Il drago Desiderio

[Cinzia Fabretti]

L’Estate era la stagione che infrangeva la mia solitudine di bimbo cittadino. Papà mi portava in vacanza dai nonni, in un casale che mi pareva un castello. Amavo tutto di quel luogo: l'odore di crostata già davanti alla porta, gli animali che popolavano i campi intorno, i suoni della campagna al posto dei rumori delle macchine.
Dormivo in quella che era stata la vecchia cantina polverosa, ristrutturata e convertita in tavernetta per gli ospiti.
Fu lì che un pomeriggio incontrai una piccola creatura volante. Ne sentii la voce nei pensieri e non me ne stupii perché le creature magiche sono spesso telepatiche. Mi chiese se ero il suo cavaliere.
Ora, il nonno mi parlava sempre di re e cavalieri del passato. A otto anni conoscevo grazie a lui i più famosi paladini di Francia e i prodi seguaci di Re Artù. Avevo un affollamento di storie nel cuore, ma sapevo di essere solo Walter, il figlio del ragioniere Agretti.
La creatura non fu soddisfatta della risposta. "Nossignore", disse, "solo i cavalieri sentono il loro drago. Col rispondermi denunci la tua nobile stirpe: sei cavaliere".
"Perdona" obiettai "ma per esserlo mi servirebbe una cavalcatura. E dove sarebbe?"
La cosetta pelosa si spostò, e notai come camminasse sui gomiti, tenendo le zampe anteriori ripiegate in modo curioso.
"Cavalcherai me. Io sono un Drago, ignorante di un ragazzetto. Volevi forse che mantenessi le mie fattezze qui dentro? Neppure ci entrerei! Portami fuori questa notte e ti farò vedere".
A sera attesi che i nonni dormissero, portai la creatura all'esterno e le indicai il cielo.
Distese le zampe anteriori scoprendo due ali nude, molto più grandi del piccolo corpo. Si lanciò e incredibilmente non solo volava, ma s'ingrandiva nel cielo a dismisura. Quando tornò a posarsi nel piazzale, era enorme.
"Il mio nome" tuonò, "è Desiderio".
Era veramente, un drago! Gli chiesi tremando se ve ne fossero altri.
"Pochi" rispose. "Ognuno di noi deve attendere il suo cavaliere, non ci trasformiamo che con lui, e per lui".
“Ma è terribile che non possiate tutti diventare così, sei bellissimo!"
Desiderio sorrise compiaciuto.
"In effetti hai fatto un buon lavoro" si pavoneggiò, e mi spiegò che era il cavaliere, facendo scattare l'incantesimo, a donare certe caratteristiche al drago. Io gli avevo dato un corpo elegante, ali immense, una pelle smeraldina e occhi intensi, con la pupilla fessurata verticale dei rettili dei documentari.
Su suo invito lo scalai, e mi aggrappai temerario alla cresta che gli percorreva il collo.
Del volo in cui mi trascinò dirò solo che fu la più bella delle mie notti di bambino. Quando infine scorgemmo all'orizzonte il bagliore dell'alba, Desiderio mi riportò a terra e tornò a trasformarsi.
"E ora" gli chiesi, "Torni giù con me nella tavernetta?"
"No, mio cavaliere. Vivrò con i miei simili, ma non andrò mai troppo lontano e tornerò spesso a prenderti" promise "per volare ancora insieme".
Quanto vive un drago? Non lo chiesi. So che tornò finché custodii il ricordo di essere un cavaliere.

[antico]

Ciao Cinzia! Caratteri e tempo ok, buona MOSCABIANCA EDITION!

[StefanoGalardini]

Ciao Cinzia, piacere di leggere il tuo racconto.
Mi spiace dovertelo dire, ma non ci siamo proprio. Tu non puoi far piangere un uomo adulto così, con un raccontino di tremila battute appena e pensare di passarla liscia! Scherzi a parte, sono serio ora, mi hai fatto commuovere. Sarà per il ricordo dell'estate dai nonni, dove tutto poteva sembrare ed essere molto più grande e bello e interessante di quello che fosse in realtà. Sarà perché è capitato a tutti, chi più chi meno, di sentirsi così, tutto sommato bene, tutto sommato sereni, anche se un po' soli.
Sarà perché poi rientri a casa di tua nonna dopo tanti anni, che magari lei non c'è più e ti accorgi come tutto sia incredibilmente più piccolo di quello che ricordavi.
Bella la voce, lo stile, la scrittura con cui sei riuscita a evocare tutte queste sensazioni e ricordi. Il nome del drago è davvero azzeccato. Tra sogno e reminescenze, questo tuo racconto mi ha portato lontano. Grazie.

[LeggErika3]

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Che bello, quando è scritto così bene, il racconto-racconto, cioè narrato bene, con gusto favolistico, senza che l'immersività sia un imperativo categorico! Io questo drago Desiderio sono riuscita a vederlo bene, quando è volato via l'ho salutato insieme al tuo protagonista, in cui mi sono immedesimata con naturalezza. Forse ti sei giocata bene la carta malinconia&ricordi, che con i lettori/scrittori funziona bene. Forse è solo un bel racconto, facciamocene una ragione.

[Sira66]

Ciao Cinzia. Bel racconto dai toni epici e fantasy, tocca le giuste corde per riportarci ai giochi dell'infanzia e a quella condizione di libertà che la fantasia sa concedere (e la casa dei nonni durante le vacanze...). Il drago è un personaggio ben delineato, a cominciare dal nome e tutto scorre via liscio e pulito. Ti segnalo soltanto la ripetizione del verbo tornare quattro volte nelle ultime quattro righe, a posteriori puoi certo trovare un sinonimo per alleggerire. Nel complesso bella prova e buona sfida!

[MatteoMantoani]

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Racconto scritto bene, scorrevole e con un buon contenuto. Hai giocato bene con il tema della nostalgia e del diventare grandi, la frase finale fa intendere che finché si rimane bambini si vive in un mondo magico, per poi dimenticare tutto quando si è grandi.
La mia unica nota è che hai scelto di raccontare una storia che segue un sentiero già battuto da innumerevoli storie simili, quindi trovo il tutto non proprio originalissimo. Se non ti metterò in alto in classifica, nonostante il racconto mi sia piaciuto, è solo perché cerco di premiare chi osa di più e ha idee nuove.
Buona gara e alla prossima!

[Cinzia Fabretti]

[quote="StefanoGalardini"]Ciao Cinzia, piacere di leggere il tuo racconto.

Veramente... piacere mio! Non so come ringraziarti, perché non credevo di riuscire a farmi apprezzare con così tanti bravissimi autori intorno, ben più esperti. Il tuo buon giudizio è una vera sorpresa e te ne sono davvero grata, anche se penso che tu sia stato troppo generoso.

[Cinzia Fabretti]

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Forse ti sei giocata bene la carta malinconia&ricordi, che con i lettori/scrittori funziona bene. Forse è solo un bel racconto, facciamocene una ragione.

Grazie Erika. Davvero, grazie perché per me riuscire a partecipare a queste sfide è complicatissimo. Poco tempo, poche battute... già è una vittoria imbastire qualcosa. Che poi esca discreta, senza troppi difetti, è quasi una sorpresa. No, senza quasi. E allora vi abbraccerei tutti, se mi scrivete anche solo che non è male

[Cinzia Fabretti]

Ciao Cinzia. Ti segnalo soltanto la ripetizione del verbo tornare quattro volte nelle ultime quattro righe, a posteriori puoi certo trovare un sinonimo per alleggerire. Nel complesso bella prova e buona sfida!

OH! Mamma mia è vero! In genere alle ripetizioni faccio davvero attenzione, anche perché abbiamo una lingua così ricca, così flessibile che non c'è giustificazione. Ma evidentemente avevo raggiunto i miei limiti di resistenza. Grazie della segnalazione, correggerò appena possibile!

[Cinzia Fabretti]

[quote="MatteoMantoani"]Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Se non ti metterò in alto in classifica, nonostante il racconto mi sia piaciuto, è solo perché cerco di premiare chi osa di più e ha idee nuove.

Ciao Matteo, grazie del giudizio nel complesso buono. Quanto alla classifica, è ovvio che qualcuno debba pur finire giù, e premiare le idee più originali è un criterio razionale. Quanto a me, mi ritengo soddisfatta già per essere riuscita a partecipare a questa sfida complicata: tra il limite di battute e l'orario, su parecchi tentativi a vuoto questa è solo la seconda volta che invio. E va bene anche essere fanalino di coda, tra tanti autori bravissimi. Quindi... grazie! ;)

[gcdaddabbo]

Ciao Cinzia! Piacere di leggerti. Questo racconto è di facile lettura. Il tema è centrato e ben sviluppato. L’incipit è ben costruito. Devo ammettere che al termine mi sono ritrovato a pensare: “Un buon compito di Italiano!” Lo scrivere in maniera chiara e semplice è una qualità che mi manca e che ti invidio. Un buon inizio. Oserei di più in futuro. Buona Moscabianca edition!

[BruceLagogrigio]

In prima persona. Tempo verbale: imperfetto. Stile:Raccontato. Ambientazione: Attuale (passato del protagonista)/(fantasy anche se forse solo immaginato dal bambino). Casa familiare (casale dei nonni).

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Mi associo a tutti i commenti positivi. Stile classico ma ben fatto e non da disdegnare assolutamente (probabilmente in un racconto breve è quello che lavora meglio permettendo di riassumere molte cose in poche frasi).
Magari un po’ scontato ma non banale.
Sembra proprio una di quelle storie che ci inventavamo da bambini, quando non avevamo né game boy né giochi. Solo la polvere delle stanze, l’erba dei prati, le nuvole nel cielo e la nostra fantasia.
Buona gara.
Bruce

[Cinzia Fabretti]

In prima persona. Tempo verbale: imperfetto. Stile:Raccontato. Ambientazione: Attuale (passato del protagonista)/(fantasy anche se forse solo immaginato dal bambino). Casa familiare (casale dei nonni).

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.

Sembra proprio una di quelle storie che ci inventavamo da bambini, quando non avevamo né game boy né giochi. Solo la polvere delle stanze, l’erba dei prati, le nuvole nel cielo e la nostra fantasia.
Buona gara.
Bruce

Ciao Bruce. Grazie del commento. Sì, ho attinto davvero, come faccio spesso, ai miei ricordi di bambina. Trovo in quelle memorie molta dolcezza, ed è un balsamo contro la durezza che sembra imperare in questa epoca del nostro mondo. Se non vogliamo rinunciare a sperare in un futuro, credo servirebbe ricordare che i bambini continuano a nascere creature pulite, e che se proteggessimo meglio l'infanzia metteremmo domani il mondo in mani migliori.

[Cinzia Fabretti]

Ciao Cinzia! Piacere di leggerti. Questo racconto è di facile lettura. Il tema è centrato e ben sviluppato. L’incipit è ben costruito. Devo ammettere che al termine mi sono ritrovato a pensare: “Un buon compito di Italiano!” Lo scrivere in maniera chiara e semplice è una qualità che mi manca e che ti invidio. Un buon inizio. Oserei di più in futuro. Buona Moscabianca edition!

Grazie! Un giudizio di cui sono lieta, perché caratterialmente amo la comunicazione semplice e chiara. Sono una persona diretta, poco amante delle speculazioni complicate. Naturalmente sarebbe bello anche presentare situazioni più articolate, e leggendo altri racconti ho avuto la prova che c'è chi in tremila battute riesce a far intuire mondi. Diciamo che il mio non credo sia un problema di osare... ma di avere certe abilità di scrittura, che ammiro moltissimo e che al momento non sono nella mia cassetta degli attrezzi. Sono qui per allenarmi, per leggere e, se mi riuscisse, per imparare. Buona Moscabianca edition a te! =)

[Shanghai Kid]

Ciao Cinzia e piacere di averti letto!
Non ti dirò molto di diverso da quanto ti hanno già detto gli altri: il racconto è davvero carino e leggerlo ti fa sentire cullato in quella ninnananna densa di nostalgia che è l’infanzia. Non ho critiche particolari da farti: il racconto è ben scritto e la storia è carina. Io non penso che tu abbia “sbagliato” modo di raccontarla e mi dà sui nervi quando viene imposto un unico modo di intendere la scrittura. Sono però d’accordo con chi sostiene che questo testo sia un po’ un già letto, sia a livello di contenuto che di stile. La prova è buona, ma proprio perchè attinge a un immaginario cosi nutrito non mi ha particolarmente colpita.
A rileggerti,
Elisa

[Cinzia Fabretti]

Ciao Cinzia e piacere di averti letto!
Non ti dirò molto di diverso da quanto ti hanno già detto gli altri: il racconto è davvero carino e leggerlo ti fa sentire cullato in quella ninnananna densa di nostalgia che è l’infanzia. Non ho critiche particolari da farti: il racconto è ben scritto e la storia è carina. Io non penso che tu abbia “sbagliato” modo di raccontarla e mi dà sui nervi quando viene imposto un unico modo di intendere la scrittura. Sono però d’accordo con chi sostiene che questo testo sia un po’ un già letto, sia a livello di contenuto che di stile. La prova è buona, ma proprio perchè attinge a un immaginario cosi nutrito non mi ha particolarmente colpita.
A rileggerti,
Elisa

Cara Elisa, ho letto un po' di racconti, oltre a quelli del gruppo che dovevo recensire, e sono rimasta entusiasta di molti. Non mi stupisco affatto di non averti colpito in modo particolare, sono contenta che comunque non ti sia riuscito a sgradevole. Spero di riuscire a partecipare ancora, trovo quella di minuti contati una sfida al mio limite. Magari ci rincontreremo, buona edizione a te!

[antico]

Davvero un buon racconto cui assegno un pollice quasi su. Perché quel QUASI? Perché vorrei più contesto sul bimbo. Tutto procede magnificamente e la lettura è gradevole e il messaggio chiaro e ben espresso, ma il fatto che sia arrivato il drago proprio in quel momento e che abbia assunto proprio quella forma avviene senza che tu, nel frattempo, abbia continuato a infarcire di semina riguardante il protagonista e questa è una mancanza che ho percepito. Detto questo: un altro ben lavoro, brava.

[Cinzia Fabretti]

Davvero un buon racconto cui assegno un pollice quasi su. Perché quel QUASI? Perché vorrei più contesto sul bimbo. Tutto procede magnificamente e la lettura è gradevole e il messaggio chiaro e ben espresso, ma il fatto che sia arrivato il drago proprio in quel momento e che abbia assunto proprio quella forma avviene senza che tu, nel frattempo, abbia continuato a infarcire di semina riguardante il protagonista e questa è una mancanza che ho percepito. Detto questo: un altro ben lavoro, brava.

Grazie infinite Antico. Penserò a quello che mi hai detto. Ancora grazie