Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche

BENVENUTI ALLA CRISTIANO SACCOCCIA EDITION, LA PRIMA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 184° ALL TIME!
Questo è il gruppo LEVIATHAN della CRISTIANO SACCOCCIA EDITION con CRISTIANO SACCOCCIA come guest star.
Gli autori del gruppo LEVIATHAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TERRE SENZA DIO.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CUORE DI OSSIDIANA.
Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da CRISTIANO SACCOCCIA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.
Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti nel RANK DECIMA ERA, coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LEVIATHAN:
Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti, ore 01.00, 3000 caratteri
QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti, ore 23.00, 2957 caratteri
Monte Battaglia, di Andrea Furlan, ore 23.17, 2997 caratteri
Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia, ore 23.01, 2974 caratteri
Doppio gioco, di Cinzia Fabretti, ore 00.09, 2999 caratteri
In due, di Pietro D’Addabbo, ore 01.16, 2973 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre, ore 23.48, 1457 caratteri
L’ultima fiamma, di Damiano Meloni, ore 00.13, 2982 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 SETTEMBRE per commentare i racconti del gruppo TERRE SENZA DIO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 SETTEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo TERRE SENZA DIO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TERRE SENZA DIO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.
BUONA CRISTIANO SACCOCCIA EDITION A TUTTI!
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- Messaggi: 244
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Buongiorno a tutti, questa è la mia classifica con i commenti. Faccio i miei complimenti a tutti.
1- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
2-Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia,
3-Monte Battaglia, di Andrea Furlan
4- QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti,
5-Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
6-Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
7-L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
8-In due, di Pietro D’Addabbo
1- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
Buongiorno Taylor,
Semplicemente bello, hai fatto bene a non aggiungere i caratteri che ti separano dal limite. Le emozioni sono trasmesse perfettamente. Al di là dei tecnicismi è il racconto più scarno, ma anche il più efficace fra quelli che ho letto.
Piccole note:
Sento la pelle pizzicare. Bruciare. - troverei un’altra soluzione.
La ferita pulsa e prude – due spiegazioni cozzano un po’
2-Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia,
Buonasera Maurizio,
il tuo racconto se lasciato così è davvero sprecato, se riuscissi a svilupparlo ne uscirebbe uma vera e propria opera.
In poco sei riuscito a mettere tanto, leggendolo la prima cosa che mi è venuta in mente è Death note, anche in quel caso si sacrifica la propria vita per una società migliore, ma senza ammazzare nessuno a parte se stessi.
Direi che hai centrato in pieno il tema del contest, complimenti.
3-Monte Battaglia, di Andrea Furlan
Buongiorno Andrea,
hai scelto un argomento e impostato un racconto abbastanza simile al mio, il tuo ha un finale meno tragico.
Mi piace molto come hai gestito i dialoghi fra i due fratelli, mentre le descrizioni sull’ambiente che circonda i protagonisti sono poche, ma molto efficaci. Il finale prova a prendere il lettore con l’empatia cercando di scuotere emozioni profonde, e per conto mio ci riesce.
4- QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti,
Buongiorno Elisa,
povero, coraggioso e sopratutto fantozziano Porcospino…
Parto subito col dirti che il racconto mi è piaciuto molto, sei stata brava a creare un’atmosfera di gravità per narrare una ragazzata. Credo che questo punto sia piuttosto importante, hai valorizzato al massimo il punto di vista di chi racconta, per il quale l’evento tanto “ragazzata” non è.
5-Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
Buongiorno Agostino,
hai proposto un bel racconto basato sull’azione dove hai mostrato poco, ma grazie ai particolari che hai sparso qua e là è possibile farsi un idea dei personaggi e immaginarne la storia.
Complimenti anche per la scelta dei nomi, io ho sempre problemi in questo senso.
Il duello finale è semplicemente stupendo, tutta la storia è piacevole da leggere.
6-Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Buonasera Cinzia,
il tuo racconto lascia molti interrogativi sui personaggi e il perché stia succedendo quello che succede. Ammetto che tremila caratteri sono veramente pochi per qualsiasi storia, in particolare per una che basa tutto sull’azione come quella che hai scritto tu. Sicuramente se sviluppata senza vincoli potrebbe essere un ottimo racconto, così sembra più un estratto. Hai comunque gestito bene le azioni.
7-L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
Buongiorno Damiano,
ricorda molto le iene di Tarantino, e la cosa non mi dispiace, Hai gestito bene le azioni, scorrono bene e la storia in sé è abbastanza interessante, magari non originalissima, come i nomi dei personaggi che sanno un po’ di “americanata”, ma questa è una considerazione personale. Hai gestito bene i caratteri, io è un po’ di tempo che partecipo su MC e ho ancora delle difficoltà.
Il tema è centrato, pienamente direi.
8-In due, di Pietro D’Addabbo
Buongiorno Pietro
hai proposto un racconto fantastico con delle sfumature che lo rendono divertente. Non ho capito bene il finale, mi farebbe piacere che me lo spiegassi nei commenti.
Bella la dualità madre figlia, il loro rapporto umano anche se da quello che ho capito umane non sono. Anche le descrizioni mi sono piaciute molto, hai gestito benissimo la terza persona, cosa non facile dato che a volte obbliga chi scrive a dilungarsi.
1- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
2-Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia,
3-Monte Battaglia, di Andrea Furlan
4- QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti,
5-Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
6-Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
7-L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
8-In due, di Pietro D’Addabbo
1- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
Buongiorno Taylor,
Semplicemente bello, hai fatto bene a non aggiungere i caratteri che ti separano dal limite. Le emozioni sono trasmesse perfettamente. Al di là dei tecnicismi è il racconto più scarno, ma anche il più efficace fra quelli che ho letto.
Piccole note:
Sento la pelle pizzicare. Bruciare. - troverei un’altra soluzione.
La ferita pulsa e prude – due spiegazioni cozzano un po’
2-Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia,
Buonasera Maurizio,
il tuo racconto se lasciato così è davvero sprecato, se riuscissi a svilupparlo ne uscirebbe uma vera e propria opera.
In poco sei riuscito a mettere tanto, leggendolo la prima cosa che mi è venuta in mente è Death note, anche in quel caso si sacrifica la propria vita per una società migliore, ma senza ammazzare nessuno a parte se stessi.
Direi che hai centrato in pieno il tema del contest, complimenti.
3-Monte Battaglia, di Andrea Furlan
Buongiorno Andrea,
hai scelto un argomento e impostato un racconto abbastanza simile al mio, il tuo ha un finale meno tragico.
Mi piace molto come hai gestito i dialoghi fra i due fratelli, mentre le descrizioni sull’ambiente che circonda i protagonisti sono poche, ma molto efficaci. Il finale prova a prendere il lettore con l’empatia cercando di scuotere emozioni profonde, e per conto mio ci riesce.
4- QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti,
Buongiorno Elisa,
povero, coraggioso e sopratutto fantozziano Porcospino…
Parto subito col dirti che il racconto mi è piaciuto molto, sei stata brava a creare un’atmosfera di gravità per narrare una ragazzata. Credo che questo punto sia piuttosto importante, hai valorizzato al massimo il punto di vista di chi racconta, per il quale l’evento tanto “ragazzata” non è.
5-Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
Buongiorno Agostino,
hai proposto un bel racconto basato sull’azione dove hai mostrato poco, ma grazie ai particolari che hai sparso qua e là è possibile farsi un idea dei personaggi e immaginarne la storia.
Complimenti anche per la scelta dei nomi, io ho sempre problemi in questo senso.
Il duello finale è semplicemente stupendo, tutta la storia è piacevole da leggere.
6-Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Buonasera Cinzia,
il tuo racconto lascia molti interrogativi sui personaggi e il perché stia succedendo quello che succede. Ammetto che tremila caratteri sono veramente pochi per qualsiasi storia, in particolare per una che basa tutto sull’azione come quella che hai scritto tu. Sicuramente se sviluppata senza vincoli potrebbe essere un ottimo racconto, così sembra più un estratto. Hai comunque gestito bene le azioni.
7-L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
Buongiorno Damiano,
ricorda molto le iene di Tarantino, e la cosa non mi dispiace, Hai gestito bene le azioni, scorrono bene e la storia in sé è abbastanza interessante, magari non originalissima, come i nomi dei personaggi che sanno un po’ di “americanata”, ma questa è una considerazione personale. Hai gestito bene i caratteri, io è un po’ di tempo che partecipo su MC e ho ancora delle difficoltà.
Il tema è centrato, pienamente direi.
8-In due, di Pietro D’Addabbo
Buongiorno Pietro
hai proposto un racconto fantastico con delle sfumature che lo rendono divertente. Non ho capito bene il finale, mi farebbe piacere che me lo spiegassi nei commenti.
Bella la dualità madre figlia, il loro rapporto umano anche se da quello che ho capito umane non sono. Anche le descrizioni mi sono piaciute molto, hai gestito benissimo la terza persona, cosa non facile dato che a volte obbliga chi scrive a dilungarsi.
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 374
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Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti. Ecco i miei commenti e classifica.
1) Questione d'onore
2) L'ultimo minuto
3) Vecchia guardia
4) Monte Battaglia
5) In due
6) L'ultima fiamma
7) Il libro degli echi
8) Doppio gioco
Questione d'onore
Ciao Elisa, piacere di leggerti.
Parto parlando dello stile e oserei dire che hai una scrittura molto ben calibrata e immersiva. Mi è piaciuta parecchio. L'unico problema l'ho trovato nell'uso dei soprannomi animali. Mi hanno distratto molto nel senso che in una prima lettura non capivo davvero se fossero degli animali reali o persone e il contesto in cui mi trovavo. E questo, a differenza del plot twist battaglia reale/bambini non credo fosse voluto. Forse era il caso di usare altri soprannomi?
Arriviamo alla trama, molto carina e a suo modo originale, differenziandosi di netto dalle scelte prese da tutti gli altri racconti del gruppo. Quindi è un punto a tuo favore.
Declinazione della traccia: abbiamo l'ultima battaglia, abbiamo la dannazione e abbiamo l'eroe. Il sangue, invece, mi è sembrato un po' forzato. Hai calcato un po' la mano sul finale come se fosse un elemento dimenticato, che andava buttato nel calderone all'ultimo, almeno, questa è stata la mia sensazione. Comunque, non si può dire che non ci siano tutti gli elementi. Penso quindi che ti darò il primo posto.
L'ultimo minuto
Ciao Taylor, lieto di leggerti.
Racconto minimale che però si porta a casa il risultato.
Nulla da dire sullo stile, ben scritto, scorrevole e capace di rendere le giuste emozioni.
Sicuramente sfruttando meglio i caratteri poteva guadagnare ulteriori punti, rafforzando e approfondendo ulteriormente la potenza emotiva della storia.
La traccia è toccata in ogni sua parte e quindi lo preferisco a racconti più lunghi e articolati che però o non hanno toccato la traccia o hanno avuto alcuni punti più confusionari.
Della serie: ciapa e porta a cà.
Buon proseguimento!
Vecchia guardia
Ciao Agostino, piacere di ritrovarti.
A livello stilistico direi che è un racconto di ottima fattura, padroneggi la terminologia fantascientifica, rendi molto bene lo scenario e ogni descrizione e dialogo mi sembrano calibrati molto bene. Forse un po' troppi riferimenti di background buttati lì, che stridono in un contesto così ristretto come un micro-racconto. In una prima lettura mi avevano affaticato e rallentato, solo in una seconda li ho presi per quelli che sono (puri spunti per rendere l'idea degli ultimi superstiti) ed è andata meglio.
Per quanto riguarda la trama, hai fatto il compito con qualcosa di semplice e fin troppo letterale, dove ho avuto la sensazione che non ti sei impegnato troppo. Conoscendo la tua fantasia sono certo avresti potuto sfornare qualcosa di meglio.
Infine la traccia. C'è il sangue (direi proprio di sì), c'è l'ultima battaglia, e in un certo senso ci sono gli antieroi. Forse vedo poca redenzione/dannazione, che viene raggiunta con la morte in duello, ma mi convince poco.
Comunque una buona prova. A rileggerci.
Monte Battaglia
Ciao Andrea, piacere di trovarti.
Questo racconto mi ha parecchio confuso. Nel senso che fino alla prima parte stava andando bene, avevamo due fratelli che devono fare da guida agli americani verso la linea tedesca (anche se non si capisce se pure Roberto andrà con loro).
Poi, però, abbiamo quello stacco netto che va a srotolare con fin troppa fretta la conclusione, lasciandomi molto disorientato.
Come faceva Luigi a sapere la posizione delle mine? Non dovrebbero saperla solo i tedeschi? Un conto è guidare lungo un sentiero, un altro è avere questo tipo di informazioni. Come viene riconosciuto tra i cadaveri se mezza faccia è sparita dall'esplosione della granata? Viene detto che li ha condotti lungo una via sicura ma lo scenario è descritto come pieno di cadaveri. E ad ogni modo, perché Luigi era in mezzo alla battaglia? Insomma, molte domande che possono sembrare pignole ma che mi sono sorte tutte insieme, con l'aggiunta della lettera riferita al fratello che mi ha destabilizzato ulteriormente.
E devo dire che ho dovuto pensarci parecchio prima di capire la tua chiave di lettura. E spero sia corretta. La lettera serve a far capire al lettore che Roberto in realtà è morto parecchio tempo prima e quindi il dialogo iniziale avviene con il suo fantasma? Quindi Luigi ottiene la redenzione affrontando con coraggio la missione?
Se è così allora tutto ottiene un senso, però non è stato immediato, nemmeno a una seconda o terza lettura. Secondo me servivano più elementi per far capire meglio, sul finale, che Roberto era un fantasma, perché il solo inserimento della lettera confonde, non lasciando capire se si tratti di uno sbalzo temporale oppure no.
A rileggerci!
In due
Ciao Pietro, piacere di trovarti.
Per quanto riguarda lo stile, il racconto è ben scritto e scorre molto bene. Di questo devo farti i complimenti. Anche il clima macabro è ben reso.
Per quanto riguarda la trama, ha suscitato in me diverse perplessità. Il signor Mortis è ospite di questa tenuta (o locanda? Non si capisce) ma non si comprende bene quanto mamma e figlia siano a conoscenza della sua natura. Da quello che leggo, loro preparano carne umana per lui (c'è il riferimento a un piede che lo lascia intuire) e anche del sangue come bevanda. Quindi la mamma sa che è un vampiro? Allora come può stare tranquilla a lasciare la figlia da sola in giro per la casa sapendo della natura dell'ospite? Non so, mi sembra che la madre abbia un atteggiamento incosciente per poi sorprendersi di fronte alla scena del finale. Non mi ha convinto.
La traccia si direbbe rispettata solo in parte essendoci dannazione nel sangue ma non la questione ultima battaglia e presenza di un eroe/antieroe.
Buon proseguimento!
Ps. A leggere che prese l'ombrello rosa e si lanciò, la mia mente ha subito immaginato si lanciasse dalla finestra in stile Mary Poppins.
L'ultima fiamma
Ciao Damiano, piacere di trovarti.
Per quanto riguarda lo stile, il racconto scorre bene e non ho appunti. Più che altro mi hanno lasciato perplesso alcuni aspetti della trama. Credo ci siano diversi buchi che non vengono colmati e che lasciano un po' disorientati. Di che natura è questo gruppo di uomini? Criminali? Ribelli? Non viene approfondita la cosa, così come non si comprende bene la dinamica del tradimento, che mi ha lasciato un po' insoddisfatto. Sembra che il protagonista un tempo sia stato loro capo ("ce lo hai insegnato tu) ma poi sia stato lasciato indietro. In che modo? E a chi ha venduto diversi di loro? In che senso volevano portargli via Margot? Sono cose che vengono buttate dentro ma non creano punti cardinali per il lettore.
Non ho capito anche il fatto che queste persone sono ricoperte di grasso per resistere alla pioggia. Che significa?
Anche il finale non mi ha convinto molto. Perché non tentare la fuga anziché suicidarsi? Inoltre l'incendio metterebbe a repentaglio anche la vita di Margot nella stanza accanto ma il protagonista non sembra pensarci minimamente.
La traccia è stata rispettata. Peccato per questi punti carenti.
Buon proseguimento!
Il libro degli echi
Ciao Maurizio, piacere di trovarti.
L'idea del racconto, in sé era carina, ma ha sofferto parecchio dello spazio a disposizione.
Difatti utilizzare metà delle battute per il preambolo sulla situazione attorno ai protagonisti ti ha portato poi a far capitare tra capo e collo questo libro magico che risolve tutto in fretta la situazione e mi ha dato un effetto quasi da "riassunto". Emotivamente mi ha preso poco e qui aggiungo anche un'altra piccola osservazione da padre di due bambini che ha le stesse preoccupazioni del protagonista (seppur in un clima meno pericoloso).
Nel racconto tu scrivi come se l'uomo e la bambina fossero da soli, quindi manca la figura della madre o di altre persone che possano occuparsi di lei in mancanza del padre.
Io penso che un uomo che è genitore single, di fronte a un sacrificio del genere si farebbe tremila paranoie su come possa una bambina così piccola poi crescere da sola, seppur in un mondo ideale. Questo perché l'attaccamento emotivo è una parte fondamentale della crescita e mancare improvvisamente può causare delle ferite laceranti. Di tutto questo nel racconto non si parla, ma ci si concentra solo sul sacrificio della sparizione in cambio di un mondo migliore. Questa cosa mi ha fatto parecchio storcere il naso.
In merito al tema, manca la parte del sangue (il sacrificio non lo comprendeva) ma solo quella della dannazione dell'eroe.
Buon proseguimento!
Doppio gioco
Ciao Cinzia, piacere di trovarti.
Se devo usare un aggettivo per descrivere questo racconto, userei: confusione.
Ho provato davvero a rileggerlo più volte ma ho sempre avuto delle grosse difficoltà di orientamento.
Questo sia per i personaggi e sia per le ambientazioni.
All'inizio, quando parla Orso, quello che capisco è che il torturato sia Kham, a cui vengono lasciate le gambe e ha un labbro rotto. Quindi lo identifico come l'informatore in tutto questo attacco, ma l'informatore poi risulta essere Orso, il cui ruolo non è tanto chiaro. Ne seguono dialoghi in cui non riesco ad afferrare spesso chi parla, trovandoli confusi, con riferimenti a situazioni e luoghi che allo stesso tempo non riesco ad afferrare, forse anche a causa della confusione sui ruoli dovuta a quanto detto prima.
Probabilmente, facendo un bel po' di ordine su questi aspetti, asciugando la scrittura e rendendola più chirurgica e chiara, il racconto ne guadagnerebbe.
In merito alla traccia, immagino dalla parte finale che la tocchi con il pentimento del torturatore, seppur non mi abbia convinto per la situazione lasciata a metà, complici i pochi caratteri a disposizione per una messa in scena così grande.
Buon proseguimento!
1) Questione d'onore
2) L'ultimo minuto
3) Vecchia guardia
4) Monte Battaglia
5) In due
6) L'ultima fiamma
7) Il libro degli echi
8) Doppio gioco
Questione d'onore
Ciao Elisa, piacere di leggerti.
Parto parlando dello stile e oserei dire che hai una scrittura molto ben calibrata e immersiva. Mi è piaciuta parecchio. L'unico problema l'ho trovato nell'uso dei soprannomi animali. Mi hanno distratto molto nel senso che in una prima lettura non capivo davvero se fossero degli animali reali o persone e il contesto in cui mi trovavo. E questo, a differenza del plot twist battaglia reale/bambini non credo fosse voluto. Forse era il caso di usare altri soprannomi?
Arriviamo alla trama, molto carina e a suo modo originale, differenziandosi di netto dalle scelte prese da tutti gli altri racconti del gruppo. Quindi è un punto a tuo favore.
Declinazione della traccia: abbiamo l'ultima battaglia, abbiamo la dannazione e abbiamo l'eroe. Il sangue, invece, mi è sembrato un po' forzato. Hai calcato un po' la mano sul finale come se fosse un elemento dimenticato, che andava buttato nel calderone all'ultimo, almeno, questa è stata la mia sensazione. Comunque, non si può dire che non ci siano tutti gli elementi. Penso quindi che ti darò il primo posto.
L'ultimo minuto
Ciao Taylor, lieto di leggerti.
Racconto minimale che però si porta a casa il risultato.
Nulla da dire sullo stile, ben scritto, scorrevole e capace di rendere le giuste emozioni.
Sicuramente sfruttando meglio i caratteri poteva guadagnare ulteriori punti, rafforzando e approfondendo ulteriormente la potenza emotiva della storia.
La traccia è toccata in ogni sua parte e quindi lo preferisco a racconti più lunghi e articolati che però o non hanno toccato la traccia o hanno avuto alcuni punti più confusionari.
Della serie: ciapa e porta a cà.
Buon proseguimento!
Vecchia guardia
Ciao Agostino, piacere di ritrovarti.
A livello stilistico direi che è un racconto di ottima fattura, padroneggi la terminologia fantascientifica, rendi molto bene lo scenario e ogni descrizione e dialogo mi sembrano calibrati molto bene. Forse un po' troppi riferimenti di background buttati lì, che stridono in un contesto così ristretto come un micro-racconto. In una prima lettura mi avevano affaticato e rallentato, solo in una seconda li ho presi per quelli che sono (puri spunti per rendere l'idea degli ultimi superstiti) ed è andata meglio.
Per quanto riguarda la trama, hai fatto il compito con qualcosa di semplice e fin troppo letterale, dove ho avuto la sensazione che non ti sei impegnato troppo. Conoscendo la tua fantasia sono certo avresti potuto sfornare qualcosa di meglio.
Infine la traccia. C'è il sangue (direi proprio di sì), c'è l'ultima battaglia, e in un certo senso ci sono gli antieroi. Forse vedo poca redenzione/dannazione, che viene raggiunta con la morte in duello, ma mi convince poco.
Comunque una buona prova. A rileggerci.
Monte Battaglia
Ciao Andrea, piacere di trovarti.
Questo racconto mi ha parecchio confuso. Nel senso che fino alla prima parte stava andando bene, avevamo due fratelli che devono fare da guida agli americani verso la linea tedesca (anche se non si capisce se pure Roberto andrà con loro).
Poi, però, abbiamo quello stacco netto che va a srotolare con fin troppa fretta la conclusione, lasciandomi molto disorientato.
Come faceva Luigi a sapere la posizione delle mine? Non dovrebbero saperla solo i tedeschi? Un conto è guidare lungo un sentiero, un altro è avere questo tipo di informazioni. Come viene riconosciuto tra i cadaveri se mezza faccia è sparita dall'esplosione della granata? Viene detto che li ha condotti lungo una via sicura ma lo scenario è descritto come pieno di cadaveri. E ad ogni modo, perché Luigi era in mezzo alla battaglia? Insomma, molte domande che possono sembrare pignole ma che mi sono sorte tutte insieme, con l'aggiunta della lettera riferita al fratello che mi ha destabilizzato ulteriormente.
E devo dire che ho dovuto pensarci parecchio prima di capire la tua chiave di lettura. E spero sia corretta. La lettera serve a far capire al lettore che Roberto in realtà è morto parecchio tempo prima e quindi il dialogo iniziale avviene con il suo fantasma? Quindi Luigi ottiene la redenzione affrontando con coraggio la missione?
Se è così allora tutto ottiene un senso, però non è stato immediato, nemmeno a una seconda o terza lettura. Secondo me servivano più elementi per far capire meglio, sul finale, che Roberto era un fantasma, perché il solo inserimento della lettera confonde, non lasciando capire se si tratti di uno sbalzo temporale oppure no.
A rileggerci!
In due
Ciao Pietro, piacere di trovarti.
Per quanto riguarda lo stile, il racconto è ben scritto e scorre molto bene. Di questo devo farti i complimenti. Anche il clima macabro è ben reso.
Per quanto riguarda la trama, ha suscitato in me diverse perplessità. Il signor Mortis è ospite di questa tenuta (o locanda? Non si capisce) ma non si comprende bene quanto mamma e figlia siano a conoscenza della sua natura. Da quello che leggo, loro preparano carne umana per lui (c'è il riferimento a un piede che lo lascia intuire) e anche del sangue come bevanda. Quindi la mamma sa che è un vampiro? Allora come può stare tranquilla a lasciare la figlia da sola in giro per la casa sapendo della natura dell'ospite? Non so, mi sembra che la madre abbia un atteggiamento incosciente per poi sorprendersi di fronte alla scena del finale. Non mi ha convinto.
La traccia si direbbe rispettata solo in parte essendoci dannazione nel sangue ma non la questione ultima battaglia e presenza di un eroe/antieroe.
Buon proseguimento!
Ps. A leggere che prese l'ombrello rosa e si lanciò, la mia mente ha subito immaginato si lanciasse dalla finestra in stile Mary Poppins.
L'ultima fiamma
Ciao Damiano, piacere di trovarti.
Per quanto riguarda lo stile, il racconto scorre bene e non ho appunti. Più che altro mi hanno lasciato perplesso alcuni aspetti della trama. Credo ci siano diversi buchi che non vengono colmati e che lasciano un po' disorientati. Di che natura è questo gruppo di uomini? Criminali? Ribelli? Non viene approfondita la cosa, così come non si comprende bene la dinamica del tradimento, che mi ha lasciato un po' insoddisfatto. Sembra che il protagonista un tempo sia stato loro capo ("ce lo hai insegnato tu) ma poi sia stato lasciato indietro. In che modo? E a chi ha venduto diversi di loro? In che senso volevano portargli via Margot? Sono cose che vengono buttate dentro ma non creano punti cardinali per il lettore.
Non ho capito anche il fatto che queste persone sono ricoperte di grasso per resistere alla pioggia. Che significa?
Anche il finale non mi ha convinto molto. Perché non tentare la fuga anziché suicidarsi? Inoltre l'incendio metterebbe a repentaglio anche la vita di Margot nella stanza accanto ma il protagonista non sembra pensarci minimamente.
La traccia è stata rispettata. Peccato per questi punti carenti.
Buon proseguimento!
Il libro degli echi
Ciao Maurizio, piacere di trovarti.
L'idea del racconto, in sé era carina, ma ha sofferto parecchio dello spazio a disposizione.
Difatti utilizzare metà delle battute per il preambolo sulla situazione attorno ai protagonisti ti ha portato poi a far capitare tra capo e collo questo libro magico che risolve tutto in fretta la situazione e mi ha dato un effetto quasi da "riassunto". Emotivamente mi ha preso poco e qui aggiungo anche un'altra piccola osservazione da padre di due bambini che ha le stesse preoccupazioni del protagonista (seppur in un clima meno pericoloso).
Nel racconto tu scrivi come se l'uomo e la bambina fossero da soli, quindi manca la figura della madre o di altre persone che possano occuparsi di lei in mancanza del padre.
Io penso che un uomo che è genitore single, di fronte a un sacrificio del genere si farebbe tremila paranoie su come possa una bambina così piccola poi crescere da sola, seppur in un mondo ideale. Questo perché l'attaccamento emotivo è una parte fondamentale della crescita e mancare improvvisamente può causare delle ferite laceranti. Di tutto questo nel racconto non si parla, ma ci si concentra solo sul sacrificio della sparizione in cambio di un mondo migliore. Questa cosa mi ha fatto parecchio storcere il naso.
In merito al tema, manca la parte del sangue (il sacrificio non lo comprendeva) ma solo quella della dannazione dell'eroe.
Buon proseguimento!
Doppio gioco
Ciao Cinzia, piacere di trovarti.
Se devo usare un aggettivo per descrivere questo racconto, userei: confusione.
Ho provato davvero a rileggerlo più volte ma ho sempre avuto delle grosse difficoltà di orientamento.
Questo sia per i personaggi e sia per le ambientazioni.
All'inizio, quando parla Orso, quello che capisco è che il torturato sia Kham, a cui vengono lasciate le gambe e ha un labbro rotto. Quindi lo identifico come l'informatore in tutto questo attacco, ma l'informatore poi risulta essere Orso, il cui ruolo non è tanto chiaro. Ne seguono dialoghi in cui non riesco ad afferrare spesso chi parla, trovandoli confusi, con riferimenti a situazioni e luoghi che allo stesso tempo non riesco ad afferrare, forse anche a causa della confusione sui ruoli dovuta a quanto detto prima.
Probabilmente, facendo un bel po' di ordine su questi aspetti, asciugando la scrittura e rendendola più chirurgica e chiara, il racconto ne guadagnerebbe.
In merito alla traccia, immagino dalla parte finale che la tocchi con il pentimento del torturatore, seppur non mi abbia convinto per la situazione lasciata a metà, complici i pochi caratteri a disposizione per una messa in scena così grande.
Buon proseguimento!
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Gruppo difficile da giudicare, faccio una piccola premessa:
ci sono racconti scritti, a mio parere, stilisticamente molto bene, ma che non mi hanno dato molto a livello di storia e altri con una trama e delle idee che mi sono piaciuti molto ma che mi sono piaciuti meno stilisticamente. Non me ne voglia nessuno, ma in questa occasione ho deciso di premiare più le idee rispetto alla forma, perché con un tema così stringente e un limite di caratteri così basso secondo me tirar fuori belle idee era veramente complicato.
Ecco la classifica:
1-In due, di Pietro D’Addabbo
2- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3- Questione d'Onore, di Elisa Belotti
4- Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
5- L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
6- Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
7- Monte Battaglia, di Andrea Furlan
8- Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
Vecchia Guardia
Ciao Agostino, piacere di leggerti!
Non so se mi fosse mai capitato di commentarli, ma leggerti sì, e stilisticamente ti confermi una certezza. Il racconto ha del potenziale, ma secondo me soffre moltissimo il limite di caratteri imposto: fosse stato di 5000 sono sicuro che saresti riuscito a renderlo più caratterizzato, anche se non so se è il termine migliore. Così è come se mi mancasse qualcosa: è perfettamente attinente al tema, e succede quel che mi aspettavo succedesse, con una bella chiusura.
Buona prova, per me, nel complesso, un po' penalizzata dal limite di caratteri.
Alla prossima!
Questione d'Onore
Ciao Elisa, piacere di rileggerti!
Come sempre scrivi molto bene, stilisticamente sei sempre godibile.
Il racconto per me ha un grosso punto di forza, che è il punto di vista di un ragazzino che vive una marachella a scuola come fosse la prova più importante nella vita, e questo lo rende potente.
La cosa che non mi è piaciuta è stata la poca chiarezza nella parte iniziale, mi spiego: se per il ragazzo che narra è chiaro che siano tutti ragazzi (ovviamente) io da lettore non devo avere il dubbio che possiamo trovarci in una sorta di zootropolis. Questo non è un colpo di scena, e da lettore lo capisco solo a metà racconto. Se avessi scritto "Porcospino... lo chiamavamo così per i suoi sempre impeccabili capelli biondi ingellati" (così è orribile, lascia perdere) allora avrei capito subito che si tratta di ragazzi e che si danno soprannomi da animali. Quando ho capito mi si è spezzata la lettura e son dovuto ripartire un po da capo col film che mi ero fatto.
Penso sia la prima volta che non ho solo cose positive da dire su un tuo racconto, capita, poco male ;)
Alla prossima!
Monte Battaglia
Ciao Andrea, piacere di rileggerti.
Racconto, secondo me, con un'atmosfera e un'ambientazione con molto potenziale con il tema, che il tema lo rispetta, ma che più che un racconto viene percepito, almeno da me, come una sorta di cronaca e la cosa mi arriva troppo neutra. Bella l'idea della lettera di un uomo che sapeva di andare probabilmente a morire, ma ci sarebbero voluti forse richiami più forti a questo concetto prima, vissuti da lui, e probabilmente anche dopo, vissuti dal secondo pov (che forse avrei evitato in un racconto così breve).
Bell'idea comunque, anche se in così poco spazio per realizzarla ha faticato ad arrivarmi.
Alla prossima!
Il Libro degli Echi
Ciao Maurizio, piacere di rileggerti.
Il racconto scorre, come sempre scrivi bene e ti si legge volentieri. Questo racconto però ha fatto fatica a catturarmi, provo a immaginare il motivo/i:
Il libro degli echi. Salta fuori un po perché deve saltare fuori, è una sorta di manufatto leggendario, che il protagonista non immaginava esistesse, e lo trova in una biblioteca un po per caso, sa già usarlo e non percepisco chissà quale stupore/meraviglia/soggezione nel ritrovarselo per le mani.
Altra cosa che probabilmente ha fatto si che non mi prendesse è la questione della figlia: è in pericolo perché è in un mondo ignorante che la mette in pericolo, ma è un pericolo solo teorico, non impellente. Non è che sia dispersa o rapita in questo preciso istante, quindi non vedo la necessità di un sacrificio così immediato da parte del padre e il loro legame è giusto raccontato dando un po per scontato che essendo padre e figlia il legame sia come ce lo si immagina, ma non coinvolge.
Buona idea, a me è piaciuto l'incipit e potrebbe funzionare in uno scritto di più ampio respiro, ma in questo formato per quella che è la mia percezione non ha funzionato molto.
Alla prossima!
Doppio Gioco
Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Hai scelto.un tipo di racconto e di tema che mi piace e stimola molto: compiere delle azioni deplorevoli per necessita, o a fin di bene, ma essere logorato dalla cosa, non riconoscersi piu, avere sensi di colpa o addirittura in alcuni casi finire per diventare quel che si cercava di combattere. L'idea c'è, e secondo me con più caratteri a disposizione l'avresti resa anche molto bene, ma (ho letto dei tagli postumi che hai dovuto fare) nel risultato finale è venuta fuori un po confusionaria. Peccato perché sono convinto che senza i tagli che hai dovuto fare saresti stata da primi posti per me. Complimenti comunque per l'idea, purtroppo 3000 caratteri sono maledettamente pochi.
Alla prossima!
In Due
Ciao Pietro, piacere di rileggerti!
Buon racconto, secondo me. Io ho inteso che madre e figlia non fossero vampiri, ma che lo fosse solo il signor mortis, e che fossero una famiglia asservita a questo vampiro. Inteso così il racconto mi ha convinto, ma potrei sbagliarmi. In questo senso, forse, chiarire un po' il tipo di rapporto tra loro e quest signor mortis avrebbe aiutato.
A livello di narrazione scorre, ma secondo me non ti era molto chiaro se stare in terza focalizzata sulla mamma o narrare da esterno (onniscente). Se l'intenzione era la prima allora espressioni tipo "una ragazzina entra nella stanza battendo le dita sul telefono" svia, perché per la madre non è una ragazzina, sa che è sua figlia, la avrebbe descritta in altro modo.
Ho adorato il riferimento al brawl pass, consiglio: mettine di più di queste cose durante la narrazione, dal mio punto do vista fanno davvero la differenza. Un punto in più per io brawl pass!
Come dicevo, per me, buon racconto. Penso sarai nella parte alta della mia classifica.
Alla prossima!
L'Ultimo Minuto
Ciao Taylor, piacere di rileggerti! Racconto molto breve che fa quel che deve fare. Forse avrei iniziato quasi al contrario, sai? Con il primo pensiero alla sua amata "ce l'abbiamo fatta" e lui esausto per lo sforzo che si abbandona al suo destino e poi il sole che sorge, però andrebbe verificato per vedere l'effetto che fa. Hai il grande merito di aver, in pochissimi caratteri, dato tutti gli elementi di cui il lettore aveva bisogno. Breve ma intenso, un caffè ristretto.
Alla prossima!
L'Ultima Fiamma
Ciao Damiano, piacere di leggerti, penso sia la prima volta per me.
Racconto che mi ha ricordato un po' le iene per via dei soprannomi, scelta tra le altre cose molto logica e allo stesso tempo simpatica se era voluta la citazione (e io apprezzo le citazioni).
La scena ci sta. Ha un suo svolgimento e un suo finale, non mi è piaciuto molto il fatto che lui pensasse a margot e poi casualmente lei urlasse, sarebbe stato più logico se lui sentisse l'urlo di lei e poi sentendolo le pensasse. Secondo me queste cose si risolvono facilmente facendo una brevissima scaletta del racconto prima di passare alla stesura.
Altro appunto: lui nel finale si lancia con le braccia aperte su lama rossa, ma non aveva i polsi legati? Dettaglio... più importante, secondo me, sarebbe stato però far capire perché margot fosse così importante per lui e far sentire la sofferenza o la liberazione di lui nel sacrificarsi per salvarla. È stata una redenzione per lui? È stata una scelta che lui stesso magari non si aspettava di fare e si stupisce di aver fatto nel momento in cui realizza di star per morire? O ancora è una sorta di punizione che lui si infligge sapendo di non meritare di continuare a vivere? Chiarire questo aspetto avrebbe dato ancora più profondità per quel che ne penso.
Nel complesso comunque il racconto mi è piaciuto, da prime posizioni.
Alla prossima!
ci sono racconti scritti, a mio parere, stilisticamente molto bene, ma che non mi hanno dato molto a livello di storia e altri con una trama e delle idee che mi sono piaciuti molto ma che mi sono piaciuti meno stilisticamente. Non me ne voglia nessuno, ma in questa occasione ho deciso di premiare più le idee rispetto alla forma, perché con un tema così stringente e un limite di caratteri così basso secondo me tirar fuori belle idee era veramente complicato.
Ecco la classifica:
1-In due, di Pietro D’Addabbo
2- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3- Questione d'Onore, di Elisa Belotti
4- Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
5- L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
6- Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
7- Monte Battaglia, di Andrea Furlan
8- Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
Vecchia Guardia
Ciao Agostino, piacere di leggerti!
Non so se mi fosse mai capitato di commentarli, ma leggerti sì, e stilisticamente ti confermi una certezza. Il racconto ha del potenziale, ma secondo me soffre moltissimo il limite di caratteri imposto: fosse stato di 5000 sono sicuro che saresti riuscito a renderlo più caratterizzato, anche se non so se è il termine migliore. Così è come se mi mancasse qualcosa: è perfettamente attinente al tema, e succede quel che mi aspettavo succedesse, con una bella chiusura.
Buona prova, per me, nel complesso, un po' penalizzata dal limite di caratteri.
Alla prossima!
Questione d'Onore
Ciao Elisa, piacere di rileggerti!
Come sempre scrivi molto bene, stilisticamente sei sempre godibile.
Il racconto per me ha un grosso punto di forza, che è il punto di vista di un ragazzino che vive una marachella a scuola come fosse la prova più importante nella vita, e questo lo rende potente.
La cosa che non mi è piaciuta è stata la poca chiarezza nella parte iniziale, mi spiego: se per il ragazzo che narra è chiaro che siano tutti ragazzi (ovviamente) io da lettore non devo avere il dubbio che possiamo trovarci in una sorta di zootropolis. Questo non è un colpo di scena, e da lettore lo capisco solo a metà racconto. Se avessi scritto "Porcospino... lo chiamavamo così per i suoi sempre impeccabili capelli biondi ingellati" (così è orribile, lascia perdere) allora avrei capito subito che si tratta di ragazzi e che si danno soprannomi da animali. Quando ho capito mi si è spezzata la lettura e son dovuto ripartire un po da capo col film che mi ero fatto.
Penso sia la prima volta che non ho solo cose positive da dire su un tuo racconto, capita, poco male ;)
Alla prossima!
Monte Battaglia
Ciao Andrea, piacere di rileggerti.
Racconto, secondo me, con un'atmosfera e un'ambientazione con molto potenziale con il tema, che il tema lo rispetta, ma che più che un racconto viene percepito, almeno da me, come una sorta di cronaca e la cosa mi arriva troppo neutra. Bella l'idea della lettera di un uomo che sapeva di andare probabilmente a morire, ma ci sarebbero voluti forse richiami più forti a questo concetto prima, vissuti da lui, e probabilmente anche dopo, vissuti dal secondo pov (che forse avrei evitato in un racconto così breve).
Bell'idea comunque, anche se in così poco spazio per realizzarla ha faticato ad arrivarmi.
Alla prossima!
Il Libro degli Echi
Ciao Maurizio, piacere di rileggerti.
Il racconto scorre, come sempre scrivi bene e ti si legge volentieri. Questo racconto però ha fatto fatica a catturarmi, provo a immaginare il motivo/i:
Il libro degli echi. Salta fuori un po perché deve saltare fuori, è una sorta di manufatto leggendario, che il protagonista non immaginava esistesse, e lo trova in una biblioteca un po per caso, sa già usarlo e non percepisco chissà quale stupore/meraviglia/soggezione nel ritrovarselo per le mani.
Altra cosa che probabilmente ha fatto si che non mi prendesse è la questione della figlia: è in pericolo perché è in un mondo ignorante che la mette in pericolo, ma è un pericolo solo teorico, non impellente. Non è che sia dispersa o rapita in questo preciso istante, quindi non vedo la necessità di un sacrificio così immediato da parte del padre e il loro legame è giusto raccontato dando un po per scontato che essendo padre e figlia il legame sia come ce lo si immagina, ma non coinvolge.
Buona idea, a me è piaciuto l'incipit e potrebbe funzionare in uno scritto di più ampio respiro, ma in questo formato per quella che è la mia percezione non ha funzionato molto.
Alla prossima!
Doppio Gioco
Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Hai scelto.un tipo di racconto e di tema che mi piace e stimola molto: compiere delle azioni deplorevoli per necessita, o a fin di bene, ma essere logorato dalla cosa, non riconoscersi piu, avere sensi di colpa o addirittura in alcuni casi finire per diventare quel che si cercava di combattere. L'idea c'è, e secondo me con più caratteri a disposizione l'avresti resa anche molto bene, ma (ho letto dei tagli postumi che hai dovuto fare) nel risultato finale è venuta fuori un po confusionaria. Peccato perché sono convinto che senza i tagli che hai dovuto fare saresti stata da primi posti per me. Complimenti comunque per l'idea, purtroppo 3000 caratteri sono maledettamente pochi.
Alla prossima!
In Due
Ciao Pietro, piacere di rileggerti!
Buon racconto, secondo me. Io ho inteso che madre e figlia non fossero vampiri, ma che lo fosse solo il signor mortis, e che fossero una famiglia asservita a questo vampiro. Inteso così il racconto mi ha convinto, ma potrei sbagliarmi. In questo senso, forse, chiarire un po' il tipo di rapporto tra loro e quest signor mortis avrebbe aiutato.
A livello di narrazione scorre, ma secondo me non ti era molto chiaro se stare in terza focalizzata sulla mamma o narrare da esterno (onniscente). Se l'intenzione era la prima allora espressioni tipo "una ragazzina entra nella stanza battendo le dita sul telefono" svia, perché per la madre non è una ragazzina, sa che è sua figlia, la avrebbe descritta in altro modo.
Ho adorato il riferimento al brawl pass, consiglio: mettine di più di queste cose durante la narrazione, dal mio punto do vista fanno davvero la differenza. Un punto in più per io brawl pass!
Come dicevo, per me, buon racconto. Penso sarai nella parte alta della mia classifica.
Alla prossima!
L'Ultimo Minuto
Ciao Taylor, piacere di rileggerti! Racconto molto breve che fa quel che deve fare. Forse avrei iniziato quasi al contrario, sai? Con il primo pensiero alla sua amata "ce l'abbiamo fatta" e lui esausto per lo sforzo che si abbandona al suo destino e poi il sole che sorge, però andrebbe verificato per vedere l'effetto che fa. Hai il grande merito di aver, in pochissimi caratteri, dato tutti gli elementi di cui il lettore aveva bisogno. Breve ma intenso, un caffè ristretto.
Alla prossima!
L'Ultima Fiamma
Ciao Damiano, piacere di leggerti, penso sia la prima volta per me.
Racconto che mi ha ricordato un po' le iene per via dei soprannomi, scelta tra le altre cose molto logica e allo stesso tempo simpatica se era voluta la citazione (e io apprezzo le citazioni).
La scena ci sta. Ha un suo svolgimento e un suo finale, non mi è piaciuto molto il fatto che lui pensasse a margot e poi casualmente lei urlasse, sarebbe stato più logico se lui sentisse l'urlo di lei e poi sentendolo le pensasse. Secondo me queste cose si risolvono facilmente facendo una brevissima scaletta del racconto prima di passare alla stesura.
Altro appunto: lui nel finale si lancia con le braccia aperte su lama rossa, ma non aveva i polsi legati? Dettaglio... più importante, secondo me, sarebbe stato però far capire perché margot fosse così importante per lui e far sentire la sofferenza o la liberazione di lui nel sacrificarsi per salvarla. È stata una redenzione per lui? È stata una scelta che lui stesso magari non si aspettava di fare e si stupisce di aver fatto nel momento in cui realizza di star per morire? O ancora è una sorta di punizione che lui si infligge sapendo di non meritare di continuare a vivere? Chiarire questo aspetto avrebbe dato ancora più profondità per quel che ne penso.
Nel complesso comunque il racconto mi è piaciuto, da prime posizioni.
Alla prossima!
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Avete già ricevuto tre classifiche. Oltre a quella de L'INQUISITORE ne dovrete ricevere altre cinque.
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti, ecco di seguito classifica e commenti. Ho tenuto in conto il coraggio dell'idea e l'equilibrio complessivo del racconto. Non ho interpretato alla lettera l'adesione al tema proposto.
A voi la classifica:
1- Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
2- Questione d'Onore, di Elisa Belotti
3- In due, di Pietro D’Addabbo
4- L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
5- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
6- Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7- Monte Battaglia, di Andrea Furlan
8- Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Commenti:
- Questione d’onore
Il racconto secondo me è riuscito. L'ambientazione all'inizio sembra fantastica ("aculei biondi" sembra riferirsi a un personaggio da fiaba) per poi contestualizzarsi nello scenario dell'aula scolastica man mano che si va avanti. Le regole dicono di contestualizzare subito il genere il racconto, ma nel tuo caso si tratta una sorta di narrazione fantastica filtrata dagli occhi di uno "della banda" e l'effetto riesce.
Il tono leggero fa il resto. L'unico difetto che posso trovare è in qualche ripetizione di troppo, soprattutto nell'incipit. Comunque: tema centrato e finale non scontato. Buona edition.
- Monte battaglia
Il racconto è molto evocativo, con un finale da film. Tuttavia, non colgo l'arco di trasformazione dei personaggi, o anche solo una prova, una scelta a cui vadano incontro i protagonisti. Tutto risulta giocato su scene, molto realistiche, che precedono e seguono una battaglia. Anche tu hai interpretato il tema proposto con una vicenda eroica, di chi muore in battaglia. Quindi: aderenza al tema e descrizione ok, mi manca però un arco narrativo vero e proprio. A rileggerci, buona edition.
- Il libro degli echi
Allora, il racconto ha una vicenda originale e aderisce al tema proposto. Secondo me, hai ragionato su una tripartizione della storia: setting del mondo e dei personaggi, scoperta del manufatto, finale. Tuttavia, dato il poco spazio, secondo me non viene messo in evidenza un singolo elemento centrale, che è quello poi che catturerebbe l'attenzione del lettore.
L'elemento centrale potrebbe essere o il rapporto padre/figlia nel contesto del mondo dell'incipit, oppure la scoperta del libro e del suo potere. L'idea è valida, però ha bisogno di più spazio per essere resa. A rileggerci, buona edition.
- Vecchia Guardia
Il racconto si articola bene come un fumetto: quando la testa dello yakuza esplode mi aspettavo di vedere Ken Shiro sul campo.
Il tema è centrato e si sente che ti sei letteralmente divertito a costruire il background della storia, fino alla battaglia nel finale. Due appunti: troppi nomi, che in un contesto breve forse non permettono di contestualizzare del tutto la vicenda (lady viper, Charles Benoit, il karensansui, etc.) e che, essendo un racconto diciamo ascrivibile al fantasy, dovrebbero poi essere appronfonditi, anche perché generano curiosità. La frase nel finale: "Sappiamo entrambi che è un privilegio che non merito" mi suona un po' troppo lunga e non incisiva come dovrebbe. Comunque una buona prova. A rileggerci, buona edition.
- Doppio gioco
Il racconto credo cadrebbe bene nel genere "cappa e spada". Le considerazioni che ti faccio sono soprattutto stilistiche: occhio alle frasi troppo lunghe (" Vide i due che gli venivano incontro crollare pugnalati alla schiena", oppure "tagliandogli la strada verso i tunnel perché era preferibile non correre il rischio che giusto quel demonio riuscisse a scampare"), alle espressioni tipo "C'è altri fuori?". Secondo me dovresti curare le pause del ritmo e quindi la punteggiatura. Mi risulta valido come hai costruito l'attesa dell'azione, che si esplica nell'incontro con Scorpione. Tuttavia anche il finale, secondo me, non arriva del tutto chiaro al lettore: forse occorre mostrare l'azione, e soffermarsi il meno possibile sui pensieri del protagonista. Spero di esserti stato utile. A rileggerci e buona edition.
- In due
il tono e l'atmosfera del racconto sono molto piacevoli. Anche il finale. L'atmosfera grava con un'aria sospesa che il finale, per il limite di caratteri, non rende a pieno (pur dando comunque quella svolta preparata dalle scene iniziali). In effetti manca un attimo il chiarire il ruolo signor Mortis, e secondo me resta in sospeso anche il significato di ciò che cucinava Piper (un cadavere? un animale da dare in pasto a Mortis?). Poi, dato il limite di tempo e di spazio, bisogna anche essere fortunati a beccare una vicenda o un "pezzo di storia" che stiano appieno nel limite dei caratteri. Secondo me, prova sufficiente al pelo, con dei difetti però legati agli elementi che ti ho detto. A rileggerci, buona edition
- L’ultimo minuto
Racconto molto conciso, ben aderente al tema. Anche l'elemento del sangue è ben interpretato, tramite la scelta del protagonista. Tuttavia, secondo me la estrema brevità del testo lo penalizza: forse dei flashback su Raven, per delineare il personaggio, avrebbero aiutato a far vivere il perché della vendetta da parte del protagonista, la sua motivazione profonda. Così è un monologo che ha degli squarci interessanti, ma che non delinea del tutto i personaggi. Spero di leggere altro di tuo, a rileggerci. Buona edition.
- L’ultima fiamma
Effettivamente il racconto ha un suo perché. Anche come usi il soprannome del personaggio per dare avvio alla sequenza d'azione. Forse è un po' troppo semplicistico il fatto che l'aria impregnata di grasso prenda subito fuoco; forse avresti potuto insistere sulla preparazione del personaggio principale e sul legame con Margot. Certo, è sempre difficile bilanciare i rapporti tra personaggi in un contesto d'azione. Mi ha ricordato le scene finali di 1984. Qualche difettuccio qua e là, ma nel complesso è riuscito. A rileggerci, buona edition.
A voi la classifica:
1- Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
2- Questione d'Onore, di Elisa Belotti
3- In due, di Pietro D’Addabbo
4- L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
5- L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
6- Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7- Monte Battaglia, di Andrea Furlan
8- Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Commenti:
- Questione d’onore
Il racconto secondo me è riuscito. L'ambientazione all'inizio sembra fantastica ("aculei biondi" sembra riferirsi a un personaggio da fiaba) per poi contestualizzarsi nello scenario dell'aula scolastica man mano che si va avanti. Le regole dicono di contestualizzare subito il genere il racconto, ma nel tuo caso si tratta una sorta di narrazione fantastica filtrata dagli occhi di uno "della banda" e l'effetto riesce.
Il tono leggero fa il resto. L'unico difetto che posso trovare è in qualche ripetizione di troppo, soprattutto nell'incipit. Comunque: tema centrato e finale non scontato. Buona edition.
- Monte battaglia
Il racconto è molto evocativo, con un finale da film. Tuttavia, non colgo l'arco di trasformazione dei personaggi, o anche solo una prova, una scelta a cui vadano incontro i protagonisti. Tutto risulta giocato su scene, molto realistiche, che precedono e seguono una battaglia. Anche tu hai interpretato il tema proposto con una vicenda eroica, di chi muore in battaglia. Quindi: aderenza al tema e descrizione ok, mi manca però un arco narrativo vero e proprio. A rileggerci, buona edition.
- Il libro degli echi
Allora, il racconto ha una vicenda originale e aderisce al tema proposto. Secondo me, hai ragionato su una tripartizione della storia: setting del mondo e dei personaggi, scoperta del manufatto, finale. Tuttavia, dato il poco spazio, secondo me non viene messo in evidenza un singolo elemento centrale, che è quello poi che catturerebbe l'attenzione del lettore.
L'elemento centrale potrebbe essere o il rapporto padre/figlia nel contesto del mondo dell'incipit, oppure la scoperta del libro e del suo potere. L'idea è valida, però ha bisogno di più spazio per essere resa. A rileggerci, buona edition.
- Vecchia Guardia
Il racconto si articola bene come un fumetto: quando la testa dello yakuza esplode mi aspettavo di vedere Ken Shiro sul campo.
Il tema è centrato e si sente che ti sei letteralmente divertito a costruire il background della storia, fino alla battaglia nel finale. Due appunti: troppi nomi, che in un contesto breve forse non permettono di contestualizzare del tutto la vicenda (lady viper, Charles Benoit, il karensansui, etc.) e che, essendo un racconto diciamo ascrivibile al fantasy, dovrebbero poi essere appronfonditi, anche perché generano curiosità. La frase nel finale: "Sappiamo entrambi che è un privilegio che non merito" mi suona un po' troppo lunga e non incisiva come dovrebbe. Comunque una buona prova. A rileggerci, buona edition.
- Doppio gioco
Il racconto credo cadrebbe bene nel genere "cappa e spada". Le considerazioni che ti faccio sono soprattutto stilistiche: occhio alle frasi troppo lunghe (" Vide i due che gli venivano incontro crollare pugnalati alla schiena", oppure "tagliandogli la strada verso i tunnel perché era preferibile non correre il rischio che giusto quel demonio riuscisse a scampare"), alle espressioni tipo "C'è altri fuori?". Secondo me dovresti curare le pause del ritmo e quindi la punteggiatura. Mi risulta valido come hai costruito l'attesa dell'azione, che si esplica nell'incontro con Scorpione. Tuttavia anche il finale, secondo me, non arriva del tutto chiaro al lettore: forse occorre mostrare l'azione, e soffermarsi il meno possibile sui pensieri del protagonista. Spero di esserti stato utile. A rileggerci e buona edition.
- In due
il tono e l'atmosfera del racconto sono molto piacevoli. Anche il finale. L'atmosfera grava con un'aria sospesa che il finale, per il limite di caratteri, non rende a pieno (pur dando comunque quella svolta preparata dalle scene iniziali). In effetti manca un attimo il chiarire il ruolo signor Mortis, e secondo me resta in sospeso anche il significato di ciò che cucinava Piper (un cadavere? un animale da dare in pasto a Mortis?). Poi, dato il limite di tempo e di spazio, bisogna anche essere fortunati a beccare una vicenda o un "pezzo di storia" che stiano appieno nel limite dei caratteri. Secondo me, prova sufficiente al pelo, con dei difetti però legati agli elementi che ti ho detto. A rileggerci, buona edition
- L’ultimo minuto
Racconto molto conciso, ben aderente al tema. Anche l'elemento del sangue è ben interpretato, tramite la scelta del protagonista. Tuttavia, secondo me la estrema brevità del testo lo penalizza: forse dei flashback su Raven, per delineare il personaggio, avrebbero aiutato a far vivere il perché della vendetta da parte del protagonista, la sua motivazione profonda. Così è un monologo che ha degli squarci interessanti, ma che non delinea del tutto i personaggi. Spero di leggere altro di tuo, a rileggerci. Buona edition.
- L’ultima fiamma
Effettivamente il racconto ha un suo perché. Anche come usi il soprannome del personaggio per dare avvio alla sequenza d'azione. Forse è un po' troppo semplicistico il fatto che l'aria impregnata di grasso prenda subito fuoco; forse avresti potuto insistere sulla preparazione del personaggio principale e sul legame con Margot. Certo, è sempre difficile bilanciare i rapporti tra personaggi in un contesto d'azione. Mi ha ricordato le scene finali di 1984. Qualche difettuccio qua e là, ma nel complesso è riuscito. A rileggerci, buona edition.
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Eccomi con la mia classifica, devo fare a tutti i complimenti per le brillanti idee.
1) Questione d'Onore, di Elisa Belotti
2) L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3) Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
4) Monte Battaglia, di Andrea Furlan
5) In due, di Pietro D’Addabbo
6) Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7) L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
8) Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino e piacere di averti letto. La storia, lo svolgimento delle azioni e l'atmosfera che hai creato mi sono piaciuti molto. Mi sono persa un attimo all'inizio perché non capivo il pdv di chi fosse, e lo scopriamo quando dice: Batto le mani per interrompere lo scontro. e ci ho messo un momento a capire da che parte stesse.
Non ho capito subito chi fosse il gigante. Anche l'assalitore, poteva essere quello in mezzo, come lo yakuza che scatta in avanti.
Insomma, un bel racconto ma con punti da chiarire per fare in modo che scorra in modo più chiaro.
Buona edition e alla prossima!
Questione d'Onore, di Elisa Belotti
Ciao Elisa e piacere di averti letto, la tua storia mi è piaciuta molto.
Vero che all'inizio, come ti hanno già detto, ci si chiede come mai tu abbia usato quel registro, che poi comunque si capisce e funziona bene perché i ragazzini vogliono essere parte di un gruppo, cosa che dà loro forza e senso di appartenenza.
Riguardo il nome degli animali, a me pare che anche qui le cose scrorrino via senza intoppi. Nonostante non sia appassionata di storie che partono in un modo (in questo caso, con i nomi di animali, si poteva pensare si fosse in una foresta) e poi cambiano, qui non mi ha dato fastidio, forse anche per il fatto che potevano essere davvero animali, o ragazzi, all'immaginazione del lettore la scelta e questo mi pare un punto in più che funziona nell'anatomia della storia.
Per me un lavoro ottimo.
Alla prossima e buona Edition!
Monte Battaglia, di Andrea Furlan
Ciao Andrea e piacere di averti letto! Il tuo è un racconto che se da un lato mi ha appassionato dall'altro mi ha lasciata perplessa.
Per esempio, perché differenziare i fantasmi veri da quelli "finti"? L'idea di fondo è che fanno paura, comunque siano.
La frase: Stanotte i fantasmi ci sono davvero, mi ha fatto storcere il naso, perché ciò che è vero non sono i fantasmi, ma la minaccia che è più concreta e viva e che per questo fa più paura. (non trovi?)
Riguardo la lettera alla fine, far capire che il fratello era un fantasma, se da un punto di vista va bene, perché rafforza l'idea che i fantasmi esistono davvero, da un'altra parte mi è parsa forzata.
Da quello che so, se qualcuno moriva in guerra arrivavano dei telegramma e non delle lettere. E poi, come mai lui ha la lettera e non la sua famiglia?
Il mio suggerimento riguardo la lettera è che sia della madre disperata per la perdita di un figlio, che raccomanda all'altro di non rischiare inutilmente la sua vita perché altrimenti lei ne uscirà distrutta.
Comunque, una bella storia.
Buona edition e alla prossima!
Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio e piacere di averti letto, la tua è una storia che anche se all'inizio ha faticato ad appassionarmi, sul finale l'ho molto apprezzata.
Detto questo, condivido qualche perplessità sul ritrovamento del libro e sul come il nostro protagonista abbia capisca quello che è sucesso a chi prima di lui aveva scritto un desiderio.
In effetti, se avessi trovato il libro all'inizio, come libro qualunque, e per gioco lui ci avesse scritto il suo desiderio, rendendosi conto dopo di quello che il libro stava facendo, poteva funzionare, e magari ci potresti aggiungere un essere che arriva e gli chiede se vuole tornare indietro, a quel punto il nostro eroe potrebbe accorgersi che è la cosa giusta da fare e si arrende a quello che ormai è il suo destino.
Comunque, per me una buona prova.
Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia e piacere di averti letto, una storia che ha del potenziale ma che, come ti hanno già detto, finisce per risultare difficile da seguire, purtroppo i tempi stretti e i pochi caratteri a disposizione non hanno aiutato.
Spero che tu riesca a sistemarlo perché sono sicura che ne uscirà qualcosa di interessante.
Buona edition e alla prossima!
In due, di Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro e piacere di leggerti, la tua è una storia che ho letto con piacere anche se in effetti, come ti è stato detto sopra, ci sarebbe qualche punto da migliorare, più che altro dettagli che ti hanno già suggerito. Ho trovato simpatica la ragazzina e il suo interesse per il tipo che mi pareva chiaro fosse un vampiro o comunque qualcuno che amava cibo "particolare".
Il finale un po' frettoloso ma comunque che chiarisce l'intento.
Comunque, la storia nel suo complesso mi è piaciuta.
Buona edition e alla prossima!
L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
Ciao Taylor e piacere di averti letto, ho trovato il tuo racconto bello e intenso, anche se in alcuni punti mi è mancato qualche dettaglio che mi avrebbe consentito di entrare meglio nella storia e di aiutarmi a seguire il racconto con più facilità.
Parti con una scena molto forte e che secondo me funziona, poi però ci si perde un attimo al: Mi guardo intorno, glielo devo.
Perché? E a chi glielo deve? Questa mancanza di informazioni fa sì che io non riesca a capirne il senso e a perdermi un po'.
Riguardo alla sorpresa sui vampiri, quello che è interessante ed è l'effetto sorpresa efficace non è che lui sia o meno un vampiro, ma come lo è diventato e il fatto che non vuole esserlo, questo per dire che per il lettore sapere che lui è un vampiro potrebbe migliorare il racconto invece che renderlo meno potente.
Buona edition e spero a rileggerti presto!
L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
Ciao Damiano, leggerti è stato un piacere, il racconto mi ha tenuto in sospeso nella speranza che Darren riuscisse a cavarsela.
Come Gaia ti ha già puntualizzato, quando arriva Lama Rossa, anche a me sarebbe piaciuto figurarmelo con maggiori particolari, di modo da riuscire a visualizzare meglio quello che è un quarto personaggio in uno spazio molto ristretto.
Anche al punto dove dici: Due-Vie fece leva sulla gamba sinistra Avrei mantenuto il nome di Darren, perché se è vero che il suo nemico lo chiama Due-vie, per il lettore è rimasto in mente all'inizio con un altro nome e questo può confondere, come è successo a me.
Non che tu non lo abbia chiarito, ma viste le tante informazioni che dai ho finito per perdermi un po'
Nel finale mi sono chiesta anche io come possa lei riuscire a salvarsi se è imprigionata. Forse meglio, se proprio vuoi sacrificare Darren, che lo faccia mentre salva lei o peggio, mentre cerca di andare a salvarla.
Perché questo automatismo del "se io mi sacrifico e uccido i miei carcerieri lei si salva" non mi pare così ovvio, lei potrebbe non riuscire a liberarsi e finire carbonizzata, e non essere da sola, ma con altri brutti ceffi.
Dire che è una storia scritta bene, con una buona idea, però da affinare.
Buona edition e spero persto di leggerti ancora.
1) Questione d'Onore, di Elisa Belotti
2) L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3) Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
4) Monte Battaglia, di Andrea Furlan
5) In due, di Pietro D’Addabbo
6) Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7) L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
8) Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino e piacere di averti letto. La storia, lo svolgimento delle azioni e l'atmosfera che hai creato mi sono piaciuti molto. Mi sono persa un attimo all'inizio perché non capivo il pdv di chi fosse, e lo scopriamo quando dice: Batto le mani per interrompere lo scontro. e ci ho messo un momento a capire da che parte stesse.
Non ho capito subito chi fosse il gigante. Anche l'assalitore, poteva essere quello in mezzo, come lo yakuza che scatta in avanti.
Insomma, un bel racconto ma con punti da chiarire per fare in modo che scorra in modo più chiaro.
Buona edition e alla prossima!
Questione d'Onore, di Elisa Belotti
Ciao Elisa e piacere di averti letto, la tua storia mi è piaciuta molto.
Vero che all'inizio, come ti hanno già detto, ci si chiede come mai tu abbia usato quel registro, che poi comunque si capisce e funziona bene perché i ragazzini vogliono essere parte di un gruppo, cosa che dà loro forza e senso di appartenenza.
Riguardo il nome degli animali, a me pare che anche qui le cose scrorrino via senza intoppi. Nonostante non sia appassionata di storie che partono in un modo (in questo caso, con i nomi di animali, si poteva pensare si fosse in una foresta) e poi cambiano, qui non mi ha dato fastidio, forse anche per il fatto che potevano essere davvero animali, o ragazzi, all'immaginazione del lettore la scelta e questo mi pare un punto in più che funziona nell'anatomia della storia.
Per me un lavoro ottimo.
Alla prossima e buona Edition!
Monte Battaglia, di Andrea Furlan
Ciao Andrea e piacere di averti letto! Il tuo è un racconto che se da un lato mi ha appassionato dall'altro mi ha lasciata perplessa.
Per esempio, perché differenziare i fantasmi veri da quelli "finti"? L'idea di fondo è che fanno paura, comunque siano.
La frase: Stanotte i fantasmi ci sono davvero, mi ha fatto storcere il naso, perché ciò che è vero non sono i fantasmi, ma la minaccia che è più concreta e viva e che per questo fa più paura. (non trovi?)
Riguardo la lettera alla fine, far capire che il fratello era un fantasma, se da un punto di vista va bene, perché rafforza l'idea che i fantasmi esistono davvero, da un'altra parte mi è parsa forzata.
Da quello che so, se qualcuno moriva in guerra arrivavano dei telegramma e non delle lettere. E poi, come mai lui ha la lettera e non la sua famiglia?
Il mio suggerimento riguardo la lettera è che sia della madre disperata per la perdita di un figlio, che raccomanda all'altro di non rischiare inutilmente la sua vita perché altrimenti lei ne uscirà distrutta.
Comunque, una bella storia.
Buona edition e alla prossima!
Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio e piacere di averti letto, la tua è una storia che anche se all'inizio ha faticato ad appassionarmi, sul finale l'ho molto apprezzata.
Detto questo, condivido qualche perplessità sul ritrovamento del libro e sul come il nostro protagonista abbia capisca quello che è sucesso a chi prima di lui aveva scritto un desiderio.
In effetti, se avessi trovato il libro all'inizio, come libro qualunque, e per gioco lui ci avesse scritto il suo desiderio, rendendosi conto dopo di quello che il libro stava facendo, poteva funzionare, e magari ci potresti aggiungere un essere che arriva e gli chiede se vuole tornare indietro, a quel punto il nostro eroe potrebbe accorgersi che è la cosa giusta da fare e si arrende a quello che ormai è il suo destino.
Comunque, per me una buona prova.
Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia e piacere di averti letto, una storia che ha del potenziale ma che, come ti hanno già detto, finisce per risultare difficile da seguire, purtroppo i tempi stretti e i pochi caratteri a disposizione non hanno aiutato.
Spero che tu riesca a sistemarlo perché sono sicura che ne uscirà qualcosa di interessante.
Buona edition e alla prossima!
In due, di Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro e piacere di leggerti, la tua è una storia che ho letto con piacere anche se in effetti, come ti è stato detto sopra, ci sarebbe qualche punto da migliorare, più che altro dettagli che ti hanno già suggerito. Ho trovato simpatica la ragazzina e il suo interesse per il tipo che mi pareva chiaro fosse un vampiro o comunque qualcuno che amava cibo "particolare".
Il finale un po' frettoloso ma comunque che chiarisce l'intento.
Comunque, la storia nel suo complesso mi è piaciuta.
Buona edition e alla prossima!
L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
Ciao Taylor e piacere di averti letto, ho trovato il tuo racconto bello e intenso, anche se in alcuni punti mi è mancato qualche dettaglio che mi avrebbe consentito di entrare meglio nella storia e di aiutarmi a seguire il racconto con più facilità.
Parti con una scena molto forte e che secondo me funziona, poi però ci si perde un attimo al: Mi guardo intorno, glielo devo.
Perché? E a chi glielo deve? Questa mancanza di informazioni fa sì che io non riesca a capirne il senso e a perdermi un po'.
Riguardo alla sorpresa sui vampiri, quello che è interessante ed è l'effetto sorpresa efficace non è che lui sia o meno un vampiro, ma come lo è diventato e il fatto che non vuole esserlo, questo per dire che per il lettore sapere che lui è un vampiro potrebbe migliorare il racconto invece che renderlo meno potente.
Buona edition e spero a rileggerti presto!
L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
Ciao Damiano, leggerti è stato un piacere, il racconto mi ha tenuto in sospeso nella speranza che Darren riuscisse a cavarsela.
Come Gaia ti ha già puntualizzato, quando arriva Lama Rossa, anche a me sarebbe piaciuto figurarmelo con maggiori particolari, di modo da riuscire a visualizzare meglio quello che è un quarto personaggio in uno spazio molto ristretto.
Anche al punto dove dici: Due-Vie fece leva sulla gamba sinistra Avrei mantenuto il nome di Darren, perché se è vero che il suo nemico lo chiama Due-vie, per il lettore è rimasto in mente all'inizio con un altro nome e questo può confondere, come è successo a me.
Non che tu non lo abbia chiarito, ma viste le tante informazioni che dai ho finito per perdermi un po'
Nel finale mi sono chiesta anche io come possa lei riuscire a salvarsi se è imprigionata. Forse meglio, se proprio vuoi sacrificare Darren, che lo faccia mentre salva lei o peggio, mentre cerca di andare a salvarla.
Perché questo automatismo del "se io mi sacrifico e uccido i miei carcerieri lei si salva" non mi pare così ovvio, lei potrebbe non riuscire a liberarsi e finire carbonizzata, e non essere da sola, ma con altri brutti ceffi.
Dire che è una storia scritta bene, con una buona idea, però da affinare.
Buona edition e spero persto di leggerti ancora.
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Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Mi rendo conto che questa volta non ho speso molte parole in complimenti. Però ci tenevo a farli a tutti qui, nel fare la classifica, perché il tema richiedeva molti elementi, e ciascuno di voi ha tirato fuori dei testi che non mi aspettavo di leggere. Con molto dispiacere ho dato quegli ultimi tre posti, perché secondo me le idee dietro ai racconti erano comunque solide, avevano solo bisogno di essere espresse meglio.
Vi ringrazio perché anche leggendo i vostri racconti imparo qualcosa, e spero di ritrovarvi tutti a gareggiare ancora!
1) Questione d'onore, di Elisa Belotti
2) Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
3) L'ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
4) In due, di Pietro D'Addabbo
5) L'ultima fiamma, di Damiano Meloni
6) Monte Battaglia, di Andrea Furlan
7) Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
8) Il libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
E qui sotto i commenti, in ordine sparso:
Vecchia Guardia di Agostino Langellotti
Ciao Agostino! Nel leggere il tuo racconto ho immaginato tutto in stile anime. Hai descritto bene la battaglia di questi mercenari assassini, anche se lo scontro vivo prende poco spazio rispetto al resto del racconto. In parte ne sono contenta perché lo spazio che hai usato per creare i retroscena dei due personaggi li ha resi vividi e più tridimensionali, ma dall'altro lato questa battaglia ha una risoluzione rapida determinata da un colpo imprevisto. E quindi, secondo me, ha perso un po' dell'epicità che si evinceva dai background dei due sfidanti. Con più caratteri disponibili sono certa che l'avresti resa meglio. L'inserimento della parte fantascientifica/robotica ha reso il tutto più originale e sfaccettato.
Il racconto lascia poi delle domande aperte sul motivo effettivo per cui si trovano lì e sono giunti allo scontro, un'ipotesi lasciata al lettore, ma è comunque soddisfacente. Perché hai dato abbastanza elementi per poter immaginare delle risposte.
In bocca al lupo per la gara!
Questione d'onore di Elisa Belotti
Ciao Elisa! Non mi aspettavo la situazione che si è delineata man mano che il racconto prendeva forma. Credo che questo sia il suo punto di forza, in un certo senso, come colpo di scena, ma anche un'arma a doppio taglio. Perché mi sono trovata costretta a correggere quello che stavo immaginando. Mi spiego meglio: la banda con i nomi particolari (che ho adorato) non è formata da uomini ma da ragazzini, l'arma tirata fuori dalla borsa non è una pistola ma una cerbottana, i Malvagi non sono entità soprannaturali ma professori. Probabilmente era l'effetto che volevi ottenere ma penso che sia anche rischioso da usare come stratagemma narrativo, perché può non piacere a tutti. Effettivamente, se ci si ragiona, i bambini vedono tutto con occhi diversi rispetto agli adulti, quindi ha un suo perché. Ma penso anche che un indizio in più sul contesto scolastico, magari all'inizio, sarebbe stato utile per non andare troppo fuori strada. Nel testo comunque traspare l'emotività che ti contraddistingue e che l'ha resa una lettura piacevole. E mi piace pensare che, se non ci fossero i nomi degli autori accanto ai racconti, comunque riuscirei a capire quali hai scritto tu.
In bocca al lupo per la gara!
Monte Battaglia di Andrea Furlan
Ciao Andrea! Prime le cose belle, poi quelle un po' meno belle. La parte finale con la morte dei due fratelli è evocativa e ho apprezzato molto anche la particolarità dell'ambientazione che in poche frasi si delinea molto bene.
Ma il tuo racconto mi ha messo in difficoltà. Né Roberto, né Luigi mi sono rimasti impressi. Avrei voluto percepire qualcosa che li rendesse più protagonisti. Qualcosa in più sul loro rapporto, oltre alle sfide di paura nel castello.
La parlata del tenente Walsh l'avrei resa più incerta e masticata, dato che non è italiano. Tipo: «Tra due ore, sulla vetta.» Idem quella più sotto, nel testo, quando trova il corpo di Luigi e magari nella lettera può capire solo qualche parola e non tutto quanto. Perché da quanto ho compreso lui "se la cava" con l'italiano, quindi non dovrebbe risultare tutto subito comprensibile per essere più credibile. Dato i pochi caratteri mi sarei soffermata o sul tenente o su Luigi come punto di vista, senza creare quel cambio a metà storia.
In bocca al lupo per la gara!
Il libro degli Echi di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio! Preparati a essere bastonato (e la mia parte che si fa prendere dai sensi di colpa ti chiede già scusa). L'idea che hai avuto è davvero molto bella (adoro il nome che hai scelto per il libro), ma la resa non ha incontrato i miei gusti. C'è un distacco netto quando compare il libro degli Echi, e non mi è stato chiaro fin da subito cosa sia finché Noah non lo ha usato. Quello che mi ha causato confusione è: come fa il protagonista a sapere che i sogni accanto ai volti sono stati realizzati? Ognuno ha scritto un desiderio come il suo? Cioè qualcosa che ha avuto larga portata nell'impatto del mondo? Intuisco che lui era a conoscenza di questo libro, ma forse mi sbaglio, non ne sono certa per via del tipo di parole che hai usato, come "scoprii qualcosa di straordinario" e poi "sapevo che questo libro era leggendario". Lo scopre o lo sapeva già? Tuttora mi chiedo se sia andato alla ricerca di questo manufatto magico, o lo abbia trovato per caso.
Da lettrice di fantasy non ho amato il ritrovamento di un manufatto magico con una potenza così grande, in una biblioteca abbandonata, ma pur sempre alla portata di tutti, senza nessuna complicanza per recuperarlo. Anche se comprendo benissimo che in poco spazio sia super complicato inserire così tanti elementi. Per questo sarei partita subito dal ritrovamento del libro degli Echi e avrei fatto vedere il cambiamento nel resto del mondo, man mano che il desiderio si avverava. E magari lui perdeva la vita molto lentamente e si vedeva scivolare via sua figlia. Con lui che appunto sta male ma il mondo fuori che migliora, e quindi in qualche maniera sopporta questa sofferenza, finché arriva la sentenza di morte. Sarebbe stato, secondo me, molto più straziante a livello emotivo.
In bocca al lupo per la gara!
Doppio gioco di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia! Parto col dirti che il personaggio di Orso secondo me ha tantissimo potenziale, come altri personaggi di altri tuoi racconti che ho letto qui. Ma l'ho sentito molto trattenuto.
C'è uno stacco troppo forte tra le prime righe e la scena dell'agguato subito successiva. E ho trovato questa scena d'azione confusa: prima due uomini crollano a terra pugnalati, poi Orso viene puntato da una balestra e altri uomini gli piombano addosso. Kham urla dell'informatore a Orso? O alle guardie che li stanno attaccando? E che fine hanno fatto queste persone che lo stavano attaccando? Sembrano sparite nel nulla perché poco dopo la scena ancora cambia, della balestra puntata su Orso non si sa più niente. Manca una frase che specifichi cosa è successo. Ci sono dei passaggi davvero troppo veloci di cambio di ambientazione. Kham è il torturato iniziale? Se lo è perché poi si mette a collaborare con Orso? Il suo personaggio mi è rimasto ambiguo. L'ultima parte risulta ancora più confusa, il nemico sarebbe questo Scorpione ma non abbiamo mai saputo nulla di lui prima. Quindi avrei sparpagliato meglio prima degli indizi sulla missione di Orso. In pochi caratteri penso sempre che sia meglio evitare l'effetto sorpresa trattenendo informazioni. Ma piuttosto lasciando qualche briciola che poi il lettore riesca a collegare. Io purtroppo ho avuto difficoltà. C'è una bella idea di base, ma per me mancano dei tasselli per comprenderla a pieno e di questo mi dispiace molto. Forse frutto di tanti tagli del testo per restare nei caratteri? In ogni caso spero di rileggerti ancora, perché penso che tu abbia tanto potenziale, proprio come i tuoi personaggi.
In bocca al lupo per la gara!
In due di Pietro D'Addabbo
Ciao Pietro! Mi è rimasta la curiosità di sapere chi è questo signor Mortis che ha bisogno di serve che gli cucinino i pasti e di cibo così tanto speciale. Perché hai scelto di non descriverlo? Secondo me una sua descrizione avrebbe reso il racconto ancora più particolare. Mi piace come unisci il fantastico con elementi moderni, creando questa atmosfera sospesa tra il fiabesco e il realistico. E questo aspetto mi sembra di avertelo pure già detto in un tuo vecchio racconto con i satiri o i fauni. Il ritmo prende un po' troppa velocità sul finale e gli avrei lasciato più respiro. Avrei voluto vederla questa lotta con Piper armata di ombrello, anche perché è il momento culminante della battaglia richiesta dal tema. Non è stato così inaspettato che a sua figlia fosse capitato qualcosa, dato che non le rispondeva e il signor Mortis non si vedeva ancora a tavola, anche se ho sperato che davvero avesse solo le cuffie nelle orecchie e basta.
Per il resto è stato un racconto piacevole.
In bocca al lupo per la gara!
L'ultimo minuto di Taylor Blackfyre
Ciao Taylor! Nelle frasi spezzate riesco a percepire il dolore del protagonista. Ma c'è un però. Si viene a sapere che Raven era la fidanzata del protagonista perché lui la chiama "amore mio" nel dialogo (anche se potrebbe essere pure sua figlia, però su questo ho ragionato solo in un secondo momento). Penso che sarebbe stato un racconto migliore se ci fosse stato qualche dettaglio in più, a rendere più solido lo scenario. Qualche retroscena sulla loro vita passata insieme lo avrebbe reso più emozionante e particolare. Potevi proprio partire dal dettaglio dello stivaletto rosso, magari erano un regalo. Magari erano i suoi preferiti e lui pensa che non la vedrà mai più felice mentre se li allacciava, magari per andare a qualche occasione importante. O qualcosa di ancora più particolare.
Anche sui vampiri avrei enfatizzato un pochino di più, dato che delineano un evento importante per il protagonista, e si suicida per non essere trasformato in uno di loro. Quindi suppongo che li odi proprio tanto e mi è rimasta la curiosità se lui sia un cacciatore di vampiri, o più un vendicatore. Sono anche curiosa di sapere come mai non hai usato tutti i caratteri a disposizione.
In bocca al lupo per la gara!
L'ultima fiamma di Damiano Meloni
Ciao Damiano! Piacere di leggerti, dato che è la prima volta che trovo un tuo racconto. Questa è proprio la tipica scena fantasy che mi piace leggere. Ti do due/tre consigli come ho fatto per gli altri. Lama Rossa deve essere definito un po' meglio. Avrei gradito qualche tratto distintivo, che ne so, tipo dei baffi rossi (io glieli ho immaginati), per vederlo con più facilità quando appare in scena. E anche per l'incendio avrei speso qualche parola in più. Per sentire il calore del fuoco, l'odore del fumo, le scintille, le fiamme che si allungano ecc, dato che sarà la causa di morte del protagonista. Mi manca anche una reazione più vivida degli uomini colpiti dal fuoco. Delle urla, delle lacrime, oltre al fatto che cercano di salvarsi spegnendo le fiamme. Perché è tutto scoppiato troppo velocemente. Anche le urla di Margot che partono proprio quando Darren la pensa sono messe un po' troppo come se il testo fosse schematico. Magari avrei iniziato con le urla di Margot, poi con il dolore causato dalle corde. Infine anche il tavolino con la lampada ad olio ha bisogno di essere segnalato meglio nella disposizione della stanza, facendomi capire fin da subito che è di fronte a Darren.
In bocca al lupo per la gara!
Vi ringrazio perché anche leggendo i vostri racconti imparo qualcosa, e spero di ritrovarvi tutti a gareggiare ancora!
1) Questione d'onore, di Elisa Belotti
2) Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
3) L'ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
4) In due, di Pietro D'Addabbo
5) L'ultima fiamma, di Damiano Meloni
6) Monte Battaglia, di Andrea Furlan
7) Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
8) Il libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
E qui sotto i commenti, in ordine sparso:
Vecchia Guardia di Agostino Langellotti
Ciao Agostino! Nel leggere il tuo racconto ho immaginato tutto in stile anime. Hai descritto bene la battaglia di questi mercenari assassini, anche se lo scontro vivo prende poco spazio rispetto al resto del racconto. In parte ne sono contenta perché lo spazio che hai usato per creare i retroscena dei due personaggi li ha resi vividi e più tridimensionali, ma dall'altro lato questa battaglia ha una risoluzione rapida determinata da un colpo imprevisto. E quindi, secondo me, ha perso un po' dell'epicità che si evinceva dai background dei due sfidanti. Con più caratteri disponibili sono certa che l'avresti resa meglio. L'inserimento della parte fantascientifica/robotica ha reso il tutto più originale e sfaccettato.
Il racconto lascia poi delle domande aperte sul motivo effettivo per cui si trovano lì e sono giunti allo scontro, un'ipotesi lasciata al lettore, ma è comunque soddisfacente. Perché hai dato abbastanza elementi per poter immaginare delle risposte.
In bocca al lupo per la gara!
Questione d'onore di Elisa Belotti
Ciao Elisa! Non mi aspettavo la situazione che si è delineata man mano che il racconto prendeva forma. Credo che questo sia il suo punto di forza, in un certo senso, come colpo di scena, ma anche un'arma a doppio taglio. Perché mi sono trovata costretta a correggere quello che stavo immaginando. Mi spiego meglio: la banda con i nomi particolari (che ho adorato) non è formata da uomini ma da ragazzini, l'arma tirata fuori dalla borsa non è una pistola ma una cerbottana, i Malvagi non sono entità soprannaturali ma professori. Probabilmente era l'effetto che volevi ottenere ma penso che sia anche rischioso da usare come stratagemma narrativo, perché può non piacere a tutti. Effettivamente, se ci si ragiona, i bambini vedono tutto con occhi diversi rispetto agli adulti, quindi ha un suo perché. Ma penso anche che un indizio in più sul contesto scolastico, magari all'inizio, sarebbe stato utile per non andare troppo fuori strada. Nel testo comunque traspare l'emotività che ti contraddistingue e che l'ha resa una lettura piacevole. E mi piace pensare che, se non ci fossero i nomi degli autori accanto ai racconti, comunque riuscirei a capire quali hai scritto tu.
In bocca al lupo per la gara!
Monte Battaglia di Andrea Furlan
Ciao Andrea! Prime le cose belle, poi quelle un po' meno belle. La parte finale con la morte dei due fratelli è evocativa e ho apprezzato molto anche la particolarità dell'ambientazione che in poche frasi si delinea molto bene.
Ma il tuo racconto mi ha messo in difficoltà. Né Roberto, né Luigi mi sono rimasti impressi. Avrei voluto percepire qualcosa che li rendesse più protagonisti. Qualcosa in più sul loro rapporto, oltre alle sfide di paura nel castello.
La parlata del tenente Walsh l'avrei resa più incerta e masticata, dato che non è italiano. Tipo: «Tra due ore, sulla vetta.» Idem quella più sotto, nel testo, quando trova il corpo di Luigi e magari nella lettera può capire solo qualche parola e non tutto quanto. Perché da quanto ho compreso lui "se la cava" con l'italiano, quindi non dovrebbe risultare tutto subito comprensibile per essere più credibile. Dato i pochi caratteri mi sarei soffermata o sul tenente o su Luigi come punto di vista, senza creare quel cambio a metà storia.
In bocca al lupo per la gara!
Il libro degli Echi di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio! Preparati a essere bastonato (e la mia parte che si fa prendere dai sensi di colpa ti chiede già scusa). L'idea che hai avuto è davvero molto bella (adoro il nome che hai scelto per il libro), ma la resa non ha incontrato i miei gusti. C'è un distacco netto quando compare il libro degli Echi, e non mi è stato chiaro fin da subito cosa sia finché Noah non lo ha usato. Quello che mi ha causato confusione è: come fa il protagonista a sapere che i sogni accanto ai volti sono stati realizzati? Ognuno ha scritto un desiderio come il suo? Cioè qualcosa che ha avuto larga portata nell'impatto del mondo? Intuisco che lui era a conoscenza di questo libro, ma forse mi sbaglio, non ne sono certa per via del tipo di parole che hai usato, come "scoprii qualcosa di straordinario" e poi "sapevo che questo libro era leggendario". Lo scopre o lo sapeva già? Tuttora mi chiedo se sia andato alla ricerca di questo manufatto magico, o lo abbia trovato per caso.
Da lettrice di fantasy non ho amato il ritrovamento di un manufatto magico con una potenza così grande, in una biblioteca abbandonata, ma pur sempre alla portata di tutti, senza nessuna complicanza per recuperarlo. Anche se comprendo benissimo che in poco spazio sia super complicato inserire così tanti elementi. Per questo sarei partita subito dal ritrovamento del libro degli Echi e avrei fatto vedere il cambiamento nel resto del mondo, man mano che il desiderio si avverava. E magari lui perdeva la vita molto lentamente e si vedeva scivolare via sua figlia. Con lui che appunto sta male ma il mondo fuori che migliora, e quindi in qualche maniera sopporta questa sofferenza, finché arriva la sentenza di morte. Sarebbe stato, secondo me, molto più straziante a livello emotivo.
In bocca al lupo per la gara!
Doppio gioco di Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia! Parto col dirti che il personaggio di Orso secondo me ha tantissimo potenziale, come altri personaggi di altri tuoi racconti che ho letto qui. Ma l'ho sentito molto trattenuto.
C'è uno stacco troppo forte tra le prime righe e la scena dell'agguato subito successiva. E ho trovato questa scena d'azione confusa: prima due uomini crollano a terra pugnalati, poi Orso viene puntato da una balestra e altri uomini gli piombano addosso. Kham urla dell'informatore a Orso? O alle guardie che li stanno attaccando? E che fine hanno fatto queste persone che lo stavano attaccando? Sembrano sparite nel nulla perché poco dopo la scena ancora cambia, della balestra puntata su Orso non si sa più niente. Manca una frase che specifichi cosa è successo. Ci sono dei passaggi davvero troppo veloci di cambio di ambientazione. Kham è il torturato iniziale? Se lo è perché poi si mette a collaborare con Orso? Il suo personaggio mi è rimasto ambiguo. L'ultima parte risulta ancora più confusa, il nemico sarebbe questo Scorpione ma non abbiamo mai saputo nulla di lui prima. Quindi avrei sparpagliato meglio prima degli indizi sulla missione di Orso. In pochi caratteri penso sempre che sia meglio evitare l'effetto sorpresa trattenendo informazioni. Ma piuttosto lasciando qualche briciola che poi il lettore riesca a collegare. Io purtroppo ho avuto difficoltà. C'è una bella idea di base, ma per me mancano dei tasselli per comprenderla a pieno e di questo mi dispiace molto. Forse frutto di tanti tagli del testo per restare nei caratteri? In ogni caso spero di rileggerti ancora, perché penso che tu abbia tanto potenziale, proprio come i tuoi personaggi.
In bocca al lupo per la gara!
In due di Pietro D'Addabbo
Ciao Pietro! Mi è rimasta la curiosità di sapere chi è questo signor Mortis che ha bisogno di serve che gli cucinino i pasti e di cibo così tanto speciale. Perché hai scelto di non descriverlo? Secondo me una sua descrizione avrebbe reso il racconto ancora più particolare. Mi piace come unisci il fantastico con elementi moderni, creando questa atmosfera sospesa tra il fiabesco e il realistico. E questo aspetto mi sembra di avertelo pure già detto in un tuo vecchio racconto con i satiri o i fauni. Il ritmo prende un po' troppa velocità sul finale e gli avrei lasciato più respiro. Avrei voluto vederla questa lotta con Piper armata di ombrello, anche perché è il momento culminante della battaglia richiesta dal tema. Non è stato così inaspettato che a sua figlia fosse capitato qualcosa, dato che non le rispondeva e il signor Mortis non si vedeva ancora a tavola, anche se ho sperato che davvero avesse solo le cuffie nelle orecchie e basta.
Per il resto è stato un racconto piacevole.
In bocca al lupo per la gara!
L'ultimo minuto di Taylor Blackfyre
Ciao Taylor! Nelle frasi spezzate riesco a percepire il dolore del protagonista. Ma c'è un però. Si viene a sapere che Raven era la fidanzata del protagonista perché lui la chiama "amore mio" nel dialogo (anche se potrebbe essere pure sua figlia, però su questo ho ragionato solo in un secondo momento). Penso che sarebbe stato un racconto migliore se ci fosse stato qualche dettaglio in più, a rendere più solido lo scenario. Qualche retroscena sulla loro vita passata insieme lo avrebbe reso più emozionante e particolare. Potevi proprio partire dal dettaglio dello stivaletto rosso, magari erano un regalo. Magari erano i suoi preferiti e lui pensa che non la vedrà mai più felice mentre se li allacciava, magari per andare a qualche occasione importante. O qualcosa di ancora più particolare.
Anche sui vampiri avrei enfatizzato un pochino di più, dato che delineano un evento importante per il protagonista, e si suicida per non essere trasformato in uno di loro. Quindi suppongo che li odi proprio tanto e mi è rimasta la curiosità se lui sia un cacciatore di vampiri, o più un vendicatore. Sono anche curiosa di sapere come mai non hai usato tutti i caratteri a disposizione.
In bocca al lupo per la gara!
L'ultima fiamma di Damiano Meloni
Ciao Damiano! Piacere di leggerti, dato che è la prima volta che trovo un tuo racconto. Questa è proprio la tipica scena fantasy che mi piace leggere. Ti do due/tre consigli come ho fatto per gli altri. Lama Rossa deve essere definito un po' meglio. Avrei gradito qualche tratto distintivo, che ne so, tipo dei baffi rossi (io glieli ho immaginati), per vederlo con più facilità quando appare in scena. E anche per l'incendio avrei speso qualche parola in più. Per sentire il calore del fuoco, l'odore del fumo, le scintille, le fiamme che si allungano ecc, dato che sarà la causa di morte del protagonista. Mi manca anche una reazione più vivida degli uomini colpiti dal fuoco. Delle urla, delle lacrime, oltre al fatto che cercano di salvarsi spegnendo le fiamme. Perché è tutto scoppiato troppo velocemente. Anche le urla di Margot che partono proprio quando Darren la pensa sono messe un po' troppo come se il testo fosse schematico. Magari avrei iniziato con le urla di Margot, poi con il dolore causato dalle corde. Infine anche il tavolino con la lampada ad olio ha bisogno di essere segnalato meglio nella disposizione della stanza, facendomi capire fin da subito che è di fronte a Darren.
In bocca al lupo per la gara!
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovete ancora ricevere altre due classifiche.
- Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica e i commenti.
Come sempre, chiedo venia se ho relegato in fondo alla classifica bravi/e autori/autrici ma è la dura lex di MC. Devo dire che da un paio di Ere a questa parte, trovo sempre qualche elemento di interesse e di bellezza in ogni racconto, segno che la qualità complessiva si è alzata molto negli ultimi anni.
Buona nuova Era a tutti!
CLASSIFICA
1. IN DUE di Pietro D'Addabbo
2. QUESTIONE D'ONORE di Elisa Belotti
3. VECCHIA GUARDIA di Agostino Langellotti
4. DOPPIO GIOCO di Cinzia Fabretti
5. L'ULTIMA FIAMMA di Damiano Meloni
6. MONTE BATTAGLIA di Andrea Furlan
7. L'ULTIMO MINUTO di Taylor Blackfyre
8. IL LIBRO DEGLI ECHI di Maurizio Chierchia
________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI
VECCHIA GUARDIA di Agostino Langellotti
Il racconto è interessante perché frulla insieme una serie di ingredienti tipici del cyberpunk, dei manga di FS e di certi cartoni giapponesi (di cui però non sono molto ferrato). Mi pare che il tema sia stato centrato alla lettera, con una bella conclusione sanguinolenta. Lo stile è quello che ti contraddistingue, e cioè sempre gradevole, nulla di più nulla di meno. Cosa posso aggiungere? Probabilmente a causa di una scarsa affezione verso il tipo di impronta che hai dato alla storia, non mi sono sentito coinvolto, non ho sentito vibrare alcuna corda dentro di me. Ma qui siamo nel campo dei gusti personali, la tua perizia non si discute.
QUESTIONE D’ONORE di Elisa Belotti
All'inizio del racconto sono rimasto un po' disorientato, cercavo di capire quale fosse il registro da te scelto per condurre la trama, poi un passo alla volta ho intuito che potesse trattarsi di una combriccola di ragazz(acc)i intenti a combinare qualche guaio. Poi sono arrivati un paio di schiaffi in faccia e qualche corda dentro di me si è messa a vibrare. Come sempre, da qualche tempo a questa parte, riesci a colpire nel segno con storie emotivamente notevoli e qui sei riuscita non solo a centrare il tema in modo autentico, ma anche a donare a Minuti Contati un'altra bella storia.
MONTE BATTAGLIA di Andrea Furlan
Ho apprezzato molti dei tuoi racconti delle precedenti Edition perché a uno stile evocativo univano una buona profondità emotiva. E in un certo senso anche con questa tua nuova "fatica" non ti discosti dallo schema, anche se, mi duole dirlo, l'operazione è riuscita di meno, vuoi perché il tema del contest era davvero impattante, vuoi perché forse avevi in mente una strada ma hai dovuto apportare modifiche in corso d'opera.
Mi è piaciuto il tentativo di calare la trama in una vicenda storica drammatica, ossia le cruente battaglie lungo la Linea Gotica e, per tutta la prima parte sei stato abbastanza bravo a farmela vivere, ma poi tutto un po' si sgretola con un cambio brusco di punto di vista e un carente approfondimento dei personaggi che hai presentato all'inizio.
Come correttamente riportato da altri commentatori prima di me, c'è un po' di confusione generale e sorgono troppe domande che non facilitano la comprensione del senso generale della storia e la compiutezza di un arco narrativo. Lo sappiamo bene tutti che, in una manciata di caratteri, non è facile qui a MC soddisfare tutti i requisiti di quello che definirei un "buon racconto", però ci si può avvicinare, usando il buonsenso. Ad esempio, dovevi mantenere il focus su Roberto o su Luigi, per mostrarne il percorso interiore e narrativo; invece spostandolo sul Tenente Walsh e, esteriorizzando lo sguardo del lettore, hai abbattuto l'impatto emotivo della vicenda dei due fratelli, vicenda che avrei certamente preferito vivere attraverso i loro occhi (o almeno di quelli di un superstite...).
Per il resto il tema mi sembra centrato e, in generale, il racconto, al netto degli inconvenienti sopra illustrati, fa una certa presa.
Permettimi una pignoleria: non sopporto la locuzione "di là da", non che non sia illegittima, ma mi sa tanto di arcaico.
IL LIBRO DEGLI ECHI di Maurizio Chierchia
Provo a dissezionare il racconto.
1) Incipit evitabile. Non un inconveniente grave, ci può stare che in una storia si scriva una sorta di cappello introduttivo per illustrare/riassumere un antefatto o il contesto di una storia, ma in un testo di 3000 caratteri è spazio sprecato utilizzabile per costruire meglio la trama e dare input al lettore. Ad esempio, può essere sufficiente inserire dei flash durante i dialoghi tra i personaggi per suggerire un intero scenario.
2) La scoperta improvvisa del libro. Da un lato, queste evento poteva essere il vero inizio del racconto, dall'altro però rappresenta un autentico problema, in quanto avviene in maniera, appunto, troppo... improvvisa! Si poteva impostare il racconto come un viaggio per trovare questo leggendario libro e la sua scoperta diventava un interessante punto di arrivo in cui collocare il climax. Messa nel modo in cui lo hai fatto tu, appare un po' appiccicata lì per imprimere una svolta forzata alla trama e sviluppare il tema del contest. Inoltre, un libro magico, con poteri così clamorosi, è abbandonato lì, in una biblioteca dimenticata, senza un qualche tipo di protezione, un ostacolo... Non leggo fantasy, ma so che a oggetti dai grandi poteri corrispondono grandi difficoltà!
3) Il rapporto del protagonista con la figlia. Doveva essere mostrato! Mi sarei sciolto in lacrime se tu mi avessi descritto una scena in cui il padre compie dei gesti atti a salvare la figlia, il tutto condito con un abbraccio, delle parole di conforto, dei comportamenti concreti tipici dei padri. Anch'io ne ho una, e questo avrebbe aumentato il grado di coinvolgimento e l'impatto emotivo.
4) Il tema del contest. Be', sì, diciamolo, un padre è sempre considerato un eroe agli occhi di sua figlia. Qui potresti aver rappresentato l'ultimo tentativo (l'"ultima battaglia") di un padre per salvare la figlia. La dannazione potrebbe essere il sacrificio fatto attraverso il Libro degli Echi, e la redenzione i benefici donati al mondo e alla ragazza. Ma il sangue? Non saprei. E' tutto un po' fumoso e aperto a un'interpretazione forzata.
A questo punto, potresti pensare che il racconto non mi sia piaciuto... Nel complesso mi ha fatto storcere il naso (anche perché puoi fare di meglio!) e lo considero un'occasione persa visto il potenziale che poteva offrire, soprattutto sul doppio fronte del tema del rapporto padre/figlia e dell'eterno fascino dei libri maledetti/magici.
DOPPIO GIOCO di Cinzia Fabretti
Dividerò il mio feedback in due parti: uno relativo alla storia in generale, e l'altro più tecnico.
L'idea di base ha un ottimo potenziale, un infiltrato compie azioni riprovevoli per un bene più alto, e una volta compreso ciò che ha fatto ha disgusto di se stesso. Ciò apre a tante possibilità narrative. La storia è interessante, soprattutto perché offre una buona dose di action più un momento riflessivo finale. Peccato, però che, come rilevato da altri commentatori, ci sia un po' di confusione generale, poca chiarezza, derivata, a quanto pare, da una serie di tagli che sei stata costretta a effettuare per aver sforato l'ammontare di caratteri. Però salvo il personaggio di Orso, il quale presenta un profondo conflitto morale. Peccato per il "villain", poco più che una figura evanescente.
Ma, aggiungo io, la confusione, è dovuta anche a una problematica esecuzione tecnica (e qui veniamo alla seconda parte). Il racconto inizia con un incipit zoppicante. Ho fatto fatica a entrare nella storia in quanto le immagini che hai disegnato con le parole non mi sino arrivate chiare. Inoltre, precisando che non sono un integralista dei moderni coach di narratologia, mi hanno indispettito i numerosi verbi sensoriali. Non che ci sia nulla di male, tuttavia, trovare ripetuti "Vede... vede...sente... sente...", rallenta la lettura e offusca un po' l'input visivo.
Infine, sempre a mio modesto parere, evita verbi come "soppesò, giudicò" che hanno scarsi riscontri con la nostra esperienza concreta della lettura. In fondo, che vuol dire: "Orso soppesò compiaciuto l'uomo..."?
Tema centrato. Migliorabile.
IN DUE di Pietro D’Addabbo
Subito i complimenti per il registro da te scelto, ossia una specie di storia sospesa tra la Famiglia Addams, Delicatessen e un racconto semiserio con una gradevolissima dose di humor nero. Nel complesso, questo "impasto" mi è piaciuto davvero tanto e mi ha condotto per mano fino alla scena finale.
Mi allineo agli altri commentatori dicendo che non tutto è chiaro. Ho provato a meditare a lungo sulla trama e più o meno ho capito che si trattava di una famiglia bizzarra avvinta alla volontà di una sorta di Signore del Male (barra) Vampiro. Su questo nucleo tematico si innesta anche una carina rappresentazione del rapporto madre/figlia adolescente con una forte strizzatina d'occhio alla realtà odierna. Non conoscevo Brawl Stars (a mia figlia di quasi dieci anni ho inibito qualsiasi rapporto col cellulare, con la consapevolezza che è solo un problema rimandato...), e menomale che ci sono stati i tuoi chiarimenti nelle risposte perché ciò mi ha fatto apprezzare il gioco di rimandi.
Un po' di amarezza (niente di grave però!) per un eccesso di fumosità nella trama, che genera domande sul contesto, e per una non perfetta aderenza al tema del contest. Immagino che la battaglia finale sia quella tra la madre e Mortis e la dannazione (con redenzione) sia la vittoria/sconfitta del sacrificio finale.
In ogni caso, buon lavoro e in bocca al lupo!
L’ULTIMO MINUTO di Taylor Blackfyre
Sarò sintetico. Raccontino che fa il suo dovere, centra il tema alla lettera, scrittura pulita, buona suspense.
Gli inconvenienti che ho rilevato riguardano la brevità e la mancanza di coraggio nel proporre il tema dei vampiri con un piglio diverso dal solito. Sfruttando tutti i caratteri a disposizione e spingendo un po' di più sulla fantasia, poteva venir fuori un racconto da prime posizioni.
L’ULTIMA FIAMMA di Damiano Meloni
In primis, ti faccio i complimenti per lo stile perché è abbastanza pulito e cerca di mantenere una buona focalizzazione sul protagonista, riuscendovi, e questo è molto positivo perché il lettore si immedesima subito e per tutta la trama. Inoltre, credo che se in futuro parteciperai ancora, tirerai fuori racconti molto interessanti! Poi, grosso modo, la storia si può ricostruire nei suoi contorni generali, anche se, devo ammettere, mancano diversi input necessari per avere ben chiari gli sviluppi. Se mi permetti, ti do un consiglio: cerca di fare in modo che la proporzione del quadro generale della storia che hai in mente sia inferiore a quella che metti effettivamente su carta. Te lo dico perché spesso, in fase di commento, l'autore è costretto a spiegare antefatti, eventi, sviluppi, cornici, background, insomma tutta roba che è rimasta nella sua testa, e questo non è una cosa buona in quanto il lettore faticherà non poco a costruire il contesto, con conseguente perdita dell'efficacia dell'intero racconto. Io stesso, dopo qualche anno su MC, sto ancora cercando il giusto equilibrio...
Effettivamente, verso il finale c'è qualcosa da calibrare, ad esempio l'incendio o il suicidio, però, ponendo mente a come hai strutturato la trama, come coerenza interna, tutto ha un senso.
Ciò che non mi ha convinto del tutto è l'aderenza al tema. Forse manca la redenzione. Per il resto, null'altro da aggiungere.
Come sempre, chiedo venia se ho relegato in fondo alla classifica bravi/e autori/autrici ma è la dura lex di MC. Devo dire che da un paio di Ere a questa parte, trovo sempre qualche elemento di interesse e di bellezza in ogni racconto, segno che la qualità complessiva si è alzata molto negli ultimi anni.
Buona nuova Era a tutti!
CLASSIFICA
1. IN DUE di Pietro D'Addabbo
2. QUESTIONE D'ONORE di Elisa Belotti
3. VECCHIA GUARDIA di Agostino Langellotti
4. DOPPIO GIOCO di Cinzia Fabretti
5. L'ULTIMA FIAMMA di Damiano Meloni
6. MONTE BATTAGLIA di Andrea Furlan
7. L'ULTIMO MINUTO di Taylor Blackfyre
8. IL LIBRO DEGLI ECHI di Maurizio Chierchia
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COMMENTI
VECCHIA GUARDIA di Agostino Langellotti
Il racconto è interessante perché frulla insieme una serie di ingredienti tipici del cyberpunk, dei manga di FS e di certi cartoni giapponesi (di cui però non sono molto ferrato). Mi pare che il tema sia stato centrato alla lettera, con una bella conclusione sanguinolenta. Lo stile è quello che ti contraddistingue, e cioè sempre gradevole, nulla di più nulla di meno. Cosa posso aggiungere? Probabilmente a causa di una scarsa affezione verso il tipo di impronta che hai dato alla storia, non mi sono sentito coinvolto, non ho sentito vibrare alcuna corda dentro di me. Ma qui siamo nel campo dei gusti personali, la tua perizia non si discute.
QUESTIONE D’ONORE di Elisa Belotti
All'inizio del racconto sono rimasto un po' disorientato, cercavo di capire quale fosse il registro da te scelto per condurre la trama, poi un passo alla volta ho intuito che potesse trattarsi di una combriccola di ragazz(acc)i intenti a combinare qualche guaio. Poi sono arrivati un paio di schiaffi in faccia e qualche corda dentro di me si è messa a vibrare. Come sempre, da qualche tempo a questa parte, riesci a colpire nel segno con storie emotivamente notevoli e qui sei riuscita non solo a centrare il tema in modo autentico, ma anche a donare a Minuti Contati un'altra bella storia.
MONTE BATTAGLIA di Andrea Furlan
Ho apprezzato molti dei tuoi racconti delle precedenti Edition perché a uno stile evocativo univano una buona profondità emotiva. E in un certo senso anche con questa tua nuova "fatica" non ti discosti dallo schema, anche se, mi duole dirlo, l'operazione è riuscita di meno, vuoi perché il tema del contest era davvero impattante, vuoi perché forse avevi in mente una strada ma hai dovuto apportare modifiche in corso d'opera.
Mi è piaciuto il tentativo di calare la trama in una vicenda storica drammatica, ossia le cruente battaglie lungo la Linea Gotica e, per tutta la prima parte sei stato abbastanza bravo a farmela vivere, ma poi tutto un po' si sgretola con un cambio brusco di punto di vista e un carente approfondimento dei personaggi che hai presentato all'inizio.
Come correttamente riportato da altri commentatori prima di me, c'è un po' di confusione generale e sorgono troppe domande che non facilitano la comprensione del senso generale della storia e la compiutezza di un arco narrativo. Lo sappiamo bene tutti che, in una manciata di caratteri, non è facile qui a MC soddisfare tutti i requisiti di quello che definirei un "buon racconto", però ci si può avvicinare, usando il buonsenso. Ad esempio, dovevi mantenere il focus su Roberto o su Luigi, per mostrarne il percorso interiore e narrativo; invece spostandolo sul Tenente Walsh e, esteriorizzando lo sguardo del lettore, hai abbattuto l'impatto emotivo della vicenda dei due fratelli, vicenda che avrei certamente preferito vivere attraverso i loro occhi (o almeno di quelli di un superstite...).
Per il resto il tema mi sembra centrato e, in generale, il racconto, al netto degli inconvenienti sopra illustrati, fa una certa presa.
Permettimi una pignoleria: non sopporto la locuzione "di là da", non che non sia illegittima, ma mi sa tanto di arcaico.
IL LIBRO DEGLI ECHI di Maurizio Chierchia
Provo a dissezionare il racconto.
1) Incipit evitabile. Non un inconveniente grave, ci può stare che in una storia si scriva una sorta di cappello introduttivo per illustrare/riassumere un antefatto o il contesto di una storia, ma in un testo di 3000 caratteri è spazio sprecato utilizzabile per costruire meglio la trama e dare input al lettore. Ad esempio, può essere sufficiente inserire dei flash durante i dialoghi tra i personaggi per suggerire un intero scenario.
2) La scoperta improvvisa del libro. Da un lato, queste evento poteva essere il vero inizio del racconto, dall'altro però rappresenta un autentico problema, in quanto avviene in maniera, appunto, troppo... improvvisa! Si poteva impostare il racconto come un viaggio per trovare questo leggendario libro e la sua scoperta diventava un interessante punto di arrivo in cui collocare il climax. Messa nel modo in cui lo hai fatto tu, appare un po' appiccicata lì per imprimere una svolta forzata alla trama e sviluppare il tema del contest. Inoltre, un libro magico, con poteri così clamorosi, è abbandonato lì, in una biblioteca dimenticata, senza un qualche tipo di protezione, un ostacolo... Non leggo fantasy, ma so che a oggetti dai grandi poteri corrispondono grandi difficoltà!
3) Il rapporto del protagonista con la figlia. Doveva essere mostrato! Mi sarei sciolto in lacrime se tu mi avessi descritto una scena in cui il padre compie dei gesti atti a salvare la figlia, il tutto condito con un abbraccio, delle parole di conforto, dei comportamenti concreti tipici dei padri. Anch'io ne ho una, e questo avrebbe aumentato il grado di coinvolgimento e l'impatto emotivo.
4) Il tema del contest. Be', sì, diciamolo, un padre è sempre considerato un eroe agli occhi di sua figlia. Qui potresti aver rappresentato l'ultimo tentativo (l'"ultima battaglia") di un padre per salvare la figlia. La dannazione potrebbe essere il sacrificio fatto attraverso il Libro degli Echi, e la redenzione i benefici donati al mondo e alla ragazza. Ma il sangue? Non saprei. E' tutto un po' fumoso e aperto a un'interpretazione forzata.
A questo punto, potresti pensare che il racconto non mi sia piaciuto... Nel complesso mi ha fatto storcere il naso (anche perché puoi fare di meglio!) e lo considero un'occasione persa visto il potenziale che poteva offrire, soprattutto sul doppio fronte del tema del rapporto padre/figlia e dell'eterno fascino dei libri maledetti/magici.
DOPPIO GIOCO di Cinzia Fabretti
Dividerò il mio feedback in due parti: uno relativo alla storia in generale, e l'altro più tecnico.
L'idea di base ha un ottimo potenziale, un infiltrato compie azioni riprovevoli per un bene più alto, e una volta compreso ciò che ha fatto ha disgusto di se stesso. Ciò apre a tante possibilità narrative. La storia è interessante, soprattutto perché offre una buona dose di action più un momento riflessivo finale. Peccato, però che, come rilevato da altri commentatori, ci sia un po' di confusione generale, poca chiarezza, derivata, a quanto pare, da una serie di tagli che sei stata costretta a effettuare per aver sforato l'ammontare di caratteri. Però salvo il personaggio di Orso, il quale presenta un profondo conflitto morale. Peccato per il "villain", poco più che una figura evanescente.
Ma, aggiungo io, la confusione, è dovuta anche a una problematica esecuzione tecnica (e qui veniamo alla seconda parte). Il racconto inizia con un incipit zoppicante. Ho fatto fatica a entrare nella storia in quanto le immagini che hai disegnato con le parole non mi sino arrivate chiare. Inoltre, precisando che non sono un integralista dei moderni coach di narratologia, mi hanno indispettito i numerosi verbi sensoriali. Non che ci sia nulla di male, tuttavia, trovare ripetuti "Vede... vede...sente... sente...", rallenta la lettura e offusca un po' l'input visivo.
Infine, sempre a mio modesto parere, evita verbi come "soppesò, giudicò" che hanno scarsi riscontri con la nostra esperienza concreta della lettura. In fondo, che vuol dire: "Orso soppesò compiaciuto l'uomo..."?
Tema centrato. Migliorabile.
IN DUE di Pietro D’Addabbo
Subito i complimenti per il registro da te scelto, ossia una specie di storia sospesa tra la Famiglia Addams, Delicatessen e un racconto semiserio con una gradevolissima dose di humor nero. Nel complesso, questo "impasto" mi è piaciuto davvero tanto e mi ha condotto per mano fino alla scena finale.
Mi allineo agli altri commentatori dicendo che non tutto è chiaro. Ho provato a meditare a lungo sulla trama e più o meno ho capito che si trattava di una famiglia bizzarra avvinta alla volontà di una sorta di Signore del Male (barra) Vampiro. Su questo nucleo tematico si innesta anche una carina rappresentazione del rapporto madre/figlia adolescente con una forte strizzatina d'occhio alla realtà odierna. Non conoscevo Brawl Stars (a mia figlia di quasi dieci anni ho inibito qualsiasi rapporto col cellulare, con la consapevolezza che è solo un problema rimandato...), e menomale che ci sono stati i tuoi chiarimenti nelle risposte perché ciò mi ha fatto apprezzare il gioco di rimandi.
Un po' di amarezza (niente di grave però!) per un eccesso di fumosità nella trama, che genera domande sul contesto, e per una non perfetta aderenza al tema del contest. Immagino che la battaglia finale sia quella tra la madre e Mortis e la dannazione (con redenzione) sia la vittoria/sconfitta del sacrificio finale.
In ogni caso, buon lavoro e in bocca al lupo!
L’ULTIMO MINUTO di Taylor Blackfyre
Sarò sintetico. Raccontino che fa il suo dovere, centra il tema alla lettera, scrittura pulita, buona suspense.
Gli inconvenienti che ho rilevato riguardano la brevità e la mancanza di coraggio nel proporre il tema dei vampiri con un piglio diverso dal solito. Sfruttando tutti i caratteri a disposizione e spingendo un po' di più sulla fantasia, poteva venir fuori un racconto da prime posizioni.
L’ULTIMA FIAMMA di Damiano Meloni
In primis, ti faccio i complimenti per lo stile perché è abbastanza pulito e cerca di mantenere una buona focalizzazione sul protagonista, riuscendovi, e questo è molto positivo perché il lettore si immedesima subito e per tutta la trama. Inoltre, credo che se in futuro parteciperai ancora, tirerai fuori racconti molto interessanti! Poi, grosso modo, la storia si può ricostruire nei suoi contorni generali, anche se, devo ammettere, mancano diversi input necessari per avere ben chiari gli sviluppi. Se mi permetti, ti do un consiglio: cerca di fare in modo che la proporzione del quadro generale della storia che hai in mente sia inferiore a quella che metti effettivamente su carta. Te lo dico perché spesso, in fase di commento, l'autore è costretto a spiegare antefatti, eventi, sviluppi, cornici, background, insomma tutta roba che è rimasta nella sua testa, e questo non è una cosa buona in quanto il lettore faticherà non poco a costruire il contesto, con conseguente perdita dell'efficacia dell'intero racconto. Io stesso, dopo qualche anno su MC, sto ancora cercando il giusto equilibrio...
Effettivamente, verso il finale c'è qualcosa da calibrare, ad esempio l'incendio o il suicidio, però, ponendo mente a come hai strutturato la trama, come coerenza interna, tutto ha un senso.
Ciò che non mi ha convinto del tutto è l'aderenza al tema. Forse manca la redenzione. Per il resto, null'altro da aggiungere.
- Bescottina
- Messaggi: 61
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Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Buongiorno e complimenti a tutt* i partecipanti! È stato un piacere leggervi
Ecco la mia classifica coi commenti al seguito:
1 - In due, di Pietro D’Addabbo
2 - L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3 - QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti
4 - L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
5 - Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
6 - Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7 - Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
8 - Monte Battaglia, di Andrea Furlan
---COMMENTI--------------------------------------------------------
In due – Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro,
piacere fare la tua conoscenza con un racconto del genere!
A parte qualche incertezza nella focalizzazione – una ragazzetta, come ti hanno già fatto notare – per me questo racconto ha tutto ciò che deve avere: il conflitto di relazione che porta alla “redenzione” è chiaro: Piper è asservita a Mortis per qualche motivo che ai fini del racconto non è importante.
Unico appunto che mi sento di farti: non conoscendo Brawl Stars, non mi ero configurata la natura vampirica di Mortis. Ti spiego: è lampante che lei stia cucinando carne umana, usi “piede” e non “zampa”, quindi non può essere diversamente, e quando parli dell’accompagnamento, con “il bicchiere speciale, ancora più corposo e scuro” è palese si tratti di sangue. Usi delle parole molto precise, è chiaro che tu le abbia scelte con dovizia.
Ecco, con queste indicazioni avevo inquadrato Mortis più come un qualche tipo di redivivo cannibale, più che un vampiro che tradizionalmente si nutre solo di sangue.
Avendo inquadrato, comunque, che Mortis era un mostro del genere, per me “le labbra su suo collo” era più che sufficiente per fare il quadro della situazione.
Complimenti vivissimi per lo stile, evochi alla perfezione l’atmosfera lugubre pur con un accenno di ironica leggerezza che ho apprezzato tantissimo.
Non vedo l’ora di rileggerti!
L’ultimo minuto – Taylor Blackfyre
Ciao Taylor,
piacere di fare la tua conoscenza con un racconto del genere.
Nulla da dire sul tema, centrato in pieno. Sei riuscito a configurare perfettamente la dannazione di un’ultima battaglia che però si chiude nella redenzione del protagonista. Le emozioni che hai trasmesso sono vividissime, si percepisce tutto il dolore del personaggio che attende la fine e hai racchiuso il suo background alla perfezione con Non ho passato la vita a distruggere i vampiri per diventare uno di loro. e trovo, onestamente, che qualsiasi tipo di flashback sarebbe stato solo un allungamento di brodo.
Aprire con «Li abbiamo uccidi tutti, amore mio» ti avrebbe dato un impatto emotivo ancora maggiore.
Sono curiosa di rileggerti e vederti osare con una scena meno “cliché” – anche se hai reso le emozioni così vivide da riuscire a renderlo piacevole ed evitare l’effetto “oh, no. Di nuovo”.
Un plauso per lo stile, invidio molto il tuo dono di sintesi, davvero.
A rileggerci presto!
QUESTIONE D’ONORE – Elisa Belotti
Ciao Elisa!
Vivissimi complimenti per il tuo racconto. Mi è piaciuto il modo in cui hai filtrato l’ambientazione dagli occhi del portatore del POV che assiste alla scena. All’inizio sembrava davvero una scena di guerra, con un tono greve, serio, spezzato solo dai soprannomi dei bambini che però potrebbero anche evocare quelli di soldati al fronte. Ottimo stile, davvero.
A parte qualche incertezza di punteggiatura (in “La mano destra[…] alla bocca” e in “Porcospino aveva osato […] di sfiga atomica”) e la ripetizione iniziale che balza subito all’occhio: “in un modo o nell’altro, ce l’eravamo sempre cavata”, “Sarà che ci avevano minacciato spesso, prima di quella volta, ma in qualche modo, l’avevamo sempre scampata.”, trovo sia uno dei racconti meglio riusciti che ho letto fino adesso.
Il tema è perfettamente centrato, e credo avrebbe retto anche senza il sangue che gli arrivava ai pantaloni – quello sì, eccessivo per un labbro spaccato, ma coerente con le esagerazioni dei bambini (non so se era quello il tuo intento, io l’ho letto così).
È stato davvero un piacere leggerti.
L’ultima fiamma – Damiano Meloni
Ciao Damiano, è un piacere conoscerti.
Per me è la prima volta sia su MC che con un tuo racconto.
Purtroppo non ho molto tempo per leggere i commenti precedenti che ti hanno fatto, quindi perdona se reitero cose che magari ti hanno già detto.
Mi piace il modo in cui hai utilizzato i dialoghi, sei riuscito a inquadrare alla perfezione la situazione: Darren, da capo della compagnia, si trova prigioniero. Il motivo per cui si trova in quella situazione è tutto sommato ininfluente, e anche cosa facciano di preciso: si intende che sono criminali grazie al riferimento alle guardie e tanto basta.
Avrei anticipato l’urlo di Margot per non farlo coincidere col momento in cui la nomina, perché lo fa suonare un po’ artefatto.
Il pensiero diretto con la spiegazione del nome è eccessivamente didascalico e suona anche molto innaturale, lui spiega a sé stesso un nome che conosce bene, solo a beneficio del lettore. Forse qualcosa come “Due-Vie, già. Abbi fede nel tuo nome, Darren. Ci deve essere una via d’uscita” o insomma cose simili sarebbero state sufficienti. Anche “I loro vestiti ne sono pieni per resistere alla pioggia” è quel tipo di integrazione che lo fa suonare un’imbeccata. Darren sa a cosa serve il grasso.
Mi piace il ragionamento che fa: non c’è alcuna sicurezza che sacrificandosi Margot sopravviva, ma in fin dei conti è una situazione disperata e i personaggi possono cadere in fallacie logiche. L’importante è il motivo che li spinge, non il fatto che abbia senso o meno se per loro in quel momento il senso c’è.
Sul finale non ho capito perché hai cambiato narratore, passando dalla focalizzazione di Darren alla zero, e perché sei passato da Darren a “Due-Vie”. Gran peccato per questo, sarebbe stato molto più intenso se avessi mantenuto il pov.
Il finale avrebbe meritato un pochino di spazio in più, se avessi avuto 4000 caratteri al posto di 3, credo ci saresti riuscito tranquillamente.
Per il resto trovo che tu abbia centrato in pieno il tema e spero di rileggerti prestissimo, complimenti per lo stile!
Vecchia Guardia – di Agostino Langellotti
Ciao, Agostino.
Parto col farti i complimenti per l’immagine vividissima di Odin e per come sei riuscito a far emergere in poche parole l’atmosfera cyberpunk nipponica del tuo racconto. Anche la relazione che passa tra i due personaggi cardine della vicenda è estremamente chiara.
L’unico difetto dei dialoghi è la loro attribuzione: sia la battuta su Taipei che le successive – a parte quelle finali – le ho capite solo alla seconda lettura e avrebbero reso molto meglio se le avessi mantenute con una reggente.
Per il resto, a parte alcune finezze di fraseggio che sono sicura avresti notato in revisione (“questo scontro”, “per battere le mani”) due cose mi hanno fatto abbattere un po’ il punteggio, quindi la posizione in classifica.
Karesensui non è un termine intraducibile, anche se molto specifico. Ti sarebbe bastato “giardino zen” per rendere l’immagine più evocativa ai lettori (erano solo due caratteri di differenza). Pur essendo appassionata di cultura giapponese, il termine non mi ha evocato l’immagine di un luogo e mi ha distolta immediatamente dal filo della storia, perché ho dovuto cercare cosa fosse.
L’unica cosa che proprio non trovo è una parte del tema: sì, sono assassini prezzolati, quindi antieroi, ma dov’è la dannazione o la redenzione? Alfred combatte per denaro, muore una morte prevedibile per un sicario. Intendevi questa come dannazione? Non mi convince moltissimo, per questo trovo non abbia pienamente centrato il tema.
Il libro degli echi – Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio,
piacere di conoscerti e di leggerti per la prima volta!
L’idea che hai avuto era molto carina, e attinente al tema, e fossi in te ne approfitterei per svilupparla in un racconto un po’ più lungo.
Detto ciò, a parte la brevità di spazio a disposizione, che tagliando un po’ di incipit avresti potuto sfruttare meglio (ho lo stesso problema nei racconti brevi), il vero problema che fa perdere mordente al racconto è un passaggio specifico:
Il tuo protagonista non è proattivo. Inciampa in un libro magico che sapeva – perché lo sapeva? – esistere, anche se pensava fosse solo una leggenda. Ogni volta che un eroe incappa per caso nella soluzione ai suoi problemi, senza che la possibilità venga seminata, perde mordente. Se ne avesse sentito parlare e lo avesse volutamente cercato, allora il racconto avrebbe avuto ben altro fascino.
In ogni caso è stato un piacere leggerti e ho apprezzato molto i rimandi del finale all’inizio (i sorrisi e la marmellata di kiwi).
A presto!
Doppio gioco – Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia,
piacere di leggerti per la prima volta.
Il tuo racconto è abbastanza nebuloso. Interessante da farmi venir voglia di sapere tutto il resto del contesto, ma nebuloso se lasciato così – sarei curiosa di leggere una versione più articolata, onestamente.
Che Orso sia “la talpa”, un infiltrato che ha sempre fatto il doppio gioco e si sia macchiato di colpe terribili per rimanere sotto copertura è chiarissimo una volta finito il racconto. Ma è anche una di quelle cose che avrebbero dovuto emergere all’inizio: avrebbe reso più accattivante il protagonista, Orso, e dato più profondità a tutto ciò che accade.
Da un punto di vista tecnico, c’è una cosa, proprio all’inizio, che mi ha dato l’impressione di una certa incertezza nella gestione del punto di vista:
Qui poni Kham come centro dell’azione, la focalizzazione è su di lui. Orso è solo “l’altro”. Poi dai una virata improvvisa, ti sposti su Orso. Usi il suo fraseggio interiore, quindi è evidente che Kham non fosse il soggetto della focalizzazione. Mi dà l’idea che tu lo avessi pensato, inizialmente, come un narratore onnisciente, ma poi l’idea sia mutata in corso d’opera.
Altra cosa, i verbi filtro che connotano l’uso di un senso o l’altro (“vedere” “sentire”) o quelli di non-azione (come “guardò”) spezzano moltissimo il ritmo e ti bruciano caratteri.
“Vide una balestra pronta e guardò sorridendo il dardo per lui”, senza quel vide e senza la non-azione potrebbe essere resa con qualcosa tipo: “Una balestra lo puntava, sorrise al dardo pronto per lui”.
Ci sono anche delle incoerenze “sceniche”, forse frutto di tagli (?): “Poco rumore” e “quello di uomini che si riversano in un passaggio” sono immagini che cozzano. Il rumore di un branco di uomini (dopo dici che sono una cinquantina) che “si riversano” in un corridoio silenzioso (non ho stimoli uditivi che mi dicano il contrario) difficilmente è “poco”, a meno che non si muovano silenziosamente perché addestrati. Sono dettagli che non conosciamo, non sappiamo chi stia assaltando il posto e nemmeno perché.
Anche l’ambientazione è fumosa: parli di balestre e dardi, di una villa – e fin qui ci sono – ma poi parli di un bunker che è una costruzione moderna. In che tempo si svolge? O è una precisa scelta ucronica?
Bello il call-back di chiusura “Era stanco, da molto”, davvero d'impatto.
Penso che con più spazio, e più tempo a disposizione per ricontrollarlo, sarebbe stato ancora più interessante.
È stato un vero piacere leggerti!
A presto
Monte Battaglia – Andrea Furlan
Ciao, Andrea.
Innanzitutto devo dire che ho apprezzato molto la scelta dell'ambientazione: vuoi che sono di quelle parti, ma il Monte Battaglia ce l’ho ben presente e anche coi pochi indizi che hai dato è facile farsi un’idea del paesaggio.
Purtroppo, per il resto, il racconto è fin troppo fumoso e ci sono una serie di errori tecnici che me lo hanno fatto abbassare parecchio in classifica.
Attacchi con un “suo fratello”, ma visto che è la prima battuta la domanda automatica è “suo fratello di chi, di Walsh o della persona a cui si sta rivolgendo il personaggio che ha parlato?”.
Anche quel “gli ricorda” è incerto: parla della battuta di dialogo, o parla del fatto che ricordi al portatore del POV di quando entrava a Monte Battaglia? Potrebbero essere vere entrambe le cose e purtroppo sono domande che sorgono subito, alla prima lettura, perché non ci sono appigli per capire quale POV tu abbia scelto fino a “Ora l’antica torre…” che lo attribuisce a un narratore esterno. Prima, da quello che sa il lettore, potrebbe essere una prima persona che assiste al discorso tra Roberto e Luigi e che ricorda di essere stato coi due ai tempi in cui andavano alla torre. A questo punto, “gli ricorda…da ragazzi” non fa altro che rimarcare quello che dice Roberto nella sua battuta di dialogo.
Anche “il suo alito gli ricorda”: a chi? E di chi è l’alito? Lo scopriamo alla battuta successiva, cioè tardi.
Le battute del tenente, per essere un italiano stentato, sono un po’ troppo corrette. Non hanno niente di stentato e la cosa distacca molto il lettore dal film che può essersi creato fino a quel momento.
Le semine per il colpo di scena non sono sufficienti a far capire alla prima lettura che Roberto era un fantasma e lo vedeva solo Luigi, quindi il colpo di scena non funziona perché l’inizio va riletto diverse volte per riuscire a dargli un senso.
Anche così, comunque, lascia aperte molte domande: perché Luigi aveva una lettera di sei mesi prima in tasca? Il tenente come lo ha riconosciuto se mezza faccia era andata con una granata? Solo dalla camicia? Era l’unico in camicia bianca – che non sarà rimasta tale – durante una sortita notturna?
C’è anche un brutto “L’ho so” che ti è scappato.
Per quanto riguarda il tema: c’è la preparazione alla battaglia, c’è il sacrificio alla patria con cui Luigi diventa un eroe, ma manca l’evoluzione di Luigi. Avendo così poche battute, avrei tagliato la parte del fantasma a favore di un qualcosa che fosse più attinente al tema: Luigi che guida gli americani convinto di riuscire a tornare a casa per dire ai genitori che Roberto è morto, e invece cade e la sua missione viene portata avanti da Walsh.
Spero che non ti sembri un commento troppo duro, perché l'idea base era molto valida. Forse, però, per inserire tutto ti servivano più di 3000 caratteri.
Ecco la mia classifica coi commenti al seguito:
1 - In due, di Pietro D’Addabbo
2 - L’ultimo minuto, di Taylor Blackfyre
3 - QUESTIONE D’ONORE, di Elisa Belotti
4 - L’ultima fiamma, di Damiano Meloni
5 - Vecchia Guardia, di Agostino Langellotti
6 - Il Libro degli Echi, di Maurizio Chierchia
7 - Doppio gioco, di Cinzia Fabretti
8 - Monte Battaglia, di Andrea Furlan
---COMMENTI--------------------------------------------------------
In due – Pietro D’Addabbo
Ciao Pietro,
piacere fare la tua conoscenza con un racconto del genere!
A parte qualche incertezza nella focalizzazione – una ragazzetta, come ti hanno già fatto notare – per me questo racconto ha tutto ciò che deve avere: il conflitto di relazione che porta alla “redenzione” è chiaro: Piper è asservita a Mortis per qualche motivo che ai fini del racconto non è importante.
Unico appunto che mi sento di farti: non conoscendo Brawl Stars, non mi ero configurata la natura vampirica di Mortis. Ti spiego: è lampante che lei stia cucinando carne umana, usi “piede” e non “zampa”, quindi non può essere diversamente, e quando parli dell’accompagnamento, con “il bicchiere speciale, ancora più corposo e scuro” è palese si tratti di sangue. Usi delle parole molto precise, è chiaro che tu le abbia scelte con dovizia.
Ecco, con queste indicazioni avevo inquadrato Mortis più come un qualche tipo di redivivo cannibale, più che un vampiro che tradizionalmente si nutre solo di sangue.
Avendo inquadrato, comunque, che Mortis era un mostro del genere, per me “le labbra su suo collo” era più che sufficiente per fare il quadro della situazione.
Complimenti vivissimi per lo stile, evochi alla perfezione l’atmosfera lugubre pur con un accenno di ironica leggerezza che ho apprezzato tantissimo.
Non vedo l’ora di rileggerti!
L’ultimo minuto – Taylor Blackfyre
Ciao Taylor,
piacere di fare la tua conoscenza con un racconto del genere.
Nulla da dire sul tema, centrato in pieno. Sei riuscito a configurare perfettamente la dannazione di un’ultima battaglia che però si chiude nella redenzione del protagonista. Le emozioni che hai trasmesso sono vividissime, si percepisce tutto il dolore del personaggio che attende la fine e hai racchiuso il suo background alla perfezione con Non ho passato la vita a distruggere i vampiri per diventare uno di loro. e trovo, onestamente, che qualsiasi tipo di flashback sarebbe stato solo un allungamento di brodo.
Aprire con «Li abbiamo uccidi tutti, amore mio» ti avrebbe dato un impatto emotivo ancora maggiore.
Sono curiosa di rileggerti e vederti osare con una scena meno “cliché” – anche se hai reso le emozioni così vivide da riuscire a renderlo piacevole ed evitare l’effetto “oh, no. Di nuovo”.
Un plauso per lo stile, invidio molto il tuo dono di sintesi, davvero.
A rileggerci presto!
QUESTIONE D’ONORE – Elisa Belotti
Ciao Elisa!
Vivissimi complimenti per il tuo racconto. Mi è piaciuto il modo in cui hai filtrato l’ambientazione dagli occhi del portatore del POV che assiste alla scena. All’inizio sembrava davvero una scena di guerra, con un tono greve, serio, spezzato solo dai soprannomi dei bambini che però potrebbero anche evocare quelli di soldati al fronte. Ottimo stile, davvero.
A parte qualche incertezza di punteggiatura (in “La mano destra[…] alla bocca” e in “Porcospino aveva osato […] di sfiga atomica”) e la ripetizione iniziale che balza subito all’occhio: “in un modo o nell’altro, ce l’eravamo sempre cavata”, “Sarà che ci avevano minacciato spesso, prima di quella volta, ma in qualche modo, l’avevamo sempre scampata.”, trovo sia uno dei racconti meglio riusciti che ho letto fino adesso.
Il tema è perfettamente centrato, e credo avrebbe retto anche senza il sangue che gli arrivava ai pantaloni – quello sì, eccessivo per un labbro spaccato, ma coerente con le esagerazioni dei bambini (non so se era quello il tuo intento, io l’ho letto così).
È stato davvero un piacere leggerti.
L’ultima fiamma – Damiano Meloni
Ciao Damiano, è un piacere conoscerti.
Per me è la prima volta sia su MC che con un tuo racconto.
Purtroppo non ho molto tempo per leggere i commenti precedenti che ti hanno fatto, quindi perdona se reitero cose che magari ti hanno già detto.
Mi piace il modo in cui hai utilizzato i dialoghi, sei riuscito a inquadrare alla perfezione la situazione: Darren, da capo della compagnia, si trova prigioniero. Il motivo per cui si trova in quella situazione è tutto sommato ininfluente, e anche cosa facciano di preciso: si intende che sono criminali grazie al riferimento alle guardie e tanto basta.
Avrei anticipato l’urlo di Margot per non farlo coincidere col momento in cui la nomina, perché lo fa suonare un po’ artefatto.
Il pensiero diretto con la spiegazione del nome è eccessivamente didascalico e suona anche molto innaturale, lui spiega a sé stesso un nome che conosce bene, solo a beneficio del lettore. Forse qualcosa come “Due-Vie, già. Abbi fede nel tuo nome, Darren. Ci deve essere una via d’uscita” o insomma cose simili sarebbero state sufficienti. Anche “I loro vestiti ne sono pieni per resistere alla pioggia” è quel tipo di integrazione che lo fa suonare un’imbeccata. Darren sa a cosa serve il grasso.
Mi piace il ragionamento che fa: non c’è alcuna sicurezza che sacrificandosi Margot sopravviva, ma in fin dei conti è una situazione disperata e i personaggi possono cadere in fallacie logiche. L’importante è il motivo che li spinge, non il fatto che abbia senso o meno se per loro in quel momento il senso c’è.
Sul finale non ho capito perché hai cambiato narratore, passando dalla focalizzazione di Darren alla zero, e perché sei passato da Darren a “Due-Vie”. Gran peccato per questo, sarebbe stato molto più intenso se avessi mantenuto il pov.
Il finale avrebbe meritato un pochino di spazio in più, se avessi avuto 4000 caratteri al posto di 3, credo ci saresti riuscito tranquillamente.
Per il resto trovo che tu abbia centrato in pieno il tema e spero di rileggerti prestissimo, complimenti per lo stile!
Vecchia Guardia – di Agostino Langellotti
Ciao, Agostino.
Parto col farti i complimenti per l’immagine vividissima di Odin e per come sei riuscito a far emergere in poche parole l’atmosfera cyberpunk nipponica del tuo racconto. Anche la relazione che passa tra i due personaggi cardine della vicenda è estremamente chiara.
L’unico difetto dei dialoghi è la loro attribuzione: sia la battuta su Taipei che le successive – a parte quelle finali – le ho capite solo alla seconda lettura e avrebbero reso molto meglio se le avessi mantenute con una reggente.
Per il resto, a parte alcune finezze di fraseggio che sono sicura avresti notato in revisione (“questo scontro”, “per battere le mani”) due cose mi hanno fatto abbattere un po’ il punteggio, quindi la posizione in classifica.
Karesensui non è un termine intraducibile, anche se molto specifico. Ti sarebbe bastato “giardino zen” per rendere l’immagine più evocativa ai lettori (erano solo due caratteri di differenza). Pur essendo appassionata di cultura giapponese, il termine non mi ha evocato l’immagine di un luogo e mi ha distolta immediatamente dal filo della storia, perché ho dovuto cercare cosa fosse.
L’unica cosa che proprio non trovo è una parte del tema: sì, sono assassini prezzolati, quindi antieroi, ma dov’è la dannazione o la redenzione? Alfred combatte per denaro, muore una morte prevedibile per un sicario. Intendevi questa come dannazione? Non mi convince moltissimo, per questo trovo non abbia pienamente centrato il tema.
Il libro degli echi – Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio,
piacere di conoscerti e di leggerti per la prima volta!
L’idea che hai avuto era molto carina, e attinente al tema, e fossi in te ne approfitterei per svilupparla in un racconto un po’ più lungo.
Detto ciò, a parte la brevità di spazio a disposizione, che tagliando un po’ di incipit avresti potuto sfruttare meglio (ho lo stesso problema nei racconti brevi), il vero problema che fa perdere mordente al racconto è un passaggio specifico:
Maurizio Chierchia ha scritto:Poi un giorno, nel caos di una biblioteca ormai in disuso, scoprii qualcosa di straordinario. Tra libri polverosi e scaffali abbandonati, trovai Il Libro degli Echi. La copertina scintillava di una luce flebile, come se contenesse una verità segreta. Sapevo che questo libro era leggendario, ma non avevo mai pensato che esistesse davvero.
Il tuo protagonista non è proattivo. Inciampa in un libro magico che sapeva – perché lo sapeva? – esistere, anche se pensava fosse solo una leggenda. Ogni volta che un eroe incappa per caso nella soluzione ai suoi problemi, senza che la possibilità venga seminata, perde mordente. Se ne avesse sentito parlare e lo avesse volutamente cercato, allora il racconto avrebbe avuto ben altro fascino.
In ogni caso è stato un piacere leggerti e ho apprezzato molto i rimandi del finale all’inizio (i sorrisi e la marmellata di kiwi).
A presto!
Doppio gioco – Cinzia Fabretti
Ciao Cinzia,
piacere di leggerti per la prima volta.
Il tuo racconto è abbastanza nebuloso. Interessante da farmi venir voglia di sapere tutto il resto del contesto, ma nebuloso se lasciato così – sarei curiosa di leggere una versione più articolata, onestamente.
Che Orso sia “la talpa”, un infiltrato che ha sempre fatto il doppio gioco e si sia macchiato di colpe terribili per rimanere sotto copertura è chiarissimo una volta finito il racconto. Ma è anche una di quelle cose che avrebbero dovuto emergere all’inizio: avrebbe reso più accattivante il protagonista, Orso, e dato più profondità a tutto ciò che accade.
Da un punto di vista tecnico, c’è una cosa, proprio all’inizio, che mi ha dato l’impressione di una certa incertezza nella gestione del punto di vista:
Kham deglutì, fissando i pugni dell’altro stringersi.
Qui poni Kham come centro dell’azione, la focalizzazione è su di lui. Orso è solo “l’altro”. Poi dai una virata improvvisa, ti sposti su Orso. Usi il suo fraseggio interiore, quindi è evidente che Kham non fosse il soggetto della focalizzazione. Mi dà l’idea che tu lo avessi pensato, inizialmente, come un narratore onnisciente, ma poi l’idea sia mutata in corso d’opera.
Altra cosa, i verbi filtro che connotano l’uso di un senso o l’altro (“vedere” “sentire”) o quelli di non-azione (come “guardò”) spezzano moltissimo il ritmo e ti bruciano caratteri.
“Vide una balestra pronta e guardò sorridendo il dardo per lui”, senza quel vide e senza la non-azione potrebbe essere resa con qualcosa tipo: “Una balestra lo puntava, sorrise al dardo pronto per lui”.
Ci sono anche delle incoerenze “sceniche”, forse frutto di tagli (?): “Poco rumore” e “quello di uomini che si riversano in un passaggio” sono immagini che cozzano. Il rumore di un branco di uomini (dopo dici che sono una cinquantina) che “si riversano” in un corridoio silenzioso (non ho stimoli uditivi che mi dicano il contrario) difficilmente è “poco”, a meno che non si muovano silenziosamente perché addestrati. Sono dettagli che non conosciamo, non sappiamo chi stia assaltando il posto e nemmeno perché.
Anche l’ambientazione è fumosa: parli di balestre e dardi, di una villa – e fin qui ci sono – ma poi parli di un bunker che è una costruzione moderna. In che tempo si svolge? O è una precisa scelta ucronica?
Bello il call-back di chiusura “Era stanco, da molto”, davvero d'impatto.
Penso che con più spazio, e più tempo a disposizione per ricontrollarlo, sarebbe stato ancora più interessante.
È stato un vero piacere leggerti!
A presto
Monte Battaglia – Andrea Furlan
Ciao, Andrea.
Innanzitutto devo dire che ho apprezzato molto la scelta dell'ambientazione: vuoi che sono di quelle parti, ma il Monte Battaglia ce l’ho ben presente e anche coi pochi indizi che hai dato è facile farsi un’idea del paesaggio.
Purtroppo, per il resto, il racconto è fin troppo fumoso e ci sono una serie di errori tecnici che me lo hanno fatto abbassare parecchio in classifica.
Attacchi con un “suo fratello”, ma visto che è la prima battuta la domanda automatica è “suo fratello di chi, di Walsh o della persona a cui si sta rivolgendo il personaggio che ha parlato?”.
Anche quel “gli ricorda” è incerto: parla della battuta di dialogo, o parla del fatto che ricordi al portatore del POV di quando entrava a Monte Battaglia? Potrebbero essere vere entrambe le cose e purtroppo sono domande che sorgono subito, alla prima lettura, perché non ci sono appigli per capire quale POV tu abbia scelto fino a “Ora l’antica torre…” che lo attribuisce a un narratore esterno. Prima, da quello che sa il lettore, potrebbe essere una prima persona che assiste al discorso tra Roberto e Luigi e che ricorda di essere stato coi due ai tempi in cui andavano alla torre. A questo punto, “gli ricorda…da ragazzi” non fa altro che rimarcare quello che dice Roberto nella sua battuta di dialogo.
Anche “il suo alito gli ricorda”: a chi? E di chi è l’alito? Lo scopriamo alla battuta successiva, cioè tardi.
Le battute del tenente, per essere un italiano stentato, sono un po’ troppo corrette. Non hanno niente di stentato e la cosa distacca molto il lettore dal film che può essersi creato fino a quel momento.
Le semine per il colpo di scena non sono sufficienti a far capire alla prima lettura che Roberto era un fantasma e lo vedeva solo Luigi, quindi il colpo di scena non funziona perché l’inizio va riletto diverse volte per riuscire a dargli un senso.
Anche così, comunque, lascia aperte molte domande: perché Luigi aveva una lettera di sei mesi prima in tasca? Il tenente come lo ha riconosciuto se mezza faccia era andata con una granata? Solo dalla camicia? Era l’unico in camicia bianca – che non sarà rimasta tale – durante una sortita notturna?
C’è anche un brutto “L’ho so” che ti è scappato.
Per quanto riguarda il tema: c’è la preparazione alla battaglia, c’è il sacrificio alla patria con cui Luigi diventa un eroe, ma manca l’evoluzione di Luigi. Avendo così poche battute, avrei tagliato la parte del fantasma a favore di un qualcosa che fosse più attinente al tema: Luigi che guida gli americani convinto di riuscire a tornare a casa per dire ai genitori che Roberto è morto, e invece cade e la sua missione viene portata avanti da Walsh.
Spero che non ti sembri un commento troppo duro, perché l'idea base era molto valida. Forse, però, per inserire tutto ti servivano più di 3000 caratteri.
Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Dovete solo più ricevere la classifica de L'INQUISITORE.
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Re: Gruppo LEVIATHAN: Lista racconti e classifiche
Ci tengo a dire che ho faticato molto a stilare una classifica. I racconti erano tutti buoni da un punto di vista stilistico e tutti quanti hanno dimostrato del potenziale, ma nessuno ha brillato particolarmente (ho dato praticamente lo stesso voto a tutti, con qualche leggera sfumatura). Sono convinto che questo tema fosse molto complicato da rendere in modo interessante e che il limite di caratteri sia stato, particolarmente in questa occasione, davvero costrittivo.
Questo per dire che sì, sono stato severo, ma ritengo che non sia per vostra colpa, anzi, avete dimostrato tutti di poter fare molto di più di quanto avete fatto in questa edition.
CLASSIFICA
1. In due
2. QUESTIONE D’ONORE
3. Monte Battaglia
4. Vecchia Guardia
5. L’ultimo minuto
6. Il Libro degli Echi
7. Doppio gioco
8. L’ultima fiamma
COMMENTI
Vecchia Guardia
QUESTIONE D’ONORE
Monte Battaglia
Il Libro degli Echi
Doppio gioco
In due
L’ultimo minuto
L’ultima fiamma
Questo per dire che sì, sono stato severo, ma ritengo che non sia per vostra colpa, anzi, avete dimostrato tutti di poter fare molto di più di quanto avete fatto in questa edition.
CLASSIFICA
1. In due
2. QUESTIONE D’ONORE
3. Monte Battaglia
4. Vecchia Guardia
5. L’ultimo minuto
6. Il Libro degli Echi
7. Doppio gioco
8. L’ultima fiamma
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