La crepa

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 novembre con un tema di Luca Fagiolo e 5000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore.
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Luca Moggia
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La crepa

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2024, 1:29

Stella mise un dito a metà pagina del libro e fissò lo schermo.
Dagli altoparlanti del televisore uscivano insulti, nitriti di cavalli e voci di uomini che urlavano.
“Aldo abbassa il volume, così svegli Ronny!”
Il marito, spaparanzato sul divano, si voltò verso di lei e sgranò gli occhi “Oh, si… scusa amore”.
Si piegò verso il tavolino spostando con poca convinzione il posacenere, i bicchieri e la bottiglia di vino. “Dove cavolo è finito il telecomando?”
Un tizio con la pelle del colore del terriccio, premette il grilletto del revolver e tre colpi secchi rimbombarono nel salotto.
Stella lanciò un’occhiata alla porta della cameretta in cima alle scale, aspettandosi di vedere Ronny in piedi sul pianerottolo con in mano il pupazzone di Snoopy. Non aveva nessuna voglia di doverlo addormentare di nuovo.
Ma suo marito non poteva avere la fissa per i documentari?
Aldo era ancora lì che rovistava sul tavolino ma per fortuna la scena sul televisore era cambiata e adesso due cowboy cavalcavano nella prateria verso un altopiano illuminato dal sole calante.
Che poi le musiche erano anche belle, certo però che tutti quegli spari...
Un cigolio si sovrappose alla scena in tv, un cigolio e un colpo sordo, come qualcosa che cadeva al piano di sopra.
“Aldo...”
“Cosa?” la voce del marito, chinato sotto al divano, era strozzata per lo sforzo “Maledetto telecomando…”
Un altro colpo secco, uno schianto, come di legno spezzato.
Nello schermo la cavalcata continuava con la stessa bella musica di prima.
“Aldo hai sentito?”
I colpi si ripeterono, uno dopo l’altro, ritmici e sordi.
Aldo alzò la testa e fissò porta bianca in cima alle scale.
“No…”
“Che cosa no? Aldo che stai dicendo?”
Stella si alzò dalla poltrona e “I Demoni” cadde sul tappeto.
Un ultimo colpo si perse nel silenzio della casa, poi qualcosa iniziò a stridere, come una gintura allentate di un vecchio armadio insieme a un rumore di tessuto lacerato.
“Amore…” Stella vide il marito che si precipitava su per le scale.
Scattò in piedi anche lei quando sentì l’urlo di Ronny.

***

Il Dottor Ranieri mise da parte i fogli che aveva davanti e le fece segno di accomodarsi.
“Prego, signora”.
“Quelli sono i test che ha fatto Ronny?”
Il neuropsichiatra annuì “Sì, esatto. Sono test di intelligenza e da quello che vedo non c’è alcun problema, anzi, suo figlio è molto dotato.”
Stella sorrise, malgrado tutto, era bello sentirsi dire quelle cose.
Si sforzò di sorridere “Ha preso dal papà”.
Ranieri aggrottò le sopracciglia.
“Sì, mio marito è un professore di fisica, insegna alla Normale”
“Capisco, l’avrei conosciuto volentieri, se fosse venuto all’appuntamento”.
Stella per istinto si voltò verso la sedia vuota accanto a lei. Aveva sempre condiviso con Aldo tutte le difficoltà ma stavolta era come se lui non ne volesse sapere.
Era tutto inutile, totalmente inutile aveva detto.
“Comunque,” continuò Ranieri “io credo che sarebbero opportuni ulteriori esami, dopo l’episodio dell’altra notte perché vede...”
Stella cercava di seguire il discorso ma il ricordo di Ronny che urlava rannicchiato nell’angolo della cameretta tornò a tormentarla. Quella faccia, distorta dalla paura e la manina che indicava il quadro di Paperino sopra al letto, non l’aveva fatta dormire per giorni.
Era stato Aldo che in qualche modo l’aveva calmato.
“Signora?”
Stella si riscosse “Mi… mi scusi dottore è che…”
Ranieri sorrise “Non si preoccupi, capisco. Stavo dicendo che sarebbe bene fare altre analisi in modo da avere un quadro più chiaro della situazione. Del resto, un episodio isolato non necessariamente...”
Quanto voleva convincersi che il dottore avesse ragione.
E poi Aldo aveva trovato subito il modo di calmare il piccolo Ron.
Aveva agito con freddezza, con sicurezza coprendo il quadro con il lenzuolo.
Era stato davvero bravo a capire che il problema era quello.
Come se… come se sapesse esattamente cosa fare.

***

Aldo girò la chiave nella porta della cameretta.
Il lenzuolo che copriva il quadro di Paperino era ancora appeso sopra il letto, bianco come un sudario.
Si avvicinò alla parete e lo scostò, il centro del quadro era squarciato.
Un taglio netto che divideva in due la testa rotonda del papero della Disney.
Sapeva che era questo. Lo aveva capito subito che erano tornate.
Le crepe, come le chiamava lui da piccolo e adesso...
I lembi della tela si modellarono prendendo la forma di un grosso occhio rosso.
Filamenti neri si allungarono attorno al cerchio centrale come grosse ciglia vibranti.
Quella cosa, che da tanti anni lo osservava era tornata.
L’occhio iniziò a pulsare e un rumore sordo invase la mente di Aldo.
Era il suo modo di parlare, di dirgli quello che andava fatto.
Certo che Ronny urlava, quella notte.
Aveva visto suo padre, il suo amato papino, avvicinarsi nel sonno e tagliargli la gola con il coltello.
Del resto, era suo figlio e si sa che buon sangue non mente.


"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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antico
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Re: La crepa

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2024, 1:32

Ciao Luca! Malus minimo tempo anche per te, buona LUCA FAGIOLO EDITION!

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Luca Moggia
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Re: La crepa

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2024, 12:05

Ciao Antico, grazie mille!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

alexandra.fischer
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Re: La crepa

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2024, 16:10

Tema centrato. Stella e Aldo hanno un figlio di nome Ronny che soffre di un disturbo della personalità. Odia il poster di Paperino nella sua camera. E il padre, docente di fisica alla Normale, ne soffre altrettanto. La visita medica si rivela inutile. Il padre accoltella il figlio. Molto bene con l’ambientazione casalinga, con il telecomando che non si trova per abbassare il volume della televisione. Molto credibile il colloquio fra Stella e il dottor Ranieri. Indovinata l’immagine dell’occhio rosso e delle crepe per descrivere la malattia mentale del padre.

Attenzione:
‟Oh sì… scusa, amore”

Gaia Peruzzo
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Re: La crepa

Messaggio#5 » mercoledì 20 novembre 2024, 17:37

Ciao Luca! C'è qualche piccolo refuso o sbavatura ma non ne terrò molto conto, perché alla fine sappiamo bene che scrivere per Minuti Contati è complicato. Ma vorrei sottoporre comunque alla tua attenzione il fatto che Stella si alza già dalla poltrona e le cade pure il libro, e poi, dopo qualche riga, scatta di nuovo in piedi all’urlo di Ronny. Così per la prossima partecipazione farai più attenzione a questi dettagli.
Parti benissimo con la caratterizzazione dell’ambiente della casa. A Stella piace leggere e suo marito ama i film western. Ma forse avrei diminuito la parte con lo psichiatra, in favore di mantenere centrata la vicenda anche su Aldo. Tipo forse con un litigio tra lui e la moglie sul fatto che non vuole andare anche lui all’appuntamento perché sa cosa è meglio per suo figlio. Forse era voluto, nel senso, per sviare dal fatto che la vera minaccia/preoccupazione è in realtà Aldo e non Ronny. Le ultime righe da “Certo che Ronny urlava quella notte [...]” sono state in un certo senso inaspettate, ma avrei voluto vedere meglio la scena a livello di testo e parole, perché non è così ben bilanciata con le altre due.
L’idea comunque di questa specie di maledizione padre-figlio mi è piaciuta molto, anche se povero quadro di paperino! Avevo proprio voglia di continuare a leggere per scoprire cosa fosse questa crepa del titolo.
In bocca al lupo per la gara!

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Manuel Marinari
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Re: La crepa

Messaggio#6 » giovedì 21 novembre 2024, 8:46

Ciao Luca, bel racconto dalle tonalità dark e inquietanti. Mi piace l'idea di sviluppare il racconto sulla struttura di tre tempi, anche io l'ho utilizzata in diverse occasioni, anche in questa ultima edition.
Mi è piaciuta l'idea su cui si sviluppa il racconto: le visioni del figlio, il disturbo psichiatrico che poi si svela essere anche l'ossessione del padre, che ritorna dopo l'episodio avvenuto a Ronny. Il pdv mi piace, nella seconda sequenza emerge il suo stato emotivo, forse lo avrei approfondito un pò di più, perchè è presente nelle prime due sequenze e solo nell'ultimo cambia il pdv in Aldo.
Ti evidenzio alcune parti che potevano essere organizzate meglio, a livello figurativo di ciò che mostri in scena. Sono dei dettagli di poco conto che sono sicuro che con più tempo a disposizione prima della consegna sicuramente avresti notato. Lo so che il tempo che scorre non ci permette riletture adeguate.
"Stella mise un dito a metà pagina del libro e fissò lo schermo." Mentre leggo, vedo il dito sulla pagina del libro. Lo schermo appare un pò dal nulla. "Stella mise un dito a metà pagina e appoggiò il libro sulle gambe. Fissò lo schermo della tv di fronte a lei." In questo modo riesco a vedere tutti i movimenti e mi muovo meglio nello spazio. Soprattutto perchè sono le primissime righe e ancora non ho idea di come sia fatto il mondo che circonda Stella.
È una piccolezza, poi dopo leggendo il seguito tutto si definisce alla perfezione comunque.
Sempre nella prima sequenza, sulla fine, Stella si alza due volte dal divano. Gaia te lo ha già segnalato. Un lettore attento se ne accorge, ma penso non sia un dettaglio da farci grossi problemi qui tra di noi.
La parte centrale, il colloquio tra Stella e il dottore, mi è piaciuta molto. Descritta bene e dialoghi credibili e efficaci. Il finale di questa sequenza, tra l'altro, è fondamentale per l'economia della storia e del tema. Ottima questa parte, suscita emozioni anche perchè non è esplicita ma ci fai arrivare subito a dedurre la questione.
La terza parte, credo sia quella che ha risentito un pò di più. La parte allucinatoria è fatta bene, mi piace molto. Hai un ottimo senso dello spazio in movimento e contorto. Peccato, avrebbe avuto bisogno di qualche carattere in più. Si vede che le frasi sono molto corte e vai a capo. Capisco i pochi caratteri a disposizione che avevi e il tempo scaduto.
Comunque un buon racconto, bravo Luca e buona edition!
Manuel Marinari

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srcm
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Re: La crepa

Messaggio#7 » giovedì 21 novembre 2024, 17:59

Racconto che mi è piaciuto. Per me non è un particolare problema il cambio di punto di vista, anche perché il padre mi sembra ben descritto anche dalle poche righe del finale. Unica cosa, forse in un secondo momento potrebbe aver senso amalgamare in relazione al tema e forse anche all'atmosfera la scena riprodotta dalla televisione all'inizio della storia, fungendo da anticipazione (un po' come già fa il libro che sta leggendo la moglie). Il film potrebbe anche essere un horror, oppure un cartone animato (mi immagino la moglie infastidita dal fatto che un prof di fisica si intrattenga con un film "per bambini" o dalle urla di un horror). Segnalo poi in positivo di esser stato stupito dal fatto che il marito fosse un prof di fisica della Normale (immagino in quanto genio facilitato da una propensione a vedere l'invisibile) e mi chiedo se fosse davvero un caso che questo non trovasse il telecomando (o stesse piuttosto tergiversando per facilitare le Crepe). Per quanto riguarda la scena finale, crea effettivamente una certa tensione anche il fatto di non vedere effettivamente cosa succede, ma mi è rimasto un dubbio sul susseguirsi degli eventi: capisco che il padre entra in camera, chiude a chiave e poi si appresta a uccidere il ragazzo, ma il riferimento al bambino che urlava è nel presente oppure si riferisce alla sera prima?
Forse la scena finale potrebbe essere più angosciante se vissuta dal punto di vista del ragazzino che vede il padre tornare in camera per scoprire il quadro e non capisce cosa stia succedendo. C'è da dire che forse è un po' strano che il ragazzo riesca comunque a dormire in quella stanza, forse sarebbe da aggiustare qualcosa per renderlo comunque un personaggio meno passivo. Questi sono comunque ragionamenti su una fase successiva di rielaborazione eventuale del testo, perché comunque anche in questa forma la storia mi è piaciuta e penso di tenerla abbastanza in alto nella classifica.
In bocca al lupo per la sfida, ma soprattutto in bocca al lupo a Mister Ranieri per la risoluzione del... caso :'D

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Nihal
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Re: La crepa

Messaggio#8 » lunedì 25 novembre 2024, 12:46

Ciao Luca, il racconto mi piace, è scritto molto bene! Mi piacciono le parti della madre ma la parte del padre, mi mette molta ansia, è davvero molto centrata. Mi piace anche che il legame di sangue sia duplice, nel bene (l’intelligenza) e nel male (la patologia). Non ho però capito bene il finale, forse perché ho letto un altro commento che ha dato una interpretazione diversa da quella che davo io: il padre, quando entra in camera, lo fa per uccidere il figlio? O entra in camera quando il figlio non c’è e, nel vedere il quadro strappato, si immedesima negli incubi del figlio?

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SalvatoreStefanelli
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Re: La crepa

Messaggio#9 » lunedì 25 novembre 2024, 21:19

Ciao. Il racconto mi è piaciuto abbastanza. Bene la prima parte in ogni suo passaggio, se si esclude il doppio alzarsi in piedi della donna. Bene anche la seconda parte e il dialogo con il dottore, che fila liscio e mette in campo diversi dettagli che aiutano la storia. Mi è piaciuta anche la terza parte tranne le ultime tre frasi, che per mia colpa proprio non sono riuscito a visualizzare, soprattutto ho visto questa parte della scena come un no sense con quanto la precede. L'ho riletta più volte e il risultato non è cambiato. Peccato.

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Debora
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Re: La crepa

Messaggio#10 » martedì 26 novembre 2024, 22:38

Ciao Luca, piacere di leggerti. Il tuo è uno di quei racconti che è proprio nelle mie corde. Mi piace l’idea (io ne ho avuta una di simile) e mi piace questo alone di mistero che non si risolve del tutto neanche nel finale. Tuttavia ti sei un po’ perso nel mezzo, dando tanto spazio alla Tv, il libro etc, forse magari togliendo qua e là e aggiungendo sulla crepa vera e propria avrebbe avuto un impatto diverso. Ma nessuno più di me può capirti nella difficoltà di rendere un sense of wonder di un certo tipo in poche battute e soprattutto in poco tempo. È comunque un buonissimo racconto che merita il podio per quel che mi riguarda. Buona edition!

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BruceLagogrigio
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Re: La crepa

Messaggio#11 » mercoledì 27 novembre 2024, 12:11

In terza persona. Tempo verbale: passato remoto/imperfetto. Ambientazione: Casa familiare / clinica. Genere: Horror/fantastico. Tema centrato.

Ciao Luca, piacere di leggerti.
Mi piace sempre il tuo stile asciutto. Hai creato saggiamente il contrasto tra la banalità della scena domestica iniziale e l’inquietudine che si insinua poco a poco. Questo effetto si rafforza ulteriormente con l’introduzione degli elementi soprannaturali: il quadro e il suo simbolismo oscuro. Un’altra chiave del racconto è proprio questa ambiguità tra realtà e incubo che credo si rispecchi nel finale così effettivamente ho fatto fatica anche io a capire ed è un peccato che non ho trovato riscontro nei commenti. Quello che ho immaginato è che il figlio, sotto l’influsso della crepa, abbia avuto un sogno del padre che gli tagliava la gola e per questo avesse urlato attirando la madre nella camera. E credo che fosse quello che la crepa avesse ordinato di fare al padre
La crepa nel muro mi ha ricordato un po’ Stranger Things come riferimento.

Piccola nota: “Stella vide il marito” il verbo percettivo vedere fa perdere un po’ di immersione.

Alla prossima.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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antico
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Re: La crepa

Messaggio#12 » sabato 30 novembre 2024, 17:31

Dunque, sicuramente un buon racconto che però presenta delle problematiche legate alla necessità di una revisione. Probabilmente la parte centrale è troppo lunga per l'economia del testo e, di conseguenza, poco sviluppata la terza. Molto buono il finale anche se non si capisce perché l'occhio abbia dovuto mostrare al bimbo quello che doveva fare il padre e non quello che avrebbe dovuto fare lui: una doppia missione bimbo ammazza padre e padre ammazza figlio sarebbe stato ottima. Problemucci anche nella definizione dei personaggi perché per come presenti Aldo sembra tutto fuorché un uomo brillante, anzi sembra il tipico buzzurro con canottiera, sigaretta pronta e vino che si addormenta davanti alla tv con la moglie che cerca di alienarsi facendo altro. Insomma, ci sono vari problemi di ottimizzazione che sono un peccato in un racconto dalle potenzialità così evidenti. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.

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