Mani sporche di sangue

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Manuel Marinari
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Mani sporche di sangue

Messaggio#1 » mercoledì 11 dicembre 2024, 9:06

Il giudice entrò nell’aula del tribunale. Era gremita di giornalisti che sgomitavano per accaparrarsi i posti migliori per fotografare Arnaldo, l’assassino delle sue due bambine.
Matteo se ne stava seduto tra le prime file, la mano stretta in quella della mamma. Nell’altra mano stringeva Polly, la bambola di pezza preferita delle sue sorelline. Le rimaneva soltanto lei con cui giocare. La cicatrice sulla fronte si era ormai del tutto rimarginata. La ferita dentro, invece, non si sarebbe mai del tutto ricucita.
Uno scampanellio fece alzare tutta l’aula in piedi.
Matteo scrutava suo padre attraverso uno spiraglio tra due persone davanti a lui. Arnaldo aveva le maniche di una camicia grigiastra arrotolate sui gomiti, i polsi ammanettati dietro la schiena. Per la prima volta vide suo padre così mansueto. Le sue tozze dita non avrebbero potuto più stringere un martello per fargli del male.
«Per i poteri conferitomi dalla Legge,»
Sua madre strinse la mano più forte.
«dichiaro, il signor Arnaldo Bontempi,»
Suo padre, dietro quella faccia semi nascosta dalla barba lunga, nascondeva una smorfia. Non sembrava addolorato, né pentito. Cosa provava suo padre?
«colpevole di duplice omicidio»
La mamma si voltò, aveva la faccia paonazza. Da un occhio le scese una lacrima lungo la guancia.
«e del tentato omicidio del figlio e della moglie.»
Dall’altro occhio, bendato, le lacrime non sarebbero potute mai più uscire. Troppo sangue era sgorgato dalla cavità oculare tumefatta dal martello sporco di violenza.
«Pertanto, la giuria lo condanna a scontare l’ergastolo.»
Si alzò un grido liberatorio. Il petto del piccolo Matteo vibrò per la concitazione esterna, ma non riusciva a sentire cosa provava dentro.
Imparò, così, ad anestetizzare le sue emozioni, pur di non sentire tutto quel dolore.

La campanella di fine ricreazione risuonò tra i corridoi del liceo Pertini. Il chiasso degli studenti si rintanò dentro le aule.
Giulio, un ricciolone di novanta chili buono come il pane, stava tornando in classe, in ritardo, con una pila di libri tra le mani.
Matteo piombò alle sue spalle, un colpo ben assestato al costato. Le pagine dei libri frusciarono al vento e rovinarono sul pavimento.
«Cicciobomba, tira fuori tutti i soldi che papi ti ha dato stamattina.» Matteo lo strinse per il colletto e lo girò per guardarlo in faccia. Giulio aveva la bocca spalancata, i resti di un panino al salame incastrato tra i ferri dell’apparecchio dentale.
Il ragazzone tremò tra le sue mani. «Ho solo qualche moneta, te lo giuro.»
L’alito fetido gli fece salire un conato di vomito. Una ginocchiata nello stomaco piegò in due Giulio. «Cazzate, quel verme di tuo padre ti riempie le tasche ogni mattina. Tira fuori il portafoglio o giuro che ti ammazzo!»
Il gigante buono strizzò gli occhi. «Avanti, fallo se hai il coraggio!»
Non credeva alle sue orecchie. Dove aveva trovato il coraggio?
Lo sbatté sul termosifone. Il tintinnio di chiavi appese a un moschettone sui pantaloni riecheggiò nel corridoio. Giulio riaprì timidamente gli occhi. «Sei tale e quale a tuo padre, sei senza speranza.»
Sentì la faccia prendere fuoco, il calore gli attraversò il corpo e raggiunse la punta delle dita. Esplose tutta la sua potenza sul naso di quel figlio di papà. Le mani si imbrattarono di sangue caldo e colante.
Rabbia, ora sapeva che cosa provava.

Gli ultimi due anni, Matteo, li passò entrando e uscendo svariate volte dallo stesso carcere dove il padre Arnaldo scontò l’ergastolo. Ci aveva pensato un tumore ai testicoli a portarsi via il bastardo, prima che Matteo fosse arrestato per svariate risse. Cosa avrebbe fatto se lo avesse rincontrato dopo tanti anni? Gli avrebbe stretto le mani al collo, fino a toglierli il respiro. Oh, per quanto tempo lo aveva sognato.
«Bontempi, tocca a te!» Caputo, il secondino, aprì la sua cella. «Ti mandano fuori. Non farti arrestare di nuovo, tanto con te non ci divertiamo più, ormai. Sei diventato un detenuto modello!»
Matteo lo squadrò da cima a fondo, grattandosi la barba ispida sul mento. Sentì il fuoco attraversargli le vene. Avrebbe voluto dargli un calcio nei denti a quell’idiota, gli stava troppo sul cazzo. Se lo sarebbe meritato, soprattutto per quella sera, quando Caputo e altri tre lo presero a calci nelle costole, giusto per trascorrere più velocemente il turno di notte. Si annoiavano, poverini.
Matteo rassettò le sue cose e chiuse la zip della borsa.
Varcò la prima porta d’uscita e attese che si chiudesse perché gli aprissero quella principale che affacciava sulla strada. Avrebbe tanto voluto voltarsi indietro per spaccare la faccia di Caputo che lo guardava dal vetro con un ghigno soddisfatto. Desiderava tanto tirare una testata sul naso del secondino.
Mise il naso fuori e l’aria fresca del viale alberato gli accarezzò il viso. Uno sguardo fugace a quelle mura grigie, poi ai palmi delle sue mani. Se le infilò nelle tasche della giacca di jeans e si incamminò in strada. Il sorriso in volto.
Non le avrebbe più sporcate di sangue, era libero.
Libero di ricominciare.
Ultima modifica di Manuel Marinari il venerdì 24 gennaio 2025, 11:51, modificato 2 volte in totale.


Manuel Marinari

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gcdaddabbo
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#2 » mercoledì 11 dicembre 2024, 11:02

Ciao Manuel! Passavo dal laboratorio per controllare se avevo ricevuto altri giudizi per il mio "Sposo una rana" rielaborazione di un racconto presentato nella penultima edizione di "Minuti Contati" ed ho notato questo tuo. Penso che anche questo sia la rielaborazione dell'omonimo presentato a novembre. Non ho letto l'originale. Cercherò di farlo.
Qualche osservazione:
Cambierei quel "fiumi di lacrime" da un occhio. Stride comico in un testo tragico.
Cercherei di rendere più simpatico il protagonista. Capisco che "Buon sangue non mente", ma non siamo copie dei nostri genitori. Ci sono anche le condizioni in cui viviamo a cambiarci e, magari il sorriso di una donna, a rendere meno inevitabile il nostro destino.
Buon lavoro!

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Manuel Marinari
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#3 » mercoledì 11 dicembre 2024, 12:51

gcdaddabbo ha scritto:Ciao Manuel! Passavo dal laboratorio per controllare se avevo ricevuto altri giudizi per il mio "Sposo una rana" rielaborazione di un racconto presentato nella penultima edizione di "Minuti Contati" ed ho notato questo tuo. Penso che anche questo sia la rielaborazione dell'omonimo presentato a novembre. Non ho letto l'originale. Cercherò di farlo.
Qualche osservazione:
Cambierei quel "fiumi di lacrime" da un occhio. Stride comico in un testo tragico.
Cercherei di rendere più simpatico il protagonista. Capisco che "Buon sangue non mente", ma non siamo copie dei nostri genitori. Ci sono anche le condizioni in cui viviamo a cambiarci e, magari il sorriso di una donna, a rendere meno inevitabile il nostro destino.
Buon lavoro!


Ciao Giovanni, grazie di essere passato da queste parti. Andrò a leggermi anche il tuo qui nel laboratorio.
Il protagonista ti sta antipatico? Mi dispiace :) beh si non è uno stinco di santo. Ma alla fine, poi, si ridimensiona.
Il finale inteso con introduzione di personaggio femminile era nel racconto originale del contest, ma ho deciso di toglierlo. I feedback che mi avevano lasciato me lo avevano evidenziato come debole. Perciò ho modificato è eliminato proprio quello.
Grazie per il commento!
Manuel Marinari

Mardox
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#4 » mercoledì 11 dicembre 2024, 23:04

Ciao Manuel, il racconto mi è piaciuto. Bella l'idea di un personaggio che eredita in qualche modo la violenza del padre e deve combatterla fino - a quanto pare dal finale - a riuscirci. La prima parte mi è piaciuta davvero tanto, con i sentimenti del protagonista intermezzati dalla sentenza del giudice. L'idea di far trasparire l'occhio bendato attraverso l'assenza di lacrime era buona, forse però la realizzazione è un po' macchinosa, il "lacrimare da un occhio" in prima battuta mi ha un po' portato fuori dalla lettura.
L'ultima parte è un po' più riassuntiva e magari avrebbe beneficiato di qualche riga in più, ma il confronto col secondino è molto interessante, così come il momento finale di lui che si guarda le mani. Un finale aperto ma che comunque lascia una certa speranza.
Queste le mie considerazioni, ma nel complesso mi è piaciuto :)

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Manuel Marinari
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#5 » giovedì 12 dicembre 2024, 8:07

Mardox ha scritto:Ciao Manuel, il racconto mi è piaciuto. Bella l'idea di un personaggio che eredita in qualche modo la violenza del padre e deve combatterla fino - a quanto pare dal finale - a riuscirci. La prima parte mi è piaciuta davvero tanto, con i sentimenti del protagonista intermezzati dalla sentenza del giudice. L'idea di far trasparire l'occhio bendato attraverso l'assenza di lacrime era buona, forse però la realizzazione è un po' macchinosa, il "lacrimare da un occhio" in prima battuta mi ha un po' portato fuori dalla lettura.
L'ultima parte è un po' più riassuntiva e magari avrebbe beneficiato di qualche riga in più, ma il confronto col secondino è molto interessante, così come il momento finale di lui che si guarda le mani. Un finale aperto ma che comunque lascia una certa speranza.
Queste le mie considerazioni, ma nel complesso mi è piaciuto :)


Ciao Mardox, grazie di aver fatto visita al racconto e di aver commentato.
Sono contento che ti sia piaciuto. Il racconto non ha raggiunto la finale della Luca Fagiolo edition, però ho pensato di rivisitarlo perchè dagli altri commenti sul gruppo avevo notato che c'erano spazi di miglioramento.
Credo che modificherò quel rigo sull'occhio lacrimante e bendato. Sia tu che Giovanni me lo avete fatto notare.
Ho eliminato il finale come lo avevo pensato durante il contest, con un fattore scatenante diverso e ho scelto, come mi era stato consigliato, di intervenire su interazione tra il pdv e il secondino. Grazie che lo hai sottolineato che è interessante perchè è un elemento nuovo del racconto.
Nell'ultima parte, purtroppo, non avevo più caratteri a disposizione. L'edition del mese scorso ne chiedeva 5mila. Ho sfruttato tutto quello che avevo a disposizione per creare le tre scene :D
Grazie mille!
Manuel Marinari

alexandra.fischer
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#6 » domenica 22 dicembre 2024, 15:25

Storia che scorre molto bene. Si vede la vita di Matteo, segnata dalla violenza del padre, che ha distrutto la famiglia uccidendo le due figlie e tentando di fare lo stesso con lui e la madre. Matteo va al liceo e fa il bullo. Infine finisce in carcere, dove subisce le percosse dei secondini. Quando esce dal carcere, ha voglia di ricominciare. Il padre, pur se morto per un tumore ai testicoli, gli ha lasciato addosso una sorta di maledizione.
Per me, un racconto meritevole della Vetrina.

Quando hai tempo, potresti per favore commentare il mio racconto?

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Manuel Marinari
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Re: Mani sporche di sangue

Messaggio#7 » lunedì 23 dicembre 2024, 10:03

alexandra.fischer ha scritto:Storia che scorre molto bene. Si vede la vita di Matteo, segnata dalla violenza del padre, che ha distrutto la famiglia uccidendo le due figlie e tentando di fare lo stesso con lui e la madre. Matteo va al liceo e fa il bullo. Infine finisce in carcere, dove subisce le percosse dei secondini. Quando esce dal carcere, ha voglia di ricominciare. Il padre, pur se morto per un tumore ai testicoli, gli ha lasciato addosso una sorta di maledizione.
Per me, un racconto meritevole della Vetrina.

Quando hai tempo, potresti per favore commentare il mio racconto?


Ciao Alexandra, grazie di essere passata da queste parti, e grazie per considerarlo un buon racconto. Sì certo, lo leggerò oggi stesso :)
Manuel Marinari

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