Perfetta punizione
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Perfetta punizione
Perfetta punizione
di Gaia Peruzzo
L'acqua gelida è una perfetta punizione.
Ho già girato al massimo la manopola della doccia. Dovrebbe ustionarmi la pelle, invece non lo fa. È come immergersi in uno di quei laghi in mezzo alla neve, solo che non ci sono né alghe né pesci a toccarmi i piedi.
Oh fanculo!
Mi sfrego le braccia, lasciando che quella scia fredda mi colpisca solo la schiena.
Non c'è qualcosa che può andare per il verso giusto, ogni tanto?
Un pizzico di calore si fa strada nel getto del soffione. Ecco… Mi sorprende e mi ci abbandono.
Non mi ricordo chi me lo ha detto ma, a volte, un'imprecazione riesce a sistemare tutto.
Beh, forse… Forse non aveva tutti i torti.
Ora che l'acqua sta diventando calda va molto meglio. È come essere abbracciati.
«Come stai, cucciola mia?»
Il soffione ha una voce che somiglia molto a quella di mia nonna.
«Sto aspettando di diventare cibo per orsi o per topi.» L'acqua mi entra in bocca, ha un sapore orribile, di ruggine e stantio. Quanto vorrei un abbraccio adesso. Delle mani che non fossero le mie a sfregarmi il sudiciume. «Secondo te, sono più appetitosa per gli orsi o per i topi?»
«Per i topi.»
«Lo sapevo.»
«È perché sei dolce e loro amano lo zucchero.»
«Ma davvero?»
«Hai sempre avuto un grande cuore.»
Chiudo la mano destra in un pugno. Non mi ricordo chi me lo ha detto, ma, in teoria, il nostro cuore dovrebbe avere quella grandezza. Il mio è minuscolo. O forse è così perché le mie mani sono piccole? Me lo avvicino al petto. C'è battito, eppure mi sembra di averlo dato via.
Quando è successo?
A chi l'ho dato? E perché non me lo ha ancora riportato indietro?
L'acqua che sparisce nello scarico mi spaventa, come se potessi rimpicciolirmi e finire giù per quei quattro fori anch'io.
Giro la manopola e nonna smette di parlarmi di topi. Mi avvolgo nell'asciugamano e infilo un paio di ciabatte troppo grandi e sconosciute.
«Sei brava.» Questa voce non è della nonna, non la riconosco.
«A fare cosa? A fare finta che…» mi mordo la guancia. Non posso dirlo. Non devo dirlo.
Esco dal bagno e la porta in fondo al corridoio non c'è più. Mi irrigidisco. Ho paura, ma è solo uno stupido rettangolo vuoto che dà sull'androne di gradini mezzi distrutti.
A terra c'è un piccolo pacco.
Lo raggiungo. Lo stringo al petto, cercando di fermare l'asciugamano che vuole sfilarsi. I miei capelli gocciolano sopra al cartone. Lo poso sul divano scolorito e torno verso il bagno.
«Non lo apri?»
«Non è ancora il mio compleanno.» Le lacrime mi pizzicano gli occhi. L'ho messo io, questo pacco. So che dentro c'è un libro rovinato. Uno di quelli che ho trovato nella soffitta di questo appartamento che non è nemmeno mio.
Sbuffò e spio da un buco nel vetro rotto della finestra. Non c'è nessun furgoncino del corriere parcheggiato, devo immaginarmelo. L'erba sulla strada è così alta che mi arriva alla pancia. Se mi ci distendessi mi ingloberebbe.
Almeno sarei parte di qualcosa.
Mi strofino gli occhi, tolgo le lacrime. Il vento sta accarezzando quegli steli verdi e gialli e quel leggero movimento mi lacera. La nostalgia mi invade, entra dentro di me come se fosse un coltello che taglia una fetta di torta. Le rovine dei palazzi al di là del prato-strada mi ricordano che sono rimasta sola.
Se c'è qualche sopravvissuto, non l'ho ancora trovato.
La realtà mi urla addosso che non c'è nessun signor Wu al negozio di cianfrusaglie cinesi, o quella simpatica vecchietta che parla con le piante. O quel tipo che suona il violino e che abita qui di fianco, con cui ho sognato di prendere un caffè. La realtà mi sussurra che il tempo sta per finire, che forse è già finito.
Mi siedo sul divano, accanto al pacco. Abbraccio uno dei due cuscini rossi.
«Otto, cinquantatre, se-»
«Che cosa sono?» Il cuscino ha la voce di quel musicista. Lo stringo un po' più forte.
«I numeri vincenti per la lotteria, li ho sognati prima.»
Vorrei che la casa mi avvolgesse, che mi portasse in un luogo diverso. Vorrei che i muri parlassero per davvero e mi dicessero che mi amano, che sono forte, che vivrò e riuscirò a sopportare tutto questo male. Vorrei che avessero la faccia di mamma e di papà, o l'ottimismo della mia migliore amica.
No. Non è rimasto nessuno. E mi sento così tanto come una corda spezzata. Mi sono riannodata così tante volte, per tornarmi utile…
«Hai mai provato a tirare una corda piena di nodi? Alla fine si scioglie.» La realtà ride insieme agli acufeni. Sono i lamenti dei morti. Diventano più forti quando le voci non parlano.
Se ci fossero delle tende le tirerei, non voglio vedere mostri o fantasmi. Il mio prossimo rifugio dovrà per forza avere delle tende.
Mi tolgo una ciabatta e la lancio contro il muro, come se potessi lanciare via anche il dolore.
Perché sono ancora qui? Perché io? Soltanto perché mi sono nascosta in tempo?
«L'uomo è sempre stato bravo a farsi del male.»
Un brivido mi sale lungo la schiena, dovrei finire di asciugarmi, dovrei rivestirmi. «Oh, ma tanto immagino che ora non importa!»
Immagino, sì.
E mi impedisco di crollare.
Ci può essere una punizione peggiore?
di Gaia Peruzzo
L'acqua gelida è una perfetta punizione.
Ho già girato al massimo la manopola della doccia. Dovrebbe ustionarmi la pelle, invece non lo fa. È come immergersi in uno di quei laghi in mezzo alla neve, solo che non ci sono né alghe né pesci a toccarmi i piedi.
Oh fanculo!
Mi sfrego le braccia, lasciando che quella scia fredda mi colpisca solo la schiena.
Non c'è qualcosa che può andare per il verso giusto, ogni tanto?
Un pizzico di calore si fa strada nel getto del soffione. Ecco… Mi sorprende e mi ci abbandono.
Non mi ricordo chi me lo ha detto ma, a volte, un'imprecazione riesce a sistemare tutto.
Beh, forse… Forse non aveva tutti i torti.
Ora che l'acqua sta diventando calda va molto meglio. È come essere abbracciati.
«Come stai, cucciola mia?»
Il soffione ha una voce che somiglia molto a quella di mia nonna.
«Sto aspettando di diventare cibo per orsi o per topi.» L'acqua mi entra in bocca, ha un sapore orribile, di ruggine e stantio. Quanto vorrei un abbraccio adesso. Delle mani che non fossero le mie a sfregarmi il sudiciume. «Secondo te, sono più appetitosa per gli orsi o per i topi?»
«Per i topi.»
«Lo sapevo.»
«È perché sei dolce e loro amano lo zucchero.»
«Ma davvero?»
«Hai sempre avuto un grande cuore.»
Chiudo la mano destra in un pugno. Non mi ricordo chi me lo ha detto, ma, in teoria, il nostro cuore dovrebbe avere quella grandezza. Il mio è minuscolo. O forse è così perché le mie mani sono piccole? Me lo avvicino al petto. C'è battito, eppure mi sembra di averlo dato via.
Quando è successo?
A chi l'ho dato? E perché non me lo ha ancora riportato indietro?
L'acqua che sparisce nello scarico mi spaventa, come se potessi rimpicciolirmi e finire giù per quei quattro fori anch'io.
Giro la manopola e nonna smette di parlarmi di topi. Mi avvolgo nell'asciugamano e infilo un paio di ciabatte troppo grandi e sconosciute.
«Sei brava.» Questa voce non è della nonna, non la riconosco.
«A fare cosa? A fare finta che…» mi mordo la guancia. Non posso dirlo. Non devo dirlo.
Esco dal bagno e la porta in fondo al corridoio non c'è più. Mi irrigidisco. Ho paura, ma è solo uno stupido rettangolo vuoto che dà sull'androne di gradini mezzi distrutti.
A terra c'è un piccolo pacco.
Lo raggiungo. Lo stringo al petto, cercando di fermare l'asciugamano che vuole sfilarsi. I miei capelli gocciolano sopra al cartone. Lo poso sul divano scolorito e torno verso il bagno.
«Non lo apri?»
«Non è ancora il mio compleanno.» Le lacrime mi pizzicano gli occhi. L'ho messo io, questo pacco. So che dentro c'è un libro rovinato. Uno di quelli che ho trovato nella soffitta di questo appartamento che non è nemmeno mio.
Sbuffò e spio da un buco nel vetro rotto della finestra. Non c'è nessun furgoncino del corriere parcheggiato, devo immaginarmelo. L'erba sulla strada è così alta che mi arriva alla pancia. Se mi ci distendessi mi ingloberebbe.
Almeno sarei parte di qualcosa.
Mi strofino gli occhi, tolgo le lacrime. Il vento sta accarezzando quegli steli verdi e gialli e quel leggero movimento mi lacera. La nostalgia mi invade, entra dentro di me come se fosse un coltello che taglia una fetta di torta. Le rovine dei palazzi al di là del prato-strada mi ricordano che sono rimasta sola.
Se c'è qualche sopravvissuto, non l'ho ancora trovato.
La realtà mi urla addosso che non c'è nessun signor Wu al negozio di cianfrusaglie cinesi, o quella simpatica vecchietta che parla con le piante. O quel tipo che suona il violino e che abita qui di fianco, con cui ho sognato di prendere un caffè. La realtà mi sussurra che il tempo sta per finire, che forse è già finito.
Mi siedo sul divano, accanto al pacco. Abbraccio uno dei due cuscini rossi.
«Otto, cinquantatre, se-»
«Che cosa sono?» Il cuscino ha la voce di quel musicista. Lo stringo un po' più forte.
«I numeri vincenti per la lotteria, li ho sognati prima.»
Vorrei che la casa mi avvolgesse, che mi portasse in un luogo diverso. Vorrei che i muri parlassero per davvero e mi dicessero che mi amano, che sono forte, che vivrò e riuscirò a sopportare tutto questo male. Vorrei che avessero la faccia di mamma e di papà, o l'ottimismo della mia migliore amica.
No. Non è rimasto nessuno. E mi sento così tanto come una corda spezzata. Mi sono riannodata così tante volte, per tornarmi utile…
«Hai mai provato a tirare una corda piena di nodi? Alla fine si scioglie.» La realtà ride insieme agli acufeni. Sono i lamenti dei morti. Diventano più forti quando le voci non parlano.
Se ci fossero delle tende le tirerei, non voglio vedere mostri o fantasmi. Il mio prossimo rifugio dovrà per forza avere delle tende.
Mi tolgo una ciabatta e la lancio contro il muro, come se potessi lanciare via anche il dolore.
Perché sono ancora qui? Perché io? Soltanto perché mi sono nascosta in tempo?
«L'uomo è sempre stato bravo a farsi del male.»
Un brivido mi sale lungo la schiena, dovrei finire di asciugarmi, dovrei rivestirmi. «Oh, ma tanto immagino che ora non importa!»
Immagino, sì.
E mi impedisco di crollare.
Ci può essere una punizione peggiore?
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia! Parametri tutti ok, divertiti in questa DIEGO LAMA EDITION!
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Re: Perfetta punizione
antico ha scritto:Ciao Gaia! Parametri tutti ok, divertiti in questa DIEGO LAMA EDITION!
Grazie Antico, e buonanotte per più tardi!
- SalvatoreStefanelli
- Messaggi: 364
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia.
Gran bel racconto, rende bene l'idea e il peso di tutta la storia si accumula piano piano, com'è giusto che sia. Ancora un racconto di fantascienza e ancora una volta scritto bene. Non ho molto da dire se non che le emozioni si sentono sulla pelle, sono forti, sanno di disperazione e speranza, una speranza che crolla davanti alla realtà per cui c'è bisogno dell'immaginazione per sopravvivere, una immaginazione che sa anche di punizione e che sa anche di una fine annunciata e in arrivo. Non mi sento di fare critiche, non ho trovato nulla che non va. Complimenti!
Gran bel racconto, rende bene l'idea e il peso di tutta la storia si accumula piano piano, com'è giusto che sia. Ancora un racconto di fantascienza e ancora una volta scritto bene. Non ho molto da dire se non che le emozioni si sentono sulla pelle, sono forti, sanno di disperazione e speranza, una speranza che crolla davanti alla realtà per cui c'è bisogno dell'immaginazione per sopravvivere, una immaginazione che sa anche di punizione e che sa anche di una fine annunciata e in arrivo. Non mi sento di fare critiche, non ho trovato nulla che non va. Complimenti!
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Re: Perfetta punizione
SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Gaia.
Gran bel racconto, rende bene l'idea e il peso di tutta la storia si accumula piano piano, com'è giusto che sia. Ancora un racconto di fantascienza e ancora una volta scritto bene. Non ho molto da dire se non che le emozioni si sentono sulla pelle, sono forti, sanno di disperazione e speranza, una speranza che crolla davanti alla realtà per cui c'è bisogno dell'immaginazione per sopravvivere, una immaginazione che sa anche di punizione e che sa anche di una fine annunciata e in arrivo. Non mi sento di fare critiche, non ho trovato nulla che non va. Complimenti!
Ciao Salvatore, grazie mille! Sono contenta che si riesca a percepire tutto. Avevo un po' paura che risultasse come un monologo noioso, perché di solito metto sempre più di un personaggio fisico. Però direi che almeno dal tuo commento è andata bene, per ora.
In bocca al lupo per la gara!
Re: Perfetta punizione
Buonasera Gaia
Il racconto è scritto con molta abilità, nei tempi serrati ma sviluppati con calma e chiarezza e nel comunicare la disperazione dell'ultima sopravvissuta. Il male che si intende è l'apocalisse che la razza umana è sempre piu vicina a causare ma.. non ho chiaro dove sia la banalità. Ciononostante questo pezzo si merita una posizione molto alta, ottimo lavoro e bona gara, alla prossima!
Il racconto è scritto con molta abilità, nei tempi serrati ma sviluppati con calma e chiarezza e nel comunicare la disperazione dell'ultima sopravvissuta. Il male che si intende è l'apocalisse che la razza umana è sempre piu vicina a causare ma.. non ho chiaro dove sia la banalità. Ciononostante questo pezzo si merita una posizione molto alta, ottimo lavoro e bona gara, alla prossima!
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia e piacere di averti letto, il tuo racconto arriva come l'acqua sulla pelle nella doccia della protagonista. Mi è piaciuta molto la gestione delle informazioni che arrivano un po' alla volta ma che all'inizio non sembrano mancare. La visione che ne abbiamo è sempre totale nel suo insieme, semplicemente si allarga e mostra di più. Una cosa che poche volte ho visto fare così bene.
Per me un racconto riuscito alla grande.
Buona edition e alla prossima!
Per me un racconto riuscito alla grande.
Buona edition e alla prossima!
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Re: Perfetta punizione
Blaubar ha scritto:Buonasera Gaia
Il racconto è scritto con molta abilità, nei tempi serrati ma sviluppati con calma e chiarezza e nel comunicare la disperazione dell'ultima sopravvissuta. Il male che si intende è l'apocalisse che la razza umana è sempre piu vicina a causare ma.. non ho chiaro dove sia la banalità. Ciononostante questo pezzo si merita una posizione molto alta, ottimo lavoro e bona gara, alla prossima!
Ciao Omar, grazie per i complimenti! Sono contenta che sia tutto chiaro perché era qualcosa su cui volevo migliorare.
Parto dal fatto che in primis mi sono concentrata sul male. Ho pensato: che cosa mi farebbe davvero stare male adesso? E la risposta è stata che tutti morissero e rimanessi da sola. E da qui è nata l'idea.
Allora, la banalità dove sta? Forse nel contorno non detto, perché se la protagonista è davvero l'ultima, significa che l'uomo ci è riuscito a distruggersi, nonostante sapesse benissimo cosa stava facendo.
Ma la chiave di lettura per me era un'altra, più sottile.
I gesti che la protagonista compie, farsi la doccia, controllare il pacco e se c'è il corriere fuori, sono "banali" e scontati. Sono tutte azioni che nella quotidianità si fanno sempre, e questo suo ricercare di creare la quotidianità che ha perso le fa del male. Infatti sta impazzendo, sente le voci delle persone che non ci sono più. Si immagina le cose, perché soffre e la solitudine la sta logorando. Usa la sua immaginazione come scudo, ma allo stesso tempo la fa soffrire perché poi si ricorda che la realtà è ben diversa ed è lì sotto ai suoi occhi.
Spero che abbia senso ahah. Spero di esserti stata di aiuto.
In bocca al lupo per il tuo racconto! Ps. dopo aver letto quelli che devo giudicare passerò a leggere il tuo che voglio vedere come te la sei cavata in questa tua seconda partecipazione.
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Re: Perfetta punizione
Gennibo ha scritto:Ciao Gaia e piacere di averti letto, il tuo racconto arriva come l'acqua sulla pelle nella doccia della protagonista. Mi è piaciuta molto la gestione delle informazioni che arrivano un po' alla volta ma che all'inizio non sembrano mancare. La visione che ne abbiamo è sempre totale nel suo insieme, semplicemente si allarga e mostra di più. Una cosa che poche volte ho visto fare così bene.
Per me un racconto riuscito alla grande.
Buona edition e alla prossima!
Ciao Isabella! Grazie mille anche a te per i complimenti, ne sono estremamente felice. Il paragone che hai fatto mi è piaciuto moltissimo.
E in bocca al lupo per il tuo racconto!
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1107
- Contatta:
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia!
Ho letto il tuo racconto con un interesse superiore alla norma, perché sei stata brava a catturare la mia attenzione. La costruzione della trama ha un che di indefinito, etereo, sporco, disperato ma sognante, a tratti poetico. Mentre leggevo mi veniva in mente "Io sono leggenda" (il romanzo, ovviamente, di Richard Matheson) in cui la vicenda di Robert Neville era un percorso alla ricerca dell'umanità perduta, e qui ho trovato qualcosa di simile. Però, nella tua storia, non ci sono mostri dispersi per il mondo bensì quelli interiori, che sono i peggiori. La protagonista sta impazzendo a causa della solitudine, sepolta in una realtà forse postapocalittica, prova ad aggrapparsi ad ancore razionali, per un po' ci riesce, ma là fuori tutto è fermo, morto e il supplizio ricomincia.
Ho letto la tua spiegazione riguardo al tema ma non mi ha convinto, secondo me lo hai troppo decontestualizzato, sprofondandolo in contorsioni allegoriche.
In ogni caso, un buon lavoro.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Ho letto il tuo racconto con un interesse superiore alla norma, perché sei stata brava a catturare la mia attenzione. La costruzione della trama ha un che di indefinito, etereo, sporco, disperato ma sognante, a tratti poetico. Mentre leggevo mi veniva in mente "Io sono leggenda" (il romanzo, ovviamente, di Richard Matheson) in cui la vicenda di Robert Neville era un percorso alla ricerca dell'umanità perduta, e qui ho trovato qualcosa di simile. Però, nella tua storia, non ci sono mostri dispersi per il mondo bensì quelli interiori, che sono i peggiori. La protagonista sta impazzendo a causa della solitudine, sepolta in una realtà forse postapocalittica, prova ad aggrapparsi ad ancore razionali, per un po' ci riesce, ma là fuori tutto è fermo, morto e il supplizio ricomincia.
Ho letto la tua spiegazione riguardo al tema ma non mi ha convinto, secondo me lo hai troppo decontestualizzato, sprofondandolo in contorsioni allegoriche.
In ogni caso, un buon lavoro.
In bocca al lupo!
Emiliano.
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Re: Perfetta punizione
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Gaia!
Ho letto il tuo racconto con un interesse superiore alla norma, perché sei stata brava a catturare la mia attenzione. La costruzione della trama ha un che di indefinito, etereo, sporco, disperato ma sognante, a tratti poetico. Mentre leggevo mi veniva in mente "Io sono leggenda" (il romanzo, ovviamente, di Richard Matheson) in cui la vicenda di Robert Neville era un percorso alla ricerca dell'umanità perduta, e qui ho trovato qualcosa di simile. Però, nella tua storia, non ci sono mostri dispersi per il mondo bensì quelli interiori, che sono i peggiori. La protagonista sta impazzendo a causa della solitudine, sepolta in una realtà forse postapocalittica, prova ad aggrapparsi ad ancore razionali, per un po' ci riesce, ma là fuori tutto è fermo, morto e il supplizio ricomincia.
Ho letto la tua spiegazione riguardo al tema ma non mi ha convinto, secondo me lo hai troppo decontestualizzato, sprofondandolo in contorsioni allegoriche.
In ogni caso, un buon lavoro.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Ciao Emiliano. Grazie per le belle parole. Se mi fossi concentrata sul definire di più il contesto apocalittico sarebbe stato un racconto diverso. E ci ho anche pensato eh! Ma avrei dovuto tagliare un sacco di frasi e trovare il modo di inserirlo senza che sembrasse un grosso e pesante spiegone della protagonista che aggiornava il lettore su che cosa è accaduto. Quindi comunque ho deciso che andava bene così, nel suo rimanere dentro il dolore della protagonista per via di conseguenze che comunque non ha voluto lei. Forse sono davvero andata fuori tema, e non me ne rendo conto, cioè nel senso che avrei dovuto magari buttarmi su qualcosa tipo la guerra e la morte, ma in un'altra via più netta o più banale? Sono sempre stata brava a complicarmi la vita un po' in tutto. Ci mediterò su.
In bocca al lupo anche per il tuo racconto!
- gcdaddabbo
- Messaggi: 389
Re: Perfetta punizione
Ciao, Gaia! Piacere di rileggerti.
Il racconto è costruito bene.
Una donna rimasta sola al mondo parla con le cose e cerca di immaginare vita intorno a sé. Ci si incanta, ma ci si dovrebbe anche chiedere quale evento catastrofico può aver prodotto questo universo impossibile in cui l’acqua della doccia scorre anche calda e l’erba cresce rigogliosa. Meglio allora fingere che tutto segua delle leggi assurde fuori da ogni logica.
D’altronde quasi tutta la comunicazione che ci viene trasmessa, parla di guerre buone e guerre cattive, aggressori giustificati ed altri riprovevoli, giornalisti morti da eroi e altri da condannare per le loro rivelazioni.
Non so se il tema si possa considerare centrato. Che importa? Sei giovane Gaia. Goditi la vita!
Il mio motto era “Abbi dubbi!”.
Ora mi chiedo: “Conviene avere dubbi se non si è in grado di modificare la società?”
Buona Diego Lama Edition!
Il racconto è costruito bene.
Una donna rimasta sola al mondo parla con le cose e cerca di immaginare vita intorno a sé. Ci si incanta, ma ci si dovrebbe anche chiedere quale evento catastrofico può aver prodotto questo universo impossibile in cui l’acqua della doccia scorre anche calda e l’erba cresce rigogliosa. Meglio allora fingere che tutto segua delle leggi assurde fuori da ogni logica.
D’altronde quasi tutta la comunicazione che ci viene trasmessa, parla di guerre buone e guerre cattive, aggressori giustificati ed altri riprovevoli, giornalisti morti da eroi e altri da condannare per le loro rivelazioni.
Non so se il tema si possa considerare centrato. Che importa? Sei giovane Gaia. Goditi la vita!
Il mio motto era “Abbi dubbi!”.
Ora mi chiedo: “Conviene avere dubbi se non si è in grado di modificare la società?”
Buona Diego Lama Edition!
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Re: Perfetta punizione
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Gaia! Piacere di rileggerti.
Il racconto è costruito bene.
Una donna rimasta sola al mondo parla con le cose e cerca di immaginare vita intorno a sé. Ci si incanta, ma ci si dovrebbe anche chiedere quale evento catastrofico può aver prodotto questo universo impossibile in cui l’acqua della doccia scorre anche calda e l’erba cresce rigogliosa. Meglio allora fingere che tutto segua delle leggi assurde fuori da ogni logica.
D’altronde quasi tutta la comunicazione che ci viene trasmessa, parla di guerre buone e guerre cattive, aggressori giustificati ed altri riprovevoli, giornalisti morti da eroi e altri da condannare per le loro rivelazioni.
Non so se il tema si possa considerare centrato. Che importa? Sei giovane Gaia. Goditi la vita!
Il mio motto era “Abbi dubbi!”.
Ora mi chiedo: “Conviene avere dubbi se non si è in grado di modificare la società?”
Buona Diego Lama Edition!
Ciao Giovanni. In realtà di solito faccio sempre attenzione ai dettagli, però lunedì scorso questo racconto l'ho scritto più come mi veniva. Si può dire che è fluito via ahah.
Ero meno tesa rispetto alle altre partecipazioni. Infatti non mi sono chiesta come mai l'erba sia cresciuta rigogliosa, o se effettivamente l'acqua potesse scorrere da una doccia inutilizzata, in un appartamento in mezzo a delle rovine. O cosa poteva essere successo nel background della storia. Mi sono solo immaginata una protagonista sola e sofferente che vagava per ciò che è rimasto, alla ricerca di un posto in cui trovare sanità mentale, e ovviamente altre persone sopravvissute come lei.
Grazie per il consiglio!
E in bocca al lupo per il tuo racconto.
- Michael Dag
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Re: Perfetta punizione
Perfetta punizione, di Gaia Peruzzo,
Un monologo molto interessante, con una voce interiore coerente e ben definita e un ottimo stile. Anche l’ambientazione postapocalittica, seppur appena tratteggiata risulta concreta quanto basta per farci capire cosa sta vivendo la protagonista.
Bella la cosa del pacco che si regala da sola, mi ha intristito.
È un pezzo che ho letto volentieri, anche se forse non hai preso il tema al 100%
Un piccolo appunto, solitamente non faccio caso alle singole frasi, ma qui devo dire che mi ha fatto proprio stringere i denti: “l'ottimismo della mia migliore amica.” nessuno persa alla migliore amica come “la mia migliore amica”, sarebbe stato molto meglio mettere un nome proprio, senza necessariamente specificare che rapporto c’è con questa persona.
Un monologo molto interessante, con una voce interiore coerente e ben definita e un ottimo stile. Anche l’ambientazione postapocalittica, seppur appena tratteggiata risulta concreta quanto basta per farci capire cosa sta vivendo la protagonista.
Bella la cosa del pacco che si regala da sola, mi ha intristito.
È un pezzo che ho letto volentieri, anche se forse non hai preso il tema al 100%
Un piccolo appunto, solitamente non faccio caso alle singole frasi, ma qui devo dire che mi ha fatto proprio stringere i denti: “l'ottimismo della mia migliore amica.” nessuno persa alla migliore amica come “la mia migliore amica”, sarebbe stato molto meglio mettere un nome proprio, senza necessariamente specificare che rapporto c’è con questa persona.
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Re: Perfetta punizione
Michael Dag ha scritto:Perfetta punizione, di Gaia Peruzzo,
Un monologo molto interessante, con una voce interiore coerente e ben definita e un ottimo stile. Anche l’ambientazione postapocalittica, seppur appena tratteggiata risulta concreta quanto basta per farci capire cosa sta vivendo la protagonista.
Bella la cosa del pacco che si regala da sola, mi ha intristito.
È un pezzo che ho letto volentieri, anche se forse non hai preso il tema al 100%
Un piccolo appunto, solitamente non faccio caso alle singole frasi, ma qui devo dire che mi ha fatto proprio stringere i denti: “l'ottimismo della mia migliore amica.” nessuno persa alla migliore amica come “la mia migliore amica”, sarebbe stato molto meglio mettere un nome proprio, senza necessariamente specificare che rapporto c’è con questa persona.
Ciao Micheal. Grazie, specie per la segnalazione dell'errore. In effetti è vero, e non ci ho fatto caso. È che sono abituata a scrivere in terza persona, non in prima. Mi sto riesercitando.
Sul fatto del tema invece sto tentennando perché in tanti me lo state facendo notare. Mi sto chiedendo come avrei potuto centrarlo meglio.
Grazie anche per i complimenti, li ho apprezzati tantissimo, e sono contenta che il contesto ti sia risultato concreto anche se non è stato dipinto nei dettagli.
In bocca al lupo per il tuo racconto!
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Re: Perfetta punizione
QUESTO È UN MESSAGGIO PER UN PO' TUTTI.
Fatemi sapere se non ho centrato bene il tema, come avrei potuto fare per gestirlo meglio nel testo.
Penso che ci fossero due modi per interpretarlo ed erano nella parola "banalità".
Il primo è inteso come qualcosa di comune, mediocre, senza chissà quale originalità.
Il secondo è inteso come chiunque, con qualsiasi gesto, può far del male senza essere consapevole che lo sta davvero facendo.
(Questo è anche ciò che esce se lo cerco su Google, oltre a un saggio, credo, su un generale nazista che si intitola così. Sono andata a cercare per capire se magari ho ragionato troppo, per sforzarmi di trovare un modo che fosse mio in cui elaborare il tema, e sono andata fuori consegna.)
Nel mio racconto ci sono depressione, solitudine, tristezza, pazzia, nostalgia e dolore. La protagonista è anche conscia della realtà che sta vivendo, ma continua a farsi del male. Perché rivuole indietro cosa ha perso e questo dolore le fa così male da farla impazzire. Lei non si dice mai "basta devo smetterla, devo svegliarmi, devo ripartire con ciò che ho." E rimane ferma nel suo voler aggrapparsi ai ricordi dolorosi, a cercare di ricreare una quotidianità che non ha più. Spera che questo la aiuti, anche se sa che non è così, perché sa che si sta punendo. Mi piace pensare che, a volte, ci facciamo del male noi stessi, quando attuiamo questo comportamento, diventando il nostro primo nemico. E per questo ho scritto il racconto così.
Non so più se sono andata fuori tema, se l'ho sfiorato, oppure no, per questo voglio capire cosa dovrei eventualmente modificare. Perché più ci penso, più vedo che il tema c'è. Anche se svolto in una maniera più introspettiva. Aiutatemi!
Fatemi sapere se non ho centrato bene il tema, come avrei potuto fare per gestirlo meglio nel testo.
Penso che ci fossero due modi per interpretarlo ed erano nella parola "banalità".
Il primo è inteso come qualcosa di comune, mediocre, senza chissà quale originalità.
Il secondo è inteso come chiunque, con qualsiasi gesto, può far del male senza essere consapevole che lo sta davvero facendo.
(Questo è anche ciò che esce se lo cerco su Google, oltre a un saggio, credo, su un generale nazista che si intitola così. Sono andata a cercare per capire se magari ho ragionato troppo, per sforzarmi di trovare un modo che fosse mio in cui elaborare il tema, e sono andata fuori consegna.)
Nel mio racconto ci sono depressione, solitudine, tristezza, pazzia, nostalgia e dolore. La protagonista è anche conscia della realtà che sta vivendo, ma continua a farsi del male. Perché rivuole indietro cosa ha perso e questo dolore le fa così male da farla impazzire. Lei non si dice mai "basta devo smetterla, devo svegliarmi, devo ripartire con ciò che ho." E rimane ferma nel suo voler aggrapparsi ai ricordi dolorosi, a cercare di ricreare una quotidianità che non ha più. Spera che questo la aiuti, anche se sa che non è così, perché sa che si sta punendo. Mi piace pensare che, a volte, ci facciamo del male noi stessi, quando attuiamo questo comportamento, diventando il nostro primo nemico. E per questo ho scritto il racconto così.
Non so più se sono andata fuori tema, se l'ho sfiorato, oppure no, per questo voglio capire cosa dovrei eventualmente modificare. Perché più ci penso, più vedo che il tema c'è. Anche se svolto in una maniera più introspettiva. Aiutatemi!
- KatyBlacksmith
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Re: Perfetta punizione
Ciao, Gaia e ben ritrovata.
Il tema c'è, la costruzione della solitudine e della follia che la coglie anche, Il mondo distrutto si intuisce, ma sento mancare la conclusione al tutto. O forse sono solo io che non l'ho colta.
Mi sono un po' persa nella vita di questa ragazza. La vicenda è uno spaccato di giornata post apocalittica e sembra non avere un inizio o una fine, un a causa scatenante e una conclusione, per cui manca un po' il sentiero che unə si aspetta di trovare, leggendo.
Ora ti segnalo alcune cose che, secondo me, avrebbero avuto bisogno di una rilettura.
"L'acqua gelida è una perfetta punizione.
Ho già girato al massimo la manopola della doccia. Dovrebbe ustionarmi la pelle, invece non lo fa." Ho dovuto rileggere più volte per capire che "girato al massimo" non è inteso ad aumentare la quantità di flusso ma la temperatura.
"Sbuffò e spio da un" una svista, attenta ai tempi.
"La nostalgia mi invade, entra dentro di me come se fosse un coltello che taglia una fetta di torta" qui colgo una dissonanza emotiva: vuoi dare una sensazione di solitudine e devastazione MA cadi in un luogo comune (fetta *di torta*) di tutt'altro genere, facendo perdere l'effetto. Il coltello avrebbe potuto tagliare pezzi di carne, squarciare pneumatici, sfilacciare l'ultimo bell'abito, tutte azioni distruttive che avrebbero reso meglio l'idea.
In ogni caso hai reso bene la sensazione di disperazione.
Buona undicesima era!
Il tema c'è, la costruzione della solitudine e della follia che la coglie anche, Il mondo distrutto si intuisce, ma sento mancare la conclusione al tutto. O forse sono solo io che non l'ho colta.
Mi sono un po' persa nella vita di questa ragazza. La vicenda è uno spaccato di giornata post apocalittica e sembra non avere un inizio o una fine, un a causa scatenante e una conclusione, per cui manca un po' il sentiero che unə si aspetta di trovare, leggendo.
Ora ti segnalo alcune cose che, secondo me, avrebbero avuto bisogno di una rilettura.
"L'acqua gelida è una perfetta punizione.
Ho già girato al massimo la manopola della doccia. Dovrebbe ustionarmi la pelle, invece non lo fa." Ho dovuto rileggere più volte per capire che "girato al massimo" non è inteso ad aumentare la quantità di flusso ma la temperatura.
"Sbuffò e spio da un" una svista, attenta ai tempi.
"La nostalgia mi invade, entra dentro di me come se fosse un coltello che taglia una fetta di torta" qui colgo una dissonanza emotiva: vuoi dare una sensazione di solitudine e devastazione MA cadi in un luogo comune (fetta *di torta*) di tutt'altro genere, facendo perdere l'effetto. Il coltello avrebbe potuto tagliare pezzi di carne, squarciare pneumatici, sfilacciare l'ultimo bell'abito, tutte azioni distruttive che avrebbero reso meglio l'idea.
In ogni caso hai reso bene la sensazione di disperazione.
Buona undicesima era!
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Re: Perfetta punizione
KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Gaia e ben ritrovata.
Il tema c'è, la costruzione della solitudine e della follia che la coglie anche, Il mondo distrutto si intuisce, ma sento mancare la conclusione al tutto. O forse sono solo io che non l'ho colta.
Mi sono un po' persa nella vita di questa ragazza. La vicenda è uno spaccato di giornata post apocalittica e sembra non avere un inizio o una fine, un a causa scatenante e una conclusione, per cui manca un po' il sentiero che unə si aspetta di trovare, leggendo.
Ora ti segnalo alcune cose che, secondo me, avrebbero avuto bisogno di una rilettura.
"L'acqua gelida è una perfetta punizione.
Ho già girato al massimo la manopola della doccia. Dovrebbe ustionarmi la pelle, invece non lo fa." Ho dovuto rileggere più volte per capire che "girato al massimo" non è inteso ad aumentare la quantità di flusso ma la temperatura.
"Sbuffò e spio da un" una svista, attenta ai tempi.
"La nostalgia mi invade, entra dentro di me come se fosse un coltello che taglia una fetta di torta" qui colgo una dissonanza emotiva: vuoi dare una sensazione di solitudine e devastazione MA cadi in un luogo comune (fetta *di torta*) di tutt'altro genere, facendo perdere l'effetto. Il coltello avrebbe potuto tagliare pezzi di carne, squarciare pneumatici, sfilacciare l'ultimo bell'abito, tutte azioni distruttive che avrebbero reso meglio l'idea.
In ogni caso hai reso bene la sensazione di disperazione.
Buona undicesima era!
Ciao Katjia. Grazie per le segnalazioni delle sviste e degli errori. Di quel sbuffo ovviamente me ne sono accorta solo la mattina dopo ahah. Per quanto riguarda la torta hai ragione, ma la mia mente era ancora sulla frase del compleanno. Però hai ragione, una cosa diversa e negativa avrebbe dato più un impatto da supplizio.
La causa scatenante penso che ci sia, dato che tutto scaturisce dall'assenza e della distruzione che lei si trova a dover colmare con l'immaginazione, quindi la causa scatenante del suo male è attorno a lei, e lei le da diciamo "fuoco", e lascia che il male le faccia del male (che brutto gioco di parole). Però hai ragione non gli ho dato un finale forte che poteva funzionare come chiusura. Lì per lì mi piaceva il finale aperto, ma forse è troppo vago. E mi piaceva concentrarmi sui sentimenti del personaggio come filo principale del racconto. Ma proverò con la prossima sfida a creare qualcosa di più conclusivo. Non mi è ancora semplice, come cosa da fare, nemmeno con la tipologia più estesa di caratteri.
E per la doccia non so, io ho immaginato la mia. La potenza dell'acqua si regola dal soffione, e pensavo che comunque "gelida" e "ustionarmi" bastassero a far capire che stavo parlando di temperatura.
Comunque grazie, il tuo commento mi è stato molto utile.
In bocca al lupo anche per il tuo racconto!
- Andrea Furlan
- Messaggi: 465
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia,
Credo che sia il primo racconto tuo che commento, quindi benvenuta nell'Arena! Da un punto di vista tecnico l'ho trovato molto ben fatto, con informazioni e semine svelate gradualmente, bell'equlibrio fra i pensieri e le azioni, l'ambientazione che sorregge la storia in modo efficace, dialoghi con le sue voci ben equilibrati. Riguardo al tema, anche dopo aver letto le tue spiegazioni, posso concordare che sia centrato, anzi l'ho trovato originale come interpretazione. Interessante come hai calato il tutto in una giornata "normale" quindi banale, che di normale non ha nulla. Ho apprezzato anche il finale con quell'ultima frase che ricuce il cerchio iniziato da titolo e incipit. Molto brava, per me racconto da podio!
Credo che sia il primo racconto tuo che commento, quindi benvenuta nell'Arena! Da un punto di vista tecnico l'ho trovato molto ben fatto, con informazioni e semine svelate gradualmente, bell'equlibrio fra i pensieri e le azioni, l'ambientazione che sorregge la storia in modo efficace, dialoghi con le sue voci ben equilibrati. Riguardo al tema, anche dopo aver letto le tue spiegazioni, posso concordare che sia centrato, anzi l'ho trovato originale come interpretazione. Interessante come hai calato il tutto in una giornata "normale" quindi banale, che di normale non ha nulla. Ho apprezzato anche il finale con quell'ultima frase che ricuce il cerchio iniziato da titolo e incipit. Molto brava, per me racconto da podio!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 343
Re: Perfetta punizione
In prima persona. Tempo presente. Ambientazione (Fantascienza) Post-apocalittico. Casa familiare.
Ciao Gaia, avevi scritto il Buco della Luce giusto? Lo stile è buonissimo, solo quell’imprecisione della migliore amica da rivedere. Se stai sperimentando in prima persona sei già a buon livello. Io è un anno che la uso e mi trovo bene, ma il cambio di prospettiva è davvero difficile all'inizio. Mi è piaciuto anche come hai fatto trasparire l’ambientazione senza troppi spiegoni.
Per quanto riguarda il tuo dubbio sul tema, l’unico mio umile consiglio è che magari potevi specificarlo meglio nella narrazione. Purtroppo, fra le tante cose che ho capito qui su MC, è che da scrittori diamo per scontato molto e al lettore non arriva tutto o comunque è facile non essere intesti completamente. Quindi magari avrei messo un pensiero del tipo: “Un gesto banale come fare una doccia è diventato così doloroso.” Certo formulato meglio. Forse stilisticamente non è un granché, ma una cosa del genere può togliere ogni dubbio sul tema eheh.
Bruce.
Ciao Gaia, avevi scritto il Buco della Luce giusto? Lo stile è buonissimo, solo quell’imprecisione della migliore amica da rivedere. Se stai sperimentando in prima persona sei già a buon livello. Io è un anno che la uso e mi trovo bene, ma il cambio di prospettiva è davvero difficile all'inizio. Mi è piaciuto anche come hai fatto trasparire l’ambientazione senza troppi spiegoni.
Per quanto riguarda il tuo dubbio sul tema, l’unico mio umile consiglio è che magari potevi specificarlo meglio nella narrazione. Purtroppo, fra le tante cose che ho capito qui su MC, è che da scrittori diamo per scontato molto e al lettore non arriva tutto o comunque è facile non essere intesti completamente. Quindi magari avrei messo un pensiero del tipo: “Un gesto banale come fare una doccia è diventato così doloroso.” Certo formulato meglio. Forse stilisticamente non è un granché, ma una cosa del genere può togliere ogni dubbio sul tema eheh.
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- Manuel Marinari
- Messaggi: 229
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia, passo a trovarti. Mi scrivesti che volevi provare a sperimentare la prima persona. Complimenti, bel racconto che materializza piano piano il senso di solitudine vista dalla prospettiva del tuo personaggio. Sai, quando ho letto del corriere e del pacco (io lavoro come corriere da Amazon) ho ripensato alla sensazione e all’esperienza che ho vissuto, in piena solitudine, i primi giorni del lockdown in marzo 2020. Però dalla prospettiva di chi era solo per le strade e non vedeva mai le persone che erano chiuse in casa. Lavoravamo coi guanti da cucina spessi e lunghi fino al gomito perché il sistema di prevenzione ancora non era stato organizzato. Caos totale. Forse mi hai dato l’idea per scrivere su questa esperienza.
Complimenti per la tua scrittura! A presto.
Complimenti per la tua scrittura! A presto.
Manuel Marinari
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- Messaggi: 274
Re: Perfetta punizione
Andrea Furlan ha scritto:Ciao Gaia,
Credo che sia il primo racconto tuo che commento, quindi benvenuta nell'Arena! Da un punto di vista tecnico l'ho trovato molto ben fatto, con informazioni e semine svelate gradualmente, bell'equlibrio fra i pensieri e le azioni, l'ambientazione che sorregge la storia in modo efficace, dialoghi con le sue voci ben equilibrati. Riguardo al tema, anche dopo aver letto le tue spiegazioni, posso concordare che sia centrato, anzi l'ho trovato originale come interpretazione. Interessante come hai calato il tutto in una giornata "normale" quindi banale, che di normale non ha nulla. Ho apprezzato anche il finale con quell'ultima frase che ricuce il cerchio iniziato da titolo e incipit. Molto brava, per me racconto da podio!
Ciao Andrea, grazie per il benvenuto e grazie mille anche per tutti i complimenti!
In bocca al lupo per il tuo racconto.
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- Messaggi: 274
Re: Perfetta punizione
BruceLagogrigio ha scritto:In prima persona. Tempo presente. Ambientazione (Fantascienza) Post-apocalittico. Casa familiare.
Ciao Gaia, avevi scritto il Buco della Luce giusto? Lo stile è buonissimo, solo quell’imprecisione della migliore amica da rivedere. Se stai sperimentando in prima persona sei già a buon livello. Io è un anno che la uso e mi trovo bene, ma il cambio di prospettiva è davvero difficile all'inizio. Mi è piaciuto anche come hai fatto trasparire l’ambientazione senza troppi spiegoni.
Per quanto riguarda il tuo dubbio sul tema, l’unico mio umile consiglio è che magari potevi specificarlo meglio nella narrazione. Purtroppo, fra le tante cose che ho capito qui su MC, è che da scrittori diamo per scontato molto e al lettore non arriva tutto o comunque è facile non essere intesti completamente. Quindi magari avrei messo un pensiero del tipo: “Un gesto banale come fare una doccia è diventato così doloroso.” Certo formulato meglio. Forse stilisticamente non è un granché, ma una cosa del genere può togliere ogni dubbio sul tema eheh.
Bruce.
Ciao Bruce, sì il Buco della Luce è il mio primo racconto che è riuscito ad arrivare alla vetrina. Scrivevo molto in prima persona quando ero adolescente, poi sono passata alla terza. Anche se, beh, da così giovane scrivevo molto più per passione/hobby e con molta meno consapevolezza dei miei limiti, o di quello che potevo rivedere e migliorare, anche perché quello che scrivevo lo leggevo solo io.
Sul consiglio hai ragione e ho capito cosa stai cercando di dirmi. Su un altro racconto avevo esplicitato in un modo simile il tema, ma mi avevano detto che non serviva. Suppongo che devo ancora trovare un equilibrio per quanto riguarda questo tasto. Grazie mille!
E in bocca al lupo per il tuo racconto.
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- Messaggi: 274
Re: Perfetta punizione
Manuel Marinari ha scritto:Ciao Gaia, passo a trovarti. Mi scrivesti che volevi provare a sperimentare la prima persona. Complimenti, bel racconto che materializza piano piano il senso di solitudine vista dalla prospettiva del tuo personaggio. Sai, quando ho letto del corriere e del pacco (io lavoro come corriere da Amazon) ho ripensato alla sensazione e all’esperienza che ho vissuto, in piena solitudine, i primi giorni del lockdown in marzo 2020. Però dalla prospettiva di chi era solo per le strade e non vedeva mai le persone che erano chiuse in casa. Lavoravamo coi guanti da cucina spessi e lunghi fino al gomito perché il sistema di prevenzione ancora non era stato organizzato. Caos totale. Forse mi hai dato l’idea per scrivere su questa esperienza.
Complimenti per la tua scrittura! A presto.
Ciao Manuel, grazie per i complimenti! Mi dispiace per quello che hai passato quando è cominciato il lockdown. Non deve essere stato facile con tutte le nuove regole che ci sono state. La cosa del corriere e del pacco era per simulare la normalità di una giornata quotidiana, ho pensato che fosse una scelta carina inserire dei ricordi inerenti non solo ai cari più stretti che la protagonista ha perduto, ma anche qualcosa di più, come dire, ampio. Sono contenta che il mio racconto possa essere di ispirazione, effettivamente potrebbe essere interessare leggere della tua esperienza.
In bocca al lupo per il tuo racconto, ho visto che in alcune classifiche è andato molto bene!
- IL GLADIATORE
- Messaggi: 97
Re: Perfetta punizione
Ciao Gaia,
davvero un bel racconto, scritto con un a consapevolezza stilistica che stai migliorando ogni mese.
Fanno male alcuni passaggi, nel senso che arrivano a toccare le corde emotive in un modo che denota davvero un’abilità. Brava davvero a costruire un mondo intorno alla solitudine del personaggio e a trasmetterla al lettore. Mi hai fatto provare annoia, disperazione e rassegnazione. La valutazione, di poco inferiore ai racconti di Fagiolo e Cannoletta è comunque di un bel pollice su.
davvero un bel racconto, scritto con un a consapevolezza stilistica che stai migliorando ogni mese.
Fanno male alcuni passaggi, nel senso che arrivano a toccare le corde emotive in un modo che denota davvero un’abilità. Brava davvero a costruire un mondo intorno alla solitudine del personaggio e a trasmetterla al lettore. Mi hai fatto provare annoia, disperazione e rassegnazione. La valutazione, di poco inferiore ai racconti di Fagiolo e Cannoletta è comunque di un bel pollice su.
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- Messaggi: 274
Re: Perfetta punizione
IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Gaia,
davvero un bel racconto, scritto con un a consapevolezza stilistica che stai migliorando ogni mese.
Fanno male alcuni passaggi, nel senso che arrivano a toccare le corde emotive in un modo che denota davvero un’abilità. Brava davvero a costruire un mondo intorno alla solitudine del personaggio e a trasmetterla al lettore. Mi hai fatto provare annoia, disperazione e rassegnazione. La valutazione, di poco inferiore ai racconti di Fagiolo e Cannoletta è comunque di un bel pollice su.
Ciao e grazie mille, sono molto contenta di essere riuscita a trasmettere più emozioni. Spero di continuare a fare sempre meglio!
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