Occhi gialli
- Andrea Partiti
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Occhi gialli
Rosa aveva visto il lupo per la prima volta quando aveva quattro anni. Era seduta in cortile in mezzo all’erba e aveva notato questi grandi occhi gialli dietro alla staccionata. Aveva sorriso con tutta la sua ingenuità di bambina ed era tornata a osservare gli insetti.
L’aveva rivisto regolarmente da quel giorno. Non usciva dai cespugli, non si avvicinava.
Un giorno Rosa si era allontanata per raccogliere dei fiori. Voleva intrecciare una coroncina di fiori per la nonna. Era uscita dal cortile saltando di colore in colore come un’ape legnaiola. Si era avvicinata ai margini del bosco, dove nascono le campanule azzurre e un grosso cinghiale le si era parato di fronte. Nascondeva tre maialetti curiosi ed era infuriato.
Gli occhi si rivelarono sotto forma di un gruppo lupo, saltato in mezzo alla scena gonfiando il pelo, inarcandosi e ringhiando al cinghiale con una vibrazione cupa, facendolo scomparire a gran velocità nella macchia. Poi, ricomponendosi istantaneamente, si era voltato verso Rosa e dopo un lento ammiccare e un balzo fluido era tornato a nascondersi.
Passarono gli anni, e la bambina, ormai diventata ragazza, sapeva di poter sempre contare sul suo protettore. Rosa non amava il paese, dove era circondata dalle persone e dalle loro chiacchiere. Quando era nella natura invece, sapeva che nulla poteva farle del male. Non accadeva spesso, ma qualsiasi minaccia evocava il suo protettore dal folto manto nero. Il tempo l’aveva reso più grande, scuro e minaccioso e non c’era esitazione nella loro intesa.
La ragazza aveva provato a fingersi in pericolo per avvicinare la bestia, per capirla e per mostrarle la sua gratitudine, ma il lupo sapeva esattamente quali pericoli erano reali e quali un pretesto per attirarlo.
Rosa e la madre andarono a vivere a qualche paese di distanza, più in basso nella valle, dove le persone non giudicano con troppa intensità. La nonna non era stata buona con loro, le aveva scacciate e la ragazza non sapeva perché. Sospettava di essere lei l’oggetto del diverbio, ma nessuno le spiegava. La mamma era arrabbiata, poi spaventata. L’aveva presa durante la notte ed erano fuggite insieme.
Nella loro nuova casa gli occhi non erano ricomparsi. Rosa pensò che il lupo non le avesse viste partire, che avesse perso le tracce. Camminò nei boschi lasciando nastri intrisi del suo profumo sperando di ricondurlo a lei, ma non tornò.
La ragazza si fece donna, e il ricordo del lupo andava svanendo in mezzo a quei ricordi d’infanzia che stanno in bilico tra la memoria, la fantasia e il mito.
La nonna era malata, non le restava molto. Aveva contattato la figlia e Rosa in un tentativo di riavvicinarsi, ma anche quello era degenerato in odio e male parole. La madre proibiva a Rosa di andare a trovare la vecchia. Era malvagia, diceva, senza motivare questa accusa. Rosa non sapeva accettare questa imposizione. Era adulta ora, ed era suo diritto rivedere la nonna, curarla.
Partì, preceduta da una lettera in cui annunciava la sua visita. Aveva dimenticato la strada, ma presto iniziò a riconoscere alberi, edifici, campi, la sua casa d’infanzia, poco discosta dalla strada.
Rosa corse verso l’ingresso. Bussò forte, pensando alla nonna che si affrettava verso per accoglierla. Bussò di nuovo, poi prese la chiave nascosta nella terra di un vaso di gerani ed entrò annunciandosi a gran voce.
La nonna era nel suo letto, squartata dalle fauci di una grande bestia. Il petto era aperto come un fiore rosso e bianco, il cuore masticato e sputato per terra in un grumo scuro. L’odore metallico e pungente del sangue e delle viscere le mozzò il respiro. La finestra della stanza era aperta e Rosa vi si affacciò d’istinto, forse per cercare aria fresca, forse per distogliere lo sguardo, forse per cercare un colpevole in fuga.
Vide due occhi gialli nei cespugli. La guardavano con insolita intensità.
Rosa guardò di nuovo la nonna, poi gli occhi gialli. Gli occhi si chiusero ammiccanti e rassicuranti.
Rosa annuì e uscì da quella casa senza più rimpianti.
L’aveva rivisto regolarmente da quel giorno. Non usciva dai cespugli, non si avvicinava.
Un giorno Rosa si era allontanata per raccogliere dei fiori. Voleva intrecciare una coroncina di fiori per la nonna. Era uscita dal cortile saltando di colore in colore come un’ape legnaiola. Si era avvicinata ai margini del bosco, dove nascono le campanule azzurre e un grosso cinghiale le si era parato di fronte. Nascondeva tre maialetti curiosi ed era infuriato.
Gli occhi si rivelarono sotto forma di un gruppo lupo, saltato in mezzo alla scena gonfiando il pelo, inarcandosi e ringhiando al cinghiale con una vibrazione cupa, facendolo scomparire a gran velocità nella macchia. Poi, ricomponendosi istantaneamente, si era voltato verso Rosa e dopo un lento ammiccare e un balzo fluido era tornato a nascondersi.
Passarono gli anni, e la bambina, ormai diventata ragazza, sapeva di poter sempre contare sul suo protettore. Rosa non amava il paese, dove era circondata dalle persone e dalle loro chiacchiere. Quando era nella natura invece, sapeva che nulla poteva farle del male. Non accadeva spesso, ma qualsiasi minaccia evocava il suo protettore dal folto manto nero. Il tempo l’aveva reso più grande, scuro e minaccioso e non c’era esitazione nella loro intesa.
La ragazza aveva provato a fingersi in pericolo per avvicinare la bestia, per capirla e per mostrarle la sua gratitudine, ma il lupo sapeva esattamente quali pericoli erano reali e quali un pretesto per attirarlo.
Rosa e la madre andarono a vivere a qualche paese di distanza, più in basso nella valle, dove le persone non giudicano con troppa intensità. La nonna non era stata buona con loro, le aveva scacciate e la ragazza non sapeva perché. Sospettava di essere lei l’oggetto del diverbio, ma nessuno le spiegava. La mamma era arrabbiata, poi spaventata. L’aveva presa durante la notte ed erano fuggite insieme.
Nella loro nuova casa gli occhi non erano ricomparsi. Rosa pensò che il lupo non le avesse viste partire, che avesse perso le tracce. Camminò nei boschi lasciando nastri intrisi del suo profumo sperando di ricondurlo a lei, ma non tornò.
La ragazza si fece donna, e il ricordo del lupo andava svanendo in mezzo a quei ricordi d’infanzia che stanno in bilico tra la memoria, la fantasia e il mito.
La nonna era malata, non le restava molto. Aveva contattato la figlia e Rosa in un tentativo di riavvicinarsi, ma anche quello era degenerato in odio e male parole. La madre proibiva a Rosa di andare a trovare la vecchia. Era malvagia, diceva, senza motivare questa accusa. Rosa non sapeva accettare questa imposizione. Era adulta ora, ed era suo diritto rivedere la nonna, curarla.
Partì, preceduta da una lettera in cui annunciava la sua visita. Aveva dimenticato la strada, ma presto iniziò a riconoscere alberi, edifici, campi, la sua casa d’infanzia, poco discosta dalla strada.
Rosa corse verso l’ingresso. Bussò forte, pensando alla nonna che si affrettava verso per accoglierla. Bussò di nuovo, poi prese la chiave nascosta nella terra di un vaso di gerani ed entrò annunciandosi a gran voce.
La nonna era nel suo letto, squartata dalle fauci di una grande bestia. Il petto era aperto come un fiore rosso e bianco, il cuore masticato e sputato per terra in un grumo scuro. L’odore metallico e pungente del sangue e delle viscere le mozzò il respiro. La finestra della stanza era aperta e Rosa vi si affacciò d’istinto, forse per cercare aria fresca, forse per distogliere lo sguardo, forse per cercare un colpevole in fuga.
Vide due occhi gialli nei cespugli. La guardavano con insolita intensità.
Rosa guardò di nuovo la nonna, poi gli occhi gialli. Gli occhi si chiusero ammiccanti e rassicuranti.
Rosa annuì e uscì da quella casa senza più rimpianti.
Re: Occhi gialli
Andrea! Ma che bello rivederti nell'Arena! Uno dei più grandi della storia di MC! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa POLLY RUSSELL EDITION!
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Re: Occhi gialli
Tema centrato. Bella l’evoluzione del personaggio di Rosa, da bambina a ragazza e poi donna sempre sotto la protezione del misterioso lupo. Un rapporto che comincia quando a quattro anni viene minacciata da un cinghiale con i piccoli, e continua negli anni, fra dissapori familiari e un paese che le sta stretto. Rosa si trasferisce altrove con la madre e dispera di rivedere l’amico lupo, ma la nonna, pentitasi di aver scacciato lei e la madre, fa da tramite fra lei e il lupo, come si vede nella scena finale, dove la nonna è stata sbranata dall’animale, che osserva Rosa dai cespugli. E lei ritrova la pace.
Re: Occhi gialli
Ciao Andrea è piacere di leggerti.
Una rielaborazione della favola di Cappuccetto Rosso interessante e ben strutturata, pur con i suoi problemi a livello di stile e di trama. A livello di stile si notano alcuni refusi ed espressioni che non mi sono sembrate molto efficaci (come "saltava di colore in colore", o i maialetti "curiosi" o il "gruppo pelo" che penso sia proprio un refuso). Attenzione anche al fatto che mantieni diverse espressioni di conseguenza temporale che sono da considerare narrato, però qui tew concedo perché si legano bene all'atmosfera fiabesca.
A livello di trama soffriamo un po' nel non capire bene il rapporto che leghi tra loro Rosa, la Nonna è il Lupo. Va benissimo lasciare cube cose in sospeso, dando al lettore la capacità di trovare la sua risposta, però il fatto che l'animale resti costantemente vicino a Rosa senza un vero motivo suona strano. Anche la morte della nonna arriva senza un perché: sappiamo che la madre la definiva "malvagia" e che ne è scappata, ma non ne conosciamo la ragione né sappiamo perché il lupo la uccida nel finale. È vero, ci dici che il lupo agiva solo quando Rosa era davvero in pericolo, ma se la nonna è sempre stata un pericolo, perché non l'ha fatto quando Rosa era ancora bambina? Cosa ha scatenato il pericolo in quel preciso momento?
Sono tutti elementi che trascendono dal semplice "non detto" e finiscononoer essere tessere mancanti che impediscono Di apprezzare appieno la vicenda.
Buon risultato, comunque.
Alla prossima!!
Una rielaborazione della favola di Cappuccetto Rosso interessante e ben strutturata, pur con i suoi problemi a livello di stile e di trama. A livello di stile si notano alcuni refusi ed espressioni che non mi sono sembrate molto efficaci (come "saltava di colore in colore", o i maialetti "curiosi" o il "gruppo pelo" che penso sia proprio un refuso). Attenzione anche al fatto che mantieni diverse espressioni di conseguenza temporale che sono da considerare narrato, però qui tew concedo perché si legano bene all'atmosfera fiabesca.
A livello di trama soffriamo un po' nel non capire bene il rapporto che leghi tra loro Rosa, la Nonna è il Lupo. Va benissimo lasciare cube cose in sospeso, dando al lettore la capacità di trovare la sua risposta, però il fatto che l'animale resti costantemente vicino a Rosa senza un vero motivo suona strano. Anche la morte della nonna arriva senza un perché: sappiamo che la madre la definiva "malvagia" e che ne è scappata, ma non ne conosciamo la ragione né sappiamo perché il lupo la uccida nel finale. È vero, ci dici che il lupo agiva solo quando Rosa era davvero in pericolo, ma se la nonna è sempre stata un pericolo, perché non l'ha fatto quando Rosa era ancora bambina? Cosa ha scatenato il pericolo in quel preciso momento?
Sono tutti elementi che trascendono dal semplice "non detto" e finiscononoer essere tessere mancanti che impediscono Di apprezzare appieno la vicenda.
Buon risultato, comunque.
Alla prossima!!
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Occhi gialli
Una favola riletta parzialmente in chiave moderna. Hai scelto di percorrere la strada di una storia che copre un arco temporale molto ampio ed è per questo che i dialoghi sono assenti, in coerenza con questa (ardita) soluzione narrativa. Il rischio era perdersi per strada tra sequenze-quadretti un po' didascaliche, ma in realtà il racconto porta per mano il lettore fino alla fine. Il finale horror-splatter sublima l'essenza del lupo-protettore. Racconto che mostra un'ampia padronanza di strumenti e tecniche narrative, forse appena lezioso in alcuni passaggi. L'impressione finale che mi comunica (al netto di uno svolgimento comunque buono) è di una trama dove i personaggi (anche Rosa e lo stesso lupo) restano un po' confinati sullo sfondo, per ovvie esigenze di spazio che non permettono un approfondimento ulteriore. Va letta per quella che è, una fiaba dalla chiusura grand-guignol nella quale il lettore può rintracciarvi i propri significati allegorici.
Re: Occhi gialli
Ciao Andrea e piacere di averti letto.
Rivisitazione di cappuccetto rosso.
la narrazione è proprio fiabesca, come stile, e condensa molti anni in pochissime battute.
ho molto apprezzato la scena finale. la descrizione dei dettagli della nonna squartata funziona molto molto bene.
mi ha invece soddisfatto meno il resto della narrazione. la trovo un po' forzata. nel senso che ci viene spiegato molto poco di ciò che accade. la nonna perché è cattiva? il lupo perché è connesso con Rosa? e che rapporto ha Rosa con la nonna? a un certo punto decide di tornare ad accudirla ma fino a quel momento non è chiaro se sia legata a lei o no, visto che non la vede per molti anni.
Insomma penso che con molti più caratteri sarebbe venuta fuori una storia davvero interessante.
così a mio avviso ha qualcosa che gli manca.
però quella scena finale, lo torno a dire, è davvero una chicca! complimenti!
In bocca al lupo per l'edizione.
Rivisitazione di cappuccetto rosso.
la narrazione è proprio fiabesca, come stile, e condensa molti anni in pochissime battute.
ho molto apprezzato la scena finale. la descrizione dei dettagli della nonna squartata funziona molto molto bene.
mi ha invece soddisfatto meno il resto della narrazione. la trovo un po' forzata. nel senso che ci viene spiegato molto poco di ciò che accade. la nonna perché è cattiva? il lupo perché è connesso con Rosa? e che rapporto ha Rosa con la nonna? a un certo punto decide di tornare ad accudirla ma fino a quel momento non è chiaro se sia legata a lei o no, visto che non la vede per molti anni.
Insomma penso che con molti più caratteri sarebbe venuta fuori una storia davvero interessante.
così a mio avviso ha qualcosa che gli manca.
però quella scena finale, lo torno a dire, è davvero una chicca! complimenti!
In bocca al lupo per l'edizione.
- Luca Moggia
- Messaggi: 201
Re: Occhi gialli
Ciao Andrea e piacere di leggerti!
Hai scelto di utilizzare Cappuccetto Rosso per interpretare il tema ribaltando il rapporto fra i personaggi chiave della fiaba con un'operazione che nel complesso è riuscita.
Il lupo, solitamente una bestia malvagia (almeno nelle fiabe), qui diventa il difensore di Cappuccetto Rosso e questo sentimento di protezione rientra appieno nelle varie sfaccettature dell'amore; tema quindi centrato!
Come stile hai optato per una narrazione raccontata che ci sta dato il tipo di storia, ma fa perdere un po' l' immedesimazione nel protagonista. Uno dei sicuri vantaggi di questo stile è la possibilità di condensare molti eventi in poco spazio e secondo me avresti potuto ampliare di più la parte sulla malvagità della nonna, o meglio, sul motivo per cui rappresenta una minaccia per Cappuccetto Rosso. Sarebbe stato interessante capire come una vecchietta possa essere pericolosa o almeno, io me lo sono chiesto!
Ti dico questo perché altrimenti potrebbe sembrare una scelta un po' slegata dalla trama e magari messa per recuperare "la nonna sbranata dal lupo" altro elemento chiave della fiaba originale.
Il finale mi è piaciuto, innanzitutto perché la descrizione dello sbranamento è fatta molto bene poi perché risolve la storia dimostrando la persistenza dell'amore protettivo del lupo verso Cappuccetto Rosso che invece pareva messo in discussione dalla loro lontananza.
Attenzione alla ripetizione di "aveva" nelle prime cinque righe.
Un grande in bocca al lupo (è proprio il caso di dirlo :-) per la Polly Russel Edition!
Luca
Hai scelto di utilizzare Cappuccetto Rosso per interpretare il tema ribaltando il rapporto fra i personaggi chiave della fiaba con un'operazione che nel complesso è riuscita.
Il lupo, solitamente una bestia malvagia (almeno nelle fiabe), qui diventa il difensore di Cappuccetto Rosso e questo sentimento di protezione rientra appieno nelle varie sfaccettature dell'amore; tema quindi centrato!
Come stile hai optato per una narrazione raccontata che ci sta dato il tipo di storia, ma fa perdere un po' l' immedesimazione nel protagonista. Uno dei sicuri vantaggi di questo stile è la possibilità di condensare molti eventi in poco spazio e secondo me avresti potuto ampliare di più la parte sulla malvagità della nonna, o meglio, sul motivo per cui rappresenta una minaccia per Cappuccetto Rosso. Sarebbe stato interessante capire come una vecchietta possa essere pericolosa o almeno, io me lo sono chiesto!
Ti dico questo perché altrimenti potrebbe sembrare una scelta un po' slegata dalla trama e magari messa per recuperare "la nonna sbranata dal lupo" altro elemento chiave della fiaba originale.
Il finale mi è piaciuto, innanzitutto perché la descrizione dello sbranamento è fatta molto bene poi perché risolve la storia dimostrando la persistenza dell'amore protettivo del lupo verso Cappuccetto Rosso che invece pareva messo in discussione dalla loro lontananza.
Attenzione alla ripetizione di "aveva" nelle prime cinque righe.
Un grande in bocca al lupo (è proprio il caso di dirlo :-) per la Polly Russel Edition!
Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
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- Messaggi: 63
Re: Occhi gialli
Ciao Andrea, una vita raccontata in pochi paragrafi attraverso il rapporto esclusivo tra una ragazza e un lupo. Mi è piaciuta la declinazione del tema “Amore bestiale”. Per contro ho trovato il modo di scrivere un po’ “detto” e questo forse ha tolto un po’ di tensione al racconto.
Buona edition e alla prossima lettura!
Buona edition e alla prossima lettura!
Re: Occhi gialli
Ciao Andrea, piacere di leggerti. Rivisitazione di Cappuccetto Rosso originale ma che, devono me, risente molto della brevità (forzata) del racconto. Manca per forza qualcosa nel rapporto nonna nipote che avrebbe dato più linearità alla storia. Ci sono scene, tra cui l'ultima, che valgono il prezzo, come si usa dire, di quelle che mi piacerebbe saper scrivere anche a me. Il tema lo leggo poco, mi sembra un po' forzato l'amore bestiale tra Rosa e il lupo.
Re: Occhi gialli
Dunque... Uno spunto sicuramente interessante cui, però, manca parecchia ciccia, quasi che le motivazioni del tutto ti siano rimaste in canna. Allo stato attuale sembra quasi una sinossi di qualcosa di più lungo. Ti conosco da tempo e so che dissemini i tuoi testi di indizi nascosti per permetterti queste tonalità quasi fiabesche, ma qui penso tu abbia ecceduto (o forse sono io che non ci sono arrivato). Sul tema, ci si arriva conoscendolo a priori, ma senza informazioni temo sarebbe difficile desumerlo. In buona sostanza, per me siamo su un pollice tendente al positivo, ma non solido e neppure brillante. Posso suggerire che sia lo scotto da pagare a MC quando non si partecipa da un po' anche perché lo conosco bene avendolo vissuto io stesso sulla mia pelle. Spero di rileggerti presto.
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