Il nastro rosso di ChiaradiLuna
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Il nastro rosso di ChiaradiLuna
“Assumere una domestica non è una cattiva idea, avresti più tempo per te e i bambini!” dice Amelia.
Sbuffo.
“Ti ho chiamata per avere sostegno, mica per dare ragione a mio marito!” ribatto. “Non voglio che qualcuno che metta il naso tra le mie cose. Per di più è un momento delicato per la sua carriera e non possiamo fidarci del primo che passa. Oh!..”
“Che succede?” mi chiede.
“Ho trovato una delle Montblanc di Roberto tra i giochi dei bimbi, devono averla presa dallo studio per disegnare. Ti lascio che devo rimetterla a posto, altrimenti chi lo sente. Baci baci” e chiudo senza ascoltare la risposta. Che donna noiosa, finalmente ho trovato la scusa per riattaccare.
Entro nello studio e mi dirigo velocemente alla scrivania, so già di doverla rimettere nel primo cassetto. Lo apro, ci butto la penna e nel richiuderlo mi cade l’occhio su un riflesso rosso. Guardo da vicino: un sottile lembo di stoffa traslucida che sboccia tra il fondo e la parete del cassetto.
Come ci è finito tanto colore in una stanza grigia e nera?
Spunta così poco dalla fessura che non riesco nemmeno ad afferrarlo.
Mi inginocchio per capirci meglio. Sembra proseguire sotto, eppure dall'esterno non sporge niente.
Mi guardo attorno.
Svuoto il cassetto spostando tutto il contenuto sulla scrivania. Trovo un foro abbastanza grande da infilarci un dito e così scopro il sottofondo.
Uno sgargiante e stropicciato nastro rosso padroneggia su decine e decine di foto di uomini nudi o quasi, strappate di fretta da qualche rivista o scattate chissà dove. Foto di ragazzi che avranno la metà dei suoi anni. E lui lì, in mezzo a loro, con una faccia mista tra il contento e l’ebete. Ad una festa, abbracciati, sudati.
Una fra tutte, conservata in una busta di plastica, un muscoloso ragazzotto ammiccante avvolto con quel nastro rosso, con un immancabile fiocco sul pacco. “Il tuo regalo ti aspetta XXX” dice la scritta sul retro.
Entra Roberto.
Dapprima si stupisce della mia presenza in quella stanza, ma non ha il tempo di chiedermi qualcosa che la sua espressione cambia drasticamente. È terrorizzato. Basterebbe una sola di quelle foto per distruggere la sua reputazione e lo sappiamo entrambi.
Dall’alto dei suoi 60 anni ora sembra un bambino che se l’è fatta sotto.
Mi alzo in piedi.
Nonostante sia molto più grande di me potrei schiacciarlo facilmente.
Lo guardo con pietà mentre fissa il pavimento.
“Ho sempre saputo di essere la moglie giovane e attraente che ogni politico vorrebbe. Ma questo non fa di me una stupida.
Sei solo un uomo piccolo schiavo dei suoi bisogni, come tutti. Con la differenza che tu passerai il resto della tua vita nascondendoti e vergognandoti.
E questo mi basta”.
Gli passo accanto, sento che trema e suda.
Faccio per uscire, prendo il pomello e aggiungo “Anzi, diciamo che mi bastano diecimila euro al mese sul mio conto corrente. E puoi anche tenerti il tuo caro nastro rosso”.
Sbuffo.
“Ti ho chiamata per avere sostegno, mica per dare ragione a mio marito!” ribatto. “Non voglio che qualcuno che metta il naso tra le mie cose. Per di più è un momento delicato per la sua carriera e non possiamo fidarci del primo che passa. Oh!..”
“Che succede?” mi chiede.
“Ho trovato una delle Montblanc di Roberto tra i giochi dei bimbi, devono averla presa dallo studio per disegnare. Ti lascio che devo rimetterla a posto, altrimenti chi lo sente. Baci baci” e chiudo senza ascoltare la risposta. Che donna noiosa, finalmente ho trovato la scusa per riattaccare.
Entro nello studio e mi dirigo velocemente alla scrivania, so già di doverla rimettere nel primo cassetto. Lo apro, ci butto la penna e nel richiuderlo mi cade l’occhio su un riflesso rosso. Guardo da vicino: un sottile lembo di stoffa traslucida che sboccia tra il fondo e la parete del cassetto.
Come ci è finito tanto colore in una stanza grigia e nera?
Spunta così poco dalla fessura che non riesco nemmeno ad afferrarlo.
Mi inginocchio per capirci meglio. Sembra proseguire sotto, eppure dall'esterno non sporge niente.
Mi guardo attorno.
Svuoto il cassetto spostando tutto il contenuto sulla scrivania. Trovo un foro abbastanza grande da infilarci un dito e così scopro il sottofondo.
Uno sgargiante e stropicciato nastro rosso padroneggia su decine e decine di foto di uomini nudi o quasi, strappate di fretta da qualche rivista o scattate chissà dove. Foto di ragazzi che avranno la metà dei suoi anni. E lui lì, in mezzo a loro, con una faccia mista tra il contento e l’ebete. Ad una festa, abbracciati, sudati.
Una fra tutte, conservata in una busta di plastica, un muscoloso ragazzotto ammiccante avvolto con quel nastro rosso, con un immancabile fiocco sul pacco. “Il tuo regalo ti aspetta XXX” dice la scritta sul retro.
Entra Roberto.
Dapprima si stupisce della mia presenza in quella stanza, ma non ha il tempo di chiedermi qualcosa che la sua espressione cambia drasticamente. È terrorizzato. Basterebbe una sola di quelle foto per distruggere la sua reputazione e lo sappiamo entrambi.
Dall’alto dei suoi 60 anni ora sembra un bambino che se l’è fatta sotto.
Mi alzo in piedi.
Nonostante sia molto più grande di me potrei schiacciarlo facilmente.
Lo guardo con pietà mentre fissa il pavimento.
“Ho sempre saputo di essere la moglie giovane e attraente che ogni politico vorrebbe. Ma questo non fa di me una stupida.
Sei solo un uomo piccolo schiavo dei suoi bisogni, come tutti. Con la differenza che tu passerai il resto della tua vita nascondendoti e vergognandoti.
E questo mi basta”.
Gli passo accanto, sento che trema e suda.
Faccio per uscire, prendo il pomello e aggiungo “Anzi, diciamo che mi bastano diecimila euro al mese sul mio conto corrente. E puoi anche tenerti il tuo caro nastro rosso”.
Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Chiara! Bentornata!!! Bene con caratteri e tempo, divertiti in questa Guerri Edition!
- SalvatoreStefanelli
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Storia carina e ben congeniata. Nessun problema da segnalare tra refusi ed errori o incongruenze. Bella ironia nel finale, anche se ho trovato un po' banale , classico, come si arriva al dunque. Il tema qui lo vedo ben centrato in quanto il rosso del nastro spicca nel grigio della stanza, anche per il valore del proibito, della vergogna, del controcorrente rispetto alla "normalità" che la società impone. Forse non salterà in cima alle mie preferenze, ma mi è piaciuto e questo mi basta.
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Grazie per il commento Salvatore! Sono contenta che ti sia piaciuto, e questo mi basta ;)
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Ciao Chiara.
Dunque... senz'altro il nastro rosso c'è e pure bello visibile, ma forse non è una delle mie soluzioni preferite. Ecco, magari avrei preferite che la storia partisse in modo diverso, perché così mi sembra di essere giunta al problema in modo frettoloso, come se ti fossi accorta che i caratteri non bastavano e avessi accelerato all'improvviso. A questo punto, magari io sarei partita direttamente dalla stanza. E anche la modalità di scoperta delle foto mi sembra troppo veloce. Tuttavia ho apprezzato l'oggetto del segreto, che non è il solito ometto traditore in cerca di giovani donne con cui appagarsi, ma qualcosa di più, qualcosa da tenero nascosto, di cui vergognarsi perché la società è questa.
A rileggerci!
Dunque... senz'altro il nastro rosso c'è e pure bello visibile, ma forse non è una delle mie soluzioni preferite. Ecco, magari avrei preferite che la storia partisse in modo diverso, perché così mi sembra di essere giunta al problema in modo frettoloso, come se ti fossi accorta che i caratteri non bastavano e avessi accelerato all'improvviso. A questo punto, magari io sarei partita direttamente dalla stanza. E anche la modalità di scoperta delle foto mi sembra troppo veloce. Tuttavia ho apprezzato l'oggetto del segreto, che non è il solito ometto traditore in cerca di giovani donne con cui appagarsi, ma qualcosa di più, qualcosa da tenero nascosto, di cui vergognarsi perché la società è questa.
A rileggerci!
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Storia di un matrimonio perfetto solo in apparenza. La giovane moglie di un politico sessantenne scopre per caso un doppiofondo nella scrivania di lui con tanto di nastro rosso compromettente (compare ad avvolgere la foto dell’amante gay e anche nella foto stessa…visto che lui si porge come regalo) ma nel doppiofondo ce ne sono tante altre. E così la moglie usa il nastro rosso…come cappio in tribunale. Storia arguta e spassosa.
Attenzione a:
il primo che passa (scriverei la prima che passa, trattandosi di una domestica)
Mi dirigo velocemente verso la scrivania so già di doverla rimettere nel primo cassetto (c’è una parte da aggiustare a beneficio del Lettore Distratto. Riformulerei: so già di dover rimettere la penna nel primo cassetto)
Attenzione a:
il primo che passa (scriverei la prima che passa, trattandosi di una domestica)
Mi dirigo velocemente verso la scrivania so già di doverla rimettere nel primo cassetto (c’è una parte da aggiustare a beneficio del Lettore Distratto. Riformulerei: so già di dover rimettere la penna nel primo cassetto)
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
La storia è ben scritta e si legge con piacere, ma ho la sensazione che manchi qualcosa al motore che ci sta dietro, a partire dalla telefonata e dalla penna fuori posto che la interrompe. La telefonata sembra non avere uno scopo preciso, ci da delle informazioni molto specifiche sulla carriera del marito che non sembrano così rilevanti nell'ottica di assumere qualcuno per aiutare in casa. Sono informazioni che saltano davvero tanto all'occhio come seminate lì perché mi servono nel finale.
Mi spiace, perché trovo splendido come usi il nastro rosso, che prima attira lo sguardo e poi acquisisce tutto un altro senso quando vede la foto del regalo da scartare, di cui il marito si è conservato un ricordo.
Anche il finale sembra troppo spiegato. In un momento di rivelazioni per lei, di paura per lui, quindi confuso per sua natura, c'è troppa lucidità nel discorso che fa la protagonista. Penso che potresti trasmettere quasi tutto senza dialoghi.
C'è il segreto venuto a galla, c'è il giudizio della moglie, c'è il marito che rischia la carriera. Puoi lasciare anche tutto aperto e lasciarci con la domanda "lo supporterà lo stesso? Lo ricatterà? bollirà fino a esplodere pubblicamente?" e la conclusione sarebbe ancora più potente nella sua incertezza e apertura.
Io taglierei senza pietà a "Lo guardo con pietà mentre fissa il pavimento".
Mi spiace, perché trovo splendido come usi il nastro rosso, che prima attira lo sguardo e poi acquisisce tutto un altro senso quando vede la foto del regalo da scartare, di cui il marito si è conservato un ricordo.
Anche il finale sembra troppo spiegato. In un momento di rivelazioni per lei, di paura per lui, quindi confuso per sua natura, c'è troppa lucidità nel discorso che fa la protagonista. Penso che potresti trasmettere quasi tutto senza dialoghi.
C'è il segreto venuto a galla, c'è il giudizio della moglie, c'è il marito che rischia la carriera. Puoi lasciare anche tutto aperto e lasciarci con la domanda "lo supporterà lo stesso? Lo ricatterà? bollirà fino a esplodere pubblicamente?" e la conclusione sarebbe ancora più potente nella sua incertezza e apertura.
Io taglierei senza pietà a "Lo guardo con pietà mentre fissa il pavimento".
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Grazie mille a Carolina, Alexandra e Andrea per i commenti molto esaustivi ^^
Cercando di fare un riassunto delle vostre critiche, ho capito che l'idea di base e l'utilizzo del nastro rosso vi sono piaciuti, ma sono stata troppo sbrigativa con il racconto in sè. In effetti sì, mi rendo conto che avrei potuto dare più enfasi alla scoperta del segreto e alla reazione della moglie.
Per essere sinceri, questa "fretta" è intenzionale sia per quanto riguarda la rivelazione sia per quanto riguarda la reazione: I tradimenti dei propri compagni possono essere portati alla luce da un semplice messaggio, da un orecchino nascosto ("di fretta" per l'appunto) e non si ha il tempo di ragionarci sopra, di parlarne con calma, di elaborare i sentimenti; ti ritrovi tra le mani la prova del misfatto e devi affrontarlo subito. Questo racconto voleva essere l'estratto della vita di una donna fredda e risoluta, ragion per cui non si abbatte di fronte ad una scoperta per altre sconvolgente, ma che anzi, sa come trovarne subito un vantaggio.
Ad ogni modo apprezzo i vostri punti di vista, è importante per me capire come avete interpretato il racconto per poterlo evetualmente migliorare in futuro.
Grazie ancora ^^
Cercando di fare un riassunto delle vostre critiche, ho capito che l'idea di base e l'utilizzo del nastro rosso vi sono piaciuti, ma sono stata troppo sbrigativa con il racconto in sè. In effetti sì, mi rendo conto che avrei potuto dare più enfasi alla scoperta del segreto e alla reazione della moglie.
Per essere sinceri, questa "fretta" è intenzionale sia per quanto riguarda la rivelazione sia per quanto riguarda la reazione: I tradimenti dei propri compagni possono essere portati alla luce da un semplice messaggio, da un orecchino nascosto ("di fretta" per l'appunto) e non si ha il tempo di ragionarci sopra, di parlarne con calma, di elaborare i sentimenti; ti ritrovi tra le mani la prova del misfatto e devi affrontarlo subito. Questo racconto voleva essere l'estratto della vita di una donna fredda e risoluta, ragion per cui non si abbatte di fronte ad una scoperta per altre sconvolgente, ma che anzi, sa come trovarne subito un vantaggio.
Ad ogni modo apprezzo i vostri punti di vista, è importante per me capire come avete interpretato il racconto per poterlo evetualmente migliorare in futuro.
Grazie ancora ^^
- patty.barale
- Messaggi: 349
- Contatta:
Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Nastro rosso come simbolo di sessualità, di regalo passionale, di segreto morboso... direi che il tema c’è. Per quanto riguarda la storia (chissà perché mi vengono in mente alcuni politici nostrani! :-) )ho trovato la parte iniziale con la telefonata all’amica ridondante e inutile ai fini della storia: bastava far passare la protagonista per il salotto, e farle trovare la penna tra i giochi in disordine (ovviamente IMHO), anche se, riflettendoci un po’ di più, forse voleva essere un modo per mostrare il carattere della protagonista, una che prende ciò di cui ha bisogno dalle persone senza troppi scrupoli (ha chiamato l’amica per vedere confermate le sue opinioni e quando questa diverge, diventa “noiosa” e meritevole di telefono sbattuto in faccia)
Piccole note:
Più che padroneggia mi sembra più appropriato SPADRONEGGIA
Più grande non rende con chiarezza se vuole indicare che è più alto o più anziano (nella lettura il dubbio mi ha infastidita, anche se forse l’uso del termine grande voleva proprio sottolineare il contrasto con l’azione dello schiacciare, ma ripeto, tale termine mi ha rallentato la fluidità della lettura)
A rileggerti!
Piccole note:
Mi inginocchio per capirci (CAPIRE) meglio
Uno sgargiante e stropicciato nastro rosso padroneggia su decine e decine di foto
Più che padroneggia mi sembra più appropriato SPADRONEGGIA
Nonostante sia molto più grande di me potrei schiacciarlo facilmente.
Più grande non rende con chiarezza se vuole indicare che è più alto o più anziano (nella lettura il dubbio mi ha infastidita, anche se forse l’uso del termine grande voleva proprio sottolineare il contrasto con l’azione dello schiacciare, ma ripeto, tale termine mi ha rallentato la fluidità della lettura)
A rileggerti!
- Linda De Santi
- Messaggi: 497
Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Ciao Chiaradiluna, la tua storia si legge con piacere, è scorrevole e accattivante, e il modo in cui hai sviluppato il tema è decisamente convincente.
Purtroppo la bella scena che hai realizzato crolla un po’ sul finale, o almeno per me è stato così: se fino a poco prima della fine ho empatizzato con la protagonista, nelle battute conclusive non ci sono riuscita. Il discorso che fa è fin troppo impostato, davanti al tradimento del marito non mostra la minima emotività, come se già sospettasse qualcosa o non aspettasse altro che cogliere il marito in flagrante. Personalmente, taglierei il suo discorso (anche perché i dialoghi in corsivo mi urtano un po’ ;)) e lascerei la scena senza ulteriori spiegazioni, con lei che se ne va e lo lascia lì.
Comunque si tratta di un buon lavoro. Alla prossima!
Purtroppo la bella scena che hai realizzato crolla un po’ sul finale, o almeno per me è stato così: se fino a poco prima della fine ho empatizzato con la protagonista, nelle battute conclusive non ci sono riuscita. Il discorso che fa è fin troppo impostato, davanti al tradimento del marito non mostra la minima emotività, come se già sospettasse qualcosa o non aspettasse altro che cogliere il marito in flagrante. Personalmente, taglierei il suo discorso (anche perché i dialoghi in corsivo mi urtano un po’ ;)) e lascerei la scena senza ulteriori spiegazioni, con lei che se ne va e lo lascia lì.
Comunque si tratta di un buon lavoro. Alla prossima!
Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Ciao Chiara,
storia messa insieme con una buona dose di fantasia e di dettagli che ci portano ad una rivelazione devastante per la protagonista e altrettanto per il coniuge. Bella la tensione che precede la scoperta e I particolari usati per portarci al punto di non ritorno. Un pugno nello stomaco la scoperta stessa. Alla prossima!
storia messa insieme con una buona dose di fantasia e di dettagli che ci portano ad una rivelazione devastante per la protagonista e altrettanto per il coniuge. Bella la tensione che precede la scoperta e I particolari usati per portarci al punto di non ritorno. Un pugno nello stomaco la scoperta stessa. Alla prossima!
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Re: Il nastro rosso di ChiaradiLuna
Ciao Chiara,
bella storia, originale, mi ha colpito. Mi piace il richiamo ad una realtà non troppo distante da quella che racconti. Il politico di turno invece che con i ragazzi, sarebbe andato con qualche escort giovane e servizievole. Quello che più mi da fastidio non è la vita libertina che conducono, ma la loro facciata pura e immacolata, che li vede devoti alla famiglia e impegnati socialmente. Poi invece, quando nessuno li vede, tirano giù la maschera e si lasciano andare a qualsiasi tipo di nefandezza. Bene anche la scrittura, forse un finale più sanguigno avrebbe avvicinato di più la storia alla realtà.
bella storia, originale, mi ha colpito. Mi piace il richiamo ad una realtà non troppo distante da quella che racconti. Il politico di turno invece che con i ragazzi, sarebbe andato con qualche escort giovane e servizievole. Quello che più mi da fastidio non è la vita libertina che conducono, ma la loro facciata pura e immacolata, che li vede devoti alla famiglia e impegnati socialmente. Poi invece, quando nessuno li vede, tirano giù la maschera e si lasciano andare a qualsiasi tipo di nefandezza. Bene anche la scrittura, forse un finale più sanguigno avrebbe avvicinato di più la storia alla realtà.
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