[A] Zumba Dumba Dumba
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[A] Zumba Dumba Dumba
Zumba Dumba Dumba
di Francesca Nozzolillo
Ok. Niente panico. Può sembrare difficile, ma non lo è… ti sei allenato con i capretti per tanto
tempo, non sarà troppo diverso. Vai lì, prendi il coltello di vetro, mossa secca e passa la paura.
Ok, meglio ripassare: era ‘zumba dumba dumba… zumba aele dumba…’ poi…? di nuovo
zumba? Cristo! No scusa. Diavolo! Certo sembra una cavolo di filastrocca… non potevano
farla più facile? Tipo: ‘Vieni a noi signore del male?’ o ‘Noi ti invochiamo angelo oscuro?’
Dovevano proprio fare i complicati, le cose semplici non gli piacciono. E questo cacchio di
perizoma mi sta segando le pal…
O diavolo si è svegliata.
O diavolo.
Panico. Calmati. Sapevi che sarebbe successo… te lo avevano detto: ‘La ragazza a un certo
punto si sveglierà… per ascendere deve poter assaporare il momento della morte.’
Non sono fatto per questo lavoro. Che mi è saltato in testa? Non potevo fare lo scout come
tutti i ragazzini della mia età? Però la tunica mi dona… dai che finita sta storiaccia me ne
vado a Ibiza!
...
Il Maestro mi ha indicato…
Tocca a me. Tocca a me.
Ora stai tranquillo. Il Maestro ha detto che la cacarella viene a un sacco di adepti. Chissà se
anche la nausea…? Ma si, sicuramente.
Ok. Ora cammina, piano, adagio. Non inciampare, qualunque cosa accada NON inciampare.
Siete tutti intorno, perchè non mi lasciate respirare?
Ehm… ciao. Scusa, giuro non ho niente contro di te. Non vorrei ucciderti, ma altrimenti il
diploma col cavolo che…
HA INIZIATO A URLARE.
Calmati. Calmati. Se urla non ce la faccio. Se continua giuro che me la faccio sotto.
Oh grazie Maestro. Quel calzino in bocca la farà soffocare… vabbè, morta per morta.
Ora prendi il coltello… prendilo… piano… com’era la formula? Ah si!
<< ZUMBA DUMBA DUMBA... ZUMBA AELE DUMBA. >> ‘Sei un fico della madonna, gli
annales oscuri parleranno di te per secoli.’ << ZUMBA DUMBA DUMBA… >> ‘Vai così… vai
così ragazzo! ‘ << ZUMBA…. AELE…. >> ‘come diavolo era?’ << RUMBA?’ >>
…
Non ci posso credere.
...
Lo hai fatto cadere.
Si è spaccato.
…
Ti stanno guardando tutti. Fa qualcosa!
Dio ti prego aiutami…
Ok. Ci sei. Fanculo il coltello! Ora la strangolo! Buahahaha amica mia non hai scampo!
No… non ce la faccio. Non guardarmi così, con quegli occhi fuori dalle orbite… sai che non è
niente di personale.
NON METTETEMI FRETTA OK? HO TUTTO SOTTO CONTROLLO! Gli sto solo facendo….
com’era? ‘assaporare il momento della morte’...
…
… lei mi sembra un po’ agitatella...
Ehh... non si starà dimenando un po’ troppo? quelle sono convulsioni? Maestro… ? Ma…
maestro? è normale che…? non mi sembra in gran forma… forse quel calzino… ehm… la
sta…? mmh…
IBIZA STO ARRIVANDO!
di Francesca Nozzolillo
Ok. Niente panico. Può sembrare difficile, ma non lo è… ti sei allenato con i capretti per tanto
tempo, non sarà troppo diverso. Vai lì, prendi il coltello di vetro, mossa secca e passa la paura.
Ok, meglio ripassare: era ‘zumba dumba dumba… zumba aele dumba…’ poi…? di nuovo
zumba? Cristo! No scusa. Diavolo! Certo sembra una cavolo di filastrocca… non potevano
farla più facile? Tipo: ‘Vieni a noi signore del male?’ o ‘Noi ti invochiamo angelo oscuro?’
Dovevano proprio fare i complicati, le cose semplici non gli piacciono. E questo cacchio di
perizoma mi sta segando le pal…
O diavolo si è svegliata.
O diavolo.
Panico. Calmati. Sapevi che sarebbe successo… te lo avevano detto: ‘La ragazza a un certo
punto si sveglierà… per ascendere deve poter assaporare il momento della morte.’
Non sono fatto per questo lavoro. Che mi è saltato in testa? Non potevo fare lo scout come
tutti i ragazzini della mia età? Però la tunica mi dona… dai che finita sta storiaccia me ne
vado a Ibiza!
...
Il Maestro mi ha indicato…
Tocca a me. Tocca a me.
Ora stai tranquillo. Il Maestro ha detto che la cacarella viene a un sacco di adepti. Chissà se
anche la nausea…? Ma si, sicuramente.
Ok. Ora cammina, piano, adagio. Non inciampare, qualunque cosa accada NON inciampare.
Siete tutti intorno, perchè non mi lasciate respirare?
Ehm… ciao. Scusa, giuro non ho niente contro di te. Non vorrei ucciderti, ma altrimenti il
diploma col cavolo che…
HA INIZIATO A URLARE.
Calmati. Calmati. Se urla non ce la faccio. Se continua giuro che me la faccio sotto.
Oh grazie Maestro. Quel calzino in bocca la farà soffocare… vabbè, morta per morta.
Ora prendi il coltello… prendilo… piano… com’era la formula? Ah si!
<< ZUMBA DUMBA DUMBA... ZUMBA AELE DUMBA. >> ‘Sei un fico della madonna, gli
annales oscuri parleranno di te per secoli.’ << ZUMBA DUMBA DUMBA… >> ‘Vai così… vai
così ragazzo! ‘ << ZUMBA…. AELE…. >> ‘come diavolo era?’ << RUMBA?’ >>
…
Non ci posso credere.
...
Lo hai fatto cadere.
Si è spaccato.
…
Ti stanno guardando tutti. Fa qualcosa!
Dio ti prego aiutami…
Ok. Ci sei. Fanculo il coltello! Ora la strangolo! Buahahaha amica mia non hai scampo!
No… non ce la faccio. Non guardarmi così, con quegli occhi fuori dalle orbite… sai che non è
niente di personale.
NON METTETEMI FRETTA OK? HO TUTTO SOTTO CONTROLLO! Gli sto solo facendo….
com’era? ‘assaporare il momento della morte’...
…
… lei mi sembra un po’ agitatella...
Ehh... non si starà dimenando un po’ troppo? quelle sono convulsioni? Maestro… ? Ma…
maestro? è normale che…? non mi sembra in gran forma… forse quel calzino… ehm… la
sta…? mmh…
IBIZA STO ARRIVANDO!
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Ciao Francesca =)
Dal titolo credevo che il tuo racconto parlasse di zumba e palestre, ma alla seconda riga era già chiaro che avevo preso un granchio. Affronti il tema delle sette sataniche con un'ironia sorprendente, tanto che un omicidio è riuscito a strapparmi una mezza risata. Il coltello che si rompe diventa un ulteriore elemento di ironia, oltre a far crescere il panico del protagonista.
Complimenti davvero!
P.S. Ma davvero le sette sataniche vanno a Ibiza? ;-)
Dal titolo credevo che il tuo racconto parlasse di zumba e palestre, ma alla seconda riga era già chiaro che avevo preso un granchio. Affronti il tema delle sette sataniche con un'ironia sorprendente, tanto che un omicidio è riuscito a strapparmi una mezza risata. Il coltello che si rompe diventa un ulteriore elemento di ironia, oltre a far crescere il panico del protagonista.
Complimenti davvero!
P.S. Ma davvero le sette sataniche vanno a Ibiza? ;-)
Sicuramente originalissimo e molto ironico. Qui si è guastato il sangue freddo, la determinazione, lasciando spazio alla paura, giusto ?
Un racconto molto “fresco”, molto “dinamico”.
Bello come il protagonista pensa, nel momento dell”iniziazione”, del perché non poteva, come fanno tutti i ragazzetti non coinvolti nel satanismo, organizzare una vacanza a Ibiza, nel senso che in quel momento gli manca la normalità, se ho capito bene?
Fa sorridere il pensiero che un satanista incappucciato pensi a una vacanza a Ibiza prima come alternativa ad un omicidio, poi come premio di consolazione , infine scappa. E' questo il senso che io ho dato ad Ibiza. Bella la descrizione della vittima, che si agita come una che .. sta per essere sacrificata. Bella idea sviluppata con lo stile giusto.
Un racconto molto “fresco”, molto “dinamico”.
Bello come il protagonista pensa, nel momento dell”iniziazione”, del perché non poteva, come fanno tutti i ragazzetti non coinvolti nel satanismo, organizzare una vacanza a Ibiza, nel senso che in quel momento gli manca la normalità, se ho capito bene?
Fa sorridere il pensiero che un satanista incappucciato pensi a una vacanza a Ibiza prima come alternativa ad un omicidio, poi come premio di consolazione , infine scappa. E' questo il senso che io ho dato ad Ibiza. Bella la descrizione della vittima, che si agita come una che .. sta per essere sacrificata. Bella idea sviluppata con lo stile giusto.
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Ciao Francesca.
Il tuo racconto mi ha molto divertito mi piace molto lo humour nero anche se in questo caso specifico mi sembra più che altro grigio. Non saprei è come se manca qualcosa ma non saprei dirti cosa... però il tema è affrontato in modo molto originale e immaginando la scena non si può che sorridere! Molto carino davvero!
Il tuo racconto mi ha molto divertito mi piace molto lo humour nero anche se in questo caso specifico mi sembra più che altro grigio. Non saprei è come se manca qualcosa ma non saprei dirti cosa... però il tema è affrontato in modo molto originale e immaginando la scena non si può che sorridere! Molto carino davvero!
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L’inizio è intrigante: ci si chiede cosa combinerà questo satanista sfigato e ci si aspetta che tutto il rito vada a finire in farsa. Quando invece poi la ragazza muore davvero (perchè muore davvero, no?), tutta la burletta stride con questo dato che comico non può essere. Inoltre il finale arriva un po’ troppo bruscamente e la psicologia del protagonista è un poco ballerina: all’inizio è agitato, poi si compiace della violenza e poi ancora torna ansioso, e infine dopo l’omicidio pensa a Ibiza; non so, non mi pare verosimile.
Ti dirò la verità. A una prima lettura non mi era piaciuto affatto. Alla seconda così così. Alla terza ho iniziato ad apprezzarlo davvero :) mi piace questo altalenare del protagonista, è chiaro come abbia paura e sia emozionato per... ehm... il suo primo sacrificio? Tenta solo di farsi coraggio ma ad ogni mossa falsa e inaspettata della vittima ritorna la paura ed ecco che cerca nuovamente di non farsi prendere dal panico. Il tutto è reso in maniera molto divertente, la scrittura è assolutamente scorrevole e piacevole da leggere e non ti nascondo che mi ha strappato anche qualche risata.
Solo il finale mi pare alquanto confuso. Dopo essere entrati così nitidamente nei pensieri del protagonista in quelle ultime 2 stringhe non si comprende più cosa stia facendo|succedendo. "IBIZA STO ARRIVANDO" ti fa intuire che forse ce l'ha fatta ma mi lascia con un po' di amaro in bocca, ecco.
Solo il finale mi pare alquanto confuso. Dopo essere entrati così nitidamente nei pensieri del protagonista in quelle ultime 2 stringhe non si comprende più cosa stia facendo|succedendo. "IBIZA STO ARRIVANDO" ti fa intuire che forse ce l'ha fatta ma mi lascia con un po' di amaro in bocca, ecco.
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Salve a tutti!
Intanto grazie per i complimenti! Provo a spiegare le mie intenzioni: un ragazzino sui 17 anni, adepto di una setta satanica e dopo anni di 'studi' e 'esercitazioni' su poveri capretti indifesi, finalmente si trova ad affrontare la prova finale: il suo primo omicidio, che lo farà entrare a piedi pari nella setta (immaginatevelo come l'esame di maturità) Succede che, per sua disattenzione, il coltello di vetro con cui dovrebbe ammazzare la sfortunata vittima cade e si rompe e lui si trova a dover comunque completare l'opera... senza sapere come fare. Ecco che entra nel panico, pensa di strangolarla (ma non ci riesce, perchè nel profondo è un ragazzetto normale) e alla fine il 'deus ex machina' interviene e la ragazza muore soffocata dal calzino che il maestro ha usato per zittire le sue urla. Ibiza rappresenta il 'viaggio di maturità' del nostro protagonista... forse non sono riuscita a rendere bene cosa succede sul finale (essendo un flusso di pensieri, temevo di cadere nello spiegotto) ma l'idea era questa :)
Intanto grazie per i complimenti! Provo a spiegare le mie intenzioni: un ragazzino sui 17 anni, adepto di una setta satanica e dopo anni di 'studi' e 'esercitazioni' su poveri capretti indifesi, finalmente si trova ad affrontare la prova finale: il suo primo omicidio, che lo farà entrare a piedi pari nella setta (immaginatevelo come l'esame di maturità) Succede che, per sua disattenzione, il coltello di vetro con cui dovrebbe ammazzare la sfortunata vittima cade e si rompe e lui si trova a dover comunque completare l'opera... senza sapere come fare. Ecco che entra nel panico, pensa di strangolarla (ma non ci riesce, perchè nel profondo è un ragazzetto normale) e alla fine il 'deus ex machina' interviene e la ragazza muore soffocata dal calzino che il maestro ha usato per zittire le sue urla. Ibiza rappresenta il 'viaggio di maturità' del nostro protagonista... forse non sono riuscita a rendere bene cosa succede sul finale (essendo un flusso di pensieri, temevo di cadere nello spiegotto) ma l'idea era questa :)
Racconto delizioso, sempre più esilarante via via che uno lo rilegge. L'altalena nella testa del protagonista, ora terrorizzato, ora concentrato su pensieri normali da liceale, crea una situazione completamente surreale che ho apprezzato moltissimo. Anche tutto il contesto attorno, la formula idiota, il perizoma, e infine il calzino, hai buttato sul ridicolo un contesto in cui uno non si aspetterebbe di ridere, ma hai avuto il buon senso di lasciare che la vittima del sacrificio morisse comunque, come da copione. Complimenti, bel pezzo!
Benvenuta nell'Arena, Francesca. Noto con piacere che sei arrivata già munita di coltello per la pugna. Acc. t'è caduto, s'è spezzato, no problem, usi i pugni.
Gran stile, essenziale, diretto, visuale, mai banale. Ci fai entrare nei pensieri di questo ragazzino intento in qualcosa di più grande di lui mostrandoci come riesce ad accettarlo e filtrandolo attraverso il setaccio del suo conosciuto: dalle canzoncine per darsi un ritmo a Ibiza come meta finale per festeggiare e rilassarsi. Decisamente godibili tutti i piccoli dettagli che semini, dal perizoma che stringe al suo vezzeggiarsi con la tunica. Molto visuale il narrato ed efficaci i passaggi importanti, anche divertenti. Vedo un solo problema: la frase finale giunge meno equilibrata rispetto a tutto il resto, troppo improvvisa e troncante. Un racconto che mi ha divertito e mai stancato, originale per giunta. Sollazzato, t'assegno un pollice su.
Gran stile, essenziale, diretto, visuale, mai banale. Ci fai entrare nei pensieri di questo ragazzino intento in qualcosa di più grande di lui mostrandoci come riesce ad accettarlo e filtrandolo attraverso il setaccio del suo conosciuto: dalle canzoncine per darsi un ritmo a Ibiza come meta finale per festeggiare e rilassarsi. Decisamente godibili tutti i piccoli dettagli che semini, dal perizoma che stringe al suo vezzeggiarsi con la tunica. Molto visuale il narrato ed efficaci i passaggi importanti, anche divertenti. Vedo un solo problema: la frase finale giunge meno equilibrata rispetto a tutto il resto, troppo improvvisa e troncante. Un racconto che mi ha divertito e mai stancato, originale per giunta. Sollazzato, t'assegno un pollice su.
- Gian de Steja
- Messaggi: 43
Tema azzeccatissimo. La forma è sicuramente poco ortodossa ma nel contesto del racconto mi sembra funzionare bene. Non mi fa impazzire quando il punto di vista cambia (HA INIZIATO A URLARE.)
Il racconto in se è surreale e piacevole, mi ha ha ricordato tantissimo il libro di Niccolò Ammaniti "che la festa cominci" (se non l'hai letto leggilo!). Il finale lo trovo un po' fiacco e forzato.
Il racconto in se è surreale e piacevole, mi ha ha ricordato tantissimo il libro di Niccolò Ammaniti "che la festa cominci" (se non l'hai letto leggilo!). Il finale lo trovo un po' fiacco e forzato.
"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk
- beppe.roncari
- Messaggi: 382
- Contatta:
Ciao Francesca! Ben arrivata a Minuti Contati!
Non sei del mio girone ma ci tengo a commentarti. Racconto divertente, con un buon ritmo e un protagonista maldestro e simpatico al punto giusto.
Se vogliamo trovare lo zampino caprino nella storia... è un flusso di coscienza, più che un racconto. Ma il bello sta proprio nel punto di vista della voce narrante, per cui ci sta.
Alla prossima!
Non sei del mio girone ma ci tengo a commentarti. Racconto divertente, con un buon ritmo e un protagonista maldestro e simpatico al punto giusto.
La strada dell’iniquità, dice qui il manoscritto, è larga; ma questo non vuol dire che sia comoda: ha i suoi buoni intoppi, i suoi passi scabrosi; è noiosa la sua parte, e faticosa, benché vada all’ingiù.
(Manzoni, I Promessi Sposi, a proposito di Don Rodrigo che si rode le mani a dover chiedere l'aiuto dell'Innominato)
Se vogliamo trovare lo zampino caprino nella storia... è un flusso di coscienza, più che un racconto. Ma il bello sta proprio nel punto di vista della voce narrante, per cui ci sta.
Alla prossima!
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Un saluto da Alberto
È il racconto che mi ha lasciato più perplesso. L’idea è carina, nel senso di avere questa descrizione arruffata in prima persona di un cultista alle prime armi che viaggia sulla falsa riga di un giovane arrembante alla prima esperienza lavorativa. Come in altra occasione devo dire che l’uso esagerato dei puntini di sospensione, oltre a spezzare il ritmo delle frasi, è un po’ un effetto speciale che maschera il saper costruire delle frasi; insomma va usato quando serve davvero.
Nel senso che va bene che il personaggio narrante non è tutto giusto, ma se sono i suoi pensieri, vuol dire che pensa a singhiozzo, facendo delle pause? È un flusso di coscienza, non un discorso diretto.
A parte questo (già che ci sono cito i due “O diavolo” in cui manca la acca), questa scena ha troppe spezzettature per essere sempre chiara, considerando anche che è esagerata (credo volutamente grottesca) proprio negli avvenimenti che descrive. Il Guasto è il coltello che si rompe? Insomma, non è che lo interpreto proprio come un vero guasto, ma diciamo che siamo al limite.
È il racconto che mi ha lasciato più perplesso. L’idea è carina, nel senso di avere questa descrizione arruffata in prima persona di un cultista alle prime armi che viaggia sulla falsa riga di un giovane arrembante alla prima esperienza lavorativa. Come in altra occasione devo dire che l’uso esagerato dei puntini di sospensione, oltre a spezzare il ritmo delle frasi, è un po’ un effetto speciale che maschera il saper costruire delle frasi; insomma va usato quando serve davvero.
Nel senso che va bene che il personaggio narrante non è tutto giusto, ma se sono i suoi pensieri, vuol dire che pensa a singhiozzo, facendo delle pause? È un flusso di coscienza, non un discorso diretto.
A parte questo (già che ci sono cito i due “O diavolo” in cui manca la acca), questa scena ha troppe spezzettature per essere sempre chiara, considerando anche che è esagerata (credo volutamente grottesca) proprio negli avvenimenti che descrive. Il Guasto è il coltello che si rompe? Insomma, non è che lo interpreto proprio come un vero guasto, ma diciamo che siamo al limite.
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@Antico grazie per il benvenuto, e per il commento! Anche a te @Beppe!
@Gian ho letto Ammaniti, e 'che la festa cominci' è uno di quelli che mi ha colpita di più! Sono contenta che te lo abbia ricordato, non mi sono ispirata a lui ma forse inconsciamente ho cercato di restituire l'umor nero che utilizza quel pazzo (soprattuto nei racconti!) :D. a parte ciò, tu come lo avresti fatto finire? :)
@Alberto mannaggia, maledetti puntini di sospensione e maledettissime H. Hai ragione... avevo pensato che tra un pensiero e l'altro stesse accadendo qualcosa che lui vede e commenta, è comunque in una situazione dinamica (anche se noi non la vediamo) ma forse si, può risultare fastidioso alle lunghe.
@Gian ho letto Ammaniti, e 'che la festa cominci' è uno di quelli che mi ha colpita di più! Sono contenta che te lo abbia ricordato, non mi sono ispirata a lui ma forse inconsciamente ho cercato di restituire l'umor nero che utilizza quel pazzo (soprattuto nei racconti!) :D. a parte ciò, tu come lo avresti fatto finire? :)
@Alberto mannaggia, maledetti puntini di sospensione e maledettissime H. Hai ragione... avevo pensato che tra un pensiero e l'altro stesse accadendo qualcosa che lui vede e commenta, è comunque in una situazione dinamica (anche se noi non la vediamo) ma forse si, può risultare fastidioso alle lunghe.
- alessandra.corra
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Ciao Francesca,
All’inizio il tuo testo mi ha ricordato un racconto di Carver sulle sette sataniche, ma rileggendolo ho compreso che il protagonista, più che essere un satanista, è un adolescente coinvolto in qualche macabro rito di iniziazione. Originale, grottesco e gestito con molta ironia. Simpatico il protagonista.
Rivedrei però il finale che mi sembra un pò artefatto rispetto al resto della storia.
All’inizio il tuo testo mi ha ricordato un racconto di Carver sulle sette sataniche, ma rileggendolo ho compreso che il protagonista, più che essere un satanista, è un adolescente coinvolto in qualche macabro rito di iniziazione. Originale, grottesco e gestito con molta ironia. Simpatico il protagonista.
Rivedrei però il finale che mi sembra un pò artefatto rispetto al resto della storia.
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