Golgota
Golgota
Finché siamo vestiti, siamo qualcuno. Ora che mi hanno spogliato valgo meno di niente. In realtà mi hanno lasciato una stoffa a cingermi i fianchi. Poteva andare peggio. Tutta la miseria umana potrebbe riassumersi così: potrebbe andare peggio.
Devono prendermi di peso in tre per stendermi sopra la fonte del mio supplizio. Vedo arrivare i chiodi e un martello. Ho paura, così tanta paura che non riesco a deglutire. Mi inchiodano piedi e mani sul legno. E poi mi alzano sulla cima del monte.
C’è una folla immensa lì sotto. Il sole è infuocato ma li vedo tutti. Spettatori in attesa da ore per non perdersi nemmeno un secondo dello spettacolo.
Padre mio, che dolore! Avere dei chiodi che ti attraversano le mani e i piedi è nulla se paragonato a pesarci sopra.
Tra la gente scorgo Maddalena. A differenza di mia madre, lei ce l’ha fatta a venire. È così bella che il pianto non la sfigura. Vorrei prenderla tra le braccia, queste braccia mie che ora pesano come due blocchi di picrite.
– La ami, vero? – mi volto, c’è un altro crocifisso alla mia destra. È un uomo con una barba rada e con due occhi cristallini come acqua.
– Sì, la amo.
Aggrotta la fronte, il che non rabbuia il suo sguardo. – Ma tu sei il figlio di Dio. Tu sei superiore a queste cose.
Abbasso la testa verso il suolo secco e arido. – Io non lo so chi sono.
– Se davvero sei il figlio di Dio, chiedi a tuo padre di salvarci il culo! – alla mia sinistra c’è un altro uomo sulla croce. Ha la barba rossiccia e delle folte sopracciglia che gli fanno ombra sugli occhi. – Hai già fatto tanti miracoli, uno in più che ti costa? – Ha un’espressione malevola, se non avesse anche lui le mani inchiodate mi punterebbe il dito contro.
– Taci! – l’altro gli parla a denti stretti. – Di certo lui se lo merita meno di noi.
– Ah davvero? – il cattivo ladrone apre la bocca, forse per ridere, ma sputa un fiotto di sangue che gli va a rosseggiare ancora di più la barba. Tossisce. – È un ciarlatano. Io e te almeno non ci vendiamo per qualcosa di diverso. Lui invece vorrebbe passare per…
– Zitto! Non sai quello che dici! Lui sta morendo per noi, non lo capisci? Dovresti ringraziarlo.
– E perché? Perché è un martire? No, io non credo. Lui è un codardo. – Con aria dura mi squadra da capo a piedi. – Ehi rabbi, davvero vorresti insegnarci la vita? Beh, non ci stai dando un grande esempio. Tu rinunci al tuo corpo e alle gioie che ne scaturiscono, e questo lo chiami amore? – Fa un cenno del mento e indica Maddalena che piange lì sotto. – Ama il prossimo tuo come te stesso. Era questo che dicevi, no? Non infliggergli ciò che non sopporteresti. Ma tu fai l’esatto contrario: tu ci odi a tal punto da punirci. E il prezzo da pagare per chi resta è altissimo.
– Adesso basta! Tu stai bestemm…!
Fermo con gli occhi il buon ladrone, intervenuto in mia difesa. – Ha ragione, – mi volto rapido verso il mio vicino di sinistra, e la cosa mi procura una stilettata dietro al collo. – È vero, io mi odio. Non ci sono altre definizioni per uno il cui castigo è stato deciso sin dall’inizio, ma non ha fatto nulla per ribellarsi. E una motivazioni l'avrei avuta. – Fisso laggiù Maddalena e i suoi occhi annacquati. – Se le avessi chiesto di raggiungermi nell’Orto degli Ulivi, avrebbe accettato. Saremmo fuggiti in una terra lontana, sconosciuti a tutti, e ogni notte mi sarei addormentato vicino a lei. Non esiste felicità più grande di questa.
Il sangue cola dal mento del cattivo ladrone. – Sei ancora in tempo, Messia. Lo sei finché ce n’hai.
– Non sentirti obbligato, Maestro, – il buon ladrone posa gli occhi sulle piaghe del mio costato. – Tu hai già sofferto abbastanza, non ci devi niente.
– Oh no, – scuoto il capo. – Io devo a me stesso quanto devo a voi. – Alzo gli occhi al cielo. – Padre, grazie di avermi abbandonato. – Traggo un lungo respiro: i chiodi saltano dalle croci che vengono risucchiate dalla terra brulla del Calvario. Ci ritroviamo liberi, tutti e tre.
Vado da Maddalena e le prendo le mani. – Il futuro non esiste, tesoro. Ma io ti amo per tutto ciò che dovrai essere. – La folla intorno applaude.
Guardo quello che ho addosso. Un misero panno arrotolato sui fianchi. Sono nudo, ma ho finalmente tutto dalla vita.
Devono prendermi di peso in tre per stendermi sopra la fonte del mio supplizio. Vedo arrivare i chiodi e un martello. Ho paura, così tanta paura che non riesco a deglutire. Mi inchiodano piedi e mani sul legno. E poi mi alzano sulla cima del monte.
C’è una folla immensa lì sotto. Il sole è infuocato ma li vedo tutti. Spettatori in attesa da ore per non perdersi nemmeno un secondo dello spettacolo.
Padre mio, che dolore! Avere dei chiodi che ti attraversano le mani e i piedi è nulla se paragonato a pesarci sopra.
Tra la gente scorgo Maddalena. A differenza di mia madre, lei ce l’ha fatta a venire. È così bella che il pianto non la sfigura. Vorrei prenderla tra le braccia, queste braccia mie che ora pesano come due blocchi di picrite.
– La ami, vero? – mi volto, c’è un altro crocifisso alla mia destra. È un uomo con una barba rada e con due occhi cristallini come acqua.
– Sì, la amo.
Aggrotta la fronte, il che non rabbuia il suo sguardo. – Ma tu sei il figlio di Dio. Tu sei superiore a queste cose.
Abbasso la testa verso il suolo secco e arido. – Io non lo so chi sono.
– Se davvero sei il figlio di Dio, chiedi a tuo padre di salvarci il culo! – alla mia sinistra c’è un altro uomo sulla croce. Ha la barba rossiccia e delle folte sopracciglia che gli fanno ombra sugli occhi. – Hai già fatto tanti miracoli, uno in più che ti costa? – Ha un’espressione malevola, se non avesse anche lui le mani inchiodate mi punterebbe il dito contro.
– Taci! – l’altro gli parla a denti stretti. – Di certo lui se lo merita meno di noi.
– Ah davvero? – il cattivo ladrone apre la bocca, forse per ridere, ma sputa un fiotto di sangue che gli va a rosseggiare ancora di più la barba. Tossisce. – È un ciarlatano. Io e te almeno non ci vendiamo per qualcosa di diverso. Lui invece vorrebbe passare per…
– Zitto! Non sai quello che dici! Lui sta morendo per noi, non lo capisci? Dovresti ringraziarlo.
– E perché? Perché è un martire? No, io non credo. Lui è un codardo. – Con aria dura mi squadra da capo a piedi. – Ehi rabbi, davvero vorresti insegnarci la vita? Beh, non ci stai dando un grande esempio. Tu rinunci al tuo corpo e alle gioie che ne scaturiscono, e questo lo chiami amore? – Fa un cenno del mento e indica Maddalena che piange lì sotto. – Ama il prossimo tuo come te stesso. Era questo che dicevi, no? Non infliggergli ciò che non sopporteresti. Ma tu fai l’esatto contrario: tu ci odi a tal punto da punirci. E il prezzo da pagare per chi resta è altissimo.
– Adesso basta! Tu stai bestemm…!
Fermo con gli occhi il buon ladrone, intervenuto in mia difesa. – Ha ragione, – mi volto rapido verso il mio vicino di sinistra, e la cosa mi procura una stilettata dietro al collo. – È vero, io mi odio. Non ci sono altre definizioni per uno il cui castigo è stato deciso sin dall’inizio, ma non ha fatto nulla per ribellarsi. E una motivazioni l'avrei avuta. – Fisso laggiù Maddalena e i suoi occhi annacquati. – Se le avessi chiesto di raggiungermi nell’Orto degli Ulivi, avrebbe accettato. Saremmo fuggiti in una terra lontana, sconosciuti a tutti, e ogni notte mi sarei addormentato vicino a lei. Non esiste felicità più grande di questa.
Il sangue cola dal mento del cattivo ladrone. – Sei ancora in tempo, Messia. Lo sei finché ce n’hai.
– Non sentirti obbligato, Maestro, – il buon ladrone posa gli occhi sulle piaghe del mio costato. – Tu hai già sofferto abbastanza, non ci devi niente.
– Oh no, – scuoto il capo. – Io devo a me stesso quanto devo a voi. – Alzo gli occhi al cielo. – Padre, grazie di avermi abbandonato. – Traggo un lungo respiro: i chiodi saltano dalle croci che vengono risucchiate dalla terra brulla del Calvario. Ci ritroviamo liberi, tutti e tre.
Vado da Maddalena e le prendo le mani. – Il futuro non esiste, tesoro. Ma io ti amo per tutto ciò che dovrai essere. – La folla intorno applaude.
Guardo quello che ho addosso. Un misero panno arrotolato sui fianchi. Sono nudo, ma ho finalmente tutto dalla vita.
Ultima modifica di Andrea76 il martedì 22 settembre 2020, 0:10, modificato 1 volta in totale.
Re: Golgota
Ciao Andrea e benvenuto nell'Ottava Era! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SARA BILOTTI EDITION!
Re: Golgota
Ciao Andrea, idea geniale! Mi è piaciuta un sacco questa tua rivisitazione.
Ho solo un paio di dubbi e qualche “correzione” da suggerirti (il mio è un modestissimo parere e assolutamente soggettivo, non mi sognerei mai di insegnare nulla a nessuno)
Ama il prossimo tuo come te stesso. Era questo che dicevi, no? Non infliggergli ciò che non sopporteresti. Ma tu fai l’esatto contrario: tu ci odi a tal punto da punirci. E il prezzo da pagare per chi resta è altissimo. C’è qualcosa che non mi quadra in questa frase. Probabilmente il MA. Inoltre infliggergli a chi è riferito? È una frase in generale che specifica meglio l’ama il prossimo tuo? Altrimenti se è riferito a Maddalena sarebbe non infliggerle, ma ammetto di non aver capito.
Sei ancora in tempo, Messia. Lo sei finché ce n’hai. Capita la frase, ma suona malino quel finché ce n’hai.
Ci ritroviamo liberi, tutti e tre. Metterei un SIAMO al posto di CI RITROVIAMO (sto scavando il fondo del barile pur di trovare qualcosa da commentare XD)
Vado da Maddalena e le prendo le mani. – Il futuro non esiste, tesoro. Ma io ti amo per tutto ciò che dovrai essere. Questa frase immagino sia Gesù a dirla, ma per qualche motivo l’ho dovuta rileggere più volte perché non mi sembrava fosse sua, forse per il contenuto, forse per quel “tutto ciò che dovrai essere” che non interpreto.
In definitiva bell’inizio, bella chiusa, bello tutto. Nella mia personale classifica sei sicuramente sul podio, devo solo decidere la posizione esatta.
Ho solo un paio di dubbi e qualche “correzione” da suggerirti (il mio è un modestissimo parere e assolutamente soggettivo, non mi sognerei mai di insegnare nulla a nessuno)
Ama il prossimo tuo come te stesso. Era questo che dicevi, no? Non infliggergli ciò che non sopporteresti. Ma tu fai l’esatto contrario: tu ci odi a tal punto da punirci. E il prezzo da pagare per chi resta è altissimo. C’è qualcosa che non mi quadra in questa frase. Probabilmente il MA. Inoltre infliggergli a chi è riferito? È una frase in generale che specifica meglio l’ama il prossimo tuo? Altrimenti se è riferito a Maddalena sarebbe non infliggerle, ma ammetto di non aver capito.
Sei ancora in tempo, Messia. Lo sei finché ce n’hai. Capita la frase, ma suona malino quel finché ce n’hai.
Ci ritroviamo liberi, tutti e tre. Metterei un SIAMO al posto di CI RITROVIAMO (sto scavando il fondo del barile pur di trovare qualcosa da commentare XD)
Vado da Maddalena e le prendo le mani. – Il futuro non esiste, tesoro. Ma io ti amo per tutto ciò che dovrai essere. Questa frase immagino sia Gesù a dirla, ma per qualche motivo l’ho dovuta rileggere più volte perché non mi sembrava fosse sua, forse per il contenuto, forse per quel “tutto ciò che dovrai essere” che non interpreto.
In definitiva bell’inizio, bella chiusa, bello tutto. Nella mia personale classifica sei sicuramente sul podio, devo solo decidere la posizione esatta.
Re: Golgota
Ciao Luca, grazie per il tuo commento approfondito. Sono felice che tu abbia apprezzato il racconto e condivido tutte le tue osservazioni. Rileggendo il giorno dopo a mente fredda avrei cambiato varie cose di quanto scritto, in particolare proprio alcune battute di Gesù che forse sono troppo dirette. Sul finale ho peccato di generosità verbale e avrei dovuto affidarmi più al non detto.
Grazie ancora per il tuo apprezzamento. Ora vado a leggere il tuo racconto.
Grazie ancora per il tuo apprezzamento. Ora vado a leggere il tuo racconto.
- Emiliano Maramonte
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Re: Golgota
Ciao Andrea! Benvenuto nell'Ottava Era e lieto di commentarti!
E' stato più forte di me: questo racconto mi ha indispettito molto. Quando leggi un testo e sei insofferente, non è buon segno. Sono arrivato a fatica alla fine. Non è scritto malaccio, è anche interessante la reinterpretazione dell’episodio tradizionale della morte di Cristo, però è eccessivo, didascalico in modo fastidioso, prolisso, ammazza l’interesse, i “compagni di sventura” di Gesù parlano come maestrini, e sanno tutto, chissà perché.
Lo so, con questo commento risulterò antipatico, ma chi mi conosce come “valutatore” a Minuti Contati, sa che il 50% del feedback è fatto di sensazioni e istinto, poi viene un’analisi tecnica più ragionata.
Il mio consiglio è: snellire, semplificare, rendere una storia attrattiva, ove possibile. Magari si poteva raccontare l’episodio della crocifissione da un punto di vista inedito: chessò quello di un soldato romano, o addirittura quello di Dio seccato per l’inconveniente della condanna del Figlio… insomma cose così.
Sorvolo sui consigli tecnici perché chi mi precede ha fatto un buon lavoro.
La valutazione complessiva non è positiva (almeno per me), mi dispiace.
In bocca al lupo per l’Edition!
Emiliano.
E' stato più forte di me: questo racconto mi ha indispettito molto. Quando leggi un testo e sei insofferente, non è buon segno. Sono arrivato a fatica alla fine. Non è scritto malaccio, è anche interessante la reinterpretazione dell’episodio tradizionale della morte di Cristo, però è eccessivo, didascalico in modo fastidioso, prolisso, ammazza l’interesse, i “compagni di sventura” di Gesù parlano come maestrini, e sanno tutto, chissà perché.
Lo so, con questo commento risulterò antipatico, ma chi mi conosce come “valutatore” a Minuti Contati, sa che il 50% del feedback è fatto di sensazioni e istinto, poi viene un’analisi tecnica più ragionata.
Il mio consiglio è: snellire, semplificare, rendere una storia attrattiva, ove possibile. Magari si poteva raccontare l’episodio della crocifissione da un punto di vista inedito: chessò quello di un soldato romano, o addirittura quello di Dio seccato per l’inconveniente della condanna del Figlio… insomma cose così.
Sorvolo sui consigli tecnici perché chi mi precede ha fatto un buon lavoro.
La valutazione complessiva non è positiva (almeno per me), mi dispiace.
In bocca al lupo per l’Edition!
Emiliano.
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Re: Golgota
Tema centrato. E in modo coraggioso. Questa versione di Gesù si avvicina molto a quella dei Catari (secondo la loro eresia, aveva lasciato il corpo di carne e assistito sotto forma di spirito alla Crocifissione ridendo). I suoi vicini, i due ladroni, l’uno buono e l’altro cattivo, in questo caso gli fanno da “diavoletti di Cartesio”, lo smuovono da quello che lui crede un destino segnato (decisivo in questo il parere del cattivo). E lui alla fine si convince e va dalla Maddalena rinunciando al sacrificio. Bella prova, anche per la scrittura e la resa del personaggio di Gesù Cristo, il quale qui preferisce far prevalere la natura divina su quella umana (trovo un miracolo non solo far saltare via i chiodi e scendere dalla croce, ma andarsene impunito con la Maddalena). Certo, c'è anche il colpo di scena del salvataggio dei due ladroni, e questo senza strali da parte del Padre a ribadire la sua natura divina (fatta anche della capacità di dare la grazia in extremis). Lo trovo un ulteriore miracolo. Il modo di parlare dei ladroni ci sta, perché non erano certo i dotti del Tempio.
Attento:
Rabbi. Perché è un titolo onorifico.
I ladroni parlano di dolore che lui avrebbe inflitto loro (in realtà, affermazione discutibile, perché Dio ha dato il libero arbitrio, ecco, io magari metterei da parte sua una parola di perdono:"Sì, esiste il male, lo avete commesso ed è stato un errore nella Creazione che io sono chiamato a riparare", così si comprenderebbe meglio perché salva il ladrone cattivo. Ma questo è un mio parere.
Attento:
Rabbi. Perché è un titolo onorifico.
I ladroni parlano di dolore che lui avrebbe inflitto loro (in realtà, affermazione discutibile, perché Dio ha dato il libero arbitrio, ecco, io magari metterei da parte sua una parola di perdono:"Sì, esiste il male, lo avete commesso ed è stato un errore nella Creazione che io sono chiamato a riparare", così si comprenderebbe meglio perché salva il ladrone cattivo. Ma questo è un mio parere.
- Mauro Lenzi
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Re: Golgota
Rispondo come commentatore "guest" perché chiacchierando con Andrea, ho proposto di dare un parere alla sua opera e abbiamo concordato che scrivere qui i miei pareri sarebbe stato utile anche ad altri.
Di solito non commento molto sul tema, ma qui c'è stato del coraggio a mettere un protagonista così impegnativo. Ne ho apprezzato molto la fragilità e l'insicurezza di fondo, in altre parole l'umanità.
Ora vediamo cosa potrei suggerire... (un altro giro di grappa barricata trentina e parto!)
Devono prendermi di peso in tre per stendermi sopra la fonte del mio supplizio. Vedo arrivare i chiodi e un martello. Ho paura, così tanta paura che non riesco a deglutire.
Un angoscioso crescendo e...
Mi inchiodano piedi e mani sul legno.
Mi concludi la scena con questo asettico mini raccontato? :| Non una sensazione, niente di niente?
Spettatori in attesa da ore per non perdersi nemmeno un secondo dello spettacolo.
Qui ammetto la mia ignoranza: sono dubbioso che ragionassero in ore, ma in secondi credo proprio di no.
il cattivo ladrone apre la bocca,
mi era piaciuta la descrizione vaga di "uomo", ma al passaggio dopo è già diventato il "cattivo ladrone" che mi sa di etichetta da testo religioso.
In generale, dopo un buon inizio, concordo che i dialoghi diventino leziosi e meno convincenti. Credo che in una seconda stesura ci sarebbe da intervenire soprattutto in quella parte.
Il futuro non esiste, tesoro.
Il "tesoro" mi stona, mi fa impiegato che rincasa e chiede cosa c'è per cena. Anche solo "amore mio", che non è nulla di che, mi sarebbe sembrato più coinvolgente.
due note:
– Adesso basta! Tu stai bestemm…!
Fermo con gli occhi il buon ladrone, intervenuto in mia difesa.
Copio e incollo quanto ho scritto su questo, nella risposta a un commento nel mio racconto.
In base alla mia formazione (ignoro se ci siano scuole/formatori che insegnino diversamente):
- il trattino lungo (em-dash) va usato quando la frase viene interrotta di colpo (di solito per motivi non dipendenti dalla volontà di chi la pronuncia);
- i puntini di sospensione quando chi la pronuncia la lascia in sospeso (di solito volontariamente).
In questo caso direi proprio che la battuta viene interrotta di colpo e non lasciata in sospeso, visto come l'ha troncata.
E una motivazioni l'avrei avuta.
Per editing.
Curioso il finale, mi è piaciuto per l'importante cambiamento rispetto alla storia classica e, per quello che ritengo di aver capito, anche il messaggio conclusivo. L'ho sentito molto vicino a me questo Gesù.
Di solito non commento molto sul tema, ma qui c'è stato del coraggio a mettere un protagonista così impegnativo. Ne ho apprezzato molto la fragilità e l'insicurezza di fondo, in altre parole l'umanità.
Ora vediamo cosa potrei suggerire... (un altro giro di grappa barricata trentina e parto!)
Devono prendermi di peso in tre per stendermi sopra la fonte del mio supplizio. Vedo arrivare i chiodi e un martello. Ho paura, così tanta paura che non riesco a deglutire.
Un angoscioso crescendo e...
Mi inchiodano piedi e mani sul legno.
Mi concludi la scena con questo asettico mini raccontato? :| Non una sensazione, niente di niente?
Spettatori in attesa da ore per non perdersi nemmeno un secondo dello spettacolo.
Qui ammetto la mia ignoranza: sono dubbioso che ragionassero in ore, ma in secondi credo proprio di no.
il cattivo ladrone apre la bocca,
mi era piaciuta la descrizione vaga di "uomo", ma al passaggio dopo è già diventato il "cattivo ladrone" che mi sa di etichetta da testo religioso.
In generale, dopo un buon inizio, concordo che i dialoghi diventino leziosi e meno convincenti. Credo che in una seconda stesura ci sarebbe da intervenire soprattutto in quella parte.
Il futuro non esiste, tesoro.
Il "tesoro" mi stona, mi fa impiegato che rincasa e chiede cosa c'è per cena. Anche solo "amore mio", che non è nulla di che, mi sarebbe sembrato più coinvolgente.
due note:
– Adesso basta! Tu stai bestemm…!
Fermo con gli occhi il buon ladrone, intervenuto in mia difesa.
Copio e incollo quanto ho scritto su questo, nella risposta a un commento nel mio racconto.
In base alla mia formazione (ignoro se ci siano scuole/formatori che insegnino diversamente):
- il trattino lungo (em-dash) va usato quando la frase viene interrotta di colpo (di solito per motivi non dipendenti dalla volontà di chi la pronuncia);
- i puntini di sospensione quando chi la pronuncia la lascia in sospeso (di solito volontariamente).
In questo caso direi proprio che la battuta viene interrotta di colpo e non lasciata in sospeso, visto come l'ha troncata.
E una motivazioni l'avrei avuta.
Per editing.
Curioso il finale, mi è piaciuto per l'importante cambiamento rispetto alla storia classica e, per quello che ritengo di aver capito, anche il messaggio conclusivo. L'ho sentito molto vicino a me questo Gesù.
Re: Golgota
Ciao Andrea, io amo le storie d’amore che finiscono bene, ma questa storia mi lascia perplessa. L’inizio mi è piaciuto molto, con le considerazioni del protagonista, ma poi non riesco a mantenere con te il patto di incredulità per varie ragioni, una delle quali è che manca l’immedesimazione nel personaggio, quando Gesù arriva in cima al Golgota dovrebbe essere già distrutto, con la corona di spine sulla testa, e la considerazione riguardo la sua nudità, seppure mi piaccia, mi sembra il minore dei problemi. Poi ci sono i dialoghi da bar, mentre i tre sono inchiodati e sofferenti sulla croce. Insomma, l’idea mi piace ma secondo me va riscritta con più attenzione ai particolari.
A rileggerti e buona Edition!
A rileggerti e buona Edition!
Re: Golgota
Ciao Andrea,
ho pensato molto al commento che avrei fatto di questo racconto.
In generale, il testo è scorrevole, il finale interessante, si legge bene.
La difficoltà principale della scelta (coraggiosa) di un protagonista tanto impegnativo, è fare immedesimare il lettore con il personaggio. La storia di Gesù la sappiamo tutti (mi hanno spogliato, lasciato la stoffa, arrivano i chiodi...), quindi avrei dato meno spazio a questa e più ai pensieri del protagonista. La scelta della prima persona aiuta, ma il registro linguistico non sempre: esclamazioni come "Padre mio, che dolore!" così come i dialoghi dei ladroni non sono particolarmente realistiche. E visto che vogliamo rendere più umano questo Gesù innamorato, avrei snellito e semplificato il testo.
Per quanto riguarda la coerenza con il tema, sicuramente c'è, ma a me pare un po' forzata.
In bocca al lupo!
Ilaria
ho pensato molto al commento che avrei fatto di questo racconto.
In generale, il testo è scorrevole, il finale interessante, si legge bene.
La difficoltà principale della scelta (coraggiosa) di un protagonista tanto impegnativo, è fare immedesimare il lettore con il personaggio. La storia di Gesù la sappiamo tutti (mi hanno spogliato, lasciato la stoffa, arrivano i chiodi...), quindi avrei dato meno spazio a questa e più ai pensieri del protagonista. La scelta della prima persona aiuta, ma il registro linguistico non sempre: esclamazioni come "Padre mio, che dolore!" così come i dialoghi dei ladroni non sono particolarmente realistiche. E visto che vogliamo rendere più umano questo Gesù innamorato, avrei snellito e semplificato il testo.
Per quanto riguarda la coerenza con il tema, sicuramente c'è, ma a me pare un po' forzata.
In bocca al lupo!
Ilaria
- Davide Di Tullio
- Messaggi: 298
Re: Golgota
Ciao Andrea
Piacere di leggerti. Ho trovato l'idea di un racconto su Gesù azzeccata. Hai cominciato bene, poi però alla fine il racconto ha perso un po' di mordente, a mio avviso. Sei riuscito a far salire la tensione egregiamente, poi però tutto si è sgonfiato come un palloncino, forse perché hai avuto fretta di chiudere. Il messaggio nel sottotesto è interessante, tuttavia.
Stilisticamente è gestito abbastanza bene, ma qua e la spunta la voce del narratore onnisciente. Chiama "cattivo ladrone" un personaggio, prima che Gesù sappia chi sia, e fai la stessa cosa con l'altro personaggio. O ancora "salvarci il culo" è un po' troppo per la Palestina del tempo. Hai commesso una piccola ingenuità che però ha interferito con la sospensione dell'incredulità. Peccato.
Nel complesso, una prova interessante.
a rileggerci!
Piacere di leggerti. Ho trovato l'idea di un racconto su Gesù azzeccata. Hai cominciato bene, poi però alla fine il racconto ha perso un po' di mordente, a mio avviso. Sei riuscito a far salire la tensione egregiamente, poi però tutto si è sgonfiato come un palloncino, forse perché hai avuto fretta di chiudere. Il messaggio nel sottotesto è interessante, tuttavia.
Stilisticamente è gestito abbastanza bene, ma qua e la spunta la voce del narratore onnisciente. Chiama "cattivo ladrone" un personaggio, prima che Gesù sappia chi sia, e fai la stessa cosa con l'altro personaggio. O ancora "salvarci il culo" è un po' troppo per la Palestina del tempo. Hai commesso una piccola ingenuità che però ha interferito con la sospensione dell'incredulità. Peccato.
Nel complesso, una prova interessante.
a rileggerci!
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: Golgota
Yeah! Calvario con twist finale!
Non so se filosoficamente posso condividere fino in fondo le critiche del ladrone che riescono a convincere il "Figlio dell'uomo" ad abbandonare la croce, ma l'idea è davvero originale.
I vicini?
I "vicini" sono i due ladroni, immagino. Beh, secondo me l'accezione del tema era evidentemente altra e, necessariamente, il tuo lavoro deve scontare una distanza dal tema enorme.
Per assurdo avrei potuto postare uno qualsiasi dei racconti che ho nel cassetto, perché qualcosa di "strano" e "vicino" ce lo trovo.
Il racconto mi ha suggerito una domanda: se fosse andata così, oggi il mondo si troverebbe sotto il dominio di un immortale retto, giusto ed eterno?
A rileggerci presto.
Wladimiro
Non so se filosoficamente posso condividere fino in fondo le critiche del ladrone che riescono a convincere il "Figlio dell'uomo" ad abbandonare la croce, ma l'idea è davvero originale.
I vicini?
I "vicini" sono i due ladroni, immagino. Beh, secondo me l'accezione del tema era evidentemente altra e, necessariamente, il tuo lavoro deve scontare una distanza dal tema enorme.
Per assurdo avrei potuto postare uno qualsiasi dei racconti che ho nel cassetto, perché qualcosa di "strano" e "vicino" ce lo trovo.
Il racconto mi ha suggerito una domanda: se fosse andata così, oggi il mondo si troverebbe sotto il dominio di un immortale retto, giusto ed eterno?
A rileggerci presto.
Wladimiro
Re: Golgota
Ciao Andrea,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. Un Cristo umano che non sa chi sia e porta il suo amore per Maddalena. Tema già usato diverse volte, ma che hai saputo impreziosire con buone intuizioni e con un twist finale che hanno reso il racconto una buonissima prova. Bellissimi i personaggi dei due ladroni che disquisiscono sull’identità di “quello di mezzo” e che ribaltano la storia nel finale.
Dialoghi efficaci, forse a tratti inverosimili visto che sono appesi a una croce e ogni tanto pare si dimentichino delle loro sofferenze. Con più tempo e più caratteri, forse, il finale poteva essere sviluppato un po’ di più.
Alla prossima
Emanuela
il tuo racconto mi è piaciuto molto. Un Cristo umano che non sa chi sia e porta il suo amore per Maddalena. Tema già usato diverse volte, ma che hai saputo impreziosire con buone intuizioni e con un twist finale che hanno reso il racconto una buonissima prova. Bellissimi i personaggi dei due ladroni che disquisiscono sull’identità di “quello di mezzo” e che ribaltano la storia nel finale.
Dialoghi efficaci, forse a tratti inverosimili visto che sono appesi a una croce e ogni tanto pare si dimentichino delle loro sofferenze. Con più tempo e più caratteri, forse, il finale poteva essere sviluppato un po’ di più.
Alla prossima
Emanuela
Re: Golgota
Ciao Andrea,
sono curioso di sapere come sarebbe oggi il presente se fosse andata così =)
La crocifissione è un tema spinoso e che è stato ripreso in molti modi, direi che è la prima volta che lo leggo in questi termini.
Quindi l'idea secondo me è molto valida.
Su altri aspetti del racconto sono più dubbioso.
All'inizio quando Gesù viene inchiodato secondo me manca la sensazione di quanto stia per avvenire.
Sentirsi ficcare un chiodo nel palmo deve essere terribile e ancora più terribile (cosa che hai fatto notare) è l'attesa che ciò avvenga. Quindi bene che hai sottolineato questo aspetto ma non si avverte nel racconto il dolore che si prova.
Sui dialoghi sarebbe da stare attenti sull'utilizzo dei trattini e di come mettere le maiuscole o meno quando si intramezza una frase nel dialogo.
"Es1. La ami, vero? – mi volto, c’è un altro crocifisso alla mia destra
andrebbe: La ami,vero? - Mi volto..."
"Es2. tuo padre di salvarci il culo! – alla mia sinistra
andrebbe: tuo padre di salvarci il culo! - Alla mia sinistra"
Altre cose a riguardo ho letto che Mauro te le ha fatte notare.
Il finale molto buono perché si riaggancia anche con le considerazioni iniziali: un buona circolarità.
ciao
Fabio
sono curioso di sapere come sarebbe oggi il presente se fosse andata così =)
La crocifissione è un tema spinoso e che è stato ripreso in molti modi, direi che è la prima volta che lo leggo in questi termini.
Quindi l'idea secondo me è molto valida.
Su altri aspetti del racconto sono più dubbioso.
All'inizio quando Gesù viene inchiodato secondo me manca la sensazione di quanto stia per avvenire.
Sentirsi ficcare un chiodo nel palmo deve essere terribile e ancora più terribile (cosa che hai fatto notare) è l'attesa che ciò avvenga. Quindi bene che hai sottolineato questo aspetto ma non si avverte nel racconto il dolore che si prova.
Sui dialoghi sarebbe da stare attenti sull'utilizzo dei trattini e di come mettere le maiuscole o meno quando si intramezza una frase nel dialogo.
"Es1. La ami, vero? – mi volto, c’è un altro crocifisso alla mia destra
andrebbe: La ami,vero? - Mi volto..."
"Es2. tuo padre di salvarci il culo! – alla mia sinistra
andrebbe: tuo padre di salvarci il culo! - Alla mia sinistra"
Altre cose a riguardo ho letto che Mauro te le ha fatte notare.
Il finale molto buono perché si riaggancia anche con le considerazioni iniziali: un buona circolarità.
ciao
Fabio
Re: Golgota
Idea molto buona, ma lo sviluppo mi sembra presentare dei problemi. Più che altro l'impressione è che ti dilunghi troppo e lasci poco spazio al finale arrivandoci con poco pathos. Forse dialoghi più serrati riducendo al minimo tutto il resto avrebbero aiutato permettendoti di indagare con più efficacia l'inquietudine di Gesù. E allora eccomi arrivare al punto: perdi sul fronte caratteri. Questa impostazione che hai scelto non è funzionale alla dimensione finale. Per me un pollice ni tendente assolutamente al positivo, ma va riscritto con una diversa strategia in testa.
Re: Golgota
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. E in modo coraggioso. Questa versione di Gesù si avvicina molto a quella dei Catari (secondo la loro eresia, aveva lasciato il corpo di carne e assistito sotto forma di spirito alla Crocifissione ridendo). I suoi vicini, i due ladroni, l’uno buono e l’altro cattivo, in questo caso gli fanno da “diavoletti di Cartesio”, lo smuovono da quello che lui crede un destino segnato (decisivo in questo il parere del cattivo). E lui alla fine si convince e va dalla Maddalena rinunciando al sacrificio. Bella prova, anche per la scrittura e la resa del personaggio di Gesù Cristo, il quale qui preferisce far prevalere la natura divina su quella umana (trovo un miracolo non solo far saltare via i chiodi e scendere dalla croce, ma andarsene impunito con la Maddalena). Certo, c'è anche il colpo di scena del salvataggio dei due ladroni, e questo senza strali da parte del Padre a ribadire la sua natura divina (fatta anche della capacità di dare la grazia in extremis). Lo trovo un ulteriore miracolo. Il modo di parlare dei ladroni ci sta, perché non erano certo i dotti del Tempio.
Attento:
Rabbi. Perché è un titolo onorifico.
I ladroni parlano di dolore che lui avrebbe inflitto loro (in realtà, affermazione discutibile, perché Dio ha dato il libero arbitrio, ecco, io magari metterei da parte sua una parola di perdono:"Sì, esiste il male, lo avete commesso ed è stato un errore nella Creazione che io sono chiamato a riparare", così si comprenderebbe meglio perché salva il ladrone cattivo. Ma questo è un mio parere.
Ciao Alexandra, grazie per aver apprezzato alcuni risvolti di questo racconto. Concordo con la tua linea di pensiero: i dialoghi troppo densi (ho avuto la fretta e l'illusione di focalizzare l'intreccio nelle parole del cattivo ladrone) risultano alla fine poco funzionali alla tematica che dovrebbe sostenere l'impianto narrativo.
La dottrina dei Catari non la conoscevo, ed è un'altra delle molte cose che ho imparato da te. Non sarà l'ultima.
A presto
Re: Golgota
Mauro Lenzi ha scritto:Rispondo come commentatore "guest" perché chiacchierando con Andrea, ho proposto di dare un parere alla sua opera e abbiamo concordato che scrivere qui i miei pareri sarebbe stato utile anche ad altri.
Di solito non commento molto sul tema, ma qui c'è stato del coraggio a mettere un protagonista così impegnativo. Ne ho apprezzato molto la fragilità e l'insicurezza di fondo, in altre parole l'umanità.
Ora vediamo cosa potrei suggerire... (un altro giro di grappa barricata trentina e parto!)
Devono prendermi di peso in tre per stendermi sopra la fonte del mio supplizio. Vedo arrivare i chiodi e un martello. Ho paura, così tanta paura che non riesco a deglutire.
Un angoscioso crescendo e...
Mi inchiodano piedi e mani sul legno.
Mi concludi la scena con questo asettico mini raccontato? :| Non una sensazione, niente di niente?
Spettatori in attesa da ore per non perdersi nemmeno un secondo dello spettacolo.
Qui ammetto la mia ignoranza: sono dubbioso che ragionassero in ore, ma in secondi credo proprio di no.
il cattivo ladrone apre la bocca,
mi era piaciuta la descrizione vaga di "uomo", ma al passaggio dopo è già diventato il "cattivo ladrone" che mi sa di etichetta da testo religioso.
In generale, dopo un buon inizio, concordo che i dialoghi diventino leziosi e meno convincenti. Credo che in una seconda stesura ci sarebbe da intervenire soprattutto in quella parte.
Il futuro non esiste, tesoro.
Il "tesoro" mi stona, mi fa impiegato che rincasa e chiede cosa c'è per cena. Anche solo "amore mio", che non è nulla di che, mi sarebbe sembrato più coinvolgente.
due note:
– Adesso basta! Tu stai bestemm…!
Fermo con gli occhi il buon ladrone, intervenuto in mia difesa.
Copio e incollo quanto ho scritto su questo, nella risposta a un commento nel mio racconto.
In base alla mia formazione (ignoro se ci siano scuole/formatori che insegnino diversamente):
- il trattino lungo (em-dash) va usato quando la frase viene interrotta di colpo (di solito per motivi non dipendenti dalla volontà di chi la pronuncia);
- i puntini di sospensione quando chi la pronuncia la lascia in sospeso (di solito volontariamente).
In questo caso direi proprio che la battuta viene interrotta di colpo e non lasciata in sospeso, visto come l'ha troncata.
E una motivazioni l'avrei avuta.
Per editing.
Curioso il finale, mi è piaciuto per l'importante cambiamento rispetto alla storia classica e, per quello che ritengo di aver capito, anche il messaggio conclusivo. L'ho sentito molto vicino a me questo Gesù.
Ciao Mauro, concordo con te. Manca il flusso sensoriale del dolore nella prima scena. Spero di farne tesoro per migliorare questo punto di vista nel futuro.
Giusto il giudizio sull'espressione "cattivo ladrone". Non è solo didascalico, è anche raccontato. Gesù non può sapere che è un cattivo ladrone o comunque non è la prima cosa a cui d'istinto dovrebbe pensare mentre lui gli parla.
Sulla fumosità dei dialoghi non posso che confermare la tua impressione. Io ne ho avuto consapevolezza rileggendo il testo l'indomani del Contest.
A presto
Re: Golgota
megagenius ha scritto:Ciao Andrea! Benvenuto nell'Ottava Era e lieto di commentarti!
E' stato più forte di me: questo racconto mi ha indispettito molto. Quando leggi un testo e sei insofferente, non è buon segno. Sono arrivato a fatica alla fine. Non è scritto malaccio, è anche interessante la reinterpretazione dell’episodio tradizionale della morte di Cristo, però è eccessivo, didascalico in modo fastidioso, prolisso, ammazza l’interesse, i “compagni di sventura” di Gesù parlano come maestrini, e sanno tutto, chissà perché.
Lo so, con questo commento risulterò antipatico, ma chi mi conosce come “valutatore” a Minuti Contati, sa che il 50% del feedback è fatto di sensazioni e istinto, poi viene un’analisi tecnica più ragionata.
Il mio consiglio è: snellire, semplificare, rendere una storia attrattiva, ove possibile. Magari si poteva raccontare l’episodio della crocifissione da un punto di vista inedito: chessò quello di un soldato romano, o addirittura quello di Dio seccato per l’inconveniente della condanna del Figlio… insomma cose così.
Sorvolo sui consigli tecnici perché chi mi precede ha fatto un buon lavoro.
La valutazione complessiva non è positiva (almeno per me), mi dispiace.
In bocca al lupo per l’Edition!
Emiliano.
Ciao Emiliano, ci sei andato giù pesante ma va bene così. Le critiche (anche le più acri come la tua) se metabolizzate mi stimolano.
Per cui incasso la tua lavata di capo e da qui riparto.
Nella tua stroncatura parli di fastidio, di dispetto e di insofferenza. Vorrei capire la ragione di questa reazione perchè in realtà non le dai una motivazione. Il testo ti risulta furbetto, oppure ideologicamente offensivo, o c'è dell'altro? Le mie domande nascono da semplice curiosità. Ma forse non è questo il giusto ambito per averne risposta.
A presto.
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