Aggeggi strani

Appuntamento alle ore 21.00 di lunedì 21 ottobre con un tema di Beppe Roncari e 4000 caratteri a disposizione
Gaia Peruzzo
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Aggeggi strani

Messaggio#1 » lunedì 21 ottobre 2024, 23:30

Aggeggi strani
di Gaia Peruzzo

Non era insolito per me vedere la nuova padrona così agitata. Si preoccupava per tutto, per il lavoro, per le bollette, per le altre bollette del negozio, per la sua famiglia, per l'appuntamento saltato, per aver sgarrato la dieta… Eppure adesso il suo viso era diventato così pallido da far invidia alla neve, alla nebbia, a qualsiasi altro accostamento più puro ed etereo.
Avevo visto molte belle donne nella mia vita, ma Lucia era la più bella di tutte.
Ero dispiaciuto solamente per il sudore che le scendeva dalle tempie, i capelli arruffati, gli occhi lucidi, e quel punto rosso che le era spuntato sopra al sopracciglio sinistro.
«Rispondi. Rispondi.» Camminava avanti e indietro con quell'aggeggio strano che ogni tanto mi puntava contro. «Perché non risponde?»
All’inizio avevo pensato che fosse un pugnale di nuova fattura ma, dal momento che lei lo metteva spesso vicino all'orecchio, avevo poi escluso quell’idea.
«Rispondi, rispondi, Rebecca! Cazzo!»
Non amavo quando alzava i toni in quel modo, ma rimaneva comunque bellissima.
Avrei potuto darle io la risposta che voleva, se solo me lo avesse chiesto.
Si bloccò e sollevò lo sguardo.
L'affare emetteva la sua solita musica mentre lo teneva contro l’orecchio.
Mi si avvicinò, guardando dritto verso di me. Le sue labbra si schiusero.
Avanti, chiedimelo, lo so che lo vuoi sapere!
I suoi occhi si spostarono sulla toeletta. Le sue dita scattarono verso le carte dei tarocchi. Ne spostò una con l'indice, dividendola dal ventaglio in cui erano disposte le altre. Era la carta della morte, quella con lo scheletro, la falce e le teste mozzate.
No! Non lo fare! Loro non ti diranno nulla. Quelle sono per i ciarlatani che cercano soltanto di derubarti! Te l’ho detto così tante volte…
L’aggeggio smise di suonare. Lei lo guardò. Spostò le dita sulla sua superficie.
«Forse non era lì.» Sbuffò. «Lei arriva sempre in ritardo. No, non era lì.»
Lo strinse più forte e la musica ricominciò. Le lacrime le scesero lungo le guance. Si avvicinò al suo giaciglio e recuperó il suo mantello con le maniche lunghe.
No! Non te ne andare, mi piace così tanto ascoltarti! Io posso renderti felice, posso dirti tutto.
«Pronto? Lucia, che succede?» le mormorò l’aggeggio all’orecchio.
Ora avrebbe chiesto a lui la verità?
«Mamma, dimmi che Rebecca è lì con te. C'è stato… Lei doveva… Era andata…»
Altre lacrime bagnarono le guance della mia padrona. Si sedette e un singhiozzo le scosse la schiena. La mano le tremava, faceva fatica a reggere quel suo aggeggio parlante.
Disfati di lui, non ti serve, hai me.
Io non ti farò mai piangere e ti dirò sempre la verità.
«No, non è a casa. Però calmati, che non ho capito nulla.»
Lucia inspirò a fondo e si pulì il muco che le era sceso dal naso con il dorso della mano.
Non è proprio un comportamento così nobile… Ma rimani bellissima, padrona.
«C’è stato un incidente alla stazione, l’ho sentito alla tv.» Si alzò. «Non mi risponde.» Aveva già indossato il mantello, sarebbe uscita e mi avrebbe lasciato solo.
«Che stai dicendo? Perché stai piangendo così?»
Pff… Io lo sapevo, non dovevo indovinare come avrebbe fatto lui.
Lucia si avvicinò alla porta e uscì, ma un’altra fanciulla emerse dalla parete rosa, proprio accanto alla finestra.
Che strano…
«Lucia?» Si strinse le braccia al petto e scosse la testa. «La vita è così strana, così breve.»
E Lucia adora riempirla con i suoi timori.
La fanciulla si guardò attorno. «Non c’è.»
Se n’è appena andata…
Passò accanto alla toeletta. I tarocchi svolazzarono e si sparsero sul pavimento.
L’avevo già vista. Somigliava alla mia padrona, ma era più giovane e aveva i capelli del colore del miele, anche se erano spenti. Era eterea ma sfumata, come se fosse stata coperta dal fumo o dalla cenere.
Mi si avvicinò. Posò la sua mano fredda su di me.
Schiuse le labbra. «Specchio, servo delle mie brame…» sussurrò.
Mi si appannò la vista.
Oh, conosci il mio segreto.
Sorrise e mi sembrò la donna più bella che avessi mai visto.
Ma forse ne ho viste troppe e sto soltanto invecchiando.



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antico
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#2 » lunedì 21 ottobre 2024, 23:32

Ciao Gaia! Tutto ok con i parametri, buona BEPPE RONCARI EDITION!

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#3 » lunedì 21 ottobre 2024, 23:34

antico ha scritto:Ciao Gaia! Tutto ok con i parametri, buona BEPPE RONCARI EDITION!


Grazie e buonanotte!

Scalo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#4 » martedì 22 ottobre 2024, 16:03

Ciao! Le mie considerazioni, postate anche nel thread del gruppo Lucia:

la narrazione è dal punto di vista di quello che - si scopre solo alla fine - è uno specchio. I riferimenti a Biancaneve sono molteplici, contestualizzati ad oggi, ma si perde un po' il senso della storia che si vuole raccontare. Per lunghi tratti, non si capisce esattamente cosa sta succedendo: inganna molto l'aggeggio strano, che alla fine è un telefono, e tutto il discorso sui tarocchi. Un po' confusionario, compresa la parte dove appare qualcuno dalla parete.

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#5 » martedì 22 ottobre 2024, 20:36

Scalo ha scritto:Ciao! Le mie considerazioni, postate anche nel thread del gruppo Lucia:

la narrazione è dal punto di vista di quello che - si scopre solo alla fine - è uno specchio. I riferimenti a Biancaneve sono molteplici, contestualizzati ad oggi, ma si perde un po' il senso della storia che si vuole raccontare. Per lunghi tratti, non si capisce esattamente cosa sta succedendo: inganna molto l'aggeggio strano, che alla fine è un telefono, e tutto il discorso sui tarocchi. Un po' confusionario, compresa la parte dove appare qualcuno dalla parete.


Ciao Fabio! Perdonami se ho sbagliato il tuo nome, anche se spero di averlo fatto giusto, e comunque benvenuto nell'arena.
Il senso che volevo dare alla storia è esattamente il punto di vista dello specchio che hai colto. E volevo che si scoprisse soltanto verso la fine che fosse uno specchio particolare e magico, sperando che arrivasse come un colpo di scena/sorpresa. Infatti la sua magia viene percepita solo dallo spirito (della sorella morta) che entra alla fine nella stanza.
Ho svolto il tema così, dato che richiedeva un insolito punto di vista. I tarocchi sono semplicemente un elemento sul tavolino per scenografia e per far capire qualcosa di più sulla protagonista. Sono contenta che comunque hai percepito gli indizi sulla fiaba che ho pensato di far unire al lettore durante la narrazione. E che hai capito che l'aggeggio era un telefono. Lo specchio non lo sapeva, l'ho pensato come se si dovesse ancora stabilizzare del tutto alle usanze del presente.
Mi dispiace che il resto ti sia sembrato confusionario, anche perché avevo messo due messaggi nel sottotesto. Il primo, più semplice, che nella vita alla fine le preoccupazioni contano poco. Il secondo che allo specchio non frega nulla se non di sé stesso.
In ogni caso cercherò di migliorare. Grazie del feedback e in bocca al lupo per il tuo racconto!

Dash J. Benton
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#6 » giovedì 24 ottobre 2024, 17:03

Ciao Gaia!
Ritengo che il tema sia rispettato. In effetti la tua interpretazione non è molto dissimile dalla mia (un oggetto nel tuo caso, un animale nel mio, che osservano quello che succede in una casa).
Confesso però che il racconto non mi ha entusiasmato.
Ti do qualche elemento.
Per prima cosa non capisco perché lo specchio riconosce la toletta, la giacca, la porta etc ma non il telefono. Ok, il telefono è più moderno, ma sicuramente avrà sentito la sua padrona menzionarlo in qualche conversazione? Tra l’altro il fatto di sapere che l’altro aggeggio strano è un telefono non avrebbe cambiato la dinamica della storia. Di conseguenza anche il titolo mi sembra metta l’accento su un aspetto della storia che per me non è il più interessante.
Forse hai voluto giocare sul fatto che i telefoni sono diventati i nuovi oggetti magici a cui porre tutte le nostre domande, come nelle favole erano gli specchi? Se è così, è un’idea molto interessante ma a cui si arriva a fatica (almeno per me) leggendo il racconto.
Infine, c’è il colpo di scena del fantasma della sorella che arriva e conosce i segreti dello specchio: perché li conosce? Com’è rilevante per la storia? È solo per avere qualcuno che ci rivela che si tratta di uno specchio magico? Insomma, mi è sembrata una conclusione un po’ debole.

Spero di non aver mal interpretato qualcosa!
Buona edizione!

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#7 » giovedì 24 ottobre 2024, 17:23

Dash J. Benton ha scritto:Ciao Gaia!
Ritengo che il tema sia rispettato. In effetti la tua interpretazione non è molto dissimile dalla mia (un oggetto nel tuo caso, un animale nel mio, che osservano quello che succede in una casa).
Confesso però che il racconto non mi ha entusiasmato.
Ti do qualche elemento.
Per prima cosa non capisco perché lo specchio riconosce la toletta, la giacca, la porta etc ma non il telefono. Ok, il telefono è più moderno, ma sicuramente avrà sentito la sua padrona menzionarlo in qualche conversazione? Tra l’altro il fatto di sapere che l’altro aggeggio strano è un telefono non avrebbe cambiato la dinamica della storia. Di conseguenza anche il titolo mi sembra metta l’accento su un aspetto della storia che per me non è il più interessante.
Forse hai voluto giocare sul fatto che i telefoni sono diventati i nuovi oggetti magici a cui porre tutte le nostre domande, come nelle favole erano gli specchi? Se è così, è un’idea molto interessante ma a cui si arriva a fatica (almeno per me) leggendo il racconto.
Infine, c’è il colpo di scena del fantasma della sorella che arriva e conosce i segreti dello specchio: perché li conosce? Com’è rilevante per la storia? È solo per avere qualcuno che ci rivela che si tratta di uno specchio magico? Insomma, mi è sembrata una conclusione un po’ debole.

Spero di non aver mal interpretato qualcosa!
Buona edizione!


Ciao Dash, visto che ci sono ti rispondo subito. Mi dispiace che il racconto non ti abbia entusiasmato, a me sembrava una buona idea quando ho cominciato a scriverla, però capisco che possa non piacere.
Parto dal finale. Ho fatto entrare in scena il fantasma della sorella perché avevo immaginato che superando il velo della vita/morte si potesse "vedere" la magia e quindi è lei a riconoscere che in realtà è uno specchio magico. Mentre Lucia invece non lo sa, infatti non gli dà retta, non lo ascolta e non gli risponde perché non lo sente, insomma non vede la sua magia, per lei è un semplice specchio a cui farsi i selfie.
Probabilmente avrei dovuto allungare la parte finale, ci sta, o spiegare meglio qualcosa che ho dato per scontato.
Per me era una buona conclusione per il fatto che si viene a capire che è proprio lo specchio di una fiaba, quindi un personaggio particolare e magico, invece di uno specchio comune che parla da solo, ed è quindi "umanizzato" senza motivo (o per il solo motivo di rispettare il tema, se vuoi).
Magari non ha voluto riconoscere il cellulare perché in realtà lo odia ahah. La giacca, però, non la riconosce del tutto infatti la chiama "mantello a maniche lunghe". La porta invece beh è una porta, credo che ci siano anche nei castelli le porte. Dico castelli perché è lo specchio della regina cattiva di Biancaneve. Ho immaginato che lui si stesse ancora ambientando nel presente e quindi non gli fosse tutto così chiaro e con questo dettaglio speravo di dargli più personalità.
Sui titoli so di essere scarsa, infatti li penso sempre all'ultimo e non mi convincono mai del tutto.
Grazie comunque per il commento che è sempre uno spunto di riflessione. Buona edizione anche a te!

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Mauro Bennici
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#8 » giovedì 24 ottobre 2024, 21:15

Ciao Gaia,

Ti confesso che a leggere i pensieri dello specchio ho pensato per un attimo che si parlasse di un gatto, ma il termine padrona mi stonava se riferito al felino domestico :D

Il colpo a sorpresa non è seminato a dovere, poteva essere altro e non so se sarebbe cambiato il flusso. Lo specchio risulta spocchioso e privo di empatia per la sua padrona, quindi poco "simpatico" dal mio punto di vista (come lettore).

Alla prossima!

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#9 » giovedì 24 ottobre 2024, 22:13

maurob ha scritto:Ciao Gaia,

Ti confesso che a leggere i pensieri dello specchio ho pensato per un attimo che si parlasse di un gatto, ma il termine padrona mi stonava se riferito al felino domestico :D

Il colpo a sorpresa non è seminato a dovere, poteva essere altro e non so se sarebbe cambiato il flusso. Lo specchio risulta spocchioso e privo di empatia per la sua padrona, quindi poco "simpatico" dal mio punto di vista (come lettore).

Alla prossima!


Ciao Mauro! Ti dirò, essendo lo specchio appartenuto alla regina cattiva di Biancaneve, non volevo farlo buono. Volevo proprio che fosse privo di empatia ed egoista, e che non risultasse simpatico, dato che esiste anche questa, diciamo, parte negativa. Quindi l'ultima parte del tuo commento mi ha rincuorato. Anche perché penso che un personaggio per essere fatto bene non deve per forza essere nel giusto o essere simpatico, basta che faccia provare qualcosa, che sia bello o brutto e si faccia ricordare. Almeno questo è il mio modo di vedere le cose.

Per il resto volevo che il colpo di scena sullo specchio arrivasse solo al finale. Le semine che ho lasciato sono sulla sua fissa per l'aspetto fisico della sua padrona all'inizio, e più avanti nel testo, sul fatto che lui sapesse cosa era accaduto alla sorella di Lucia (quando fa capire che lui conosce le risposte al perché la sorella non le risponde). E questo appunto perché è uno specchio magico. Dovevo metterne di più? (Non volevo davvero svelarlo subito, puntando sulla sorpresa alla fine). Che cosa avresti scritto per seminarlo meglio?
Ahah no! Se fosse stato un gatto probabilmente avrei attaccato subito con qualcosa su pelo, baffi, fusa e altre cose del genere come semina. In modo tale da renderlo più animale.

In ogni caso grazie per il feedback.

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Mauro Bennici
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#10 » giovedì 24 ottobre 2024, 22:28

Ciao Gaia,

Una cosa che forse avrei apprezzato di più è se alla fine lo specchio fosse stato castigato o punito o altro. Perché ci sta che non sia simpatico, ma non sembra nemmeno il protagonista della storia. Le cose capitano a Lucia e Rebecca. Lui è li che osserva.
Avrei puntato su una scena finale da farmi dire "prenditi questo insensibile sbruffone vetroso!" :D

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#11 » venerdì 25 ottobre 2024, 16:02

maurob ha scritto:Ciao Gaia,

Una cosa che forse avrei apprezzato di più è se alla fine lo specchio fosse stato castigato o punito o altro. Perché ci sta che non sia simpatico, ma non sembra nemmeno il protagonista della storia. Le cose capitano a Lucia e Rebecca. Lui è li che osserva.
Avrei puntato su una scena finale da farmi dire "prenditi questo insensibile sbruffone vetroso!" :D


L'idea che mi hai dato è molto buona e mi piace un sacco! Per cui ti ringrazio. Solo che immagino avrei dovuto scrivere proprio un altro racconto per questo finale, anche perché se ci ragiono sopra non lo vedrei come uno specchio semplice da rompere. Magari ha qualche incantesimo di protezione che gli ha permesso di arrivare nel presente integro.
Per fare la simpatica potrei dirti che il racconto è piatto proprio come uno specchio! Ahah.
In ogni caso mi sembrava coerente come racconto, dato che appunto rimane comunque un oggetto e uno specchio che azioni può fare? Se non osservare? Ok quello del mio racconto parla, ma comunque sarà sempre più "passivo" delle persone che possono muoversi e agire.
Diciamo che mentre imbastivo la storia mi sono concentrata molto di più sulla parte del colpo di scena e punto di vista insolito. Se non si arriva a capire che è uno specchio prima del finale, ho già raggiunto il mio obiettivo.
E scusami, mi sto ultra dilungando.
Grazie ancora per il tuo tempo e in bocca al lupo per il tuo racconto!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#12 » venerdì 25 ottobre 2024, 17:18

Ciao Gaia.
Eccomi da te con le mie impressioni.
La tua favola non favola mi sembra una buona idea, anche se un po' di confusione la crea: io, per esempio, ero convinto fosse un gatto sino quasi alla fine (e questa cosa, mi sembra di aver capito, era il tuo scopo).
Sul fatto che non riconosca gli oggetti, no, questa cosa non mi sembra credibile: se vive con una persona e nella sua casa, almeno che non ci sia appena entrato, ha tutti i modi di sapere il nome delle cose che lo circondano, ancor di più essendo magico; posso dartela buona sul mantello con le maniche lunghe ma il telefono chissà quante volte lo avrà sentito nominare.
Sul fatto che solo la sorella morta si accorga che lo specchio sia magico ci sta bene. Sul perché il fantasma appaia solo quando l'altra sorella è andata via, devo dirti che mi sembra una forzatura. Anche per me il titolo non dà lustro alla storia.
Non ricordo bene la favola di Biancaneve, ma lo specchio poteva parlare solo se interrogato?
Storia piacevole ma non eccellente, secondo me.

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#13 » venerdì 25 ottobre 2024, 17:46

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Gaia.
Eccomi da te con le mie impressioni.
La tua favola non favola mi sembra una buona idea, anche se un po' di confusione la crea: io, per esempio, ero convinto fosse un gatto sino quasi alla fine (e questa cosa, mi sembra di aver capito, era il tuo scopo).
Sul fatto che non riconosca gli oggetti, no, questa cosa non mi sembra credibile: se vive con una persona e nella sua casa, almeno che non ci sia appena entrato, ha tutti i modi di sapere il nome delle cose che lo circondano, ancor di più essendo magico; posso dartela buona sul mantello con le maniche lunghe ma il telefono chissà quante volte lo avrà sentito nominare.
Sul fatto che solo la sorella morta si accorga che lo specchio sia magico ci sta bene. Sul perché il fantasma appaia solo quando l'altra sorella è andata via, devo dirti che mi sembra una forzatura. Anche per me il titolo non dà lustro alla storia.
Non ricordo bene la favola di Biancaneve, ma lo specchio poteva parlare solo se interrogato?
Storia piacevole ma non eccellente, secondo me.


Ciao Salvatore! Grazie per le tue impressioni. Per il fatto della sorella ho immaginato che avesse avuto un incidente accaduto da poco, infatti nemmeno la madre lo sapeva, e Lucia stessa non sa che purtroppo è morta. E quindi ho immaginato che il suo fantasma, staccatosi dal corpo, non raggiungesse subito la casa della sorella. Ammetto che non so bene come funzionino le dinamiche sui fantasmi, ma non mi sembrava così forzato quando l'ho scritto lunedì.
Davvero un gatto? Credo che comunque come animale non lo avrei fatto solo osservare. Ma anche leccare la sua padrona e muoversi nella stanza. I gatti leccano un sacco e forse non avrebbe usato le parole toeletta e tarocchi. Se è per questo oltre al telefono non riconosce nemmeno i brufoli. Forse avrei potuto aggiungere che Lucia aveva acquistato lo specchio da poco e due righe in più sul suo passato. Io l'ho immaginato che si dovesse ancora del tutto ambientare al presente, perché magari era rimasto chiuso in una cassa o qualcosa del genere, prima di arrivare da Lucia da qualche giorno. Giusto il tempo per capire un po' della sua vita ma non così tanto. Infatti non riconosce nemmeno Rebecca come sorella di Lucia, e pensavo che questo bastasse.
Non mi ricordo neanche io se nella storia di Biancaneve lo specchio possa parlare solo se interpellato. In ogni caso grazie perché dai commenti che sto ricevendo, sto capendo di non lasciare nulla per scontato.
In bocca al lupo per il tuo racconto!

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Daniele
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#14 » sabato 26 ottobre 2024, 0:58

Ciao Gaia, piacere di leggerti!
Racconto simpatico, molto! Lo specchio è stato abbastanza gettonato in questa edition, ma nel tuo caso mi sono piaciuti i riferimenti a Cenerentola quando lo specchio si lamenta per il fatto che la padrona non chieda a lui quel che vuole sapere. La frase finale ci sta, ma avrei cercato di renderla in qualche modo più frizzantina per dare la bottarella finale. A una prima lettura mi è sembrata forse di troppo la parte sui tarocchi, ma in realtà ci sta anche quella sempre per il fatto che lo specchio rosichi perché si sente lasciato da parte.
Stilisticamente sempre ottima, ma ormai ti ho letto diverse volte e la tua penna si conferma sempre abile.
Bella prova, spero di ricapitare come tuo commentatore sia per il fatto che è un piacere leggerti sia perché è meglio non averti come rivale XD.
Alla prossima!

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#15 » sabato 26 ottobre 2024, 10:48

Daniele ha scritto:Ciao Gaia, piacere di leggerti!
Racconto simpatico, molto! Lo specchio è stato abbastanza gettonato in questa edition, ma nel tuo caso mi sono piaciuti i riferimenti a Cenerentola quando lo specchio si lamenta per il fatto che la padrona non chieda a lui quel che vuole sapere. La frase finale ci sta, ma avrei cercato di renderla in qualche modo più frizzantina per dare la bottarella finale. A una prima lettura mi è sembrata forse di troppo la parte sui tarocchi, ma in realtà ci sta anche quella sempre per il fatto che lo specchio rosichi perché si sente lasciato da parte.
Stilisticamente sempre ottima, ma ormai ti ho letto diverse volte e la tua penna si conferma sempre abile.
Bella prova, spero di ricapitare come tuo commentatore sia per il fatto che è un piacere leggerti sia perché è meglio non averti come rivale XD.
Alla prossima!


Ciao Daniele, grazie per avermi sollevato un po' il morale. Stavo iniziando a pensare di aver scritto un racconto troppo insipido. Pensa che quando ho scelto lo specchio mi sono detta "sì, dai sicuramente sarò l'unica a scrivere di questo oggetto" e invece...
In teoria non si dovrebbero dare spiegazioni e dovrebbe parlare da sé il testo, ma ormai le sto dando un po' a tutti. In realtà i tarocchi sono anche un espediente sia per introdurre un po' il concetto della morte, sia perché sono degli oggetti con un potere occulto, quindi come lo specchio. Per cui doveva essere una piccola semina, però forse era troppo complicata.
Comunque sono contenta che hai apprezzato il racconto e grazie per i complimenti sullo stile. Vedrai che alla prossima tappa capiteremo di nuovo in gruppo assieme invece ahah.
Però proverò a fare di meglio.
Intanto in bocca al lupo per il tuo racconto!

Ps. Scusa se ti correggo la piccola svista, per non creare confusione è Biancaneve non Cenerentola. Altrimenti lo specchio sarebbe stata una padella ahah.

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gcdaddabbo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#16 » lunedì 28 ottobre 2024, 10:01

Salve, Gaia! Confesso che per buona parte della lettura ho pensato che a raccontare fosse un cane. Simpatica l’idea di utilizzare uno specchio magico. Qui mi sono perso. Non c’è Biancaneve né la sua matrigna. Non mi sembra il caso di pensare alla Lucia dei Promessi Sposi né alle vittime della strage di Bologna o di Viareggio.
Chi è Rebecca? La figlia di Lucia?
Svelami il tuo segreto!
Io non so leggere i tarocchi. Dimmi. Devo studiare anche quelli per capire meglio?
Considero troppo insistito il riferimento al telefono ed al muco che esce dal naso.
L’intreccio lascia alcuni angoli oscuri, ma la storia sostanzialmente regge e trasmette un’atmosfera di angoscia e di mistero.
Avrei chiarito meglio perché l’ultima conosce lo specchio.
Buona Beppe Roncari Edition!

Gaia Peruzzo
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#17 » lunedì 28 ottobre 2024, 17:03

gcdaddabbo ha scritto:Salve, Gaia! Confesso che per buona parte della lettura ho pensato che a raccontare fosse un cane. Simpatica l’idea di utilizzare uno specchio magico. Qui mi sono perso. Non c’è Biancaneve né la sua matrigna. Non mi sembra il caso di pensare alla Lucia dei Promessi Sposi né alle vittime della strage di Bologna o di Viareggio.
Chi è Rebecca? La figlia di Lucia?
Svelami il tuo segreto!
Io non so leggere i tarocchi. Dimmi. Devo studiare anche quelli per capire meglio?
Considero troppo insistito il riferimento al telefono ed al muco che esce dal naso.
L’intreccio lascia alcuni angoli oscuri, ma la storia sostanzialmente regge e trasmette un’atmosfera di angoscia e di mistero.
Avrei chiarito meglio perché l’ultima conosce lo specchio.
Buona Beppe Roncari Edition!


Ciao Giovanni, ben ritrovato. Mi fa sorridere il fatto che in molti avete pensato fosse un animale, ma più che altro perché speravo di aver reso il senso di immobilità di un oggetto, però sono contenta comunque perché puntavo molto sul fattore sorpresa. Biancaneve e la matrigna non ci sono perché ho cercato di scrivere una cosa simpatica e portare lo specchio nel presente.
Rebecca e Lucia sono due sorelle, non sono personaggi di vicende particolari o conosciute, ho scelto questi nomi perché mi piacciono.
Nemmeno io so leggere i tarocchi. Mi dispiace che alcune cose siano rimaste complesse o stonate. Nella mia testa le avevo collegate bene, però non sempre questo basta. Grazie per i consigli precisi e un augurio di buon edition!

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#18 » lunedì 28 ottobre 2024, 22:46

Ciao Gaia, piacere di trovarti.
Temo che il racconto abbia alcuni problemi e questo perché contiene degli elementi poco funzionali alla storia.
Il PoV dello specchio magico è sicuramente interessante e permette al lettore di osservare una scena specifica all'interno della casa (ossia l'allarmismo di Lucia sulle sorti di Rebecca), ma per quale ragione scegliere l'elemento dello specchio magico? Perché magico? Nella risposta ai tuoi commenti leggo che serve affinché il fantasma di Rebecca possa capirne l'esistenza e comprenderne la magia ma anche qui mi viene da chiedermi: perché? Per dare modo al lettore di vedere il fantasma tramite il Pov? Mi sembrano motivazioni un po' deboli e un po' scricchiolanti. Sicuramente gli elementi del racconto sono interessanti ma la sensazione è che non si amalgamino in una ricetta vera e propria ma che avrebbero dato il loro meglio in contesti separati. Questo mi ha fatto risultare anche un po' disturbante la frase finale, non trovandola adatta alla situazione. Ma forse è solo questione di sensazioni personali.
A rileggerci!

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Pretorian
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#19 » lunedì 28 ottobre 2024, 23:13

Ciao, Gaia e piacere di leggerti.
Allora, la storia di una donna che riceve notizia di una tragedia da parte della sorella, vista dal punto di vista di uno specchio, che nel finale vede anche lo spettro della suddetta sorella, ha sicuramente un forte elemento di "insolito punto di vista". Ho anche apprezzato a livello stilistico la scelta di offrire quanto più possibile uno Show completo, ma questo forse ha trasbordato nella scrittura di alcuni passaggi poco chiari. Soprattutto il finale, in cui bisogna fare uno sforzo non tanto per capire che quello che compare sia il fantasma della sorella, ma sul perché lei pronunci quelle parole che sembrano fuori contesto. Non mi è, inoltre, chiaro se lo specchio avesse o no conoscenza di ciò che è successo alla ragazza. Oltre a questo, la scena dei tarocchi non aggiunge nulla alla vicenda e toglie spazio all'approfondimento dell'accaduto, che forse avrebbe meritato giusto un qualche elemento in più.
Buona idea, insomma, ma avrebbe meritato un approfondimento ulteriore.

Alla possima!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Aggeggi strani

Messaggio#20 » martedì 29 ottobre 2024, 16:32

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Gaia, piacere di trovarti.
Temo che il racconto abbia alcuni problemi e questo perché contiene degli elementi poco funzionali alla storia.
Il PoV dello specchio magico è sicuramente interessante e permette al lettore di osservare una scena specifica all'interno della casa (ossia l'allarmismo di Lucia sulle sorti di Rebecca), ma per quale ragione scegliere l'elemento dello specchio magico? Perché magico? Nella risposta ai tuoi commenti leggo che serve affinché il fantasma di Rebecca possa capirne l'esistenza e comprenderne la magia ma anche qui mi viene da chiedermi: perché? Per dare modo al lettore di vedere il fantasma tramite il Pov? Mi sembrano motivazioni un po' deboli e un po' scricchiolanti. Sicuramente gli elementi del racconto sono interessanti ma la sensazione è che non si amalgamino in una ricetta vera e propria ma che avrebbero dato il loro meglio in contesti separati. Questo mi ha fatto risultare anche un po' disturbante la frase finale, non trovandola adatta alla situazione. Ma forse è solo questione di sensazioni personali.
A rileggerci!


Ciao Gabriele! Provo a risolvere i tuoi dubbi. Ho scelto lo specchio magico della strega cattiva perché non volevo che fosse soltanto un semplice specchio animato che guardava una scena.
Volevo una motivazione più solida, un qualcosa in più, per cui fosse senziente e avesse il dono del pensiero. Inoltre mi è stato utile per avere l'espediente per cui fosse "cattivo" e ossessionato dalla bellezza (dato che è appartenuto alla matrigna di Biancaneve. Ma ho basato tutto sul fatto che si conoscesse la frase finale pronunciata da Rebecca, ovvero "Specchio servo delle mie brame", che è appunto la frase tipica di quella storia).
In realtà nel finale che ho immaginato è più il fantasma di Rebecca funzionale al disvelamento del segreto dello specchio. Perché tutto il racconto verge su quell'unico colpo di scena, ovvero la scoperta dell'insolito pdv.
Mi è servita per svelare appunto che fosse quello specchio in particolare (sia per far fare quell'ennesimo "oh" al lettore che magari nel leggere aveva potuto intuire qualcosa, sia per dare più spessore alla mia idea originaria). Il focus doveva comunque rimanere sul punto di vista, e infatti lui si accorge che il fantasma ha scoperto il suo segreto, cioè che in realtà è lo specchio della regina cattiva di Biancaneve (cosa che Lucia non poteva sapere e sentire).
Lo sto sistemando fuori dal forum, e sto cercando di rendere il contesto migliore, e ho allungato di un po' il finale per renderlo più chiaro. Grazie per i consigli e scusa per la risposta lunga. Buon edition!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Aggeggi strani

Messaggio#21 » martedì 29 ottobre 2024, 16:47

Pretorian ha scritto:Ciao, Gaia e piacere di leggerti.
Allora, la storia di una donna che riceve notizia di una tragedia da parte della sorella, vista dal punto di vista di uno specchio, che nel finale vede anche lo spettro della suddetta sorella, ha sicuramente un forte elemento di "insolito punto di vista". Ho anche apprezzato a livello stilistico la scelta di offrire quanto più possibile uno Show completo, ma questo forse ha trasbordato nella scrittura di alcuni passaggi poco chiari. Soprattutto il finale, in cui bisogna fare uno sforzo non tanto per capire che quello che compare sia il fantasma della sorella, ma sul perché lei pronunci quelle parole che sembrano fuori contesto. Non mi è, inoltre, chiaro se lo specchio avesse o no conoscenza di ciò che è successo alla ragazza. Oltre a questo, la scena dei tarocchi non aggiunge nulla alla vicenda e toglie spazio all'approfondimento dell'accaduto, che forse avrebbe meritato giusto un qualche elemento in più.
Buona idea, insomma, ma avrebbe meritato un approfondimento ulteriore.

Alla possima!


Ciao Agostino. La mia idea era quella di portare lo specchio della matrigna di Biancaneve ai nostri tempi.
I tarocchi li ho messi come semina, dovevano servire per far capire che lo specchio conosce l'occulto, perché è fatto di magia occulta/oscura. Ho aspettato per vedere se qualcuno la considerava tale, ma forse funziona bene solo nella mia testa. In ogni caso non penso che lo toglierò come elemento, perché non so che altro tipo di "magia" possa esistere nella realtà, e i tarocchi mi sembrano ancora un buon aggancio.
Certo, lo specchio sa cosa è successo alla sorella di Lucia (saprebbe rispondere a ogni cosa se gli venisse richiesta). Ma Lucia non lo sente e quindi non può chiederglielo. Invece ho pensato che un fantasma, in quanto ha superato la barriera della realtà, potesse percepire la magia dello specchio e riconoscerlo. Rebecca pronuncia "specchio servo delle mie brame" perché è la frase che la regina cattiva usa per attivare lo specchio nella favola, e tutto il racconto si basa appunto sull'unica sorpresa di scoprire chi è il pdv.
Sto migliorando il finale fuori dal forum per renderlo più chiaro. Ovviamente sforando inevitabilmente i caratteri.
Forse potrei fare qualche parte in tell, grazie del suggerimento.
Buon edition!

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jimjams
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#22 » mercoledì 30 ottobre 2024, 23:34

Buonasera, Gaia.
Mi è piaciuta molto l'idea di entrare nel punto di vista particolare del magico specchio delle favole, ed è stato divertente capire dai vari oggetti del racconto che ci troviamo in epoca moderna. Insomma buona idea e buono lo svolgimento della stessa. Dove secondo me perdi è quando hai cercato di raccontarci qualcosa che tuttavia non sono riuscito a decodificare. Chi è la donna, chi la seconda, non è affatto chiaro e non ci sono molti stimoli a liberare nemmeno la fantasia del lettore. Forse hai dovuto cancellare o ti sei troppo limitata. Quesa cosa in sospeso lascia un po' di amaro in chi legge. Questa almeno la mia percezione, magari sono l'unico che non ha capito. Sistemando questo aspetto il racconto è molto accattivante.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Aggeggi strani

Messaggio#23 » giovedì 31 ottobre 2024, 17:41

jimjams ha scritto:Buonasera, Gaia.
Mi è piaciuta molto l'idea di entrare nel punto di vista particolare del magico specchio delle favole, ed è stato divertente capire dai vari oggetti del racconto che ci troviamo in epoca moderna. Insomma buona idea e buono lo svolgimento della stessa. Dove secondo me perdi è quando hai cercato di raccontarci qualcosa che tuttavia non sono riuscito a decodificare. Chi è la donna, chi la seconda, non è affatto chiaro e non ci sono molti stimoli a liberare nemmeno la fantasia del lettore. Forse hai dovuto cancellare o ti sei troppo limitata. Quesa cosa in sospeso lascia un po' di amaro in chi legge. Questa almeno la mia percezione, magari sono l'unico che non ha capito. Sistemando questo aspetto il racconto è molto accattivante.


Ciao Mario! No, questa volta non ho cancellato molto. I caratteri sono però sempre un limite.
Capisco la sensazione che intendi e concordo con il fatto che sia odiosa. Speravo che i dettagli che ho lasciato fossero abbastanza, che fossero giusti e facili da unire.
Ma soprattutto speravo che la concentrazione del lettore rimanesse, come è stato per me, sullo svelamento del punto di vista. È anche per questo che ho lasciato la vicenda che lui osserva un po' più fumosa. In ogni caso Lucia e Rebecca sono due sorelle. Rebecca è appena morta in un incidente. Ma Lucia non lo sa. Lo specchio invece sì e viene "scoperto" essere lo specchio della regina cattiva dal fantasma di Rebecca. Questo era quello che avevo pensato.
In ogni caso grazie, starò più attenta ai dettagli che metto alla prossima Edition. E magari scriverò qualcosa di più semplice.
In bocca al lupo per il tuo racconto!

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antico
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Re: Aggeggi strani

Messaggio#24 » sabato 2 novembre 2024, 17:58

Ordunque, molto bella l'idea dell'usare lo specchio (delle mie brame), ma a mio avviso lo svolgimento non è efficace, manca un focus preciso e si fatica a delineare il senso di ciò che accade. Esempio, il tuo accenno al punto rosso sulla testa della padrona mi ha fatto pensare che fosse stata uccisa o che si fosse uccisa (questo anche in conseguenza al tuo sottolinearne in grassetto il pallore). Non sei neppure riuscita a rendere immediata la caratterizzazione dei personaggi nel momento in cui chiama la madre e qui forse c'è un problema di gestione dei dialoghi. Poi, poteva essere decisamente uno spunto ultra interessante delineare una sorta di contrasto tra i due specchi (specchio e smartphone) appartenenti a due epoche differenti, ma non hai approfondito. Infine, l'entrata in scena della sorella morta non rappresenta un climax e neppure sembra, in prima lettura, lo spirito della sorella. Insomma, solito grande stile, ma racconto che proprio non arriva e finalmente mi spiego l'andamento delle tue classifiche nel corso dell'edizione. Può capitare, chi se ne frega, no? L'importante è capire cosa è andato storto qui e la mia prima idea è che tu avessi chiarissimo in testa il tutto (come hai dimostrato rispondendo ai commenti in corso di edizione), ma non ti sia resa conto che, in effetti, il tutto non fosse così chiaro e a fuoco. Potrebbe meritare una ripassata in Laboratorio anche solo per vedere se una seconda versione possa essere più efficace nella sua resa per il lettore. Concludendo, questa volta devo fermarmi a un pollice tendente al positivo in modo solido per lo stile, ma non brillante per la resa.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 421

Re: Aggeggi strani

Messaggio#25 » domenica 3 novembre 2024, 13:41

antico ha scritto:Ordunque, molto bella l'idea dell'usare lo specchio (delle mie brame), ma a mio avviso lo svolgimento non è efficace, manca un focus preciso e si fatica a delineare il senso di ciò che accade. Esempio, il tuo accenno al punto rosso sulla testa della padrona mi ha fatto pensare che fosse stata uccisa o che si fosse uccisa (questo anche in conseguenza al tuo sottolinearne in grassetto il pallore). Non sei neppure riuscita a rendere immediata la caratterizzazione dei personaggi nel momento in cui chiama la madre e qui forse c'è un problema di gestione dei dialoghi. Poi, poteva essere decisamente uno spunto ultra interessante delineare una sorta di contrasto tra i due specchi (specchio e smartphone) appartenenti a due epoche differenti, ma non hai approfondito. Infine, l'entrata in scena della sorella morta non rappresenta un climax e neppure sembra, in prima lettura, lo spirito della sorella. Insomma, solito grande stile, ma racconto che proprio non arriva e finalmente mi spiego l'andamento delle tue classifiche nel corso dell'edizione. Può capitare, chi se ne frega, no? L'importante è capire cosa è andato storto qui e la mia prima idea è che tu avessi chiarissimo in testa il tutto (come hai dimostrato rispondendo ai commenti in corso di edizione), ma non ti sia resa conto che, in effetti, il tutto non fosse così chiaro e a fuoco. Potrebbe meritare una ripassata in Laboratorio anche solo per vedere se una seconda versione possa essere più efficace nella sua resa per il lettore. Concludendo, questa volta devo fermarmi a un pollice tendente al positivo in modo solido per lo stile, ma non brillante per la resa.


Ciao Antico. Sì, certo che può capitare. Mi è anche già capitato e, quando ho iniziato a dover spiegare nei commenti l'idea, mi è stato chiaro che non stava funzionando come avrei sperato. Credo che il problema principale, come hai detto tu, sia che ho lasciato troppi dettagli che perlopiù erano chiari solo per me. Per questo penso che se avessi messo in mezzo qualche spiegazione in più sarebbe stato meno macchinoso da leggere. Anche perché così sarebbe stato meno interpretativo.
Tipo il pallore è accentuato come elemento perché è una caratteristica legata alla fiaba originale. Però a questo punto penso che se fosse stato ancora più mirato sarebbe stato meglio.
Era la prima volta che scrivevo dal pdv di un oggetto e che provavo a nascondere la sua identità. Ma è stato comunque un esercizio molto utile, perché ho capito su quali limiti devo ancora lavorare.

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