La seconda notte

In occasione del matrimonio di Flavia Imperi e Beppe Roncari, conosciutisi proprio confrontandosi su Minuti Contati, ecco una Live at Home tutta Special! Sabato 24 giugno alle ore 19.00 circa (il circa è giustificato da tutte le varie ed eventali legate agli impegni fotografici di Beppe e Flavia) i due sposi riveleranno il tema e ci sarà tempo fino alle 23.59 del giorno successivo (domenica 25 giugno) sia per chi vorrà partecipare da casa che per coloro che, presenti al matrimonio, vorranno cimentarsi nella prova, per postare il proprio racconto sull'Arena. Dopo la fase di commenti, i migliori racconti verranno infine letti dai due sposi (una volta tornati dal loro viaggio di nozze) che li commenteranno e stileranno la propria classifica. In caso di mancata suddivisione in gruppi (quindi di numero di partecipanti inferiore a quattordici), gli sposi leggeranno, commenteranno e classificheranno tutti i racconti e la loro classifica verrà sommata a quella dei partecipanti, ma considerata di valore doppio.
marians
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La seconda notte

Messaggio#1 » domenica 25 giugno 2017, 23:48

Andrea attese che il tramonto si facesse alba e finalmente apparve Martina."Che è successo Martina?", "Andrea, cosa vuoi che sia successo? Ho fatto tutto quello che avevamo progettato, adesso è steso sul suo letto, non perdiamo tempo tra qualche ora si sveglierà". Andrea non riusciva a smettere di pensare all'affollarsi di sentimenti del giorno prima: l'attesa interminabile della mattina, lo sguardo fiero di suo padre e poi li ad aspettare Martina di fronte all'altare. Dal 2006, dall'entrata in vigore della legge Montaldo, le cerimonie nuziali erano diventate veloci e con pochi invitati. Come poteva essere altrimenti ? La felicità dell'unione veniva rapidamente vinta dalla rabbia, dall'attesa che la prima notte passasse in fretta. Martina non si fece attendere, alle 11,30 era pronta sulla porta della chiesa, un abito lungo, bianco avorio, occhio truccatissimo e andamento fiero, l'accompagnava il padre. Appena fu accanto ad Andrea lo guardò velocemente e gli disse: "Carino! stai bene! sei pronto?", "Sei bellissima", "Grazie, sei pronto?", "Si", "Hai chiamato Angelo?", "Si, ho sistemato tutto", "Perfetto". La cerimonia fu rapida ma non indolore, una velata tristezza si nascondeva dietro gli occhi degli sposi e dei loro cari. Conclusa la cerimonia Andrea e i suoi genitori, il padre e la sorella di Martina si diressero verso il ristorante Miramonti. Il loro ingresso porto il silenzio nel locale, come spesso succedeva quando una coppia di sposi novelli entrava per festeggiare il loro matrimonio. "Odio questi sguardi di biasimo, odio ancora di più chi distoglie lo sguardo, conigli!, facciamo presto, vi prego, ordiniamo solo un primo o un secondo, voglio avere ancora il tempo di andare a casa e stare un po' sola". Andrea pensò tutta la notte a come era cambiato il mondo da quando era stato eletto come primo ministro De Lillo, tutti i diritti erano stati ridiscussi, a poco a poco si era tornati ad un sistema feudale dove il primo cittadino deteneva ogni diritto sui suoi cittadini, dal 2006 poi era stata approvata la legge Montaldo, che prevedeva lo ius primae noctis da parte del primo cittadino. L'idea era stata di Martina, una dose di sonata nel bicchiere e poi attendere il mattino presto per andarsene e non destare sospetti. La pena era 5 anni di reclusione per direttissima e annullamento delle nozze. Andrea chiamò Angelo, sapeva che lo Space Cell Android era in procinto di partire, accordò le nozze in modo tale che fossero la mattina prima della partenza, prevista per le ore 7. Angelo spiego che il programma era solo all'inizio, che a parte gli astronauti che risiedevano su Phobos per gli studi terminali non vi risiedeva altro umano ma invano. La nuova vita insieme li attendeva il 25 giugno. Una volta partita, si sarebbero accorti di loro ma sarebbe stato impossibile invertire la rotta, li avrebbero dovuti reimbarcare e fatti gli opportuni calcoli andata e ritorno non potevano durare meno di 5 anni e 4 mesi. Niente male dal momento che la prescrizione non era mai stata abolita.



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antico
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Re: La seconda notte

Messaggio#2 » lunedì 26 giugno 2017, 0:01

Benvenuta a Minuti Contati! Tempo ok, sei leggermente fuori come caratteri, quindi malus minimo per quello. Buona Wedding Edition!

ChiaradiLuna
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Re: La seconda notte

Messaggio#3 » lunedì 26 giugno 2017, 1:47

Ciao Marians!
Dunque, la prima impressione che ho avuto del tuo racconto è che tu abbia messo troppa carne al fuoco: parli di una legge ingiusta rintrodotta nel 2006, di due amanti che scelgono comunque di sposarsi, del loro matrimonio, dell'inganno verso il primo cittadino, e infine della loro fuga per di più spaziale. Insomma credo ci siano troppi argomenti per soli 3000 caratteri. E forse anche qualche a capo avrebbe aiutato la lettura.
Di per sè l'idea non è male, al tuo posto l'avrei postata nel laboratorio dove non c'è il limite dei caratteri.
In bocca al lupo! ^^

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#4 » lunedì 26 giugno 2017, 11:56

Grazie ChiaradiLuna, fino ad ora non mi sono mai cimentata nella scrittura. I tuoi commenti sono più che giusti, anch'io mi sono resa conto di aver messo troppa carne al fuoco, confesso che mi sarebbe piaciuto scrivere un racconto alla Philip Dick. Mi sono lanciata troppo :-)

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Sara Todde
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Re: La seconda notte

Messaggio#5 » martedì 27 giugno 2017, 13:00

Ciao Marians,
hai delle idee promettenti ma il racconto risulta piuttosto confuso e difficile da seguire. Da un lato è dovuto al fatto che si tratta di un unico paragrafo, che rende soprattutto i dialoghi poco leggibili (anche se nella sostanza non sembrano aggiungere molto al racconto), e dall'altro al fatto che hai poca azione e molta esposizione passiva dell'ambientazione. Più che un racconto, ricorda un elenco di fatti, che non ci lascia molto spazio per il coinvolgimento personale o per conoscere i personaggi. L'elemento fantascientifico alla fine sembra un po' saltar fuori dal nulla e appartenere a un'altra storia.
Leggo dal tuo commento che questa è la prima volta che provi a scrivere qualcosa, alla luce di questo fatto i problemi che ti ho descritto sono del tutto comprensibili. Sto pensando che il limite di 3000 caratteri fosse un po' stretto per il contesto "ingombrante" che hai immaginato per questa storia, che mischia passato alternativo e futuro fantascientifico. Se vorrai continuare a scrivere e ad allenare i muscoli creativi, comunque, secondo me sei nel posto giusto! Benvenuta su Minuti Contati :)
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Eugene Fitzherbert
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Re: La seconda notte

Messaggio#6 » martedì 27 giugno 2017, 14:34

Ciao, Marians,
piacere di fare la tua conoscenza!
Ribadisco gran parte delle piccole sottolineature ceh sono state scritte poco sopra. L'impatto visivo di una storia è molto importante e non mi riferisco alle immegini ceh riesce a far emergere durante la lettura, ma proprio a come si vede sulla pagina. Questo giova soprattutto nella lettura dei dialoghi perché si riesce a mantenere il focus su chi dice cosa.
Il tuo racconto porta in auge il tanto chiacchierato Ius Primae Noctis, ma sembra che il contesto sia attuale, non post-moderno o fantascientifico. Qualche dettaglio qua e là per inquadrare storicamente la vicenda avrebbe aiutato.
Sicuramente, hai una fantasia da non sottovalutare, e il fatto che sia la tua prima prova rende onore, perché non hai avuto paura di lanciarti qui nell'Arena (massimo rispetto! Io sono al quarto racconto e sono praticamente terrorizzato...)...
Complimenti!

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#7 » martedì 27 giugno 2017, 23:49

Ciao Sara,
Ho scritto il racconto di getto e quando l'ho terminato erano quasi 6000 caratteri, la mia intenzione era quella di descrivere la personalità dei due personaggi attraverso i dialoghi: volevo che Andrea apparisse come un buono innamorato e Martina come una decisa ribelle ma forse tagliando qui e là non ho fatto emergere queste caratteristiche. Per il resto è vero che gli eventi si susseguono senza essere descritti nel dettaglio, ma anche questo per motivi di spazio non potevo farlo. Grazie della critica più che costruttiva.

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#8 » mercoledì 28 giugno 2017, 0:01

Ciao Eugene,
Leggendo altri racconti mi sono resa conto che l'impaginazione ha un suo peso e che se ben fatta aiuta la lettura, senza dubbio. Per quanto riguarda il racconto il mio intento era di creare una realtà alternativa, stile la Svastica sul sole di P. Dick, ma forse non ho fornito dettagli adeguati. La Ius primae noctis sembra essere un falso storico. Tradizione racconta che Andrea e Martina sono coloro che uccidendo il padrone per non sottostare a tale legge hanno fondato con la loro unione il paese di Montaldo in Liguria. Grazie per i complimenti
Ultima modifica di marians il mercoledì 28 giugno 2017, 21:39, modificato 1 volta in totale.

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jimjams
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Re: La seconda notte

Messaggio#9 » mercoledì 28 giugno 2017, 0:20

Uhmm molte cose da dire qui, ma non vorrei scoraggiarti. Partiamo dall'idea che al momento mi sembra la cosa migliore. Siamo in un futuro distopico dove per qualche motivo è stata ristabilita la ius primae noctis. Un futuro dove però si può viaggiare tra le stelle. Sembrerebbe persino che sia possibile per chiunque farlo, in qualche modo, forse sfruttando un programma sperimentale.
Ecco, l'idea di base, quella della legge ci può stare, ma tu hai inserito un po' troppi elementi a cui il lettore deve far fede e sinceramente questo miscuglio diventa poco credibile. La cosa funzionava lo stesso senza astronavi, bastava fuggire all'estero. Insomma come consiglio, non esagerare, ricorda che il lettore è disposto a credere nell'impossibile, ma gli devi confezionare un impossibile... credibile.
Passando alla forma, cerca di usare gli accapo, tanto non fanno caratteri aggiuntivi. Ti aiutano anche a spezzare e distinguere i dialoghi e gli avvenimenti. Un altro consiglio, in questa storia devi per forza spiegare perché succede questa cosa e così introduci in più punti dei pezzi dove spieghi la legge e i suoi scopi. Nelle nostre storie brevi è abbastanza comune farlo, ma cerca di limitare lo spiegato all'indispensabile e cerca, nei limiti del possibile, di far trapelare le cose dagli eventi più che spiegarle direttamente. Bene, benvenuta, ti aspetto alle prossime occasioni.

Danyramirez
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Re: La seconda notte

Messaggio#10 » mercoledì 28 giugno 2017, 21:12

Ho trovato l'idea molto bella, fresca e originale. Il racconto mi piace e mi piace anche la caratterizzazione dei personaggi. Anche il velo di tristezza che mi pare percorra tutto il racconto si percepisce in modo netto, quasi come fosse un sottofondo musicale. Gli accostamenti non li trovo per nulla poco credibili, anzi dalle contraddizioni nascono le immagini più vive e visionarie. Unico neo è che per gli elementi presentati e per lo sviluppo della storia era più adatto imbastire un racconto molto più lungo ed esplicitare meglio alcuni passaggi. Riduttivo farlo solo con 3000 caratteri. Credo che forse non ne sarebbero bastati nemmeno il doppio.

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#11 » mercoledì 28 giugno 2017, 22:26

Ciao Jimjams,
Il mio racconto in originale era già 6000 caratteri, ho tagliato qui e là e mi sono accorta che in effetti la parte finale da l'impressione che tutti possano fare viaggi interplanetari. Ad ogni modo grazie per le critiche

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#12 » mercoledì 28 giugno 2017, 22:28

Grazie Danyramirez,
Troppo buono

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eleonora.rossetti
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Re: La seconda notte

Messaggio#13 » giovedì 29 giugno 2017, 9:35

Ciao Marians, e benvenuta.
Eh... c'è davvero tanta carne al fuoco. Forse troppa. L'idea per lo svolgimento del contest è buona, ma la forma lascia un poco a desiderare. Senza gli a capo mi è parso tutto molto confuso e non si riesce davvero a prendere fiato nella lettura. Senza contare che c'è davvero tanto materiale, con anche un po' d'infodump (la spiegazione della legge ecc.) che in mezzo a questo monoblocco si perde e mi fa divagare ancora di più nella lettura.
Sono stata catapultata in un futuro distopico (e ci sta benissimo) che si conclude addirittura con un viaggio nello spazio. Non disturba l'idea in sé, ma veramente bersagli il lettore con così tanti particolari su questo futuro, comprimendoli in poco spazio, che dà l'impressione di un enorme calderone in cui è il lettore a dover capire cosa conta della storia e cosa no.

A livello di scrittura in sé, occhio alle lettere accentate ("spiego", "porto" etc.) e ovviamente gli a capo sono essenziali da dosare.

Prendi la mia critica come uno sprone a fare meglio e non una demolizione: so molto bene che i 3K sono una spina nel fianco (per non dire altro) per tutti noi partecipanti, quindi posso assicurarti che continuando a scrivere in questi contest si impara (o quantomeno si intuisce un poco di più) a discernere cosa può essere tralasciato a favore della storia e cosa invece è essenziale. Ti invito a riprovare, sono abbastanza convinta che aggiustando gli incidenti di percorso tu possa deliziarci con delle vere perle. ;)

Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#14 » venerdì 30 giugno 2017, 18:57

Ciao Eleonora,
Grazie per le critiche al racconto. Come ho già risposto ai commenti precedenti ho scritto di getto e poi ho tagliato qua e là avendo sforato di molto i caratteri. Spero di riuscire la prossima volta a fare un racconto più omogeneo.
Grazie
Marians

Francesco D'Amore
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Re: La seconda notte

Messaggio#15 » sabato 1 luglio 2017, 13:34

Non ho niente da aggiungere ai commenti precedenti. Ti consiglierei, nel caso volessi riscriverlo, di iniziare con un'introduzione che ci faccia capire bene in che Arena ci troviamo. Il tuo racconto mi dà la sensazione che parta troppo velocemente.

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Andrea Partiti
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Re: La seconda notte

Messaggio#16 » sabato 1 luglio 2017, 13:36

Ciao, benvenuta!
Spero non prenderai a male il commento, che è abbastanza diretto, ma all'inizio è difficile produrre racconti a tema, in poco tempo e riuscendo a dargli una buona forma. Mi sembra che tu abbia sofferto particolarmente per lo spazio ristretto, tagliando a posteriori anziché partendo da un contenuto di dimensione già pensata per il formato. E' normale e ci siamo passati un po' tutti! Poi diventa più facile e automatico, o almeno così vogliamo credere :D
Sono d'accordo con la valutazione del "troppa carne al fuoco", soprattutto se aggiungi elementi così tardi nel racconto. Prima crei una regressione distopica a una struttura di tipo feudale, poi ci aggiungi l'esplorazione spaziale. Stridono un po' questi due elementi. Purtroppo inserirli entrambi a inizio racconto in maniera naturale non mi sembra un compito facile senza fare veramente un cappello introduttivo al racconto, con tutta l'ambientazione da cui si parte e la storia pregressa dei protagonisti, stile romanzo del '600.
Anche quel breve dialogo che decidi di inserire mi sembra una stonatura. Se ci sono pochi dialoghi nel racconto, da lettore mi aspetto che siano significativi, che siano i fulcri della narrazione, che siano due amanti che soffrono e prendono una decisione critica, che fanno un passo irreversibile insieme. Se il dialogo è "chit-chat" per riempire un tempo morto durante dei preparativi, mi delude: "Carino! stai bene! sei pronto?", "Sei bellissima", "Grazie, sei pronto?", "Si", "Hai chiamato Angelo?", "Si, ho sistemato tutto", "Perfetto" < questo va assolutamente tagliato, per amor del tuo racconto. Per chiarire, a volte servono dei discorsi leggeri per creare atmosfera, ma all'interno di una narrazione molto densa come la tua, vanno valutati attentamente.
(Comunque, con circa 500 matrimoni al giorno in media, in Italia, la probabilità di finire impalmate dal crudele ministro feudale sono piuttosto scarse lo stesso. Io tenterei la sorte piuttosto che partire per lo spazio!).

marians
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Re: La seconda notte

Messaggio#17 » sabato 1 luglio 2017, 15:20

Grazie Francesco e grazie Andrea dei commenti. In particolare Andrea, hai ragione sui miei dialoghi, potrebbero forse starci in una pagina di un romanzo ma non in un racconto. Oltre alla sintassi, che era criticabile, mi sono resa conto che ho scritto proprio come se dovessi scrivere un romanzo, dando per scontato eventi successi prima... Grazie dei consigli

Fernando Nappo
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Re: La seconda notte

Messaggio#18 » lunedì 3 luglio 2017, 12:52

Ciao Marians, e benvenuta.
Che posso aggiungere ai commenti che hai già ricevuto? Non molto, se non che la fantasia non ti manca di certo, e che proprio per questo, con soli tremila caratteri a disposizione, imparare a imbrigliarla diventa fondamentale. All'inizio può sembrare una costrizione inutile, salvo poi scoprire che la capacità di sintesi che questo consente di sviluppare è un esercizio propedeutico, anzi essenziale. Dai commenti che ho letto finora credo che il tuo racconto otterrà prevalentemente critiche negative: fanne tesoro. Soprattutto qui su MC dove non mi è mai capitato - se non in casi sporadici - di vedere critiche pretestuose o fatte con l'intento di offendere. Conta fino a dieci (le critiche negative, a botta calda, non fanno mai piacere. Ne so qualcosa) e poi rileggi il racconto alla luce di quanto ti è stato detto. Scoprirai - almeno per me è stato così - che spesso una critica costruttiva può essere più utile di un complimento fatto tanto per compiacere.

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DandElion
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Re: La seconda notte

Messaggio#19 » domenica 9 luglio 2017, 16:01

Stooooop! Fermi tutti.
Molta molta calma.
Troppa troppa carne al fuoco, si brucia male e non cuoce dentro.
Con ordine.

marians ha scritto:Andrea attese che il tramonto si facesse alba e finalmente apparve Martina."Che è successo Martina?", "Andrea, cosa vuoi che sia successo? Ho fatto tutto quello che avevamo progettato, adesso è steso sul suo letto, non perdiamo tempo tra qualche ora si sveglierà".

Ma che razza di donna acida è una che sei preoccupato per la sua incolumità e ti risponde così?? NCS, NCSP (per i fan di Guzzanti!)

piccolo refuso: invece di "Che è successo Martina?" forse sarebbe stato meglio "Che è successo, Martina?" ma non voglio farmi prendere dalla sindrome della maestra di italiano anche io.

marians ha scritto: Dal 2006, dall'entrata in vigore della legge Montaldo, le cerimonie nuziali erano diventate veloci e con pochi invitati. Come poteva essere altrimenti ? La felicità dell'unione veniva rapidamente vinta dalla rabbia, dall'attesa che la prima notte passasse in fretta.

SE desideri davvero ambientare un racconto in qualcosa di parallelo, un mondo diverso, un universo improbabile, una galassia "lontana, lontana" appunto lontana: nel tempo, nello spazio o distopica. Possibile che in 11 anni nessuno abbia sgozzato il tiranno? Eddai su, mica muoiono solo i buoni..

marians ha scritto: Martina non si fece attendere, alle 11,30 era pronta sulla porta della chiesa, un abito lungo, bianco avorio, occhio truccatissimo e andamento fiero, l'accompagnava il padre. Appena fu accanto ad Andrea lo guardò velocemente e gli disse: "Carino! stai bene! sei pronto?", "Sei bellissima", "Grazie, sei pronto?", "Si", "Hai chiamato Angelo?", "Si, ho sistemato tutto", "Perfetto". La cerimonia fu rapida ma non indolore, una velata tristezza si nascondeva dietro gli occhi degli sposi e dei loro cari. Conclusa la cerimonia Andrea e i suoi genitori, il padre e la sorella di Martina si diressero verso il ristorante Miramonti. Il loro ingresso porto il silenzio nel locale, come spesso succedeva quando una coppia di sposi novelli entrava per festeggiare il loro matrimonio. "Odio questi sguardi di biasimo, odio ancora di più chi distoglie lo sguardo, conigli!, facciamo presto, vi prego, ordiniamo solo un primo o un secondo, voglio avere ancora il tempo di andare a casa e stare un po' sola".

Un matrimonio del genere non ha nulla da festeggiare. Nemmeno la necessità di andare al ristorante e, scusami tanto, ma lo ius primae noctis è un ottimo deterrente allo sposarsi.. "Credimi si vive benissimo anche senza sposarsi" è la prima cosa che viene in mente. ;)


marians ha scritto: Andrea pensò tutta la notte a come era cambiato il mondo da quando era stato eletto come primo ministro De Lillo, tutti i diritti erano stati ridiscussi, a poco a poco si era tornati ad un sistema feudale dove il primo cittadino deteneva ogni diritto sui suoi cittadini, dal 2006 poi era stata approvata la legge Montaldo, che prevedeva lo ius primae noctis da parte del primo cittadino.

Ah bene, l'hanno pure votato 'sto genio? Va bene che in Italia vige un certo rassegnato immobilismo, ma credo che questa cosa rasenti il tragicomico.

marians ha scritto: L'idea era stata di Martina, una dose di sonata nel bicchiere e poi attendere il mattino presto per andarsene e non destare sospetti.

A leggerlo così di un fiato sembra che l'idea dello ius primae noctis fosse stata di Martina. Rendi il concetto in maniera differente. Bastava un punto a capo.

marians ha scritto:La pena era 5 anni di reclusione per direttissima e annullamento delle nozze.

Magnanimo, in fondo. Negli altri racconti generalmente la pena è di morte. 5 anni in fondo passano veloci.

Ma andiamo al gran finale
marians ha scritto:Andrea chiamò Angelo, sapeva che lo Space Cell Android era in procinto di partire, accordò le nozze in modo tale che fossero la mattina prima della partenza, prevista per le ore 7. Angelo spiego che il programma era solo all'inizio, che a parte gli astronauti che risiedevano su Phobos per gli studi terminali non vi risiedeva altro umano ma invano. La nuova vita insieme li attendeva il 25 giugno. Una volta partita, si sarebbero accorti di loro ma sarebbe stato impossibile invertire la rotta, li avrebbero dovuti reimbarcare e fatti gli opportuni calcoli andata e ritorno non potevano durare meno di 5 anni e 4 mesi. Niente male dal momento che la prescrizione non era mai stata abolita.


Qua proprio hai dato il meglio, mancano solo un attacco alieno, la guerra dei mondi e un po' d'acqua da tirare sugli alieni tipo The signs..

Allora l'idea c'è. Potrebbe funzionare se ambientata nel 2321 o giù di li. Se il primo ministro fosse un Palpatine dei noantri o chi per lui, se tutto fosse ad atmosfera spaziale, se DAVVERO fosse necessario sposarsi.. se la pena fosse capitale..

Insomma ti direi, prenditi il tempo che credi, amplia i caratteri e riutilizza tutte queste idee per qualcosa di più ampio e compiuto.
Forza ;)
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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giuseppe.gangemi
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Re: La seconda notte

Messaggio#20 » domenica 9 luglio 2017, 18:16

ciao Marians,
hai scritto un racconto che ha tante idee e spunti interessanti. Il problema è che avresti dovuto soffermarti su un paio di essi e lavorarci su.
L'ambientazione distopica che hai scelto mi piace. Però anche io ti suggerirei di ambientare le vicende tra un paio di secoli. Se si affermasse ora una società feudale rinvieremmo per altri mille anni i viaggi nello spazio. Secondo me prima dovresti far progredire l'uomo e fargli ottenere le tecnologie per i viaggi nello spazio e poi faro regredire a una società feudale facendogli conservare alcune tecnologie futuristiche. un po' come alcune civiltà presenti in stargate che pur essendo organizzate con sistemi politici pre-moderni riescono a disintegrarti con raggi laser.
Come fa il padre della sposa ad avere lo sguardo fiero durante la cerimonia sapendo che la figlia deve passare la notte insieme al primo cittadino? sa dei piani della figlia? Anche se sa dovrebbe comunque mantenere un volto cupo per evitare sospetti.
Secondo me sei andata molto bene considerando che è uno dei tuoi primi tentativi di scrittura creativa e ti invito a continuare.
Buona prova.

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