Figli della palude di Bruce Lagogrigio
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Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Il fuoco danza e sputa scintille verso il cielo scuro avaro di stelle. L’odore del fumo si mischia con quello putrido della palude che mi circonda. Ancora nebbia.
La luce del falò è un filo sottile che mi tiene ancorato alla terra mentre gli altri ridono, fantasticando di ricchezze che non esistono ancora: oro, terre, donne.
“Una tenuta vicino alla collina del Sole” Gorak ride, mostrando i suoi denti spezzati.
“Io, invece, un bordello a Febe. Più di venti stanze.” Bob tracanna il corno pieno di birra scura. Lo immagino con un grembiule e un finto sorriso. Dovrei ridere, ma non riesco. C’è qualcosa nel vento che non mi piace. Il fuoco scoppietta, eppure sento così freddo.
“E tu?” John mi guarda, il mento sporco di vino. “Cosa farai con la ricompensa? Non dire che ti farai nuove spade! Quelle che hai sono già maledettamente affilate.”
Sospiro. “Penso solo a Silon. Ho visto bambini magri come scheletri aggirarsi per la nostra città. I campi sono neri come la pece. Se non uccidiamo in fretta questa strega in molti non passeranno l’inverno.”
Bob rutta. “Colpa del governatore che non ha messo via abbastanza grano. Sono duecento anni che la maledizione si ripete e ogni volta mandano noi fottuti mercenari a risolvere le cose.”
“Forse vuole fare come il padre.” La voce rauca di Gorak mi costringe a guardarlo. Mi fissa intensamente. “Diventare un eroe.”
Ridono. Un nodo si stringe nel mio stomaco. “Credi quel che vuoi.”
“Sai cosa credo? Che se tuo padre avesse davvero ucciso la strega come aveva giurato ora non saremmo qui. Come ogni vent’anni. Lei è tornata.”
Un sibilo, poi il vento si spezza con un boato. Bob è diventato una torcia umana. Un odore di uova marce mi riempie le narici.
Lei oltrepassa il fumo e la nebbia senza far rumore. Alta come un albero morto, il viso pallido come la torre d’Avorio di Enlil contornato da capelli lunghissimi e corvini. Eccola. La strega.
“Chi di voi vuole salvare Silon?” La sua voce ha l’eco di mille risa.
Non riesco a muovermi. Lo stesso vale per Gorak e John congelati in pose di terrore. Lei sorride. I suoi occhi sono pozzi senza fondo. Sono proprio come me li aveva descritti mio padre. Più neri delle miniere del nord.
John si dimena e poi urla: “Ti uccido stronza!"
Un lampo fende il buio. Il corpo di John si incendia e crolla come un tronco spezzato.
Gorak, che sembra aver perso i denti nella gola, balbetta qualcosa: “Io voglio salvare la città! Io sono quello giusto.”
La strega ride. “No. Tu vuoi una semplice tenuta. Non mi interessano quelli come te.”
“Io…”
Sbuffa. “Uomini! Io, io, io.”
Un altro fulmine e di Gorak resta solo cenere.
Sono l’ultimo.
“Tu sembri intelligente. Almeno stai zitto. Sono due giorni che stermino senza sosta le vostre squadre. Che gioventù di bassa lega sforna Silon ormai.”
Prende una brancata delle ceneri di Gorak e la lascia cadere nel vuoto.
Faccio forza. L'incantesimo che mi tiene stretto vacilla e riesco a prendere il pugnale alla cintola, ma la strega mi è già addosso. Con una mano mi blocca.
“Fatti non parole. Dovevo sospettarlo da te. Buon sangue non mente.”
Mi bacia e con un’unghia mi incide uno zigomo. “Proprio tu! E dire che in genere non scelgo mai i figli del precedente patto.”
“Patto? Allora è vero. Non ti ha ucciso.”
“Sagace. Sono sempre qui da quando voi stupidi uomini avete costruito quella schifosa città.”
“Non facciamo nulla di male.”
Ride. “Nulla di male? Mi piacevi più quando stavi zitto. Avete devastato la grande foresta per piantare i vostri maledetti campi. Uccidete gli animali per divertirvi. A nord, inquinate i fiumi mentre scavate le montagne in cerca d’oro.”
Improvvisamente mi serra le palle in una stretta di ferro. Il dolore è lancinante. Un urlo mi sfugge dalle labbra mentre un pungiglione entra rapido nella mia carne.
“Ti ho scelto figlio di Usil. Non deludermi come tuo padre che è morto da idiota. Non che quelli di prima siano stati migliori.”
Il dolore mi si diffonde in tutto il corpo. “Cosa mi hai fatto?”
“Ho corrotto nuovamente il vostro seme. Dalla vostra progenie potrebbe nascere una strega magnifica. Una donna che guiderà gli uomini alla guerra e alla rovina. Una regina.”
Non posso crederci.
“Vai ora. Eroe.”
Mi lascia, cado a terra e poi nell’oblio.
***
Apro gli occhi assonnato. Lei dorme ancora al mio fianco. I capelli biondi come i campi fuori Silon sono sparsi sul cuscino di seta. Il pancione si solleva e si abbassa. Mi ero giurato che non avrei avuto figli, ma come potrei non desiderarne con una moglie così bella?
Forse quella strega è stata solo un sogno. Anche se ho il sospetto che tutto quello che ho fatto dopo quella notte in quella palude sia stato merito suo. Il trionfo, la guida alla rivolta, questo palazzo…
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio. Ho un bel po’ di pancia e i capelli grigi, ma la cicatrice sotto l’occhio mi fa sembrare ancora temibile.
Vado alla finestra. Silon si sta svegliando sotto di me mentre l’alba colora di rosa i tetti di argilla.
Un’ancella entra nella stanza. “Il bagno è pronto, Maestà.”
La luce del falò è un filo sottile che mi tiene ancorato alla terra mentre gli altri ridono, fantasticando di ricchezze che non esistono ancora: oro, terre, donne.
“Una tenuta vicino alla collina del Sole” Gorak ride, mostrando i suoi denti spezzati.
“Io, invece, un bordello a Febe. Più di venti stanze.” Bob tracanna il corno pieno di birra scura. Lo immagino con un grembiule e un finto sorriso. Dovrei ridere, ma non riesco. C’è qualcosa nel vento che non mi piace. Il fuoco scoppietta, eppure sento così freddo.
“E tu?” John mi guarda, il mento sporco di vino. “Cosa farai con la ricompensa? Non dire che ti farai nuove spade! Quelle che hai sono già maledettamente affilate.”
Sospiro. “Penso solo a Silon. Ho visto bambini magri come scheletri aggirarsi per la nostra città. I campi sono neri come la pece. Se non uccidiamo in fretta questa strega in molti non passeranno l’inverno.”
Bob rutta. “Colpa del governatore che non ha messo via abbastanza grano. Sono duecento anni che la maledizione si ripete e ogni volta mandano noi fottuti mercenari a risolvere le cose.”
“Forse vuole fare come il padre.” La voce rauca di Gorak mi costringe a guardarlo. Mi fissa intensamente. “Diventare un eroe.”
Ridono. Un nodo si stringe nel mio stomaco. “Credi quel che vuoi.”
“Sai cosa credo? Che se tuo padre avesse davvero ucciso la strega come aveva giurato ora non saremmo qui. Come ogni vent’anni. Lei è tornata.”
Un sibilo, poi il vento si spezza con un boato. Bob è diventato una torcia umana. Un odore di uova marce mi riempie le narici.
Lei oltrepassa il fumo e la nebbia senza far rumore. Alta come un albero morto, il viso pallido come la torre d’Avorio di Enlil contornato da capelli lunghissimi e corvini. Eccola. La strega.
“Chi di voi vuole salvare Silon?” La sua voce ha l’eco di mille risa.
Non riesco a muovermi. Lo stesso vale per Gorak e John congelati in pose di terrore. Lei sorride. I suoi occhi sono pozzi senza fondo. Sono proprio come me li aveva descritti mio padre. Più neri delle miniere del nord.
John si dimena e poi urla: “Ti uccido stronza!"
Un lampo fende il buio. Il corpo di John si incendia e crolla come un tronco spezzato.
Gorak, che sembra aver perso i denti nella gola, balbetta qualcosa: “Io voglio salvare la città! Io sono quello giusto.”
La strega ride. “No. Tu vuoi una semplice tenuta. Non mi interessano quelli come te.”
“Io…”
Sbuffa. “Uomini! Io, io, io.”
Un altro fulmine e di Gorak resta solo cenere.
Sono l’ultimo.
“Tu sembri intelligente. Almeno stai zitto. Sono due giorni che stermino senza sosta le vostre squadre. Che gioventù di bassa lega sforna Silon ormai.”
Prende una brancata delle ceneri di Gorak e la lascia cadere nel vuoto.
Faccio forza. L'incantesimo che mi tiene stretto vacilla e riesco a prendere il pugnale alla cintola, ma la strega mi è già addosso. Con una mano mi blocca.
“Fatti non parole. Dovevo sospettarlo da te. Buon sangue non mente.”
Mi bacia e con un’unghia mi incide uno zigomo. “Proprio tu! E dire che in genere non scelgo mai i figli del precedente patto.”
“Patto? Allora è vero. Non ti ha ucciso.”
“Sagace. Sono sempre qui da quando voi stupidi uomini avete costruito quella schifosa città.”
“Non facciamo nulla di male.”
Ride. “Nulla di male? Mi piacevi più quando stavi zitto. Avete devastato la grande foresta per piantare i vostri maledetti campi. Uccidete gli animali per divertirvi. A nord, inquinate i fiumi mentre scavate le montagne in cerca d’oro.”
Improvvisamente mi serra le palle in una stretta di ferro. Il dolore è lancinante. Un urlo mi sfugge dalle labbra mentre un pungiglione entra rapido nella mia carne.
“Ti ho scelto figlio di Usil. Non deludermi come tuo padre che è morto da idiota. Non che quelli di prima siano stati migliori.”
Il dolore mi si diffonde in tutto il corpo. “Cosa mi hai fatto?”
“Ho corrotto nuovamente il vostro seme. Dalla vostra progenie potrebbe nascere una strega magnifica. Una donna che guiderà gli uomini alla guerra e alla rovina. Una regina.”
Non posso crederci.
“Vai ora. Eroe.”
Mi lascia, cado a terra e poi nell’oblio.
***
Apro gli occhi assonnato. Lei dorme ancora al mio fianco. I capelli biondi come i campi fuori Silon sono sparsi sul cuscino di seta. Il pancione si solleva e si abbassa. Mi ero giurato che non avrei avuto figli, ma come potrei non desiderarne con una moglie così bella?
Forse quella strega è stata solo un sogno. Anche se ho il sospetto che tutto quello che ho fatto dopo quella notte in quella palude sia stato merito suo. Il trionfo, la guida alla rivolta, questo palazzo…
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio. Ho un bel po’ di pancia e i capelli grigi, ma la cicatrice sotto l’occhio mi fa sembrare ancora temibile.
Vado alla finestra. Silon si sta svegliando sotto di me mentre l’alba colora di rosa i tetti di argilla.
Un’ancella entra nella stanza. “Il bagno è pronto, Maestà.”
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!
- BruceLagogrigio
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
antico ha scritto:Ciao Bruce! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!
Grazie Antico. Anche a te e a tutti!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
ci sono dei dettagli che mi sono piaciuti parecchio - in tutta l'introduzione la scena è molto naturale, i personaggi si riferiscono a posti ed eventi che sono familiari per loro senza cedere troppo alla tentazione di spiegarli al lettore, quindi bene; anche se ti manca un ultimo sforzo per rendere il testo davvero credibile (un esempio: quel dialogo "Non dire che ti farai nuove spade! Quelle che hai sono già maledettamente affilate" sembra fatto proprio per inserire lì un dettaglio a favore del lettore; una persona, soprattutto durante un mezzo-sfottò, non lo direbbe).
Mi piace molto come hai coniugato il tema. Per certi versi è classico ma è ben riuscito. Rivedrei un attimo le motivazioni della strega: messe così, nere su bianco, le ho trovate un po' troppo banali. Hai reso molto bene la sua sensazione di potenza e l'impossibilità di combatterci, ma non ho visto poi questo legame con la natura tale da giustificare lo spiegozzo su perchè gli umani sono cattivi.
Bella la scena finale, anche se forse avrei trovato un modo per integrarla senza uno stacco temporale. Invece il dettaglio sul diventare re/regina non l'ho proprio capito. Ricorda un po' Beowulf. L'incipit mi aveva fatto pensare a un fantasy tra mercenari poveracci; il fatto che lui sia re alla fine importa poco (importa molto di più che ci sia grano nei campi, come infatti dici).
Spero ti sia utile!
ci sono dei dettagli che mi sono piaciuti parecchio - in tutta l'introduzione la scena è molto naturale, i personaggi si riferiscono a posti ed eventi che sono familiari per loro senza cedere troppo alla tentazione di spiegarli al lettore, quindi bene; anche se ti manca un ultimo sforzo per rendere il testo davvero credibile (un esempio: quel dialogo "Non dire che ti farai nuove spade! Quelle che hai sono già maledettamente affilate" sembra fatto proprio per inserire lì un dettaglio a favore del lettore; una persona, soprattutto durante un mezzo-sfottò, non lo direbbe).
Mi piace molto come hai coniugato il tema. Per certi versi è classico ma è ben riuscito. Rivedrei un attimo le motivazioni della strega: messe così, nere su bianco, le ho trovate un po' troppo banali. Hai reso molto bene la sua sensazione di potenza e l'impossibilità di combatterci, ma non ho visto poi questo legame con la natura tale da giustificare lo spiegozzo su perchè gli umani sono cattivi.
Bella la scena finale, anche se forse avrei trovato un modo per integrarla senza uno stacco temporale. Invece il dettaglio sul diventare re/regina non l'ho proprio capito. Ricorda un po' Beowulf. L'incipit mi aveva fatto pensare a un fantasy tra mercenari poveracci; il fatto che lui sia re alla fine importa poco (importa molto di più che ci sia grano nei campi, come infatti dici).
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Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!
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- BruceLagogrigio
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
M.M ha scritto:Ciao Bruce,
ci sono dei dettagli che mi sono piaciuti parecchio - in tutta l'introduzione la scena è molto naturale, i personaggi si riferiscono a posti ed eventi che sono familiari per loro senza cedere troppo alla tentazione di spiegarli al lettore, quindi bene; anche se ti manca un ultimo sforzo per rendere il testo davvero credibile (un esempio: quel dialogo "Non dire che ti farai nuove spade! Quelle che hai sono già maledettamente affilate" sembra fatto proprio per inserire lì un dettaglio a favore del lettore; una persona, soprattutto durante un mezzo-sfottò, non lo direbbe).
Mi piace molto come hai coniugato il tema. Per certi versi è classico ma è ben riuscito. Rivedrei un attimo le motivazioni della strega: messe così, nere su bianco, le ho trovate un po' troppo banali. Hai reso molto bene la sua sensazione di potenza e l'impossibilità di combatterci, ma non ho visto poi questo legame con la natura tale da giustificare lo spiegozzo su perchè gli umani sono cattivi.
Bella la scena finale, anche se forse avrei trovato un modo per integrarla senza uno stacco temporale. Invece il dettaglio sul diventare re/regina non l'ho proprio capito. Ricorda un po' Beowulf. L'incipit mi aveva fatto pensare a un fantasy tra mercenari poveracci; il fatto che lui sia re alla fine importa poco (importa molto di più che ci sia grano nei campi, come infatti dici).
Spero ti sia utile!
Ciao Matteo, grazie per il commento. Condivido con te che l'inizio rimane la parte migliore del racconto come atmosfera e quella frase è un po' cliché ma sono arrivato all'una tirato fra le varie modifiche e non sono riuscito tirar fuori di meglio.
Per la strega: il worldbuilding era piuttosto complesso e nel semplificare un po' si è perso, ma ho cercato di far passere il più possibile.
Invece sul finale credo ti sei perso un pezzettino di pensato (ma ci sta era un piccolo dettaglio ma fondamentale)che fa capire tutto: "Il trionfo, la guida alla rivolta, questo palazzo…" Si è parlato sempre di governatore di Silon in precedenza e non di Re. Quindi il salto temporale è fondamentale perché nel frattempo il protagonista ha compiuto una rivolta e si è proclamato Re, e il fatto che ora ci sia un Re implica che potrebbe esserci una regina in futuro ;).
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
No, il discorso mi è chiaro, dicevo che nell'ottica del cuore del racconto che diventi Re importi poco, così come sua figlia sarà regina (o principessa?). Il discorso del sangue è che c'é una maledizione su di lui come su suo padre come su, adesso, sua figlia. Nell'economia del racconto abbiamo già visto che la strega è una forza della natura, quello che dice già porta un certo peso.
Ma hai ragione che parliamo di piccolezze.
Ma hai ragione che parliamo di piccolezze.
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
M.M ha scritto:No, il discorso mi è chiaro, dicevo che nell'ottica del cuore del racconto che diventi Re importi poco, così come sua figlia sarà regina (o principessa?). Il discorso del sangue è che c'é una maledizione su di lui come su suo padre come su, adesso, sua figlia. Nell'economia del racconto abbiamo già visto che la strega è una forza della natura, quello che dice già porta un certo peso.
Ma hai ragione che parliamo di piccolezze.
Adesso ho capito, intendi che il conflitto della storia poteva essere più incentrato sui motivi che portano la strega al dissapore con gli uomini piuttosto che concentrare il finale sull'aspetto regale (posticipando la risoluzione dl conflitto in un futuro ignoto).
No be' allora non è un piccolezza. Io intendevo che il fatto della rivolta potesse essere un particolare sfuggevole.
Però un secondo conflitto interessante è anche la scelta del protagonista di avere figli o meno una volta diventato re di Silon, avvicinando di fatto la predizione della strega. (Il protagonista sembra non curarsene o che peggio, menta a se stesso).
Proprio da questo ti confesso che la tematica di fondo in realtà è la menzogna (tenendo un occhio al tema), gli uomini sembra tutti mentire chi più chi meno. Il padre per primo. Sicuramente anche il protagonista tornando in città avrà detto di aver sconfitto la strega compendosi di gloria. L'unica portatrice di verità dopo tutto è la strega che tutti additano come mostro.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, piacere di rileggerti!
Il tuo racconto parte come un fantasy classico, per poi virare su temi alla The Witcher (la strega è cattiva o gli uomini? Il patto di sangue/seme, il sopravvento del destino sulla volontà). Mi piace tu abbia messo un po' da parte il combattimento, per costruire il pathos sulle interazioni. Ottime le descrizioni e narrato in modo naturale, come se il lettore appartenesse a quel mondo, insieme ai personaggi.
Secondo me il salto temporale ci sta anche, anche se ci ho messo un attimo a capire l'età avanzata del re, collegandola col fatto che per anni aveva resistito alla voglia di avere un figlio. Ricollegandomi a M, penso tu l'abbia fatto re, per completare la profezia della strega, e anche questo fa molto Witcher, è più un dettaglio. In un classico fantasy odierno sarebbe stata ovviamente la strega figlia a fare la rivoluzione, con un intero romanzo di formazione :))
Buona edizione e a rileggerci!
Il tuo racconto parte come un fantasy classico, per poi virare su temi alla The Witcher (la strega è cattiva o gli uomini? Il patto di sangue/seme, il sopravvento del destino sulla volontà). Mi piace tu abbia messo un po' da parte il combattimento, per costruire il pathos sulle interazioni. Ottime le descrizioni e narrato in modo naturale, come se il lettore appartenesse a quel mondo, insieme ai personaggi.
Secondo me il salto temporale ci sta anche, anche se ci ho messo un attimo a capire l'età avanzata del re, collegandola col fatto che per anni aveva resistito alla voglia di avere un figlio. Ricollegandomi a M, penso tu l'abbia fatto re, per completare la profezia della strega, e anche questo fa molto Witcher, è più un dettaglio. In un classico fantasy odierno sarebbe stata ovviamente la strega figlia a fare la rivoluzione, con un intero romanzo di formazione :))
Buona edizione e a rileggerci!
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce!
L’incipit è davvero buono, ti bastano due righe per mostrare l’ambientazione. La narrazione si fa subito concreta, suscitando la curiosità di conoscere il motivo della discussione tra i personaggi.
Inizia la lotta e anche lì riesci ad arrivare al punto velocemente e con un buon ritmo fra battute e descrizioni. Ho qualche perplessità sul pungiglione (parte del corpo della strega? Bacchetta magica appuntita e perforante?) che vorrei diventasse un oggetto più chiaro. Né mi è chiaro perché la strega dice “ho corrotto NUOVAMENTE…”. Altra cosa che eviterei è dire che la strega è forse stata solo un sogno: preferirei che il protagonista conservi il senso di spada di Damocle, di presagio infausto.
Brevi note di stile:
1) la parola STRONZA, come unico elemento di turpiloquio, non mi indica un registro comunicativo caratteristico e quindi la cambierei;
2) dialogo: La strega ride.
“No. Tu vuoi...”
“Io…”
Sbuffa.
Capisco chi sbuffa, ma il fatto che ci sia Io… in mezzo mi fa inciampare la lettura.
Ho trovato il finale con l’ancella e il bagno elegante.
Complimenti e in bocca al lupo!
L’incipit è davvero buono, ti bastano due righe per mostrare l’ambientazione. La narrazione si fa subito concreta, suscitando la curiosità di conoscere il motivo della discussione tra i personaggi.
Inizia la lotta e anche lì riesci ad arrivare al punto velocemente e con un buon ritmo fra battute e descrizioni. Ho qualche perplessità sul pungiglione (parte del corpo della strega? Bacchetta magica appuntita e perforante?) che vorrei diventasse un oggetto più chiaro. Né mi è chiaro perché la strega dice “ho corrotto NUOVAMENTE…”. Altra cosa che eviterei è dire che la strega è forse stata solo un sogno: preferirei che il protagonista conservi il senso di spada di Damocle, di presagio infausto.
Brevi note di stile:
1) la parola STRONZA, come unico elemento di turpiloquio, non mi indica un registro comunicativo caratteristico e quindi la cambierei;
2) dialogo: La strega ride.
“No. Tu vuoi...”
“Io…”
Sbuffa.
Capisco chi sbuffa, ma il fatto che ci sia Io… in mezzo mi fa inciampare la lettura.
Ho trovato il finale con l’ancella e il bagno elegante.
Complimenti e in bocca al lupo!
PVronin
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
BruceLagogrigio ha scritto:M.M ha scritto:No, il discorso mi è chiaro, dicevo che nell'ottica del cuore del racconto che diventi Re importi poco, così come sua figlia sarà regina (o principessa?). Il discorso del sangue è che c'é una maledizione su di lui come su suo padre come su, adesso, sua figlia. Nell'economia del racconto abbiamo già visto che la strega è una forza della natura, quello che dice già porta un certo peso.
Ma hai ragione che parliamo di piccolezze.
Adesso ho capito, intendi che il conflitto della storia poteva essere più incentrato sui motivi che portano la strega al dissapore con gli uomini piuttosto che concentrare il finale sull'aspetto regale (posticipando la risoluzione dl conflitto in un futuro ignoto).
No be' allora non è un piccolezza. Io intendevo che il fatto della rivolta potesse essere un particolare sfuggevole.
Però un secondo conflitto interessante è anche la scelta del protagonista di avere figli o meno una volta diventato re di Silon, avvicinando di fatto la predizione della strega. (Il protagonista sembra non curarsene o che peggio, menta a se stesso).
Proprio da questo ti confesso che la tematica di fondo in realtà è la menzogna (tenendo un occhio al tema), gli uomini sembra tutti mentire chi più chi meno. Il padre per primo. Sicuramente anche il protagonista tornando in città avrà detto di aver sconfitto la strega compendosi di gloria. L'unica portatrice di verità dopo tutto è la strega che tutti additano come mostro.
Hai ragione, non è un dettaglio da poco. Devo ammettere che il tema della menzogna non l'avevo capito, o forse più semplicemente l'ho dato per scontato - non è necessariamente un problema del testo però, solo una normalità dell'interpretazione. Grazie del chiarimento!
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- Signor_Darcy
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce.
Racconti come il tuo mi fanno già capire che classificare gli scritti di questo gruppo sarà tutt’altro che semplice.
Che dire, è un buon racconto, che declina il tema in maniera tutto sommato classica, ma ben resa. Molto meglio la prima parte dell’ultimo paragrafo, che ho trovato un po’ frettoloso, per quanto con elementi importanti – il grano più della questione della progenie, forse, che poteva già dirsi conclusa con la frase della strega sulla corruzione del seme.
Gestiti bene dialoghi ed emozioni, anche se i primi a volte tendono un po’ a essere didascalici.
In alcuni punti anche l’enfasi può essere migliorata: per esempio in ‘John si dimena e poi urla: “Ti uccido stronza!”’ avrei tolto quel “e poi urla”.
Buone le pennellate ambientali, ma vento e cielo scuro credo che non si coniughino benissimo con la nebbia.
Racconti come il tuo mi fanno già capire che classificare gli scritti di questo gruppo sarà tutt’altro che semplice.
Che dire, è un buon racconto, che declina il tema in maniera tutto sommato classica, ma ben resa. Molto meglio la prima parte dell’ultimo paragrafo, che ho trovato un po’ frettoloso, per quanto con elementi importanti – il grano più della questione della progenie, forse, che poteva già dirsi conclusa con la frase della strega sulla corruzione del seme.
Gestiti bene dialoghi ed emozioni, anche se i primi a volte tendono un po’ a essere didascalici.
In alcuni punti anche l’enfasi può essere migliorata: per esempio in ‘John si dimena e poi urla: “Ti uccido stronza!”’ avrei tolto quel “e poi urla”.
Buone le pennellate ambientali, ma vento e cielo scuro credo che non si coniughino benissimo con la nebbia.
- BruceLagogrigio
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Givvo ha scritto:Ciao Bruce, piacere di rileggerti!
Il tuo racconto parte come un fantasy classico, per poi virare su temi alla The Witcher (la strega è cattiva o gli uomini? Il patto di sangue/seme, il sopravvento del destino sulla volontà). Mi piace tu abbia messo un po' da parte il combattimento, per costruire il pathos sulle interazioni. Ottime le descrizioni e narrato in modo naturale, come se il lettore appartenesse a quel mondo, insieme ai personaggi.
Secondo me il salto temporale ci sta anche, anche se ci ho messo un attimo a capire l'età avanzata del re, collegandola col fatto che per anni aveva resistito alla voglia di avere un figlio. Ricollegandomi a M, penso tu l'abbia fatto re, per completare la profezia della strega, e anche questo fa molto Witcher, è più un dettaglio. In un classico fantasy odierno sarebbe stata ovviamente la strega figlia a fare la rivoluzione, con un intero romanzo di formazione :))
Buona edizione e a rileggerci!
Ciao Gianvito e grazie per il commento positivo. Ho cercato proprio di riprodurre a modo mio Sapkowski (anche se mi sono fermato ai racconti per il momento) per cui ci hai preso in pieno su tutto.
"sarebbe stata ovviamente la strega figlia a fare la rivoluzione". A questo non ci avevo pensato, ma... dannazione sì!
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- Emiliano Maramonte
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce!
Felicissimo di averti ritrovato! E sono ancor più felice perché il tuo racconto mi ha entusiasmato. Mi è piaciuto molto, nonostante sia un po' lontano dai miei gusti in fatto di lettura. Tranne qualche imperfezione stilistica e tecnica, fisiologica qui a MC, il testo scorre che è una bellezza e le immagini che hai costruito sono nitide, direi cinematografiche. La scena attorno al falò è da antologia, con uno scontro non solo fisico ma anche emotivo suggestivo ed efficacissimo, soprattutto nei dialoghi. La strega è un personaggio che giganteggia per potenza e presenza scenica.
Ho apprezzato anche come hai interpretato il tema, laddove dietro apparenti conflitti ci sono sempre patti "scellerati" o trame sporche, che si ripetono per generazioni. Bello il finale con il compimento (assai probabile) della maledizione della strega. Ti posso dire che la vicenda si capisce benissimo, e sei stato bravo a centellinare gli input per non cadere troppo in un infodump antipatico (che pure, tuttavia c'è nella sequenza iniziale, ma non è troppo invadente).
Non ho altro da dire se non che, al momento, per quanto mi riguarda, sei da podio di girone.
Buona gara!
Emiliano.
Felicissimo di averti ritrovato! E sono ancor più felice perché il tuo racconto mi ha entusiasmato. Mi è piaciuto molto, nonostante sia un po' lontano dai miei gusti in fatto di lettura. Tranne qualche imperfezione stilistica e tecnica, fisiologica qui a MC, il testo scorre che è una bellezza e le immagini che hai costruito sono nitide, direi cinematografiche. La scena attorno al falò è da antologia, con uno scontro non solo fisico ma anche emotivo suggestivo ed efficacissimo, soprattutto nei dialoghi. La strega è un personaggio che giganteggia per potenza e presenza scenica.
Ho apprezzato anche come hai interpretato il tema, laddove dietro apparenti conflitti ci sono sempre patti "scellerati" o trame sporche, che si ripetono per generazioni. Bello il finale con il compimento (assai probabile) della maledizione della strega. Ti posso dire che la vicenda si capisce benissimo, e sei stato bravo a centellinare gli input per non cadere troppo in un infodump antipatico (che pure, tuttavia c'è nella sequenza iniziale, ma non è troppo invadente).
Non ho altro da dire se non che, al momento, per quanto mi riguarda, sei da podio di girone.
Buona gara!
Emiliano.
- BruceLagogrigio
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
PVronin ha scritto:Ciao Bruce!
L’incipit è davvero buono, ti bastano due righe per mostrare l’ambientazione. La narrazione si fa subito concreta, suscitando la curiosità di conoscere il motivo della discussione tra i personaggi.
Inizia la lotta e anche lì riesci ad arrivare al punto velocemente e con un buon ritmo fra battute e descrizioni. Ho qualche perplessità sul pungiglione (parte del corpo della strega? Bacchetta magica appuntita e perforante?) che vorrei diventasse un oggetto più chiaro. Né mi è chiaro perché la strega dice “ho corrotto NUOVAMENTE…”. Altra cosa che eviterei è dire che la strega è forse stata solo un sogno: preferirei che il protagonista conservi il senso di spada di Damocle, di presagio infausto.
Brevi note di stile:
1) la parola STRONZA, come unico elemento di turpiloquio, non mi indica un registro comunicativo caratteristico e quindi la cambierei;
2) dialogo: La strega ride.
“No. Tu vuoi...”
“Io…”
Sbuffa.
Capisco chi sbuffa, ma il fatto che ci sia Io… in mezzo mi fa inciampare la lettura.
Ho trovato il finale con l’ancella e il bagno elegante.
Complimenti e in bocca al lupo!
Ciao PVroni e grazie per l'analisi.
Sul pungiglione: non vedendo il protagonista cosa effettivamente lo ferisca può solo esprimere la sensazione ma non identificare l'oggetto effettivo.
Sul turpiloquio ci sta. Mi hanno fatto notare anche "palle" che forse era evitabile.
Sui dialoghi invece purtroppo con limite dei caratteri e ho dovuto asciugare al massimo. Grazie ancora!
Alla prossima!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, piacere di rileggerti!
Spero che mi perdonerai se ti dico che trovo questo tuo racconto abbia meno mordente rispetto ad altri che ho avuto modo di leggere. Probabilmente sono io che fatico a seguire ma la trama mi pare contorta. Ogni vent’anni circa da duecento anni alcuni uomini del regno/della regione devono battersi contro la strega, okay. E poi ogni volta uno solo torna vivo perché ha siglato un patto con lei, e racconta di averla uccisa, e tutti ci credono? E vent’anni più tardi, al prossimo giro… vengono sconfessati? Mhh… Poi la strega fa marcire i campi, vuole punire gli umani che han devastato la natura, ma risparmia l’unico che vuole salvare la città contro cui lei si scaglia? Perché possa generare una regina malefica che porti gli umani alla perdizione. Tanto contorto, almeno per un racconto così breve senza la possibilità di sviluppare. Sorgono troppi perché che devi lasciare irrisolti. Ma sicuramente se ne fai un romanzo sarà un bestseller! :-D
In bocca al lupo per la gara, alla prossima!
Spero che mi perdonerai se ti dico che trovo questo tuo racconto abbia meno mordente rispetto ad altri che ho avuto modo di leggere. Probabilmente sono io che fatico a seguire ma la trama mi pare contorta. Ogni vent’anni circa da duecento anni alcuni uomini del regno/della regione devono battersi contro la strega, okay. E poi ogni volta uno solo torna vivo perché ha siglato un patto con lei, e racconta di averla uccisa, e tutti ci credono? E vent’anni più tardi, al prossimo giro… vengono sconfessati? Mhh… Poi la strega fa marcire i campi, vuole punire gli umani che han devastato la natura, ma risparmia l’unico che vuole salvare la città contro cui lei si scaglia? Perché possa generare una regina malefica che porti gli umani alla perdizione. Tanto contorto, almeno per un racconto così breve senza la possibilità di sviluppare. Sorgono troppi perché che devi lasciare irrisolti. Ma sicuramente se ne fai un romanzo sarà un bestseller! :-D
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Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce,
interessante legare la figura della strega alle forze (negate o soffocate) della natura. Il racconto parte come un fantasy classico (ci vedo un'influenza storica, in aggiunta) e mantiene le aspettative, sebbene manchi un po' di mordente nel dialogo tra la strega e il "prescelto", dopo la battaglia. Il tema è ben centrato, la narrazione lineare (il ritmo non sempre sostenuto, però). Ci vedo una preponderanza nel set-up iniziale rispetto al finale, che cmq ripeto chiude in modo elegante la narrazione. La battaglia tra il prescelto e la strega avrebbe invece meritato qualche dettaglio in più, giusto per umanizzare lo scontro. Nel complesso cmq una prova riuscita (sebbene con i difetti che ti ho evidenziato). Buona edition.
interessante legare la figura della strega alle forze (negate o soffocate) della natura. Il racconto parte come un fantasy classico (ci vedo un'influenza storica, in aggiunta) e mantiene le aspettative, sebbene manchi un po' di mordente nel dialogo tra la strega e il "prescelto", dopo la battaglia. Il tema è ben centrato, la narrazione lineare (il ritmo non sempre sostenuto, però). Ci vedo una preponderanza nel set-up iniziale rispetto al finale, che cmq ripeto chiude in modo elegante la narrazione. La battaglia tra il prescelto e la strega avrebbe invece meritato qualche dettaglio in più, giusto per umanizzare lo scontro. Nel complesso cmq una prova riuscita (sebbene con i difetti che ti ho evidenziato). Buona edition.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 455
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Signor_Darcy ha scritto:Ciao Bruce.
Racconti come il tuo mi fanno già capire che classificare gli scritti di questo gruppo sarà tutt’altro che semplice.
Che dire, è un buon racconto, che declina il tema in maniera tutto sommato classica, ma ben resa. Molto meglio la prima parte dell’ultimo paragrafo, che ho trovato un po’ frettoloso, per quanto con elementi importanti – il grano più della questione della progenie, forse, che poteva già dirsi conclusa con la frase della strega sulla corruzione del seme.
Gestiti bene dialoghi ed emozioni, anche se i primi a volte tendono un po’ a essere didascalici.
In alcuni punti anche l’enfasi può essere migliorata: per esempio in ‘John si dimena e poi urla: “Ti uccido stronza!”’ avrei tolto quel “e poi urla”.
Buone le pennellate ambientali, ma vento e cielo scuro credo che non si coniughino benissimo con la nebbia.
Ciao Stefano, direi che concordo praticamente su tutto a mente fredda. Come nebbia mi ero immaginato quei banchi bassi però sì direi che potevo evitarla. Grazie!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- SalvatoreStefanelli
- Messaggi: 376
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ti leggo solo ora, che ho un momento di pausa e posso distrarmi con una buona lettura. Il tuo racconto mi è piaciuto, amo il genere, tra il fantasy e l'horror, mi sono piaciuti i personaggi, azzeccati e realistici, mi è piaciuta l'ambientazione. QUello che mi manca sta in quello che non hai scritto. Complimenti!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 455
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Bruce!
Felicissimo di averti ritrovato! E sono ancor più felice perché il tuo racconto mi ha entusiasmato. Mi è piaciuto molto, nonostante sia un po' lontano dai miei gusti in fatto di lettura. Tranne qualche imperfezione stilistica e tecnica, fisiologica qui a MC, il testo scorre che è una bellezza e le immagini che hai costruito sono nitide, direi cinematografiche. La scena attorno al falò è da antologia, con uno scontro non solo fisico ma anche emotivo suggestivo ed efficacissimo, soprattutto nei dialoghi. La strega è un personaggio che giganteggia per potenza e presenza scenica.
Ho apprezzato anche come hai interpretato il tema, laddove dietro apparenti conflitti ci sono sempre patti "scellerati" o trame sporche, che si ripetono per generazioni. Bello il finale con il compimento (assai probabile) della maledizione della strega. Ti posso dire che la vicenda si capisce benissimo, e sei stato bravo a centellinare gli input per non cadere troppo in un infodump antipatico (che pure, tuttavia c'è nella sequenza iniziale, ma non è troppo invadente).
Non ho altro da dire se non che, al momento, per quanto mi riguarda, sei da podio di girone.
Buona gara!
Emiliano.
Ciao Emiliano, ma che onore questo commento. Grazie infinite e anche per il porto in classifica! Ricordati che il tuo è stato il primo commento su MC ad un mio racconto dove mi hai spronato a fare meglio quindi ti considero mio mentore. Mi hai fatto notare che probabilmente la vera protagonista della storia è proprio la strega. Per le motivazioni, per i dialoghi, per la sua storia, davvero una presenza scenica che mi ha sorpreso rileggendo il racconto sotto questo aspetto.
Grazie!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- L'inquisitore
- Messaggi: 196
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
Ciao Bruce, l'ambientazione fantasy è ben resa e la scena iniziale attorno al falò crea una buona atmosfera, immergendo il lettore nel contesto. La figura della strega mi affascina, la sua presenza domina la narrazione in modo efficace, anche se ho trovato la morale ambientalista un po' troppo cliché e svalutante per il pezzo.
Certi passaggi non sono il massimo. In particolare l'uso di metafore e similitudini come: "Bob è diventato una torcia umana" o "crolla come un tronco spezzato" in fasi concitate smorzano la tensione (se il personaggio ha tempo e coscienza per fare simili paragoni non sembra particolarmente agitato).
Il salto temporale nel finale appare un po' brusco. Probabilmente diluire la transizione avrebbe reso più chiara l'evoluzione del protagonista da semplice mercenario a re (facile a dirsi).
Ti segnalo anche alcune espressioni utilizzate nei dialoghi, come "palle" o "stronza", mi sono sembrate un po' fuori luogo rispetto all'ambientazione e al tono generale del racconto. Penso che adattare il linguaggio per farlo percepire più coerente con il mondo del racconto porti più vantaggi che svantaggi. E, sempre in tema linguaggio, occhio al doppiaggese (maledettamente e fottuto) che non ha un buon effetto sul lettore.
Per il resto la scrittura è fluida e le descrizioni iniziali sono efficaci.
Pollice tendente al positivo anche per te, anche se in modo non troppo convinto.
Certi passaggi non sono il massimo. In particolare l'uso di metafore e similitudini come: "Bob è diventato una torcia umana" o "crolla come un tronco spezzato" in fasi concitate smorzano la tensione (se il personaggio ha tempo e coscienza per fare simili paragoni non sembra particolarmente agitato).
Il salto temporale nel finale appare un po' brusco. Probabilmente diluire la transizione avrebbe reso più chiara l'evoluzione del protagonista da semplice mercenario a re (facile a dirsi).
Ti segnalo anche alcune espressioni utilizzate nei dialoghi, come "palle" o "stronza", mi sono sembrate un po' fuori luogo rispetto all'ambientazione e al tono generale del racconto. Penso che adattare il linguaggio per farlo percepire più coerente con il mondo del racconto porti più vantaggi che svantaggi. E, sempre in tema linguaggio, occhio al doppiaggese (maledettamente e fottuto) che non ha un buon effetto sul lettore.
Per il resto la scrittura è fluida e le descrizioni iniziali sono efficaci.
Pollice tendente al positivo anche per te, anche se in modo non troppo convinto.
- Emiliano Maramonte
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
BruceLagogrigio ha scritto:Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Bruce!
Felicissimo di averti ritrovato! E sono ancor più felice perché il tuo racconto mi ha entusiasmato. Mi è piaciuto molto, nonostante sia un po' lontano dai miei gusti in fatto di lettura. Tranne qualche imperfezione stilistica e tecnica, fisiologica qui a MC, il testo scorre che è una bellezza e le immagini che hai costruito sono nitide, direi cinematografiche. La scena attorno al falò è da antologia, con uno scontro non solo fisico ma anche emotivo suggestivo ed efficacissimo, soprattutto nei dialoghi. La strega è un personaggio che giganteggia per potenza e presenza scenica.
Ho apprezzato anche come hai interpretato il tema, laddove dietro apparenti conflitti ci sono sempre patti "scellerati" o trame sporche, che si ripetono per generazioni. Bello il finale con il compimento (assai probabile) della maledizione della strega. Ti posso dire che la vicenda si capisce benissimo, e sei stato bravo a centellinare gli input per non cadere troppo in un infodump antipatico (che pure, tuttavia c'è nella sequenza iniziale, ma non è troppo invadente).
Non ho altro da dire se non che, al momento, per quanto mi riguarda, sei da podio di girone.
Buona gara!
Emiliano.
Ciao Emiliano, ma che onore questo commento. Grazie infinite e anche per il porto in classifica! Ricordati che il tuo è stato il primo commento su MC ad un mio racconto dove mi hai spronato a fare meglio quindi ti considero mio mentore. Mi hai fatto notare che probabilmente la vera protagonista della storia è proprio la strega. Per le motivazioni, per i dialoghi, per la sua storia, davvero una presenza scenica che mi ha sorpreso rileggendo il racconto sotto questo aspetto.
Grazie!
Troppo buono, Bruce.
Chi mi conosce qui a MC sa che dico sempre le cose come stanno, quindi se uno migliora, migliora! E di progressi, da quando ci conosciamo, ne hai fatti, e questo racconto ne è la prova.
A presto rileggerci!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 455
Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
gioco ha scritto:Ciao Bruce, piacere di rileggerti!
Spero che mi perdonerai se ti dico che trovo questo tuo racconto abbia meno mordente rispetto ad altri che ho avuto modo di leggere. Probabilmente sono io che fatico a seguire ma la trama mi pare contorta. Ogni vent’anni circa da duecento anni alcuni uomini del regno/della regione devono battersi contro la strega, okay. E poi ogni volta uno solo torna vivo perché ha siglato un patto con lei, e racconta di averla uccisa, e tutti ci credono? E vent’anni più tardi, al prossimo giro… vengono sconfessati? Mhh… Poi la strega fa marcire i campi, vuole punire gli umani che han devastato la natura, ma risparmia l’unico che vuole salvare la città contro cui lei si scaglia? Perché possa generare una regina malefica che porti gli umani alla perdizione. Tanto contorto, almeno per un racconto così breve senza la possibilità di sviluppare. Sorgono troppi perché che devi lasciare irrisolti. Ma sicuramente se ne fai un romanzo sarà un bestseller! :-D
In bocca al lupo per la gara, alla prossima!
Ciao Corrado, sì vedo che i tuoi stessi dubbi li ha avuti anche Fagiolo nella finale. Come l'avevo vista io, nei "turni precedenti" asserivano solamente di averla scacciata o sconfitta. Vent'anni prima è stato il padre del protagonista il primo a dichiarare l'uccisione della strega e perciò è stato poi definito "eroe". Credo che la strega scegliesse in base al valore intrinseco dell'uomo. Capisco però che era un Worldbuilding troppo complesso da cacciare in una storia breve e accetto le critiche. Alla prossima!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- BruceLagogrigio
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Re: Figli della palude di Bruce Lagogrigio
L'inquisitore ha scritto:Ciao Bruce, l'ambientazione fantasy è ben resa e la scena iniziale attorno al falò crea una buona atmosfera, immergendo il lettore nel contesto. La figura della strega mi affascina, la sua presenza domina la narrazione in modo efficace, anche se ho trovato la morale ambientalista un po' troppo cliché e svalutante per il pezzo.
Certi passaggi non sono il massimo. In particolare l'uso di metafore e similitudini come: "Bob è diventato una torcia umana" o "crolla come un tronco spezzato" in fasi concitate smorzano la tensione (se il personaggio ha tempo e coscienza per fare simili paragoni non sembra particolarmente agitato).
Il salto temporale nel finale appare un po' brusco. Probabilmente diluire la transizione avrebbe reso più chiara l'evoluzione del protagonista da semplice mercenario a re (facile a dirsi).
Ti segnalo anche alcune espressioni utilizzate nei dialoghi, come "palle" o "stronza", mi sono sembrate un po' fuori luogo rispetto all'ambientazione e al tono generale del racconto. Penso che adattare il linguaggio per farlo percepire più coerente con il mondo del racconto porti più vantaggi che svantaggi. E, sempre in tema linguaggio, occhio al doppiaggese (maledettamente e fottuto) che non ha un buon effetto sul lettore.
Per il resto la scrittura è fluida e le descrizioni iniziali sono efficaci.
Pollice tendente al positivo anche per te, anche se in modo non troppo convinto.
Ciao Luca,
hai perfettamente e puntualmente evidenziato tutti i difetti del racconto. Poco da aggiungere. Da studiare e fare tesoro.
Grazie e alla prossima.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
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