Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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Andrea Partiti
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Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#1 » martedì 18 aprile 2017, 0:32

Seduto a un tavolino del bar strappai la bustina di zucchero e la vuotai nella tazza. Osservai la schiuma del cappuccino aprirsi lentamente, erodere i cristalli e accoglierli con un risucchio.
Stavo per mischiare il tutto quando notai l’uomo calvo.
Era seduto nell’angolo opposto al mio, a un tavolino isolato. Fissava nel vuoto e tremava, sobbalzava. Un filo di sangue prese a colare da un lato della bocca socchiusa, come se si fosse morso la lingua.
Posai il cucchiaino. Ero così assorto dalla scena che non pensai di offrire il mio aiuto. Osservavo affascinato il sangue farsi strada tra la barba rada.
Una ragazza si avvicinò all’uomo calvo. Si chinò e gli poggiò una mano sulla spalla per attirarne l’attenzione. Il rivolo di sangue divenne un torrente quando un tentacolo rosso esplose dalla bocca dell’uomo, portando con sé labbra, denti strappati, una trachea divelta, brandelli di carne che non sapevo né volevo identificare.
Il tentacolo viscido di umori raggiunse il viso della ragazza, aderendo con ventose e uncini. La pelle delicata si strappò, lasciando esposti muscoli e tendini vibranti per lo shock. Un secondo colpo al corpo, più violento, spezzò sterno, clavicola e collo della ragazza, facendola volare tra gli altri clienti ancora immobili e incapaci di processare l’accaduto.
Come una deforme e ridicola marionetta di carne, l’uomo calvo ondeggiò quando il tentacolo si protese a cercare la vittima successiva.
Si alzò un urlo, seguito da molti altri. Nella fuga generale un paio di tavolini furono gettati verso la creatura, per ostacolarla. Li intercettò scagliandoli su una parete.
Corsi anch’io, abbandonando quel che avevo con me, confondendomi tra i presenti per sfrecciare fuori.
Il tentacolo ne afferrò altri due, prima che riuscissimo a uscire, lontano dalla sua portata. Uno lo sviscerò di fronte a me, sfiorandolo appena con una frustata, l’altro lo strinse nel mezzo come un tubetto di dentifricio scricchiolante e sollevandolo in alto a raschiare il soffitto.

Arrivato in strada lasciai che i clienti del bar si allontanassero insieme ai passanti contagiati dal panico e decisi a non fermarsi. Dovevo guardare dentro ancora una volta. Un odore fetido di escrementi, sangue e umori ci aveva seguito. Le tre vittime erano polpa sanguinolenta. Quel che restava del burattino calvo si accaniva sui loro resti, mentre si spostava lento verso l’esterno.
Ma non era quella scena a spaventarmi. Non il sangue. Non le viscere, le ossa, l’occhio dell’uomo dentifricio rotolato fin sulla soglia.
Erano il garzone del bar che continuava a raccogliere piatti sporchi dai tavoli abbandonati; la signora con gli occhiali di tartaruga che uscita dal bagno si dirigeva calma verso l’esterno calpestando il sangue colloso; il vigile in strada, che scritta una multa la infilava sotto un parabrezza; l’edicolante dall’altro lato della strada che si accendeva una sigaretta; il bambino sul marciapiede che si rimetteva gli auricolari e riprendeva a giocare sul telefono.



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antico
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Re: Sull'assenza dello stupore

Messaggio#2 » martedì 18 aprile 2017, 0:38

Andrea, buonasera anche a te! Tutto ok con caratteri e tempo, il tuo racconto è ammesso alla Forlani Edition!

Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!

tictac
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#3 » giovedì 20 aprile 2017, 19:10

Ciao Andrea,
forse sbaglio ma non credo che il tema fosse parlare letteralmente dei tentacoli, credo - poi magari l'autore mi smentirà- che il tema fosse la nostra prima fobia che si è instillata in maniera permanente nella nostra personalità, ripresentandosi ciclicamente. Un po' come con la madeleine ma con effetto opposto, ecco.

Ho le mie riserve per quanto riguarda il tema, se a disgustare il protagonista è una manifesta assenza di reazione da parte della gente, vuol dire che il fenomeno si è già presentato in passato e se si è già presentato in passato non capisco lo stupore del protagonista e delle persone nel locale. Se la morale è condannare l'indifferenza dell'essere umano, penso che l'avresti potuto tranquillamente fare molto meglio. Il tempo è quello che è, però...

A livello di esecuzione io personalmente avrei tagliato, tagliato e tagliato; ma forse sono io che tendo a tagliare molto, ecco.

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Andrea Partiti
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#4 » giovedì 20 aprile 2017, 19:44

Il tema era "il primo tentacolo non si scorda mai", prima di qualsiasi elucubrazione, e quello del racconto è il primo Tentacolo che si manifesta :)
Il tema non era "la nostra prima fobia che si è instillata in maniera permanente nella nostra personalità, ripresentandosi ciclicamente", neanche vagamente, quella è la tua interpretazione del tema, più che valida e meno letterale, ma solo una delle tante.

Raramente metto una morale o un tema in quel che scrivo, se qualcuno lo trova tantomeglio.
Le persone che non si preoccupano o inquietano o spaventano volevano essere solo altri tentacoli (della stessa creatura? forse) non ancora manifestati.
Avevo concluso il racconto con una frase che lo esplicitava, ma lasciandolo mi sembrava di offendere chi leggeva.

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ilVeltro
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#5 » sabato 22 aprile 2017, 18:54

Secondo giro, ma sempre un tuo racconto! (fai gli straordinari, beato te…). Ben scritto e condotto, nulla da eccepire sullo stile che anzi riserva pennellate e colpi d’occhio da romanziere scafato. La trama, invece, non mi ha convinto pienamente. Anche questo “troppo” adesivo all'argomento proposto dal Master, il tentacolo a mio avviso non andava raffigurato ma teorizzato, una fobia appunto o un evento immaginifico del protagonista. In più, ma questo è meramente personale, mi ricorda il modus operandi di certi sedicenti vampiri di un serial che ho smesso di seguire dopo la seconda puntata … Ah, il titolo poteva essere “La Banalità del Male” …
Non è morto ciò che può vivere in eterno e in strani eoni anche la morte può morire.

Quando sento la parola "cultura" alzo il cane della mia Browning.

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Andrea Partiti
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#6 » sabato 22 aprile 2017, 19:25

Hai ragione sul prendere i temi sempre molto letteralmente, mi capita ogni volta. Ci penso su, poi mi viene una qualche idea lineare e non mi ci stacco più.

Coi titoli poi non ci so fare :D

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ilVeltro
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#7 » sabato 22 aprile 2017, 19:26

Dillo a me .... Preferirei scrivere subito un altro racconto che dare un titolo al precedente!
Non è morto ciò che può vivere in eterno e in strani eoni anche la morte può morire.

Quando sento la parola "cultura" alzo il cane della mia Browning.

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angelo.frascella
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#8 » sabato 22 aprile 2017, 23:52

Ciao Andrea.

Non ho molto da dirti sul racconto, se non che mi è piaciuto. Mi è piaciuta la descrizione fredda e dettagliata di ciò che accade (e per buona parte del racconto, ho pensato che l'assenza di stupore fosse del protagonista) e la nota finale, che, tu potrai anche averlo scritto in modo non intenzionale, ma è impossibile non interpretare come una metafora del nostro mondo ormai anestetizzato a tutte le brutture.

A rileggerci,
Angelo

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Linda De Santi
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#9 » domenica 23 aprile 2017, 12:58

Ciao Andrea, una cosa così truculenta da parte tua non l'avevo ancora letta :) Bello, molto bello, mi ha coinvolto fin dalle prime righe. Ho letto il tuo commento a proposito del fatto che le persone che non mostrano stupore nel finale sarebbero altri tentacoli non ancora emersi. Hai fatto bene e a non mettere la frase finale, così lasci la possibilità al lettore d'interpretare come vuole la storia: a me piace pensare che sia stata tutta una fantasia a occhi aperti del protagonista, che nel profondo sogna un rovesciamento drammatico della realtà e che alla fine, voltandosi, vede che è l'unico a essere sconvolto perché in realtà tutto è accaduto nella sua testa.
L'unico appunto che posso farti è sul titolo, che non mi convince molto. Avrei preferito qualcosa del tipo "Una mattina al bar" o, come suggeriva ilVeltro, "La banalità del male".
In ogni caso, un ottimo racconto.

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Adry666
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#10 » lunedì 24 aprile 2017, 11:24

Ciao Andrea,

il tema è centrato, non se si tratti di “primo tentacolo”, ma sicuramente non verrà dimenticato dai vari protagonisti.
Il tuo racconto è scritto bene, ha un buon ritmo, ma il contenuto non mi ha suscitato particolari emozioni se non repulsione per la scena un po’ truculenta.
Alcune notazioni:
“Seduto a un tavolino del bar strappai la bustina di zucchero e la vuotai nella tazza. Osservai la schiuma del cappuccino aprirsi lentamente, erodere i cristalli e accoglierli con un risucchio.”
Erodere mi suona bruttino, forse sarebbe meglio sostituirlo con un sinonimo (consumare, sciogliere)
“Fissava nel vuoto e tremava, sobbalzava”
Fissava nel vuoto è corretto ma preferirei: “Fissava il vuoto”

Nel complesso discreta prova.

Ciao
Adriano

valter_carignano
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#11 » lunedì 24 aprile 2017, 15:06

ciao
mi sembra che il tema sia perfettamente centrato, in quanto credo che i 'temi' in quanto tali non siano che 'cloud' nei quali ognuno può vedere quello che la sua fantasia e il suo essere gli detta. Interpretarli in maniera univoca, secondo me, è un grave errore, a meno che non siano esplicitamente analitici e vincolanti.
A differenza di Andry, a me 'erodere' piace, mi sembra che preluda allo splatter successivo. Ma si sa, sono gusti.
Mi sembra anche molto buona l'idea del parallelo fra i tentacoli veri e l'indifferenza. Certo, magari un po' di caratteri in più avrebbero reso tutto più chiaro, ma secondo me è un ottimo lavoro, che migliora quando ci si ripensa.

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patty.barale
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#12 » mercoledì 26 aprile 2017, 10:39

bello!
Ho apprezzato molto la freddezza della descrizione iniziale (come Angelo credevo fosse il protagonista il soggetto dell'assenza di stupore!)
il finale mi pare azzeccato, lasciando libero il lettore di interpretare, e per me l'azione del tentacolo è una metafora delle brutture e violenze che ci circondano e che hanno provocato in noi "assenza di stupore" tanto da permetterci di guardare alle più terribili atrocità con la stessa partecipazione che riserveremmo a una fiction.
complimenti!

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antico
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#13 » giovedì 4 maggio 2017, 12:26

Racconto scritto benissimo, formalmente perfetto, non ci trovo difetti evidenti. Ho qualche perplessità, invece, riguardo alla tua strategia nel voler tratteggiare quest'apatia imperante. Intendiamoci, mi trovi d'accordo sulla riflessione generale, ma il fatto che l'indifferenza parta dal locale stesso mi lascia incerto. Diverso sarebbe stato se tutto il resto del mondo si fosse dimostrato lontano, chiunque non fosse stato toccato in prima persona dall'evento. Se invece mi scindi tra coinvolti e apatici tra i presenti, allora mi chiedo perché qualcuno sì e altri no, laddove la riflessione mi sembra si spinga sulle cose che non s'incocciano con la nostra strada (mentre, quando lo fanno, siamo costretti ad affrontarle). Pollice tendente all'alto per me perché il racconto è di estrema qualità, non su perché, come detto, non concordo con la tua strategia.

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Andrea Partiti
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#14 » giovedì 4 maggio 2017, 13:08

Per concludere la patita storia di questo racconto, con tutte le interpretazioni profonde che avete trovato...

Io volevo raccontare di un mostro incorporeo/tentacolare sotterraneo che muove le persone come burattini, un tentacolo si ribella e inizia a fare dei danni e tutti si spaventano, tranne i burattini degli altri tentacoli.

Il protagonista si accorge di queste persone che si comportano in maniera anomala e capisce che quello a cui sta assistendo non è un caso isolato e ce ne sono tanti infiltrati tra le persone normali (spaventate).

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antico
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Re: Sull'assenza dello stupore - DAY ONE

Messaggio#15 » giovedì 4 maggio 2017, 14:16

Allora non arriva per niente il messaggio, mi spiace. Resto però sul mio commento perché quello è quanto ho recepito dalla lettura e di sicuro non vado ad abbassare la mia valutazione se quanto invece voleva intendere l'autore non è stato reso secondo le sue intenzioni ;)

Ps: per fare arrivare la tua idea avresti dovuto mettere una sorta di antefatto in cui ci mostri l'uomo calvo ancora perfettamente in vita che reagisce, a sua volta, in modo apatico a qualche evento destabilizzante...

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