Il destino dei Cash di Daniela Battistini
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Il destino dei Cash di Daniela Battistini
«Ch' a 't vègna 'n canchêr! Che ti venisse un canchero!»
Le imprecazioni, quelle serie, meritano sempre la traduzione italiano-dialetto. Almeno è quello che pensa Gianni.
E mentre muove lo sterzo della Punto da una parte all’altra per provare a stare in carreggiata, maledice e invoca a turno Dio e tutti i santi in paradiso, sperando di non restarci secco prima di vedere il nuovo millennio.
Quella stradina di montagna è una biscia magra che scappa tra i tronchi delle querce e degli aceri che sembrano stringersi su di essa per assistere all’ennesimo incidente di un Cash.
È l’unico superstite della famiglia. Tutti i suoi parenti, tutti, sono rimasti coinvolti in disgrazie al limite dell’assurdo. Chi risucchiato da un tritacarne, chi colpito da un fulmine vagabondo in una spiaggia della Riviera Romagnola. Insomma, non voleva certo proseguire quell’infausta tradizione.
«Boia d’un leder!» urla, mentre il muso verde della Punto si infila nella foresta, come un segugio all’inseguimento di un fagiano, e lo spedisce in caduta libera verso un campo incolto, scivoloso di galaverna.
Quando Gianni si risveglia, è contento di essere ancora vivo. È sdraiato su una specie di divano di velluto foderato di plastica, nella penombra di un salottino riconvertito a sala da ballo. Le luci stroboscopiche si rincorrono lente, come narcotizzate, sul pavimento sepolto di tappeti e sulle pareti cariche di mobili decrepiti, ma lucidati a festa.
Una musica familiare proviene da un paio di enormi casse in radica ai lati del divano. Gianni riconosce il 45 giri che ha pubblicato con BMG Ricordi: “Mazurka esplosiva!”, che è anche l’unico che ha registrato. Uscito sfortunatamente il primo agosto del 1980, è stato ritirato dal commercio subito dopo il tragico evento di Bologna.
«Ragazze, venite. Si è svegliato!» la vocina eccitata proviene da una donnina minuta. I capelli grigio-topo sono legati in una crocchia talmente stretta da far intravedere il rosa dello scalpo perfino nella penombra. Il volto è stranamente liscio e gli occhietti sono neri e brillanti. Insomma, un’Olivia di Braccio di Ferro versione anziana, ma truccata di tutto punto. La bocca, cremisi di rossetto, incornicia una chiostra di denti perfetti, quasi innaturali. «Venga, si accomodi» dice, appoggiando un vassoio carico di tortelli dolci su un tavolino basso. «Ha fame? Questi li ha portati la Bruna.» La donna ne prende uno, le dita inanellate dalle unghie laccate di rosso schiacciano la pasta facendone uscire il contenuto scuro e aromatico.
Gianni sente l’acquolina invadergli la bocca, ma si trattiene. «Grazie, ma devo proprio andare. Questa sera ho uno spettacolo al Poggio.» Si blocca e si guarda attorno. «La mia macchina!» esclama e poi si precipita verso la porta aperta. L’occhio gli cade sull’orologio: sono le 22:30. Con un po’ di fortuna, può arrivare al locale prima della mezzanotte.
Un donnone con un Parka verde scuro gli blocca il passaggio. Nel suo fiato c’è ancora traccia del freddo della notte. Ha i capelli crespi legati dietro la nuca e anche i suoi occhi sono neri, piccoli e brillanti come giaietto. L’odore di olio motore e carburante le impregna il corpo. «Vè Nâni, la tua Punto è appena rotolata giù per il fosso, è già tanto che ti sei salvato te.»
«Ma non avete un telefono? Magari posso provare a chiamare un carro attrezzi. E voi? Non avete una macchina? Non posso perdere questo ingaggio, davvero. Mi aiuti, per favore.» Gianni inizia a saltellare come un ballerino di mazurka.
«Caschi male, Nâni. Qui non ce l’abbiamo una macchina e nemmeno un telefono. Mi sa che ti tocca star qua con noi finché non troviamo una soluzione.»
«Ma magari una delle altre “ragazze” … La donna di là ha chiamato delle altre. La Bruna? La Bruna non ha la patente? Vi prego, sono disposto a pagare qualsiasi cifra.»
L’energumena gli ride in faccia, un piccolo sputo spumoso le sfugge dalle labbra e arriva in faccia a Gianni. «Guarda, Nâni. Le altre sono tutte nella sua testa. Mia sorella Bruna è un po’” gli si avvicina abbassando la voce. “Tocca.”
«Hai trovato la sua fisarmonica, Marfy?» Bruna sbuca dal salottino, i suoi occhi sembrano i bottoni del vestito di un morto. Gianni indietreggia, vorrebbe trovarsi in un altro posto, lontano da quella casa. L’odore di buccia di mandarino bruciato sulla stufa non riesce a coprire una specie di lezzo, come di carne andata a male.
Vaffanculo! Gianni svicola verso la porta d’ingresso, la apre e qualcosa lo colpisce da dietro. Sente un bruciore tra le scapole e degli strattoni alla cassa toracica, come se lo avessero colpito con un arpione, tale e quale a un tonno. Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!
«Bruna, ma cosa ci mette dentro a questi tortelli dolci per farli diventare così buoni? Anche se sono al forno, restano proprio morbidi.» Il ripieno scivola dal lato della bocca del parroco in una colata color borgogna.
«Beh, Padre. Ci ho messo tutto il mio amore.» E con amore, intendeva il suo idolo di sempre: Gianni Cash.
Le imprecazioni, quelle serie, meritano sempre la traduzione italiano-dialetto. Almeno è quello che pensa Gianni.
E mentre muove lo sterzo della Punto da una parte all’altra per provare a stare in carreggiata, maledice e invoca a turno Dio e tutti i santi in paradiso, sperando di non restarci secco prima di vedere il nuovo millennio.
Quella stradina di montagna è una biscia magra che scappa tra i tronchi delle querce e degli aceri che sembrano stringersi su di essa per assistere all’ennesimo incidente di un Cash.
È l’unico superstite della famiglia. Tutti i suoi parenti, tutti, sono rimasti coinvolti in disgrazie al limite dell’assurdo. Chi risucchiato da un tritacarne, chi colpito da un fulmine vagabondo in una spiaggia della Riviera Romagnola. Insomma, non voleva certo proseguire quell’infausta tradizione.
«Boia d’un leder!» urla, mentre il muso verde della Punto si infila nella foresta, come un segugio all’inseguimento di un fagiano, e lo spedisce in caduta libera verso un campo incolto, scivoloso di galaverna.
Quando Gianni si risveglia, è contento di essere ancora vivo. È sdraiato su una specie di divano di velluto foderato di plastica, nella penombra di un salottino riconvertito a sala da ballo. Le luci stroboscopiche si rincorrono lente, come narcotizzate, sul pavimento sepolto di tappeti e sulle pareti cariche di mobili decrepiti, ma lucidati a festa.
Una musica familiare proviene da un paio di enormi casse in radica ai lati del divano. Gianni riconosce il 45 giri che ha pubblicato con BMG Ricordi: “Mazurka esplosiva!”, che è anche l’unico che ha registrato. Uscito sfortunatamente il primo agosto del 1980, è stato ritirato dal commercio subito dopo il tragico evento di Bologna.
«Ragazze, venite. Si è svegliato!» la vocina eccitata proviene da una donnina minuta. I capelli grigio-topo sono legati in una crocchia talmente stretta da far intravedere il rosa dello scalpo perfino nella penombra. Il volto è stranamente liscio e gli occhietti sono neri e brillanti. Insomma, un’Olivia di Braccio di Ferro versione anziana, ma truccata di tutto punto. La bocca, cremisi di rossetto, incornicia una chiostra di denti perfetti, quasi innaturali. «Venga, si accomodi» dice, appoggiando un vassoio carico di tortelli dolci su un tavolino basso. «Ha fame? Questi li ha portati la Bruna.» La donna ne prende uno, le dita inanellate dalle unghie laccate di rosso schiacciano la pasta facendone uscire il contenuto scuro e aromatico.
Gianni sente l’acquolina invadergli la bocca, ma si trattiene. «Grazie, ma devo proprio andare. Questa sera ho uno spettacolo al Poggio.» Si blocca e si guarda attorno. «La mia macchina!» esclama e poi si precipita verso la porta aperta. L’occhio gli cade sull’orologio: sono le 22:30. Con un po’ di fortuna, può arrivare al locale prima della mezzanotte.
Un donnone con un Parka verde scuro gli blocca il passaggio. Nel suo fiato c’è ancora traccia del freddo della notte. Ha i capelli crespi legati dietro la nuca e anche i suoi occhi sono neri, piccoli e brillanti come giaietto. L’odore di olio motore e carburante le impregna il corpo. «Vè Nâni, la tua Punto è appena rotolata giù per il fosso, è già tanto che ti sei salvato te.»
«Ma non avete un telefono? Magari posso provare a chiamare un carro attrezzi. E voi? Non avete una macchina? Non posso perdere questo ingaggio, davvero. Mi aiuti, per favore.» Gianni inizia a saltellare come un ballerino di mazurka.
«Caschi male, Nâni. Qui non ce l’abbiamo una macchina e nemmeno un telefono. Mi sa che ti tocca star qua con noi finché non troviamo una soluzione.»
«Ma magari una delle altre “ragazze” … La donna di là ha chiamato delle altre. La Bruna? La Bruna non ha la patente? Vi prego, sono disposto a pagare qualsiasi cifra.»
L’energumena gli ride in faccia, un piccolo sputo spumoso le sfugge dalle labbra e arriva in faccia a Gianni. «Guarda, Nâni. Le altre sono tutte nella sua testa. Mia sorella Bruna è un po’” gli si avvicina abbassando la voce. “Tocca.”
«Hai trovato la sua fisarmonica, Marfy?» Bruna sbuca dal salottino, i suoi occhi sembrano i bottoni del vestito di un morto. Gianni indietreggia, vorrebbe trovarsi in un altro posto, lontano da quella casa. L’odore di buccia di mandarino bruciato sulla stufa non riesce a coprire una specie di lezzo, come di carne andata a male.
Vaffanculo! Gianni svicola verso la porta d’ingresso, la apre e qualcosa lo colpisce da dietro. Sente un bruciore tra le scapole e degli strattoni alla cassa toracica, come se lo avessero colpito con un arpione, tale e quale a un tonno. Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!
«Bruna, ma cosa ci mette dentro a questi tortelli dolci per farli diventare così buoni? Anche se sono al forno, restano proprio morbidi.» Il ripieno scivola dal lato della bocca del parroco in una colata color borgogna.
«Beh, Padre. Ci ho messo tutto il mio amore.» E con amore, intendeva il suo idolo di sempre: Gianni Cash.
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Ciao Daniela! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
antico ha scritto:Ciao Daniela! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!
Grazie! Questa volta è stato difficilissimo rimanere nei parametri. Buona edizione a tutti!
-
- Messaggi: 3144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Tema centrato. Gianni, unico superstite di una famiglia sfortunata: chi è morto cadendo in un tritacarne, chi è stato fulminato mentre era in spiaggia, ha un incidente. Si risveglia al suono del suo unico disco inciso nella casa di ammiratrici sfegatate e anche folli. Molto bella l’ambientazione, un soggiorno riconvertito in sala da ballo. Lui ha una serata alla quale non vuole rinunciare, malgrado la tentazione dei tortelli dolci. Il finale è da brividi, con il parroco che gusta dei nuovi tortelli ripieni con la carne di Gianni.
-
- Messaggi: 421
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Ciao Daniela! Forse è la prima volta che ti leggo e intanto ti dico subito che mi piace moltissimo come scrivi.
La sfortuna che perseguita la famiglia Cash centra il tema e lo fa in modo, secondo me, originale. Forse avrei creato una sorta di collegamento tra il suo incidente nella stradina di montagna e l'incontro che avviene subito dopo. Mi sono chiesta se facesse parte della sfiga, oppure le due donne avessero deciso poi di rapirlo dato che una di loro si rivela poi essere anche una sua fan, anche se lo trovano casualmente. Giusto?
È stato molto strano, ma è quello strano che in un certo senso diventa comico. Del tipo “la sai quella storia assurda?”
Anche con il finale, dove c'è un balzo verso un'altra mini scena, avrei creato un collegamento migliore. So che è difficile restare nei caratteri di Minuti Contati e forse hai tagliato qualcosa. Ma comprendo anche benissimo la tua difficoltà, perché del testo, così su due piedi, non saprei dirti cosa tagliare per far spazio. Più che altro perché le descrizioni sono ottime e funzionali, e le ho adorate!
È stata comunque una lettura molto particolare e ti faccio i complimenti sia per i personaggi singolari, sia per l’idea.
In bocca al lupo per la gara!
La sfortuna che perseguita la famiglia Cash centra il tema e lo fa in modo, secondo me, originale. Forse avrei creato una sorta di collegamento tra il suo incidente nella stradina di montagna e l'incontro che avviene subito dopo. Mi sono chiesta se facesse parte della sfiga, oppure le due donne avessero deciso poi di rapirlo dato che una di loro si rivela poi essere anche una sua fan, anche se lo trovano casualmente. Giusto?
È stato molto strano, ma è quello strano che in un certo senso diventa comico. Del tipo “la sai quella storia assurda?”
Anche con il finale, dove c'è un balzo verso un'altra mini scena, avrei creato un collegamento migliore. So che è difficile restare nei caratteri di Minuti Contati e forse hai tagliato qualcosa. Ma comprendo anche benissimo la tua difficoltà, perché del testo, così su due piedi, non saprei dirti cosa tagliare per far spazio. Più che altro perché le descrizioni sono ottime e funzionali, e le ho adorate!
È stata comunque una lettura molto particolare e ti faccio i complimenti sia per i personaggi singolari, sia per l’idea.
In bocca al lupo per la gara!
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Gianni, unico superstite di una famiglia sfortunata: chi è morto cadendo in un tritacarne, chi è stato fulminato mentre era in spiaggia, ha un incidente. Si risveglia al suono del suo unico disco inciso nella casa di ammiratrici sfegatate e anche folli. Molto bella l’ambientazione, un soggiorno riconvertito in sala da ballo. Lui ha una serata alla quale non vuole rinunciare, malgrado la tentazione dei tortelli dolci. Il finale è da brividi, con il parroco che gusta dei nuovi tortelli ripieni con la carne di Gianni.
Ciao Alexandra,
Grazie per il commento. Mi piace perché, con qualche parola, metti di fronte lo scrittore al racconto che ha scritto e segnali i punti che ti hanno colpito di più.
Buona Fagiolo Edition!
Ci si legge in giro.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Daniela! Forse è la prima volta che ti leggo e intanto ti dico subito che mi piace moltissimo come scrivi.
La sfortuna che perseguita la famiglia Cash centra il tema e lo fa in modo, secondo me, originale. Forse avrei creato una sorta di collegamento tra il suo incidente nella stradina di montagna e l'incontro che avviene subito dopo. Mi sono chiesta se facesse parte della sfiga, oppure le due donne avessero deciso poi di rapirlo dato che una di loro si rivela poi essere anche una sua fan, anche se lo trovano casualmente. Giusto?
È stato molto strano, ma è quello strano che in un certo senso diventa comico. Del tipo “la sai quella storia assurda?”
Anche con il finale, dove c'è un balzo verso un'altra mini scena, avrei creato un collegamento migliore. So che è difficile restare nei caratteri di Minuti Contati e forse hai tagliato qualcosa. Ma comprendo anche benissimo la tua difficoltà, perché del testo, così su due piedi, non saprei dirti cosa tagliare per far spazio. Più che altro perché le descrizioni sono ottime e funzionali, e le ho adorate!
È stata comunque una lettura molto particolare e ti faccio i complimenti sia per i personaggi singolari, sia per l’idea.
In bocca al lupo per la gara!
Ciao Gaia.
Dunque, le tue puntualizzazioni sono ottime. Questa volta la gestione del tempo e dello spazio mi hanno fregato per bene. Avrei continuato fino a notte inoltrata perché ho adorato scrivere di Gianni Cash. E chissà che non mi venga in mente di allungare questo racconto facendone una novella.
I cambi scena sono stati azzardati per rimanere entro le 5000 battute, ma ho voluto provare.
Provo a contestualizzare il tutto.
Il motto di questa Edition è stata per me: Buon sangue non mente=uniti nella sfiga. Quindi sì, diciamo che la sfortuna è, insieme al povero Gianni, grande protagonista della storia.
L'incidente è una sfiga. Poi volevo donare un senso di calma apparente prima della conclusione infausta, e quale migliore soluzione di farlo svegliare a casa di una fan (che magari abitava proprio da quelle parti, ma non può uscire di casa perché problematica). Praticamente Gianni gli piomba nel giardino che è in fondo al dirupo.
Fino alla fine ho pensato se inserire o meno l'ultima parte con il prete ma, se non lo avessi fatto, il finale non sarebbe stato altrettanto vincente. Ovviamente sempre a mio parere. Avevo bisogno di far capire al lettore che Gianni non aveva fatto una bella fine, in linea con tutto quello accaduto a tutta la sua famiglia. E quale finale migliore se non finire nel ripieno dei tortelli dolci che, qua in Emilia, a capodanno spopolano nelle case delle Rezdore?
Avrei anche voluto che prendesse in mano la copertina del vinile e che ne trovasse un'altra copia sigillata in una cover fatta ad uncinetto.
L'effetto assurdo alla "Mio cuggino" è stra-voluto. Una leggenda metropolitana per i tempi moderni. ^^<
Mi fermo qui se no rischio di superare le 5000 battute con i miei commenti.
Grazie ancora per gli apprezzamenti.
Buona Fagiolo Edition!
Ci si legge in giro.
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
"Gianni Cash non deve morire?" E invece muore :'D Ho apprezzato l'ambientazione horror emiliana, il dialetto foneticamente accurato (almeno credo) e il tono quasi scanzonato del narratore, che mi ha quasi dato la sensazione di un Gianni stesso che si guardi dall'esterno e si racconti le cose che gli accadono in maniera rassegnata, a volte anticipandosele, perché è ormai abituato alla sua sfiga cronica. In sé credo che il fatto che le tre scene possano sembrare un po' sconnesse non sia un problema, solo mi è mancato un po' un vero pretesto che facesse sì che Bruna passasse dall'amore per il suo idolo al desiderio di ucciderlo e farlo mangiare al parroco. Una dinamica alla Annie Wilkes in cui finché l'idolo corrisponde ai nostri desideri allora lo adoriamo ma appena fa un passo falso non siamo più disposti ad accettarlo: che poi è una cosa che traspare un po' tra le righe (oltre al fatto che, ok, è tocca) ma forse ci starebbe darle uno sviluppo più esplicito. Penso che gli elementi per qualcosa di interessante su cui lavorare in un secondo momento ci siano tutti però: il fatto che le tre signore non siano del tutto sconnesse dalla società ma abbiano questo aggancio col mondo reale (la visita del parroco) mi ha fatto immaginare un microcosmo che potrebbe pure essere interessante approfondire.
Queste sono comunque suggestioni che mi son venute intorno alla storia, che mi sembra dare spunti interessanti. Non ho ancora scelto la posizione da assegnarle ma mi sembra davvero ben scritta.
Ah, immagino che "nella sua testa" sia dialettale, però mi ha un po' stranito e quella frase l'ho riletta un paio di volte perché avevo il dubbio di starmi perdendo qualcosa, o che ci fosse un refuso.
Complimenti per il testo comunque e in bocca al lupo per la Fagiolo Edition!
Buona sfida!
Queste sono comunque suggestioni che mi son venute intorno alla storia, che mi sembra dare spunti interessanti. Non ho ancora scelto la posizione da assegnarle ma mi sembra davvero ben scritta.
Ah, immagino che "nella sua testa" sia dialettale, però mi ha un po' stranito e quella frase l'ho riletta un paio di volte perché avevo il dubbio di starmi perdendo qualcosa, o che ci fosse un refuso.
Complimenti per il testo comunque e in bocca al lupo per la Fagiolo Edition!
Buona sfida!
-
- Messaggi: 421
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
HandyManny_D ha scritto:
Ciao Gaia.
Dunque, le tue puntualizzazioni sono ottime. Questa volta la gestione del tempo e dello spazio mi hanno fregato per bene. Avrei continuato fino a notte inoltrata perché ho adorato scrivere di Gianni Cash. E chissà che non mi venga in mente di allungare questo racconto facendone una novella.
I cambi scena sono stati azzardati per rimanere entro le 5000 battute, ma ho voluto provare.
Provo a contestualizzare il tutto.
Il motto di questa Edition è stata per me: Buon sangue non mente=uniti nella sfiga. Quindi sì, diciamo che la sfortuna è, insieme al povero Gianni, grande protagonista della storia.
L'incidente è una sfiga. Poi volevo donare un senso di calma apparente prima della conclusione infausta, e quale migliore soluzione di farlo svegliare a casa di una fan (che magari abitava proprio da quelle parti, ma non può uscire di casa perché problematica). Praticamente Gianni gli piomba nel giardino che è in fondo al dirupo.
Fino alla fine ho pensato se inserire o meno l'ultima parte con il prete ma, se non lo avessi fatto, il finale non sarebbe stato altrettanto vincente. Ovviamente sempre a mio parere. Avevo bisogno di far capire al lettore che Gianni non aveva fatto una bella fine, in linea con tutto quello accaduto a tutta la sua famiglia. E quale finale migliore se non finire nel ripieno dei tortelli dolci che, qua in Emilia, a capodanno spopolano nelle case delle Rezdore?
Avrei anche voluto che prendesse in mano la copertina del vinile e che ne trovasse un'altra copia sigillata in una cover fatta ad uncinetto.
L'effetto assurdo alla "Mio cuggino" è stra-voluto. Una leggenda metropolitana per i tempi moderni. ^^<
Mi fermo qui se no rischio di superare le 5000 battute con i miei commenti.
Grazie ancora per gli apprezzamenti.
Buona Fagiolo Edition!
Ci si legge in giro.
Mmh allora vediamo se ti posso dare qualche consiglio utile, poi ovviamente sta a te decidere, anche perché non voglio incasinare nulla solo per una mia visione del testo.
Magari quando tipo cade nel campo con la macchina, al posto del campo si potrebbe mettere un orto in modo tale dal dare più il senso di vicinanza con una casa. Oppure quando lui prova a uscire fuori in giardino potrebbe riuscire a intravedere la sua macchina mezza sfasciata, dietro la spalla della donna con il parka verde. Avvicinando dunque le distanze tra le cose.
Però questo funziona nella mia testa, per migliorare lo stacco, quindi non so se può essere una soluzione "universale".
Poi invece con lo stacco dell'ultimo paragrafo si potrebbe seminare qualche indizio con Bruna che magari lo annusa e pensa che abbia un buon profumo, qualcosa del genere. Ma di non troppo sfacciato che così poi il finale arriva comunque a sorpresa.
Ci sta anche il fatto di rimarcare ancora di più che La Bruna è una sua fan con altri "cimeli", forse anche una maglietta?
In ogni caso rimane il racconto più divertente del tuo gruppo! E mi dispiace un sacco che hai dovuto togliere parti.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
srcm ha scritto:"Gianni Cash non deve morire?" E invece muore :'D Ho apprezzato l'ambientazione horror emiliana, il dialetto foneticamente accurato (almeno credo) e il tono quasi scanzonato del narratore, che mi ha quasi dato la sensazione di un Gianni stesso che si guardi dall'esterno e si racconti le cose che gli accadono in maniera rassegnata, a volte anticipandosele, perché è ormai abituato alla sua sfiga cronica. In sé credo che il fatto che le tre scene possano sembrare un po' sconnesse non sia un problema, solo mi è mancato un po' un vero pretesto che facesse sì che Bruna passasse dall'amore per il suo idolo al desiderio di ucciderlo e farlo mangiare al parroco. Una dinamica alla Annie Wilkes in cui finché l'idolo corrisponde ai nostri desideri allora lo adoriamo ma appena fa un passo falso non siamo più disposti ad accettarlo: che poi è una cosa che traspare un po' tra le righe (oltre al fatto che, ok, è tocca) ma forse ci starebbe darle uno sviluppo più esplicito. Penso che gli elementi per qualcosa di interessante su cui lavorare in un secondo momento ci siano tutti però: il fatto che le tre signore non siano del tutto sconnesse dalla società ma abbiano questo aggancio col mondo reale (la visita del parroco) mi ha fatto immaginare un microcosmo che potrebbe pure essere interessante approfondire.
Queste sono comunque suggestioni che mi son venute intorno alla storia, che mi sembra dare spunti interessanti. Non ho ancora scelto la posizione da assegnarle ma mi sembra davvero ben scritta.
Ah, immagino che "nella sua testa" sia dialettale, però mi ha un po' stranito e quella frase l'ho riletta un paio di volte perché avevo il dubbio di starmi perdendo qualcosa, o che ci fosse un refuso.
Complimenti per il testo comunque e in bocca al lupo per la Fagiolo Edition!
Buona sfida!
Ciao Simone!
Intanto, grazie per il commento.
Parto subito con le puntualizzazioni che mi hai fatto. Sì, il tono di Marfisa è estremamente colloquiale, tende a mescolare dialetto e italiano. Ti riferisci alla frase nella quale dice che sua sorella è "Tocca", vero? Se ce n'è un altro, allora mi sono sbagliata.
Per quanto riguarda la molla che fa scattare Bruna, per una questione di spazio (e mi si stringe il cuore) sono stata costretta a ridurla alla semplice rabbia perché Gianni vuole scappare.
Quando ho letto i riferimenti a Misery, ho pensato di aver colpito nel segno.
Sì, ci sarebbe un sacco da aggiungere, tante cose che mi sono venute in mente e che mi stanno fermentando in testa e ripeto, chissà che non ne possa uscire qualcosa di più "robusto".
Grazie ancora per il tuo commento.
Ti auguro una buona Fagiolo Edition.
Ci si legge in giro!
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Gaia Peruzzo ha scritto:Mmh allora vediamo se ti posso dare qualche consiglio utile, poi ovviamente sta a te decidere, anche perché non voglio incasinare nulla solo per una mia visione del testo.
Magari quando tipo cade nel campo con la macchina, al posto del campo si potrebbe mettere un orto in modo tale dal dare più il senso di vicinanza con una casa. Oppure quando lui prova a uscire fuori in giardino potrebbe riuscire a intravedere la sua macchina mezza sfasciata, dietro la spalla della donna con il parka verde. Avvicinando dunque le distanze tra le cose.
Però questo funziona nella mia testa, per migliorare lo stacco, quindi non so se può essere una soluzione "universale".
Poi invece con lo stacco dell'ultimo paragrafo si potrebbe seminare qualche indizio con Bruna che magari lo annusa e pensa che abbia un buon profumo, qualcosa del genere. Ma di non troppo sfacciato che così poi il finale arriva comunque a sorpresa.
Ci sta anche il fatto di rimarcare ancora di più che La Bruna è una sua fan con altri "cimeli", forse anche una maglietta?
In ogni caso rimane il racconto più divertente del tuo gruppo! E mi dispiace un sacco che hai dovuto togliere parti.
Sono tutti ottimi spunti. Prendo nota e ti ringrazio ancora per l'aiuto ^^
- Manuel Marinari
- Messaggi: 341
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Ciao Daniela, piacere di leggerti per la prima volta e di fare la tua conoscenza.
Una dinastia sfigatissima quella che hai immaginato. Gianni è quello che finisce peggio di tutti. Oddio, anche quello finito nel tritacarne :D Anche Gianni viene triturato. Il tuo stile mi ha ricordato molto i racconti spassosi di Fredric Brown.
Allora, provo a mettere insieme le mie riflessioni sul tuo racconto, perchè sono sincero, l'ho letto due volte per poterlo apprezzare meglio. Nella prima lettura, secondo me non ha funzionato troppo bene il passaggio tra dove finisce con la macchina (un campo incolto, generico) e dove si risveglia. Oltre a questo, che poi si capisce che deve essere stato portato in quella casa da chi lo ha soccorso, c'è un elemento che forse avresti potuto inserire nella prima scena: dove si sta recando Gianni? Credo avrebbe dato un pò più di chiarezza al contesto. Si capisce poi man mano nella seconda scena che doveva andare a uno spettacolo. Quindi ecco, mentre girava il volante della Punto per non finire nel fosso, avresti potuto inserire un pensato del pdv o che magari si era distratto alla guida perchè stava provando un pezzo dello spettacolo. Sarebbe stata una buona semina? Che ne pensi?
Comunque rimane il fatto che quello che ti ho suggerito è come lo avrei strutturato io eh, prendila come una versione differente che avrebbe aiutato, magari, solo la mia comprensione.
Mi torna sempre male suggerire agli altri come sarebbe stato se... il bello di questo contest è l'originalità di ognuno di noi che esprime e mette dentro le storie.
La scena centrale ovviamente è quella dove si svolge quasi tutto il racconto ed è costruita bene. In realtà, infatti, poi si chiariscono tutti i dubbi che mi facevo mentre leggevo.
Il risvolto finale dona quel tocco di horror che ci sta alla grande. Il dialogo col parroco arriva un pò dal niente. Magari un riferimento nella scena centrale avrebbe anche qui armonizzato un pò lo stacco netto. Ad esempio: in casa sente un'odore di carne andata a male? Era un altro cibo cucinato con carne umana? Ho pensato fosse così, insomma magari potevi citare che la donna stesse preparando qualcosa per il parroco già nella seconda scena. La semina avrebbe armonizzato l'introduzione dell'ultima finale.
Spero di averti lasciato spunti di riflessione. Dimmi che ne pensi.
Buona Edition!
Una dinastia sfigatissima quella che hai immaginato. Gianni è quello che finisce peggio di tutti. Oddio, anche quello finito nel tritacarne :D Anche Gianni viene triturato. Il tuo stile mi ha ricordato molto i racconti spassosi di Fredric Brown.
Allora, provo a mettere insieme le mie riflessioni sul tuo racconto, perchè sono sincero, l'ho letto due volte per poterlo apprezzare meglio. Nella prima lettura, secondo me non ha funzionato troppo bene il passaggio tra dove finisce con la macchina (un campo incolto, generico) e dove si risveglia. Oltre a questo, che poi si capisce che deve essere stato portato in quella casa da chi lo ha soccorso, c'è un elemento che forse avresti potuto inserire nella prima scena: dove si sta recando Gianni? Credo avrebbe dato un pò più di chiarezza al contesto. Si capisce poi man mano nella seconda scena che doveva andare a uno spettacolo. Quindi ecco, mentre girava il volante della Punto per non finire nel fosso, avresti potuto inserire un pensato del pdv o che magari si era distratto alla guida perchè stava provando un pezzo dello spettacolo. Sarebbe stata una buona semina? Che ne pensi?
Comunque rimane il fatto che quello che ti ho suggerito è come lo avrei strutturato io eh, prendila come una versione differente che avrebbe aiutato, magari, solo la mia comprensione.
Mi torna sempre male suggerire agli altri come sarebbe stato se... il bello di questo contest è l'originalità di ognuno di noi che esprime e mette dentro le storie.
La scena centrale ovviamente è quella dove si svolge quasi tutto il racconto ed è costruita bene. In realtà, infatti, poi si chiariscono tutti i dubbi che mi facevo mentre leggevo.
Il risvolto finale dona quel tocco di horror che ci sta alla grande. Il dialogo col parroco arriva un pò dal niente. Magari un riferimento nella scena centrale avrebbe anche qui armonizzato un pò lo stacco netto. Ad esempio: in casa sente un'odore di carne andata a male? Era un altro cibo cucinato con carne umana? Ho pensato fosse così, insomma magari potevi citare che la donna stesse preparando qualcosa per il parroco già nella seconda scena. La semina avrebbe armonizzato l'introduzione dell'ultima finale.
Spero di averti lasciato spunti di riflessione. Dimmi che ne pensi.
Buona Edition!
Manuel Marinari
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Manuel Marinari ha scritto:Ciao Daniela, piacere di leggerti per la prima volta e di fare la tua conoscenza.
Una dinastia sfigatissima quella che hai immaginato. Gianni è quello che finisce peggio di tutti. Oddio, anche quello finito nel tritacarne :D Anche Gianni viene triturato. Il tuo stile mi ha ricordato molto i racconti spassosi di Fredric Brown.
Allora, provo a mettere insieme le mie riflessioni sul tuo racconto, perchè sono sincero, l'ho letto due volte per poterlo apprezzare meglio. Nella prima lettura, secondo me non ha funzionato troppo bene il passaggio tra dove finisce con la macchina (un campo incolto, generico) e dove si risveglia. Oltre a questo, che poi si capisce che deve essere stato portato in quella casa da chi lo ha soccorso, c'è un elemento che forse avresti potuto inserire nella prima scena: dove si sta recando Gianni? Credo avrebbe dato un pò più di chiarezza al contesto. Si capisce poi man mano nella seconda scena che doveva andare a uno spettacolo. Quindi ecco, mentre girava il volante della Punto per non finire nel fosso, avresti potuto inserire un pensato del pdv o che magari si era distratto alla guida perchè stava provando un pezzo dello spettacolo. Sarebbe stata una buona semina? Che ne pensi?
Comunque rimane il fatto che quello che ti ho suggerito è come lo avrei strutturato io eh, prendila come una versione differente che avrebbe aiutato, magari, solo la mia comprensione.
Mi torna sempre male suggerire agli altri come sarebbe stato se... il bello di questo contest è l'originalità di ognuno di noi che esprime e mette dentro le storie.
La scena centrale ovviamente è quella dove si svolge quasi tutto il racconto ed è costruita bene. In realtà, infatti, poi si chiariscono tutti i dubbi che mi facevo mentre leggevo.
Il risvolto finale dona quel tocco di horror che ci sta alla grande. Il dialogo col parroco arriva un pò dal niente. Magari un riferimento nella scena centrale avrebbe anche qui armonizzato un pò lo stacco netto. Ad esempio: in casa sente un'odore di carne andata a male? Era un altro cibo cucinato con carne umana? Ho pensato fosse così, insomma magari potevi citare che la donna stesse preparando qualcosa per il parroco già nella seconda scena. La semina avrebbe armonizzato l'introduzione dell'ultima finale.
Spero di averti lasciato spunti di riflessione. Dimmi che ne pensi.
Buona Edition!
Ciao Manuel,
intanto ti ringrazio per il commento con suggerimento. Questo è quello che cerco da Minuti Contati ed è utilissimo poter confrontarsi con altri scrittori che portano il proprio punto di vista alla mia storia. Lo adoro.
Sì, concordo con la tua visione. Ho iniziato a scrivere di Gianni in macchina, è gasato perché lo hanno chiamato a suonare per il veglione di Capodanno del 1999. Ottimo ingaggio, serata revival anni 80. Balera gremita. Lui era intento a sistemarsi il riporto che gli copre la pelata e viene fregato dal ghiaccio sulla strada di montagna.
Purtroppo è rimasto tutto nella mia testa perché non sarei riuscita a stare nelle 5000. Guarda, lo dico io, nonostante per me sia comunque un buon racconto, sono riuscita a creare un'atmosfera efficace, ma mancano dei pezzi. Come quando ti prendi una sbronza e non ti ricordi più cosa hai fatto la sera prima. C'è anche un po' di questo nel Destino dei Cash.
Poi la sfiga, quella regna sovrana.
Sì, esatto! Quando Gianni è arrivato, stavano preparando il pranzo per il prete, ma con un altro cadavere. Le sorelle si riempiono la dispensa con cacciatori ed escursionisti, di solito. Non vanno certo a fare la spesa al Conad ^^, anche perché abitano in una casina di montagna, in una specie di vallata raggiungibile solo con fuoristrada o Panda 4X4.
Gianni lo usano giusto per i tortelli dolci, orrore della mia infanzia, il cui ripieno rossiccio e agrodolce mi ha disgustata fino ai 35 anni. Il resto lo metteranno nel freezer. Magari Bruna si terrà le mani come feticcio.
Ma, come sopra, è tutto nella mia testa.
Grazie per gli ottimi spunti, mi saranno utilissimi.
Buona Fagiolo Edition!
Ci si legge in giro.
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Ciao Daniela, devo innanzitutto farti i complimenti per la declinazione che hai dato al concetto di “Buon sangue non mente”, davvero una idea originale. Mi piace moltissimo il ritmo che dai al racconto, che lo fa assomigliare proprio ad un ballo come me lo immagino negli anni 80 in Riviera.
Ti dico solo una cosa sul finale perché anche a me hanno fatto notare un po’ il finale brusco. Cioè, questo “Padre” e le ragazze, arrivano un po’ improvvisamente. Infine, mi sarei aspettato che anche la seconda imprecazione fosse tradotta ahahah.
Ti dico solo una cosa sul finale perché anche a me hanno fatto notare un po’ il finale brusco. Cioè, questo “Padre” e le ragazze, arrivano un po’ improvvisamente. Infine, mi sarei aspettato che anche la seconda imprecazione fosse tradotta ahahah.
- SalvatoreStefanelli
- Messaggi: 376
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Il racconto non è affatto male, simpatico nel dialetto e in diverse scene, si legge bene per buona parte della storia. Mi piace l'ironia che hai sparso nel racconto e anche il richiamo/omaggio a "Misery non deve morire". Le cose che non mi sono piaciute sono fondamentalmente due e tutte nel finale. La scena del prete, che pure porta a capire che fine ha fatto il protagonista, sembra così distante dal resto della storia, non ci vedo nessun collegamento. Per me è uno stacco, quasi che fossero due storie diverse. Anche la frase che precede, quella "Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!" mi ha disturbato: un attimo prima mi trovavo in Gianni e subito dopo ne ero totalmente fuori, strappato via e per una "spiegazione" quasi inutile.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 442
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
In prima persona. Tempo verbale passato remoto/imperfetto. Ambientazione: un’area montana e casa “sinistra”, genere fantastico/thriller. Tema centrato.
Ciao Daniela, piacere di leggerti. Anche a me il tuo stile piace molto. Anche l’uso del dialetto.
La scrittura è coinvolgente, con una prosa che alterna ironia e macabro, ricordando per certi versi autori come Stephen King o le storie di Buzzati, in cui il quotidiano si tinge improvvisamente di fantastico.
Il “gancio” iniziale è molto efficace: le disavventure di Gianni, unico superstite di una famiglia maledetta, intrigano subito e mettono in moto una narrazione dal ritmo incalzante.
Come difetti a mio avviso ti direi:
Il cognome Cash per quanto evocativo non mi fa impazzire legata all’ambientazione. Sembra più un nome d’arte ma non sarebbe più legato alla famiglia.
Il finale non ha abbastanza semina, sembra un po’ lanciato lì.
La parte centrale quando si parla di Bruna fa perdere un po’ il ritmo.
“Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!” questa frase è detta da un narratore esterno che “sfocalizza” il punto di vista.
A parte questi dettagli rimane un buon racconto. Tema centrato.
Alla prossima
Bruce.
Ciao Daniela, piacere di leggerti. Anche a me il tuo stile piace molto. Anche l’uso del dialetto.
La scrittura è coinvolgente, con una prosa che alterna ironia e macabro, ricordando per certi versi autori come Stephen King o le storie di Buzzati, in cui il quotidiano si tinge improvvisamente di fantastico.
Il “gancio” iniziale è molto efficace: le disavventure di Gianni, unico superstite di una famiglia maledetta, intrigano subito e mettono in moto una narrazione dal ritmo incalzante.
Come difetti a mio avviso ti direi:
Il cognome Cash per quanto evocativo non mi fa impazzire legata all’ambientazione. Sembra più un nome d’arte ma non sarebbe più legato alla famiglia.
Il finale non ha abbastanza semina, sembra un po’ lanciato lì.
La parte centrale quando si parla di Bruna fa perdere un po’ il ritmo.
“Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!” questa frase è detta da un narratore esterno che “sfocalizza” il punto di vista.
A parte questi dettagli rimane un buon racconto. Tema centrato.
Alla prossima
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Nihal ha scritto:Ciao Daniela, devo innanzitutto farti i complimenti per la declinazione che hai dato al concetto di “Buon sangue non mente”, davvero una idea originale. Mi piace moltissimo il ritmo che dai al racconto, che lo fa assomigliare proprio ad un ballo come me lo immagino negli anni 80 in Riviera.
Ti dico solo una cosa sul finale perché anche a me hanno fatto notare un po’ il finale brusco. Cioè, questo “Padre” e le ragazze, arrivano un po’ improvvisamente. Infine, mi sarei aspettato che anche la seconda imprecazione fosse tradotta ahahah.
Ciao,
grazie mille per i feedback e per la lettura.
Eh, purtroppo ho avuto un grosso problema di spazi stavolta. Avrei voluto inserire le "traduzioni" perché, come dice il buon Gianni, le imprecazioni dette sia in dialetto che in italiano sono più potenti!
Se mi sarà data la possibilità, vorrei rendere giustizia a Gianni con un racconto più lungo.
Grazie ancora.
Buona Fagiolo Edition! Ci si legge in giro.
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Ciao Daniela, piacere di leggerti. Forse te l’avevo già detto ma lo ripeto comunque volentieri: mi piace molto il tuo modo di scrivere. Questo è un racconto sicuramente centrato ma si capisce che hai fatto un po’ di fatica a far entrare tutto quello che avevi in testa, sbaglio? Alcune parti ho dovuto rileggerle perché, a mio avviso, erano un po’ ingarbugliate. Ma tutto sommato mi ha divertito e trascinato, perciò, ottimo! Buona edition.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
SalvatoreStefanelli ha scritto:Il racconto non è affatto male, simpatico nel dialetto e in diverse scene, si legge bene per buona parte della storia. Mi piace l'ironia che hai sparso nel racconto e anche il richiamo/omaggio a "Misery non deve morire". Le cose che non mi sono piaciute sono fondamentalmente due e tutte nel finale. La scena del prete, che pure porta a capire che fine ha fatto il protagonista, sembra così distante dal resto della storia, non ci vedo nessun collegamento. Per me è uno stacco, quasi che fossero due storie diverse. Anche la frase che precede, quella "Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!" mi ha disturbato: un attimo prima mi trovavo in Gianni e subito dopo ne ero totalmente fuori, strappato via e per una "spiegazione" quasi inutile.
Ciao,
Grazie mille per il commento e per i feedback.
Sì, magari l'espediente della frase riportata è stata un po' forzata, anche perché non amo imboccare troppo il lettore. Forse dovevo lasciare solo la frase finale di Bruna, dove dice che ha cucinato "con tutto il suo Amore". Lunedì funzionava. Oggi un po' meno.
Grazie ancora.
Buona Fagiolo Edition! Ci si legge in giro.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
BruceLagogrigio ha scritto:In prima persona. Tempo verbale passato remoto/imperfetto. Ambientazione: un’area montana e casa “sinistra”, genere fantastico/thriller. Tema centrato.
Ciao Daniela, piacere di leggerti. Anche a me il tuo stile piace molto. Anche l’uso del dialetto.
La scrittura è coinvolgente, con una prosa che alterna ironia e macabro, ricordando per certi versi autori come Stephen King o le storie di Buzzati, in cui il quotidiano si tinge improvvisamente di fantastico.
Il “gancio” iniziale è molto efficace: le disavventure di Gianni, unico superstite di una famiglia maledetta, intrigano subito e mettono in moto una narrazione dal ritmo incalzante.
Come difetti a mio avviso ti direi:
Il cognome Cash per quanto evocativo non mi fa impazzire legata all’ambientazione. Sembra più un nome d’arte ma non sarebbe più legato alla famiglia.
Il finale non ha abbastanza semina, sembra un po’ lanciato lì.
La parte centrale quando si parla di Bruna fa perdere un po’ il ritmo.
“Gianni non vedrà mai l’alba del nuovo millennio. Dannata sfortuna dei Cash!” questa frase è detta da un narratore esterno che “sfocalizza” il punto di vista.
A parte questi dettagli rimane un buon racconto. Tema centrato.
Alla prossima
Bruce.
Ciao Bruce,
Ti ringrazio per il commento generosissimo (stavo quasi cadendo dalla sedia ^^).
Gianni mi è un po' scappato di casa e ha fatto come voleva lui. Cash mi piaceva troppo per non usarlo. Avrei potuto osare un "Rossi", cognome più riconoscibile qui in Emilia (Giovanni Rossi aka Gianni Cash). Ma non sarebbe stato altrettanto distintivo. Avevo bisogno di un cognome che svanisse in fretta e che fosse memorabile allo stesso tempo.
Sì, il finale arriva all'improvviso, sembra messo lì a caso. Ho seminato solo con il tortello dolce. Non è stato abbastanza. Volevo concludere con una scena staccata da tutto, ma il non aver mostrato "l'innesco" di Bruna mi ha penalizzata.
Grazie ancora per la lettura.
Buona Fagiolo Edition! Ci si legge in giro.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Debora ha scritto:Ciao Daniela, piacere di leggerti. Forse te l’avevo già detto ma lo ripeto comunque volentieri: mi piace molto il tuo modo di scrivere. Questo è un racconto sicuramente centrato ma si capisce che hai fatto un po’ di fatica a far entrare tutto quello che avevi in testa, sbaglio? Alcune parti ho dovuto rileggerle perché, a mio avviso, erano un po’ ingarbugliate. Ma tutto sommato mi ha divertito e trascinato, perciò, ottimo! Buona edition.
Ciao Debora.
Grazie mille per il commento.
Purtroppo mi sono divertita così tanto a scrivere che ci sono arrivata lunga (con almeno trecento battute in più). Non sono stata abbastanza brava a tagliare. Di solito scrivo, lascio decantare un pochino, poi vado a rileggermi e trovo duemila cose da correggere. A volte esagero.
Forse perché a volte non riesco a stare dietro a tutti i pensieri che mi sfilano in testa. Dovrei imparare a stenografare la roba che ho in mente. Minuti Contati mi sta aiutando molto in questo.
Grazie ancora per i feedback.
Buona Fagiolo Edition!
Ci si legge in giro.
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Un bel racconto che, mio parere, necessita ancora di parecchia revisione. Cerco di spiegarmi: il focus sulla sfortuna dei Cash si perde poco dopo l'averla svelata e da lì in poi il testo non mantiene lo stesso tono dovendosi concentrare sulla follia delle sorelle che, però, non mi sembrano presentate in modo ottimale, ho faticato a capirne il numero. Lo stesso finale non vede Cash come protagonista, ma le sorelle stesse e questo porta ulteriormente a perdere sul focus della sfiga della famiglia Cash. Come l'avrei visto più giusto? Cash che moriva solo nella chiusa, magari sentendo, come ultimo suono, le sorelle che commentavano su come cucinarlo e lui che, in un ultimo barlume di lucidità, si rendeva conto di essere il Campione dell'intera sua famiglia. Ecco, con tutto incentrato su di lui mi sarei sentito di arrivare al pollice su e, inoltre, lo stesso tema sarebbe stato rispettato con forza maggiore di come è in questa forma. Ti sei lasciata affascinare troppo dalle sorelle e questo ti ha portato a fare sfumare il protagonista principale. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante, ma con ampi margini di miglioramento.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
antico ha scritto:Un bel racconto che, mio parere, necessita ancora di parecchia revisione. Cerco di spiegarmi: il focus sulla sfortuna dei Cash si perde poco dopo l'averla svelata e da lì in poi il testo non mantiene lo stesso tono dovendosi concentrare sulla follia delle sorelle che, però, non mi sembrano presentate in modo ottimale, ho faticato a capirne il numero. Lo stesso finale non vede Cash come protagonista, ma le sorelle stesse e questo porta ulteriormente a perdere sul focus della sfiga della famiglia Cash. Come l'avrei visto più giusto? Cash che moriva solo nella chiusa, magari sentendo, come ultimo suono, le sorelle che commentavano su come cucinarlo e lui che, in un ultimo barlume di lucidità, si rendeva conto di essere il Campione dell'intera sua famiglia. Ecco, con tutto incentrato su di lui mi sarei sentito di arrivare al pollice su e, inoltre, lo stesso tema sarebbe stato rispettato con forza maggiore di come è in questa forma. Ti sei lasciata affascinare troppo dalle sorelle e questo ti ha portato a fare sfumare il protagonista principale. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante, ma con ampi margini di miglioramento.
Ciao Antico,
innanzitutto ti ringrazio per il commento finale e per la lettura.
Fugo il dubbio sulle sorelle. Sono due: la Bruna (con personalità multiple) e la Marfisa (che se vogliamo, è un po' la guardiana della Bruna).
Scusami, ma dissento sul focus sulla sfortuna dei Cash. Questa è suonata come un sottofondo durante tutta la durata del racconto, perfino nella scena finale del parroco. E le sorelle, a mio avviso, hanno dato profondità alla storia.
Anche il fatto di fargli perdere il focus quando lo "fiocinano" alle spalle come un tonno (lui muore praticamente subito) ho trovato fosse la scelta migliore. Dopotutto l'atmosfera oppressiva della casa, lo strano odore "stonato" tra tutte le fragranze tipiche natalizie, sono indizi che la storia non si metterà tanto bene per Gianni.
Capisco che alcune cose possano sembrare nebulose, ma credo di aver fatto comunque un buon lavoro nel creare il mood giusto in 3000 battute. Certo, alcune cose ho dovuto lasciarle all'immaginazione del lettore, se no avrei fatto una novella. Quando scrivo posso diventare logorroica. Si vede anche dai miei commenti, giusto?
Detto questo, Viva Gianni Cash!
Grazie infinite per avermi dato la possibilità di raccontare la sua storia.
Grazie Antico per il tuo giudizio.
Ci si legge in giro!
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
Il racconto mi è piaciuto e infatti finirà secondo nella mia classifica, ma sono abbastanza convinto delle critiche che ti ho esposto. Magari fallo sedimentare un po' e poi, una volta che te ne sarai staccata per bene, riprendilo in mano. Nel frattempo, mi sa che arriveranno anche i commenti della guest ;)
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il destino dei Cash di Daniela Battistini
antico ha scritto:Il racconto mi è piaciuto e infatti finirà secondo nella mia classifica, ma sono abbastanza convinto delle critiche che ti ho esposto. Magari fallo sedimentare un po' e poi, una volta che te ne sarai staccata per bene, riprendilo in mano. Nel frattempo, mi sa che arriveranno anche i commenti della guest ;)
Seguirò sicuramente il consiglio di riprenderlo in mano. Il setting e la storia possono e devono essere rimaneggiati con ottimi risultati. Grazie ancora Antico.
Torna a “Luca Fagiolo Edition - la Terza della Dodicesima Era - 186° All Time”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite