Necromanzia applicata
-
- Messaggi: 452
- Contatta:
Necromanzia applicata
“Maledizione!” Il paladino menava fendenti a destra e a manca - mazzate, più che fendenti, che maciullavano carne in decomposizione e spezzavano ossa rianimate. “Com’è possibile?”
“Necromanzia,” rispose lo stregone con voce piatta. Si muoveva appena: mulinelli di vento innaturali proteggevano l’aura di serenità e pace che lo circondava. “La pratica magica di consultare i defunti e richiamarli nel…”
“So di che si tratta!,” sbraitò il paladino di rimando. “Ma come li controlla? Cioè, tu come fai?”
Lo stregone sospirò, e chiuse gli occhi. I venti che lo circondavano calarono di intensità, e uno degli scheletri gli aprì uno squarcio appena al di sotto della spalla destra.
La reazione fu istantanea: gli occhi dello stregone si spalancarono di nuovo, e un ruggito di dolore e rabbia si liberò dalla sua gola. Lo scheletro fu scaraventato contro la parete opposta: le sue ossa si scontrarono con la pietra del corridoio; la pietra ebbe la meglio.
“Emozione,” spiegò lo stregone. “Se incarno la furia degli elementi, la posso scatenare. Se replicassi il tuo desiderio di giustizia, ad esempio, potrei muovere te.”
“Ma cosa sposterebbe queste vecchie carogne?”
“Frustrazione?,” azzardò l’altro, “O…” Non terminò la frase: una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente, gli aveva attraversato la gola.
Fu abbastanza perché il paladino abbassasse la sua arma, per un momento.
Gli fu fatale.
Il necromante sorrise. Uno dei suoi servitori, che aveva sventrato il paladino a mani nude, incideva numeri su una parete, mentre gli altri si stavano ancora ricomponendo.
“Il vecchio Unghione ha fatto fuori il ladro nella prima stanza, e il chierico nella terza, ma qua in fondo si è fatto scomporre: meno un punto. Mi sa che siamo pari io e Daga.”
Lo scheletro con la daga digrignò i denti. “Pari,” sibilò, “non è abbastanza.”
“Avrete modo di risolvere la questione con i prossimi avventurieri,” intervenne il necromante. Era la competizione, dopotutto, a muovere il mondo...
“Necromanzia,” rispose lo stregone con voce piatta. Si muoveva appena: mulinelli di vento innaturali proteggevano l’aura di serenità e pace che lo circondava. “La pratica magica di consultare i defunti e richiamarli nel…”
“So di che si tratta!,” sbraitò il paladino di rimando. “Ma come li controlla? Cioè, tu come fai?”
Lo stregone sospirò, e chiuse gli occhi. I venti che lo circondavano calarono di intensità, e uno degli scheletri gli aprì uno squarcio appena al di sotto della spalla destra.
La reazione fu istantanea: gli occhi dello stregone si spalancarono di nuovo, e un ruggito di dolore e rabbia si liberò dalla sua gola. Lo scheletro fu scaraventato contro la parete opposta: le sue ossa si scontrarono con la pietra del corridoio; la pietra ebbe la meglio.
“Emozione,” spiegò lo stregone. “Se incarno la furia degli elementi, la posso scatenare. Se replicassi il tuo desiderio di giustizia, ad esempio, potrei muovere te.”
“Ma cosa sposterebbe queste vecchie carogne?”
“Frustrazione?,” azzardò l’altro, “O…” Non terminò la frase: una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente, gli aveva attraversato la gola.
Fu abbastanza perché il paladino abbassasse la sua arma, per un momento.
Gli fu fatale.
Il necromante sorrise. Uno dei suoi servitori, che aveva sventrato il paladino a mani nude, incideva numeri su una parete, mentre gli altri si stavano ancora ricomponendo.
“Il vecchio Unghione ha fatto fuori il ladro nella prima stanza, e il chierico nella terza, ma qua in fondo si è fatto scomporre: meno un punto. Mi sa che siamo pari io e Daga.”
Lo scheletro con la daga digrignò i denti. “Pari,” sibilò, “non è abbastanza.”
“Avrete modo di risolvere la questione con i prossimi avventurieri,” intervenne il necromante. Era la competizione, dopotutto, a muovere il mondo...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
-
- Messaggi: 452
- Contatta:
Re: Necromanzia applicata
Ouch, ho provato a tagliare ma sono rimasto oltre ogni limite possibile. Scappa nel laboratorio, temo; sarà per la prossima sfida.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Re: Necromanzia applicata
Purtroppo sì, sei a 1964 caratteri pertanto lo sposterò nel Laboratorio. Peccato, Riccardo!
-
- Messaggi: 3146
Re: Necromanzia applicata
Tema centrato. Bel racconto di spada e magia dove il negromante cattivo e smanioso di vincere (la partita a chi uccidere più paladini contro un avversario scheletro munito di daga) parla della sua magia a un paladino bravo ad arrivare fin lì, ma molto meno a fiutare le reali intenzioni del Nostro; peccato, perché gli indizi c’erano tutti (vedi gli scheletri rianimati che lo circondano). Il nome Unghione lo citerei già all’inizio…il paladino Unghione. Detto così, a fine storia, disorienta il Lettore Medio.
Attento a:
“Frustazione?,” (via la virgola)
“O…” (frase troppo tronca io metterei: “O voglia di v…”
“Pari” sibilò, “non è abbastanza”.
(Meglio: “Pari” sibilò. “Non è abbastanza”, e comunque metterei le virgolette a caporale).
Ho capito cosa hai voluto mostrare. Lo scheletro con la daga è una trappola del negromante per uccidere il paladino. Però al Lettore Distratto può sfuggire. Io, nella frase successiva, mostrerei il negromante che parla tutto soddisfatto, sì, ma mentre si accarezza una cicatrice sul collo.
Fammi sapere come ti sei trovato con il mio commento.
Attento a:
“Frustazione?,” (via la virgola)
“O…” (frase troppo tronca io metterei: “O voglia di v…”
“Pari” sibilò, “non è abbastanza”.
(Meglio: “Pari” sibilò. “Non è abbastanza”, e comunque metterei le virgolette a caporale).
Ho capito cosa hai voluto mostrare. Lo scheletro con la daga è una trappola del negromante per uccidere il paladino. Però al Lettore Distratto può sfuggire. Io, nella frase successiva, mostrerei il negromante che parla tutto soddisfatto, sì, ma mentre si accarezza una cicatrice sul collo.
Fammi sapere come ti sei trovato con il mio commento.
- Michael Dag
- Messaggi: 428
Re: Necromanzia applicata
ciao
racconto carino, la cosa che modificherei è la morte del paladino
“Frustrazione?,” azzardò l’altro, “O…” Non terminò la frase: una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente, gli aveva attraversato la gola.
sostituirei o con oppure...messa così sembra un esclamazione/gemito/gorgoglio di gola squarciata
Fu abbastanza perché il paladino abbassasse la sua arma, per un momento.
Gli fu fatale.
Occhio coi pronomi possessivi, spesso sono più inutili di quanto sembrano
e poi, è un po' troppo sbrigativo...perche abbassa l'arma? è spaventato? dispiaciuto, stupito? chi lo uccide?
Uno dei suoi servitori, QUELLO che aveva sventrato il paladino a mani nude
suona meglio, visto che si sta parlando di un azione terminata.
un altro appunto, che solo un amante dei nonmorti come me può notare:
una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente
Lo scheletro con la daga digrignò i denti
Gli scheletri non sono putrescenti :)
racconto carino, la cosa che modificherei è la morte del paladino
“Frustrazione?,” azzardò l’altro, “O…” Non terminò la frase: una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente, gli aveva attraversato la gola.
sostituirei o con oppure...messa così sembra un esclamazione/gemito/gorgoglio di gola squarciata
Fu abbastanza perché il paladino abbassasse la sua arma, per un momento.
Gli fu fatale.
Occhio coi pronomi possessivi, spesso sono più inutili di quanto sembrano
e poi, è un po' troppo sbrigativo...perche abbassa l'arma? è spaventato? dispiaciuto, stupito? chi lo uccide?
Uno dei suoi servitori, QUELLO che aveva sventrato il paladino a mani nude
suona meglio, visto che si sta parlando di un azione terminata.
un altro appunto, che solo un amante dei nonmorti come me può notare:
una vecchia daga, impugnata da una carcassa putrescente
Lo scheletro con la daga digrignò i denti
Gli scheletri non sono putrescenti :)
- Il Dottore
- Messaggi: 516
Re: Necromanzia applicata
Ciao Daniel
Il racconto è fermo da luglio. Vuoi lavorarci o lo sposto in Archivio?
Fammi sapere entro un paio di giorni, per favore, altrimenti lo sposto d'ufficio
Il racconto è fermo da luglio. Vuoi lavorarci o lo sposto in Archivio?
Fammi sapere entro un paio di giorni, per favore, altrimenti lo sposto d'ufficio
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti