Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 novembre con un tema di Luca Fagiolo e 5000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore.
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antico
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Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2024, 2:17

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BENVENUTI ALLA LUCA FAGIOLO EDITION, LA TERZA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 186° ALL TIME!

Questo è il gruppo CORNELIA della LUCA FAGIOLO EDITION con LUCA FAGIOLO come guest star.

Gli autori del gruppo CORNELIA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SGRO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BARTOLOMEO.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LUCA FAGIOLO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo:

TUTTO SUO PADRE, di Elisa Belotti, ore 23.20, 4980 caratteri
Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia, ore 21.51, 4773 caratteri
Draghi, di Dash J. Benton, ore 00.12, 4831 caratteri
Sangue di famiglia, di Francesca Da Re, ore 00.04, 4867 caratteri
To saxi, di Azzurra Mackenzie ore 00.38, 4840 caratteri
La prova, di Viviana Tenga, ore 23.28, 4518 caratteri
La Lupa Solitaria, di LaEle, ore 00.49, 4568 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 NOVEMBRE per commentare i racconti del gruppo SGRO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SGRO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SGRO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LUCA FAGIOLO EDITION A TUTTI!



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HandyManny_D
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 21 novembre 2024, 22:41

Buonasera

Innanzitutto volevo fare i miei complimenti a chi ha partecipato a questa edizione perché ho avuto modo di leggere ottimi racconti.

Di seguito, la mia classifica con i commenti.

1. Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi di Cristiano Saccoccia

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2. Sangue di famiglia di Francesca Da Re

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3. Tutto suo padre di Elisa Belotti

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4. La prova di Viviana Tenga

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5. Draghi di Dash J Benton

► Mostra testo


6. To saxi di Azzurra Mackenzie

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7. La lupa solitaria di LaEle

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Grazie a tutti per i bei racconti. Buona Fagiolo Edition!

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Mauro Bennici
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 22 novembre 2024, 14:54

1. Draghi
2. TUTTO SUO PADRE
3. Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
4. Sangue di famiglia
5. To saxi
6. La prova
7. La Lupa Solitaria, di LaEle


Draghi
Il racconto mi è piaciuto molto. Un punto di vista diverso che rende comunque forti le emozioni in gioco.
Giusto per trovare due difettucci:
– L'inizio mi ha fatto faticare non poco. È stato un continuo farsi un'idea del protagonista e poi buttarlo via.
– Il finale è carino, ma lascia un buco di trama, temo. La sorella non avrebbe dovuto accorgersi che nel "giro" avrebbe dovuto uccidere anche il fratello?

TUTTO SUO PADRE
Racconto divertente e con un finale che funziona abbastanza.
Per fare il pignolo, avrei splittato questo passaggio per fare sistemare i capelli a Maria dopo aver saputo del postino.
“Cosa succede?”, chiede Maria sistemandosi i capelli.
“Ma nulla è il postino. Ha una raccomandata”.
Una descrizione del postino avrebbe aiutato a capire che ha un'età simile a quella del protagonista.

Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
Mi spiace, ma non sono riuscito ad entrare in sintonia con il racconto. Forse per via della sua lunghissima introspezione di cui non riesco a scardinare la profondità del legame.
Ciò non toglie che l'atmosferda tra sindrome di Stoccolma e Psyco, con un pizzico di Amleto a giocare con la gabbia mentale del figlio, è potente.

Sangue di famiglia
Il racconto si legge con piacere. L'ambientazione familiare è carina, e la dinamica del rapporto è ben fatto
Ho avuto però l'impressione che sia più un ottimo capitolo che un racconto, perché sento la mancanza di un conflitto nella storia. Mi spiego meglio:
– rompe tutto, ok
– non ha magia, ok
– ha magia, meglio ma ok.
La protagonista insomma non "cresce" nel frattempo. Sembra aver già risolto tutto ;)

To saxy
Il racconto si lascia leggere anche se con qualche piccolo intoppo lungo il percorso.
Per esempio, perché lei dovrebbe dire il colore dei suoi capelli? O perché in un pensiero intimo pensa "di mio marito"?
Ho avuto l'effetto di perdermi tra le focalizzazioni: alle volte sembra che ci si rivolga a noi lettori.
MinutiContati è terribile con il suo tempo risicato. Con un po' di revisioni ne verrà fuori un ottimo racconto ;)

La Prova
Ottima scrittura. Ti faccio notare questo minuscolo dettaglio perché per il resto scrivi molto molto bene: a "c'era la sua nuova moglie" ho pensato, per un instante, che fosse la moglie del protagonista.
Rigiro uno dei cinque commenti che ho ricevuto (giustamente) nella scorsa edizione: si interrompe sul più bello. Manca la risoluzione del conflitto in essere. Il mio precedente racconto è diventato il doppio, alla fine :D

La Lupa Solitaria
Nel tuo racconto c'è un'ottima idea. Qualche frase un po' troppo lunga che crea confusione, ma il tutto regge, soprattutto nell'incipit. Il testo ammicca al modo di scrivere degli ultimi anni del grande western.
La parte dolente è, che per rispettare i caratteri, il corpo e il finale sono un mega riassunto che non crea empatia. La storia ha bisogno di molto più "aria" per essere narrata (e mentre lo scrivo a te, lo ripeto a me stesso ^_^/*).

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 25 novembre 2024, 9:39

1) Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia
► Mostra testo


2) Tutto suo padre, di Elisa Belotti.
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3) Draghi, di Dash J Benton.
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4) Sangue di famiglia, di Francesca da Re.
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5) To saxy, di Azzurra Mackenzie
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6) La Prova, di Vivana Tenga
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7) La Lupa Solitaria, di LaEle
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antico
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 25 novembre 2024, 10:55

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre quattro classifiche.

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MerioRounds
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 25 novembre 2024, 14:37

1. Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
2. Sangue di famiglia
3. TUTTO SUO PADRE
4. To saxi
5. Draghi
6. La Lupa Solitaria
7. La prova

Draghi
Ciao Dash! È stato un piacere leggere il tuo racconto. Un po’ di xenofiction non guasta mai, mi è piaciuto molto vedere il ciclo di “figlio che uccide il genitore” ma riproposto tramite un tema sull’equilibrio, rispetto alle classiche storie dove avviene per ambizione o per giustizia contro il padre tiranno. Una cosa che non ho apprezzato però è l’utilizzo del dialogue tag + ‘:“’, mi fa molto da vecchi testi sacri. Tralasciando questa nota e qualche svista, rimane una lettura molto godibile e nel complesso una buona prova.
P.S. Forse, a pensarci un attimo, avrei giocato un po' di più con la formattazione per separare meglio il racconto del padre dalla narrazione effettiva.
Buona fortuna per questa edizione di MC!

To Saxy
Ciao Azzurra! È un piacere leggere la tua penna. Nel complesso è un racconto che mi è piaciuto molto, che presenta il classico spaccato di chi ha una vita straordinaria ma ne desidera una “normale”. Bellissima l’interazione tra la protagonista e il marito, ma calcherei un poco meno la mano con il mostrato. Allo stesso tempo, i primi dialoghi sanno un po’ troppo di dump per il lettore. Li avrei resi meno espliciti, dosando meno il flusso informativo o nascondendolo meglio.
Nel complesso resta un racconto molto bello. Buona continuazione!

La Prova.
Ciao Viviana! È un piacere leggerti.
Inizio con una battuta. Ho letto tre volte il tuo racconto, e tre volte ho letto “Sigisberto” al posto di “Sigberto”. Non centra nulla con l’effettiva qualità della storia, ma il fatto che sia successo tre volte mi ha fatto un po’ ridere.
Il pregio di questo racconto è sicuramente lo stile e la scelta dei dettagli. Ho apprezzato molto le tinte horror o la naturalezza con cui arrivano certi retroscena, e tutto il testo è fluito come un bicchier d’acqua. Tuttavia, la lettura mi ha lasciato un po’ tiepido. Il conflitto l’ho trovato molto debole e una “good ending” l’ho trovata deludente, soprattutto per il finale in cui pensa già al fratello non ancora nato come acerrimo nemico. Personalmente avrei giocato sulla questione dell’eredità facendo figurare che magari non era figlio di sua madre, quindi un bastardo, e allora avrebbe avuto senso il suo odio per il nuovo erede in quanto si sarebbe rivelato esser quello legittimo. Oppure avrei sfruttato il buon esito per elevarlo moralmente, facendogli pensare che nonostante le madri diverse e nonostante la nuova regina fosse una str***a, avrebbe amato il nascituro come un fratello.

In conclusione, un racconto che mi ha convinto 50/50. Ti auguro una buona continuazione su MC!

La Lupa Solitaria
Ciao Ele!
È stato un piacere leggere questo racconto, perché il pdv simil articolo di giornale mi ha intrigato parecchio. Devo tuttavia sottolineare che, nonostante l’idea e lo stile siano mediamente buoni, ho notato delle criticità che me lo fanno scendere di parecchio. Nonostante lo stile voglia ricalcare l’articolo di giornale, il pdv passa a volte a quello dell’imputata, creando un grande straniamento. Se avessi voluto giocare sulla speculazione, avresti potuto prendere una via più “weird” inserendo nell’articolo teorie sul deragliamento. Viceversa, se avessi voluto giocare sull’incredulità dell’esito, ti avrei suggerito di tenerti sul PdV della protagonista e di narrare condanna ed esecuzione. Purtroppo rimane un racconto che secondo me fallisce proprio a causa di questa indecisione. Tuttavia non mollare, perché si vede che la qualità c’è! Buona continuazione!

TUTTO SUO PADRE
Ciao Elisa!
Inizio subito col dirti che il tuo racconto, soprattutto nella conclusione, mi ha fatto ridere molto, e questo lo premia sicuramente di qualche punto. È opportuno però farti notare alcune cose che mi hanno stranito durante la lettura. Nella mia testa, una conversazione del genere ha senso avvenga di ritorno da scuola, durante il pranzo, o durante la cena. Il fatto che avvenga a colazione mi fa chiedere perché non se ne sia parlato il giorno precedente. Sarebbe bastato anche solo dire che il padre è tornato tardi la sera precedente, o altro. A seguire, un’altra cosa che mi ha stranito è come la madre si faccia bella prima di sapere che alla porta c’è il suo amante. Che ha senso nell’ottica in cui sia una mattina in cui arriva il postino, banalmente si potrebbe star truccando prima di andare a lavoro, ma poi si torna alla problematica del punto precedente. Terzo e ultimo problema, la nonchalance con cui il postino fa come se fosse a casa propria. Capisco esser coraggiosi, ma mi è parso un poco too much.
Nel complesso una prova ottima. Buona continuazione su MC!

Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
Ciao Cristiano, è un piacere leggere il tuo racconto. Ti dico già che sono in difficoltà ad arrivare a 300 caratteri, perché ho adorato la tua storia e fatico a trovarle un difetto. Una narrazione molto “deviata” dalla psiche del protagonista che fa un lavoro sopraffino nel trasmettere sia l’alienazione che l’attaccamento alla madre, con il culmine della “scoperta”. Ho adorato anche l’interazione che il pdv ha con il microcosmo della cantina, di come l’innocenza di un bambino che non è mai cresciuto si scontri con il lettore in qualcosa di macabro ma tuttavia affascinante.
L’unica domanda che mi perplime è come Goffredo abbia fatto a sopravvivere 20 anni in quelle condizioni. Se si sia mai spinto al cannibalismo. Se fosse stata la madre a rapirlo o se fossero stati entrambi rapiti (mi vengono in mente le storie di mafia per fare un esempio).
Nonostante ciò, un eccellente racconto. Buona continuazione su MC!


Sangue di Famiglia
Ciao Francy, è sempre un piacere leggerti. Un racconto molto tenero che mi ha scaldato il cuore. Forse tra quelle che ho letto sei stata l’unica che ha preso solo il significato eliminando ogni riferimento genetico. Effettivamente, l’ambiente, la società e la famiglia in cui cresciamo ha un impatto molto maggiore rispetto ai vincoli di sangue.
Sottolineo solo una cosa che mi ha lasciato perplesso. La magia me la sono immaginata molto potteriana, quindi mi chiedo come mai i cocci vengano semplicemente buttati e non riassemblati. Quella che è vista come magia magari è solo telecinesi?
Nonostante questo un’ottima prova, ho rivisto molto di te in Cairn (despota e distruttrice). Buona edizione di MC!

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gcdaddabbo
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 novembre 2024, 18:56

Bel tema questo proposto dal nostro Luca Fagiolo. Ne sono venuti racconti tutti interessanti. Alcuni si sono limitati a costruire una storia sul tema “Buon sangue non mente”, altri sono riusciti a creare un’atmosfera che cattura anche senza un intreccio razionale. Mi è mancato il confronto con gli autori, ma faccio i miei complimenti a tutti, anche ai nuovi arrivati per quanto hanno immaginato e trasmesso.
Nella classifica ho messo in fila: passione e logica.

Ecco la mia classifica ed i miei commenti:
1. Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia
2. TUTTO SUO PADRE, di Elisa Belotti
3. Draghi, di Dash J. Benton
4. Sangue di famiglia, di Francesca Da Re
5. La prova, di Viviana Tenga
6. La Lupa Solitaria, di LaEle
7. To saxi, di Azzurra Mackenzie

TUTTO SUO PADRE, di Elisa Belotti
Ciao, Elisa!
Racconto ben costruito indubbiamente. Come in un giallo o in puzzle tutti i pezzi si collocano al proprio posto. “Sarà tutto suo padre, ma-“. Poi la rivelazione: il padre non è chi crede di esserlo, ma il postino coraggioso dalla risata ragliata e dal neo sotto l’orecchio. Chi racconta scopre così un tradimento che è più vecchio di suo figlio. Il tema è centrato. I personaggi sono riconoscibili. La descrizione è curata. Lo stile ed il linguaggio chiari e scorrevoli. I dialoghi funzionano.
Un capolavoro? Un ottimo lavoro sì, ma manca l’anima.
Mi ha fatto pensare ad una trama da telefilm. Non mi ha preso. Mi ha fatto sorridere. Tutto qui.

Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia
Salve Cristiano! Pazzesco! Sono incantato. Hai scritto questa cosa in meno di un’ora e mi ha catturato alla prima lettura. Non so se è un racconto, ma io amo le parole che ti prendono anche quando non riesci a dire se c’è una trama, a scrivere il riassunto della storia.
Il mio solito schema di giudizio non funziona. Il tema è centrato? Probabilmente sì. I personaggi sono riconoscibili? Non lo so. C’è una mamma morta ed un figlio-amore che mangia topi e ragni. Ma se li ha mangiati tutti, i ragni, come faranno ad aiutarlo? Amore sanguina, quindi è vivo. Sepolto in una cantina dalla quale non cerca di uscire, anzi non vorrebbe uscire. Un terremoto, un bombardamento le cause? Sarebbero stati più affascinanti di una scoperta delle forze dell’ordine per esigere pagamenti arretrati.
Sarà meglio smettere di investigare: la logica potrebbe far dissipare tutta la polvere dei ricordi.
Campione, complimenti. Sei stato certamente il più veloce.

Draghi, di Dash J. Benton
Ciao, Dash! Da mosca a drago il passo è breve. Questa volta hai costruito una storia matrioska con ambienti che si chiudono e si riaprono. Sono abituato a separare il bene dal male ed a considerare i bambini delle creature innocenti e rispettose dei vincoli parentali. Il “buon sangue non mente” qui potrebbe essere sostituito tranquillamente da “La malvagità si trasmette da una generazione all’altra” perché il quadretto convive con assassinii di amici, villaggi bruciati, bambini rapiti e donne violentate.
Questa scelta è frutto di una modernità di fondo o semplicemente del desiderio di non essere banali?
Il tema è centrato. I personaggi ben delineati. La scena colorata e descritta con ricchezza di particolari. Stile, linguaggio e colloqui funzionano. Un buon racconto che mi ha lasciato in bocca tanto amaro.

Sangue di famiglia, di Francesca Da Re
Ciao, Francesca! Piacere di leggerti!
Il racconto è interessante, ma la trama è appena abbozzata e si sviluppa in modo incerto, quasi frenato. Si tratta in fondo di una madre strega che si chiede: se il bimbo che ha raccolto ha i suoi poteri oppure no. Evidentemente il comprenderlo non appartiene alle sue facoltà straordinarie. Hai inserito nel testo il tema come ad essere sicura che fosse evidente che lo avevi centrato. Avrei evitato. I personaggi sono chiari, ma la loro problematica non mi ha appassionato. La cosa migliore per me è in quella considerazione finale: “la famiglia è anche chi accoglie”. Mi chiedo solo se si può estendere questa considerazione anche all’immigrazione “clandestina”.

To saxi, di Azzurra Mackenzie
Ciao, Azzurra! Ci ritroviamo.
Ho letto il tuo racconto già un paio di volte, ma sento l’esigenza di rileggerlo ancora perché temo mi sfugga qualcosa.
Il re che produce lo strumento non è magico, ma ha prodotto una prima destabilizzazione. Premi il portavoce (una parte del sax capisco, ma era proprio necessario citarlo in una storia di sicari?). Paolo con il petto nudo perché? Don Pascal chi è? Un agriturismo o un parente del Don Pasquale di Donizzetti. Rafael Diaz è un sicario potente o un capomafia? I sicari di solito operano da soli, vivono nell’ombra e non lavorano con la propria famiglia. Anche dopo averlo riletto, pur apprezzando la sottile vena di erotismo, non sono riuscito a comprendere bene la storia e non saprei riassumerla. Capisco devi ammazzare qualcuno per conto di tuo padre e non vorresti farlo, ma questo è un condizionamento e non c’entra niente con “il sangue”. Può essere un mio limite.

La prova, di Viviana Tenga
Ciao, Viviana! Piacere di leggerti!
Già al primo sguardo mi hanno colpito alcuni refusi finiti sfortunatamente in punti cruciali del racconto: il “corri-odio”, la testa “inlcinata”, “ho riconosco”, “parole di circostanze”.
L’impressione è che abbia scritto in fretta, forse per un impegno personale, e senza correttore ortografico. L’intreccio mi ha fatto pensare all’Amleto ed in generale a Shakespeare. La storia però è un po’ fragile. La prova del sangue per assaggio mi sembra meno sicura dell’analisi moderna. Meglio il DNA. Il tema è sostanzialmente centrato. I personaggi sono sostanzialmente ben delineati, anche se non è chiarissimo di chi siano i riccioli biondi con cui giocherellava la nuova moglie.
Le cose migliori mi paiono la descrizione del luogo ed il dubbio amletico di Sigberto. Perché non “Sigeberto” o Sigfrido?
Proverei a riscriverlo inserendo anche dei sentimenti per la Sacerdotessa e descrivendo un Re meno sfigato. Mi è parso proprio, come suol dirsi, “cornuto e mazziato”.
A rileggerti presto!

La Lupa Solitaria, di LaEle
Ciao Ele95! Benvenuta su Minuti Contati e complimenti per l’immagine che hai scelto!
Ho letto il tuo racconto con l’impressione di star scorrendo il riassunto di una vicenda tratta da una pagina di storia americana. Vedo che hai curato i luoghi, le date, i riferimenti. Sarei partito dal processo con la descrizione del luogo del disastro ferroviario, la difesa di Juliet, la corte che pronuncia la condanna. L’intreccio manca perché parti dalla fine. Anche il tema è appena abbozzato e non giustifica del tutto quanto descritto. Ci sono molte, troppe motivazioni: il padre pistolero non redento, la madre di origine indiana, il loro assassinio, l’isolamento di Juliet, i soprusi sui nativi.
Direi che c’è persino una protesta per la violenza sulle donne.
A rileggerti presto!

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Luca Moggia
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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 26 novembre 2024, 19:57

Le storie che ho letto mi sono piaciute, ognuna hai suoi punti di forza e alcune mi hanno coinvolto più di altre.
A questo giro ho cercato di sciogliere i nodi dei parimerito facendo appunto più attenzione all'aspetto del coinvolgimento e
a quanto la storia mi trascinasse verso il finale.
Non è l'unico criterio ovviamente! Attinenza al tema, vividezza delle scene e stile di scrittura sono elementi fondamentali.
Nei commenti mi sono dilungato sui punti secondo me migliorabili nell'ottica di dare qualche spunto, spero di esserci riuscito!
Ed ecco la classifica, seguita dai commenti:

1 – Draghi, di Dash J. Benton
2 - Tutto suo padre, di Elisa Belotti
3 - Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia
4 – Sangue di famiglia, di Francesca Da Re
5 - La prova, di Viviana Tenga
6 - To saxi, di Azzurra Mackenzie
7 - La Lupa Solitaria, di LaEle

1 – Draghi, di Dash J. Benton

Leggere questo racconto è stata una sorpresa continua non solo in termini di trama ma anche come coinvolgimento.
C'è stata un'ottima sincronia fra le domande che il racconto mi faceva nascere e le risposte che trovavo nella storia.
E' un effetto difficile da ottenere e, a mio parere, molto coinvolgente.
Il colpo di scena è seminato bene e, quel "nonno", pronunciato da Sialia, è un buon indizio. Suscita curiosità ma con discrezione, senza svelare troppo e senza essere ingombrante.
Nella foga dell'Arena è facile buttare dentro dettagli e meccaniche che siano alla fine incoerenti tra di loro.
Invece qui trovo che tutto funzioni.
Forse l'unica perplessità riguarda i due elfi. Mi sono immaginato che un drago abbia tranquillamente la capacità di
eseguire una ricerca senza bisogno di aiutanti perché... beh, è un drago! Ma forse ho giocato troppo a D&D in passato :-)
Nulla di tragico comunque, hanno pur sempre la funzione narrativa di mostrare l'indole violenta e spietata del personaggio.
Altra cosa che mi sono chiesto è: se di drago ne deve rimanere solo uno, allora anche i due fratelli dovranno lottare per la vita? Non è assolutamente un'incoerenza ma un aspetto dell'ambientazione che sarebbe interessante veder sviluppato. Qui i caratteri sono pochi però un assaggio di questo conflitto ce lo avrei visto bene, così, giusto per ingolosire il lettore.
Ultima cosa, il pezzo iniziale di narrazione è forse un po' lungo. E' un racconto quindi è corretto che sia in stile raccontato (ma va? :-). Tirarlo per le lunghe può comunque stancare. Inserendo due righe di contesto iniziali così che si capisca subito che qualcuno sta raccontando una storia (o spezzandolo prima) magari funziona meglio.
Ci sono le virgolette a inizio paragrafo, è vero, ma alla prima lettura mi erano sfuggite. Queste comunque sono piccolezze

2 - Tutto suo padre, di Elisa Belotti

Riguardo al tema c'è poco da dire, preso in pieno.
Lo hai declinato in modo letterale costruendo però una situazione simpatica con una storia senza dubbio ben costruita.
Secondo me, il punto forte del racconto è proprio il modo in cui hai gestito le informazioni. Semini la differenza fra il padre
e il figlio subito all'inizio, la sviluppi con una riflessione e la sveli nella scena d'azione. Un buon equilibrio.
L'effetto dell'epilogo dove il padre tarda qualche riga a capire quello che, da lettori avevamo già capito, si sposa bene con il tono ironico del racconto.
L'unico momento cui la scena perde forse leggermente di realismo è quello finale in cui la mamma non è per nulla turbata dal trovarsi con il marito e il vero padre del figlio nella stessa stanza. E' una piccolezza in verità. Perché lei potrebbe effettivamente essere calma oppure il padre potrebbe non essersi accorto di niente. Non è proprio il personaggio più sveglio della compagnia :-)
Diciamo che è un dettaglio che se l'avessi trovato avrebbe dato un tocco in più alla scena.
Un punto un po' più critico è Il tipo di colpo di scena che hai scelto. Non è una dinamica così originale e non mi ha colpito poi molto. Come ti dicevo però è costruito bene e la storia si fa leggere senza problemi grazie anche a uno stile ben fatto.

3 - Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia

bel racconto che aggancia il tema dell'edizione in modo particolare, mostrando la psiche di Goffredo devastata dalla prigionia e dal rapporto contorto con la madre carceriera.
Per tutta la prima parte sono stato convinto che il protagonista fosse un bambino, sia per il registro utilizzato sia per il rapporto simbiotico con la madre. Mi è piaciuto scoprire che invece è un adulto le cui facoltà mentali sono del tutto involute. Scelta azzeccata e credibile.
Ho apprezzato molto le atmosfere disturbanti che sei riuscito a creare. Veramente potenti i passaggi in cui Goffredo interagisce con il cadavere della mamma e i modi in cui descrive le sensazioni fisiche che prova.
Lo stile che utilizzi è adatto allo scopo anche se, a parere mio, in certi punti ti sfugge un po’ di mano andando a creare effetti quasi poetici che hanno reso la lettura più faticosa. E’ stato infatti alla seconda lettura che ho apprezzato in pieno le atmosfere di cui ti parlavo sopra. Nella prima mi sono “inceppato” di fronte a espressioni a cui non riesco a dare un senso “Rimango qui con te e risucchi tutto il mio interno" oppure "Perché non ti muovi anche se sei grigia come questo pavimento che calpestiamo da tutta la vita?" o ancora "La mia casa di fili sottili non corre mica da me..
L’equilibrio migliore fra l’elemento stilistico e quello di atmosfera, secondo me, lo raggiungi nel primo paragrafo.
La parte finale del racconto, in cui entra in scena l’altro personaggio (immagino un poliziotto), mi ha coinvolto meno. Il dialogo mi è sembrato più che altro uno scambio di battute un po’ frettoloso e scisso dal contesto, forse teso solo a spiegare al lettore come mai Goffredo vivesse in quelle condizioni. “"Dopo avrai tutta la polvere che ti serve, ma devi sapere che […]” Non so, forse continuare a utilizzare la psiche disturbata del personaggio per passare questa informazione poteva dare più compattezza alla storia evitando di inserire altri personaggi non così rilevanti.

4 – Sangue di famiglia, di Francesca Da Re

mi è piaciuto il modo in cui hai affrontato il tema. Il rapporto fra una madre e il figlio adottivo non è proprio il massimo
dell'originalità però con gli elementi magici che hai inserito la storia diventa godibile. Forse un po' stiracchiato il discorso
del "buon sangue non mente" (almeno inteso nell'accezione classica). Cairn alla fin fine non è il figlio naturale di Giuls quindi il rapporto "di sangue" fra loro due non c'è.
Una scelta però che ti ha permesso di inserire la riflessione sul fatto che "famiglia è anche chi ti accoglie" , cosa che da valore alla storia e dunque è più importante di rispettare il tema alla lettera.
Anche se la storia è scritta con un buono stile, ho trovato la lettura un po' troppo lenta.
Credo che questo effetto sia dipeso dalle molte riflessioni e considerazioni che Giuls fa osservando il figlio. In proporzione
alle azioni e ai dialoghi sono davvero tante. Prendi il primo terzo del racconto: circa dieci righi su sedici sono di considerazioni della mamma e solo sei di azioni/dialoghi.
Nella parte finale i tre elementi sono dosati meglio e infatti mi è piaciuta molto di più.
Un altro piccolo appunto: nel primo rigo la protagonista viene identificata come "lei". Successivamente, quando nomini
Giuls ho pensato che fosse un altro protagonista che entrava in scena, perdendo per un attimo il filo della lettura. Niente di che, ma secondo me è meglio individuare da subito la protagonista con il suo nome proprio.
Se poi, come in questo caso, la scena è costruita bene si va comunque avanti senza problemi.

5 - La prova, di Viviana Tenga

mi è piaciuto il modo in cui hai declinato il tema dell'edizione, centrato letteralmente ma con una trovata originale!
Usi una prosa scorrevole che si legge bene e le immagini del racconto sono molto chiare. E' una cosa che apprezzo
sempre e con poco tempo e caratteri non è un risultato scontato.
Mi è piaciuta l'idea della Sacerdotessa, il modo in cui compie il rituale funziona bene. Me la sono proprio vista
mentre leccava il sangue dalle ferite dei due nobili. Dettaglio tra l'altro un po' horror che con me fa sempre presa.
Venendo ai punti migliorabili (secondo me!) ti segnalo due aspetti.
Il primo riguarda il conflitto nella storia. Il principe rischia di perdere tutto qualora non fosse il figlio legittimo del re, la prova viene superata senza che lui sostanzialmente faccia niente e la situazione si risolve così. Vero che nel finale c'è una nuova prospettiva di conflitto (la lotta fra Sigberto e la regina) ma non è quello che viene mostrato in scena quindi non coinvolge più di tanto.
Mi pare che il racconto, per come è impostato, volesse giocare sul senso di sollievo per il lieto fine. E' allora importante mostrare lo stato emotivo del principe di fronte a una prova il cui esito, potenzialmente, può rovinargli la vita.
Qui sta il secondo aspetto "problematico".
Dai dialoghi emerge l'odio verso il padre e la nuova regina. Con il pensato, mostri una riflessione sull'affetto e la stima che Sigberto prova nei confronti della madre. Sul finale c'è l'atteggiamento che Sigberto avrebbe avuto verso il figlio della regina.
E' un po' poco, secondo me, per far percepire lo stato di subbuglio emotivo che attanaglia il protagonista, la sua angoscia, la paura, la rabbia e la frustrazione per l'ottusità del padre.
Per guadagnare spazio da lasciare alle emozioni di Sigberto avresti forse potuto sintetizzare la descrizione iniziale del contesto

6 - To saxi, di Azzurra Mackenzie

Dunque, parto dal tema che mi sembra centrato. La protagonista ha un carattere forte, indurito ancora di più dall'addestramento da killer, è pronta a rischiare tutto in missioni pericolose. Mi pare la degna erede di un sicario della malavita. In questo senso buon sangue non mente!
Hai creato un personaggio interessante. Una fredda assassina, maniaca della perfezione che, d'altro canto, è realmente innamorata di suo marito e riflette sulla possibilità di correre rischi enormi per vivere una vita normale insieme a lui.
E' buono anche il conflitto. Mi è piaciuto il modo in cui, anche con il limite dei caratteri, sei riuscita a inserire due elementi di tensione nella storia. Da una parte la missione pericolosa e la difficoltà dei preparativi, dall'altra la scelta se continuare a vivere una vita imposta dal padre oppure seguire i suoi sentimenti e scegliere di essere libera. Molto bene.
Sullo stile invece ho notato alcun aspetti migliorabili.
Hai sfruttato molto il pensato diretto della protagonista e la descrizione delle sue sensazioni. Questo, a livello di caratterizzazione funziona. Secondo me però non è ben distribuito e va a interrompere troppo spesso il dialogo.
Ci sono veramente tanti punti in cui, fra due battute, passano diverse righe, molte delle quali appunto di pensiero/emozione.
Visto che la dinamicità della scena si basa in gran parte sullo scambio di battute, interromperle così di frequente mi ha dato la sensazione di lettura "a scatti" e ha pregiudicato la scorrevolezza.
Nella parte inziale, dove la protagonista prova lo strumento, ci sono diversi termini tecnici.
Scelta sicuramente coerente con il punto di vista, che conosce lo strumento e usa i termini appropriati.
Occhio però, perché io che non ho idea di cosa siano il "portavoce" o "l'ancia", non mi immagino niente e la figurazione perde di vividezza.
Da ultimo ti segnalo alcune frasi che potrebbero essere costruite meglio (es. "È una sventura, come i miei fratelli, essere imparentati con Rafael Diaz" oppure "Ogni volta con questa storia di convincermi, ma non posso dargliela vinta").
Penso che da questo punto di vista il poco tempo a disposizione abbia inciso parecchio.

7 - La Lupa Solitaria, di LaEle

Nella storia Juliet porta avanti una battaglia solitaria contro un sistema caratterizzato da discriminazioni e progresso spregiudicato. La stessa battaglia che in modo diverso si è trovato a combattere anche suo padre. Entrambi inoltre sono
accomunati da una sorta di voglia di normalità ostacolata dallo scontro contro i pregiudizi sociali. Ti direi quindi che
il tema è sicuramente centrato con spunti molto interessanti.
Venendo alla narrazione ho notato invece alcuni aspetti migliorabili.
Hai optato per un narratore esterno alla vicenda ma, in un paio di passaggi, il punto di vista diventa improvvisamente Juliet: ""Condannata!" "Condannata!!"Esterrefatta dalla decisione unanime..." e anche "Juliet rimase senza respiro, paralizzata dal verdetto: i rumori arrivavano alle sue orecchie ovattati e l'unica cosa che percepiva era il suo respiro che stava iniziando a diventare sempre più veloce).
A mio parere sarebbe meglio mantenere lo stesso tipo di punto di vista narrante per tutta la vicenda.
Altro aspetto è la forma della narrazione: può sembrare un articolo di giornale o comunque una cronaca indirizzata a dei lettori (Dovete sapere, cari lettori,).
Il modo in cui vengono date le informazioni però non rappresenta molto la struttura ordinata di un articolo di giornale (informazioni generali di contesto - vicenda di cronaca - notizia) e non utilizza granché toni giornalistici. Sembrerebbe invece più una narrazione orale, per sua natura più "disorganizzata" ma anche qui mancherebbe allora un po' di contesto e di caratterizzazione della voce narrante.
Ultima cosa. Probabilmente l'intento della storia è quello di raccontare le gesta di Juliet e mostrare il contesto sociale, il che va più che bene e come ti dicevo gli spunti sono molto interessanti. Da dire però che per tutta la lettura mi sono chiesto "come ha fatto una ragazza da sola, in sella a un cavallo mezzo cieco a far deragliare un treno?". Questa semina è buona, crea molta curiosità che però poi rimane senza risposta. A mio parere questo indebolisce l'impatto della storia.
Riguardo allo stile di scrittura ti faccio i complimenti perché scrivi in un modo pulito, scorrevole che non si fatica a seguire!


Complimenti a tutti e alla prossima Edizione!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 novembre 2024, 17:47

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una sola classifica.

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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 novembre 2024, 23:56

Classifica

1.Draghi
2.TUTTO SUO PADRE
3.Sangue di famiglia
4.Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
5.To saxi
6.La Lupa Solitaria
7.La prova


Commenti

TUTTO SUO PADRE
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Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi
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Draghi
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To saxi
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Messaggio#11 » giovedì 28 novembre 2024, 21:44

Dovete solo più ricevere la mia classifica.

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Re: Gruppo CORNELIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 4 dicembre 2024, 18:54

Ecco a voi i miei commenti e classifica,


1) Sangue di famiglia, di Francesca Da Re
Davvero un bel racconto. Forse non brilla per effetti speciali, ma fa esattamente quello che doveva fare e lo fa bene. Solo due personaggi in scena e lavori bene su entrambi e sul loro rapporto, definisce bene il contesto seminando il giusto e dando le rivelazioni necessarie senza eccedere in infodump, il tema forse è troppo richiamato, ma ci sta. Per me questo è un pollice su, brava.
2) Abbiamo scritto i nostri nomi nella polvere dei ricordi, di Cristiano Saccoccia
Racconto decisamente riuscito. Sono incerto sul pollice su completo perché ho la sensazione che manchi qualcosa, anche se non riesco a definirlo. Geniale l'utilizzo delle ripetizioni o dei nomi seguiti dagli aggettivi, saltuariamente ho avuto l'impressione che non tenesse il tono giusto (Ridatemi la polvere, i nomi, le promesse). Il salvataggio non mi sembra ottimizzato nel suo essere contestualizzato: come facevano a sapere che la madre fosse morta? Cosa dona, effettivamente, questa soluzione al racconto nel suo complesso? Per me un pollice quasi su: genialmente imperfetto.
3) Draghi, di Dash J. Benton
Un buon racconto. Forse da revisionare un poco per rendere più fluidi alcuni passaggi e forse, paradossalmente, fin troppo lungo. C'è però un bel mix di elementi (la parte con i nani è una di quella che necessiterebbe di una revisione per renderla più efficace) che arriva anche a toccare i sentimenti. Buona declinazione del tema. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
4) Tutto suo padre, di Elisa Belotti
Un buon racconto che si legge davvero bene. Che potesse non essere figlio suo lo hai seminato bene e anche la rivelazione è stata efficace (sempre che sia effettivamente così), però la madre è un personaggio che ti è rimasto un po' in canna: poco definita nella prima parte e altrettanto nella seconda, dove si sente maggiormente la mancanza in rapporto alla presenza del postino. Insomma, qualcosa non ha funzionato a dovere, ma rimane cmq una prova molto buona con un tema ben declinato. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
5) La prova, di Viviana Tenga
Un buon racconto che ha un paio di problemi che lo danneggiano: il primo è formale e si tratta dei refusi localizzati quasi in toto nella prima parte e che rendono arduo empatizzare con il testo rallentando il lettore mentre il secondo è strutturale e concerne il poco lavoro fatto sul personaggio della nuova moglie. Il fatto che la prova si risolva in un nulla di fatto, infatti, non è di per se un male, ma lo diventa nel momento in cui nel finale stesso decidi di rilanciare questo contrasto tra il figlio del Re e la nuova moglie senza averci lavorato adeguatamente in corso d'opera. Una possibile soluzione sarebbe stata quella di fare alzare lei e non la sacerdotessa (il cui ruolo dovrebbe essere proprio solo quello del test del sangue) in modo da fare relazionare i contendenti e sviluppare questo contrasto dall'inizio alla fine per poi rilanciarlo verso il futuro come giustamente fai nel finale. Il tema è ben declinato. Per me si tratta di un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.
6) To saxi, di Azzurra Mackenzie
La chiusa è molto buona, ma il racconto non mi sembra convincente per come ci si arriva. Una killer crescita per essere killer in una famiglia di killer e decide di rischiare tutto per cambiare vita in seguito a un dialogo di poche battute con il marito sexi non è verosimile. Un conto sarebbe se questo fosse già stato seminato in passato e questo momento fosse solo il terminale di una lunga opera di convincimento, ma non così. Pertanto, per me personaggi non riusciti. Di contro, bella l'idea di lei che si sta preparando per un omicidio suonando un strumento e chiacchierando con il marito. Il tema non l'ho trovato perché se fosse tale lei non sarebbe così disponibile a mettere in discussione la sua intera vita. Per me un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e brillante.
7) La Lupa Solitaria, di LaEle
La penna c'è e se l'intento era quello di utilizzare uno stile giornalistico devo dire che è discretamente riuscito. Però dobbiamo valutare quello che arriva al lettore e qui si empatizza poco, c'è un non sufficiente approfondimento del contesto (che non porta a veicolare con forza il messaggio che vuoi fare passare) e manca anche una verosimiglianza storica (se scrivi uno storico deve essere storicamente corretto). Insomma, a livello strategico il racconto non funziona, ma, ripeto, si legge bene e fa capire che la penna c'è. Per me un pollice tendente al positivo anche se non solido e neppure brillante.

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