Il pozzo
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Il pozzo
Il pozzo
E' notte, ti senti molto stanco ed arrabbiato, perché tutto quello che nei giorni precedenti poteva andare storto è semplicemente andato male; almeno adesso sei riuscito ad uscire dal bosco dove ti eri rifugiato per scappare ai banditi, perdendoti per quasi un'intera giornata e rischiando arricchire la dieta di qualche belva feroce.
Ora davanti a te su una collina brulla c'è un pozzo, costruito con dei rozzi mattoni che sembra stiano quasi per cadere all'interno; vedendolo realizzi solo adesso quanto tu sia assetato e corri rapidamente verso di esso.
Quando scorgi il riflesso dell'acqua sottostante illuminata dalla debole luce della luna, la tua sete diventa ancora più forte; ignorando il dolore delle tue mani screpolate, tiri su la corda, porti la bocca al legno umido e inizi a bere avidamente.
Dopo esserti dissetato decidi di ripulire lo sporco che ormai fa parte di te come una seconda pelle, ma quando prendi il secchio ti sembra di notare delle increspature sull'acqua; all'inizio pensi che siano il frutto della tua immaginazione, ma poi ti rendi conto che pian piano stanno formando un volto.
Non riesci a distinguerne i lineamenti, ma hanno un qualcosa di animalesco con un'espressione lievemente sarcastica; temendo di stare male chiudi gli occhi, ma una volta che li riapri vedi sempre quel volto sull'acqua.
Poi quella strana creatura inizia a parlarti con una voce gorgogliante che ti spaventa e affascina allo stesso tempo: "Ehi tu, sì dico proprio a te, mi sembri in difficoltà, lascia che ti faccia un'offerta che non puoi rifiutare, sono sicuro che alla fine saremo entrambi soddisfatti."
Vincendo la cautela gli chiedi cosa mai voglia proporti e la sua risposta è semplice ma sconvolgente; in cambio della tua anima l'essere acquiforme è disposto ad esaudire tre dei tuoi desideri. All'inizio sei dubbioso, in fondo hai sentito che questo tipo di affari non finiscono mai bene, a meno che uno dei contraenti non sia un santo, ma onestamente non è il tuo caso.
Poi rifletti e ti chiedi perché mai non dovresti accettare; in fondo sei perso in mezzo al nulla, hai avuto una serie di giornate che peggio di così non potevano andare, e adesso un demone che vive in un secchio d'acqua ti offre di esaudire tre desideri purchè tu gli ceda l'anima. Probabilmente tutta questa storia è frutto del caldo, della stanchezza, della fame o di qualche intossicazione dovuta all'acqua contaminata, perciò decidi di accettare la proposta, ormai cosa hai da perdere?
Bevi un altro sorso d'acqua per suggellare l'accordo e poi chiedi d'istinto: "Rendimi ricco!"
Subito dopo ti trovi in un’enorme caverna poco illuminata, piena di tesori ovunque cada il tuo sguardo avido; per terra vedi parecchie monete coniate con differenti metalli preziosi, innumerevoli gemme talmente splendide da poter comprare tutto il regno di Taglia (e anche così te ne avanzerebbero parecchie), gioielli meravigliosamente realizzati dai migliori artigiani e infine un grosso drago rosso dall’aspetto minaccioso.
Un drago?
Evidentemente il lucertolone non è molto contento della tua intrusione poiché non appena si accorge di te, muovendosi pigramente spalanca l’enorme bocca da cui si vedono nella luce incerta innumerevoli zanne affilate come lame dei migliori armaioli.
In quel momento senti la voce beffarda dell'essere del pozzo. "Ecco, come mi hai chiesto ti ho appena reso ricco, sei talmente ricco che il drago da solo vale quanto il castello di un re!".
Vorresti tanto insultarlo pesantemente, ma sei troppo impegnato a cercare una via d'uscita dalla caverna, alla fine ti sei reso conto che preferisci essere povero ma vivo piuttosto che il contrario.
Purtroppo capisci subito che se le caverne piene di ricchezze sembrano belle nelle favole, invece quando si tratta di scappare sono molto scomode e scivolose, sia per via dell’umidità che per le ricchezze presenti dovunque, che inoltre ti impediscono d’individuare rapidamente la via di fuga più vicina.
Eppure anche così noti che il drago sta iniziando a inspirare l’aria circostante, preparandosi a riemetterla molto più calda proprio nella sua direzione.
Facendo appello alle tue ultime capacità mentali che non siano ancora state inghiottite dal vortice della paura, urli con tutte le sue forze: "Portami lontano da questa maledetta bestia e dammi tutto quello che mi serve per vivere bene fino alla fine dei miei giorni!"
In quel momento per evitare l'alito poco profumato del bestione metti un piede in fallo e cadi per terra, ma stranamente la tua nuca colpisce qualcosa di soffice e morbido; poi la tua mente si chiude al mondo esterno dopo quest'ennesimo choc e misericordiosamente perdi conoscenza, convinto di risvegliarti nell'aldilà.
Non sai dire quanto tempo sia passato quando ti svegli di soprassalto e capisci di essere in un letto lussuoso, con delle lenzuola, un materasso e un cuscino talmente comodi che non vorresti più alzarti.
Sei in una stanza calda, con dei mobili d’ottima fattura realizzati usando dei legni profumati e riccamente intarsiati: aprendo un armadio trovi dei vestiti eleganti che s'indossano come se fossero una seconda pelle. Fuori dalle finestre è notte e tutta la stanza è illuminata da una luce simile a quella di una candela ma più forte, che però riposa la vista anziché stancarla.
Dimenticando ogni prudenza decidi di esplorare il palazzo: dapertutto la temperatura è perfetta, né troppo calda né tantomeno eccessivamente fredda, mentre ovunque vedi quadri, sculture ed arazzi che rappresentano l'epitome della lavorazione artistica, sia per la qualità che per i materiali impiegati.
Alla fine entri in quella che sembra una sala da pranzo e sedendoti a una tavola di mogano con una tovaglia bianca finemente ricamata, il tuo stomaco si ricorda di avere fame; adesso vorresti tanto mangiare un bel pollo arrosto con una bottiglia di vino per accompagnarlo.
L'hai appena pensato che appare subito un pollo cotto alla perfezione, insieme ad una bottiglia di vino bianco con un odore speziato così dolce da far girare la testa, il tutto in piatti e bicchieri che da soli valgono più di quanto tu abbia guadagnato (disonestamente) in tutta la vita.
La fame e la sete vincono ogni cautela, perciò divori avidamente il tuo pasto, bevendo rapidamente la bottiglia, con tutto cibo che desideri che appare magicamente non appena lo desideri.
Stanco ma sazio raggiungi a fatica il letto, trovando sulle coperte dei vestiti da notte come quelli dei nobili più facoltosi, e infilandoti sotto le lenzuola per la prima volta dopo diversi giorni ti addormenti felice.
Dopo un sonno piacevole ma privo di sogni, noti una porta nella stanza da letto di cui prima non ti eri accorto, oltre la quale c'è un autentico bagno con tutte le comodità possibili e immaginabili, una cosa inconcepibile per chi ha sempre soddisfatto le proprie necessità corporee usando quando andava bene un fetido buco scavato nel terreno.
Devi aver dormito parecchio perché fuori è ancora notte ma non hai fretta, perciò riprendi l'esplorazione di quel luogo pieno di sorprese che sembra uscito da una fiaba: ogni oggetto o comodità che desideri è presente, ma quando trovi in una grande stanza un trono che sembra essere fatto apposta per te, allora anche i tuoi desideri più sfrenati sembrano esaudirsi.
Al settimo cielo per la gioia ti siedi subito e per la prima volta inizi lentamente ad accorgerti di qualcosa di strano: ciò che ti colpisce è l’assenza di qualsiasi altro rumore che non provenga da te stesso.
Innervosito e spaventato provi a chiamare chiunque possa sentirti, ma l’unica risposta che ottieni è solo l’eco della tua voce in quel palazzo meraviglioso ma vuoto.
Ormai di pessimo umore ti alzi per cercare un’uscita ma dopo diversi tentativi falliti, ti appoggi su una di quelle finestre stupende che con orrore realizzi che non possono essere aperte in nessun modo. Per la prima volta allora guardi fuori e ciò che vedi ti sconvolge: intorno al palazzo c'è un deserto roccioso avvolto nell’oscurità, a malapena rischiarato da quella che sembra una grande luna ghiacciata, mentre vicino a essa una piccola stella splende leggermente più forte rispetto a tutte le altre.
Pieno di rabbia urli agitando i pugni al cielo “Cosa sta succedendo adesso?”
Ti risponde quella voce melliflua eppure beffarda allo stesso tempo, che ormai hai imparato a riconoscere e a odiare. “Ti ho solo dato tutto ciò che mi avevi chiesto: volevi andare lontano dal drago che non gradiva la tua presenza, con tutto il necessario per vivere bene fino alla fine dei tuoi giorni. Adesso ti trovi sulla luna di un pianeta molto lontano dalla tua vecchia casa e non hai nessun rivale che minacci il tuo potere indubbiamente assoluto; inoltre vivi in un palazzo che ti darà tutto il necessario per vivere bene fino al tuo ultimo giorno. Per di più mi sono assicurato che tu non possa uscire dalla tua dimora, perché fuori dal tuo palazzo non sopravvivresti più di pochi istanti. Ti consiglio di goderti il tuo regno, anche perché qui non puoi fare altro!”
Confuso, spaventato ed arrabbiato urli con tutte le tue forze: "Aspetta, ho ancora un altro desiderio, voglio non averti mai incontrato!"
"Temo che ciò non sia possibile, ho già esaudito tutti e tre i tuoi desideri, compresi gli ultimi due che mi hai chiesto insieme. Credo che con questo le nostre strade si separino, è stato divertente conoscerti, almeno per me. Un giorno ci rincontreremo, intanto buona permanenza!"
Poi scende il silenzio, mentre rimani imbambolato col naso attaccato alla finestra a guardare quel mondo alieno dove sei finito e dove trascorrerai il resto dei tuoi giorni; in lontananza ti sembra di sentire una risata, ma probabilmente è solo il frutto della tua immaginazione.
E' notte, ti senti molto stanco ed arrabbiato, perché tutto quello che nei giorni precedenti poteva andare storto è semplicemente andato male; almeno adesso sei riuscito ad uscire dal bosco dove ti eri rifugiato per scappare ai banditi, perdendoti per quasi un'intera giornata e rischiando arricchire la dieta di qualche belva feroce.
Ora davanti a te su una collina brulla c'è un pozzo, costruito con dei rozzi mattoni che sembra stiano quasi per cadere all'interno; vedendolo realizzi solo adesso quanto tu sia assetato e corri rapidamente verso di esso.
Quando scorgi il riflesso dell'acqua sottostante illuminata dalla debole luce della luna, la tua sete diventa ancora più forte; ignorando il dolore delle tue mani screpolate, tiri su la corda, porti la bocca al legno umido e inizi a bere avidamente.
Dopo esserti dissetato decidi di ripulire lo sporco che ormai fa parte di te come una seconda pelle, ma quando prendi il secchio ti sembra di notare delle increspature sull'acqua; all'inizio pensi che siano il frutto della tua immaginazione, ma poi ti rendi conto che pian piano stanno formando un volto.
Non riesci a distinguerne i lineamenti, ma hanno un qualcosa di animalesco con un'espressione lievemente sarcastica; temendo di stare male chiudi gli occhi, ma una volta che li riapri vedi sempre quel volto sull'acqua.
Poi quella strana creatura inizia a parlarti con una voce gorgogliante che ti spaventa e affascina allo stesso tempo: "Ehi tu, sì dico proprio a te, mi sembri in difficoltà, lascia che ti faccia un'offerta che non puoi rifiutare, sono sicuro che alla fine saremo entrambi soddisfatti."
Vincendo la cautela gli chiedi cosa mai voglia proporti e la sua risposta è semplice ma sconvolgente; in cambio della tua anima l'essere acquiforme è disposto ad esaudire tre dei tuoi desideri. All'inizio sei dubbioso, in fondo hai sentito che questo tipo di affari non finiscono mai bene, a meno che uno dei contraenti non sia un santo, ma onestamente non è il tuo caso.
Poi rifletti e ti chiedi perché mai non dovresti accettare; in fondo sei perso in mezzo al nulla, hai avuto una serie di giornate che peggio di così non potevano andare, e adesso un demone che vive in un secchio d'acqua ti offre di esaudire tre desideri purchè tu gli ceda l'anima. Probabilmente tutta questa storia è frutto del caldo, della stanchezza, della fame o di qualche intossicazione dovuta all'acqua contaminata, perciò decidi di accettare la proposta, ormai cosa hai da perdere?
Bevi un altro sorso d'acqua per suggellare l'accordo e poi chiedi d'istinto: "Rendimi ricco!"
Subito dopo ti trovi in un’enorme caverna poco illuminata, piena di tesori ovunque cada il tuo sguardo avido; per terra vedi parecchie monete coniate con differenti metalli preziosi, innumerevoli gemme talmente splendide da poter comprare tutto il regno di Taglia (e anche così te ne avanzerebbero parecchie), gioielli meravigliosamente realizzati dai migliori artigiani e infine un grosso drago rosso dall’aspetto minaccioso.
Un drago?
Evidentemente il lucertolone non è molto contento della tua intrusione poiché non appena si accorge di te, muovendosi pigramente spalanca l’enorme bocca da cui si vedono nella luce incerta innumerevoli zanne affilate come lame dei migliori armaioli.
In quel momento senti la voce beffarda dell'essere del pozzo. "Ecco, come mi hai chiesto ti ho appena reso ricco, sei talmente ricco che il drago da solo vale quanto il castello di un re!".
Vorresti tanto insultarlo pesantemente, ma sei troppo impegnato a cercare una via d'uscita dalla caverna, alla fine ti sei reso conto che preferisci essere povero ma vivo piuttosto che il contrario.
Purtroppo capisci subito che se le caverne piene di ricchezze sembrano belle nelle favole, invece quando si tratta di scappare sono molto scomode e scivolose, sia per via dell’umidità che per le ricchezze presenti dovunque, che inoltre ti impediscono d’individuare rapidamente la via di fuga più vicina.
Eppure anche così noti che il drago sta iniziando a inspirare l’aria circostante, preparandosi a riemetterla molto più calda proprio nella sua direzione.
Facendo appello alle tue ultime capacità mentali che non siano ancora state inghiottite dal vortice della paura, urli con tutte le sue forze: "Portami lontano da questa maledetta bestia e dammi tutto quello che mi serve per vivere bene fino alla fine dei miei giorni!"
In quel momento per evitare l'alito poco profumato del bestione metti un piede in fallo e cadi per terra, ma stranamente la tua nuca colpisce qualcosa di soffice e morbido; poi la tua mente si chiude al mondo esterno dopo quest'ennesimo choc e misericordiosamente perdi conoscenza, convinto di risvegliarti nell'aldilà.
Non sai dire quanto tempo sia passato quando ti svegli di soprassalto e capisci di essere in un letto lussuoso, con delle lenzuola, un materasso e un cuscino talmente comodi che non vorresti più alzarti.
Sei in una stanza calda, con dei mobili d’ottima fattura realizzati usando dei legni profumati e riccamente intarsiati: aprendo un armadio trovi dei vestiti eleganti che s'indossano come se fossero una seconda pelle. Fuori dalle finestre è notte e tutta la stanza è illuminata da una luce simile a quella di una candela ma più forte, che però riposa la vista anziché stancarla.
Dimenticando ogni prudenza decidi di esplorare il palazzo: dapertutto la temperatura è perfetta, né troppo calda né tantomeno eccessivamente fredda, mentre ovunque vedi quadri, sculture ed arazzi che rappresentano l'epitome della lavorazione artistica, sia per la qualità che per i materiali impiegati.
Alla fine entri in quella che sembra una sala da pranzo e sedendoti a una tavola di mogano con una tovaglia bianca finemente ricamata, il tuo stomaco si ricorda di avere fame; adesso vorresti tanto mangiare un bel pollo arrosto con una bottiglia di vino per accompagnarlo.
L'hai appena pensato che appare subito un pollo cotto alla perfezione, insieme ad una bottiglia di vino bianco con un odore speziato così dolce da far girare la testa, il tutto in piatti e bicchieri che da soli valgono più di quanto tu abbia guadagnato (disonestamente) in tutta la vita.
La fame e la sete vincono ogni cautela, perciò divori avidamente il tuo pasto, bevendo rapidamente la bottiglia, con tutto cibo che desideri che appare magicamente non appena lo desideri.
Stanco ma sazio raggiungi a fatica il letto, trovando sulle coperte dei vestiti da notte come quelli dei nobili più facoltosi, e infilandoti sotto le lenzuola per la prima volta dopo diversi giorni ti addormenti felice.
Dopo un sonno piacevole ma privo di sogni, noti una porta nella stanza da letto di cui prima non ti eri accorto, oltre la quale c'è un autentico bagno con tutte le comodità possibili e immaginabili, una cosa inconcepibile per chi ha sempre soddisfatto le proprie necessità corporee usando quando andava bene un fetido buco scavato nel terreno.
Devi aver dormito parecchio perché fuori è ancora notte ma non hai fretta, perciò riprendi l'esplorazione di quel luogo pieno di sorprese che sembra uscito da una fiaba: ogni oggetto o comodità che desideri è presente, ma quando trovi in una grande stanza un trono che sembra essere fatto apposta per te, allora anche i tuoi desideri più sfrenati sembrano esaudirsi.
Al settimo cielo per la gioia ti siedi subito e per la prima volta inizi lentamente ad accorgerti di qualcosa di strano: ciò che ti colpisce è l’assenza di qualsiasi altro rumore che non provenga da te stesso.
Innervosito e spaventato provi a chiamare chiunque possa sentirti, ma l’unica risposta che ottieni è solo l’eco della tua voce in quel palazzo meraviglioso ma vuoto.
Ormai di pessimo umore ti alzi per cercare un’uscita ma dopo diversi tentativi falliti, ti appoggi su una di quelle finestre stupende che con orrore realizzi che non possono essere aperte in nessun modo. Per la prima volta allora guardi fuori e ciò che vedi ti sconvolge: intorno al palazzo c'è un deserto roccioso avvolto nell’oscurità, a malapena rischiarato da quella che sembra una grande luna ghiacciata, mentre vicino a essa una piccola stella splende leggermente più forte rispetto a tutte le altre.
Pieno di rabbia urli agitando i pugni al cielo “Cosa sta succedendo adesso?”
Ti risponde quella voce melliflua eppure beffarda allo stesso tempo, che ormai hai imparato a riconoscere e a odiare. “Ti ho solo dato tutto ciò che mi avevi chiesto: volevi andare lontano dal drago che non gradiva la tua presenza, con tutto il necessario per vivere bene fino alla fine dei tuoi giorni. Adesso ti trovi sulla luna di un pianeta molto lontano dalla tua vecchia casa e non hai nessun rivale che minacci il tuo potere indubbiamente assoluto; inoltre vivi in un palazzo che ti darà tutto il necessario per vivere bene fino al tuo ultimo giorno. Per di più mi sono assicurato che tu non possa uscire dalla tua dimora, perché fuori dal tuo palazzo non sopravvivresti più di pochi istanti. Ti consiglio di goderti il tuo regno, anche perché qui non puoi fare altro!”
Confuso, spaventato ed arrabbiato urli con tutte le tue forze: "Aspetta, ho ancora un altro desiderio, voglio non averti mai incontrato!"
"Temo che ciò non sia possibile, ho già esaudito tutti e tre i tuoi desideri, compresi gli ultimi due che mi hai chiesto insieme. Credo che con questo le nostre strade si separino, è stato divertente conoscerti, almeno per me. Un giorno ci rincontreremo, intanto buona permanenza!"
Poi scende il silenzio, mentre rimani imbambolato col naso attaccato alla finestra a guardare quel mondo alieno dove sei finito e dove trascorrerai il resto dei tuoi giorni; in lontananza ti sembra di sentire una risata, ma probabilmente è solo il frutto della tua immaginazione.
- maurizio.ferrero
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Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio e benvenuto,
Prima di tutto ti faccio i complimenti per l'utilizzo della seconda persona, perché non era strettamente richiesto e non è facile da utilizzare, ma tu ci sei riuscito piuttosto bene.
La tua storia è una classica rivisitazione del genio malvagio che distorce i desideri. Ben fatto, piuttosto ben gestito. Ci ho visto un po' pochi elementi Brancalonici nell'insieme, forse sarebbe stato interessante dare un pizzico in più di nostranità al racconto. Stupidaggine: perché, ad esempio, hai scelto la luna di un pianeta lontano e non la nostra luna, in cui avresti potuto facilmente aggiungere riferimenti all'Orlando Furioso? Sono piccolezze, per carità. Il racconto è buono
A presto!
Prima di tutto ti faccio i complimenti per l'utilizzo della seconda persona, perché non era strettamente richiesto e non è facile da utilizzare, ma tu ci sei riuscito piuttosto bene.
La tua storia è una classica rivisitazione del genio malvagio che distorce i desideri. Ben fatto, piuttosto ben gestito. Ci ho visto un po' pochi elementi Brancalonici nell'insieme, forse sarebbe stato interessante dare un pizzico in più di nostranità al racconto. Stupidaggine: perché, ad esempio, hai scelto la luna di un pianeta lontano e non la nostra luna, in cui avresti potuto facilmente aggiungere riferimenti all'Orlando Furioso? Sono piccolezze, per carità. Il racconto è buono
A presto!
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Re: Il pozzo
maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Carondimonio e benvenuto,
Prima di tutto ti faccio i complimenti per l'utilizzo della seconda persona, perché non era strettamente richiesto e non è facile da utilizzare, ma tu ci sei riuscito piuttosto bene.
La tua storia è una classica rivisitazione del genio malvagio che distorce i desideri. Ben fatto, piuttosto ben gestito. Ci ho visto un po' pochi elementi Brancalonici nell'insieme, forse sarebbe stato interessante dare un pizzico in più di nostranità al racconto. Stupidaggine: perché, ad esempio, hai scelto la luna di un pianeta lontano e non la nostra luna, in cui avresti potuto facilmente aggiungere riferimenti all'Orlando Furioso? Sono piccolezze, per carità. Il racconto è buono
A presto!
Buonasera, per prima cosa volevo ringraziarti, ho trovato molto interessante quello che hai scritto e l'ho molto apprezzato.
Adesso che ho più tempo ne approfitto per rispondere alle tue domande e spiegare meglio come sia nato questo racconto; ammetto che l'idea non è molto originale, perché mi sono ispirato ad una storia presente in un Almanacco della paura di Dylan dog (per la precisione il numero 3 risalente al lontano marzo 1993) e intitolata "Il diavolo nella bottiglia".
Per quanto riguarda la mancanza di elementi Brancalonici, la storia che hai letto è una versione piuttosto tagliata di quella che avevo in mente; alla fine ho deciso di concentrarmi su pochi elementi, mantenendo lo spirito brancalonesco nella figura del protagonista cialtrone, che affronta le cose con leggerezza credendosi furbo e invece trova qualcuno più furbo di lui.
Riguardo al pianeta lontano la risposta è molto più complessa; originariamente volevo scegliere la luna (intesa come satellite) di Brancalonia, ma mi sono reso conto che attualmente nessuno ha idea di come si chiami. All'inizio del racconto ho usato il trucchetto di riferirmi a lei usando un termine generico, ma non avrei potuto ripetere lo stesso giochetto senza prendere in giro il lettore.
D'altra parte non potevo neanche inventare un nome per identificarla, perché col proseguire del progetto Brancalonia avrei rischiato di creare delle contraddizioni; personalmente ho realizzato una descrizione del sistema solare di Brancalonia per uso personale (che ho sottoposto a chi di dovere), ma non mi andava di usarla nel concorso proprio perché non volevo entrare a gamba tesa nel lavoro di altre persone.
Infine una piccola curiosità; il pianeta e la luna lontane in realtà hanno un'identità ben precisa, perchè si trovano nel nostro sistema solare. Si tratta rispettivamente di Eris (un pianeta nano oltre l'orbita di Plutone) e della sua luna Dysnomia, li ho scelti perchè a vederne le rappresentazioni sembrano abbastanza angoscianti. L'effetto è ancora più marcato se usi Celestia, un programmino gratuito che permette di visitarli virtualmente. Non ho citato i nomi nella storia perché così l'avrebbero solo appesantita, alla fine sarebbe uscito qualcosa tipo "Adesso sei l’unico re di Dysnomia che orbita intorno ad Eris che vedi lassù in alto, il quale a sua volta ruota intorno a quella debole stella chiamata Sole."
E' tutto, ancora buona serata e a presto.
Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio, per un attimo ho pensato che fosse un altro librogame!
Fuori dal contesto dei librogame ammetto però di non trovare affascinante la seconda persona, comunque complimenti per il modo super corretto di usarla. Ho appena letto il tuo intervento e finalmente ho realizzato da cosa dipendesse quella sensazione di déjà vu... Il diavolo nella bottiglia di Dylan Dog!
Non vedo difetti di sorta in questo racconto se non un'eccessiva serietà che forse stona con l'ambientazione.
Fuori dal contesto dei librogame ammetto però di non trovare affascinante la seconda persona, comunque complimenti per il modo super corretto di usarla. Ho appena letto il tuo intervento e finalmente ho realizzato da cosa dipendesse quella sensazione di déjà vu... Il diavolo nella bottiglia di Dylan Dog!
Non vedo difetti di sorta in questo racconto se non un'eccessiva serietà che forse stona con l'ambientazione.
- simone.marzola
- Messaggi: 22
Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio,
Il racconto è molto bello, però si avverte poco l'ambientazione e rimane molto lirico rispetto allo spirito brancaloniano (o brancalonico??).
Ben fatto comunque e ben scritto! Complimenti
Il racconto è molto bello, però si avverte poco l'ambientazione e rimane molto lirico rispetto allo spirito brancaloniano (o brancalonico??).
Ben fatto comunque e ben scritto! Complimenti
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Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio, piacere di leggerti! Il racconto, nel complesso, mi ha divertito e scorre con molta facilità, tranne che, almeno per me, nei due/tre paragrafetti nei quali descrivi il castello/prigione con tutte le sue comodità, che avrei asciugato un po’. La crudeltà e la disonestà dell’entità che esaudisce i desideri del protagonista sono deliziose e rappresentano la parte per me più riuscita dell’intero racconto, insieme sicuramente al finale, che mi ha messo addosso un grande disagio nell’immaginarmi intrappolato come il protagonista, quindi ottimo lavoro! A rileggerci!
Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio,
Il racconto è molto interessante. Si sono viste in molte salse queste storie di disavventure con geni o comunque creature magiche che nascondono tranelli dietro i desideri, eppure la tua storia non sa di "già visto" e rimane piacevole alla lettura. Finale ansiogeno e riuscitissimo.
Nel complesso per me funziona tutto come racconto a sé stante, l'ho solo trovato poco caciarone e poco "ignorante" rispetto al setting di Brancalonia.
Tolto questo appunto, i miei complimenti.
Il racconto è molto interessante. Si sono viste in molte salse queste storie di disavventure con geni o comunque creature magiche che nascondono tranelli dietro i desideri, eppure la tua storia non sa di "già visto" e rimane piacevole alla lettura. Finale ansiogeno e riuscitissimo.
Nel complesso per me funziona tutto come racconto a sé stante, l'ho solo trovato poco caciarone e poco "ignorante" rispetto al setting di Brancalonia.
Tolto questo appunto, i miei complimenti.
"In un mondo che ci obbliga all'eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario."
- marcello.lembo
- Messaggi: 10
Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio, tra i racconti che ho letto finora mi sembra tra i più equilibrati anche se mi inserisco anch'io nel filone del "forse non rispetta abbastanza l'ambientazione". A questo punto sono curioso di leggere l'edizione integrale, però.
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- Messaggi: 14
Re: Il pozzo
marcello.lembo ha scritto:Ciao Carondimonio, tra i racconti che ho letto finora mi sembra tra i più equilibrati anche se mi inserisco anch'io nel filone del "forse non rispetta abbastanza l'ambientazione". A questo punto sono curioso di leggere l'edizione integrale, però.
Buonasera, la versione originale non era molto rifinita (anche perché a sua volta si trattava della rielaborazione di un vecchio racconto), perciò ti riassumo le differenze più importanti tra le varie versioni: prima di tutto il protagonista era un'avventuriero cialtrone di nome Messer Adinario, che si era unito a una crociata partita male prima dell'inizio ma ho tolto questa parte perché non rispettava l'incipit del concorso.
Inoltre il mio protagonista aveva una personalità più brancalonesca e alla fine riusciva a tornare a casa; ho cambiato la storia perché ho capito di aver messo troppa carne al fuoco, anche perché le transizioni tra una scena e l'altra a mio insindacabile giudizio erano piuttosto brutte. :D
L'edizione integrale era ambientata nei pressi del mare, l'avevo scritta in terza persona e al posto del demone c'era un genio acquatico (un marid per chi ha giocato a AD&D).
Forse un giorno se qualcuno fosse interessato potrei modificare ulteriormente Il Pozzo, ma per il momento mi piacerebbe scrivere qualcos'altro se il quickstart di Brancalonia raggiungesse la soglia di 100000 euro; si tratta di una mia iniziativa personale, che sottoporrò prima a chi di dovere, il tutto gratuitamente.
Re: Il pozzo
Ciao Carondimonio,
il racconto si legge molto bene e non risulta pesante o stancante. L'idea della rivisitazione in chiave più pragmatica della lampada del genio è molto carina. Forse avrei messo un colpo di scena più eclatante, sopratutto perchè già dal primo desiderio si capisce che la storia non andrà a finire bene.
il racconto si legge molto bene e non risulta pesante o stancante. L'idea della rivisitazione in chiave più pragmatica della lampada del genio è molto carina. Forse avrei messo un colpo di scena più eclatante, sopratutto perchè già dal primo desiderio si capisce che la storia non andrà a finire bene.
- david.callaghan
- Messaggi: 220
Re: Il pozzo
Ciao piacere di leggerti.
Ho visto che hai diviso il pezzo in piccoli blocchi di testo. Questa struttura si usa di solito nel giornalismo, o magari anche se scrivi un’avventura di GdR, non è usata in narrativa perché non devi suddividere il pezzo in parti facili da comprendere o ricordare, ma devi farci vivere una situazione o un’emozione.
La storia non è nuova, quindi ci devi dare di più di quanto ci abbiano dato gli altri in passato se vuoi giocare sullo stesso terreno.
Un saluto
Ho visto che hai diviso il pezzo in piccoli blocchi di testo. Questa struttura si usa di solito nel giornalismo, o magari anche se scrivi un’avventura di GdR, non è usata in narrativa perché non devi suddividere il pezzo in parti facili da comprendere o ricordare, ma devi farci vivere una situazione o un’emozione.
La storia non è nuova, quindi ci devi dare di più di quanto ci abbiano dato gli altri in passato se vuoi giocare sullo stesso terreno.
Un saluto
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Re: Il pozzo
Buongiorno a tutti, grazie per i vostri pareri, li ho trovati molto istruttivi, specialmente quelli più critici che mi hanno fatto riflettere parecchio.
Purtroppo l'inesperienza mi ha giocato dei brutti scherzi, ma posso solo migliorare facendo tesoro di questa esperienza.
Comunque vada è stata un'esperienza molto positiva, alla fine mi sono divertito imparando molte cose nuove e leggendo dei bei racconti.
A presto!
Purtroppo l'inesperienza mi ha giocato dei brutti scherzi, ma posso solo migliorare facendo tesoro di questa esperienza.
Comunque vada è stata un'esperienza molto positiva, alla fine mi sono divertito imparando molte cose nuove e leggendo dei bei racconti.
A presto!
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