Un'inedita proposta modesta
Un'inedita proposta modesta
UN'INEDITA PROPOSTA MODESTA
Di M. Maponi
Dai Abdul, non fare quella faccia che lo sapevi poteva accadere. Non ci credo se mi dici che non lo sapevi. Piuttosto guardati attorno che oggi si vede la costa siciliana e il mare è calmo.
Sono sicuro che poi ti sia pure già successo, di aver le mani legate. Solo che stavolta non la scampi. Certo la soluzione… Sai come la chiamano a Messina? La madonna di Cariddi. Anche se non è che ti portiamo nello stretto, lì poi sarebbe una rogna nostra. Ma sono attaccati al folklore.
Un po’ macabro, lo so. Tipo, lo smerciatore alla capitaneria di porto me l’ha detto, che tu hai fatto richiesta, che in teoria i documenti ce li avresti pure. Ma chi te lo fa fare di stare in ballo per anni prima che riusciamo a verificare che sei veramente chi dici di essere? E poi cazzo, se c’é un’estrazione si segue, almeno questo, sennò ogni volta una scusa diversa. Che poi, documenti… Magari in Congo eri uno stupratore seriale, e la polizia mica ce lo dice, magari Abdul è tuo cugino. Non aveva senso lasciarti a riva. Mi è sembrato più onesto caricarti con gli altri.
Che poi mi guardi con quegli occhi iniettati di sangue, non sei neanche credibile, se vuoi far pena. Ogni tanto ne tiro su uno come te, che sembra legga i pensieri, qualche stregone del cazzo.
Vabbé, aspetta un attimo. Mancheranno dieci minuti e io ho da fumarmi una sigaretta prima che arriviamo.
Che poi vi convincete che sia facile, che attraversare il Sahara, certo, ne muoiono tanti, ma poi passato il mediterraneo è uno scherzo… Lascia perdere, dai. Lo sai come si chiama mia madre? Natasha. Indovina quante volte ho sentito ‘Natasha la bagascia’? E non ti credere, che nei novanta per gli albanesi non era facile star qui. E giù a farsi il mazzo a fare caffé, pulire i pavimenti, togliere la merda dal culo dei vecchi. Tu ne hai voglia? A me non sembri uno che cambia i pannoloni, e sia chiaro, non lo farei manco io. Per questo sono su questa bagnarola di merda.
Alla fine così è anche più umano. Non ci vuoi finire ai centri di smistamento, quelli si che sono la vera tortura. Ti avranno detto che anneghiamo la gente per risparmiare, ma non è vero. Il comitato etico su questo è proprio inflessibile. Cioè se io adesso questo pistolotto di sedativo non te lo sparo nell’avambraccio, mi piantano un cazziatone… comunque il succo è che andrai giù di sasso, tu e questi altri poveracci scelti a caso. Vi ripescano in Tunisia o in Libia, che hanno una sorta di inceneritore, e non sarete più un problema di nessuno.
Ti dirò, io poi a questa storia ci credo meno di te, eh. L’effetto deterrente non si è visto mica, i numeri son sempre alti. Ma costa meno che chiudervi tutti da qualche parte, e lo sai anche te che in Congo al momento non ti possiamo rimandare... ti mandiamo anche, tu fai quello che ti pare, magari fotti i documenti a un altro cugino, poi tempo un anno sei di nuovo qui a fare la trafila.
Vedila così, oggi tocca a te, domani a qualcun altro, ma nel frattempo siete solo il dieci percento… perché si, gli altri novanta passano. E se passano. E quelli che non vanno in Germania, quelli che non marciscono al gabbio, quelli che alla fine trovano lavoro; sai come si sentono? Si sentono grati, ecco. Te lo dico, questa cosa con la coesione sociale aiuta molto.
Mi fanno cenno. Fammi contare le dosi di sedativo… si, per il mio lato ci sono tutte. Stai tranquillo che non la senti, l’acqua nei polmoni. Ti faccio per primo, così siamo proprio sicuri, va; non sia mai che magari davvero leggi nei pensieri e mi tiri la macumba.
Siamo arrivati nel punto magico; eccola, la corrente che ti ributta al nordafrica. Finalmente ti decidi a chiudere gli occhi. Ti toglie pure la rabbia, sto pistolotto, hai visto? Quindi non serbare rancore. Ti sei seduto al tavolo per giocare, hai pescato carte di merda ed è andata così. E poi alla fine potevi pure immaginarlo, che agli europei i negri fanno anche un po’ schifo.
Di M. Maponi
Dai Abdul, non fare quella faccia che lo sapevi poteva accadere. Non ci credo se mi dici che non lo sapevi. Piuttosto guardati attorno che oggi si vede la costa siciliana e il mare è calmo.
Sono sicuro che poi ti sia pure già successo, di aver le mani legate. Solo che stavolta non la scampi. Certo la soluzione… Sai come la chiamano a Messina? La madonna di Cariddi. Anche se non è che ti portiamo nello stretto, lì poi sarebbe una rogna nostra. Ma sono attaccati al folklore.
Un po’ macabro, lo so. Tipo, lo smerciatore alla capitaneria di porto me l’ha detto, che tu hai fatto richiesta, che in teoria i documenti ce li avresti pure. Ma chi te lo fa fare di stare in ballo per anni prima che riusciamo a verificare che sei veramente chi dici di essere? E poi cazzo, se c’é un’estrazione si segue, almeno questo, sennò ogni volta una scusa diversa. Che poi, documenti… Magari in Congo eri uno stupratore seriale, e la polizia mica ce lo dice, magari Abdul è tuo cugino. Non aveva senso lasciarti a riva. Mi è sembrato più onesto caricarti con gli altri.
Che poi mi guardi con quegli occhi iniettati di sangue, non sei neanche credibile, se vuoi far pena. Ogni tanto ne tiro su uno come te, che sembra legga i pensieri, qualche stregone del cazzo.
Vabbé, aspetta un attimo. Mancheranno dieci minuti e io ho da fumarmi una sigaretta prima che arriviamo.
Che poi vi convincete che sia facile, che attraversare il Sahara, certo, ne muoiono tanti, ma poi passato il mediterraneo è uno scherzo… Lascia perdere, dai. Lo sai come si chiama mia madre? Natasha. Indovina quante volte ho sentito ‘Natasha la bagascia’? E non ti credere, che nei novanta per gli albanesi non era facile star qui. E giù a farsi il mazzo a fare caffé, pulire i pavimenti, togliere la merda dal culo dei vecchi. Tu ne hai voglia? A me non sembri uno che cambia i pannoloni, e sia chiaro, non lo farei manco io. Per questo sono su questa bagnarola di merda.
Alla fine così è anche più umano. Non ci vuoi finire ai centri di smistamento, quelli si che sono la vera tortura. Ti avranno detto che anneghiamo la gente per risparmiare, ma non è vero. Il comitato etico su questo è proprio inflessibile. Cioè se io adesso questo pistolotto di sedativo non te lo sparo nell’avambraccio, mi piantano un cazziatone… comunque il succo è che andrai giù di sasso, tu e questi altri poveracci scelti a caso. Vi ripescano in Tunisia o in Libia, che hanno una sorta di inceneritore, e non sarete più un problema di nessuno.
Ti dirò, io poi a questa storia ci credo meno di te, eh. L’effetto deterrente non si è visto mica, i numeri son sempre alti. Ma costa meno che chiudervi tutti da qualche parte, e lo sai anche te che in Congo al momento non ti possiamo rimandare... ti mandiamo anche, tu fai quello che ti pare, magari fotti i documenti a un altro cugino, poi tempo un anno sei di nuovo qui a fare la trafila.
Vedila così, oggi tocca a te, domani a qualcun altro, ma nel frattempo siete solo il dieci percento… perché si, gli altri novanta passano. E se passano. E quelli che non vanno in Germania, quelli che non marciscono al gabbio, quelli che alla fine trovano lavoro; sai come si sentono? Si sentono grati, ecco. Te lo dico, questa cosa con la coesione sociale aiuta molto.
Mi fanno cenno. Fammi contare le dosi di sedativo… si, per il mio lato ci sono tutte. Stai tranquillo che non la senti, l’acqua nei polmoni. Ti faccio per primo, così siamo proprio sicuri, va; non sia mai che magari davvero leggi nei pensieri e mi tiri la macumba.
Siamo arrivati nel punto magico; eccola, la corrente che ti ributta al nordafrica. Finalmente ti decidi a chiudere gli occhi. Ti toglie pure la rabbia, sto pistolotto, hai visto? Quindi non serbare rancore. Ti sei seduto al tavolo per giocare, hai pescato carte di merda ed è andata così. E poi alla fine potevi pure immaginarlo, che agli europei i negri fanno anche un po’ schifo.
Ultima modifica di M.M il martedì 22 ottobre 2024, 0:25, modificato 2 volte in totale.
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Re: Un'inedita proposta modesta
Bentornato M.Maponi! Come sai, il tuo ultimo racconto qui mi era piaciuto parecchio e sono curiosissimo di rivederti all'opera! Caratteri e tempo ok, buona BEPPE RONCARI EDITION!
Re: Un'inedita proposta modesta
Grazie del bentornato, Antico!
In questo racconto c'è molto meno cuore che in VECCHI CANI, ma l'argomento lo richiedeva così.
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- Signor_Darcy
- Messaggi: 356
Re: Un'inedita proposta modesta
Ciao M.
Che pugno nello stomaco!
Un tema così delicato, soprattutto se attuale, chiama un po’ l’effetto “olocausto” con Hollywood: se va bene, va benissimo.
Nel tuo caso, personalmente, mi sono arrivate molte cose: la disperazione dei migranti, il fatalismo di chi dovrebbe prendersene cura, i sensi di colpa e i mancati sensi di colpa, i pregiudizi, gli stereotipi. Il tutto con una notevole aderenza al tema della sfida.
A livello stilistico c’è qualcosa che può essere migliorato – qualcosa nella punteggiatura (per esempio il punto-e-virgola dopo magico, meglio i due punti; così come dopo “Vedila così”), qualche forma poco elegante (il dettaglio del conteggio delle dosi, per esempio, è superfluo), un attacco un po’ legnoso con quel doppio “che” -; ma sono sottigliezze.
Bravo.
Che pugno nello stomaco!
Un tema così delicato, soprattutto se attuale, chiama un po’ l’effetto “olocausto” con Hollywood: se va bene, va benissimo.
Nel tuo caso, personalmente, mi sono arrivate molte cose: la disperazione dei migranti, il fatalismo di chi dovrebbe prendersene cura, i sensi di colpa e i mancati sensi di colpa, i pregiudizi, gli stereotipi. Il tutto con una notevole aderenza al tema della sfida.
A livello stilistico c’è qualcosa che può essere migliorato – qualcosa nella punteggiatura (per esempio il punto-e-virgola dopo magico, meglio i due punti; così come dopo “Vedila così”), qualche forma poco elegante (il dettaglio del conteggio delle dosi, per esempio, è superfluo), un attacco un po’ legnoso con quel doppio “che” -; ma sono sottigliezze.
Bravo.
Re: Un'inedita proposta modesta
Signor_Darcy ha scritto:Ciao M.
Che pugno nello stomaco!
Un tema così delicato, soprattutto se attuale, chiama un po’ l’effetto “olocausto” con Hollywood: se va bene, va benissimo.
Nel tuo caso, personalmente, mi sono arrivate molte cose: la disperazione dei migranti, il fatalismo di chi dovrebbe prendersene cura, i sensi di colpa e i mancati sensi di colpa, i pregiudizi, gli stereotipi. Il tutto con una notevole aderenza al tema della sfida.
A livello stilistico c’è qualcosa che può essere migliorato – qualcosa nella punteggiatura (per esempio il punto-e-virgola dopo magico, meglio i due punti; così come dopo “Vedila così”), qualche forma poco elegante (il dettaglio del conteggio delle dosi, per esempio, è superfluo), un attacco un po’ legnoso con quel doppio “che” -; ma sono sottigliezze.
Bravo.
Ciao Darcy,
si, è un racconto volutamente crudo. Sono d'accodo con le sottigliezze che hai notato; probabilmente anche date da questa forma di monologo-dialogo che è abbastanza inusuale per me. Grazie del parere!
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- Stefano Scudeler
- Messaggi: 105
Re: Un'inedita proposta modesta
Ciao M!
In questo gruppo ci avete dato dentro a prendermi a calci e pugni i sentimenti eh!
Complimenti per il racconto, anche questo è un tema che mi dà sempre molto da pensare e che meritava di essere esplorato.
Purtroppo il punto di vista con cui hai narrato tu rischia di essere sempre meno insolito (ma questa è una considerazione extra Minuti Contati).
Dovendo fare una "critica", non mi sono piaciuti molto i primi due blocchi. Non avevo capito il contesto e l'uso del nome Abdul mi aveva fatto pensare a una scelta poco ragionata.
Quando ho capito di cosa parlavi, è cambiato tutto.
Ottima prova, complimenti ancora.
In questo gruppo ci avete dato dentro a prendermi a calci e pugni i sentimenti eh!
Complimenti per il racconto, anche questo è un tema che mi dà sempre molto da pensare e che meritava di essere esplorato.
Purtroppo il punto di vista con cui hai narrato tu rischia di essere sempre meno insolito (ma questa è una considerazione extra Minuti Contati).
Dovendo fare una "critica", non mi sono piaciuti molto i primi due blocchi. Non avevo capito il contesto e l'uso del nome Abdul mi aveva fatto pensare a una scelta poco ragionata.
Quando ho capito di cosa parlavi, è cambiato tutto.
Ottima prova, complimenti ancora.
Re: Un'inedita proposta modesta
Stefano Scudeler ha scritto:Ciao M!
In questo gruppo ci avete dato dentro a prendermi a calci e pugni i sentimenti eh!
Complimenti per il racconto, anche questo è un tema che mi dà sempre molto da pensare e che meritava di essere esplorato.
Purtroppo il punto di vista con cui hai narrato tu rischia di essere sempre meno insolito (ma questa è una considerazione extra Minuti Contati).
Dovendo fare una "critica", non mi sono piaciuti molto i primi due blocchi. Non avevo capito il contesto e l'uso del nome Abdul mi aveva fatto pensare a una scelta poco ragionata.
Quando ho capito di cosa parlavi, è cambiato tutto.
Ottima prova, complimenti ancora.
Ciao Stefano! Ti assicuro che nel gruppo Gertrude non ci siamo coalizzati xD
Sono d'accordo con te sui primi due paragrafi - l'idea di partenza era un po' diversa e l'incipit andrebbe rifatto per essere meno fuorviante. Purtroppo è anche sensata l'altra obiezione, quella sul punto di vista. Mi piacerebbe che non lo fosse.
Grazie per aver letto.
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Re: Un'inedita proposta modesta
UN'INEDITA PROPOSTA MODESTA di M.Maponi
Ciao M. Il tuo racconto è forte e toccante. Ti dico subito che a non convincermi è solo la prima frase; la aggiusterei per renderla più efficace, ma per il resto è bellissimo. Mi piace lo stile, il modo in cui hai affrontato un tema così delicato e ho trovato splendido il finale. Un punto ulteriore per aver scelto un tema di grande attualità ed estremamente delicato. Complimenti.
Ciao M. Il tuo racconto è forte e toccante. Ti dico subito che a non convincermi è solo la prima frase; la aggiusterei per renderla più efficace, ma per il resto è bellissimo. Mi piace lo stile, il modo in cui hai affrontato un tema così delicato e ho trovato splendido il finale. Un punto ulteriore per aver scelto un tema di grande attualità ed estremamente delicato. Complimenti.
Ultima modifica di Thomas il martedì 29 ottobre 2024, 11:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un'inedita proposta modesta
Madonna che bruciore di stomaco...e quindi brava.
Più che altro hai gestito benissimo i caratteri, cosa che ti invidio, nel tuo racconto sembra che nulla sia lasciato al caso, descrizioni e pensieri sono gestiti perfettamente per giocare con le emozioni del lettore.
Grazie mille per il link che hai postato, leggerò con piacere le altre storie che hai scritto, sono sicuro che mi piaceranno.
Più che altro hai gestito benissimo i caratteri, cosa che ti invidio, nel tuo racconto sembra che nulla sia lasciato al caso, descrizioni e pensieri sono gestiti perfettamente per giocare con le emozioni del lettore.
Grazie mille per il link che hai postato, leggerò con piacere le altre storie che hai scritto, sono sicuro che mi piaceranno.
- Luca Nesler
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Re: Un'inedita proposta modesta
Ciao M! Non ho capito bene il titolo del racconto, ma parliamo del testo. Il punto di vista insolito è di Abdul che legge il pensiero del suo aguzzino? L'avrei chiarito subito, perché così rimango nel caos fino quasi alla fine Questo parla ad Abdul? Perché l'altro non risponde? Non ci sono azioni o descrizioni. Insomma, un po' è straniante. Anche quando vengo a sapere di stare leggendo solo i pensieri del personaggio non lo trovo molto credibile (un monologo troppo lungo e dettagliato, tutto interamente rivolto a un'altra persona). Stilisticamente il pezzo mi è piaciuto e l'hai scritto in una sorta di cronologia che scorre bene, nonostante sia esclusivamente un monologo, cosa generalmente pesante da leggere. Insomma, l'idea non mi convince, ma la scrittura sì. Alla prossima
- Taylor_Blackfyre
- Messaggi: 130
- Contatta:
Re: Un'inedita proposta modesta
Ciao M., piacere di conoscerti.
Non posso fare altro che accodarmi ai complimenti per il bel racconto e lamentarmi a mia volta per il pugno nello stomaco. Ho notato anche io qualche errore formale, ma niente che una revisione non possa sistemare. Il punto di vista è sicuramente inusuale anche perché, mi auguro, non è legato a personaggi esistenti. Anche a me sfugge il senso del titolo, a essere sincero. Non l'ho letto come Abdul che legge la mente quanto come un monologo interiore del suo assassino.
Buona prosecuzione!
Non posso fare altro che accodarmi ai complimenti per il bel racconto e lamentarmi a mia volta per il pugno nello stomaco. Ho notato anche io qualche errore formale, ma niente che una revisione non possa sistemare. Il punto di vista è sicuramente inusuale anche perché, mi auguro, non è legato a personaggi esistenti. Anche a me sfugge il senso del titolo, a essere sincero. Non l'ho letto come Abdul che legge la mente quanto come un monologo interiore del suo assassino.
Buona prosecuzione!
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Un'inedita proposta modesta
Ciao M. eccomi a commentarti all'ultimo momento, perdona!
Sul tema, ci siamo. Mentre raccoglievo le idee, anche a me era venuta in mente una strada simile (un nazista) ma poi ho preso altre decisioni. Non per questo mi sottraggo dal dirti che hai adottato un punto di vista coraggioso dal punto di vista narrativo.
Mi è piaciuto meno lo svolgimento del racconto: abbiamo il protagonista intento in un lungo soliloquio che a tratti sembra fin troppo didascalico e giornalistico. Sarebbe stato interessante vedere questo punto di vista messo alla prova, sfidato, combattuto... E' lo stesso dall'inizio alla fine: non che dovesse per forza cambiare in meglio, ovvio, ma ci avrei provato.
Titolo migliorabile, secondo me.
Buona edizione!
Sul tema, ci siamo. Mentre raccoglievo le idee, anche a me era venuta in mente una strada simile (un nazista) ma poi ho preso altre decisioni. Non per questo mi sottraggo dal dirti che hai adottato un punto di vista coraggioso dal punto di vista narrativo.
Mi è piaciuto meno lo svolgimento del racconto: abbiamo il protagonista intento in un lungo soliloquio che a tratti sembra fin troppo didascalico e giornalistico. Sarebbe stato interessante vedere questo punto di vista messo alla prova, sfidato, combattuto... E' lo stesso dall'inizio alla fine: non che dovesse per forza cambiare in meglio, ovvio, ma ci avrei provato.
Titolo migliorabile, secondo me.
Buona edizione!
Re: Un'inedita proposta modesta
Grazie a tutti e a tutte per i commenti. Magari posso sciogliere un dubbio sul titolo: pensavo a "A modest proposal" di Swift, che è un saggio satirico. In effetti però il suo è più elegante, l'aggiunta di inedita non mi convince più.
Hai ragione sulla prima frase. Sul tema, beh, qualche volta si sceglie da solo.
Ti ringrazio. Se ti capita di leggere altro e vorrai farmi sapere, sarò più che contento!
Hai ragione che il monologo mentale non sia la soluzione più elegante, soprattutto se c'é confusione su chi sia il parlante. Capisco bene che abbia un pò pregiudicato il godimento del racconto. Peccato!
Che dire, speriamo che rimanga inusuale il punto di vista. Grazie del commento!
Ciao Andrea, nessun problema. Hai ragione anche tu nel fatto che il solilquio è un po' forzato, ma ho voluto sperimentare. Sul fatto che cambiasse non sono d'accordo: il senso della satira è anche quello del grottesco, e non lo vorrei smorzare.
Ciao M. Il tuo racconto è forte e toccante. Ti dico subito che a non convincermi è solo la prima frase; la aggiusterei per renderla più efficace, ma per il resto è bellissimo. Mi piace lo stile, il modo in cui hai affrontato un tema così delicato e ho trovato splendido il finale. Un punto ulteriore per aver scelto un tema di grande attualità ed estremamente delicato. Complimenti.
Hai ragione sulla prima frase. Sul tema, beh, qualche volta si sceglie da solo.
Madonna che bruciore di stomaco...e quindi brava.
Più che altro hai gestito benissimo i caratteri, cosa che ti invidio, nel tuo racconto sembra che nulla sia lasciato al caso, descrizioni e pensieri sono gestiti perfettamente per giocare con le emozioni del lettore.
Grazie mille per il link che hai postato, leggerò con piacere le altre storie che hai scritto, sono sicuro che mi piaceranno.
Ti ringrazio. Se ti capita di leggere altro e vorrai farmi sapere, sarò più che contento!
Ciao M! Non ho capito bene il titolo del racconto, ma parliamo del testo. Il punto di vista insolito è di Abdul che legge il pensiero del suo aguzzino? L'avrei chiarito subito, perché così rimango nel caos fino quasi alla fine Questo parla ad Abdul? Perché l'altro non risponde? Non ci sono azioni o descrizioni. Insomma, un po' è straniante. Anche quando vengo a sapere di stare leggendo solo i pensieri del personaggio non lo trovo molto credibile (un monologo troppo lungo e dettagliato, tutto interamente rivolto a un'altra persona). Stilisticamente il pezzo mi è piaciuto e l'hai scritto in una sorta di cronologia che scorre bene, nonostante sia esclusivamente un monologo, cosa generalmente pesante da leggere. Insomma, l'idea non mi convince, ma la scrittura sì. Alla prossima
Hai ragione che il monologo mentale non sia la soluzione più elegante, soprattutto se c'é confusione su chi sia il parlante. Capisco bene che abbia un pò pregiudicato il godimento del racconto. Peccato!
Ciao M., piacere di conoscerti.
Non posso fare altro che accodarmi ai complimenti per il bel racconto e lamentarmi a mia volta per il pugno nello stomaco. Ho notato anche io qualche errore formale, ma niente che una revisione non possa sistemare. Il punto di vista è sicuramente inusuale anche perché, mi auguro, non è legato a personaggi esistenti. Anche a me sfugge il senso del titolo, a essere sincero. Non l'ho letto come Abdul che legge la mente quanto come un monologo interiore del suo assassino.
Buona prosecuzione!
Che dire, speriamo che rimanga inusuale il punto di vista. Grazie del commento!
Ciao M. eccomi a commentarti all'ultimo momento, perdona!
Sul tema, ci siamo. Mentre raccoglievo le idee, anche a me era venuta in mente una strada simile (un nazista) ma poi ho preso altre decisioni. Non per questo mi sottraggo dal dirti che hai adottato un punto di vista coraggioso dal punto di vista narrativo.
Mi è piaciuto meno lo svolgimento del racconto: abbiamo il protagonista intento in un lungo soliloquio che a tratti sembra fin troppo didascalico e giornalistico. Sarebbe stato interessante vedere questo punto di vista messo alla prova, sfidato, combattuto... E' lo stesso dall'inizio alla fine: non che dovesse per forza cambiare in meglio, ovvio, ma ci avrei provato.
Titolo migliorabile, secondo me.
Buona edizione!
Ciao Andrea, nessun problema. Hai ragione anche tu nel fatto che il solilquio è un po' forzato, ma ho voluto sperimentare. Sul fatto che cambiasse non sono d'accordo: il senso della satira è anche quello del grottesco, e non lo vorrei smorzare.
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