Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
- Massimo Tivoli
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Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
In posizione da proiettile umano, affronto una curva a destra, poi subito a sinistra, sballotto un po’ ma non mi scompongo.
Quel foro deve essere l’uscita. Ci sono.
Merda! Mi alzo un po’ a fatica, le ginocchia scricchiolano. Con le mani tolgo dagli occhi il viscidume che mi ottenebra la vista. Ne tasto la consistenza facendo roteare il pollice contro l’indice e il medio. Me lo porto al naso.
Merda! Non è fango, è proprio merda.
Del resto, se essere qui non significasse trovarsi nella merda, non sarebbe qui.
L’uscita del tunnel dove poco fa mi sentivo come Nico Walther starà a cinque metri di altezza. Bel botto. Ma ormai non dovrebbe essere un problema.
Davanti a me sta una collina, in cima alla quale c’è la casa di fuoco. In alto, il cielo nero.
Boss è stato di parola. “Padrino, prendi questo tunnel e arriverai direttamente a casa del diavolo” mi ha detto.
Presto detto, presto fatto.
Ho passato tutta la vita a pararmi le chiappe, a tendere le orecchie per carpire ogni minimo rumore sospetto, ad allenare le pupille per sviluppare una vista da mosca. Ho accoppato tutti quelli che hanno cercato di accopparmi. Ma non avrei mai immaginato di trovarmi costretto ad affrontare Fiamma.
Sono di fronte la casa. Quello delle fiamme non è un crepitio, è un’orgia di rantoli e urla e bestemmie e maledizioni. Un rivolo caldo mi scorre lungo la gamba. “Non temere. Corri e tuffati dentro, qualsiasi cosa vedrai” si è raccomandato Boss. Sì, facile per lui. Che se ne sta beato tra i beati, al fresco oltre le nuvole.
Due fiammate si sollevano dal tetto, si contorcono roteando in aria. Guizzano verso di me. Con una capriola, schivo quella di sinistra che si dissolve come cenere. Quella di destra parte al contrattacco. Aspetto fino a quando il calore non mi lambisce la guancia e poi mi abbasso di scatto. È andata anche lei. Sento la pelle del viso sfrigolare e scoppiettare. È il momento. Faccio quello che ha detto Boss.
Sono dentro. Fiamma siede sul trono, un seggio di serpenti con la testa di uomini, di donne e di bambini. In continua evoluzione, in continuo movimento. Il miasma di zolfo e carogna bruciata punge le narici. Fiamma è un blob antropomorfo e scomposto di tizzoni ardenti, la lava scorre oltre lo strato carbonizzato più esterno. Vomita bombe e armi di tutti i tipi. Adesso ha vomitato due neonati, sembrano fratelli gemelli. I due formano un uroboro in cui iniziano a divorarsi l’uno con l’altro.
La testa gira e manca il fiato. «Boss, non ce la faccio» dico al microfono che ho fissato all’orecchio. «È troppo. Anche per uno come me.»
«Non dubitare». La voce di Boss tuona all’interno delle cuffie. «O annullo il patto.»
Fiamma si volta verso di me. Adesso le orbite sono vuote, due varchi oscuri verso tenebre ancora più profonde di queste. Mi sento perso e sedotto. Cresce la voglia di tuffarmi in quelle orbite.
«Ora!» La voce di Boss mi salva, risvegliandomi.
Rimuovo la linguetta della granata di acqua santa.
Bum!
Siedo sul trono. La casa è diventata una villa, con piscina, governante, giardiniere e, perché no, tante belle ragazze. Del resto, il patto era chiaro…
«Boss, all’inferno ci vado ma non da gregario.»
«E va bene. Ma il tuo bisiniss è il tuo bisiniss. La Terra e gli umani devono diventare di mia esclusiva proprietà.»
Quel foro deve essere l’uscita. Ci sono.
Merda! Mi alzo un po’ a fatica, le ginocchia scricchiolano. Con le mani tolgo dagli occhi il viscidume che mi ottenebra la vista. Ne tasto la consistenza facendo roteare il pollice contro l’indice e il medio. Me lo porto al naso.
Merda! Non è fango, è proprio merda.
Del resto, se essere qui non significasse trovarsi nella merda, non sarebbe qui.
L’uscita del tunnel dove poco fa mi sentivo come Nico Walther starà a cinque metri di altezza. Bel botto. Ma ormai non dovrebbe essere un problema.
Davanti a me sta una collina, in cima alla quale c’è la casa di fuoco. In alto, il cielo nero.
Boss è stato di parola. “Padrino, prendi questo tunnel e arriverai direttamente a casa del diavolo” mi ha detto.
Presto detto, presto fatto.
Ho passato tutta la vita a pararmi le chiappe, a tendere le orecchie per carpire ogni minimo rumore sospetto, ad allenare le pupille per sviluppare una vista da mosca. Ho accoppato tutti quelli che hanno cercato di accopparmi. Ma non avrei mai immaginato di trovarmi costretto ad affrontare Fiamma.
Sono di fronte la casa. Quello delle fiamme non è un crepitio, è un’orgia di rantoli e urla e bestemmie e maledizioni. Un rivolo caldo mi scorre lungo la gamba. “Non temere. Corri e tuffati dentro, qualsiasi cosa vedrai” si è raccomandato Boss. Sì, facile per lui. Che se ne sta beato tra i beati, al fresco oltre le nuvole.
Due fiammate si sollevano dal tetto, si contorcono roteando in aria. Guizzano verso di me. Con una capriola, schivo quella di sinistra che si dissolve come cenere. Quella di destra parte al contrattacco. Aspetto fino a quando il calore non mi lambisce la guancia e poi mi abbasso di scatto. È andata anche lei. Sento la pelle del viso sfrigolare e scoppiettare. È il momento. Faccio quello che ha detto Boss.
Sono dentro. Fiamma siede sul trono, un seggio di serpenti con la testa di uomini, di donne e di bambini. In continua evoluzione, in continuo movimento. Il miasma di zolfo e carogna bruciata punge le narici. Fiamma è un blob antropomorfo e scomposto di tizzoni ardenti, la lava scorre oltre lo strato carbonizzato più esterno. Vomita bombe e armi di tutti i tipi. Adesso ha vomitato due neonati, sembrano fratelli gemelli. I due formano un uroboro in cui iniziano a divorarsi l’uno con l’altro.
La testa gira e manca il fiato. «Boss, non ce la faccio» dico al microfono che ho fissato all’orecchio. «È troppo. Anche per uno come me.»
«Non dubitare». La voce di Boss tuona all’interno delle cuffie. «O annullo il patto.»
Fiamma si volta verso di me. Adesso le orbite sono vuote, due varchi oscuri verso tenebre ancora più profonde di queste. Mi sento perso e sedotto. Cresce la voglia di tuffarmi in quelle orbite.
«Ora!» La voce di Boss mi salva, risvegliandomi.
Rimuovo la linguetta della granata di acqua santa.
Bum!
Siedo sul trono. La casa è diventata una villa, con piscina, governante, giardiniere e, perché no, tante belle ragazze. Del resto, il patto era chiaro…
«Boss, all’inferno ci vado ma non da gregario.»
«E va bene. Ma il tuo bisiniss è il tuo bisiniss. La Terra e gli umani devono diventare di mia esclusiva proprietà.»
Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Ciao Massimo! E' un piacere rivederti! Tutto ok con i parametri, buona Tuti Edition!
Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
- Emiliano Maramonte
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Godibile e scritto con brio inusuale! Mi sono divertito da matti. Un patto col Diavolo assolutamente atipico e pieno di inventiva, dove sono stravolti i canoni letterari su demonio, demoni e inferno. Anche i personaggi, per quanto di fantasia, hanno un loro perché e una loro collocazione, quindi mi sono piaciuti. Anche il colore, le immagini forti che vengono comunicate con la narrazione colpiscono perché vivide, immediate, e il tutto è inserito in una cornice dinamica, veloce, stordente.
Se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, qualche sequenza concitata poteva essere rivista prima della scadenza del termine di consegna per evitare un po' di confusione e di surplus di informazioni.
In conclusione, un voto molto vicino al 7.
Se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, qualche sequenza concitata poteva essere rivista prima della scadenza del termine di consegna per evitare un po' di confusione e di surplus di informazioni.
In conclusione, un voto molto vicino al 7.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il martedì 22 maggio 2018, 19:43, modificato 1 volta in totale.
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie megagenius del bel commento e del tempo dedicato alla lettura. Concordo sulla revisione delle scene concitate. Mi sa che mi sono fatto prendere un po’ dalla fretta di chiudere in tempo e da un pochino di sonno ;-)
AGGIORNANENTO AL COMMENTO:
Scusami, ma mi sono accorto solo in un secondo momento che parli di patto con il Diavolo. Sicuramente non sono stato bravo io a fare chiarezza, ma il patto è con Boss (ovvero Dio; il diavolo sarebbe Fiamma) che vuole togliersi di mezzo Fiamma nel controllo dell’umanità che, si sa, opera in preda a un miscuglio di “bene” e “male”. Credevo che si capisse dal fatto che il Padrino riferendosi a Boss lo caratterizza come colui “che se ne sta beato tra i beati, al fresco oltre le nuvole” ;-)
AGGIORNANENTO AL COMMENTO:
Scusami, ma mi sono accorto solo in un secondo momento che parli di patto con il Diavolo. Sicuramente non sono stato bravo io a fare chiarezza, ma il patto è con Boss (ovvero Dio; il diavolo sarebbe Fiamma) che vuole togliersi di mezzo Fiamma nel controllo dell’umanità che, si sa, opera in preda a un miscuglio di “bene” e “male”. Credevo che si capisse dal fatto che il Padrino riferendosi a Boss lo caratterizza come colui “che se ne sta beato tra i beati, al fresco oltre le nuvole” ;-)
Ultima modifica di Massimo Tivoli il martedì 22 maggio 2018, 22:06, modificato 3 volte in totale.
- Emiliano Maramonte
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
E' la sensazione è ho avuto anche io. Un po' di fretta finale. Però nulla di grave. In bocca al lupo!
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
IL BOSS, LA FIAMMA, IL PADRINO di Massimo Tivoli Racconto dalle immagini potenti (la diavolessa Fiamma, le teste di serpente antropomorfe, i gemelli uruboro divoranti e il liquame a inizio storia). Il gesto del Padrino è coraggioso, è lui che trasforma l’inferno in un paradiso (molto patinato, da spot pubblicitario) malgrado l’auricolare con gli ordini del Boss. Logico che il Padrino voglia essere un tipo di spicco, malgrado le ambizioni smisurate del Boss.
Attenzione a: sono di fronte la casa (si scrive: alla)
Attenzione a: sono di fronte la casa (si scrive: alla)
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie Alexandra del commento e per avermi segnalato il refuso. Confesso che mi era proprio sfuggito ;-) Per evitare malintesi, Fiamma è un lui come si potrebbe evincere già dal titolo dove uso intenzionalmente “il Fiamma”. Essendo nel racconto Fiamma il nome proprio del diavolo, non credo sia un problema declinarlo al maschile.
- Andrea Partiti
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Mi è piaciuto molto il racconto.
Riesci a raccontare una situazione complessa prendendola alla larga e senza dirci mai nulla direttamente. Crei il contesto con pochi dialoghi ben azzeccati e l'effetto è ottimo, non spezza minimamente il ritmo di quel che succede.
Non ho grandi suggerimenti o critiche. Forse un editing per semplificare le scene, spogliarle di un po' di dettagli sovrabbondanti, quasi barocchi, potrebbe fare bene, ma è una questione molto soggettiva.
Riesci a raccontare una situazione complessa prendendola alla larga e senza dirci mai nulla direttamente. Crei il contesto con pochi dialoghi ben azzeccati e l'effetto è ottimo, non spezza minimamente il ritmo di quel che succede.
Non ho grandi suggerimenti o critiche. Forse un editing per semplificare le scene, spogliarle di un po' di dettagli sovrabbondanti, quasi barocchi, potrebbe fare bene, ma è una questione molto soggettiva.
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie Andrea. Il tuo commento mi ha fatto piacere. Eh, sì, credo anche io che un pochino di editing per “sgrassare” il racconto sarebbe buono e giusto. Me ne sono reso conto solo oggi, ieri notte ero già ottenebrato dal sonno :-)
Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Ho dovuto fare due letture, ad una prima non ero molto convinto. Poi sono entrato nel mondo da te creato e mi è piaciuto.
Molto originale la vicenda anche se forse questo riferimento al padrino e al boss mi ha un po’ confuso. Pensavo a una cosa mafiosa, poi invece hai virato sul surreale mettendoci diavoli e acqua santa.
In ogni caso tema centrato e indubbia originalità.
L’incipit in particolare è molto interessante, aprendo anche a più idee. Forse un po’ troppi orpelli e una scrittura leggermente troppo pesante, ma nel complesso bravo!
Molto originale la vicenda anche se forse questo riferimento al padrino e al boss mi ha un po’ confuso. Pensavo a una cosa mafiosa, poi invece hai virato sul surreale mettendoci diavoli e acqua santa.
In ogni caso tema centrato e indubbia originalità.
L’incipit in particolare è molto interessante, aprendo anche a più idee. Forse un po’ troppi orpelli e una scrittura leggermente troppo pesante, ma nel complesso bravo!
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie Il Calmo. Eh sì, concordo sugli orpelli e la scrittura a tratti densa. È la prima volta che mi cimento su una gara a tempo e devo dire che il tempo limitato per rivedere e limare ha, almeno per me, un certo impatto.
- raffaele.marra
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Decisamente originale e, a suo modo, parecchio coraggioso, questo racconto dai toni forti e dall'alta intensità. La storia viene svelata gradualmente, fino alla completa rivelazione di chi siano e cosa facciano i tre protagonisti citati fin dal titolo (che sulle prime sembravano essere tre loschi esponenti di una patetica gang della provincia italiana, pensa te!): la sorpresa è notevole, ma la ricchezza di immagini e di azioni che caratterizza la storia sembra quasi divorarla a vantaggio dell'intensità, sempre viva, di cui sopra. Questo ritmo corposo e questa originalità fanno del tuo racconto una prova decisamente positiva.
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie Raffaele. Sono contento che, tutto considerato, il raccontino risulti positivo. :-)
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Un racconto originale, nel suo genere, molto denso e "pastoso"; lo si mastica con impulso per cercare di ingoiarlo con appetito. Sei riuscito a far partire il motore dell'azione e del movimento.
Originale anche la scelta dei nomi, in qualche modo collegati e stretti tra loro.
L'incipit ha creato suspence anche se, forse, successivamente subentrano artifici di troppo.
Il tema, comunque, è stato centrato ed alcuni periodi riescono a tingere il racconto di rosso: colore che direttamente rimanda alla follia e all'inferno.
Sei stato bravo, alla prossima!
Originale anche la scelta dei nomi, in qualche modo collegati e stretti tra loro.
L'incipit ha creato suspence anche se, forse, successivamente subentrano artifici di troppo.
Il tema, comunque, è stato centrato ed alcuni periodi riescono a tingere il racconto di rosso: colore che direttamente rimanda alla follia e all'inferno.
Sei stato bravo, alla prossima!
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie Myriam. L’ho fatto molto di fretta e i vostri commenti mi stanno facendo capire non solo dove/come aggiustare il tiro ma anche di organizzarmi meglio la prossima volta ;-) grazie davvero
Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Ma quel "il tuo bisiness è il tuo bisiness" non doveva essere "il tuo bisiness è il mio bisiness"? Il finale mi ha fatto un pelo arricciare il naso, lo ammetto. Carino il resto, anche se due parole in più sul protagonista mi avrebbero aiutato a capirne la scelta da parte del Boss. Scritto bene, ma da revisionare per farlo rendere al meglio. In generale, direi un pollice tendente verso l'alto, anche se magari non proprio in modo brillante.
- Massimo Tivoli
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Re: Il Boss, il Fiamma, il Padrino (di Massimo Tivoli)
Grazie antico per il commento. Con “il tuo bisiniss è il tuo bisiniss” intendevo che Boss (Dio) vuole chiarire con il Padrino che i suoi affari loschi ultraterreni dovrà tenerli confinati nel suo nuovo inferno, senza interferire tra lui (Dio) e gli umani e le cose terrene (difatti poi segue: “La Terra e gli umani devono diventare di mia esclusiva proprietà.”), a differenza di quanto faceva Fiamma (il demonio) prima dell’arrivo del Padrino e del “colpo di stato” organizzato con l’appoggio, a questo punto “interessato”, di Boss (Dio). Se questo non si capisce, il testo deve evidentemente essere rivisto per chiarire meglio la situazione. Grazie di nuovo del prezioso feedback. Quella di MC è davvero una bella esperienza, decisamente formativa.
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