Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Giorgio si strinse nelle spalle, nascose la valigetta sotto il paltò e si infilò tra i giornalisti fermi davanti al Quirinale.
«A 'stoggiro lo fanno il governo.»
«Lo dizi da agosto.»
«Silenzio, stanno aprendo il portone, magari esce qualcuno…»
Giorgio schivò due cameraman, scavalcò una transenna e ricadde di faccia sul piazzale a pochi passi da “Spelacchio trentaseiesimo”. Una pallina rossa si sganciò dallo scheletro di un ramo e gli cadde sulla testa.
Provò a rimettersi in piedi. Due mani lo afferrarono da sotto le ascelle.
«È lei l'esperto?» chiese il corazziere che lo stava sorreggendo.
Lui si limitò ad annuire, anche se non aveva la minima idea in cosa fosse esperto.
***
Giorgio fissava la porta di legno davanti alla quale era stato trascinato: in quel momento avrebbe preferito arbitrare un derby di calcio a Scampia.
L'uscio cigolò e si aprì.
«Dottor Foti?» un uomo basso gli si parò davanti.
Giorgio carezzò la valigetta, che ora teneva stretta al petto, e deglutì faticosamente.
«Sì.»
«Ha portato quello che le hanno chiesto?»
Annuì.
«Mi segua!»
L'usciere si voltò ed entrò nella stanza da cui provenivano urla molto simili a quelle che c'erano fuori.
Tre uomini e due donne discutevano animatamente sotto lo sguardo attonito di un anziano che, seduto al centro di un divanetto, si teneva la testa tra le mani.
Giorgio spalancò la bocca alla ricerca dell'aria che non voleva saperne di riempirgli i polmoni: era al cospetto del Presidente della Repubblica e dei rappresentanti dei maggiori partiti italiani.
A fatica, l'anziano si issò e avanzò tra i commenti dei presenti.
«Quindi è lui l'esperto?» chiese la segretaria del Movimento 5 Stalle.
«La solita pagliacciata…» commentò il rappresentante della Lega Nerd.
«Noi del Partito Demografico faremo come vuole il Presidente!»
«Avrei preferito una bella figliola» ironizzò il delegato di Inforca Italia, sollevando il toupet per asciugarsi la nuca.
«Lasci le sue battute sessiste fuori da questo luogo o noi di Sforza Nuova…»
«Anche lei è una bella figliola» insisté il paruccato, ignorando la minaccia.
La stanza tornò a essere una bolgia.
«Silenzio!» urlò il Presidente.
Una volta tornata la quiete, si rivolse a Giorgio: «L'ha portato?»
«Sì» rispose.
«Mi faccia vedere.»
Giorgio poggiò a terra la valigetta e fece scattare la serratura: all'interno c'era il completo da arbitro.
«Eccolo.» Il Presidente si chinò e raccolse il fischietto. «Finalmente potremo mettere fine a queste consultazioni.»
I cinque storsero il naso.
«Sono mesi che ci ritroviamo ogni santissimo giorno e nessuno vuole prendere una decisione.» Evidentemente spazientito, l'anziano sbuffò dal naso. «Il Dottor Foti mettere la parola fine a questa impasse.»
Giorgio si ritrovò addosso gli occhi di tutti. «Io?»
«Lo so, ci vuole coraggio, ma lei è una persona abituata a prendere decisioni difficili.»
«Veramente…»
«Non faccia il modesto, lei è un arbitro di terza categoria e ha scritto il libro: “Divertirsi con poco. Regole dei giochi di una volta”» lo rincuorò il Presidente.
Giorgio sollevò le spalle. «E allora?»
L'anziano, in preda a un'energia rinnovata, scattò in piedi.
«Usciere» chiamò. «Faccia entrare le quattro sedie e l'orchestra.» Poi si voltò verso i rappresentanti dei partiti. «Allora è tutto deciso: i primi due che rimangono senza sedia formano il governo!»
«A 'stoggiro lo fanno il governo.»
«Lo dizi da agosto.»
«Silenzio, stanno aprendo il portone, magari esce qualcuno…»
Giorgio schivò due cameraman, scavalcò una transenna e ricadde di faccia sul piazzale a pochi passi da “Spelacchio trentaseiesimo”. Una pallina rossa si sganciò dallo scheletro di un ramo e gli cadde sulla testa.
Provò a rimettersi in piedi. Due mani lo afferrarono da sotto le ascelle.
«È lei l'esperto?» chiese il corazziere che lo stava sorreggendo.
Lui si limitò ad annuire, anche se non aveva la minima idea in cosa fosse esperto.
***
Giorgio fissava la porta di legno davanti alla quale era stato trascinato: in quel momento avrebbe preferito arbitrare un derby di calcio a Scampia.
L'uscio cigolò e si aprì.
«Dottor Foti?» un uomo basso gli si parò davanti.
Giorgio carezzò la valigetta, che ora teneva stretta al petto, e deglutì faticosamente.
«Sì.»
«Ha portato quello che le hanno chiesto?»
Annuì.
«Mi segua!»
L'usciere si voltò ed entrò nella stanza da cui provenivano urla molto simili a quelle che c'erano fuori.
Tre uomini e due donne discutevano animatamente sotto lo sguardo attonito di un anziano che, seduto al centro di un divanetto, si teneva la testa tra le mani.
Giorgio spalancò la bocca alla ricerca dell'aria che non voleva saperne di riempirgli i polmoni: era al cospetto del Presidente della Repubblica e dei rappresentanti dei maggiori partiti italiani.
A fatica, l'anziano si issò e avanzò tra i commenti dei presenti.
«Quindi è lui l'esperto?» chiese la segretaria del Movimento 5 Stalle.
«La solita pagliacciata…» commentò il rappresentante della Lega Nerd.
«Noi del Partito Demografico faremo come vuole il Presidente!»
«Avrei preferito una bella figliola» ironizzò il delegato di Inforca Italia, sollevando il toupet per asciugarsi la nuca.
«Lasci le sue battute sessiste fuori da questo luogo o noi di Sforza Nuova…»
«Anche lei è una bella figliola» insisté il paruccato, ignorando la minaccia.
La stanza tornò a essere una bolgia.
«Silenzio!» urlò il Presidente.
Una volta tornata la quiete, si rivolse a Giorgio: «L'ha portato?»
«Sì» rispose.
«Mi faccia vedere.»
Giorgio poggiò a terra la valigetta e fece scattare la serratura: all'interno c'era il completo da arbitro.
«Eccolo.» Il Presidente si chinò e raccolse il fischietto. «Finalmente potremo mettere fine a queste consultazioni.»
I cinque storsero il naso.
«Sono mesi che ci ritroviamo ogni santissimo giorno e nessuno vuole prendere una decisione.» Evidentemente spazientito, l'anziano sbuffò dal naso. «Il Dottor Foti mettere la parola fine a questa impasse.»
Giorgio si ritrovò addosso gli occhi di tutti. «Io?»
«Lo so, ci vuole coraggio, ma lei è una persona abituata a prendere decisioni difficili.»
«Veramente…»
«Non faccia il modesto, lei è un arbitro di terza categoria e ha scritto il libro: “Divertirsi con poco. Regole dei giochi di una volta”» lo rincuorò il Presidente.
Giorgio sollevò le spalle. «E allora?»
L'anziano, in preda a un'energia rinnovata, scattò in piedi.
«Usciere» chiamò. «Faccia entrare le quattro sedie e l'orchestra.» Poi si voltò verso i rappresentanti dei partiti. «Allora è tutto deciso: i primi due che rimangono senza sedia formano il governo!»
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Ciao Francesco! Era da un sacco che mancavi, mi fa piacere rivederti! Tutto ok con i caratteri e il tempo, buona Tuti edition!
Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Ahahah!
Mica tanto lontano dal vero :D
Per un attimo avevo pensato a una partita di subbuteo!
Mica tanto lontano dal vero :D
Per un attimo avevo pensato a una partita di subbuteo!
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Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
GIURO DI ESSERE FEDELE ALLA REPUBBLICA di Francesco Nucera Storia attuale, che mostra un coraggio incredibile: eleggere il presidente del consiglio con il gioco delle sedie con un arbitro di terza categoria (e non manca neppure il trentaseiesimo esponente della dinastia di Spelacchio). Gli uomini politici sono ben riconoscibili e strappano un sorriso al lettore. Ma anche il presidente ci mette del suo per rafforzare la vena satirica della storia.
Attenzione a: paruccato (refuso: parruccato)
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- Emiliano Maramonte
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Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Più che mai d’attualità. Una sferzante satira della grottesca situazione politica in cui ci troviamo proprio in questi giorni. Scrittura briosa, senza fronzoli, che va dritta al cuore del problema, senza inutili giri di parole. Geniale l’idea di camuffare (ma neanche tanto) i nomi dei partiti coinvolti nelle consultazioni, e amaramente divertente l’escamotage finale per scegliere i partiti che dovranno andare al governo. Se bastasse questo, a quest’ora avremmo già un esecutivo da settimane! E’ come se volessi dire ai signori che stanno decidendo le sorti della nostra povera, bistrattata nazione: “Ormai non ci resta che questo: un penoso giochino.” Oppure, forse volevi dire proprio questo: la politica in Italia ormai è diventata un penoso giochino.
Al di là della satira, mi piace come hai dosato la suspense, e devo dire che la curiosità di sapere cosa ci fosse nella valigia e chi fosse il protagonista mi ha accompagnato fino alle ultime righe. Sto decidendo se collocare il racconto sul podio…
Al di là della satira, mi piace come hai dosato la suspense, e devo dire che la curiosità di sapere cosa ci fosse nella valigia e chi fosse il protagonista mi ha accompagnato fino alle ultime righe. Sto decidendo se collocare il racconto sul podio…
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Modo senza dubbio originale di trattare il tema, su questo non ho nulla da dire.
Poi però quando mi sono addentrato nei meandri del Quirinale ho storto un po’ la bocca. Il voler storpiare per forza i nomi dei partiti attuali come per cercare forzatamente la battuta non mi è piaciuto.
Avrei preferito un qualcosa di meno contestualizzato forse, di più generico e che puntasse tutto sul surreale.
La prima parte poi l’avrei tolta completamente, iniziando il racconto da Giorgio che fissa la porta di legno, secondo me era più efficace.
Il tema infine l’hai toccato, non posso dire di no, però l’ho trovato leggermente forzato.
Viene chiamato proprio questo arbitro perché ha scritto un libro sui giochi di una volta e si risolve tutto con il gioco della sedia, ok. Bene, ma allora perché inserire l’elemento dell’arbitro? Meglio virare a questo punto su una partita di calcio vera e propria ancora più surreale?
Sono miei pensieri in libertà dettati solo da un mio gusto personale ovviamente.
Nel complesso non posso quindi metterlo sul podio.
Poi però quando mi sono addentrato nei meandri del Quirinale ho storto un po’ la bocca. Il voler storpiare per forza i nomi dei partiti attuali come per cercare forzatamente la battuta non mi è piaciuto.
Avrei preferito un qualcosa di meno contestualizzato forse, di più generico e che puntasse tutto sul surreale.
La prima parte poi l’avrei tolta completamente, iniziando il racconto da Giorgio che fissa la porta di legno, secondo me era più efficace.
Il tema infine l’hai toccato, non posso dire di no, però l’ho trovato leggermente forzato.
Viene chiamato proprio questo arbitro perché ha scritto un libro sui giochi di una volta e si risolve tutto con il gioco della sedia, ok. Bene, ma allora perché inserire l’elemento dell’arbitro? Meglio virare a questo punto su una partita di calcio vera e propria ancora più surreale?
Sono miei pensieri in libertà dettati solo da un mio gusto personale ovviamente.
Nel complesso non posso quindi metterlo sul podio.
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Ciao e grazie per i commenti anche se sarebbe buona cosa lasciare il tempo di replica. Si parla di commenti e non di giudizi per questo, lasciate il tempo di argomentare una risposta così da crescere insieme altrimenti questo diventa un qualsiasi concorso letterario e perde il suo fascino.
@Alexandra e @megagenius grazie per l'apprezzamento.
@Il Calmo,
Questa affermazione mi stupisce perché credo di non aver fatto nemmeno una battuta in tutto il racconto. Non ho cercato la ristata, piuttosto qualche smorfia durante la lettura. :D
Concordo sull'inutilità della prima parte, ma arrivato alla fine mi sono reso conto che non gravava sul ritmo e ho deciso di lasciarla.
L'arbitro di calcio è un richiamo all'unico argomento nazionale che sposta le masse. La legge al di sopra delle leggi.
Comprendo che il racconto possa non piacere.
Ciao e alla prossima
@Alexandra e @megagenius grazie per l'apprezzamento.
@Il Calmo,
come per cercare forzatamente la battuta non mi è piaciuto.
Questa affermazione mi stupisce perché credo di non aver fatto nemmeno una battuta in tutto il racconto. Non ho cercato la ristata, piuttosto qualche smorfia durante la lettura. :D
Concordo sull'inutilità della prima parte, ma arrivato alla fine mi sono reso conto che non gravava sul ritmo e ho deciso di lasciarla.
L'arbitro di calcio è un richiamo all'unico argomento nazionale che sposta le masse. La legge al di sopra delle leggi.
Comprendo che il racconto possa non piacere.
Ciao e alla prossima
- Andrea Partiti
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Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Il racconto è ben scritto, ma la parodia non mi ha preso molto. I giochi di parole elencati uno dopo l'altro sono pesanti e un po' forzati, come se ci volessi dimostrare a ogni costo di poter parodiare tutti i partiti coinvolti, come nome e come comportamento.
Diciamo che se fosse una parodia più leggera e meno su misura per la situazione attuale la apprezzerei di più. In fondo non mancano i precedenti e i problemi nel formare un governo sono una costante italiana!
(Bello bello il finale, in cui sono i perdenti del gioco delle sedie a dover formare il governo, non passa inosservato).
Diciamo che se fosse una parodia più leggera e meno su misura per la situazione attuale la apprezzerei di più. In fondo non mancano i precedenti e i problemi nel formare un governo sono una costante italiana!
(Bello bello il finale, in cui sono i perdenti del gioco delle sedie a dover formare il governo, non passa inosservato).
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Ciao Andrea, conosco i tuoi gusti e so che non ti piacciono per nulla questi racconti. Però è satira quindi deve trattare l'attualità.
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il finale.
Ciao
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il finale.
Ciao
- raffaele.marra
- Messaggi: 397
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Racconto ironico, attuale e divertente. La satira politica che ci presenti forse non sarà originalissima (mi sono venute in mente le maschere del "Bagaglino", con la semplicità a volte scontata delle loro imitazioni che però sono sempre state gradevoli), ma la soluzione che proponi alla "crisi" è decisamente originale e spinge a riflettere. Credo che avresti avuto bisogno di un po' più di tempo (e forse di caratteri a disposizione) per migliorarlo ulteriormente caratterizzando un po' meglio i personaggi, magari anche a costo di qualche "taglio" alla prima parte. Ma è una mia opinione.
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- Messaggi: 12
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Questo racconto è l'unico che mi ha realmente divertita! Mi è piaciuto leggerlo e non ti nascondo che appositamente ho scelto di rileggerlo un'altra volta per divertirmi ancora un altro pò!
Un racconto satirico, non per tutti, che tratta una tematica attualissima ma che, con intelligente e leggera ironia, descrive molto bene l'azione.
Io ero proprio lì, accanto a Giorgio, a fissare quella valigetta! Il finale l'ho trovato molto interessante e mi son piaciute tutte le modalità da te scelte per narrare questo episodio apparentemente "spiritoso" ma allo stesso tempo volto alla riflessione sulla situazione politica attuale (e molto probabilmente anche futura).
Tema ben centrato e narrazione piacevolmente fluida! Complimenti!
P.s. Il titolo del racconto è ingegnoso! I liked!
Un racconto satirico, non per tutti, che tratta una tematica attualissima ma che, con intelligente e leggera ironia, descrive molto bene l'azione.
Io ero proprio lì, accanto a Giorgio, a fissare quella valigetta! Il finale l'ho trovato molto interessante e mi son piaciute tutte le modalità da te scelte per narrare questo episodio apparentemente "spiritoso" ma allo stesso tempo volto alla riflessione sulla situazione politica attuale (e molto probabilmente anche futura).
Tema ben centrato e narrazione piacevolmente fluida! Complimenti!
P.s. Il titolo del racconto è ingegnoso! I liked!
Re: Giuro di essere fedele alla Repubblica… (di Francesco Nucera)
Concordo con chi ha sottolineato che la prima parte sembra poco efficace e che poteva essere byepassata (magari inserendo un appunto in cui da dentro si sentivano le urla del popolo provenienti dalla piazza). Detto questo, è satira e dall'ingresso dell'arbitro in avanti mi sembra funzionare, anche se avrei mantenuto il tutto solo tra i due contendenti principali (per dire, il Partito "Demografico" non ha avuto molta voce in capitolo in questi mesi). Complessivamente, direi un pollice tendente verso l'alto perché il racconto è esattamente ciò che vuole essere e pur avendo problematiche al suo interno non sono tali da inficiarne la godibilità.
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