White Christmas
White Christmas
Plin! Plin!
Veronica estrasse lo smartphone.
Due messaggi.
Datemitreguadatemitreguadatemitregua.
Agenzia delle Entrate:
“Rimandare fotocopia carta d’identità, non leggibile.”
E ti pareva.
Dottoressa Crisanti:
“Rid -
«Basta! Io non ne posso più di Bublè, spegni!»
La voce provenne dall'ufficio ed echeggiò per tutto il solaio.
«A me piace!» rispose una vocina più sottile.
Veronica rinfoderò il cellulare e soffocò una risatina.
Gianni e Fabrizio stavano recitando il solito teatrino, puntuali come Una poltrona per due.
Riprese a cercare.
L'ultimo incarico in aziena coincideva col primo che aveva avuto appena assunta e che le avrebbero accollato a vita: fare il presepe.
Che comica.
E una volta finito via, a casa. Dove lunedì mattina il soggiorno sarebbe stato il suo nuovo ufficio.
Libera professionista! Se volete un sito coi controcazzi, chiamate Veronica! Prezzi modici, se mi danno la partita IVA agevolata!
Tirò uno scatolone fin sotto la poca luce che filtrava dal lucernario innevato.
NATALE.
Spalancò l’apertura.
Pareva esserci tutto. Il mausoleo, l’arrotino, la lampadina rossa che fungeva da fuocherello…
Infilò le mani nella scatola.
Tirò fuori San Giuseppe, col bastone in mano.
«Oggi te ne vai?» gli chiese la statuina.
Ommerda.
La peluria del collo divenne ghiaccio.
Aveva parlato?
Con lentezza da chirurgo, estrasse Maria; un viso perfetto più da influencer che da neomamma.
«Proprio sicura?» le domandò la Madonna.
Veronica scivolò, le uscì il telefono dalla tasca e urtò lo scatolone con i piedi che cadde sul fianco.
Uscirono pecorelle, due fabbri e…Gesù!
«Attenta!» l’ammonì l’infante.
Avvertì un buffetto frusciante sulla cima della testa.
Veronica riaprì gli occhi.
Un rotolo di carta velina le era rimbalzato sul cranio e si era srotolato sul pavimento polveroso.
Stropicciato e consunto, stelle argentate a tre, quattro, sei e otto punte picchiettavano la tela nero-bluastra.
Puntavano dritto all'uscita.
Raccolse lo smartphone, il messaggio della dottoressa aperto.
“Riduci il consumo di Pazisol! Capisco il momento di stress ma può causare allucinazioni uditive”.
Veronica fissò le mute statuine del presepe, si passò la mano tra i capelli e rise.
-
Gianni e Fabrizio imboccarono il corridoio.
«Mica vero che Veronica se ne andava. Ti pare che una l’ultimo giorno di lavoro fa il presepe dell’ufficio?»
«Toh, guarda la al solito posto.» Fabrizio indicò col dito «Non c’è niente.»
Il sottoscala del secondo piano era vuoto.
«Ma che guardano tutti?» chiese Gianni entrando in ufficio.
I colleghi ridevano e scuotevano la testa.
I due allungarono i colli.
Il presepe finito sulla ex scrivania di Veronica, la carta velina del cielo appesa sullo scaffale delle pratiche.
Un biglietto inchiodato sulla stella cometa:
STATEMI BENE!
May your days
Be merry and bright
And may all your Christmases be white
[Michael Bublè -White Christmas]
Veronica estrasse lo smartphone.
Due messaggi.
Datemitreguadatemitreguadatemitregua.
Agenzia delle Entrate:
“Rimandare fotocopia carta d’identità, non leggibile.”
E ti pareva.
Dottoressa Crisanti:
“Rid -
«Basta! Io non ne posso più di Bublè, spegni!»
La voce provenne dall'ufficio ed echeggiò per tutto il solaio.
«A me piace!» rispose una vocina più sottile.
Veronica rinfoderò il cellulare e soffocò una risatina.
Gianni e Fabrizio stavano recitando il solito teatrino, puntuali come Una poltrona per due.
Riprese a cercare.
L'ultimo incarico in aziena coincideva col primo che aveva avuto appena assunta e che le avrebbero accollato a vita: fare il presepe.
Che comica.
E una volta finito via, a casa. Dove lunedì mattina il soggiorno sarebbe stato il suo nuovo ufficio.
Libera professionista! Se volete un sito coi controcazzi, chiamate Veronica! Prezzi modici, se mi danno la partita IVA agevolata!
Tirò uno scatolone fin sotto la poca luce che filtrava dal lucernario innevato.
NATALE.
Spalancò l’apertura.
Pareva esserci tutto. Il mausoleo, l’arrotino, la lampadina rossa che fungeva da fuocherello…
Infilò le mani nella scatola.
Tirò fuori San Giuseppe, col bastone in mano.
«Oggi te ne vai?» gli chiese la statuina.
Ommerda.
La peluria del collo divenne ghiaccio.
Aveva parlato?
Con lentezza da chirurgo, estrasse Maria; un viso perfetto più da influencer che da neomamma.
«Proprio sicura?» le domandò la Madonna.
Veronica scivolò, le uscì il telefono dalla tasca e urtò lo scatolone con i piedi che cadde sul fianco.
Uscirono pecorelle, due fabbri e…Gesù!
«Attenta!» l’ammonì l’infante.
Avvertì un buffetto frusciante sulla cima della testa.
Veronica riaprì gli occhi.
Un rotolo di carta velina le era rimbalzato sul cranio e si era srotolato sul pavimento polveroso.
Stropicciato e consunto, stelle argentate a tre, quattro, sei e otto punte picchiettavano la tela nero-bluastra.
Puntavano dritto all'uscita.
Raccolse lo smartphone, il messaggio della dottoressa aperto.
“Riduci il consumo di Pazisol! Capisco il momento di stress ma può causare allucinazioni uditive”.
Veronica fissò le mute statuine del presepe, si passò la mano tra i capelli e rise.
-
Gianni e Fabrizio imboccarono il corridoio.
«Mica vero che Veronica se ne andava. Ti pare che una l’ultimo giorno di lavoro fa il presepe dell’ufficio?»
«Toh, guarda la al solito posto.» Fabrizio indicò col dito «Non c’è niente.»
Il sottoscala del secondo piano era vuoto.
«Ma che guardano tutti?» chiese Gianni entrando in ufficio.
I colleghi ridevano e scuotevano la testa.
I due allungarono i colli.
Il presepe finito sulla ex scrivania di Veronica, la carta velina del cielo appesa sullo scaffale delle pratiche.
Un biglietto inchiodato sulla stella cometa:
STATEMI BENE!
May your days
Be merry and bright
And may all your Christmases be white
[Michael Bublè -White Christmas]
Ultima modifica di Dario17 il martedì 19 settembre 2023, 0:08, modificato 3 volte in totale.
Re: White Christmas
Ciao Dario! Occhio che mi conteggia 28 caratteri in più e pertanto saresti in malus minimo! Hai tempo fino alla conclusione per sistemare! Buona SARA SIMONI EDITION!
Re: White Christmas
Usa quello del forum, credo conti i tanti spazi tra le righe.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 343
Re: White Christmas
In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: Attuale - Ufficio Azienda. Tema centrato
Ciao Dario, piacere di leggerti per la prima volta.
Sarà complicatissimo fare una classifica. Anche questo racconto è fatto molto bene. Forse fra i tre che ho letto fin ad ora è quello che ha toccato meno il tema del tornare a vedere le stelle. Mi è piaciuta molto la parte in cui le statuette parlano a Veronica: un modo divertente per fornire informazioni al lettore e ben giustificato con l'assunzione del Pazisol. Lasciare il posto fisso per approdare nei mari insicuri e tempestosi della Partita iva e della libera professione porta a più di qualche notte in bianco.
Buona empatia con il personaggio e buon hook iniziale che fa crescere subito la tensione.
Il finale fa il suo dovere centrando il tema e risolvendo il dilemma.
Bruce
Ciao Dario, piacere di leggerti per la prima volta.
Sarà complicatissimo fare una classifica. Anche questo racconto è fatto molto bene. Forse fra i tre che ho letto fin ad ora è quello che ha toccato meno il tema del tornare a vedere le stelle. Mi è piaciuta molto la parte in cui le statuette parlano a Veronica: un modo divertente per fornire informazioni al lettore e ben giustificato con l'assunzione del Pazisol. Lasciare il posto fisso per approdare nei mari insicuri e tempestosi della Partita iva e della libera professione porta a più di qualche notte in bianco.
Buona empatia con il personaggio e buon hook iniziale che fa crescere subito la tensione.
Il finale fa il suo dovere centrando il tema e risolvendo il dilemma.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
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- Messaggi: 13
Re: White Christmas
Ciao Dario e piacere di leggerti!
Molto originale la tua interpretazione del tema, sicuramente questo racconto resta il più ironico dell'intera lista, anche se in fondo tratta un tema molto delicato: il burn out a cui ci porta la società, con le sue rigide regole, e la voglia ma soprattutto il bisogno di stravolgere le carte in tavola. Cambiare vita, insomma. E farlo per motivi di salute. Non ci dovrebbe essere niente di più importante, eppure se un tema del genere sta diventando sempre più attuale vuol dire che c'è un problema alla radice che non possiamo più ignorare. Mi è piaciuto molto il tuo modo di raccontarlo, l'accezione che hai voluto dare alla citazione dantesca, ammodernandola con un tocco umoristico. La scena delle statuine poi ha un sapore teatrale che regala al racconto un tocco davvero personale.
Complimenti e alla prossima!
Molto originale la tua interpretazione del tema, sicuramente questo racconto resta il più ironico dell'intera lista, anche se in fondo tratta un tema molto delicato: il burn out a cui ci porta la società, con le sue rigide regole, e la voglia ma soprattutto il bisogno di stravolgere le carte in tavola. Cambiare vita, insomma. E farlo per motivi di salute. Non ci dovrebbe essere niente di più importante, eppure se un tema del genere sta diventando sempre più attuale vuol dire che c'è un problema alla radice che non possiamo più ignorare. Mi è piaciuto molto il tuo modo di raccontarlo, l'accezione che hai voluto dare alla citazione dantesca, ammodernandola con un tocco umoristico. La scena delle statuine poi ha un sapore teatrale che regala al racconto un tocco davvero personale.
Complimenti e alla prossima!
Re: White Christmas
Ciao Dario e piacere di leggerti.
Mi è piaciuto il modo in cui hai piegato il tema e quelle stelline sul rotolo del presepe, puntuali proprio come una "Poltrona per due" e quasi altrettanto fastidiose. Non capisco perché fare il presepe sia sempre compito dell'ultimo arrivato, è la cosa più divertente da fare sotto natale!
Pensavo che le statuine parlassero davvero, e mi stavo già chiedendo che risvolto avresti dato al racconto, ma l'idea della saturazione da stress della nostra protagonista cade a puntino, più che realistico. D'altronde sappiamo tutti che effetto fa aprire la Partita Iva in Italia.
un bel racconto, complimenti.
In bocca al lupo per questa edizone.
Mi è piaciuto il modo in cui hai piegato il tema e quelle stelline sul rotolo del presepe, puntuali proprio come una "Poltrona per due" e quasi altrettanto fastidiose. Non capisco perché fare il presepe sia sempre compito dell'ultimo arrivato, è la cosa più divertente da fare sotto natale!
Pensavo che le statuine parlassero davvero, e mi stavo già chiedendo che risvolto avresti dato al racconto, ma l'idea della saturazione da stress della nostra protagonista cade a puntino, più che realistico. D'altronde sappiamo tutti che effetto fa aprire la Partita Iva in Italia.
un bel racconto, complimenti.
In bocca al lupo per questa edizone.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1107
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Re: White Christmas
Ciao Dario! Bentrovato anche in questa undicesima Era. In bocca al lupo per il prosieguo!
Mah, non so, il tuo racconto mi ha lasciato molto perplesso. Se ho capito bene, Veronica lascia un impiego pubblico per aprirsi una partita IVA ed essere libera (povera pazza!). Sicuramente dal testo traspare tutta la determinazione di questa scelta, unitamente al fatto che non ci siano rimpianti, ma, secondo me, il vero problema è la troppa vaghezza nella costruzione della parte emotiva della vicenda. Qui c'è ciò che io chiamerei "evanescenza narrativa". Ho dovuto rileggere ben quattro volte il racconto per farmi un'idea precisa, perché soprattutto all'inizio, ho avuto difficoltà ad afferrare i fili della narrazione. Lungi da me fare lezioni di scrittura, ma le prime righe sono fondamentali in un racconto breve, se l'inizio è poco incisivo, tutto il resto della lettura ne viene condizionato. Inoltre, secondo me ha poco peso il discorso del presepe su una scelta di vita così importante. Capisco che spesso su piccoli simbolismi si possono costruire grandi significati, ma a mio parere, si poteva fare qualcosa di meglio e di più. I due elementi molto positivi, d'altro canto, sono le allucinazioni da ansiolitici e il tema incorporato nell'uso della carta con le stelline.
Da rivedere la costruzione di alcune frasi (che non hanno contribuito alla chiarezza complessiva del testo).
Alla prossima!
Emiliano.
Mah, non so, il tuo racconto mi ha lasciato molto perplesso. Se ho capito bene, Veronica lascia un impiego pubblico per aprirsi una partita IVA ed essere libera (povera pazza!). Sicuramente dal testo traspare tutta la determinazione di questa scelta, unitamente al fatto che non ci siano rimpianti, ma, secondo me, il vero problema è la troppa vaghezza nella costruzione della parte emotiva della vicenda. Qui c'è ciò che io chiamerei "evanescenza narrativa". Ho dovuto rileggere ben quattro volte il racconto per farmi un'idea precisa, perché soprattutto all'inizio, ho avuto difficoltà ad afferrare i fili della narrazione. Lungi da me fare lezioni di scrittura, ma le prime righe sono fondamentali in un racconto breve, se l'inizio è poco incisivo, tutto il resto della lettura ne viene condizionato. Inoltre, secondo me ha poco peso il discorso del presepe su una scelta di vita così importante. Capisco che spesso su piccoli simbolismi si possono costruire grandi significati, ma a mio parere, si poteva fare qualcosa di meglio e di più. I due elementi molto positivi, d'altro canto, sono le allucinazioni da ansiolitici e il tema incorporato nell'uso della carta con le stelline.
Da rivedere la costruzione di alcune frasi (che non hanno contribuito alla chiarezza complessiva del testo).
Alla prossima!
Emiliano.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 465
Re: White Christmas
Ciao Dario,
Bentrovato ancora una volta.
Il tuo racconto mi ha lasciato luci e ombre: l'idea di base non è male, per come hai usato le stelle del presepe per cogliere il tema in modo originale, inoltre ho apprezzato le allucinazioni e la spiegazione che ne hai dato, con una buona semina sui messaggi del telefono. D'altro lato sono d'accordo con altri che la costruzione tutto sommato è un po' debole e non sufficiente a sostenere l'impianto. Diverse imprecisioni non aiutano a entrare nella storia ed empatizzare con la protagonista. Buona invece la costruzione del conflitto legato allo stress della scelta di Veronica. Potrebbe avere gli estremi per una revisione che ne aumenterebbe di certo la leggibilità.
Bentrovato ancora una volta.
Il tuo racconto mi ha lasciato luci e ombre: l'idea di base non è male, per come hai usato le stelle del presepe per cogliere il tema in modo originale, inoltre ho apprezzato le allucinazioni e la spiegazione che ne hai dato, con una buona semina sui messaggi del telefono. D'altro lato sono d'accordo con altri che la costruzione tutto sommato è un po' debole e non sufficiente a sostenere l'impianto. Diverse imprecisioni non aiutano a entrare nella storia ed empatizzare con la protagonista. Buona invece la costruzione del conflitto legato allo stress della scelta di Veronica. Potrebbe avere gli estremi per una revisione che ne aumenterebbe di certo la leggibilità.
- Rick Faith
- Messaggi: 228
Re: White Christmas
Ciao Dario, ben ritrovato! Sempre contento di leggerti.
Spunti come sempre interessanti, stile pulito e asciutto, bella selezione di dettagli (il lucernario innevato, la peluria del collo, il buffetto frusciante). Con te vado sempre sul sicuro.
Non ho particolarmente apprezzato il ritmo che hai voluto dare al racconto con questa sovrabbondanza di accapo, mi sembra dia una velocità e una frenesia a volte eccessiva. È probabile che tu l'abbia fatto per veicolare lo stato d'ansia della protagonista, ho inteso bene? Però avrei cercato di modularlo un po', magari rimanendo sulla stessa riga quando non vi era uno spostamento di attenzione (non so se riesco a spiegarmi come vorrei, l'orario comincia a fare effetto).
Tuttosommato comunque una prova che fa il suo, anche se secondo me il tuo livello è superiore a quello che hai mostrato in questo caso.
Spunti come sempre interessanti, stile pulito e asciutto, bella selezione di dettagli (il lucernario innevato, la peluria del collo, il buffetto frusciante). Con te vado sempre sul sicuro.
Non ho particolarmente apprezzato il ritmo che hai voluto dare al racconto con questa sovrabbondanza di accapo, mi sembra dia una velocità e una frenesia a volte eccessiva. È probabile che tu l'abbia fatto per veicolare lo stato d'ansia della protagonista, ho inteso bene? Però avrei cercato di modularlo un po', magari rimanendo sulla stessa riga quando non vi era uno spostamento di attenzione (non so se riesco a spiegarmi come vorrei, l'orario comincia a fare effetto).
Tuttosommato comunque una prova che fa il suo, anche se secondo me il tuo livello è superiore a quello che hai mostrato in questo caso.
Re: White Christmas
Emiliano Maramonte ha scritto:Se ho capito bene, Veronica lascia un impiego pubblico per aprirsi una partita IVA ed essere libera (povera pazza!)
Emiliano.
Curioso come io non abbia specificato che tipo di lavoro faccia Veronica ma tu l'abbia associato al pubblico.
Incosciamente devi aver alzato la posta in palio della protagonista al massimo rischio possibile, ovvero la rinuncia a uno stipendio a vita e con ritmi lavorativi decisamente blandi. Interessante.
La parte dell'evanescenza narrativa e la tua visione di simbolismi dove a conti fatti non ce ne sono mi lascia un po' interdetto nello specifico del mio racconto ma in linea generale sono d'accordo con te.
KatyBlacksmith ha scritto:Tralasciando "San Giuseppe, col bastone in mano." che suggerisce anche immagini di tutt'altro genere e che allontanano molto dal tema,
Non puoi saperlo ovviamente ma io nel quotidiano sono il Gengis Khan della battuta a doppio senso, il Jeff Bezos dell'umorismo caciarone stile Daddy's joke, ma nemmeno una volta mentre lo scrivevo, lo rileggevo e lo postavo ho pensato al doppio senso del bastone come il pene di Giuseppe.
Quindi dire che questa sottolineatura sullo stile mi ha lasciato basito è dire mooolto poco. :)
- Pietro D'Addabbo
- Messaggi: 382
- Contatta:
Re: White Christmas
Ciao Dario, piacere di leggerti.
Ho un po' faticato a cogliere l'incipit, per il fatto che non mi è stato subito chiaro che il protagonista stava leggendo i due messaggi appena ricevuti invece di ignorarli per autoconcedersi una tregua. Nel tentativo di incastrarli con il resto, sono arrivato a chiedermi se fossero frasi di qualche canzone di Bublè che invece per qualche motivo non ci hai fatto 'ascoltare' attraverso la protagonista.
Dettaglio ottimizzabile, c'è davvero bisogno del cambio di POV finale? Non sarebbe stato altrettanto efficace raccontare di lei che allestiva il presepe sulla propria scrivania, invece di farlo scoprire a due personaggi nuovi?
Ho apprezzato lo stile scanzonato e l'idea di 'animare' le statue del presepe, seppure solo attraverso una allucinazione.
A proposito di 'Daddy's jokes', mi chiedo se sia stata una scelta consapevole esordire con il PLIN PLIN, notoriamente l'onomatopea di una pubblicità di una nota marca di acqua che facilita la diuresi. ;-)
Alla prossima!
Ho un po' faticato a cogliere l'incipit, per il fatto che non mi è stato subito chiaro che il protagonista stava leggendo i due messaggi appena ricevuti invece di ignorarli per autoconcedersi una tregua. Nel tentativo di incastrarli con il resto, sono arrivato a chiedermi se fossero frasi di qualche canzone di Bublè che invece per qualche motivo non ci hai fatto 'ascoltare' attraverso la protagonista.
Dettaglio ottimizzabile, c'è davvero bisogno del cambio di POV finale? Non sarebbe stato altrettanto efficace raccontare di lei che allestiva il presepe sulla propria scrivania, invece di farlo scoprire a due personaggi nuovi?
Ho apprezzato lo stile scanzonato e l'idea di 'animare' le statue del presepe, seppure solo attraverso una allucinazione.
A proposito di 'Daddy's jokes', mi chiedo se sia stata una scelta consapevole esordire con il PLIN PLIN, notoriamente l'onomatopea di una pubblicità di una nota marca di acqua che facilita la diuresi. ;-)
Alla prossima!
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
- L'inquisitore
- Messaggi: 187
Re: White Christmas
Ciao Dario! Buona costruzione delle frasi e scelta dei dettagli, ma ammetto che ho trovato il testo un po' caotico nell'insieme, faticoso da seguire. L'incipit mi ha confuso molto e tutte queste frasi spezzate senza una vera consequenzialità mi hanno fatto faticare non poco.
Nel finale riesci a costruire un'immagine interessante che fa sorridere. Immagino Veronica che lascia l'ufficio con grande soddisfazione, ma mi rimane una grande confusione sulla situazione generale. Si tratta di un effetto cercato perché siamo nel pdv di una dpersona instabile? In questo caso avrebbe anche funzionato, ma dovresti delimitare la cosa in modo che al lettore sia chiaro.
Nell'insieme un testo che merita un pollice tendente al positivo!
Nel finale riesci a costruire un'immagine interessante che fa sorridere. Immagino Veronica che lascia l'ufficio con grande soddisfazione, ma mi rimane una grande confusione sulla situazione generale. Si tratta di un effetto cercato perché siamo nel pdv di una dpersona instabile? In questo caso avrebbe anche funzionato, ma dovresti delimitare la cosa in modo che al lettore sia chiaro.
Nell'insieme un testo che merita un pollice tendente al positivo!
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