Angoli bui
- Andrea Lauro
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Angoli bui
Giorgio emerse dalla botola. La lampadina da 40 watt penzolava dalla trave, al centro della soffitta.
“Maria? Sei qui?” Era scomparsa subito dopo cena.
Tese l’orecchio, sentì rumori dal fondo. Attese che gli occhi si abituassero, e la vide.
Era inginocchiata, una pila di scatoloni messi a soqquadro. Ne stava rivoltando uno, le carte sparse sul pavimento.
“Maria! Che fai qui?”
Si accorse che stava singhiozzando, le mani tese a far spazio tra la polvere e le carte. Prendeva un foglio, lo scrutava in quello sputo di luce, lo lasciava ricadere.
Le si avvicinò. “Ehi, che succede”, sussurrò, carezzandole la spalla.
“Non c’è niente, niente!”
“Maria, calma. Che intendi?”
“Quel maledetto! Non mi ha lasciato niente.”
Giorgio guardò le carte. Ancora suo padre. Sospirò.
“Dai, Maria, vieni via.”
“No! No che non vengo! Deve pur esserci qualcosa.”
“Ti prego. Abbiamo già cercato. Non abbiamo trovato niente.”
“La soffitta. Qui non abbiamo guardato.”
“Maria.” È una partita persa in partenza.
“Quel maledetto bastardo. Qualcosa deve avermi lasciato.”
Maria si voltò e lo fissò: una terribile certezza negli occhi. “Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata, da quella sera.”
“Tuo padre era un uomo buono. Ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Indipendentemente da cosa vi siate detti.”
“Non… non ci riesco. Un padre non dovrebbe lasciare sola sua figlia. Mai.”
“Tu non sei sola. Tu hai me. Vedrai, possiamo farcela lo stesso.” Maria lo guardò, poi nascose la testa sotto la spalla.
“Sei così caro. Sono così fortunata.”
“Sei forte. Domani vengo con te al collocamento. Ce la faremo.”
Maria fece una pausa. “Tu pensi che anch’io abbia sbagliato, vero?”
“Non lo penso.”
Quella si riscosse. “Lui ha sbagliato! Non ti ho mai detto cosa trovai, quella sera.”
“Cosa… cosa trovasti.” Giorgio non era sicuro di volerlo sapere.
“Un assegno intestato. Ad una donna. ”
Cristo.
“Ah, ma lo presi di petto. Non poteva farmi questo. Fare questo a mamma. Ha speso tutto, ne son sicura.”
“Maria, mi spiace così tanto.” Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera, ma da allora non si erano più parlati. Lustri di silenzio, nuova vita. E durante l’ultimo anno, quando le condizioni di lui erano peggiorate, Maria aveva ripreso a vederlo solo per dare un minimo di assistenza. Il padre era diventato un uomo come tanti altri, e questo Maria non poteva accettarlo.
Maria cambiò espressione, gli occhi pieni di stupore: “Mio padre mi disse qualcosa, quella sera.”
“Che intendi?”
“Ma sì, prima che iniziassimo ad alzare la voce. Come ho fatto a dimenticarlo?”
Giorgio trattenne il fiato.
“Parole che allora non compresi,” continuò. “Mi disse: Maria, certe volte scopri che gli uomini hanno degli angoli in ombra. Un po’ come la nostra vecchia soffitta, hai presente? Sempre lì, sopra la tua testa, a tentare di reggere il peso del cielo. A volte scopri che certi angoli sono proprio bui. Ti prego, lasciali dove sono. Lasciaci dove siamo.”
Giorgio la fissava.
“Non capisci? Questa soffitta. C’è una risposta, e devo trovarla.”
“Maria, ti prego.” Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Il figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni, a patto che lui si prendesse cura solo di Maria, e non lo cercasse.
Cristo.
“Maria? Sei qui?” Era scomparsa subito dopo cena.
Tese l’orecchio, sentì rumori dal fondo. Attese che gli occhi si abituassero, e la vide.
Era inginocchiata, una pila di scatoloni messi a soqquadro. Ne stava rivoltando uno, le carte sparse sul pavimento.
“Maria! Che fai qui?”
Si accorse che stava singhiozzando, le mani tese a far spazio tra la polvere e le carte. Prendeva un foglio, lo scrutava in quello sputo di luce, lo lasciava ricadere.
Le si avvicinò. “Ehi, che succede”, sussurrò, carezzandole la spalla.
“Non c’è niente, niente!”
“Maria, calma. Che intendi?”
“Quel maledetto! Non mi ha lasciato niente.”
Giorgio guardò le carte. Ancora suo padre. Sospirò.
“Dai, Maria, vieni via.”
“No! No che non vengo! Deve pur esserci qualcosa.”
“Ti prego. Abbiamo già cercato. Non abbiamo trovato niente.”
“La soffitta. Qui non abbiamo guardato.”
“Maria.” È una partita persa in partenza.
“Quel maledetto bastardo. Qualcosa deve avermi lasciato.”
Maria si voltò e lo fissò: una terribile certezza negli occhi. “Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata, da quella sera.”
“Tuo padre era un uomo buono. Ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Indipendentemente da cosa vi siate detti.”
“Non… non ci riesco. Un padre non dovrebbe lasciare sola sua figlia. Mai.”
“Tu non sei sola. Tu hai me. Vedrai, possiamo farcela lo stesso.” Maria lo guardò, poi nascose la testa sotto la spalla.
“Sei così caro. Sono così fortunata.”
“Sei forte. Domani vengo con te al collocamento. Ce la faremo.”
Maria fece una pausa. “Tu pensi che anch’io abbia sbagliato, vero?”
“Non lo penso.”
Quella si riscosse. “Lui ha sbagliato! Non ti ho mai detto cosa trovai, quella sera.”
“Cosa… cosa trovasti.” Giorgio non era sicuro di volerlo sapere.
“Un assegno intestato. Ad una donna. ”
Cristo.
“Ah, ma lo presi di petto. Non poteva farmi questo. Fare questo a mamma. Ha speso tutto, ne son sicura.”
“Maria, mi spiace così tanto.” Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera, ma da allora non si erano più parlati. Lustri di silenzio, nuova vita. E durante l’ultimo anno, quando le condizioni di lui erano peggiorate, Maria aveva ripreso a vederlo solo per dare un minimo di assistenza. Il padre era diventato un uomo come tanti altri, e questo Maria non poteva accettarlo.
Maria cambiò espressione, gli occhi pieni di stupore: “Mio padre mi disse qualcosa, quella sera.”
“Che intendi?”
“Ma sì, prima che iniziassimo ad alzare la voce. Come ho fatto a dimenticarlo?”
Giorgio trattenne il fiato.
“Parole che allora non compresi,” continuò. “Mi disse: Maria, certe volte scopri che gli uomini hanno degli angoli in ombra. Un po’ come la nostra vecchia soffitta, hai presente? Sempre lì, sopra la tua testa, a tentare di reggere il peso del cielo. A volte scopri che certi angoli sono proprio bui. Ti prego, lasciali dove sono. Lasciaci dove siamo.”
Giorgio la fissava.
“Non capisci? Questa soffitta. C’è una risposta, e devo trovarla.”
“Maria, ti prego.” Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Il figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni, a patto che lui si prendesse cura solo di Maria, e non lo cercasse.
Cristo.
Ultima modifica di Andrea Lauro il lunedì 18 novembre 2019, 23:24, modificato 1 volta in totale.
Re: Angoli bui
Benvenuto a Minuti Contati, Andrea! Ho visto che hai partecipato anche a LA SFIDA e che ti sei firmato in quel racconto (avresti dovuto farlo anche qui, ma va bene lo stesso). Caratteri e tempo ok, se ancora non sei iscritto, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di MC per goderti l'edizione al massimo!
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
grazie Antico e scusa la dimenticanza! non ho un account facebook, ma vedrò di porre rimedio...
bella organizzazione, complimenti
andrea
bella organizzazione, complimenti
andrea
Re: Angoli bui
Grazie e ricambio i complimenti perché la prima vittoria a Minuti Contati è quella di riuscire a postare! Ti leggerò molto volentieri!
Re: Angoli bui
Segreti e bugie nascosti in soffitta. Non male la costruzione della storia rapido, attraverso battute di dialogo e poche informazioni che consentono di ricostruire il contesto. Riesci anche a creare una discreta suspense su quella che sarà la scoperta finale, l’esito della ricerca di Maria. Mi lascia un po’ sconcertata però lo scioglimento: se ho ben capito Giorgio e Maria sono fratellastri, figli dello stesso padre, il quale avrebbe pagato Giorgio perché si prendesse cura di Maria. Ma in che modo? Sembra, per tutto il racconto, che i due siano una coppia, perciò il finale e la scoperta della loro parentela costringe o a rivedere tutto il contesto della relazione tra i due o a pensare a un legame incestuoso, favorito addirittura dal padre stesso (il che mi pare decisamente forte e inaspettato). Non mi pare che tu abbia fatto riferimento ai limiti temporali obbligatori (9 di sera/1 di notte), se non con un vago “dopo cena” all’inizio.
Grazie per la lettura!
Grazie per la lettura!
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
Grazie Caratina per i commenti.
No, nella storia Giorgio e Maria sono marito e moglie, non fratelli/fratellastri; sul finale Giorgio fa riferimento al padre di Maria come "il suocero"; mi spiace, peccato non si sia capito.
grazie ancora
No, nella storia Giorgio e Maria sono marito e moglie, non fratelli/fratellastri; sul finale Giorgio fa riferimento al padre di Maria come "il suocero"; mi spiace, peccato non si sia capito.
grazie ancora
Re: Angoli bui
Ho riletto il racconto e, in effetti, si dice esplicitamente che il figlio è di Giorgio, perciò è stata una mia distrazione, non so perché ma ho ignorato questa informazione nel testo. Però la frase seguente può davvero trarre in inganno, e il figlio potrebbe (dal punto di vista grammaticale) essere del suocero... Inoltre tutta la storia precedente tra figlia e padre, l'assegno alla donna, etc. predispongono all'interpretazione (errata) che avevo dato io. E cercavo la sorpresa del finale in un posto sbagliato ;-)
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
grazie per la rilettura! tengo a mente la tua nota per i prossimi racconti!
- Luca Nesler
- Messaggi: 728
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Re: Angoli bui
[premessa: per il rispetto di tutti e, sapendo che ognuno preferisce le critiche ai complimenti, ho deciso di commentare senza leggere gli altri commenti e di accantonare qualunque filtro cortese. Ti prego di non confondere questo atteggiamento con mancanza di stima e di ricordare che giudico il racconto e non l'autore/autrice.]
Ciao Andrea. Benvenuto e spero che non mi giudicherai uno stronzo. (Ho letto anche il racconto de La Sfida. Finito qui passerò di là)
Trama:
La trama è interessante e la tecnica è buona. Gestisci bene i dialoghi, anche se migliorerebbe lo scambio con qualche azione a inframezzare. Due cose non mi tornano molto:
1 - Il fatto che la similitudine del padre tra gli angoli bui dell'uomo e quelli della soffitta suggerisca a Maria di frugare quest'ultima, tanto più che già ci si trova e la sua espressione di stupore mi fa pensare che sia un'epifania di quel momento e non del passato.
2 - Il segreto pretesto del racconto. Il suocero mantiene segretamente il figlio di Giorgio e ha il suo certificato di nascita in soffitta? Perché? Inoltre perché allude, portando Maria a cercarlo e a trovarlo? L'idea è bella, ma difficile da gestire in pochi caratteri.
3 - Perché Maria si aspetta che suo padre le abbia lasciato qualcosa? è morto? Se è così non è molto chiaro (ci arrivo pensandoci molto e pensando al passaggio del padre che è peggiorato nell'ultimo anno)
Tecnica:
- "Giorgio emerse dalla botola. La lampadina da 40 watt penzolava dalla trave, al centro della soffitta." emerse dalla e penzolava dalla. Ripetizione piccola ma evitabile. Inoltre toglierei la virgola. Sono un po' pedante, ma meglio che tacere, inoltre commento con rigore perché siamo nell'incipit.
- "Era inginocchiata, una pila di scatoloni messi a soqquadro" capisco che vuoi lavorare per immagini e mi piace, ma qui penso che manchi una qualche indicazione che aiuti l'immaginazione. Tipo "Era inginocchiata davanti a una pila..." Nella frase successiva, invece, funziona.
- “Ehi, che succede(?)”
- " “Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata, da quella sera.” Questo "da quella sera" risuona di infodump. è uno di quei sottintesi che uno non direbbe a qualcuno informato dei fatti e, visto che è vaga anche come informazione, potresti farne a meno.
- la parte da "Lustri di silenzio, nuova vita." in poi è criptica. Non si capisce bene cosa intendi con "nuova vita" e con il fatto che Maria non potesse accettare che il padre fosse diventato un uomo come tanti altri. Inoltre ti segnalo l'uso del corsivo. L'hai usato per un pensiero interno, ora lo utilizzi per sottolineare una sorta di inciso. Confonde e risuona tra le scelte autoriali (quindi attiri l'attenzione). Non mi pare che tu abbia bisogno di sottolineare queste parti. Non credo che un autore abbia mai motivo di sottolineare, in realtà...
- "Maria, certe volte scopri che gli uomini hanno degli angoli in ombra. Un po’ come la nostra vecchia soffitta, hai presente? Sempre lì, sopra la tua testa, a tentare di reggere il peso del cielo. A volte scopri che certi angoli sono proprio bui. Ti prego, lasciali dove sono. Lasciaci dove siamo." Come sopra il corsivo non serve. Inoltre è estremamente lunga e dettagliata questa parte per essere credibile come battuta di un personaggio che ne cita un altro a memoria. Capisci che intendo? Non è credibile che si citi qualcuno letteralmente (o si tenti di farlo) se la citazione è così lunga. Sarebbe più credibile un "ha parlato di angoli bui della vita. Diceva che erano come gli angoli bui di questa soffitta."
Ciao Andrea. Benvenuto e spero che non mi giudicherai uno stronzo. (Ho letto anche il racconto de La Sfida. Finito qui passerò di là)
Trama:
La trama è interessante e la tecnica è buona. Gestisci bene i dialoghi, anche se migliorerebbe lo scambio con qualche azione a inframezzare. Due cose non mi tornano molto:
1 - Il fatto che la similitudine del padre tra gli angoli bui dell'uomo e quelli della soffitta suggerisca a Maria di frugare quest'ultima, tanto più che già ci si trova e la sua espressione di stupore mi fa pensare che sia un'epifania di quel momento e non del passato.
2 - Il segreto pretesto del racconto. Il suocero mantiene segretamente il figlio di Giorgio e ha il suo certificato di nascita in soffitta? Perché? Inoltre perché allude, portando Maria a cercarlo e a trovarlo? L'idea è bella, ma difficile da gestire in pochi caratteri.
3 - Perché Maria si aspetta che suo padre le abbia lasciato qualcosa? è morto? Se è così non è molto chiaro (ci arrivo pensandoci molto e pensando al passaggio del padre che è peggiorato nell'ultimo anno)
Tecnica:
- "Giorgio emerse dalla botola. La lampadina da 40 watt penzolava dalla trave, al centro della soffitta." emerse dalla e penzolava dalla. Ripetizione piccola ma evitabile. Inoltre toglierei la virgola. Sono un po' pedante, ma meglio che tacere, inoltre commento con rigore perché siamo nell'incipit.
- "Era inginocchiata, una pila di scatoloni messi a soqquadro" capisco che vuoi lavorare per immagini e mi piace, ma qui penso che manchi una qualche indicazione che aiuti l'immaginazione. Tipo "Era inginocchiata davanti a una pila..." Nella frase successiva, invece, funziona.
- “Ehi, che succede(?)”
- " “Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata, da quella sera.” Questo "da quella sera" risuona di infodump. è uno di quei sottintesi che uno non direbbe a qualcuno informato dei fatti e, visto che è vaga anche come informazione, potresti farne a meno.
- la parte da "Lustri di silenzio, nuova vita." in poi è criptica. Non si capisce bene cosa intendi con "nuova vita" e con il fatto che Maria non potesse accettare che il padre fosse diventato un uomo come tanti altri. Inoltre ti segnalo l'uso del corsivo. L'hai usato per un pensiero interno, ora lo utilizzi per sottolineare una sorta di inciso. Confonde e risuona tra le scelte autoriali (quindi attiri l'attenzione). Non mi pare che tu abbia bisogno di sottolineare queste parti. Non credo che un autore abbia mai motivo di sottolineare, in realtà...
- "Maria, certe volte scopri che gli uomini hanno degli angoli in ombra. Un po’ come la nostra vecchia soffitta, hai presente? Sempre lì, sopra la tua testa, a tentare di reggere il peso del cielo. A volte scopri che certi angoli sono proprio bui. Ti prego, lasciali dove sono. Lasciaci dove siamo." Come sopra il corsivo non serve. Inoltre è estremamente lunga e dettagliata questa parte per essere credibile come battuta di un personaggio che ne cita un altro a memoria. Capisci che intendo? Non è credibile che si citi qualcuno letteralmente (o si tenti di farlo) se la citazione è così lunga. Sarebbe più credibile un "ha parlato di angoli bui della vita. Diceva che erano come gli angoli bui di questa soffitta."
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
grazie Luca, figurati le correzioni mi fanno molto piacere, è quello che stavo cercando e che sembra proprio abbia trovato in questa community. faticavo a trovare gente che lavori di critica e editing sui pezzi, quindi è stata una felice sorpresa.
faccio tesoro dei tuoi suggerimenti: in particolare quello sulla citazione del discorso del padre, anche io ero in dubbio sulla lunghezza e non sapevo come gestirlo. la tua soluzione mi sembra ottima.
faccio tesoro dei tuoi suggerimenti: in particolare quello sulla citazione del discorso del padre, anche io ero in dubbio sulla lunghezza e non sapevo come gestirlo. la tua soluzione mi sembra ottima.
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: Angoli bui
Angoli Bui - Lauro
Bellissimo racconto e scritto con uno stile quasi impeccabile.
Bello come hai giocato la tensione di Giorgio, ci hai fatto credere che fosse infastidito dalla moglie, quando temeva per il suo segreto che spunta nel finale.
Anche io ritengo, come Luca, che la lunga frase citata a memoria sia poco credibile..
Per il resto, nulla da eccepire.
Wladimiro
Bellissimo racconto e scritto con uno stile quasi impeccabile.
Bello come hai giocato la tensione di Giorgio, ci hai fatto credere che fosse infastidito dalla moglie, quando temeva per il suo segreto che spunta nel finale.
Anche io ritengo, come Luca, che la lunga frase citata a memoria sia poco credibile..
Per il resto, nulla da eccepire.
Wladimiro
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
grazie mille Wladimiro, fa sempre piacere ricevere buoni feedback
andrea
andrea
- zorrozagni
- Messaggi: 19
Re: Angoli bui
Ciao, una veloce precisazione visto che sono nuovo e non mi conoscete: quando faccio editing o commento un testo mi concentro sui punti deboli, credo sia questo il servizio più gradito per chi si vuole migliorare. Per questo i miei commenti potranno sembrare forse critici, ma non c’è nessun intento denigratorio, solo analitico.
Commento:
Questo racconto ha un buon ritmo e incuriosisce il lettore, la forma piana e semplice unitamente a una buona mimesi del parlato asseconda la lettura veloce, in corsa verso il finale con la stessa ansia di Maria. Qua e là le sbavature più evidenti sono piccoli pezzetti spiegati che suonano un po’ artificiosi.
L’unica vera criticità, ma importante, l’ho trovata nel finale, perché i personaggi a quel punto sono difficilmente conciliabili con un contesto complesso. Seppur pratica a livello narrativo, la scelta del certificato di nascita suona un po’ anacronistica e strumentale, e molti punti d’ombra rimangono anche nella nostra interpretazione (è un buon padre quello che nasconde un tradimento alla figlia e pensa che stia meglio con un fedifrago? E Giorgio, se davvero motivato a lasciare la moglie avrebbe accettato solo per soldi? E se non motivato, perché riconoscere il figlio?) perché il finale appare un po’ frettoloso, del tutto votato alla sorpresa e meno alla coerenza. I due personaggi maschili in questo modo ne escono un po’ calcolatori e privi di pulsioni, pronti ad abdicare alle loro intenzioni per scelte fatte da altri o per interesse. Un po’ anaffettivi, il che ci sta anche ma a quel punto li avrei introdotti in modo diverso dall’inizio.
Commento:
Questo racconto ha un buon ritmo e incuriosisce il lettore, la forma piana e semplice unitamente a una buona mimesi del parlato asseconda la lettura veloce, in corsa verso il finale con la stessa ansia di Maria. Qua e là le sbavature più evidenti sono piccoli pezzetti spiegati che suonano un po’ artificiosi.
L’unica vera criticità, ma importante, l’ho trovata nel finale, perché i personaggi a quel punto sono difficilmente conciliabili con un contesto complesso. Seppur pratica a livello narrativo, la scelta del certificato di nascita suona un po’ anacronistica e strumentale, e molti punti d’ombra rimangono anche nella nostra interpretazione (è un buon padre quello che nasconde un tradimento alla figlia e pensa che stia meglio con un fedifrago? E Giorgio, se davvero motivato a lasciare la moglie avrebbe accettato solo per soldi? E se non motivato, perché riconoscere il figlio?) perché il finale appare un po’ frettoloso, del tutto votato alla sorpresa e meno alla coerenza. I due personaggi maschili in questo modo ne escono un po’ calcolatori e privi di pulsioni, pronti ad abdicare alle loro intenzioni per scelte fatte da altri o per interesse. Un po’ anaffettivi, il che ci sta anche ma a quel punto li avrei introdotti in modo diverso dall’inizio.
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- Messaggi: 38
Re: Angoli bui
Buongiorno Il Lauro.
Che dire: complimenti. Il ritmo incalzante, i dialoghi ben fatti e la scrittura puntuale. In sintesi è questa la mia impressione. Anche la trama regge bene, nonostante sia stata più colpita dalla scrittura che dalla storia. l'ultima parte, quella della scoperta del segreto, andrebbe un po' rivista perché i due sembrano fratello e sorella e questo crea confusione. Ho letto il commento che ti ha fatto Catarina e se in due abbiamo avuto la stessa impressione è possibile che ci sia qualcosa di sistemare, non è piacevole dover rileggere un passaggio poco chiaro.
So che è banale ma vien voglia di sapere che succede, ora inizia la storia!
Negli altri commenti ho segnalato piccole stonature, secondo il mio gusto. Nel tuo caso: nulla da dire.
Grazie
Isa
Che dire: complimenti. Il ritmo incalzante, i dialoghi ben fatti e la scrittura puntuale. In sintesi è questa la mia impressione. Anche la trama regge bene, nonostante sia stata più colpita dalla scrittura che dalla storia. l'ultima parte, quella della scoperta del segreto, andrebbe un po' rivista perché i due sembrano fratello e sorella e questo crea confusione. Ho letto il commento che ti ha fatto Catarina e se in due abbiamo avuto la stessa impressione è possibile che ci sia qualcosa di sistemare, non è piacevole dover rileggere un passaggio poco chiaro.
So che è banale ma vien voglia di sapere che succede, ora inizia la storia!
Negli altri commenti ho segnalato piccole stonature, secondo il mio gusto. Nel tuo caso: nulla da dire.
Grazie
Isa
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
zorrozagni ha scritto:Le molti punti d’ombra rimangono anche nella nostra interpretazione (è un buon padre quello che nasconde un tradimento alla figlia e pensa che stia meglio con un fedifrago? E Giorgio, se davvero motivato a lasciare la moglie avrebbe accettato solo per soldi? E se non motivato, perché riconoscere il figlio?) perché il finale appare un po’ frettoloso, del tutto votato alla sorpresa e meno alla coerenza. I due personaggi maschili in questo modo ne escono un po’ calcolatori e privi di pulsioni, pronti ad abdicare alle loro intenzioni per scelte fatte da altri o per interesse. Un po’ anaffettivi, il che ci sta anche ma a quel punto li avrei introdotti in modo diverso dall’inizio.
grazie, mi fa piacere che tu abbia evidenziato il ruolo delle due figure maschili. In particolare la domanda "è un buon padre quello che nasconde un tradimento alla figlia e pensa che stia meglio con un fedifrago?" centra il punto. Come se il padre (pace all'anima sua) fosse partito dalla convinzione che la figlia non potesse farcela da sola, e che la propria immolazione fosse necessaria. Un pensiero quasi medievale, no?
grazie anche per il resto dell'analisi, a presto!
andrea
- Andrea Lauro
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Re: Angoli bui
Isabella Torazza ha scritto:Che dire: complimenti. Il ritmo incalzante, i dialoghi ben fatti e la scrittura puntuale. In sintesi è questa la mia impressione. Anche la trama regge bene, nonostante sia stata più colpita dalla scrittura che dalla storia. l'ultima parte, quella della scoperta del segreto, andrebbe un po' rivista perché i due sembrano fratello e sorella e questo crea confusione. Ho letto il commento che ti ha fatto Catarina e se in due abbiamo avuto la stessa impressione è possibile che ci sia qualcosa di sistemare, non è piacevole dover rileggere un passaggio poco chiaro.
So che è banale ma vien voglia di sapere che succede, ora inizia la storia!
Grazie mille Isa, in effetti siete già in due a farmi notare la cosa, appena sarà possibile metterò a posto il testo per evitare incomprensioni! Forse nel cercare di stare dentro i 3333 ho eliminato qualche parola di troppo, vedrò di rimediare.
grazie ancora!
andrea
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Re: Angoli bui
Tema centrato. Racconto bellissimo davvero. Hai un talentaccio. Maria si trova priva di eredità, di mezzi, con l’amato marito Giorgio. E ha del rancore per il padre morto (ha lasciato lei e la madre in difficoltà finanziarie per mantenere l’amante). Però, c’è un altro angolo buio (il padre ha mantenuto per anni il figlio che il buon Giorgio ha avuto anni prima con un’altra), che salta fuori sotto forma di un certificato di nascita occultato per anni (e che patto! Questo figlio non ha potuto conoscere il padre, perché questi, dopo l’errore, doveva concentrarsi su Maria). A questo punto, vedendo Maria con il documento in mano, non vorrei essere al posto di Giorgio.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Racconto bellissimo davvero. Hai un talentaccio. Maria si trova priva di eredità, di mezzi, con l’amato marito Giorgio. E ha del rancore per il padre morto (ha lasciato lei e la madre in difficoltà finanziarie per mantenere l’amante). Però, c’è un altro angolo buio (il padre ha mantenuto per anni il figlio che il buon Giorgio ha avuto anni prima con un’altra), che salta fuori sotto forma di un certificato di nascita occultato per anni (e che patto! Questo figlio non ha potuto conoscere il padre, perché questi, dopo l’errore, doveva concentrarsi su Maria). A questo punto, vedendo Maria con il documento in mano, non vorrei essere al posto di Giorgio.
grazie infinite, Alexandra, a presto
andrea
Re: Angoli bui
genere: dramma famigliare con tradimento
Dialoghi e idea ottimi, bravissimo. Qualche frase un po' lunga che rallenta la narrazione. Bello l'aumento dell'esasperazione di lui mentre al contempo sale la disperazione della moglie.
Il finale è un po' meno lineare, serve molta attenzione per non farsi sfuggire i dettagli. Sembra che il padre della protagonista abbia fatto una scelta opinabile pur di procurarle marito e che questi cerchi di proteggere tanto se stesso quanto lui.
In una situazione più comune lui avrebbe agito con maggiore forza verso la moglie almeno per sviarla sapendo bene cosa avrebbe trovato. E mi chiedo anche perché non lo abbia fatto sparire a suo tempo.
Direi che sia l'idea sia la realizzazione sono molto valide e il tema è perfettamente centrato.
Dialoghi e idea ottimi, bravissimo. Qualche frase un po' lunga che rallenta la narrazione. Bello l'aumento dell'esasperazione di lui mentre al contempo sale la disperazione della moglie.
Il finale è un po' meno lineare, serve molta attenzione per non farsi sfuggire i dettagli. Sembra che il padre della protagonista abbia fatto una scelta opinabile pur di procurarle marito e che questi cerchi di proteggere tanto se stesso quanto lui.
In una situazione più comune lui avrebbe agito con maggiore forza verso la moglie almeno per sviarla sapendo bene cosa avrebbe trovato. E mi chiedo anche perché non lo abbia fatto sparire a suo tempo.
Direi che sia l'idea sia la realizzazione sono molto valide e il tema è perfettamente centrato.
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- Messaggi: 66
Re: Angoli bui
Senza dubbio il testo più difficile per me da commentare, persino più che in altre circostanze dove mi sono trovato davanti barriere di preferenza stilistica, qui ho ancora più difficoltà a centrare la mia opinione sul testo, i suoi problemi e i suoi punti di forza. Si parte con la storia in sè che devo dire trovo molto buona, un'idea interessante, perfettamente racchiusa nel poco spazio a disposizione, che ti guida per tutto il tempo in una direzione per poi mostrarti solo alla fine la verità, non senza lasciarti i suoi indizi nella gestione dei personaggi. Insomma la base è buona, ma qualcosa mi stona nella sua realizzazione, la scena scelta per raccontare ha un che di forzato nei suoi elementi e il dialogo mostrato mi è sembrato in alcuni punti troppo artificioso, per quanto comunque non sfori mai nel non credibile. Qualche confusione di comprensione anche sul finale, i personaggi e i loro rapporti non sono proprio chiarissimi, ma queste sono comunque inezie che si risolvono facilmente con appena una seconda rilettura. Una buona prova quindi, sulla quale però non riesco a sbilanciarmi eccessivamente in positivo per una scelta nella sua narrazione che sento avrebbe potuto essere gestita meglio, ma che comunque non riesce a rendere minimamente negativo quello che è un buon testo.
Re: Angoli bui
Direi un ottimo esordio su Minuti Contati. Si legge incuriositi dal segreto nascosto e riesci a trasmettere al lettore (perlomeno, nel mio caso è stato così) il fatto che Giorgio abbia qualcosa da nascondere. Dialoghi più che buoni, tema centrato in pieno. Ecco, forse cercherei un modo per inserire più elegantemente l'indizio della soffitta lasciato dal padre perché per come l'hai messo la indirizza proprio verso la scoperta di quel segreto ed è in totale contrasto con il "sacrificio" da lui stesso compiuto. Pollice quasi su con invito a sistemare nel Laboratorio in modo da poterlo poi portare in vetrina.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli bui
antico ha scritto:Direi un ottimo esordio su Minuti Contati. Si legge incuriositi dal segreto nascosto e riesci a trasmettere al lettore (perlomeno, nel mio caso è stato così) il fatto che Giorgio abbia qualcosa da nascondere. Dialoghi più che buoni, tema centrato in pieno. Ecco, forse cercherei un modo per inserire più elegantemente l'indizio della soffitta lasciato dal padre perché per come l'hai messo la indirizza proprio verso la scoperta di quel segreto ed è in totale contrasto con il "sacrificio" da lui stesso compiuto. Pollice quasi su con invito a sistemare nel Laboratorio in modo da poterlo poi portare in vetrina.
grazie infinite Maurizio, mi fa molto piacere; sistemerò senz'altro.
andrea
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