Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 novembre con un tema di Luca Fagiolo e 5000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore.
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Emiliano Maramonte
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Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2024, 0:58

Pedro sputò per terra e riaccese le luci interne della Casa. Prese le banconote spiegazzate dalla cassa e se le ficcò in tasca. Masticò il filtro della sigaretta e soffiò via il fumo dalle narici. Gli rimase in bocca un saporaccio di tabacco ammuffito. Si trascinò fuori dal gabbiotto e si guardò intorno. Il baccano del luna park si era placato. I grilli ci davano dentro con il loro canto in quell’umidiccia notte d’estate. Gli altri giostrai erano già andati a dormire nelle lerce roulotte. Lui no, aveva ancora da fare.
Si grattò le chiappe e salì la rampa che portava all’ingresso della Casa. Avrebbe potuto percorrere la strada verso l’uscita a occhi chiusi, conosceva quel labirinto di vetro come le sue mutande. Raggiunse il retrobottega senza fretta, accompagnato dallo scricchiolio familiare del pavimento di legno.
Pa’ lo aspettava incarognito sulla sedia a rotelle. Dalla stanza nascosta provenivano i pianti e le proteste dei piccioncini.
«C’hai messo un’eternità, stavolta, caprone» lo rimproverò Pa’. La sua faccia sembrava la corteccia secca di una sequoia moribonda.
Pedro tirò su col naso. «La trappola s’è inceppato e poi non mi piaceva nessuna.»
Suo padre puntò un indice nodoso contro la parete, come la canna di un fucile. «E allora chi cazzo c’è là dentro?»
Pedro andò ad aprire. Il cubicolo era occupato da un ragazzo e una ragazza terrorizzati. Si abbracciavano e tremavano come foglie. Lei era carina, capelli neri e lisci, occhiali rossi e una salopette di jeans; lui era rasato a zero e pareva un secchione. «Però alla fine l’ho trovata.» Sorrise alla ragazza, poi si ricordò di essere sdentato quasi come il suo vecchio e chiuse il sipario delle labbra.
«Per favore, lasciateci andare» implorò il pelato.
Pedro non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. «Come ti chiami?»
Era devastata dai singhiozzi. «Em…ma»
«Suona bene, cazzo!» esclamò Pa’, e si avvicinò facendo cigolare le ruote della carrozzella. «Allora? Che dici? Le assomiglia?»
Lui si avvicinò. Allungò una mano e provò a sfiorarle il viso appetitoso. Il calore si riversò nel cavallo dei pantaloni. La desiderava.
«Lasciala stare» grugnì il secchione.
«Falla finita!» lo zittì il vecchio. Alzò una rivoltella e gliela puntò contro. Il ragazzo si irrigidì all’istante e cominciò a piagnucolare. «Pedro, poche ciance. Fa’ quello che devi.»
La rabbia gli travolse l’anima come un’eruzione. Afferrò il secchione e lo scaraventò a terra. Lo prese a calci nelle costole e infine gli stampò la scarpa sulla faccia. Un rumore di legno spezzato gettò Emma nel terrore. Strillò senza controllo. Un gorgoglio prolungato segnò gli ultimi istanti del ragazzo.
Pa’ indietreggiò per non insozzare le ruote di sangue. «Pace all’anima sua. E ora andiamo di là» ordinò.
Pedro afferrò Emma per una bretella e la attirò a sé. Lo investì la dolce fragranza del suo profumo.
Si trasferirono nella roulotte.
Pedro aiutò il vecchio ad adagiarsi sulla sua poltrona polverosa. Emma era ridotta a una bambola di pezza per cui dovette trasportarla a braccio sul letto. Non smetteva di piangere e aveva lo sguardo perso oltre gli occhiali calati sulla punta naso.
In quel momento, dal bagno uscì Serafin. Il ragazzo si fermò sulla soglia. In una mano stringeva un libro marrone.
Pedro non capiva. Lanciò un’occhiata alla gabbietta vuota. Suo figlio aveva osato togliere le bambole da lì e le aveva adagiate sul pavimento, una di fianco all’altra, come in una fossa comune. «Chi cazzo ti ha dato il permesso?»
«Caprone» intervenne Pa’, gracchiando. «Ti avevo detto che qualcosa in lui non andava!»
«Ho solo parlato con Jasmin. Mi presta questi. Mi piacciono.» Serafin gli mostrò il libro. La sua voce tremolava di paura.
«Ti avevo proibito di incontrarla» sbottò Pedro. «Oggi è un giorno importante, finalmente l’ho trovata. È uguale a tua madre.»
Il ragazzo guardò Emma con compassione. «Non voglio più fare questo gioco.»
«È un rammollito» sentenziò il vecchio, sputando dalla bocca ogni singola sillaba. «Con lui è tempo perso!»
«Ti darò un fratello» gli promise Pedro, rivolgendo una mano speranzosa verso la ragazza. Lei si tolse gli occhiali e si rintanò contro la parete scorticata della roulotte.
«Non voglio» si oppose Serafin.
«E sarà migliore di te.»
Il ragazzo corse all’uscita ma il vecchio gli puntò contro la rivoltella. «Fermo lì, caprone.»
Lo sparo costrinse tutti a stringere le palpebre.
Un dolore sconfinato al petto condannò Pedro a inginocchiarsi e ad assistere alla lotta selvaggia tra Serafin e suo nonno.
La vista si offuscò. Le forze zampillarono via dal suo corpo.
Un altro sparo e Pedro vide, attraverso la nebbia cerebrale, che Pa’ si era accasciato su un bracciolo.
«Va’, sei libera» sentì dire a suo figlio. Poi, in un ultimo guizzo di lucidità, udì le ultime, sdegnose parole del suo vecchio: «Buon sangue non mente.»



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antico
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2024, 1:03

Ciao Emiliano! Tutto ok con i parametri, buona LUCA FAGIOLO EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2024, 15:33

Tema centrato in pieno. Pedro fa il giostraio e ha il padre su una sedia a rotelle, ma anche un figlio di nome Serafin. Il buon sangue non mente quando il figlio decide di ridare la libertà alla ragazza rapita, dopo che Pedro le ha ucciso il fidanzato. Lo stile è crudo e l’ambientazione del luna park, dal gabbiotto delle bambole alla roulotte, è efficace. Ottima storia. Molto bene con la scena della lotta fra nonno e nipote con tanto di rivoltella. La morte di Pedro è un pugno nello stomaco.

Attenzione: occhiali calati sulla punta del naso

Dash J. Benton
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » giovedì 21 novembre 2024, 21:20

Ciao Emiliano, complimenti per l’ottimo orribile racconto.
Ho sempre trovato la narrazione della crudeltà umana la forma di horror più potente, molto più che uno splatter o un assassino alieno.
Rendi bene e con pochi ma precisi tratti la situazione e il carattere dei personaggi. La storia è tristemente verosimile e il racconto fila. Probabilmente uno dei migliori del gruppo.
Volendo trovare il pelo nell’uovo, ecco qui una piccola lista di dettagli secondo me migliorabili:
1. L’inizio (prime tre frasi) è una lista d’azioni. Avrei inserito prima una frase tipo la quarta o la sesta per spezzare un po’ l’impressione di lista della spesa.
2. “Con il loro canto” è ridondante (con cos’altro potevano darci dentro?) e “canto” è poco in tono con il Punto di vista che stai utilizzando.
3. Presumo che il maschile di “inceppato” riferito alla trappola sia voluto per darci un’idea del livello culturale di Pedro? In quel caso non l’avrei lasciato come un caso isolato, per togliere ogni dubbio al lettore.
4. “E chiuse il sipario delle labbra” mi sembra fuori tono con il resto.
5. “La desiderava” è ridondante. Avevi già fatto passare il messaggio con la frase precedente.
6. Tutto questo paragrafo mi risulti ostico: “Pedro non capiva. Lanciò un’occhiata alla gabbietta vuota. Suo figlio aveva osato togliere le bambole da lì e le aveva adagiate sul pavimento, una di fianco all’altra, come in una fossa comune. «Chi cazzo ti ha dato il permesso?» «Caprone» intervenne Pa’, gracchiando. «Ti avevo detto che qualcosa in lui non andava!» cos’è la gabbietta? Per chi? Perché sono importanti le bambole? Perché toglierle dalla gabbia dimostra che qualcosa in lui non va?
7. Vale la pena introdurre un nuovo personaggio (Jasmin) o potevi farci capire che a a Serafin piace leggere e che non hanno libri in casa in maniera più semplice?

viviana.tenga
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » giovedì 21 novembre 2024, 22:57

Ciao Emiliano,
Racconto potente, con personaggi ben caratterizzati e un linguaggio crudo che funziona bene. Ammetto però di essermi persa nella parte finale, dal rientro nella roulotte in poi. Non sono sicura di aver capito la questione delle bambole (se sono davvero bambole) né la dinamica della scena finale: c’è Serafin che va verso la porta (quindi verosimilmente dà le spalle agli altri due), sentiamo uno sparo, però a essere colpito è Pedro, poi c’è una lotta tra Serafin e il nonno, infine un altro sparo che uccide il vecchio (Serafin gli ha strappato di mano la rivoltella e gli ha sparato? Continuo però a non capire la dinamica dello sparo precedente).
La prima parte invece scorre bene, a parte un piccolo refuso “la trappola si è inceppato”. Bello il dettaglio del vecchio che arretra per non sporcare le ruote della sedia nel sangue.

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » venerdì 22 novembre 2024, 12:45

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato in pieno. Pedro fa il giostraio e ha il padre su una sedia a rotelle, ma anche un figlio di nome Serafin. Il buon sangue non mente quando il figlio decide di ridare la libertà alla ragazza rapita, dopo che Pedro le ha ucciso il fidanzato. Lo stile è crudo e l’ambientazione del luna park, dal gabbiotto delle bambole alla roulotte, è efficace. Ottima storia. Molto bene con la scena della lotta fra nonno e nipote con tanto di rivoltella. La morte di Pedro è un pugno nello stomaco.

Attenzione: occhiali calati sulla punta del naso


Grazie Alexandra per la lettura e per le belle parole.
Buon contest!

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La Ele95
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » venerdì 22 novembre 2024, 17:23

Ciao Emiliano! Una buona serata!
Il tuo, a mio parere, è un esempio di racconto che parte benissimo, con un'atmosfera che si sente e riecheggia nella mente, con personaggi potenti che, ahimè, si perde moltissimo nell'ultimo terzo. Ho apprezzato molto l'ambientazione del Luna Park e il personaggio del padre che mi ha ricordato un personaggio di una serie TV di qualche anno fa (Breaking Bad). Tuttavia l'ultima parte è molto confusionaria e ho dovuto rileggerla con calma e attenzione per comprendere meglio il tuo intento narrativo. La sparatoria tra nonno e nipote sembra quasi arrivi dal nulla. Una prima e seconda parte super promosse, una terza un pò meh che andrebbe rivista.
Buon contest!
Elena.B

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » venerdì 22 novembre 2024, 19:01

Dash J. Benton ha scritto:Ciao Emiliano, complimenti per l’ottimo orribile racconto.
Ho sempre trovato la narrazione della crudeltà umana la forma di horror più potente, molto più che uno splatter o un assassino alieno.
Rendi bene e con pochi ma precisi tratti la situazione e il carattere dei personaggi. La storia è tristemente verosimile e il racconto fila. Probabilmente uno dei migliori del gruppo.
Volendo trovare il pelo nell’uovo, ecco qui una piccola lista di dettagli secondo me migliorabili:
1. L’inizio (prime tre frasi) è una lista d’azioni. Avrei inserito prima una frase tipo la quarta o la sesta per spezzare un po’ l’impressione di lista della spesa.
2. “Con il loro canto” è ridondante (con cos’altro potevano darci dentro?) e “canto” è poco in tono con il Punto di vista che stai utilizzando.
3. Presumo che il maschile di “inceppato” riferito alla trappola sia voluto per darci un’idea del livello culturale di Pedro? In quel caso non l’avrei lasciato come un caso isolato, per togliere ogni dubbio al lettore.
4. “E chiuse il sipario delle labbra” mi sembra fuori tono con il resto.
5. “La desiderava” è ridondante. Avevi già fatto passare il messaggio con la frase precedente.
6. Tutto questo paragrafo mi risulti ostico: “Pedro non capiva. Lanciò un’occhiata alla gabbietta vuota. Suo figlio aveva osato togliere le bambole da lì e le aveva adagiate sul pavimento, una di fianco all’altra, come in una fossa comune. «Chi cazzo ti ha dato il permesso?» «Caprone» intervenne Pa’, gracchiando. «Ti avevo detto che qualcosa in lui non andava!» cos’è la gabbietta? Per chi? Perché sono importanti le bambole? Perché toglierle dalla gabbia dimostra che qualcosa in lui non va?
7. Vale la pena introdurre un nuovo personaggio (Jasmin) o potevi farci capire che a a Serafin piace leggere e che non hanno libri in casa in maniera più semplice?


Ciao Dash!
Ti ringrazio per la lettura approfondita e per i rilievi precisi e puntuali. Hai ragione su tutto, tranne che sugli ultimi due punti (in realtà sul terzo punto si tratta di un errore di distrazione perché avevo scritto "il meccanismo si è inceppato", poi ho riscritto in "la trappola si è inceppata", ma ho dimenticato di concordare). Il discorso relativo alla gabbia e alle bambole è più simbolico che concreto in quanto sarebbe il simbolo degli insegnamenti tramandati di generazione in generazione, ossia una tradizione di sopraffazione della donna. Ma Serafin, evidentemente, rappresenta il punto di rottura, ecco perché libera le bambole.
Per quanto riguarda Jasmin, volevo semplicemente introdurre un elemento esterno che causasse un cambiamento culturale nel ragazzo.
Per altri chiarimenti sono qua.

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » venerdì 22 novembre 2024, 19:39

viviana.tenga ha scritto:Ciao Emiliano,
Racconto potente, con personaggi ben caratterizzati e un linguaggio crudo che funziona bene. Ammetto però di essermi persa nella parte finale, dal rientro nella roulotte in poi. Non sono sicura di aver capito la questione delle bambole (se sono davvero bambole) né la dinamica della scena finale: c’è Serafin che va verso la porta (quindi verosimilmente dà le spalle agli altri due), sentiamo uno sparo, però a essere colpito è Pedro, poi c’è una lotta tra Serafin e il nonno, infine un altro sparo che uccide il vecchio (Serafin gli ha strappato di mano la rivoltella e gli ha sparato? Continuo però a non capire la dinamica dello sparo precedente).
La prima parte invece scorre bene, a parte un piccolo refuso “la trappola si è inceppato”. Bello il dettaglio del vecchio che arretra per non sporcare le ruote della sedia nel sangue.


Ciao Viviana, bentrovata!
Ti ringrazio per le belle parole. Ti spiego...
► Mostra testo

Per quanto riguarda il refuso, purtroppo è la terza volta che mi capita: una stupidissima disattenzione che però ha rischiato di stravolgere o inficiare la validità del racconto.
Sono qui per altri chiarimenti.

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » venerdì 22 novembre 2024, 20:00

La Ele95 ha scritto:Ciao Emiliano! Una buona serata!
Il tuo, a mio parere, è un esempio di racconto che parte benissimo, con un'atmosfera che si sente e riecheggia nella mente, con personaggi potenti che, ahimè, si perde moltissimo nell'ultimo terzo. Ho apprezzato molto l'ambientazione del Luna Park e il personaggio del padre che mi ha ricordato un personaggio di una serie TV di qualche anno fa (Breaking Bad). Tuttavia l'ultima parte è molto confusionaria e ho dovuto rileggerla con calma e attenzione per comprendere meglio il tuo intento narrativo. La sparatoria tra nonno e nipote sembra quasi arrivi dal nulla. Una prima e seconda parte super promosse, una terza un pò meh che andrebbe rivista.
Buon contest!


Ciao Elena, piacere di conoscerti.
Grazie per la lettura e per la valutazione.
Ti capisco, la sensazione che la terza parte sia più debole e più "meh", è condivisibile, perché dovevo dare una chiusura dignitosa (col fiato sul collo del tempo) e ho cercato di comprimere troppi eventi in pochissime battute, con il risultato che hai potuto constatare. Anche questo è Minuti Contati!
Buona Edition!

viviana.tenga
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » venerdì 22 novembre 2024, 21:29

Emiliano Maramonte ha scritto: Ti spiego...
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Per quanto riguarda il refuso, purtroppo è la terza volta che mi capita: una stupidissima disattenzione che però ha rischiato di stravolgere o inficiare la validità del racconto.
Sono qui per altri chiarimenti.

ok, però allora:
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Shanghai Kid
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » sabato 23 novembre 2024, 11:02

Ciao Emiliano,
leggerti è sempre un gran piacere!
Il tuo racconto mi è piaciuto e ho adorato sia la caratterizzazione di personaggi e ambiente che l’atmosfera che conseguentemente ne deriva: veramente bellissimi. Sono d’accordo, anche se in maniera meno netta, sul fatto che la prima parte sia migliore dell’ultima o, quantomeno, più efficace. Ho trovato il finale sbrigativo e, come ti hanno già detto, il personaggio di Jasmin un po’ “buttato lì”. Capisco che sia anche un’esigenza di spazio, ma un po’ si sente. Mi ha un po’ infastidito anche l’inversione aggettivo-sostantivo, ma è mero gusto personale, non un errore. Ti faccio un esempio: “Gli altri giostrai erano già andati a dormire nelle lerce roulotte.”
Qui invece ti è scappato un errore di concordanza che sarà di battitura: “«La trappola s’è inceppato e poi non mi piaceva nessuna.»”.
Detto questo, resta un buon racconto.
A rileggerci,
Elisa

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CristianoSaccoccia
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » giovedì 28 novembre 2024, 13:27

Ciao caro Emiliano. Poco da dire tema centrato molto bene e in maniera macabra e divertente e senza volerlo hai preso temi e ambientazioni a me molto care. Stile molto piacevole e sviluppo coerente alle mie aspettative. Una prova da manuale. Forse avrei limato alcuni passaggi per rendere il tutto più liscio ma tenendo conto del tipo di "gioco" a cui partecipiamo il risultato è molto soddisfacente. Che dire mi sono divertito e vorrei leggere un tuo horror ancor più crudo.

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » giovedì 28 novembre 2024, 17:58

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Emiliano,
leggerti è sempre un gran piacere!
Il tuo racconto mi è piaciuto e ho adorato sia la caratterizzazione di personaggi e ambiente che l’atmosfera che conseguentemente ne deriva: veramente bellissimi. Sono d’accordo, anche se in maniera meno netta, sul fatto che la prima parte sia migliore dell’ultima o, quantomeno, più efficace. Ho trovato il finale sbrigativo e, come ti hanno già detto, il personaggio di Jasmin un po’ “buttato lì”. Capisco che sia anche un’esigenza di spazio, ma un po’ si sente. Mi ha un po’ infastidito anche l’inversione aggettivo-sostantivo, ma è mero gusto personale, non un errore. Ti faccio un esempio: “Gli altri giostrai erano già andati a dormire nelle lerce roulotte.”
Qui invece ti è scappato un errore di concordanza che sarà di battitura: “«La trappola s’è inceppato e poi non mi piaceva nessuna.»”.
Detto questo, resta un buon racconto.
A rileggerci,
Elisa


Grazie mille, Elisa, per le belle parole, ma soprattutto per gli attenti rilievi, sono sempre utilissimi per il percorso di miglioramento!
Un grosso in bocca al lupo!

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » giovedì 28 novembre 2024, 19:17

CristianoSaccoccia ha scritto:Ciao caro Emiliano. Poco da dire tema centrato molto bene e in maniera macabra e divertente e senza volerlo hai preso temi e ambientazioni a me molto care. Stile molto piacevole e sviluppo coerente alle mie aspettative. Una prova da manuale. Forse avrei limato alcuni passaggi per rendere il tutto più liscio ma tenendo conto del tipo di "gioco" a cui partecipiamo il risultato è molto soddisfacente. Che dire mi sono divertito e vorrei leggere un tuo horror ancor più crudo.


Che dire? Non posso che ringraziarti per questi apprezzamenti. Sono felicissimo di aver incontrato i tuoi gusti.
Faccio un po' di autopromozione ma molto vaga ( :-D ): a fine anno, o al più agli inizi del nuovo anno, uscirà nell'antologia di un noto editore un mio racconto lungo che potrei definire un horror soprannaturale abbastanza "marcio".
Buona gara!

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IL GLADIATORE
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » martedì 3 dicembre 2024, 13:02

Ciao Emiliano, un racconto ben scritto, ottima l’ambientazione e devo dire che queste gitarelle fuori SCI-FI che ti regali stanno dando ottimi risultati. Il racconto è orribile e quindi molto buono perché così doveva essere. Sei riuscito a caratterizzare molto bene i tuoi personaggi e il disgusto che si prova verso il vecchio ne è la prova. Peccato per la tensione che si abbassa troppo nell’ultima parte e per il refuso che ancora grida vendetta. Però devo dire che una valutazione da pollice quasi su non te la toglie nessuno!

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BruceLagogrigio
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » martedì 3 dicembre 2024, 14:53

Ciao Emiliano passo per un saluto e la gradita lettura. La prima parte è davvero fatta bene. Mi ha ricordato tantissimo "le colline hanno gli occhi" non per l'ambientazione ma per la gestione padre/figlio dei torturatori e il clima di surreale terrore così naturale per quella famiglia. Peccato davvero per il finale un po' confuso sicuramente per il poco tempo. Alla prossima!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » mercoledì 4 dicembre 2024, 11:28

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Emiliano, un racconto ben scritto, ottima l’ambientazione e devo dire che queste gitarelle fuori SCI-FI che ti regali stanno dando ottimi risultati. Il racconto è orribile e quindi molto buono perché così doveva essere. Sei riuscito a caratterizzare molto bene i tuoi personaggi e il disgusto che si prova verso il vecchio ne è la prova. Peccato per la tensione che si abbassa troppo nell’ultima parte e per il refuso che ancora grida vendetta. Però devo dire che una valutazione da pollice quasi su non te la toglie nessuno!


Grazie, caro Gladiatore, per le belle parole e per la valutazione.
Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Labirinto di vetro di Emiliano Maramonte

Messaggio#19 » mercoledì 4 dicembre 2024, 11:32

BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Emiliano passo per un saluto e la gradita lettura. La prima parte è davvero fatta bene. Mi ha ricordato tantissimo "le colline hanno gli occhi" non per l'ambientazione ma per la gestione padre/figlio dei torturatori e il clima di surreale terrore così naturale per quella famiglia. Peccato davvero per il finale un po' confuso sicuramente per il poco tempo. Alla prossima!


Grazi di cuore, Bruce per la lettura e per gli apprezzamenti. Mi hanno fatto notare tutti il finale frettoloso, dovuto, come da te correttamente intuito, al fatto che, privo di idee fino alle 23, poi ho iniziato a scrivere troppo tardi. Minuti Contati è anche questo. Tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere, e mi sto convincendo a espandere questa storia in forma di romanzo... Vedremo.

A presto!

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