Ossa

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 settembre con un tema di Cristiano Saccoccia!
Gaia Peruzzo
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Ossa

Messaggio#1 » lunedì 16 settembre 2024, 23:12

OSSA
di Gaia Peruzzo

Il bagliore del fuoco si specchia sulle ossa e sfuma il bianco di arancione. Era di buon auspicio incastrarle tra la legna del falò: sarebbe rimasto qualcosa che le fiamme non avrebbero trasformato in cenere e, forse, avrebbero protetto la spiaggia dagli spettri.
«Mi odi così tanto?» Il mio sguardo si perde nell'ascesa delle scintille rosse.
Lui sospira e quello che non dice, quello che mi tiene ancora segreto, mi divora come se anche il suo silenzio fosse di fuoco.
Il suo respiro somiglia alla risacca delle onde sulla laguna. Lo invidio. La nostalgia punge, come se avessi ancora un cuore morbido da lasciarle infilzare con i suoi aghi.
«Lo sai perché le ossa non bruciano?» Allunga i palmi verso il calore del fuoco. Spezza il peso del silenzio e della nostalgia. «Nelle ossa non si può accumulare quella rabbia che ti consuma da dentro.» La sua bocca si incurva in un sorriso. «Nessuno ti odierà mai fin dentro le sue ossa. Nemmeno i tuoi nemici.»
«È un'altra delle stupide dicerie di tua nonna?»
«Mmh.» China il capo sui guizzi di luce che giocano sulla sua pelle, sulle ferite e sulle cicatrici. Le sue mani sono di nuovo un campo di battaglia con pozzanghere di sangue incrostato, così scuro che sembra inchiostro.
«Dovresti smetterla con quei rituali… Io non tornerò.»
Gli tremano le spalle. «Ti sbagli, funzionerà.» Stringe i pugni, «Funzionerà.»
Un taglio si riapre e lui trattiene un'imprecazione.
Vorrei poter prendere quelle mani rovinate e nasconderle sotto la mia tunica. Vorrei poterle scaldare e tenerle lontane dai suoi esperimenti. «Non lo vedi? Io non ti appartengo più.»
«Solo perché il tuo corpo è in fondo a quella merdosa laguna.»
«È stato necessario…»
Sospira di nuovo. «Per calmare il mostro, lo so.»
Alzo lo sguardo verso le onde scure. Il riflesso della luna è frantumato in una miriade di chicchi d'argento. Il mostro è lì sotto, da qualche parte, e ci osserva, anche se non l'ho ancora incontrato.
«Io ti rivoglio.» La sua voce è incrinata dal pianto, «Come prima.»
«No. Non devi avvelenarti, non per me. Non per riportarmi indietro. È una battaglia persa.»
«Dove sei?»
Sta osservando la sabbia scura, tra i cespugli viola della barena, come se potessi scappare. È una fortuna che non possa vedere i miei occhi vuoti, le guance scavate dalla morte, le labbra blu. «Sono qui.»
«Restami vicino. Resta con me.»
La sua preghiera è un desiderio che mi costringe a rimanere. È la nostra condanna.
Non gli importa più degli insulti nel villaggio, non gli dispiace che lo sentano parlare nel vuoto, con gli spettri.
Mi porge la mano, come se potesse afferrarmi una caviglia e tirarmi giù, tra le sue braccia. Ma il tocco gelido della morte gli indurisce lo sguardo, un brivido lo scuote, e le sue dita sanguinanti mi attraversano.
Gocciolano lacrime rosse.
«Il tuo odio… La tua rabbia per il mostro, e per quello che mi hanno fatto, ti ucciderà.»
Sorride e i suoi polpastrelli affondano nella sabbia. «Allora le mie ossa e le tue potranno riposare insieme, sul fondo della laguna.»



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antico
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Re: Ossa

Messaggio#2 » lunedì 16 settembre 2024, 23:15

Ciao Gaia! Pronta a dare battaglia fin dalla prima edition, brava! Tutto ok con i parametri, buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!

Gaia Peruzzo
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Re: Ossa

Messaggio#3 » lunedì 16 settembre 2024, 23:17

antico ha scritto:Ciao Gaia! Pronta a dare battaglia fin dalla prima edition, brava! Tutto ok con i parametri, buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!


Ci si prova, sì! Grazie e buonanotte.
E in bocca al lupo a tutti!

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Signor_Darcy
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Re: Ossa

Messaggio#4 » martedì 17 settembre 2024, 19:17

Ciao Gaia.
Credo sia la prima volta che leggo e commento qualcosa di tuo. Ho apprezzato diverse immagini del tuo racconto, che è molto visivo, cromatico: le ossa aranciate dal fuoco, la miriade di chicchi d’argento, le labbra blu e i cespugli viola (ho scoperto ora, per inteso, cosa sia la barena).
La vicenda in sé è sofferta, tutto sommato ben scritta e strutturata. In alcuni passaggi ho fatto un po’ di fatica, in prima lettura, a capire chi stesse parlando – almeno fino a quando non ho intuito la situazione. Buona la costruzione stilistica dei dialoghi, resi con la necessaria componente gestuale – o comunque non verbale.
In alcuni intermezzi ai dialoghi metterei punti e non virgole: “Stringe i pugni. «Funzionerà.»”, “La sua voce è incrinata dal pianto. «Come prima.»”
Il tema è declinato piuttosto bene.
In definitiva un buon racconto.

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KatyBlacksmith
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Re: Ossa

Messaggio#5 » martedì 17 settembre 2024, 19:59

Ciao, Gaia e ben ritrovata.
Sei riuscita a descrivere perfettamente una situazione dolorosa usando molta delicatezza e coerenza, quando sarebbe stato facile scadere in ben altri toni. Si comprende tutto: ciò che è avvenuto prima, ciò che sta accadendo e si intuisce quello che probabilmente accadrà. Ma soprattutto si legge molto bene il rapporto tra loro. Sei riuscita a comunicare ogni sfumatura con il giusto registro, incluso e soprattutto il distacco di lei dalle cose terrene, visto che ormai è "oltre".
Anche se non sappiamo che mostro sia, perché lei sia stata (o si sia) sacrificata, lo si accetta; potrebbe essere il simbolo della minaccia intangibile e incombente che ognuno di noi potrebbe trovare dietro l'angolo.
Bella lettura, me lo sono gustato.
Buona dodicesima era!

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Stefano Scudeler
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Re: Ossa

Messaggio#6 » martedì 17 settembre 2024, 23:30

Ciao Gaia!
Hai uno stile fresco e molto visivo. L'uso dei colori giusti al momento giusto aiutano molto a raffigurarsi la scena e gli oggetti.
Ho avuto qualche difficoltà a volte a seguire i dialoghi, capendo chi diceva cosa ma dipende anche dal limite di caratteri che non consente di allargarsi molto (soprattutto se come nel tuo caso si offrono belle descrizioni).
Mi è sfuggito il perché lui mette le ossa nel falò se la credenza è che tengano lontani gli spiriti (credo sia per quello che lei dice "mi odi così tanto?".
Infatti pensavo che lei fosse viva e non avevo capito la reazione. L'ho.capito in seconda lettura e il racconto ne ha guadagnato. Forse avrei puntato più sulla chiarezza di quel punto fin dall'inizio perché se capito al volo, il racconto è bello e toccante al punto giusto.
Quando ho letto le parole "laguna" e "barena" mi si sono illuminati gli occhi perché adoro andarci.
Complimenti, bel lavoro.

Gaia Peruzzo
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Re: Ossa

Messaggio#7 » mercoledì 18 settembre 2024, 7:36

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Gaia.
Credo sia la prima volta che leggo e commento qualcosa di tuo. Ho apprezzato diverse immagini del tuo racconto, che è molto visivo, cromatico: le ossa aranciate dal fuoco, la miriade di chicchi d’argento, le labbra blu e i cespugli viola (ho scoperto ora, per inteso, cosa sia la barena).
La vicenda in sé è sofferta, tutto sommato ben scritta e strutturata. In alcuni passaggi ho fatto un po’ di fatica, in prima lettura, a capire chi stesse parlando – almeno fino a quando non ho intuito la situazione. Buona la costruzione stilistica dei dialoghi, resi con la necessaria componente gestuale – o comunque non verbale.
In alcuni intermezzi ai dialoghi metterei punti e non virgole: “Stringe i pugni. «Funzionerà.»”, “La sua voce è incrinata dal pianto. «Come prima.»”
Il tema è declinato piuttosto bene.
In definitiva un buon racconto.


Ciao Stefano. È passato quasi un anno in pratica, ma no, hai già commentato qualcosa di mio, se non ricordo male io. Il primissimo racconto che ho scritto per Minuti Contati. Però alla fine è passato un mucchio di tempo.
Mi dispiace che questo non sia immediato, ma ammetto che, anche io, ho avuto un piccolo dubbio sui dialoghi, quando l'ho riletto a mente più fresca. Cercherò di farci più attenzione la prossima volta. Grazie mille per i consigli e per i complimenti.
Ps. Non so se tu sia un amante dei dolci, ma esiste anche il miele di barena.
In bocca al lupo per il tuo racconto!

Gaia Peruzzo
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Re: Ossa

Messaggio#8 » mercoledì 18 settembre 2024, 7:40

KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Gaia e ben ritrovata.
Sei riuscita a descrivere perfettamente una situazione dolorosa usando molta delicatezza e coerenza, quando sarebbe stato facile scadere in ben altri toni. Si comprende tutto: ciò che è avvenuto prima, ciò che sta accadendo e si intuisce quello che probabilmente accadrà. Ma soprattutto si legge molto bene il rapporto tra loro. Sei riuscita a comunicare ogni sfumatura con il giusto registro, incluso e soprattutto il distacco di lei dalle cose terrene, visto che ormai è "oltre".
Anche se non sappiamo che mostro sia, perché lei sia stata (o si sia) sacrificata, lo si accetta; potrebbe essere il simbolo della minaccia intangibile e incombente che ognuno di noi potrebbe trovare dietro l'angolo.
Bella lettura, me lo sono gustato.
Buona dodicesima era!


Ciao Katjia, grazie mille per tutti questi complimenti! Hai espresso tutto quello che speravo di sentirmi dire e sono davvero contenta di essere riuscita a scrivere qualcosa che hai apprezzato così tanto.
Grazie e in bocca al lupo per il tuo racconto!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#9 » mercoledì 18 settembre 2024, 7:49

StefanoScudeler ha scritto:Ciao Gaia!
Hai uno stile fresco e molto visivo. L'uso dei colori giusti al momento giusto aiutano molto a raffigurarsi la scena e gli oggetti.
Ho avuto qualche difficoltà a volte a seguire i dialoghi, capendo chi diceva cosa ma dipende anche dal limite di caratteri che non consente di allargarsi molto (soprattutto se come nel tuo caso si offrono belle descrizioni).
Mi è sfuggito il perché lui mette le ossa nel falò se la credenza è che tengano lontani gli spiriti (credo sia per quello che lei dice "mi odi così tanto?".
Infatti pensavo che lei fosse viva e non avevo capito la reazione. L'ho.capito in seconda lettura e il racconto ne ha guadagnato. Forse avrei puntato più sulla chiarezza di quel punto fin dall'inizio perché se capito al volo, il racconto è bello e toccante al punto giusto.
Quando ho letto le parole "laguna" e "barena" mi si sono illuminati gli occhi perché adoro andarci.
Complimenti, bel lavoro.


Ciao Stefano. Sì, ho puntato su uno stile più poetico per provare a far spiccare il racconto. E lo sfondo della laguna è lo stesso di una storia più lunga che però sto ancora elaborando.
In realtà nella mia testa le ossa nel fuoco le aveva messe la nonna di lui (perché magari vuole che il nipote smetta di soffrire). Lei chiede a lui se adesso la odia perché glielo ha lasciato fare. Per questo motivo poco più avanti compare il dialogo sulla nonna.
Però, alla fine, lasciando molto di non detto capisco che sia a libera interpretazione. Comunque mi ricorderò del tuo consiglio. Avrei potuto cambiare già la prima linea di dialogo stessa, a favore dell'immediatezza e della chiarezza.
Grazie per i complimenti, e in bocca al lupo per il tuo racconto!

PVronin
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Re: Ossa

Messaggio#10 » giovedì 19 settembre 2024, 21:59

Piacere, Gaia!
Ho letto volentieri il tuo racconto. Trovo che tu abbia trattato con cura i sentimenti dei due personaggi e che ci sia molto impegno stilistico, una ricerca di immagini suggestive da legare a questo amore triste, come la luna - amica degli innamorati - frantumata.
Il tempo è stato tiranno con la punteggiatura e gli accapo: leggendo il dialogo anch’io ho trovato qualche inciampo, ma di sicuro con la calma troverai il ritmo giusto. Immagino che la protagonista sia stata sacrificata dal suo villaggio (“per quello che mi hanno fatto”: lo capisco da qui. Forse da accentuare?) Buona continuazione!
PVronin

Gaia Peruzzo
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Re: Ossa

Messaggio#11 » venerdì 20 settembre 2024, 9:10

PVronin ha scritto:Piacere, Gaia!
Ho letto volentieri il tuo racconto. Trovo che tu abbia trattato con cura i sentimenti dei due personaggi e che ci sia molto impegno stilistico, una ricerca di immagini suggestive da legare a questo amore triste, come la luna - amica degli innamorati - frantumata.
Il tempo è stato tiranno con la punteggiatura e gli accapo: leggendo il dialogo anch’io ho trovato qualche inciampo, ma di sicuro con la calma troverai il ritmo giusto. Immagino che la protagonista sia stata sacrificata dal suo villaggio (“per quello che mi hanno fatto”: lo capisco da qui. Forse da accentuare?) Buona continuazione!


Piacere mio! Grazie mille anche a te per i complimenti. Prima di postare rileggo sempre il testo a voce bibisgliata (per non svegliare nessuno) e mi ero già resa conto che qualcosina non andava nel ritmo delle frasi, però non sono stata abbastanza coraggiosa da modificare troppo, per paura più che altro di fare un macello ahah. Però grazie per la segnalazione! Prima o poi spero di riuscire a usare meglio le virgole. Intanto mi segno tutto.
Immagini bene! È stata sacrificata per decisione del suo villaggio. Grazie per il consiglio, ci rifletto su. E in bocca al lupo per il tuo racconto!

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gcdaddabbo
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Re: Ossa

Messaggio#12 » venerdì 20 settembre 2024, 10:59

Ciao, Gaia!
Ho letto il tuo ultimo racconto e devo confessare che non ci ho capito molto. Sarà un mio limite, ma mi sono rifiutato di cercare spiegazioni nei commenti.
Ipotesi: Lei è morta ed è in fondo alla laguna. Lui la rivuole e forse è lo stesso che, in un momento di rabbia, l’ha massacrata e ora forse la raggiungerà suicidandosi.
Ho lavorato troppo di fantasia?
Non conoscevo il termine “barena”. Ho cercato su Google.
Per il tema: Chi dovrebbe essere l’eroe o l’antieroe?
Rimane l’atmosfera macabra con le ossa che non bruciano sulla fiamma.
Buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#13 » venerdì 20 settembre 2024, 16:19

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Gaia!
Ho letto il tuo ultimo racconto e devo confessare che non ci ho capito molto. Sarà un mio limite, ma mi sono rifiutato di cercare spiegazioni nei commenti.
Ipotesi: Lei è morta ed è in fondo alla laguna. Lui la rivuole e forse è lo stesso che, in un momento di rabbia, l’ha massacrata e ora forse la raggiungerà suicidandosi.
Ho lavorato troppo di fantasia?
Non conoscevo il termine “barena”. Ho cercato su Google.
Per il tema: Chi dovrebbe essere l’eroe o l’antieroe?
Rimane l’atmosfera macabra con le ossa che non bruciano sulla fiamma.
Buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!


Ciao Giovanni!
Mi dispiace molto che il racconto ti sia risultato  complicato. Sono stata sul genere fantasy. Non preoccuparti se non vuoi leggere gli altri commenti, però mi sembra giusto spiegarti la mia idea.
In parte hai fatto giusto, lei è morta, il suo corpo è in fondo alla laguna, e nel racconto è sottoforma di fantasma/spettro. Lui non può vederla, ma può sentire la sua voce e in qualche modo anche la sua presenza.
Il sangue e le ferite sulle mani di lui, invece, sono causate da un rituale magico che lui ha utilizzato e provato più volte per cercare di riportarla indietro, e che viene fatto appunto con il sangue.

Dal testo:
«Dovresti smetterla con quei rituali... Io non tornerò.»
Gli tremano le spalle. «Ti sbagli, funzionerà.» Stringe i pugni, «Funzionerà.»
Un taglio si riapre e lui trattiene un'imprecazione.

Lei è stata condannata a sacrificarsi dal suo villaggio per placare un mostro che c'è in fondo alla laguna.

Sempre dal testo:
«Non lo vedi? Io non ti appartengo più.»
«Solo perché il tuo corpo è in fondo a quella merdosa laguna.»
«È stato necessario...»
Sospira di nuovo. «Per calmare il mostro, lo so.»

Poi:
Alzo lo sguardo verso le onde scure [...] Il mostro è lì sotto, da qualche parte, e ci osserva, anche se non l'ho ancora incontrato.

(Quindi il mostro non può essere il suo interlocutore, ma bensì una creatura marina in fondo alla laguna).

E poi più avanti:
«Il tuo odio... La tua rabbia per il mostro e per quello che mi hanno fatto, ti ucciderà.»

L'eroe è proprio lui, perché sta cercando di salvarla in qualche modo e perché non vuole perderla. Però diciamo che ci si è impegnato quando ormai era troppo tardi. E qui ho inteso la redenzione/dannazione.

Ho cercato di seminare indizi da poi far collegare ai vari lettori, soprattutto nei dialoghi.
Se l'avessi scritta tipo così: C'era una volta una ragazza che venne gettata in fondo a una laguna per placare la sete di un mostro. Ma poi un giorno il suo amato provò a salvarla... Ecc ecc... Sì, è tipo fiaba, ma non so, non mi piace imboccare tutto al lettore. Non mi piace scrivere in modo fiabesco o troppo raccontato.
Forse comunque avrei potuto fare di meglio. Ci starò più attenta alla prossima edition, perché lo scopo per cui partecipo è migliorare.
La barena l'ho usata per rendere tutto il più caratteristico. Dici che avrei dovuto scrivere qualcosa in più? Per evitare di far cercare subito su Google.
Fammi sapere se ti servono altre spiegazioni, e se ora tutto risulta più chiaro.
Ps. Perdonami se mi sono dilungata, però appunto ci tengo, e intanto in bocca al lupo per il tuo racconto!

Cinzia Fabretti
Messaggi: 200

Re: Ossa

Messaggio#14 » venerdì 20 settembre 2024, 16:33

Cara Gaia, non sono tra i tuoi valutatori, ma sono passata per il piacere di leggerti. Non so come giudicheranno il tema, ma io posso gustarmelo senza responsabilità, e per me è bellissimo.

Gaia Peruzzo
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Re: Ossa

Messaggio#15 » sabato 21 settembre 2024, 12:52

Cinzia Fabretti ha scritto:Cara Gaia, non sono tra i tuoi valutatori, ma sono passata per il piacere di leggerti. Non so come giudicheranno il tema, ma io posso gustarmelo senza responsabilità, e per me è bellissimo.


Grazie mille, Cinzia! Spero che si capisca che la battaglia è più interiore e basata sui tentativi che lui ha fatto per provare a salvarla.

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gcdaddabbo
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Re: Ossa

Messaggio#16 » sabato 21 settembre 2024, 19:26

Gaia Peruzzo ha scritto:
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Gaia!
Ho letto il tuo ultimo racconto e devo confessare che non ci ho capito molto. Sarà un mio limite, ma mi sono rifiutato di cercare spiegazioni nei commenti.
Ipotesi: Lei è morta ed è in fondo alla laguna. Lui la rivuole e forse è lo stesso che, in un momento di rabbia, l’ha massacrata e ora forse la raggiungerà suicidandosi.
Ho lavorato troppo di fantasia?
Non conoscevo il termine “barena”. Ho cercato su Google.
Per il tema: Chi dovrebbe essere l’eroe o l’antieroe?
Rimane l’atmosfera macabra con le ossa che non bruciano sulla fiamma.
Buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!

Ciao Giovanni!
Mi dispiace molto che il racconto ti sia risultato  complicato. Sono stata sul genere fantasy. Non preoccuparti se non vuoi leggere gli altri commenti, però mi sembra giusto spiegarti la mia idea.
In parte hai fatto giusto, lei è morta, il suo corpo è in fondo alla laguna, e nel racconto è sottoforma di fantasma/spettro. Lui non può vederla, ma può sentire la sua voce e in qualche modo anche la sua presenza.
Il sangue e le ferite sulle mani di lui, invece, sono causate da un rituale magico che lui ha utilizzato e provato più volte per cercare di riportarla indietro, e che viene fatto appunto con il sangue.
Dal testo:
«Dovresti smetterla con quei rituali... Io non tornerò.»
Gli tremano le spalle. «Ti sbagli, funzionerà.» Stringe i pugni, «Funzionerà.»
Un taglio si riapre e lui trattiene un'imprecazione.
Lei è stata condannata a sacrificarsi dal suo villaggio per placare un mostro che c'è in fondo alla laguna.
Sempre dal testo:
«Non lo vedi? Io non ti appartengo più.»
«Solo perché il tuo corpo è in fondo a quella merdosa laguna.»
«È stato necessario...»
Sospira di nuovo. «Per calmare il mostro, lo so.»
Poi:
Alzo lo sguardo verso le onde scure [...] Il mostro è lì sotto, da qualche parte, e ci osserva, anche se non l'ho ancora incontrato.
(Quindi il mostro non può essere il suo interlocutore, ma bensì una creatura marina in fondo alla laguna).
E poi più avanti:
«Il tuo odio... La tua rabbia per il mostro e per quello che mi hanno fatto, ti ucciderà.»
L'eroe è proprio lui, perché sta cercando di salvarla in qualche modo e perché non vuole perderla. Però diciamo che ci si è impegnato quando ormai era troppo tardi. E qui ho inteso la redenzione/dannazione.
Ho cercato di seminare indizi da poi far collegare ai vari lettori, soprattutto nei dialoghi.
Se l'avessi scritta tipo così: C'era una volta una ragazza che venne gettata in fondo a una laguna per placare la sete di un mostro. Ma poi un giorno il suo amato provò a salvarla... Ecc ecc... Sì, è tipo fiaba, ma non so, non mi piace imboccare tutto al lettore. Non mi piace scrivere in modo fiabesco o troppo raccontato.
Forse comunque avrei potuto fare di meglio. Ci starò più attenta alla prossima edition, perché lo scopo per cui partecipo è migliorare.
La barena l'ho usata per rendere tutto il più caratteristico. Dici che avrei dovuto scrivere qualcosa in più? Per evitare di far cercare subito su Google.
Fammi sapere se ti servono altre spiegazioni, e se ora tutto risulta più chiaro.
Ps. Perdonami se mi sono dilungata, però appunto ci tengo, e intanto in bocca al lupo per il tuo racconto!

Grazie Gaia per le tue spiegazioni. Ho l'abitudine di documentarmi e trovare da solo tutte le soluzioni perché mi sembra giusto che ciascuno provi a capire gli altri per quanto possibile. Ci sono però momenti di stanchezza in cui non hai voglia di essere il solito bravo ragazzo ed è successo mentre esaminavo il tuo racconto. Ora lo comprendo meglio. Resto comunque convinto che avresti dovuto rendere ancora più espliciti i riferimenti proprio perché il termine "mostro" viene utilizzato per indicare individui che compiono delitti efferati. Le ferite può essersele procurate nell'ucciderla ed il suo mostro interno può essere in fondo alla laguna insieme a lei.
Il sacrificio può essere stato determinato dalla sua spregiudicatezza, dalla sua bellezza e dall'ostinazione a voler restare con lui, quando tutti le dicevano che era un essere violento e impulsivo.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#17 » sabato 21 settembre 2024, 20:21

gcdaddabbo ha scritto:Grazie Gaia per le tue spiegazioni. Ho l'abitudine di documentarmi e trovare da solo tutte le soluzioni perché mi sembra giusto che ciascuno provi a capire gli altri per quanto possibile. Ci sono però momenti di stanchezza in cui non hai voglia di essere il solito bravo ragazzo ed è successo mentre esaminavo il tuo racconto. Ora lo comprendo meglio. Resto comunque convinto che avresti dovuto rendere ancora più espliciti i riferimenti proprio perché il termine "mostro" viene utilizzato per indicare individui che compiono delitti efferati. Le ferite può essersele procurate nell'ucciderla ed il suo mostro interno può essere in fondo alla laguna insieme a lei.
Il sacrificio può essere stato determinato dalla sua spregiudicatezza, dalla sua bellezza e dall'ostinazione a voler restare con lui, quando tutti le dicevano che era un essere violento e impulsivo.


Quello che dici è giusto, ogni lettore comunque cerca di capire il testo a modo suo. E ci sta magari leggere in momenti di stanchezza, per cui sappi che non ti giudico per questo e ti ringrazio di aver aspettato le spiegazioni prima di fare la tua classifica.

Un mostro può essere quello che dici tu, cioè una persona orribile (per non dire di peggio). Ma è una di quelle parole che può essere usata in più situazioni e ha più significati, in narrativa può essere anche una creatura spaventosa e pericolosa. Tipo il mostro sotto al letto, o un mostro mitologico. Il mio racconto è pur sempre un'opera di fantasia, ambientato su una laguna, e pensavo si percepisse. Probabilmente avrei potuto aggiungere qualche riga di descrizione al mostro per farlo figurare meglio come creatura, e fuori dal forum migliorerò il testo. Quindi ti ringrazio per il consiglio.
Ribadisco comunque che lei dice di non averlo ancora mai incontrato/visto questo mostro. Quindi, secondo me, si capisce che il mostro non può essere l'uomo con cui sta parlando, a meno che non sia completamente pazza (e credo di averle dato lucidità mentale sia per come si esprime, sia per come è attiva nella scena.)

Ah e poi un'altra cosa che speravo si capisse era che comunque lei ci tiene a lui, infatti prova il desiderio di poterlo toccare di nuovo, di scaldargli le mani, ecc. Adirittura il suo respiro le sembra il suono delle onde, che è un suono che trasmette calma e ti culla. E ok che per amore si perdonano molte cose, ma dubito che se, come hai pensato, lui fosse stato il suo assassino lei lo amerebbe ancora. Magari sentirebbe più odio e rabbia che in questo racconto sono provate solo da lui e, specifico, non sono provate verso di lei. Infatti le chiede di restargli vicino.

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Luca Moggia
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Re: Ossa

Messaggio#18 » lunedì 23 settembre 2024, 19:04

Ciao Gaia, ben ritrovata nell’Arena!

Il tuo racconto mi è piaciuto e credo sia anche ben centrato rispetto al tema. Nonostante questo ho alcuni dubbi su cui mi farebbe comodo qualche indicazione.

Parto dal tema.
C’è sicuramente l’elemento del sangue e, nel legame fra i due personaggi, ci vedo la dannazione. L’elemento dell’ultima battaglia mi stava sfuggendo poi ho letto il finale e credo di averlo trovato. Il ragazzo completa il rituale, cosa che lo porterà alla morte, unico modo per ricongiungersi alla sua amata. Ho capito bene?
La redenzione invece mi sfugge, ma poco male. Il tema era molto complesso per lo spazio a disposizione.

Riguardo allo stile, il racconto mi sembra molto ben fatto. L’unico punto che mi risulta stonato all’inizio ossia “Era di buon auspicio […] avrebbero protetto la spiaggia dagli spettri”.
Suona come una spiegazione di un fatto che i personaggi conoscono bene e inoltre è al passato mentre il racconto è al presente il che da ancora più l’idea di spiegazione ad uso del lettore.

Dal punto di vista della trama ho notato un paio di cosette.
Come ti accennavo stavo per perdermi il fatto che il ragazzo concluda il rituale cosa che, sempre che abbia capito bene, ho dedotto da “I suoi polpastrelli affondano nella sabbia”. La conclusione del rituale mi sembra un punto importante nella trama perché legato a una parte del tema. Forse il rituale meritava qualche carattere in più per renderlo più visibile e chiaro.
Seconda cosa è di nuovo nell’inizio quando spieghi che il rituale serve a scacciare gli spettri. Ma lei è uno spettro giusto? Quindi lui la vuole scacciare? Questa intenzione sembra anche suggerita dal fatto che lei gli dica “Mi odi così tanto?”.
Alla fine del racconto la situazione è cambiata, lui vuole che lei rimanga lì ed è disposto addirittura a morire per raggiungerla.
Mi manca però il passaggio nell'interiorità del ragazzo in cui avviene questo cambiamento.
Forse anche qui sarebbero state necessarie più parole per descrivere la cosa.

Una piccolezza di forma: “come se potessi scappare” forse meglio “come se io potessi scappare”.

Scusa la lunghezza ma, come ormai sai, senza limite di caratteri sono un po’ prolisso!

P.s. complimenti per la chiusura dell’ultima Edizione, hai fatto scintille!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#19 » martedì 24 settembre 2024, 8:55

Luca Moggia ha scritto:Ciao Gaia, ben ritrovata nell’Arena!

Il tuo racconto mi è piaciuto e credo sia anche ben centrato rispetto al tema. Nonostante questo ho alcuni dubbi su cui mi farebbe comodo qualche indicazione.

Parto dal tema.
C’è sicuramente l’elemento del sangue e, nel legame fra i due personaggi, ci vedo la dannazione. L’elemento dell’ultima battaglia mi stava sfuggendo poi ho letto il finale e credo di averlo trovato. Il ragazzo completa il rituale, cosa che lo porterà alla morte, unico modo per ricongiungersi alla sua amata. Ho capito bene?
La redenzione invece mi sfugge, ma poco male. Il tema era molto complesso per lo spazio a disposizione.

Riguardo allo stile, il racconto mi sembra molto ben fatto. L’unico punto che mi risulta stonato all’inizio ossia “Era di buon auspicio […] avrebbero protetto la spiaggia dagli spettri”.
Suona come una spiegazione di un fatto che i personaggi conoscono bene e inoltre è al passato mentre il racconto è al presente il che da ancora più l’idea di spiegazione ad uso del lettore.

Dal punto di vista della trama ho notato un paio di cosette.
Come ti accennavo stavo per perdermi il fatto che il ragazzo concluda il rituale cosa che, sempre che abbia capito bene, ho dedotto da “I suoi polpastrelli affondano nella sabbia”. La conclusione del rituale mi sembra un punto importante nella trama perché legato a una parte del tema. Forse il rituale meritava qualche carattere in più per renderlo più visibile e chiaro.
Seconda cosa è di nuovo nell’inizio quando spieghi che il rituale serve a scacciare gli spettri. Ma lei è uno spettro giusto? Quindi lui la vuole scacciare? Questa intenzione sembra anche suggerita dal fatto che lei gli dica “Mi odi così tanto?”.
Alla fine del racconto la situazione è cambiata, lui vuole che lei rimanga lì ed è disposto addirittura a morire per raggiungerla.
Mi manca però il passaggio nell'interiorità del ragazzo in cui avviene questo cambiamento.
Forse anche qui sarebbero state necessarie più parole per descrivere la cosa.

Una piccolezza di forma: “come se potessi scappare” forse meglio “come se io potessi scappare”.

Scusa la lunghezza ma, come ormai sai, senza limite di caratteri sono un po’ prolisso!

P.s. complimenti per la chiusura dell’ultima Edizione, hai fatto scintille!

Luca


Ciao Luca.
Grazie mille, anche per i complimenti sul racconto della scorsa Era.

Non preoccuparti se sei prolisso, anche perché mi dai molti spunti per riflettere. Effettivamente non ho fatto caso al cambio temporale nella prima frase (hai ragione!) e mi sa che ho lasciato un po' troppe cose non dette da far ragionare al lettore.

Il primo dialogo «Mi odi così tanto?» era riferito al fatto che c'erano le ossa nel fuoco, usate per scacciare gli spiriti. Perché lei vedendole ha un attimo di esitazione e pensa che lui si sia stancato di lei, ma alla fine si scopre che non è così.
Ora come ora toglierei proprio questa parte, perché non apporta nulla al racconto. Ma si sa che con la fretta e la stanchezza non si pensa lucidamente.

Nella mia idea queste ossa le aveva messe la nonna di lui, perché sperava che il nipote la smettesse di parlare con gli spettri, dato che nel villaggio ormai lo prendono in giro.
Per quello, dopo la sua risposta, la protagonista se ne esce con la battuta sulla nonna. Avevo scritto un paio di frasi in merito (sul fatto che le avesse messe la nonna le ossa nel fuoco), poi l'ho cancellato perché avevo sforato di un po' i caratteri. Quindi ho scelto quel pezzo da eliminare. Ma forse avrei dovuto modellarlo per incastrarlo in modo conciso in un dialogo, o non metterlo, e pace.

Le ossa nel fuoco comunque non c'entravano con il rituale fatto da lui, che pretende solo il sangue. Mi servivano per creare atmosfera e far ragionare sul fatto che ci sono molte credenze stupide e senza fondamento nel villaggio, ma ben radicate. Dato che lei è stata sacrificata a un mostro marino che dice di non aver mai incontrato, e appunto le ossa nel fuoco non riescono a respingere la sua presenza di spettro (come si dice dovrebbero fare).

Forse sì, avrei dovuto decisamente dare maggiore importanza al rituale. Dai, sì carbura meglio alla prossima sfida da tremila caratteri. Per me comunque non era ancora concluso, ma concludendolo, cosa che farà, lui morirà. 
Quindi provare a riportarla nel mondo dei vivi è la sua ultima battaglia. Anche se mi piace molto la tua interpretazione.

E la redenzione l'ho intesa nel fatto che sta comunque provando a salvarla, anche se è troppo tardi e non ci ha provato quando il villaggio l'ha scelta come sacrificio al mostro.
Sì lo so, c'è tanta roba nel sottotesto che forse non viene bene a galla come speravo. Scusa se sono stata prolissa anche io.
Ti ringrazio per averlo apprezzato comunque. In bocca al lupo per il tuo racconto!

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AndreaCrevola
Messaggi: 215

Re: Ossa

Messaggio#20 » mercoledì 25 settembre 2024, 22:09

Ciao Gaia, bentornata nell'Arena.

Tema e stile ok. Buono il tratteggio della scena e dei personaggi. Mi dilungo però sulle parti meno convincenti, nell'ottica d'essere utile.

Mi è piaciuta l'apertura del racconto: viene impostata l'ambientazione in modo chiaro sotto diversi punti di vista: la luce flebile del falò, la presenza dei due personaggi e la tensione che è presente tra loro due. Continuo a leggere per conoscere il motivo di questa difficoltà a comunicare.
Mi sono parsi eccessivi i tre paragoni uno in fila all'altro (il silenzio come fuoco, il respiro come risacca, la nostalgia come cuore). Non sono brutti, sono solo troppi per me. Premetto che ci stanno in un contesto Fantasy, e a me il fantasy non piace per niente.
Un dettaglio: non ho capito se la voce narrante sia un uomo o una donna e se è il loro sia un legame d'amore o d'amicizia. La risposta si intuisce, ma poteva essere più chiara: anche per questo avrei "asciugato" il testo da qualche figura retorica e avrei inserito qualche informazione in più.

La parte centrale ci aiuta a capire che la voce narrante appartiene a una persona che è stata / si è sacrificata a un poco precisato mostro della laguna. L'altro esegue dei rituali per comunicare con questa persona. Il "vivo" insiste perché la voce narrante resti con lui, ma la barriera tra vivi e morti è troppo alta perché si possa superare.
Questa parte l'ho trovata un po' troppo statica. Di fatto non succede granché, né fisicamente né psicologicamente. Sento la mancanza di dettagli sul perché la voce narrante sia morta, come sia successo, se l'uomo ne fosse responsabile...

Il finale è secondo me la parte meno riuscita. L'uomo cerca di afferrare il fantasma della voce narrante, non ci riesce e conclude con una frase a effetto, un po' pomposa e che secondo me va a incrinare una situazione interessante, perché molto intima e tenera.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#21 » giovedì 26 settembre 2024, 17:16

AndreaCrevola ha scritto:Ciao Gaia, bentornata nell'Arena.

Tema e stile ok. Buono il tratteggio della scena e dei personaggi. Mi dilungo però sulle parti meno convincenti, nell'ottica d'essere utile.

Mi è piaciuta l'apertura del racconto: viene impostata l'ambientazione in modo chiaro sotto diversi punti di vista: la luce flebile del falò, la presenza dei due personaggi e la tensione che è presente tra loro due. Continuo a leggere per conoscere il motivo di questa difficoltà a comunicare.
Mi sono parsi eccessivi i tre paragoni uno in fila all'altro (il silenzio come fuoco, il respiro come risacca, la nostalgia come cuore). Non sono brutti, sono solo troppi per me. Premetto che ci stanno in un contesto Fantasy, e a me il fantasy non piace per niente.
Un dettaglio: non ho capito se la voce narrante sia un uomo o una donna e se è il loro sia un legame d'amore o d'amicizia. La risposta si intuisce, ma poteva essere più chiara: anche per questo avrei "asciugato" il testo da qualche figura retorica e avrei inserito qualche informazione in più.

La parte centrale ci aiuta a capire che la voce narrante appartiene a una persona che è stata / si è sacrificata a un poco precisato mostro della laguna. L'altro esegue dei rituali per comunicare con questa persona. Il "vivo" insiste perché la voce narrante resti con lui, ma la barriera tra vivi e morti è troppo alta perché si possa superare.
Questa parte l'ho trovata un po' troppo statica. Di fatto non succede granché, né fisicamente né psicologicamente. Sento la mancanza di dettagli sul perché la voce narrante sia morta, come sia successo, se l'uomo ne fosse responsabile...

Il finale è secondo me la parte meno riuscita. L'uomo cerca di afferrare il fantasma della voce narrante, non ci riesce e conclude con una frase a effetto, un po' pomposa e che secondo me va a incrinare una situazione interessante, perché molto intima e tenera.


Ciao Andrea, o forse dovrei dire Lettore Asimoviano?
Ti ringrazio molto per gli spunti di riflessione che mi hai lasciato nel tuo commento.
È vero che ho messo molti paragoni e togliendone qualcuno avrei guadagnato spazio per rendere più nitide alcune situazioni. Però, in parte, ho pensato che se la storia avesse avuto un tono più poetico e tenero, si sarebbe fatta notare di più in mezzo a magari racconti con battaglie sanguinose (che alla fine nemmeno ci sono stati, almeno non così tanto per quelli che ho letto, ecco ahah).
Questo era il mio intento. Però hai ragione.
La voce narrante dovrebbe essere femminile. Il legame che li unisce è romantico. Mi dispiace che manchino i dettagli sul come lei sia morta, per me non era così importante specificarlo e bastava soltanto quell'indizio sul fatto che era stata sacrificata al mostro della laguna, ma già in tre persone mi avete fatto capire di sì. Quindi vedrò di migliorare il testo anche sotto questo aspetto.
Comunque grazie ancora e in bocca al lupo per il tuo racconto!

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AndreaCrevola
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Re: Ossa

Messaggio#22 » giovedì 26 settembre 2024, 17:39

Ciao Gaia, ci tengo a precisare che le tue scelte potrebbero essere adeguate al genere in cui hai ambientato il racconto. Non sono probabilmente un lettore "in target": però se mi limito agli aspetti tecnici, il racconto è valido.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#23 » giovedì 26 settembre 2024, 20:18

AndreaCrevola ha scritto:Ciao Gaia, ci tengo a precisare che le tue scelte potrebbero essere adeguate al genere in cui hai ambientato il racconto. Non sono probabilmente un lettore "in target": però se mi limito agli aspetti tecnici, il racconto è valido.


Grazie mille! Comunque fuori dal forum posso sistemarlo, non ho limiti di caratteri, e ogni consiglio è utile.

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antico
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Re: Ossa

Messaggio#24 » domenica 29 settembre 2024, 12:30

Bello con un problema: tutta la parte iniziale. Una partenza in cui ho sentito difficoltosa la lettura e la prima battuta «Mi odi così tanto?» non è così chiara perché va poi a definirsi con il contesto. Insomma, il tutto va alleggerito e diluito diversamente, a mio parere. Poi si alza il livello e non di poco: il tema è ben declinato e il messaggio è forte e chiaro. La lettura si fa via via più interessante e intrigante. Per me è un pollice tendente al positivo in modo solito e brillante, a un pelo dal quasi su.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#25 » domenica 29 settembre 2024, 21:49

antico ha scritto:Bello con un problema: tutta la parte iniziale. Una partenza in cui ho sentito difficoltosa la lettura e la prima battuta «Mi odi così tanto?» non è così chiara perché va poi a definirsi con il contesto. Insomma, il tutto va alleggerito e diluito diversamente, a mio parere. Poi si alza il livello e non di poco: il tema è ben declinato e il messaggio è forte e chiaro. La lettura si fa via via più interessante e intrigante. Per me è un pollice tendente al positivo in modo solito e brillante, a un pelo dal quasi su.


Ciao Antico. È vero. Per tenere l'inizio così avrei avuto bisogno di altri caratteri per dare qualche informazione in più. Cercherò di starci più attenta la prossima volta, intanto grazie. Sono comunque contenta del risultato e che il resto del testo sia piaciuto.
Buona continuazione!

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BruceLagogrigio
Messaggi: 442

Re: Ossa

Messaggio#26 » martedì 8 ottobre 2024, 17:13

Ciao Gaia, passo anche da te per un saluto (sto girando un po' le mi e penne preferite) concordo con quello che ti ha scritto l'Antico che l'inizio rimane esageratamente vago. L'ambientazione devo ammettere che è veramente magica ed evocativa, i richiami ai colori sono sensazionali. Dimostri di essere una delle migliori penne al momento su MC.

Alla prossima

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Ossa

Messaggio#27 » martedì 8 ottobre 2024, 20:30

BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Gaia, passo anche da te per un saluto (sto girando un po' le mi e penne preferite) concordo con quello che ti ha scritto l'Antico che l'inizio rimane esageratamente vago. L'ambientazione devo ammettere che è veramente magica ed evocativa, i richiami ai colori sono sensazionali. Dimostri di essere una delle migliori penne al momento su MC.

Alla prossima

Bruce.


Ciao Bruce, grazie mille per l'apprezzamento e per il parere. Mi dispiace di aver toppato con quella parte. Mi rendo conto che quando l'ho scritta ero troppo dentro la storia, quindi non ho avuto uno sguardo abbastanza critico per sistemarla prima di postare. Ma fa parte del gioco di Minuti Contati. Se ci fossero più giorni di tempo per pensare, scrivere e correggere sono sicura che tutti sapremmo scrivere delle piccole perle, ma poi giudicare sarebbe ancora più difficile.
Comunque mi ha fatto molto piacere quello che mi hai detto!
In bocca al lupo per la finale!

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