE
Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Allora, ci sono ancora delle cose da aggiustare in quanto a stile e non mi ripeto perché è stato esauriente Emiliano nel suo commento.
Al di là della valutazione finale voglio dirti che trovo l’idea carina e meritevole di spazi più ampi. Ti consiglio il Laboratorio dove puoi scrivere senza limiti e magari, con i giusti consigli, puoi tirar fuori il grosso potenziale che ha questo racconto. Insisti perché sei sulla strada giusta per divertirti con le parole.
A presto!
Davide Mannucci
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 239
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Classifica e commenti personali:
1) Dietro di te - Agostino Langellotti
2) Astra - DandElion
3) Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
4) Clichè - Stefano Floccari
5) Una partita a carte - Leonardo Pigneri
6) L'angelica dama - Rick Faith
7) Questo è il problema - Isabella Valerio
8) Vivo nel disordine - Read Only
9) Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
Dietro di te - Agostino Langellotti
Ciao Agostino, un piacere leggerti.
Sì, è vero, come ti ha già detto qualcuno la storia può sembrare prevedibile perchè uno legge l'inizio, poi fa 2+2 con il tema del contest e dice: "Ah, ok, la storia sarà così."
Però io devo dire che tu l'hai gestita in maniera molto buona, creando una scena credibile e aggiungendo dei dettagli, come quello del sigaro, che fanno atmosfera e non rendono tutto banale e scontato.
Il tema è centrato e sviluppato bene, senza forzature di sorta.
Per me una buona brova.
A rileggerti.
Astra - DandElion
Ciao Chiara, un piacere leggerti.
Da quello che ho capito, leggendo anche gli altri commenti, il punto della situaizione è cercare di capire se un racconto-nonracconto possa andar bene oppure no.
Io dico che scrivere e leggere sono due cose dove ognuno può spaziare come gli pare, per cui tu hai deciso di partecipare con un monologo interiore e allora io ti "giudico" per quello.
Per me è una buona prova, perchè come già ti dicevano altri, poni delle domande che oltre a te e al personaggio possono interessare tutti noi, e questo inevitabilmente crea interesse.
La cosa che mi è piaciuta meno, invece, forse è questo parlare "dolce", senza particolari sussulti. Io credo che quando uno ragiona nella sua testa gli venga anche da arrabbiarsi, ribellarsi, dire qualche brutta parola. Avrei voluto vedere più alti e bassi e cambi di umore durante la lettura. Cosa non semplice, eh.
A rileggerti.
Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Partiamo dalle cose più basilari: il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Al di là della storia in sè, capace di creare interesse nella lettura, hai usato un ottimo stile e sei riuscito a non cadere in quella che poteva essere la trappola più semplice in cui incappare, ossia quella di appesantire il testo in quanto si era davanti a una divinità. Invece hai mantenuto un tono fresco e scorrevole, rendendo il racconto leggibile e leggero.
Complimenti, bella prova.
A rileggerti.
Clichè - Stefano Floccari
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Il tuo è un buon racconto, che declina molto bene il tema e lo sviluppa alla grande.
Tanti racconti di questa edition si sviluppano attorno a un teatro, ma tu sei l'unico che ha dato questo taglio da teatro di quart'ordine, al posto del teatro come luogo per ricchi e benestanti. Questa cosa l'ho apprezzata molto perchè crea il contesto giusto per sviluppare la storia che volevi raccontare.
Buone anche le descrizioni.
Per quanto riguarda il colpo di scena, sicuramente poteva venire meglio, ma a me non è dispiaciuto.
A rileggerti.
Questo è il problema - Isabella Valerio
Ciao Isabella, un piacere leggerti.
Parto con la prima cosa che mi è balzata all'occhio: ho letto le prime righe e ho pensato che si trattasse di un protagonista femminile per il suo modo di arrabbiarsi in mezzo al traffico. Poi invece si scopre che è un uomo... Ecco, diciamo che un uomo è molto più volgare e colorito in quelle situazioni! Può sembrare una cosa da poco, ma se lavori con immersione nel personaggio devi sforzarti di diventare "uomo" a 360°.
Per il resto la storia non è male, ma come ti ha già fatto notare qualcuno, si vede lo sforzo innaturale di ricercare la tecnica a discapito di altre componenti che formano il racconto in tutte le sue sfumature.
Alla prossima, a rileggerti.
Una partita a carte - Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo, un piacere leggerti.
Parto col dire che mi sarebbe piaciuto anche a me leggere il racconto per intero. Sforbiciare 1000 caratteri dopo aver concluso significa tagliare delle parti che sembrano superflue, ma non lo sono. O meglio, sembrano superflue per te che hai in mente tutta la storia, ma per noi che la leggiamo per la prima volta si ha proprio l'impressione che manchi qualcosa.
A livello di originalità secondo me sei stato uno dei migliori, questo è un pregio.
Potrei chiudere qui il commento, ma a fine lettura ho fatto un ragionamento più ampio e ho pensato: quante persone, all'esterno di questo forum, avrebbero capito questo racconto? Nel senso, è un racconto che parla a chi è interessato alla scrittura e che in qualche modo la studia, ma un lettore "normale" credo che non avrebbe capito praticamente nulla leggendo di Beat, Pdv, etc.
Siccome ti ho già letto altre volte, e sei uno dei miei preferiti, ti aspetto alla prossima, dove sono sicuro che tornerai sui tuoi soliti livelli.
A rileggerti.
Vivo nel disordine - Read Only
Ciao Morena, un piacere leggerti.
Ho letto gli altri commenti e le tue risposte sulla problematica dei caratteri utilizzati.
Ovvio che a primo impatto il racconto è carino e originale, ma la prima impressione che si ha è: "un po' pigra, poteva usare tutti i caratteri almeno, erano solo 3000 in fondo."
Poi ho letto la tua problematica col telefono, però come si dice, non esiste una seconda volta per fare una prima buona impressione.
Per il resto, rimane comunque una buona prova perchè al di là del numero dei caratteri non è che manchi chissà che cosa per capire quello che stiamo leggendo, e questo è sicuramente un pregio.
Poi ti ho già letto altre volte e so che puoi fare di meglio.
A rileggerti.
L'angelica dama - Rick Faith
Ciao Rick, un piacere leggerti.
Ammetto di aver dovuto rileggere due volte il tuo racconto, e anche se in seconda battuta sono riuscito ad apprezzare tutto molto di più, questo non lo reputo mai un vantaggio.
Arrivare a un paio di righe dalla fine e ancora non capire dove ci troviamo e chi sono i due che parlano è un po' snervante, anche se capisco il tuo intento di nascondere più informazioni possibili per poi uscire con il colpo di scena.
Poi in realtà devo dire che hai scritto bene, e si percepisce che ti sei divertito nel farlo, questo è assolutamente un pregio.
Diciamo che ultimamente con questi "temi" ambigui perdiamo più tempo a pensare che a scrivere, per cui sono dalla tua parte.
A rileggerti.
Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, un piacere leggerti.
Parto con la cosa che già ti hanno fatto notare: spaziature e roba varia... Si fa fatica a leggere un racconto così, sono sincero. Ho letto le tue problematiche e nulla da dire, ma noi qui dobbiamo leggere, e se leggere non è piacevole... Per cui perdonami, ma su questo non riesco a transigere.
Per il resto la storia non è male, e si vede che stai facendo sforzi per migliorare la tua tecnica, questo ti fa onore.
Un ulteriore piccolo consiglio: quando hai due o più personaggi in scena, cerca di differenziare drasticamente i loro nomi, altrimenti uno arriva alla fine e non ancora capisce chi è Kendrak e Kaor (troppo simili tra loro).
Diciamo che se li chiami Ugo e Alessandro il distacco è netto e non ci sono fraintendimenti.
Buona prova, a rileggerti.
1) Dietro di te - Agostino Langellotti
2) Astra - DandElion
3) Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
4) Clichè - Stefano Floccari
5) Una partita a carte - Leonardo Pigneri
6) L'angelica dama - Rick Faith
7) Questo è il problema - Isabella Valerio
8) Vivo nel disordine - Read Only
9) Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
Dietro di te - Agostino Langellotti
Ciao Agostino, un piacere leggerti.
Sì, è vero, come ti ha già detto qualcuno la storia può sembrare prevedibile perchè uno legge l'inizio, poi fa 2+2 con il tema del contest e dice: "Ah, ok, la storia sarà così."
Però io devo dire che tu l'hai gestita in maniera molto buona, creando una scena credibile e aggiungendo dei dettagli, come quello del sigaro, che fanno atmosfera e non rendono tutto banale e scontato.
Il tema è centrato e sviluppato bene, senza forzature di sorta.
Per me una buona brova.
A rileggerti.
Astra - DandElion
Ciao Chiara, un piacere leggerti.
Da quello che ho capito, leggendo anche gli altri commenti, il punto della situaizione è cercare di capire se un racconto-nonracconto possa andar bene oppure no.
Io dico che scrivere e leggere sono due cose dove ognuno può spaziare come gli pare, per cui tu hai deciso di partecipare con un monologo interiore e allora io ti "giudico" per quello.
Per me è una buona prova, perchè come già ti dicevano altri, poni delle domande che oltre a te e al personaggio possono interessare tutti noi, e questo inevitabilmente crea interesse.
La cosa che mi è piaciuta meno, invece, forse è questo parlare "dolce", senza particolari sussulti. Io credo che quando uno ragiona nella sua testa gli venga anche da arrabbiarsi, ribellarsi, dire qualche brutta parola. Avrei voluto vedere più alti e bassi e cambi di umore durante la lettura. Cosa non semplice, eh.
A rileggerti.
Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Partiamo dalle cose più basilari: il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Al di là della storia in sè, capace di creare interesse nella lettura, hai usato un ottimo stile e sei riuscito a non cadere in quella che poteva essere la trappola più semplice in cui incappare, ossia quella di appesantire il testo in quanto si era davanti a una divinità. Invece hai mantenuto un tono fresco e scorrevole, rendendo il racconto leggibile e leggero.
Complimenti, bella prova.
A rileggerti.
Clichè - Stefano Floccari
Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Il tuo è un buon racconto, che declina molto bene il tema e lo sviluppa alla grande.
Tanti racconti di questa edition si sviluppano attorno a un teatro, ma tu sei l'unico che ha dato questo taglio da teatro di quart'ordine, al posto del teatro come luogo per ricchi e benestanti. Questa cosa l'ho apprezzata molto perchè crea il contesto giusto per sviluppare la storia che volevi raccontare.
Buone anche le descrizioni.
Per quanto riguarda il colpo di scena, sicuramente poteva venire meglio, ma a me non è dispiaciuto.
A rileggerti.
Questo è il problema - Isabella Valerio
Ciao Isabella, un piacere leggerti.
Parto con la prima cosa che mi è balzata all'occhio: ho letto le prime righe e ho pensato che si trattasse di un protagonista femminile per il suo modo di arrabbiarsi in mezzo al traffico. Poi invece si scopre che è un uomo... Ecco, diciamo che un uomo è molto più volgare e colorito in quelle situazioni! Può sembrare una cosa da poco, ma se lavori con immersione nel personaggio devi sforzarti di diventare "uomo" a 360°.
Per il resto la storia non è male, ma come ti ha già fatto notare qualcuno, si vede lo sforzo innaturale di ricercare la tecnica a discapito di altre componenti che formano il racconto in tutte le sue sfumature.
Alla prossima, a rileggerti.
Una partita a carte - Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo, un piacere leggerti.
Parto col dire che mi sarebbe piaciuto anche a me leggere il racconto per intero. Sforbiciare 1000 caratteri dopo aver concluso significa tagliare delle parti che sembrano superflue, ma non lo sono. O meglio, sembrano superflue per te che hai in mente tutta la storia, ma per noi che la leggiamo per la prima volta si ha proprio l'impressione che manchi qualcosa.
A livello di originalità secondo me sei stato uno dei migliori, questo è un pregio.
Potrei chiudere qui il commento, ma a fine lettura ho fatto un ragionamento più ampio e ho pensato: quante persone, all'esterno di questo forum, avrebbero capito questo racconto? Nel senso, è un racconto che parla a chi è interessato alla scrittura e che in qualche modo la studia, ma un lettore "normale" credo che non avrebbe capito praticamente nulla leggendo di Beat, Pdv, etc.
Siccome ti ho già letto altre volte, e sei uno dei miei preferiti, ti aspetto alla prossima, dove sono sicuro che tornerai sui tuoi soliti livelli.
A rileggerti.
Vivo nel disordine - Read Only
Ciao Morena, un piacere leggerti.
Ho letto gli altri commenti e le tue risposte sulla problematica dei caratteri utilizzati.
Ovvio che a primo impatto il racconto è carino e originale, ma la prima impressione che si ha è: "un po' pigra, poteva usare tutti i caratteri almeno, erano solo 3000 in fondo."
Poi ho letto la tua problematica col telefono, però come si dice, non esiste una seconda volta per fare una prima buona impressione.
Per il resto, rimane comunque una buona prova perchè al di là del numero dei caratteri non è che manchi chissà che cosa per capire quello che stiamo leggendo, e questo è sicuramente un pregio.
Poi ti ho già letto altre volte e so che puoi fare di meglio.
A rileggerti.
L'angelica dama - Rick Faith
Ciao Rick, un piacere leggerti.
Ammetto di aver dovuto rileggere due volte il tuo racconto, e anche se in seconda battuta sono riuscito ad apprezzare tutto molto di più, questo non lo reputo mai un vantaggio.
Arrivare a un paio di righe dalla fine e ancora non capire dove ci troviamo e chi sono i due che parlano è un po' snervante, anche se capisco il tuo intento di nascondere più informazioni possibili per poi uscire con il colpo di scena.
Poi in realtà devo dire che hai scritto bene, e si percepisce che ti sei divertito nel farlo, questo è assolutamente un pregio.
Diciamo che ultimamente con questi "temi" ambigui perdiamo più tempo a pensare che a scrivere, per cui sono dalla tua parte.
A rileggerti.
Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
Ciao Giovanni, un piacere leggerti.
Parto con la cosa che già ti hanno fatto notare: spaziature e roba varia... Si fa fatica a leggere un racconto così, sono sincero. Ho letto le tue problematiche e nulla da dire, ma noi qui dobbiamo leggere, e se leggere non è piacevole... Per cui perdonami, ma su questo non riesco a transigere.
Per il resto la storia non è male, e si vede che stai facendo sforzi per migliorare la tua tecnica, questo ti fa onore.
Un ulteriore piccolo consiglio: quando hai due o più personaggi in scena, cerca di differenziare drasticamente i loro nomi, altrimenti uno arriva alla fine e non ancora capisce chi è Kendrak e Kaor (troppo simili tra loro).
Diciamo che se li chiami Ugo e Alessandro il distacco è netto e non ci sono fraintendimenti.
Buona prova, a rileggerti.
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriveranno anche i commenti e relativa classifica de L'INQUISITORE.
- L'inquisitore
- Messaggi: 187
Re: Gruppo STORMACHINE: Lista racconti e classifiche
Carissimi tutti, ho letto con piacere i vostri racconti. Eccomi alla classifica e ai relativi commenti
CLASSIFICA
1. L'angelica dama - Rick Faith
2. Dietro di te - Agostino Langellotti
3. Una partita a carte - Leonardo Pigneri
4. Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
5. Questo è il problema - Isabella Valerio
6. Clichè - Stefano Floccari
7. Astra - DandElion
8. Vivo nel disordine - Read Only
9. Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
COMMENTI
L'angelica dama
Dietro di te
Una partita a carte
Solo uno sconosciuto sull'autobus
Questo è il problema
Clichè
Astra
Vivo nel disordine
Sabbia Fuoco Barriere
CLASSIFICA
1. L'angelica dama - Rick Faith
2. Dietro di te - Agostino Langellotti
3. Una partita a carte - Leonardo Pigneri
4. Solo uno sconosciuto sull'autobus - Stefano Moretto
5. Questo è il problema - Isabella Valerio
6. Clichè - Stefano Floccari
7. Astra - DandElion
8. Vivo nel disordine - Read Only
9. Sabbia Fuoco Barriere - Giovanni Pratesi
COMMENTI
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Solo uno sconosciuto sull'autobus
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