Insieme - di Federico Martello
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Insieme - di Federico Martello
Fallo, Elena.
Accarezza il cadavere. Il viso freddo, rigido, che non sorriderà mai più. Né urlerà, o riderà.
Non aspettare.
Le dita sono ancora sulla siringa, dal braccio cola morte bianca. Non si chiede perché l’ha fatto, l’accarezza e basta. Ha preso la spazzola e la spugna, le tiene accanto mentre la porta sul proprio grembo.
“Sei comoda, vero amore mia?”
Non ti sente, ma potrà farlo ancora.
Spazzola i capelli piano, le scioglie i nodi. Da quanto sua figlia non aveva capelli così in ordine?
Le passa la spugna sul volto, lava le lacrime e la saliva. Lava il collo, le spalle – “noi ragazze dobbiamo essere sempre in ordine, lo sai” -, fino al braccio. Strofina forte, più che può, ma il buco rimane. Strofina ancora, fino a strappare la pelle.
Non serve. Non scompare.
Puoi venire con lei.
La bacia prima di alzarsi. Il cuore le rimbomba nel petto. Lo sente premere fino al cervello, fino alle orecchie. Il cuore e la voce.
Si.
La pistola è nel cassetto. Non guarda mentre la prende, gli occhi sono lacrime. Ma non le serve guardare, è la moglie di un poliziotto, la sa usare.
Così.
Sara è stesa sul letto, dove l’ha lasciata. Dorme, ne è sicura, e anche lei vuole dormire. Si siede vicino a lei e di nuovo le sfiora il viso. Non guarda più il braccio, né il liquido bianco che l’ha… No. Non riesce neanche a pensare. Basta pensare.
Una drogata. Una sgualdrina. Morta suicida con un ago in vena. È qui con noi, Elena. Fallo, e la rivedrai. Ma solo se verrai con noi.
La droga era la ribellione di un adolescente ad un padre severo, tutto qui. Se solo l’avesse capito prima, se solo le avesse parlato, forse…
Nessuna redenzione, nessuna resurrezione.
“Non lo voglio il paradiso senza di te.”
Il colpo è in canna. Sente ancora il cuore battere, forte come il dolore.
Il battito cancella quel dolore, cancella i ricordi, cancella i rimpianti.
“Mi dispiace.” Si infila la pistola in bocca.
Il cuore batte. Così forte.
Talmente forte…
Si. SI!
Il dito è sul grilletto.
Presto!
L’ultimo suono è un boato. Parte dal petto, risale in gola, avvolge il cervello nella luce.
L’angelo osserva la donna cadere morta sul letto. Il colpo ancora in canna. Il dito preme sul grilletto e l’unico proiettile spara a vuoto.
“Infarto” sussurra al Nemico.
Dal cadavere si solleva fumo nero, un ringhio lo accompagna, occhi di luce rossa si aprono nella nube.
“Era mia!”
“Nessun suicidio. Il dolore l’ha uccisa. Viene con me.”
L’angelo stende il braccio. Fuoco giallo, sporcato dalla disperazione, sgorga dalla donna, raggiunge l’angelo e si condensa in una sfera opaca.
“Tienila allora.” Il Demone avvolge il corpo della ragazza, tentacoli di cenere sulla pelle. “Prenderò lei.”
Di nuovo l’angelo alza il braccio e fuoco bianco abbandona il cadavere.
“Era pentita.”
L’aria trema al ruggito del Demone, pazzo di furia. Gli occhi rossi si spengono, il fumo si disperde, l’ombra scompare. Le urla di collera accompagnano la sua caduta.
In un altro piano, in un altro tempo, madre e figlia si riabbracciano nella luce.
Accarezza il cadavere. Il viso freddo, rigido, che non sorriderà mai più. Né urlerà, o riderà.
Non aspettare.
Le dita sono ancora sulla siringa, dal braccio cola morte bianca. Non si chiede perché l’ha fatto, l’accarezza e basta. Ha preso la spazzola e la spugna, le tiene accanto mentre la porta sul proprio grembo.
“Sei comoda, vero amore mia?”
Non ti sente, ma potrà farlo ancora.
Spazzola i capelli piano, le scioglie i nodi. Da quanto sua figlia non aveva capelli così in ordine?
Le passa la spugna sul volto, lava le lacrime e la saliva. Lava il collo, le spalle – “noi ragazze dobbiamo essere sempre in ordine, lo sai” -, fino al braccio. Strofina forte, più che può, ma il buco rimane. Strofina ancora, fino a strappare la pelle.
Non serve. Non scompare.
Puoi venire con lei.
La bacia prima di alzarsi. Il cuore le rimbomba nel petto. Lo sente premere fino al cervello, fino alle orecchie. Il cuore e la voce.
Si.
La pistola è nel cassetto. Non guarda mentre la prende, gli occhi sono lacrime. Ma non le serve guardare, è la moglie di un poliziotto, la sa usare.
Così.
Sara è stesa sul letto, dove l’ha lasciata. Dorme, ne è sicura, e anche lei vuole dormire. Si siede vicino a lei e di nuovo le sfiora il viso. Non guarda più il braccio, né il liquido bianco che l’ha… No. Non riesce neanche a pensare. Basta pensare.
Una drogata. Una sgualdrina. Morta suicida con un ago in vena. È qui con noi, Elena. Fallo, e la rivedrai. Ma solo se verrai con noi.
La droga era la ribellione di un adolescente ad un padre severo, tutto qui. Se solo l’avesse capito prima, se solo le avesse parlato, forse…
Nessuna redenzione, nessuna resurrezione.
“Non lo voglio il paradiso senza di te.”
Il colpo è in canna. Sente ancora il cuore battere, forte come il dolore.
Il battito cancella quel dolore, cancella i ricordi, cancella i rimpianti.
“Mi dispiace.” Si infila la pistola in bocca.
Il cuore batte. Così forte.
Talmente forte…
Si. SI!
Il dito è sul grilletto.
Presto!
L’ultimo suono è un boato. Parte dal petto, risale in gola, avvolge il cervello nella luce.
L’angelo osserva la donna cadere morta sul letto. Il colpo ancora in canna. Il dito preme sul grilletto e l’unico proiettile spara a vuoto.
“Infarto” sussurra al Nemico.
Dal cadavere si solleva fumo nero, un ringhio lo accompagna, occhi di luce rossa si aprono nella nube.
“Era mia!”
“Nessun suicidio. Il dolore l’ha uccisa. Viene con me.”
L’angelo stende il braccio. Fuoco giallo, sporcato dalla disperazione, sgorga dalla donna, raggiunge l’angelo e si condensa in una sfera opaca.
“Tienila allora.” Il Demone avvolge il corpo della ragazza, tentacoli di cenere sulla pelle. “Prenderò lei.”
Di nuovo l’angelo alza il braccio e fuoco bianco abbandona il cadavere.
“Era pentita.”
L’aria trema al ruggito del Demone, pazzo di furia. Gli occhi rossi si spengono, il fumo si disperde, l’ombra scompare. Le urla di collera accompagnano la sua caduta.
In un altro piano, in un altro tempo, madre e figlia si riabbracciano nella luce.
Re: Insieme - di Federico Martello
Benvenuto a Minuti Contati, Federico! Parametri di caratteri e tempo rispettati, buona Tarenzi Edition!
- francescocascione
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Re: Insieme - di Federico Martello
Tanta passione. tanto dolore e poi la chiusura è liberatoria.
Crei benissimo il pathos che porta alla fine. Riga dopo riga cresce l'ansia. Ottimo il modo in cui i vari elementi vengono via via aggiunti alla trama. Amore di madre, delusione, dolore e disperazione si ricorrono molto bene. Crei una gran bella intimità con la descrizione delle prime righe.
Togli la speranza al lettore per consolarlo nelle ultime righe. Uno dei racconti meglio riusciti
Crei benissimo il pathos che porta alla fine. Riga dopo riga cresce l'ansia. Ottimo il modo in cui i vari elementi vengono via via aggiunti alla trama. Amore di madre, delusione, dolore e disperazione si ricorrono molto bene. Crei una gran bella intimità con la descrizione delle prime righe.
Togli la speranza al lettore per consolarlo nelle ultime righe. Uno dei racconti meglio riusciti
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico!
Complimenti davvero. Presi i singoli elementi del tuo racconto sembrano tutti grandi classici: un padre assente, un'adolescente che cerca di fuggire alla realtà con la droga fino a morire per overdose, una madre che soffre ma non ha agito quando era il momento.
Eppure attraverso la tua penna niente è scontato, il dolore passa nella sua pienezza, il pentimento e l'impotenza sono assordanti. E il padre rimane assente, com'è sempre stato.
Bella trovata il litigio tra angelo e demone per le due anime, e sa amante dei lieti fini ho apprezzato che alla fine meritassero entrambe il paradiso, perché in modi diversi entrambe sono state uccise.
Per ora il migliore che abbia letto!
Complimenti davvero. Presi i singoli elementi del tuo racconto sembrano tutti grandi classici: un padre assente, un'adolescente che cerca di fuggire alla realtà con la droga fino a morire per overdose, una madre che soffre ma non ha agito quando era il momento.
Eppure attraverso la tua penna niente è scontato, il dolore passa nella sua pienezza, il pentimento e l'impotenza sono assordanti. E il padre rimane assente, com'è sempre stato.
Bella trovata il litigio tra angelo e demone per le due anime, e sa amante dei lieti fini ho apprezzato che alla fine meritassero entrambe il paradiso, perché in modi diversi entrambe sono state uccise.
Per ora il migliore che abbia letto!
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Insieme - di Federico Martello
È difficile far finire bene un racconto del genere senza che il lettore percepisca, con sprezzante disillusione, che "finisce bene perché è un racconto". Ma secondo me tu ce l'hai fatta, bravo!
Abbiamo sempre in mente il Diavolo come persuasore, opportunista, accaparratore di anime con l'inganno. Qui invece mostri – per usare termini con aspetti anche teologici – il rapporto complesso tra "giustizia" e "giustificazione"; giustificazione come antidoto all'opportunismo del diavolo.
Lo "scontro" tra Angelo e Demone è davvero bello. Il primo lo descrivi come impassibile, perentorio, ma sembra quasi lo faccia per mantenere il suo ruolo. Interiormente però gioisce.
Il diavolo invece s'infiamma e infiamma, si rode, brucia d'ira. Era salito sulla terra per raccogliere anime, si era adoperato in prima persona insinuandosi nei pensieri di Elena nel momento della fragilità per la figlia morta. Ma alla fine fallisce, ritorna all'inferno attraverso una "caduta". Sostantivo che non passa inosservato. Ogni volta che un'anima viene salvata, il demone rivive l'esperienza originale della caduta.
Il racconto funzionerebbe anche se fosse abbastanza piano e consistesse solo di narrazione oggettiva. Alcune "piccole idee" invece, lo rendono ancora più credibile e vivo.
Ne sottolineo una, su tante. Questa madre con la figlia, come una rappresentazione della Pietà, "Spazzola i capelli piano, le scioglie i nodi. Da quanto sua figlia non aveva capelli così in ordine?".
Ad ora, sei il migliore. Non ho ancora letto tutti i racconti, ma è verosimile che tu lo rimanga.
Abbiamo sempre in mente il Diavolo come persuasore, opportunista, accaparratore di anime con l'inganno. Qui invece mostri – per usare termini con aspetti anche teologici – il rapporto complesso tra "giustizia" e "giustificazione"; giustificazione come antidoto all'opportunismo del diavolo.
Lo "scontro" tra Angelo e Demone è davvero bello. Il primo lo descrivi come impassibile, perentorio, ma sembra quasi lo faccia per mantenere il suo ruolo. Interiormente però gioisce.
Il diavolo invece s'infiamma e infiamma, si rode, brucia d'ira. Era salito sulla terra per raccogliere anime, si era adoperato in prima persona insinuandosi nei pensieri di Elena nel momento della fragilità per la figlia morta. Ma alla fine fallisce, ritorna all'inferno attraverso una "caduta". Sostantivo che non passa inosservato. Ogni volta che un'anima viene salvata, il demone rivive l'esperienza originale della caduta.
Il racconto funzionerebbe anche se fosse abbastanza piano e consistesse solo di narrazione oggettiva. Alcune "piccole idee" invece, lo rendono ancora più credibile e vivo.
Ne sottolineo una, su tante. Questa madre con la figlia, come una rappresentazione della Pietà, "Spazzola i capelli piano, le scioglie i nodi. Da quanto sua figlia non aveva capelli così in ordine?".
Ad ora, sei il migliore. Non ho ancora letto tutti i racconti, ma è verosimile che tu lo rimanga.
Ultima modifica di Jacopo Berti il mercoledì 20 gennaio 2016, 12:15, modificato 1 volta in totale.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
Re: Insieme - di Federico Martello
Bellissimo. Lo stile monta la tensione in maniera stupenda, e le immagini figurative che vengono usate sono azzeccate dando alla lettura quel gusto letterario che ogni brano ben scritto deve avere senza risultare affettate o posticce. Si sente proprio la disperazione di questa madre che pensa di raggiungere la figlia. Il tema è ben rappresentato e l'interpretazione della tentazione del diavolo, della disputa per le anime è, visivamente, molto bella, soprattutto l'aspetto del diavolo. Il finale poi è commovente e riuscire a far commuovere in 3000 caratteri non è da tutti. Ottimo lavoro :D
Unica pecca, un piccolo refuso :P "“Sei comoda, vero amore mia?”", è abbastanza chiaro che prima era scritto qualcosa tipo "figlia mia" e poi c'è stato un cambio di idea, o questo o un lungo scivolone del dito sulla tastiera :D
Unica pecca, un piccolo refuso :P "“Sei comoda, vero amore mia?”", è abbastanza chiaro che prima era scritto qualcosa tipo "figlia mia" e poi c'è stato un cambio di idea, o questo o un lungo scivolone del dito sulla tastiera :D
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico, complimenti per il racconto, un esempio eccellente di come sfruttare al meglio 3000 caratteri per raccontare una storia sentita, appassionata, intensa, solida, completa e in tema. Lo stile è, naturalmente, il punto forte, e trascina emotivamente il lettore nel dolore e nella tentazione nascosta tra le sue pieghe, fino all'azione redentrice dell'Angelo, che fa quello che deve per portare giustizia. Andando a cercare il pelo nell'uovo, forse si sente un minimo grado di banalità in alcune premesse ("La droga era la ribellione di un adolescente ad un padre severo, tutto qui. Se solo l’avesse capito prima, se solo le avesse parlato, forse…"), ma si tratta di una riflessione a posteriori, non di un limite che blocca o disturba il coinvolgimento: l'emozione arriva forte e chiara fino al lieto fine. Ottimo lavoro, sicuramente tra i migliori.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Re: Insieme - di Federico Martello
Durissima la prima parte, tagliente e feroce, a suo modo magnifica.
Buona l'idea della seconda parte che è anche il modo di centrare il tema in maniera perfetta.
Un bel racconto insomma, con un'ottima idea e una buona realizzazione stilistica.
Peccato per il lieto fine un po' troppo lieto per i miei gusti :-)
Buona l'idea della seconda parte che è anche il modo di centrare il tema in maniera perfetta.
Un bel racconto insomma, con un'ottima idea e una buona realizzazione stilistica.
Peccato per il lieto fine un po' troppo lieto per i miei gusti :-)
- AmbraStancampiano
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao, benvenuto.
Il racconto è scritto senza alcun dubbio molto bene, ci sono un paio di refusi e non condivido pienamente l'utilizzo della punteggiatura, ma sono minuzie e dettagli di stile. Sicuramente aderisce al tema.
Ora comincio con le note dolenti: il contenuto per quanto struggente e imperniato sull'amore familiare, è ingenuo. Il tema dell'eroina mi è molto caro e ci ho studiato un bel po', non apprezzo quando viene "buttato lì" e usato con leggerezza; il tuo racconto pecca in questo senso, regalandomi la bellissima scena della mamma che pettina la figlia morta ma sbagliando su tutta la linea: intanto la sostanza incriminata non è bianca ma marrone, poi è estremamente difficile che un tossico, soprattutto se adolescente, si buchi in casa. Sarebbe diverso se la ragazza si fosse suicidata volontariamente (Christiane F. lo chiama "spararsi il buco mortale"), ma in questo caso il motivo della ribellione al padre nelle forze dell'ordine è davvero debole. Se un tossico vuole ribellarsi al padre, scappa di casa e va a vivere per strada; a un certo punto non gli importa più nulla della vita e l'unico comfort che ricerca è l'eroina. In più, in tutte le grandi città esistono gigantesche comunità di tossici, che si organizzano in fabbriche abbandonate, case occupate o tendopoli.
Insomma, la motivazione su cui tutta l'azione si regge non mi convince, e non riesco a farmela calare.
Anche il finale mi sembra un po' troppo buonista, è possibile che basti un gesto dell'angelo per far andare via il diavolo? E le motivazioni dell'angelo, non sono più che altro pretesti? Sono loro ad essere fortunate ad aver trovato un angelo così buono, oppure alla fine andiamo tutti in paradiso?
Ti faccio comunque i complimenti per la scrittura, che è molto evocativa, completa, davvero bella.
Il racconto è scritto senza alcun dubbio molto bene, ci sono un paio di refusi e non condivido pienamente l'utilizzo della punteggiatura, ma sono minuzie e dettagli di stile. Sicuramente aderisce al tema.
Ora comincio con le note dolenti: il contenuto per quanto struggente e imperniato sull'amore familiare, è ingenuo. Il tema dell'eroina mi è molto caro e ci ho studiato un bel po', non apprezzo quando viene "buttato lì" e usato con leggerezza; il tuo racconto pecca in questo senso, regalandomi la bellissima scena della mamma che pettina la figlia morta ma sbagliando su tutta la linea: intanto la sostanza incriminata non è bianca ma marrone, poi è estremamente difficile che un tossico, soprattutto se adolescente, si buchi in casa. Sarebbe diverso se la ragazza si fosse suicidata volontariamente (Christiane F. lo chiama "spararsi il buco mortale"), ma in questo caso il motivo della ribellione al padre nelle forze dell'ordine è davvero debole. Se un tossico vuole ribellarsi al padre, scappa di casa e va a vivere per strada; a un certo punto non gli importa più nulla della vita e l'unico comfort che ricerca è l'eroina. In più, in tutte le grandi città esistono gigantesche comunità di tossici, che si organizzano in fabbriche abbandonate, case occupate o tendopoli.
Insomma, la motivazione su cui tutta l'azione si regge non mi convince, e non riesco a farmela calare.
Anche il finale mi sembra un po' troppo buonista, è possibile che basti un gesto dell'angelo per far andare via il diavolo? E le motivazioni dell'angelo, non sono più che altro pretesti? Sono loro ad essere fortunate ad aver trovato un angelo così buono, oppure alla fine andiamo tutti in paradiso?
Ti faccio comunque i complimenti per la scrittura, che è molto evocativa, completa, davvero bella.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Ambra, ho messo questo racconto al primo posto e ti rispondo per difendere (pacificamente) le mie scelte.
Devo ammettere che il relismo dell'eroinomane morta in casa per un attimo ha suscitato dubbi anche a me, ma non sono un esperto e mi sono lasciato accompagnare dal racconto. Ora che ho letto le tue considerazioni le riconosco come vere, ma non credo che ciò avrebbe fatto la differenza.
Ma vengo all'altra tua critica:
Prima osservazione: sì, è possibile che basti un gesto dell'angelo. Perché (mi rifaccio a qualche elemento di spicciola telogia cristiana) l'uomo è terreno di scontro da vivo, in quanto il male (il Diavolo) può agire sulla sua libertà che, per dirla in termini attuali, non è soggetta a determinismo. L'immagine del diavolaccio che s'infiamma perché sa di essere del tutto impotente è azzeccatissima e corretta: anche il diavolo è creatura di Dio e obbedisce forzatamente alla sua volontà. Il Virgilio di Dante lo diceva meglio di me, ovviamente: "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare".
L'angelo "troppo buono". Beh, anche questo l'ho apprezzato. Mi piace l'idea (ma questa non è dantesca, anzi...) che il "fine" sia salvare l'uomo, dove è possibile. Insomma, che anche l'angelo, come il diavolo, sia "di parte" e più che giustizia cerchi giustificazione.
Devo ammettere che il relismo dell'eroinomane morta in casa per un attimo ha suscitato dubbi anche a me, ma non sono un esperto e mi sono lasciato accompagnare dal racconto. Ora che ho letto le tue considerazioni le riconosco come vere, ma non credo che ciò avrebbe fatto la differenza.
Ma vengo all'altra tua critica:
AmbraStancampiano ha scritto:Anche il finale mi sembra un po' troppo buonista, è possibile che basti un gesto dell'angelo per far andare via il diavolo? E le motivazioni dell'angelo, non sono più che altro pretesti? Sono loro ad essere fortunate ad aver trovato un angelo così buono, oppure alla fine andiamo tutti in paradiso?
Prima osservazione: sì, è possibile che basti un gesto dell'angelo. Perché (mi rifaccio a qualche elemento di spicciola telogia cristiana) l'uomo è terreno di scontro da vivo, in quanto il male (il Diavolo) può agire sulla sua libertà che, per dirla in termini attuali, non è soggetta a determinismo. L'immagine del diavolaccio che s'infiamma perché sa di essere del tutto impotente è azzeccatissima e corretta: anche il diavolo è creatura di Dio e obbedisce forzatamente alla sua volontà. Il Virgilio di Dante lo diceva meglio di me, ovviamente: "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare".
L'angelo "troppo buono". Beh, anche questo l'ho apprezzato. Mi piace l'idea (ma questa non è dantesca, anzi...) che il "fine" sia salvare l'uomo, dove è possibile. Insomma, che anche l'angelo, come il diavolo, sia "di parte" e più che giustizia cerchi giustificazione.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ringrazio tutti sinceramente per i commenti, ho apprezzato tutto, dai complimenti, alle considerazioni, alle note dolenti da migliorare e sono sicuro che mi sarà tutto utile per qualunque futuro progetto.
Detto questo, qualche considerazione più nel dettaglio:
hendioke: ahimè, hai trovato la svista, innegabilmente un errore stupido che mi sarei potuto evitare con un pizzico di attenzione in più. Certo, potrei lanciarmi in qualche accorata spiegazione di come, trovandosi in un discorso diretto, la frase sia giustificata in un contesto di "licenza gergale" del personaggio, ma penso sia più corretto ammettere il mio scivolone :D
jimjams: innanzitutto ti ringrazio per i complimenti, e per quanto riguarda il finale non posso darti torto, ti stupirai ma neanche io sono un amante dei finali troppo lieti, in questo caso ho fatto uno strappo alla mia regola per puro istinto, ho sentito di voler far finire così la storia e spero di essere riuscito a contestualizzare una chiusura così idilliaca al meglio, non ne sono troppo convinto perché abituato ai finali tragici, ammetto di avere sicuramente qualche problema a concludere bene in maniera credibile.
ambra: ringrazio anche te per i complimenti alla mia scrittura, non potrebbe esserci cosa più gradita, e ti ringrazio anche per le considerazioni sulle note stonate, ammetto di non essere pienamente d'accordo con alcune di essere (mi trovo a conoscere personalmente tossicodipendenti appartenenti alla categoria che ho citato, e sono parecchio sicuro che gli esponenti che si bucano in casa, che reagiscono con la droga ai genitori e che in casa ci restano nonostante tutto non mancano, ma al di là di questo ammetto di essermi preso principalmente un po di libertà letteraria, senza essere troppo formale sugli standard dei tossicodipendenti, che non erano il tema principale), ma a maggior ragione li apprezzo, mi spingeranno sicuramente a considerare in futuro i piccoli dettagli di una storia che normalmente penserei di ignorare. Per la questione dell'angelo accetto di non averti convinto, ma per quanto riguarda la sua rappresentazione (così "infinitamente buono") mi limito a dire che è stata una scelta per il personaggio. Sullo scacciare il diavolo con un gesto, l'idea è semplicemente che non ci fosse rimasto più nulla per cui combattere, le anime erano state assegnate e "post mortem" c'è ben poco che angelo o diavolo possono fare, ma se questo non si è capito la mancanza è stata mia senza dubbio, per quanto causata dalla brevità dello spazio disponibile
Detto questo, qualche considerazione più nel dettaglio:
hendioke: ahimè, hai trovato la svista, innegabilmente un errore stupido che mi sarei potuto evitare con un pizzico di attenzione in più. Certo, potrei lanciarmi in qualche accorata spiegazione di come, trovandosi in un discorso diretto, la frase sia giustificata in un contesto di "licenza gergale" del personaggio, ma penso sia più corretto ammettere il mio scivolone :D
jimjams: innanzitutto ti ringrazio per i complimenti, e per quanto riguarda il finale non posso darti torto, ti stupirai ma neanche io sono un amante dei finali troppo lieti, in questo caso ho fatto uno strappo alla mia regola per puro istinto, ho sentito di voler far finire così la storia e spero di essere riuscito a contestualizzare una chiusura così idilliaca al meglio, non ne sono troppo convinto perché abituato ai finali tragici, ammetto di avere sicuramente qualche problema a concludere bene in maniera credibile.
ambra: ringrazio anche te per i complimenti alla mia scrittura, non potrebbe esserci cosa più gradita, e ti ringrazio anche per le considerazioni sulle note stonate, ammetto di non essere pienamente d'accordo con alcune di essere (mi trovo a conoscere personalmente tossicodipendenti appartenenti alla categoria che ho citato, e sono parecchio sicuro che gli esponenti che si bucano in casa, che reagiscono con la droga ai genitori e che in casa ci restano nonostante tutto non mancano, ma al di là di questo ammetto di essermi preso principalmente un po di libertà letteraria, senza essere troppo formale sugli standard dei tossicodipendenti, che non erano il tema principale), ma a maggior ragione li apprezzo, mi spingeranno sicuramente a considerare in futuro i piccoli dettagli di una storia che normalmente penserei di ignorare. Per la questione dell'angelo accetto di non averti convinto, ma per quanto riguarda la sua rappresentazione (così "infinitamente buono") mi limito a dire che è stata una scelta per il personaggio. Sullo scacciare il diavolo con un gesto, l'idea è semplicemente che non ci fosse rimasto più nulla per cui combattere, le anime erano state assegnate e "post mortem" c'è ben poco che angelo o diavolo possono fare, ma se questo non si è capito la mancanza è stata mia senza dubbio, per quanto causata dalla brevità dello spazio disponibile
- AmbraStancampiano
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Jacopo,
chiaramente ognuno ha il suo terreno e le sue conoscenze, e mi fa piacere che si possa creare un dibattito pacifico. :)
Personalmente sono digiuna di teologia e in particolare di cattolicesimo, quindi la tua spiegazione mi sta più che bene; la mia era solo una perplessità, in genere i conflitti necessitano di un minimo di difficoltà da ambo i lati, per cui l'impressione che ne ho avuto è che tutto si risolvesse in maniera un po' troppo semplice.
Riguardo la citazione a Dante, oggi per motivi scolastici mi trovi particolarmente ferrata in materia :) La situazione in cui Virgilio la enuncia è esattamente opposta a quella narrata nel racconto, e il destinatario è Caronte, che sebbene sia un demonio col compito di traghettare le anime all'Averno, non le va a raccogliere in giro.
Riguardo al fatto che ti piaccia l'idea che il "fine ultimo" sia salvare l'uomo... be'... non posso che ammirare il tuo ottimismo e la tua speranza. E dico davvero :)
Trovo comunque che il racconto sia apprezzabile per molti altri aspetti, e a livello di scrittura al momento è davvero il migliore tra quelli che ho letto in questo girone, di sicuro non sarebbe stato ultimo nella mia classifica. :)
A rileggerci e a ridibattere (oddio, si può dire?) ogni volta che vorrai!
chiaramente ognuno ha il suo terreno e le sue conoscenze, e mi fa piacere che si possa creare un dibattito pacifico. :)
Personalmente sono digiuna di teologia e in particolare di cattolicesimo, quindi la tua spiegazione mi sta più che bene; la mia era solo una perplessità, in genere i conflitti necessitano di un minimo di difficoltà da ambo i lati, per cui l'impressione che ne ho avuto è che tutto si risolvesse in maniera un po' troppo semplice.
Riguardo la citazione a Dante, oggi per motivi scolastici mi trovi particolarmente ferrata in materia :) La situazione in cui Virgilio la enuncia è esattamente opposta a quella narrata nel racconto, e il destinatario è Caronte, che sebbene sia un demonio col compito di traghettare le anime all'Averno, non le va a raccogliere in giro.
Riguardo al fatto che ti piaccia l'idea che il "fine ultimo" sia salvare l'uomo... be'... non posso che ammirare il tuo ottimismo e la tua speranza. E dico davvero :)
Trovo comunque che il racconto sia apprezzabile per molti altri aspetti, e a livello di scrittura al momento è davvero il migliore tra quelli che ho letto in questo girone, di sicuro non sarebbe stato ultimo nella mia classifica. :)
A rileggerci e a ridibattere (oddio, si può dire?) ogni volta che vorrai!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
- AmbraStancampiano
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico,
intanto reitero i complimenti per la scrittura, che sono sentiti :)
Sui tossici.. be' diciamo che ho avuto i miei motivi per studiarli ossessivamente!
Riguardo al drogarsi per reagire ai genitori non ci sono dubbi, capita. Trovo che la motivazione del suicidio programmato solo per ribellione verso un genitore sia eccessiva. L'avevo scritto nel commento, ma forse non mi sono spiegata bene.
Riguardo all'angelo, ti rimando alla mia risposta a Jacopo, che ho inviato proprio mentre tu scrivevi il messaggio :)
Rileggerti sarebbe comunque un piacere :)
intanto reitero i complimenti per la scrittura, che sono sentiti :)
Sui tossici.. be' diciamo che ho avuto i miei motivi per studiarli ossessivamente!
Riguardo al drogarsi per reagire ai genitori non ci sono dubbi, capita. Trovo che la motivazione del suicidio programmato solo per ribellione verso un genitore sia eccessiva. L'avevo scritto nel commento, ma forse non mi sono spiegata bene.
Riguardo all'angelo, ti rimando alla mia risposta a Jacopo, che ho inviato proprio mentre tu scrivevi il messaggio :)
Rileggerti sarebbe comunque un piacere :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ambra, in realtà sono stato volutamente poco preciso riguardo alla morte della ragazza, ossia non ho effettivamente detto se sia stato un incidente o l'abbia fatto apposta, e preferisco mantenere questa linea di grigio sulla questione, sul fatto che poi l'eventualità di un suicidio volontario per quei motivi ti sembri eccessivo è assolutamente lecito da parte tua, così come è lecito che a non convincere te (come chiunque altro) sia proprio l'incertezza a riguardo, è parte del dover valutare uno scritto :)
se tu reiteri non posso che farlo anche io e ti ringrazio di nuovo, sarà un piacere mio farmi nuovamente leggere da te
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao,
i miei complimenti per essere riuscito a farmi empatizzare coi personaggi. All'inizio credevo tutt'altro (che la madre l'avesse uccisa con una iniezione mortale per pazzia o come forma di eutanasia), poi parli di droga e allora il mio castello di carte cade e riprendo la strada che hai deciso tu di tracciare. Non sono certo che mi piacesse più la mia versione della tua, ma certo è che mi trovo a disagio col finale.
Un Angelo che "sa tutto" e non interviene e un "diavolo" che non sa niente e si prodiga a instillare il dubbio. Non so mi sembra un po' troppo da cliché.
In ogni caso un'ottima prova, leggermente appannata dalle piccole imprecisioni che Ambra ci ha fatto notare, ma in 4 ore non pretendo che un autore svolga anche ricerche approfondite su elementi "di contorno".
i miei complimenti per essere riuscito a farmi empatizzare coi personaggi. All'inizio credevo tutt'altro (che la madre l'avesse uccisa con una iniezione mortale per pazzia o come forma di eutanasia), poi parli di droga e allora il mio castello di carte cade e riprendo la strada che hai deciso tu di tracciare. Non sono certo che mi piacesse più la mia versione della tua, ma certo è che mi trovo a disagio col finale.
Un Angelo che "sa tutto" e non interviene e un "diavolo" che non sa niente e si prodiga a instillare il dubbio. Non so mi sembra un po' troppo da cliché.
In ogni caso un'ottima prova, leggermente appannata dalle piccole imprecisioni che Ambra ci ha fatto notare, ma in 4 ore non pretendo che un autore svolga anche ricerche approfondite su elementi "di contorno".
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Insieme - di Federico Martello
Grazie, Ambra, per la risposta (e scusa, Federico, se ormai scriviamo tra noi).
Certo, che è a Caronte (e poi a Minosse, allo stesso modo) che Virgilio rivolge la sua frase piccata. A me il paragone sembrava azzeccato: si tratta di demoni a cui giunge attraverso Virgilio - che in quel contesto, sebbene sia residente nel Limbo, è rappresentante dei "piani alti" - il volere inappellabile di Dio, ovvero di lasciar passare Dante.
Certo, che è a Caronte (e poi a Minosse, allo stesso modo) che Virgilio rivolge la sua frase piccata. A me il paragone sembrava azzeccato: si tratta di demoni a cui giunge attraverso Virgilio - che in quel contesto, sebbene sia residente nel Limbo, è rappresentante dei "piani alti" - il volere inappellabile di Dio, ovvero di lasciar passare Dante.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico,
la tossicodipendenza è un soggetto molto potente e non facile da trattare. Nella prima parte però sei stato abile. Trovo che ci sia un buon ritmo in tutta la scena iniziale dove la madre prova immenso dolore per la figlia morta da poco di overdose. Il dolore della donna lo si riesce a percepire, il flusso delle parole sono azzeccate e rendono bene la forza di questo amore, senza diventare troppo stucchevoli.
La seconda parte; ovvero, la disputa tra angelo e diavolo, l'ho trovata invece un pò troppo gettonata e slegata al contesto del racconto, per questo mi è piaciuta meno. Resta comunque nel complesso una buona prova!
la tossicodipendenza è un soggetto molto potente e non facile da trattare. Nella prima parte però sei stato abile. Trovo che ci sia un buon ritmo in tutta la scena iniziale dove la madre prova immenso dolore per la figlia morta da poco di overdose. Il dolore della donna lo si riesce a percepire, il flusso delle parole sono azzeccate e rendono bene la forza di questo amore, senza diventare troppo stucchevoli.
La seconda parte; ovvero, la disputa tra angelo e diavolo, l'ho trovata invece un pò troppo gettonata e slegata al contesto del racconto, per questo mi è piaciuta meno. Resta comunque nel complesso una buona prova!
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao! Mi piace l’epilogo che dà un po’ di pepe a una vicenda che si avvia altrimenti a una fine prevedibile, sebbene ben raccontata. Forse il tutto è troppo dolce e buono, avrei preferito una sana spartizione delle anime tra cielo e inferno, con disputa annessa.
“Si”. Affermativo è “sì” accentato. “un adolescente”: femminile è “un’adolescente”, con apostrofo.
“Si”. Affermativo è “sì” accentato. “un adolescente”: femminile è “un’adolescente”, con apostrofo.
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Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico,
il tuo racconto è ben scritto e senza dubbio in tema. La prima parte è molto dura, e visto l'argomento non potrebbe essere diversamente. I sentimenti e il dolore della madre sono in primo piano, nitidi e ben descritti. Forse, ma qui molto fa il gusto personale, la vicenda che descrivi sa un po' di già visto/letto.
La seconda parte, con lo scontro tra angelo e demone, parte in quarta, è briosa e ci fa scoprire, a sorpresa, che la donna non è morta. Lo scambio tra i due è molto divertente, peccato, a mio avviso, s'intende, il finale che rimette tutto a posto. Soprattutto perché io penso che nel caso della donna la salvezza della sua anima sia da mettere fortemente in dubbio. Di fatto è morta sparandosi, pienamente convinta di premere il grilletto (e addirittura lo fa). Non muore suicida solo per un caso fortuito (per quanto lo si possa considerare un infarto). Questa cosa mi lascia qualche perplessità.
Anche il pentimento della ragazza, buttato lì a sorpresa sul finale, sa un po' di deus ex machina, tanto per salvare capra e cavoli (o meglio: madre e figlia).
il tuo racconto è ben scritto e senza dubbio in tema. La prima parte è molto dura, e visto l'argomento non potrebbe essere diversamente. I sentimenti e il dolore della madre sono in primo piano, nitidi e ben descritti. Forse, ma qui molto fa il gusto personale, la vicenda che descrivi sa un po' di già visto/letto.
La seconda parte, con lo scontro tra angelo e demone, parte in quarta, è briosa e ci fa scoprire, a sorpresa, che la donna non è morta. Lo scambio tra i due è molto divertente, peccato, a mio avviso, s'intende, il finale che rimette tutto a posto. Soprattutto perché io penso che nel caso della donna la salvezza della sua anima sia da mettere fortemente in dubbio. Di fatto è morta sparandosi, pienamente convinta di premere il grilletto (e addirittura lo fa). Non muore suicida solo per un caso fortuito (per quanto lo si possa considerare un infarto). Questa cosa mi lascia qualche perplessità.
Anche il pentimento della ragazza, buttato lì a sorpresa sul finale, sa un po' di deus ex machina, tanto per salvare capra e cavoli (o meglio: madre e figlia).
- Monica Patrizi
- Messaggi: 127
Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico,
complimenti, racconto molto bello.
Come hanno segnalato i commenti precedenti, ci sono diversi refusi (un adolescente, amore mia) e il lieto fine non è facile da digerire. Anche la trama non mi convince del tutto, sia la prima parte (della ragazza tossicodipendente morta e del suicidio/infarto della madre), che la seconda,(del contendersi le due anime tra l'Angelo e il Demone, con la vittoria del primo), ma sei riuscito a raccontarla in maniera invidiabile, creando pathos e suspense, con una padronanza di stile eccellente e portando il lettore dove vuoi tu. Ottima prova.
complimenti, racconto molto bello.
Come hanno segnalato i commenti precedenti, ci sono diversi refusi (un adolescente, amore mia) e il lieto fine non è facile da digerire. Anche la trama non mi convince del tutto, sia la prima parte (della ragazza tossicodipendente morta e del suicidio/infarto della madre), che la seconda,(del contendersi le due anime tra l'Angelo e il Demone, con la vittoria del primo), ma sei riuscito a raccontarla in maniera invidiabile, creando pathos e suspense, con una padronanza di stile eccellente e portando il lettore dove vuoi tu. Ottima prova.
- alberto.dellarossa
- Messaggi: 230
Re: Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico.
Non preoccuparti, striglio anche te per l'interpretazione letterale del tema alla angeli e demoni. Detto questo il tuo racconto è ottimo. Mi piace come hai trattato il punto di vista, come hai introdotto l'elemento soprannaturale, come hai raccontato il passato attraverso piccoli incisi senza scadere nell'infodump. Bella la trovata dell'infarto, straziante il dolore della madre. Che dire, bravo, forse il migliore racconto del tuo girone che ho letto finora.
Non preoccuparti, striglio anche te per l'interpretazione letterale del tema alla angeli e demoni. Detto questo il tuo racconto è ottimo. Mi piace come hai trattato il punto di vista, come hai introdotto l'elemento soprannaturale, come hai raccontato il passato attraverso piccoli incisi senza scadere nell'infodump. Bella la trovata dell'infarto, straziante il dolore della madre. Che dire, bravo, forse il migliore racconto del tuo girone che ho letto finora.
Re: Insieme - di Federico Martello
Un racconto decisamente riuscito. Non assegno il pollice completamente su solo per un finale troppo liberatorio. Ok che la ragazza si è pentita in punto di morte, ma a questo punto preferisco dell’ironia come quella del racconto di Ducoli (non in questo gruppo). Ma è solo un appunto a livello personale, sul podio ci finisci comunque. Non ho altro da dire sul resto, hai condotto molto bene riuscendo a mantenere l’attenzione del lettore fino alla fine.
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