la spesa al supermercato
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la spesa al supermercato
La spesa al supermercato di Alexandra Fischer
La cassiera, bruna e asciutta, batte nervosa lo scontrino alla cliente: − Nove euro e ottanta.
La cliente, una trentenne platinata e formosa, estrae tutti gli spiccioli dal borsellino: − Ecco, ottanta euro e novanta.
La cassiera sbarra gli occhi: − Ma no, nove euro e ottanta.
La cliente: − Oh, sì, otto euro e nove.
La cassiera si alza: − Vuole prendermi in giro? Una signora distinta come lei in abito Pucci?
La cliente: − Oh, no, è solo un’imitazione presa al mercato. Lei sì, sta bene nel suo grembiule rosso con il logo zero uno centesimi.
La cassiera si innervosisce: la fila alle sue spalle è aumentata, persone anziane sbuffano, bambini piangono e i loro genitori pestano i piedi. − In realtà, si tratta di dieci centesimi. Uno zero.
La cliente si aggiusta l’abito stampato di raion a motivi di catene d’oro e fiocchi verdi, in pieno stile Pucci. – Sarà. Mi dia pure il resto.
La cassiera conta le banconote e le monete, impermalita: − Lei è venuta qui con tutti questi soldi per un succo di frutta, una crema idratante per la notte e un pacchetto di mandorle?
La cliente arrossisce: − Beh, voi della zero uno centesimi siete i più convenienti.
La cassiera l’afferra per il collo: − La dieci centesimi.
La cliente ansima: − S…scusi. Sono discalculica.
La cassiera la spinge per terra, con il sacchetto della spesa e si rivolge alla folla: − Avete sentito?
Un uomo grande e grosso mette la merce sul tapis roulant: − Sì.
La cassiera gli ferma la mano: − Oggi spesa gratis per chi eliminerà questa piaga dalla città.
La cliente cerca di fuggire, fra cartelloni colorati che pubblicizzano frutta, verdura, specialità cinesi e messicane, ma l’orda di uomini, donne e bambini è troppo per lei.
L’uomo grande e grosso si avvicina alla cassiera e indica il cadavere sanguinolento, dall’abito strappato: − Cosa ne facciamo?
La cassiera si guarda le unghie rosse ornate di piccole fette d’anguria di plastica: − Mettetela nel cassone della spazzatura, è così che si fa con i vuoti a perdere.
La cassiera, bruna e asciutta, batte nervosa lo scontrino alla cliente: − Nove euro e ottanta.
La cliente, una trentenne platinata e formosa, estrae tutti gli spiccioli dal borsellino: − Ecco, ottanta euro e novanta.
La cassiera sbarra gli occhi: − Ma no, nove euro e ottanta.
La cliente: − Oh, sì, otto euro e nove.
La cassiera si alza: − Vuole prendermi in giro? Una signora distinta come lei in abito Pucci?
La cliente: − Oh, no, è solo un’imitazione presa al mercato. Lei sì, sta bene nel suo grembiule rosso con il logo zero uno centesimi.
La cassiera si innervosisce: la fila alle sue spalle è aumentata, persone anziane sbuffano, bambini piangono e i loro genitori pestano i piedi. − In realtà, si tratta di dieci centesimi. Uno zero.
La cliente si aggiusta l’abito stampato di raion a motivi di catene d’oro e fiocchi verdi, in pieno stile Pucci. – Sarà. Mi dia pure il resto.
La cassiera conta le banconote e le monete, impermalita: − Lei è venuta qui con tutti questi soldi per un succo di frutta, una crema idratante per la notte e un pacchetto di mandorle?
La cliente arrossisce: − Beh, voi della zero uno centesimi siete i più convenienti.
La cassiera l’afferra per il collo: − La dieci centesimi.
La cliente ansima: − S…scusi. Sono discalculica.
La cassiera la spinge per terra, con il sacchetto della spesa e si rivolge alla folla: − Avete sentito?
Un uomo grande e grosso mette la merce sul tapis roulant: − Sì.
La cassiera gli ferma la mano: − Oggi spesa gratis per chi eliminerà questa piaga dalla città.
La cliente cerca di fuggire, fra cartelloni colorati che pubblicizzano frutta, verdura, specialità cinesi e messicane, ma l’orda di uomini, donne e bambini è troppo per lei.
L’uomo grande e grosso si avvicina alla cassiera e indica il cadavere sanguinolento, dall’abito strappato: − Cosa ne facciamo?
La cassiera si guarda le unghie rosse ornate di piccole fette d’anguria di plastica: − Mettetela nel cassone della spazzatura, è così che si fa con i vuoti a perdere.
Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra, velocissima anche questo mese! Caratteri e tempo ok, buona PENNE ARRUFFATE EDITION!
- Andrea Furlan
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Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra,
Ho trovato interessante l'idea del tuo racconto, grottesco e spietato. Nella prima parte l'ho trovato intrigante e mi ha incuriosito, ma poi purtroppo si perde un po': secondo me non c'era bisogno di indicare in chiaro che la signora fosse discalculica, potevi solo farlo capire. Invece avrei spiegato meglio la reazione della folla che senza una semina precedente è un po' incomprensibile. Nella parte iniziale avrei reso il dialogo senza indicare la sequenza di chi dice cosa, ma usando di più i beat. Anche per l'indicazione sul vestito di Pucci, utile per identificare meglio la protagonista e creare più contrasto con la sua difficoltà, avrei tenuto solo il secondo riferimento, mostrando senza spiegare.
Ho trovato interessante l'idea del tuo racconto, grottesco e spietato. Nella prima parte l'ho trovato intrigante e mi ha incuriosito, ma poi purtroppo si perde un po': secondo me non c'era bisogno di indicare in chiaro che la signora fosse discalculica, potevi solo farlo capire. Invece avrei spiegato meglio la reazione della folla che senza una semina precedente è un po' incomprensibile. Nella parte iniziale avrei reso il dialogo senza indicare la sequenza di chi dice cosa, ma usando di più i beat. Anche per l'indicazione sul vestito di Pucci, utile per identificare meglio la protagonista e creare più contrasto con la sua difficoltà, avrei tenuto solo il secondo riferimento, mostrando senza spiegare.
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Andrea, grazie per le indicazioni preziose su come correggere il racconto. Sono contenta che nell'insieme, la storia ti sia piaciuta.
Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra!
Che piacere rileggerti! Trovo questo racconto divertente perché sovverte ogni possibile previsione sul finale. Al termine della lettura sembra che tutto sia accaduto in un clima apocalittico. La reazione esagerata eppure coesa e, infine, quasi naturale della cassiera e della folla presente al supermercato è sconcertante e poco realistica a tal punto da modificare, a mio parere, la visione dell'intero racconto portandolo, infine, su un piano di denuncia sulla intolleranza e sulla triste indifferenza ai problemi altrui. Spinge alla riflessione ed alla consapevolezza.
Che piacere rileggerti! Trovo questo racconto divertente perché sovverte ogni possibile previsione sul finale. Al termine della lettura sembra che tutto sia accaduto in un clima apocalittico. La reazione esagerata eppure coesa e, infine, quasi naturale della cassiera e della folla presente al supermercato è sconcertante e poco realistica a tal punto da modificare, a mio parere, la visione dell'intero racconto portandolo, infine, su un piano di denuncia sulla intolleranza e sulla triste indifferenza ai problemi altrui. Spinge alla riflessione ed alla consapevolezza.
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Canadria, grazie, quanta generosità. Mi fa piacere che ti sia passato il messaggio di fondo: in effetti, mi è venuta fuori mio malgrado una storia dell'assurdo.
Re: la spesa al supermercato
La spesa al supermercato
Piacere di leggerti, Alexandra.
Rispetto ad altre volte, in cui ti ho davvero apprezzato, devo confessarti la mia perplessità.
Un racconto che nasce dalla descrizione quasi didascalica di un piccolo screzio alla cassa e che, improvvisamente, senza un vero crescendo a giustificarlo, diventa un grottesco linciaggio.
Non so, forse volevi parlare dell'indifferenza della gente, forse è un sacrificio rituale al Dio del consumismo, forse...
Ecco, non si coglie neppure questa ambiguità che lascerebbe comunque al lettore la possibilità di "scegliere".
Anche l'aderenza al tema proposto è piuttosto discutibile.
Mi sono permesso di andar giù duro visto che, avendo già letto molto di tuo, già mi aspetto sempre qualcosa di più.
So già che la prossima volta mi stupirai.
Stefano
Piacere di leggerti, Alexandra.
Rispetto ad altre volte, in cui ti ho davvero apprezzato, devo confessarti la mia perplessità.
Un racconto che nasce dalla descrizione quasi didascalica di un piccolo screzio alla cassa e che, improvvisamente, senza un vero crescendo a giustificarlo, diventa un grottesco linciaggio.
Non so, forse volevi parlare dell'indifferenza della gente, forse è un sacrificio rituale al Dio del consumismo, forse...
Ecco, non si coglie neppure questa ambiguità che lascerebbe comunque al lettore la possibilità di "scegliere".
Anche l'aderenza al tema proposto è piuttosto discutibile.
Mi sono permesso di andar giù duro visto che, avendo già letto molto di tuo, già mi aspetto sempre qualcosa di più.
So già che la prossima volta mi stupirai.
Stefano
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, kruaxi, scusami tu. Spero davvero di stupirti la prossima volta. Ops!
- Stefano.Moretto
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Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra,
devo dire che sono molto confuso. Essendo qui da parecchio ho letto molto di tuo, e questo mi sembra qualcosa di davvero diverso dal solito. Sia per il modo in cui hai presentato i dialoghi, sia per il crescendo esponenziale della storia. Sull'esposizione del tema, mi è piaciuto davvero tanto il fatto che hai tirato fuori la discalculia: è un'idea ottima dato questo tema, molto autointuitiva, ma per niente banale. Dall'altro lato, però, ti faccio un appunto a riguardo: una persona discalculea non è "stupida", scusami la parola ma passami il termine. Se a una persona discalculea dici "dieci e cinquanta" non capisce "cinquanta e dieci", è discalculea non sorda, e non è che vai a pensare che per aver preso tre oggettini vai a spendere 80 euro.
Rimanendo in questa ambientazione avresti potuto per esempio imbastire il caso invece sul resto: la cassiera le dice nove e ottanta, lei dà un pezzo da 10 o da 20, la cassiera le dà il resto e a lei non torna perché appunto non riesce a fare i calcoli a mente. Così ci sarebbe stato molto di più.
Il finale mi ha molto spiazzato: si passa da una situazione tutto sommato tranquilla a un brutale omicidio. Non c'è niente nel racconto che prepara a questo, se avessimo ricevuto un indizio a riguardo forse avrebbe preso meno alla sprovvista.
Insomma è un po' strano perché di solito non ho tutta questa confusione quando leggo un pezzo scritto da te.
devo dire che sono molto confuso. Essendo qui da parecchio ho letto molto di tuo, e questo mi sembra qualcosa di davvero diverso dal solito. Sia per il modo in cui hai presentato i dialoghi, sia per il crescendo esponenziale della storia. Sull'esposizione del tema, mi è piaciuto davvero tanto il fatto che hai tirato fuori la discalculia: è un'idea ottima dato questo tema, molto autointuitiva, ma per niente banale. Dall'altro lato, però, ti faccio un appunto a riguardo: una persona discalculea non è "stupida", scusami la parola ma passami il termine. Se a una persona discalculea dici "dieci e cinquanta" non capisce "cinquanta e dieci", è discalculea non sorda, e non è che vai a pensare che per aver preso tre oggettini vai a spendere 80 euro.
Rimanendo in questa ambientazione avresti potuto per esempio imbastire il caso invece sul resto: la cassiera le dice nove e ottanta, lei dà un pezzo da 10 o da 20, la cassiera le dà il resto e a lei non torna perché appunto non riesce a fare i calcoli a mente. Così ci sarebbe stato molto di più.
Il finale mi ha molto spiazzato: si passa da una situazione tutto sommato tranquilla a un brutale omicidio. Non c'è niente nel racconto che prepara a questo, se avessimo ricevuto un indizio a riguardo forse avrebbe preso meno alla sprovvista.
Insomma è un po' strano perché di solito non ho tutta questa confusione quando leggo un pezzo scritto da te.
- Alessio Cavanna
- Messaggi: 35
Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra. Il tuo racconto ha generato in me una grande curiosità, nel senso che volevo capire che problema avesse la cliente. Anche il finale stile “Essi vivono” mi ha molto sorpreso. Nel complesso però mi sembra che tu abbia composto questa storia con parecchia fretta. È piccina e forse non hai trovato granché interessante il tema rispetto all’ultima volta. L’unica cosa che stona un po’ è la ripetizione dei personaggi in scena (la cliente, la cassiera, la cliente, la cassiera…) che ricorda il teatro. Ma ci sta se volevi scrivere qualcosa di sperimentale. A presto!
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Stefano, mi dispiace per la confusione. Vedrò di rimediare come posso.
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Alessio, ci ho provato. Era un tema molto difficile.
- Davide_Mannucci
- Messaggi: 434
Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra, piacere di leggerti di nuovo.
Trovo la storia ricca di potenziale. L’inizio mi è piaciuto molto e anche la fine. Trovo però un po’ troppo slegate le due parti. Il finale con la reazione della gente avviene un po’ troppo bruscamente. Con una semina migliore sarebbe venuto un racconto interessante. Il mio consiglio è quello di passare dal Laboratorio e arricchirlo. Il tema che affronti è duro e il modo i n cui lo fi è decisamente interessante. Mi piacerebbe rileggerlo con un migliaio di caratteri in più nel mezzo. Sono sicuro che viene fuori una bella storia. Una prova niente male ma con le criticità di cui sopra.
A presto
Trovo la storia ricca di potenziale. L’inizio mi è piaciuto molto e anche la fine. Trovo però un po’ troppo slegate le due parti. Il finale con la reazione della gente avviene un po’ troppo bruscamente. Con una semina migliore sarebbe venuto un racconto interessante. Il mio consiglio è quello di passare dal Laboratorio e arricchirlo. Il tema che affronti è duro e il modo i n cui lo fi è decisamente interessante. Mi piacerebbe rileggerlo con un migliaio di caratteri in più nel mezzo. Sono sicuro che viene fuori una bella storia. Una prova niente male ma con le criticità di cui sopra.
A presto
Davide Mannucci
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Davide, sei molto gentile. E' stata una prova durissima.
- Leonardo Pigneri
- Messaggi: 119
Re: la spesa al supermercato
Ciao Alexandra!
Racconto interessante, ma che non ho apprezzato del tutto per due motivi:
La pesantezza dei tag introduttivi del parlato (la cassiera:, la cliente:, la cassiera: ecc). Capisco l'inteto di creare una situazione assurda, anche con scelte stilistiche che vadano più sull'espressivo che sulla fluidità della lettura, ma qui non l'ho trovato pienamente motivato.
Il secondo problema è il finale troppo sbrigativo. In realtà il risvolto finale non mi è dispiaciuto, c'era un'idea dietro e si vede, ma mi sarei preso qualche carattere in più per mostrarla meglio.
Detto questo, apprezzo sempre il tuo metterti alla prova con esperimenti così particolari!
Alla prossima!
Racconto interessante, ma che non ho apprezzato del tutto per due motivi:
La pesantezza dei tag introduttivi del parlato (la cassiera:, la cliente:, la cassiera: ecc). Capisco l'inteto di creare una situazione assurda, anche con scelte stilistiche che vadano più sull'espressivo che sulla fluidità della lettura, ma qui non l'ho trovato pienamente motivato.
Il secondo problema è il finale troppo sbrigativo. In realtà il risvolto finale non mi è dispiaciuto, c'era un'idea dietro e si vede, ma mi sarei preso qualche carattere in più per mostrarla meglio.
Detto questo, apprezzo sempre il tuo metterti alla prova con esperimenti così particolari!
Alla prossima!
- david.callaghan
- Messaggi: 220
Re: la spesa al supermercato
Ciao Shanda.
Devo dire che trovo parecchio potenziale nel tuo pezzo. Surreale e violento.
Manca l'esecuzione peró. Ci avresti dovuto portare per mano al finale invece di sbattercelo in faccia cosí all'improvviso.
Anche la scena dell'uccisione andava resa bene, con la vittima e i carnefici.
Mi trovo a criticarti di aver postato veramente troppo in fretta senza averci lavorato su, tempo ne avevi!
Un saluto
Devo dire che trovo parecchio potenziale nel tuo pezzo. Surreale e violento.
Manca l'esecuzione peró. Ci avresti dovuto portare per mano al finale invece di sbattercelo in faccia cosí all'improvviso.
Anche la scena dell'uccisione andava resa bene, con la vittima e i carnefici.
Mi trovo a criticarti di aver postato veramente troppo in fretta senza averci lavorato su, tempo ne avevi!
Un saluto
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Leonardo, scusa, vedrò di far meglio la prossima volta.
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, David, hai ragione. Pardon, devo rifletterci meglio. Su ogni tentativo.
Re: la spesa al supermercato
Mi trovo decisamente d'accordo con il commento di David: vedo parecchio potenziale in questo racconto (con un stile decisamente diverso dal tuo solito), ma l'esecuzione è stata troppo affrettata e tutto è rimasto solo in potenza quasi fosse solo un soggetto mancante di sviluppo. Te lo dico spesso di prenderti più tempo e non fermarti alla prima stesura, soprattutto quando trattasi di testi potenzialmente sperimentali come questo. Pertanto direi un pollice tendente al positivo, ma al pelo.
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Re: la spesa al supermercato
Ciao, Antico, più che chiederti scusa e prometterti di fare meglio non posso fare. Grazie dell'indulgenza.
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