Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Mal di testa, lingua impastata, dolore ovunque, mal di stomaco, pesante rincoglionimento, fame devastante… Apro a fatica gli occhi. La luce mi acceca, li socchiudo e attendo che le mie pupille si adattino. Ci vuole un po’, vedo ancora sfocato, ma riconosco Antonio.
«Cazzo, Anto’, ieri abbiamo esagerato…» La mia voce suona estranea e ho in bocca un sapore di merda.
Lui abbozza un sorriso, ma la faccia da funerale non è in tema, tento di tirarmi su, ma qualcosa mi blocca. Sono legato al letto.
«Daje, Anto’, non ho voglia di scherzi…»
Comincio a vederci meglio, sono in una stanza di ospedale, c’è un tizio col camice.
«Signor Martini, sono il dottor Carmini, cerchi di non agitarsi. Ora le spiegherò tutto.»
«Oddio, in che guaio mi sono cacciato? Ho avuto un incidente? Overdose? Mi avevano garantito che era roba buona.»
Il dottore scuote la testa, ha una faccia terribile.
«Vede, signor Martini, lei è… uhmm… be’ di fatto, ecco, lei sarebbe morto.»
«Sarei morto?»
Carmini tossisce.
«È morto, in effetti.»
«Ma che cavolo dici, sono vivo e vegeto, che scherzo è? Smettetela. Dov'è la telecamera, da che parte devo guardare?» Cerco intorno con lo sguardo. «Lì nell'angolo? Sull'armadio?» Antonio si copre gli occhi. Sta piangendo?
«Lei si è preso il Tripanosoma brucei Romero, signor Martini.»
Il termine mi suona conosciuto ma tra mal di testa e rimbambimento non collego.
«Tripa che?»
«Mario, sei uno zombie» taglia corto Antonio. Lo guardo come fosse un alieno. Zombie… Zombie?
«Che cazzo vuol dire, zombie?»
Il medico mi si affianca, rimanendo a distanza.
«Sindrome di Romero, signor Martini, adesso so che fatica a ragionare ma, in pratica, lei è stato infettato da un protozoo, purtroppo non deve aver dato peso ai sintomi iniziali, così la malattia ha fatto il suo corso. Lei è morto l’altro ieri. E si è risvegliato oggi.»
Le informazioni pian piano si riordinano nella mia testa.
«La malattia africana…»
Il dottore annuisce.
Mi sforzo di ricordare, ma solo alcuni tasselli vanno al loro posto.
«Non posso essermela presa, non viaggio da anni.»
«Non è l’unico modo… Di sicuro lei ha fatto sesso non protetto con una persona infetta, sarebbe importante se ci potesse indicare di chi si tratta. Per prevenire altre infezioni.»
Cerco di concentrarmi, ma mi pare di avere il cervello congelato, e ho fame, soprattutto ho una dannata fame.
Mi viene alle labbra un nome. «Adelaide…»
«Adelaide Delacruz» conclude Antonio. «Lavora come hostess, posso darle io il contatto.»
«Bene, bene» il dottore sembra contento. «Ha avuto anche lei rapporti con quella ragazza?»
Antonio scuote la testa. «Non ne ho avuto occasione, e comunque sono vaccinato.»
«Meglio così. Contatteremo la ragazza al più presto, speriamo non ci siano altre vittime. Ora se non vi dispiace io vado.»
«Dottore, un secondo, io… quando potrò uscire?» un pensiero emerge dalla melassa. «Cavolo, domenica mi devo sposare.»
Antonio abbassa la testa. Il dottore si gira e torna verso di me.
«Signor Martini, mi dispiace, nelle sue condizioni il matrimonio è fuori discussione.»
«Cosa?»
«Il suo corpo, nonostante le cure e gli sforzi, andrà decadendo sempre più. Già ora ha perso gran parte delle sue funzionalità, come… uhmm… quelle sessuali. E andrà sempre peggio.»
Nella mia testa le sue parole rimbombano estranee, eppure sento che dice la verità, dentro di me c’è quella conoscenza.
«Inoltre, questa malattia la spingerà con sempre più forza… avrà desiderio di mangiare… carne umana.»
Guardo quel bel boccone in camice bianco e in effetti sento la fame salire.
«Un desiderio che diventerà ingestibile. Per questo… lei, come tutti i malati, non può essere lasciato libero.»
Scuoto con forza le braccia tentando di liberare le mani, ma i legacci sono saldi.
«Mi terrete prigioniero per sempre?»
Antonio scoppia a piangere ed esce dalla stanza. La faccia del dottore è terrea.
«Se lei fosse stato vaccinato, signor Martini, e fosse rimasto comunque contagiato, l’avremmo ricoverata in una struttura dedicata, dove ci sono tecnologie e personale specializzati per la gestione di persone come lei. Ma purtroppo lei ha rifiutato la vaccinazione, e i costi di gestione di un posto del genere, lei può capirlo, sono enormi.»
Ancora una volta cerco nella memoria traccia di quanto l’uomo sta dicendo.
«Era pericoloso, una cosa sperimentale, non sicura…»
Il dottore annuisce. «È vero, c’è un certo rischio, ma come vede l’alternativa è ben peggiore.»
«Mi ucciderete?»
L’uomo ride nervoso. «Questo no, da una parte lei è già morto, dall'altra evitiamo di ricorrere a rimedi estremi. Non direttamente. Sarà confinato in un luogo dove vengono inviati tutti quelli come lei.»
Zombie, in mezzo agli zombie, penso con orrore.
«Dove?»
«Patmos, un’isoletta greca.»
«Un’isoletta… ma quanti…»
Il dottore sorride comprensivo, benevolo.
«Oh, non si preoccupi, non sarà mai un posto sovraffollato.»
Il mio cervello da zombie è lento, ma poi ci arriva.
Guardo il dottore famelico e lui se la squaglia.
Spero solo, una volta lì, di aver più fame degli altri.
Altro che pranzo di nozze.
«Cazzo, Anto’, ieri abbiamo esagerato…» La mia voce suona estranea e ho in bocca un sapore di merda.
Lui abbozza un sorriso, ma la faccia da funerale non è in tema, tento di tirarmi su, ma qualcosa mi blocca. Sono legato al letto.
«Daje, Anto’, non ho voglia di scherzi…»
Comincio a vederci meglio, sono in una stanza di ospedale, c’è un tizio col camice.
«Signor Martini, sono il dottor Carmini, cerchi di non agitarsi. Ora le spiegherò tutto.»
«Oddio, in che guaio mi sono cacciato? Ho avuto un incidente? Overdose? Mi avevano garantito che era roba buona.»
Il dottore scuote la testa, ha una faccia terribile.
«Vede, signor Martini, lei è… uhmm… be’ di fatto, ecco, lei sarebbe morto.»
«Sarei morto?»
Carmini tossisce.
«È morto, in effetti.»
«Ma che cavolo dici, sono vivo e vegeto, che scherzo è? Smettetela. Dov'è la telecamera, da che parte devo guardare?» Cerco intorno con lo sguardo. «Lì nell'angolo? Sull'armadio?» Antonio si copre gli occhi. Sta piangendo?
«Lei si è preso il Tripanosoma brucei Romero, signor Martini.»
Il termine mi suona conosciuto ma tra mal di testa e rimbambimento non collego.
«Tripa che?»
«Mario, sei uno zombie» taglia corto Antonio. Lo guardo come fosse un alieno. Zombie… Zombie?
«Che cazzo vuol dire, zombie?»
Il medico mi si affianca, rimanendo a distanza.
«Sindrome di Romero, signor Martini, adesso so che fatica a ragionare ma, in pratica, lei è stato infettato da un protozoo, purtroppo non deve aver dato peso ai sintomi iniziali, così la malattia ha fatto il suo corso. Lei è morto l’altro ieri. E si è risvegliato oggi.»
Le informazioni pian piano si riordinano nella mia testa.
«La malattia africana…»
Il dottore annuisce.
Mi sforzo di ricordare, ma solo alcuni tasselli vanno al loro posto.
«Non posso essermela presa, non viaggio da anni.»
«Non è l’unico modo… Di sicuro lei ha fatto sesso non protetto con una persona infetta, sarebbe importante se ci potesse indicare di chi si tratta. Per prevenire altre infezioni.»
Cerco di concentrarmi, ma mi pare di avere il cervello congelato, e ho fame, soprattutto ho una dannata fame.
Mi viene alle labbra un nome. «Adelaide…»
«Adelaide Delacruz» conclude Antonio. «Lavora come hostess, posso darle io il contatto.»
«Bene, bene» il dottore sembra contento. «Ha avuto anche lei rapporti con quella ragazza?»
Antonio scuote la testa. «Non ne ho avuto occasione, e comunque sono vaccinato.»
«Meglio così. Contatteremo la ragazza al più presto, speriamo non ci siano altre vittime. Ora se non vi dispiace io vado.»
«Dottore, un secondo, io… quando potrò uscire?» un pensiero emerge dalla melassa. «Cavolo, domenica mi devo sposare.»
Antonio abbassa la testa. Il dottore si gira e torna verso di me.
«Signor Martini, mi dispiace, nelle sue condizioni il matrimonio è fuori discussione.»
«Cosa?»
«Il suo corpo, nonostante le cure e gli sforzi, andrà decadendo sempre più. Già ora ha perso gran parte delle sue funzionalità, come… uhmm… quelle sessuali. E andrà sempre peggio.»
Nella mia testa le sue parole rimbombano estranee, eppure sento che dice la verità, dentro di me c’è quella conoscenza.
«Inoltre, questa malattia la spingerà con sempre più forza… avrà desiderio di mangiare… carne umana.»
Guardo quel bel boccone in camice bianco e in effetti sento la fame salire.
«Un desiderio che diventerà ingestibile. Per questo… lei, come tutti i malati, non può essere lasciato libero.»
Scuoto con forza le braccia tentando di liberare le mani, ma i legacci sono saldi.
«Mi terrete prigioniero per sempre?»
Antonio scoppia a piangere ed esce dalla stanza. La faccia del dottore è terrea.
«Se lei fosse stato vaccinato, signor Martini, e fosse rimasto comunque contagiato, l’avremmo ricoverata in una struttura dedicata, dove ci sono tecnologie e personale specializzati per la gestione di persone come lei. Ma purtroppo lei ha rifiutato la vaccinazione, e i costi di gestione di un posto del genere, lei può capirlo, sono enormi.»
Ancora una volta cerco nella memoria traccia di quanto l’uomo sta dicendo.
«Era pericoloso, una cosa sperimentale, non sicura…»
Il dottore annuisce. «È vero, c’è un certo rischio, ma come vede l’alternativa è ben peggiore.»
«Mi ucciderete?»
L’uomo ride nervoso. «Questo no, da una parte lei è già morto, dall'altra evitiamo di ricorrere a rimedi estremi. Non direttamente. Sarà confinato in un luogo dove vengono inviati tutti quelli come lei.»
Zombie, in mezzo agli zombie, penso con orrore.
«Dove?»
«Patmos, un’isoletta greca.»
«Un’isoletta… ma quanti…»
Il dottore sorride comprensivo, benevolo.
«Oh, non si preoccupi, non sarà mai un posto sovraffollato.»
Il mio cervello da zombie è lento, ma poi ci arriva.
Guardo il dottore famelico e lui se la squaglia.
Spero solo, una volta lì, di aver più fame degli altri.
Altro che pranzo di nozze.
Ultima modifica di jimjams il martedì 22 agosto 2017, 0:18, modificato 1 volta in totale.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario! Tutto ok con i parametri, buona Zombie Edition anche a te!
Ps: potrai apportare correzioni o modifiche al racconto fino all'1.00. Ogni modifica successiva a questi orari (fino all'1.33 massimo perché poi bloccherò tale possibilità) ti comporterà dei malus.
Ps: potrai apportare correzioni o modifiche al racconto fino all'1.00. Ogni modifica successiva a questi orari (fino all'1.33 massimo perché poi bloccherò tale possibilità) ti comporterà dei malus.
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Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Apprezzo il setting, apprezzo lo stile (un po' affettato in certi passaggi, ma buono), non apprezzo molto la morale della favola.
Cioè, la morale in sé sì, con tutte le volte che ho dovuto avere a che fare con degli antivax, ma non apprezzo il modo in cui tutto il racconto è stato costruito intorno a essa.
Di rado mi è capitato di leggere un'ottima storia costruita per veicolare un messaggio. Ho letto ottimi pezzi di storia in cui si intrufolava un messaggio, e ho letto ottime storie costruite intorno a un problema per cui l'autore non aveva una soluzione ovvia (non questo, dunque, a cui spero che entrambi abbiamo una risposta pronta), o per cui l'autore esplorava le origini di un dato fenomeno. Ma le cautionary tale mi hanno sempre fatto distrarre a metà, anche quelle con gli zombie.
Questo, naturalmente, è gusto personale, e per il resto il pezzo è ben scritto e non posso che farti i miei complimenti.
Cioè, la morale in sé sì, con tutte le volte che ho dovuto avere a che fare con degli antivax, ma non apprezzo il modo in cui tutto il racconto è stato costruito intorno a essa.
Di rado mi è capitato di leggere un'ottima storia costruita per veicolare un messaggio. Ho letto ottimi pezzi di storia in cui si intrufolava un messaggio, e ho letto ottime storie costruite intorno a un problema per cui l'autore non aveva una soluzione ovvia (non questo, dunque, a cui spero che entrambi abbiamo una risposta pronta), o per cui l'autore esplorava le origini di un dato fenomeno. Ma le cautionary tale mi hanno sempre fatto distrarre a metà, anche quelle con gli zombie.
Questo, naturalmente, è gusto personale, e per il resto il pezzo è ben scritto e non posso che farti i miei complimenti.
Ultima modifica di Daniel Travis il mercoledì 23 agosto 2017, 11:30, modificato 1 volta in totale.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Bel racconto!
Mi piace l'inserimento di un tematica di attualità nel contesto della storia, bello anche il fatto che gli infetti vengano mandati a Patmo, l'isola dell'Apocalisse di San Giovanni. Per il resto tema centrato e zombie presenti. Forse il protagonista ha una "lucidità" troppo forte per essere qualcuno che si sta trasformando in un morto vivente.
Mi piace l'inserimento di un tematica di attualità nel contesto della storia, bello anche il fatto che gli infetti vengano mandati a Patmo, l'isola dell'Apocalisse di San Giovanni. Per il resto tema centrato e zombie presenti. Forse il protagonista ha una "lucidità" troppo forte per essere qualcuno che si sta trasformando in un morto vivente.
- eleonora.rossetti
- Messaggi: 553
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario!
Lo zombie come conseguenza di un virus a trasmissione sessuale lo trovo geniale :)
La tematica "vaccini sì/no" è purtroppo attuale e credo (smentiscimi se sbaglio) sia stata l'ispirazione per questo racconto.
C'è solo una discrepanza, a mio modesto avviso: il fatto che il tizio zombie dica "Cavolo, domenica mi devo sposare" quando invece poco tempo addietro ha fatto sesso non protetto con una hostess (quindi ha messo le corna)... Al suo posto avrei colto la palla al balzo per dire "cavolo, così non mi devo sposare!"
Anche i pensieri li ho trovati forse fin troppo coordinati rispetto al suo stato di morto vivente. Ci può stare, ma forse anziché dire che è rimbambito avresti dovuto farmelo vedere meglio con i suoi dialoghi.
Però nulla toglie al valore del racconto, che mi sono goduta fino in fondo.
Alla prossima!
Lo zombie come conseguenza di un virus a trasmissione sessuale lo trovo geniale :)
La tematica "vaccini sì/no" è purtroppo attuale e credo (smentiscimi se sbaglio) sia stata l'ispirazione per questo racconto.
C'è solo una discrepanza, a mio modesto avviso: il fatto che il tizio zombie dica "Cavolo, domenica mi devo sposare" quando invece poco tempo addietro ha fatto sesso non protetto con una hostess (quindi ha messo le corna)... Al suo posto avrei colto la palla al balzo per dire "cavolo, così non mi devo sposare!"
Anche i pensieri li ho trovati forse fin troppo coordinati rispetto al suo stato di morto vivente. Ci può stare, ma forse anziché dire che è rimbambito avresti dovuto farmelo vedere meglio con i suoi dialoghi.
Però nulla toglie al valore del racconto, che mi sono goduta fino in fondo.
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.
- Polly Russell
- Messaggi: 812
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Una visuale nuova, di certo non mi è quasi mai capitato di sentire i pensieri di uno zombie! :) un buon racconto, scorrevole e piacevole. Il tema antivax ci sta, forse sbagli in po' i tempi. Se lui è già a quello stadio è inutile cercare l'hostess, che, a questo punto, starà smembrando gente all'aeroporto. Altra leggerezza, il fatto che lei non sia vaccinata. Per emergenze del genere, in alcuni tipi di lavoro sarebbero obbligatori. Per il resto, mi piace.
Polly
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Anche questo racconto mi è piaciuto. Il risveglio dello zombie che non sa di esserlo e la progressiva presa di coscienza funziona bene, così come la tematica di attualità. Ci sono alcune incoerenze logiche che sono già state messe in evidenza (la ragazza che l’ha contagiato deve essere già divenuta zombie e, come hostess, avrebbe dovuto essere già vaccinata, il matrimonio vicino) che con qualche piccola modifica potrebbero esser messe a posto (per esempio la ragazzo del rapporto non protetto potrebbe essere la spogliarellista della festa di addio al celibato). Nel complesso, comunque, una buona prova.
A rileggerci,
Angelo
A rileggerci,
Angelo
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Daniel Travis ha scritto:Apprezzo il setting, apprezzo lo stile (un po' affettato in certi passaggi, ma buono), non apprezzo molto la morale della favola.
Cioè, la morale in sé sì, con tutte le volte che ho dovuto avere a che fare con degli antivax, ma non apprezzo il modo in cui tutto il racconto è stato costruito intorno a essa.
Di rado mi è capitato di leggere un'ottima storia costruita per veicolare un messaggio. Ho letto ottimi pezzi di storia in cui si intrufolava un messaggio, e ho letto ottime storie costruite intorno a un problema per cui l'autore non aveva una soluzione ovvia (non questo, dunque, a cui spero che entrambi abbiamo una risposta pronta), o per cui l'autore esplorava le origini di un dato fenomeno. Ma le cautionary tale mi hanno sempre fatto distrarre a metà, anche quelle con gli zombie.
Questo, naturalmente, è gusto personale, e per il resto il pezzo è ben scritto e non posso che farti i miei complimenti.
Lo confesso, è più forte di me, ci metto sempre qualcosa che riguarda la vita che gira intorno a me.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
LuigiDeMeo ha scritto:Bel racconto!
Mi piace l'inserimento di un tematica di attualità nel contesto della storia, bello anche il fatto che gli infetti vengano mandati a Patmo, l'isola dell'Apocalisse di San Giovanni. Per il resto tema centrato e zombie presenti. Forse il protagonista ha una "lucidità" troppo forte per essere qualcuno che si sta trasformando in un morto vivente.
Mi fa piacere che hai notato il link con Patmo ;-)
Be' è uno zombie in formazione :-) Il decorso può essere anche lungo, come in alcune varianti della vera malattia del sonno e delle varianti.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
eleonora.rossetti ha scritto:Ciao Mario!
Lo zombie come conseguenza di un virus a trasmissione sessuale lo trovo geniale :)
La tematica "vaccini sì/no" è purtroppo attuale e credo (smentiscimi se sbaglio) sia stata l'ispirazione per questo racconto.
C'è solo una discrepanza, a mio modesto avviso: il fatto che il tizio zombie dica "Cavolo, domenica mi devo sposare" quando invece poco tempo addietro ha fatto sesso non protetto con una hostess (quindi ha messo le corna)... Al suo posto avrei colto la palla al balzo per dire "cavolo, così non mi devo sposare!"
Anche i pensieri li ho trovati forse fin troppo coordinati rispetto al suo stato di morto vivente. Ci può stare, ma forse anziché dire che è rimbambito avresti dovuto farmelo vedere meglio con i suoi dialoghi.
Però nulla toglie al valore del racconto, che mi sono goduta fino in fondo.
Alla prossima!
Ma no, lui si voleva effettivamente sposare. Che poi sfarfalli in giro è un difettuccio credo piuttosto comune.
Diciamo che nella mia variante la zombificazione può essere molto lenta, come in certe varianti della malattia del sonno.
Possono persino esserci portatori sani, vedi la hostess.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Polly Russell ha scritto:Una visuale nuova, di certo non mi è quasi mai capitato di sentire i pensieri di uno zombie! :) un buon racconto, scorrevole e piacevole. Il tema antivax ci sta, forse sbagli in po' i tempi. Se lui è già a quello stadio è inutile cercare l'hostess, che, a questo punto, starà smembrando gente all'aeroporto. Altra leggerezza, il fatto che lei non sia vaccinata. Per emergenze del genere, in alcuni tipi di lavoro sarebbero obbligatori. Per il resto, mi piace.
Non hai letto Roncaccia :-) Fallo!
Sul primo appunto direi che posso cavarmela con una forte variabilità della malattia, simile ad alcune varianti della triponosomiasi reale che ha decorsi diversissimi, anche di anni, persino asintomatici. In pratica la hostess è una portatrice sana.
Sul secondo appunto invece devo accusare il colpo, non ci avevo pensato, e sì che ho lavorato in Alitalia, quindi lo so quanto viene controllato il personale di volo. Mea culpa. Toccherà cambiargli mestiere.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
angelo.frascella ha scritto:Anche questo racconto mi è piaciuto. Il risveglio dello zombie che non sa di esserlo e la progressiva presa di coscienza funziona bene, così come la tematica di attualità. Ci sono alcune incoerenze logiche che sono già state messe in evidenza (la ragazza che l’ha contagiato deve essere già divenuta zombie e, come hostess, avrebbe dovuto essere già vaccinata, il matrimonio vicino) che con qualche piccola modifica potrebbero esser messe a posto (per esempio la ragazzo del rapporto non protetto potrebbe essere la spogliarellista della festa di addio al celibato). Nel complesso, comunque, una buona prova.
A rileggerci,
Angelo
Vedi sopra per alcune spiegazioni, ma rimane il problema della hostess, che sì, forse poteva essere la spogliarellista, ma mi pareva troppo fulminante la malattia, che invece io avevo pensato come piuttosto lenta, anche se non risolvibile.
Una cosa che mi aspettavo faceste notare, ma non è per ora arrivata: non esiste al momento un vaccino per la malattia del sonno, e in generale i vaccini per infezioni da protozoi sono ancora un campo di ricerca. Ho dovuto ipotizzare uno sviluppo scientifico in seguito alla necessità di bloccare questa "malattia", ma è chiaro che potrebbe essere visto come una forzatura.
Re: Assistenza Sanitaria - Mario Pacchiarotti
Uhssignur, Mario!
Sei riuscito a lasciare un attimo attonita persino me, che riesco a rendere splatter pure una ricetta per biscotti..
Adelaide, carina, ma la moglie del tipo che ne pensa?
La narrazione mi piace, il tema è condito da particolarini scottanti, il contagio medico, forse è un po' banalotto, ma nel complesso regge. È una buona prova la tua :)
Mi piacerebbe che questo fosse il preambolo a quacos'altro, perchè in sé e per sé è un po' miserotto parlare ad un tizio zombie-ficato e legato a letto, però ripeto, non è male.
Sei riuscito a lasciare un attimo attonita persino me, che riesco a rendere splatter pure una ricetta per biscotti..
Adelaide, carina, ma la moglie del tipo che ne pensa?
La narrazione mi piace, il tema è condito da particolarini scottanti, il contagio medico, forse è un po' banalotto, ma nel complesso regge. È una buona prova la tua :)
Mi piacerebbe che questo fosse il preambolo a quacos'altro, perchè in sé e per sé è un po' miserotto parlare ad un tizio zombie-ficato e legato a letto, però ripeto, non è male.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
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