Furcifer
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Furcifer
Furcifer
di Morena Bergamaschi
Delle risate risuonano nella via dietro di me. I bulli si avvicinano. Devo nascondermi.
Svolto nel giardino di una casa del quartiere. L'erba è alta e le persiane sono scrostate. Mi infilo in un cespuglio. Spero che non mi trovino.
Faccio un respiro profondo e passo una mano sulla fronte. Una grossa cavalletta mi fissa da un ramo. Ritiro il viso, spero che non si muova.
Chiudo gli occhi, ma un fruscio mi riscuote. La cavalletta è sparita e alcune foglie vibrano. Sulle mani non c'è, sui pantaloni nemmeno. Mi sfioro la testa, ma anche lì niente.
Una foglia verde si muove a sinistra, sembra ondeggiare. Due occhi tondi si spalancano e la foglia diventa tutta rossa.
«Ahhhhhh!» Urlo, ma copro la bocca con la mano e soffoco un'imprecazione. «Stupido camaleonte, mi hai spaventato.» Chissà se mi hanno sentito.
Il suo occhio destro ruota, il sinistro resta fisso su di me. Ondeggia un po' e fa un passo in avanti. Il rosso sfuma in un caldo arancione.
«Tranquillo, non voglio farti del male.» Sfilo lo zaino dalla spalla. «E spero che tu non ne faccia a me.»
Dall'arancione torna al verde e quasi scompare alla vista. Mi avvicino e lo guardo meglio.
«Beato te che puoi cambiare colore.» Mi fisso le mani. «Non sarò mai del colore giusto.»
Le voci non si sentono più. Sono salva, per oggi.
di Morena Bergamaschi
Delle risate risuonano nella via dietro di me. I bulli si avvicinano. Devo nascondermi.
Svolto nel giardino di una casa del quartiere. L'erba è alta e le persiane sono scrostate. Mi infilo in un cespuglio. Spero che non mi trovino.
Faccio un respiro profondo e passo una mano sulla fronte. Una grossa cavalletta mi fissa da un ramo. Ritiro il viso, spero che non si muova.
Chiudo gli occhi, ma un fruscio mi riscuote. La cavalletta è sparita e alcune foglie vibrano. Sulle mani non c'è, sui pantaloni nemmeno. Mi sfioro la testa, ma anche lì niente.
Una foglia verde si muove a sinistra, sembra ondeggiare. Due occhi tondi si spalancano e la foglia diventa tutta rossa.
«Ahhhhhh!» Urlo, ma copro la bocca con la mano e soffoco un'imprecazione. «Stupido camaleonte, mi hai spaventato.» Chissà se mi hanno sentito.
Il suo occhio destro ruota, il sinistro resta fisso su di me. Ondeggia un po' e fa un passo in avanti. Il rosso sfuma in un caldo arancione.
«Tranquillo, non voglio farti del male.» Sfilo lo zaino dalla spalla. «E spero che tu non ne faccia a me.»
Dall'arancione torna al verde e quasi scompare alla vista. Mi avvicino e lo guardo meglio.
«Beato te che puoi cambiare colore.» Mi fisso le mani. «Non sarò mai del colore giusto.»
Le voci non si sentono più. Sono salva, per oggi.
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: Furcifer
Ciao Morena! Tempo e caratteri ok, divertiti in questa prima sfida dello scrittore dell'estate! :)
- Signor_Darcy
- Messaggi: 356
Re: Furcifer
Ciao Morena.
Il tuo racconto parte da un bello spunto, l’idea di provare invidia per un camaleonte che può cambiare il colore della sua pelle – tema centrato, ovviamente – a differenza della protagonista; il tutto però forse è un po’ troppo diluito da particolari che, per quanto interessanti, forse non aggiungono molto al breve racconto: tutta la sequenza con la cavalletta, nella fattispecie. Non che sia di troppo; ma certo con così pochi caratteri a disposizione forse avrei dedicato più spazio alla fuga dai bulli e alla questione del razzismo. Lo stile è adeguato, a parte un paio di scivoloni: in particolare quell’”Ahhhhhh!” che, al netto della lettera sbagliata tenuta lunga, è francamente bruttino da vedere; e poi, anche a livello logico, dici che la protagonista urla eppure soffoca un’imprecazione.
Tutto sommato una prova più che discreta.
Il tuo racconto parte da un bello spunto, l’idea di provare invidia per un camaleonte che può cambiare il colore della sua pelle – tema centrato, ovviamente – a differenza della protagonista; il tutto però forse è un po’ troppo diluito da particolari che, per quanto interessanti, forse non aggiungono molto al breve racconto: tutta la sequenza con la cavalletta, nella fattispecie. Non che sia di troppo; ma certo con così pochi caratteri a disposizione forse avrei dedicato più spazio alla fuga dai bulli e alla questione del razzismo. Lo stile è adeguato, a parte un paio di scivoloni: in particolare quell’”Ahhhhhh!” che, al netto della lettera sbagliata tenuta lunga, è francamente bruttino da vedere; e poi, anche a livello logico, dici che la protagonista urla eppure soffoca un’imprecazione.
Tutto sommato una prova più che discreta.
- Antonio Pilato
- Messaggi: 144
Re: Furcifer
Ciao Morena, l'allegoria del tuo racconto mi è piaciuta moltissimo.
Devo ammettere che anche le descrizioni sono ben costruite e sicuramente il tema risulta assai rispettato. Molto bella anche l’interazione prettamente visiva fra il protagonista e il camaleonte!
Non ho molto altro da dire, non leggo particolar difetti in questo micro-racconto da podio.
Devo ammettere che anche le descrizioni sono ben costruite e sicuramente il tema risulta assai rispettato. Molto bella anche l’interazione prettamente visiva fra il protagonista e il camaleonte!
Non ho molto altro da dire, non leggo particolar difetti in questo micro-racconto da podio.
- Giacomo Puca
- Messaggi: 257
Re: Furcifer
Ciao Morena, rieccomi per un altro commento.
Sei riuscita a prendere un tema piuttosto banale (presente in moltissimi racconti) e trattarlo in modo molto originale. Ben fatto!
Lo stile è solido ma è affetto da quello che mi piace chiamare junk show: la specificazione di una tonnellata di dettagli poco interessanti che finisce per annoiare.
Un altro consiglio che mi sento di darti: evita di specificare le motivazioni di un gesto, lascia al lettore il gusto di decodificarlo:
Non dirci che non vuole farsi trovare dai bulli, il lettore medio è abbastanza intelligente da dedurlo.
A livello di trama, contando i pochi caratteri, la presenza della cavalletta è un po' superflua.
Un ultima cosa riguarda la presenza del camaleonte. Il protagonista non è sorpreso della sua presenza, ma per mia esperienza non è proprio una cosa comune avere a che fare con questi animali da noi. Forse che l'ambientazione sia un paese "tropicale"?
Prova molto buona, a rileggerci!
Sei riuscita a prendere un tema piuttosto banale (presente in moltissimi racconti) e trattarlo in modo molto originale. Ben fatto!
Lo stile è solido ma è affetto da quello che mi piace chiamare junk show: la specificazione di una tonnellata di dettagli poco interessanti che finisce per annoiare.
Un altro consiglio che mi sento di darti: evita di specificare le motivazioni di un gesto, lascia al lettore il gusto di decodificarlo:
Devo nascondermi.
Spero che non mi trovino.
Non dirci che non vuole farsi trovare dai bulli, il lettore medio è abbastanza intelligente da dedurlo.
A livello di trama, contando i pochi caratteri, la presenza della cavalletta è un po' superflua.
Un ultima cosa riguarda la presenza del camaleonte. Il protagonista non è sorpreso della sua presenza, ma per mia esperienza non è proprio una cosa comune avere a che fare con questi animali da noi. Forse che l'ambientazione sia un paese "tropicale"?
Prova molto buona, a rileggerci!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1241
- Contatta:
Re: Furcifer
Ciao Morena, bentrovata!
Leggendo il racconto mi sono chiesto: e il tema dov'è? D'accordo i colori della natura e della cavalletta, ma la diversità? Alla fine tutto ha avuto un senso, quindi il tema è stato rispettato in modo abbastanza "astuto" (nel senso buono del termine). Buona ma non eccelsa l'idea che sta alla base della trama che, alla fine, non mi ha lasciato molto.
Effettivamente, risulta ridondante il "personaggio" della cavalletta, come anche il focus eccessivo su alcuni gesti e movimenti della protagonista. Tutto sommato niente di grave.
Mi permetto di segnalarti un brutto incipit:
"Delle risate risuonano nella via dietro di me." - C'è quel "Delle risate" che è un pugno nell'occhio e quelle due parole "risate/risuonano" che creano un'assonanza stridente.
Per il resto, nient'altro da rilevare.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Leggendo il racconto mi sono chiesto: e il tema dov'è? D'accordo i colori della natura e della cavalletta, ma la diversità? Alla fine tutto ha avuto un senso, quindi il tema è stato rispettato in modo abbastanza "astuto" (nel senso buono del termine). Buona ma non eccelsa l'idea che sta alla base della trama che, alla fine, non mi ha lasciato molto.
Effettivamente, risulta ridondante il "personaggio" della cavalletta, come anche il focus eccessivo su alcuni gesti e movimenti della protagonista. Tutto sommato niente di grave.
Mi permetto di segnalarti un brutto incipit:
"Delle risate risuonano nella via dietro di me." - C'è quel "Delle risate" che è un pugno nell'occhio e quelle due parole "risate/risuonano" che creano un'assonanza stridente.
Per il resto, nient'altro da rilevare.
In bocca al lupo!
Emiliano.
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Signor_Darcy ha scritto:Ciao Morena.
Il tuo racconto parte da un bello spunto, l’idea di provare invidia per un camaleonte che può cambiare il colore della sua pelle – tema centrato, ovviamente – a differenza della protagonista; il tutto però forse è un po’ troppo diluito da particolari che, per quanto interessanti, forse non aggiungono molto al breve racconto: tutta la sequenza con la cavalletta, nella fattispecie. Non che sia di troppo; ma certo con così pochi caratteri a disposizione forse avrei dedicato più spazio alla fuga dai bulli e alla questione del razzismo. Lo stile è adeguato, a parte un paio di scivoloni: in particolare quell’”Ahhhhhh!” che, al netto della lettera sbagliata tenuta lunga, è francamente bruttino da vedere; e poi, anche a livello logico, dici che la protagonista urla eppure soffoca un’imprecazione.
Tutto sommato una prova più che discreta.
Grazie per i consigli e per il feedback. La presenza della cavalletta mi serviva per introdurre il camaleonte, ma ammetto che potevo fare in molto meno. Avevo scritto più del triplo di caratteri e ho dovuto tagliare molto.
Grazie per tutto
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Antonio Pilato ha scritto:Ciao Morena, l'allegoria del tuo racconto mi è piaciuta moltissimo.
Devo ammettere che anche le descrizioni sono ben costruite e sicuramente il tema risulta assai rispettato. Molto bella anche l’interazione prettamente visiva fra il protagonista e il camaleonte!
Non ho molto altro da dire, non leggo particolar difetti in questo micro-racconto da podio.
Grazie Antonio. Gentilissimo
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Giacomo Puca ha scritto:Ciao Morena, rieccomi per un altro commento.
Sei riuscita a prendere un tema piuttosto banale (presente in moltissimi racconti) e trattarlo in modo molto originale. Ben fatto!
Lo stile è solido ma è affetto da quello che mi piace chiamare junk show: la specificazione di una tonnellata di dettagli poco interessanti che finisce per annoiare.
Un altro consiglio che mi sento di darti: evita di specificare le motivazioni di un gesto, lascia al lettore il gusto di decodificarlo:Devo nascondermi.Spero che non mi trovino.
Non dirci che non vuole farsi trovare dai bulli, il lettore medio è abbastanza intelligente da dedurlo.
A livello di trama, contando i pochi caratteri, la presenza della cavalletta è un po' superflua.
Un ultima cosa riguarda la presenza del camaleonte. Il protagonista non è sorpreso della sua presenza, ma per mia esperienza non è proprio una cosa comune avere a che fare con questi animali da noi. Forse che l'ambientazione sia un paese "tropicale"?
Prova molto buona, a rileggerci!
Ciao Giacomo. Sono il tuo incubo in questi giorni!
La cavalletta mi serviva per introdurre il camaleonte, ma forse avrei potuto descriverla con meno caratteri. In effetti i camaleonti sono più di altre parti del mondo ed è un po' per trattare il problema della discriminazione, che non si ha solo se hai la pelle scura, ma potrebbe essere anche per il problema contrario.
Il "devo nascondermi" o "spero che non mi trovino" erano dei pensieri del pov più che delle motivazioni, ma prendo nota che non sono riuscita a esprimerlo al meglio.
Grazie per i consigli
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Morena, bentrovata!
Leggendo il racconto mi sono chiesto: e il tema dov'è? D'accordo i colori della natura e della cavalletta, ma la diversità? Alla fine tutto ha avuto un senso, quindi il tema è stato rispettato in modo abbastanza "astuto" (nel senso buono del termine). Buona ma non eccelsa l'idea che sta alla base della trama che, alla fine, non mi ha lasciato molto.
Effettivamente, risulta ridondante il "personaggio" della cavalletta, come anche il focus eccessivo su alcuni gesti e movimenti della protagonista. Tutto sommato niente di grave.
Mi permetto di segnalarti un brutto incipit:
"Delle risate risuonano nella via dietro di me." - C'è quel "Delle risate" che è un pugno nell'occhio e quelle due parole "risate/risuonano" che creano un'assonanza stridente.
Per il resto, nient'altro da rilevare.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Ciao Emiliano. Grazie per tutti i feedback e consigli. Spero di farne tesoro nei prossimi scritti
- Giorgia D'Aversa
- Messaggi: 134
Re: Furcifer
Ciao Morena, eccomi a commentarti!
Che dire, il razzismo è la prima declinazione del tema che mi è passata per la testa ma che ho deciso di scartare per il rischio che fosse troppo banale. Devo dire che uno dei punti di forza del tuo racconto è proprio che riesce a essere originale nella sua semplicità, ed è una cosa sicuramente apprezzabile.
Veniamo alle cose più tecniche.
Qui hai ripetuto due volte la formula del "spero che" e, in generale, nella prima metà hai adottato uno stile più paratattico con frasi secche che rende il testo un po' più asettico a mio avviso; nella seconda parte invece questa sensazione non l'ho percepita più e sono rimasta più convinta dalla narrazione.
Concordo con chi prima di me ti ha fatto notare il brusco passaggio dalla cavalletta al camaleonte: quando vede quest'ultimo in un primo momento ero convinta che fosse la cavalletta!
Infine, una nota su questo passaggio:
Hai usato due verbi di percezione che avresti sicuramente potuto evitare :)
Detto questo, un breve racconto che mi ha convinta. Buona sfida!
Che dire, il razzismo è la prima declinazione del tema che mi è passata per la testa ma che ho deciso di scartare per il rischio che fosse troppo banale. Devo dire che uno dei punti di forza del tuo racconto è proprio che riesce a essere originale nella sua semplicità, ed è una cosa sicuramente apprezzabile.
Veniamo alle cose più tecniche.
ItaliaLeggendaria ha scritto:Spero che non mi trovino.
Faccio un respiro profondo e passo una mano sulla fronte. Una grossa cavalletta mi fissa da un ramo. Ritiro il viso, spero che non si muova.
Qui hai ripetuto due volte la formula del "spero che" e, in generale, nella prima metà hai adottato uno stile più paratattico con frasi secche che rende il testo un po' più asettico a mio avviso; nella seconda parte invece questa sensazione non l'ho percepita più e sono rimasta più convinta dalla narrazione.
Concordo con chi prima di me ti ha fatto notare il brusco passaggio dalla cavalletta al camaleonte: quando vede quest'ultimo in un primo momento ero convinta che fosse la cavalletta!
Infine, una nota su questo passaggio:
ItaliaLeggendaria ha scritto:Dall'arancione torna al verde e quasi scompare alla vista. Mi avvicino e lo guardo meglio.
«Beato te che puoi cambiare colore.» Mi fisso le mani. «Non sarò mai del colore giusto.».
Hai usato due verbi di percezione che avresti sicuramente potuto evitare :)
Detto questo, un breve racconto che mi ha convinta. Buona sfida!
-
- Messaggi: 125
Re: Furcifer
Ciao Morena,
la cosa che mi è piaciuta di più del tuo racconto è il tema, ben centrato e affrontato in modo maturo, fino all'ultima battuta.
La presenza della cavalletta in scena l'avrei rivista. Il protagonista è il camaleonte, avrei provato a dargli più spazio, dandogli il ruolo della cavalletta. Più facile a dirsi che a farsi, me ne rendo conto, comunque il mio è solo uno spunto e la tua prova la reputo riuscita, avendomi lasciato qualcosa in più di un semplice: "sa scriverere e fa gli esercizi di scrittura a casa".
la cosa che mi è piaciuta di più del tuo racconto è il tema, ben centrato e affrontato in modo maturo, fino all'ultima battuta.
La presenza della cavalletta in scena l'avrei rivista. Il protagonista è il camaleonte, avrei provato a dargli più spazio, dandogli il ruolo della cavalletta. Più facile a dirsi che a farsi, me ne rendo conto, comunque il mio è solo uno spunto e la tua prova la reputo riuscita, avendomi lasciato qualcosa in più di un semplice: "sa scriverere e fa gli esercizi di scrittura a casa".
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Morena, eccomi a commentarti!
Che dire, il razzismo è la prima declinazione del tema che mi è passata per la testa ma che ho deciso di scartare per il rischio che fosse troppo banale. Devo dire che uno dei punti di forza del tuo racconto è proprio che riesce a essere originale nella sua semplicità, ed è una cosa sicuramente apprezzabile.
Veniamo alle cose più tecniche.ItaliaLeggendaria ha scritto:Spero che non mi trovino.
Faccio un respiro profondo e passo una mano sulla fronte. Una grossa cavalletta mi fissa da un ramo. Ritiro il viso, spero che non si muova.
Qui hai ripetuto due volte la formula del "spero che" e, in generale, nella prima metà hai adottato uno stile più paratattico con frasi secche che rende il testo un po' più asettico a mio avviso; nella seconda parte invece questa sensazione non l'ho percepita più e sono rimasta più convinta dalla narrazione.
Concordo con chi prima di me ti ha fatto notare il brusco passaggio dalla cavalletta al camaleonte: quando vede quest'ultimo in un primo momento ero convinta che fosse la cavalletta!
Infine, una nota su questo passaggio:ItaliaLeggendaria ha scritto:Dall'arancione torna al verde e quasi scompare alla vista. Mi avvicino e lo guardo meglio.
«Beato te che puoi cambiare colore.» Mi fisso le mani. «Non sarò mai del colore giusto.».
Hai usato due verbi di percezione che avresti sicuramente potuto evitare :)
Detto questo, un breve racconto che mi ha convinta. Buona sfida!
Ciao Giorgia, grazie per il tuo feedback.
La prima parte è stata quella che ha subito i tagli maggiori e mi mangio le mani per come ne è uscita. Peccato.
Per i verbi di percezione hai ragione, ma non sapevo più cosa tagliare per starci dentro e mi sono sfuggiti, ma la prossima volta farò super super attenzione.
Grazie come sempre dei consigli
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
Charlesdexter ha scritto:Ciao Morena,
la cosa che mi è piaciuta di più del tuo racconto è il tema, ben centrato e affrontato in modo maturo, fino all'ultima battuta.
La presenza della cavalletta in scena l'avrei rivista. Il protagonista è il camaleonte, avrei provato a dargli più spazio, dandogli il ruolo della cavalletta. Più facile a dirsi che a farsi, me ne rendo conto, comunque il mio è solo uno spunto e la tua prova la reputo riuscita, avendomi lasciato qualcosa in più di un semplice: "sa scriverere e fa gli esercizi di scrittura a casa".
Grazie mille per i tuoi consigli e per il tuo feedback.
Si, la cavalletta doveva solo servire a introdurre il camaleonte, ma non avevo fatto bene i conti con i caratteri strettissimi.
Grazie per gli spunti
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Furcifer
Ciao Morena, il racconto a mio avviso funziona e il tema è centrato. Mi sono soffermato un attimo a pensare: che ci fa un camaleonte su una siepe, vicino ad una ragazza che deve fuggire a i bulli? Ma la risposta è nel testo: l'animaletto è immagine del sentimento della ragazza, che vuole nascondersi, e usare la metamorfosi dei colori per non farsi trovare. Un malessere rappresentato tramite una fuga e una figura allegorica, quasi da fiaba. ottima prova.
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Furcifer
giulio.palmieri ha scritto:Ciao Morena, il racconto a mio avviso funziona e il tema è centrato. Mi sono soffermato un attimo a pensare: che ci fa un camaleonte su una siepe, vicino ad una ragazza che deve fuggire a i bulli? Ma la risposta è nel testo: l'animaletto è immagine del sentimento della ragazza, che vuole nascondersi, e usare la metamorfosi dei colori per non farsi trovare. Un malessere rappresentato tramite una fuga e una figura allegorica, quasi da fiaba. ottima prova.
Grazie Giulio per il tuo feedback e il tuo apprezzamento.
Re: Furcifer
Ciao Morena! Bel racconto con solo un paio di problemucci: della cavalletta hanno già detto in molti e quindi non mi dilungo, mi è sembrato non ottimale la battuta di dialogo che introduce il camaleonte "Stupido camaleonte, mi hai spaventato". A parte che si sta nascondendo e parlare potrebbe essere deleterio, quindi avrebbe più senso come pensiero, ma per come l'hai inserita mi è arrivata parecchio forzata, poco naturale. Ma a parte questo, come già detto, un racconto che mi è piaciuto con una buona declinazione del tema attraverso un'idea più che buona.
Torna a “154° All Time - Scrittore dell'Estate 2021 - 1300 CARATTERI EDITION”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti