Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 dicembre con un tema di Luca Nesler (scrittore, formatore, minuticontatista) e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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antico
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Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2024, 2:23

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BENVENUTI ALLA LUCA NESLER EDITION, LA QUARTA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 187° ALL TIME!

Questo è il gruppo ULRICH della LUCA NESLER EDITION con LUCA NESLER come guest star.

Gli autori del gruppo ULRICH dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ELSA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo MELCHIOR.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LUCA NESLER. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ULRICH:

Un guizzo strano, di Debora Donadel, ore 23.42, 2973 caratteri
Fidati di me, di Gaia Peruzzo, ore 23.20, 2966 caratteri
Dipendenze, di Dash J. Benton, ore 22.41, 2952 caratteri
Paint the town blue, di Francesca Da Re, ore 23.23, 2998 caratteri
Al caldo, di Mauro Bennici, ore 00.57, 2982 caratteri
Alluvione, di Giulio Palmieri, ore 00.59, 2877 caratteri
Vita salutare, di Dario Cinti, ore 00.38, 2985 caratteri
La Vedetta, di Alberto Mura, ore 23.39, 2571 caratteri
Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino, ore 00.53, 2973 caratteri
La NoWorrying S.P.A., di Layla, ore 01.18, 2960 caratteri MALUS 5 PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo ELSA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo ELSA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ELSA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LUCA NESLER EDITION A TUTTI!



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Giovanni Attanasio
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 20 dicembre 2024, 9:07

Ecco la mia classifica.

1. Alluvione, di Giulio Palmieri
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2. Al caldo, di Mauro Bennici
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3. Dipendenze, di Dash J. Benton
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4. Vita salutare, di Dario Cinti
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5. Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
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6. La NoWorrying S.P.A., di Layla
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7. Fidati di me, di Gaia Peruzzo
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8. Un guizzo strano, Debora Donadel
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9. La vedetta, di Alberto Mura
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10. Paint the town blue, di Francesca De Re
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"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Mardox
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 21 dicembre 2024, 16:36

Ciao, questa è la mia classifica. Tutti i racconti mi hanno lasciato qualcosa e hanno delle cose che mi sono piaciute, quindi è stato difficile...

1. Al caldo di Mauro Bennici

Off Topic
la cosa che mi ha colpito fin da subito è il fatto che la pasticceria è resa molto bene e sembra di sentire il profumi dei dolci. Si genera subito empatia verso il piccolo. Empatia che cresce con la preparazione della “torta del redento”. Poi mi ha colpito il modo in cui guarda le torte con occhi “famelici”, indicando che aveva davvero fame.
Forse la protagonista poteva essere caratterizzata un pochino di più, e anche il suo rapporto con l’agente (visto che non sembra sorpreso dal trattamento riservato al bimbo), ma capisco fosse necessario quel poco di ambiguità per il plot twist. Complessivamente l’ho trovato uno stile molto pulito ed efficace.
Il finale non me l’ero proprio aspettato, mi ero lasciato coinvolgere dalla dolcezza e dalla maternità che mi ispirava la protagonista. Rileggendo però i semi per il colpo di scena c’erano, tipo negli occhi febbrili o nell’ossessione che le serpeggiava nella mente. Quindi ottimo lavoro nella costruzione del racconto, per quanto mi riguarda. Il tema va a fondo con efficacia, la lettura è piacevole e, almeno per me, il coinvolgimento è alto.


2. Vita salutare di Dario Cinti

Off Topic
condensare le storie di tre personaggi (+ il protagonista) in pochi caratteri non dev'essere stato affatto facile, ma il risultato mi è piaciuto molto. Secondo me sei riuscito a distinguere bene i tre personaggi così da renderli vividi e imprimerli nella mente del lettore. Il carattere del protagonista emerge chiaramente dai dialoghi con i personaggi (non doveva essere proprio il massimo come coinquilino), in modo per nulla didascalico o forzato. Si intuisce anche una certa evoluzione del personaggio, che sembra essere cambiato molto, magari a causa dell'invecchiamento o della guerra che sembra esserci stata.
Il tema è chiaro sul finale, la condizione di salute del protagonista la capiamo senza "uscire" dal personaggio.
Forse mi sarebbe piaciuto avere qualche informazione, anche breve, sull'ambiente. Il luogo è chiaro, ma qualche dettaglio in più poteva aiutare magari.
Quel "riguardatevi, bros" mi ha messo una malinconia assurda, quindi ottimo lavoro. Si percepisce la nostalgia, il rimpianto e anche una certa rabbia (nelle parole che rivolge al giovane custode) per l'ingiustizia subita. Molto bello!


3. Dipendenze di Dash J. Benton

Off Topic
Il racconto si incentra sul rapporto tra protagonista e figlia. La relazione è chiara fin dalle prime righe, con un velo di ironia che ho trovato piacevole.
Forse il testo copre un lasso di tempo un po’ lungo per il limite di 3000 caratteri e questo obbliga ad essere poco specifico in molte situazioni, sia sulle emozioni del protagonista, sia sui dettagli dell’ambiente.
C’è qualche riassuntino, soprattutto coi discorsi indiretti, che non fanno visualizzare molto bene la scena, ma restano nel generico. Nella prima avevo colto la fatica nel gestire la figlia, e il conseguente nervosismo verso la moglie e nell’ultima è stata chiara la mancanza che il protagonista sentiva. Magari quella centrale l’ho trovata un pochino più debole.
Forse sarebbe stato più impattante se si fosse concentrato su una sezione temporale più breve (o se ci fosse stato un limite di caratteri più alto), cosa che gli avrebbe consentito di essere più specifico e immersivo in certi punti.
Però le emozioni del personaggio mi sono arrivate e si percepisce la dolcezza nel racconto. Quindi nel complesso mi è piaciuto


4. Notturno op.17 no. 12 di Tiziana Valentino

Off Topic
Affascinante l’idea di farci entrare nella mente di un cattivo. Il racconto segue la percezione alterata e distorta del suo personaggio fino ad arrivare ad una conclusione inaspettata. In certi punti ho avvertito la mancanza di specificità e descrizioni a tratti generiche. In altri punti, ad esempio: “sento urlare il mio nome nonostante fosse attutito”, la costruzione mi è parsa leggermente macchinosa, ma lasciano intendere l’ego del protagonista e offrono una buona semina per il colpo di scena che verrà dopo.
Il finale mi ha sorpreso e mi è piaciuto come non sia stato per niente didascalico. Non si perde il punto di vista malato del protagonista, eppure si fa intendere al lettore cosa stia realmente accadendo.
Giusta l’idea di ripetere più volte una frase, mi ha fatto intendere gradualmente che qualcosa nella testa del protagonista non andava e la ripetizione me l’ha fatto entrare in testa (poteva anche essere ripetuta una volta in meno visto il limite di caratteri del testo, ma va bene).
Veramente un bel testo, calarsi nel protagonista è stato “scomodo”, ma molto interessante.

5. Un guizzo strano di Debora Donadel

Off Topic
L’idea è interessante e il tema mi sembra perfettamente centrato. La presentazione della scena funziona, vengono presentati subito i personaggi e la loro posizione nello spazio. Mi piace il dettaglio dei polsi segnati dalla corda, per far capire in che modo fosse legata. Bello anche il dettaglio delle nocche sbiancate per stringere il coltello.
I dialoghi scorrono abbastanza bene, personalmente non sono un grande fan dello stampatello maiuscolo, anche perché hai specificato che si trattava di un urlo, quindi secondo me non serviva (niente di problematico comunque). E poi qualche linea di dialogo poteva essere sfoltita. Si poteva evitare così una ridondanza che, considerando la situazione è anche plausibile, ma magari è un po’ pesante su un racconto così breve.
Il punto in cui viene detto “A chi dovrei credere? Sono identiche, stesse labbra ecc…” mi piace molto, ma avrei preferito trovarlo prima per avere più chiara la situazione. Avrebbe reso la prima parte più chiara secondo me e non avrebbe creato problemi, tanto – se ho ben capito – il colpo di scena non stava nella loro somiglianza, ma nel finale.
Bello il finale aperto, nel complesso – pur col suo margine di miglioramento – per me il racconto funziona proprio bene e mi è piaciuto!


6. Alluvione di Giulio Palmieri

Off Topic
Racconto molto interessante. La prima parte è composta per lo più da dialoghi e secondo me è la meno efficace. Mi sarebbe piaciuto sapere l’identità dei personaggi prima, perché nelle prime linee di dialogo non si ha molto da immaginare. Si scopre solo al “insistè Aurora” che i due erano al telefono. I dialoghi della prima parte sono un po’ anonimi forse, e non mi hanno coinvolto tanto (cosa che invece hanno fatto nella seconda parte).
Il finale mi è piaciuto, bello quel “adesso mi porti tu”. Mi è sembrato di capire che il telefono li mettesse sullo stesso piano, dato che nessuno dei due vedeva l’altro così.
Mi sono piaciuti i dettagli degli scarponi che affondano nella neve e delle lentiggini rosso fuoco.
La prima parte forse è un po’ lunga, forse quei caratteri potevano essere utili per rendere più vivida la sequenza successiva con qualche dettaglio in più, o per fornire qualche informazione in più sui personaggi.
In conclusione, secondo me, ci sono delle parti che funzionano più di altre, ma il rapporto tra i due è bello, e nel complesso mi ha preso.


7. Paint the town blue di Francesca De Re
Off Topic
Mi sono piaciuti molto contesto e caratterizzazione del protagonista. Sono due cose che emergono già nelle prime righe e in modo abbastanza interessante. Tutto è filtrato dalla prospettiva del personaggio e capiamo subito qualcosa su di lui. Il tutto secondo me scivola un po' nella seconda parte. L'idea alla base sicuramente è interessante ed è bello raccontare gli effetti della guerra su relazioni familiari/amorosi (messaggio che per me arriva).
Il dialogo però sarebbe stato più coinvolgente conoscendo il loro pregresso, il pathos c'è perché è una sequenza concitata, ma per quanto mi riguarda avrebbe potuto essercene di più se avessi provato più empatia verso il personaggio. La seconda metà l'ho trovata più debole proprio perché si basa su eventi passati di cui non sappiamo niente. Forse è anche questa distanza informativa che porta un po' fuori dal personaggio, e peccato perché avevo trovato la sua interiorità ben delineata. Però far stare una storia così ampia in così pochi caratteri era una vera sfida, quindi è comunque un racconto interessante.

8. Fidati di me di Gaia Peruzzo

Off Topic
Il brano si distingue subito per l’utilizzo della seconda persona e la cosa, se in un primo momento può disorientare, è originale e mi è piaciuta. Forse proprio perché inusuale mi ci è voluto un po’ di più per immergermi, ma l’ho apprezzata lo stesso.
La scelta rende un po’ più difficile l’inserimento di particolari che non siano visivi, ma ho apprezzato molto i dettagli sul sudore. Bello anche il paragone tra la voce e le lenzuola lavate, abbastanza inusuale (almeno non ricordo di averlo letto) ma rende bene l’idea.
L’inizio in medias res è carino, ma forse sarebbe stato meglio evidenziare da subito gli obiettivi del protagonista, visto che lui sembra esserne a conoscenza da subito, dato che gli dici “non è quello che devi prendere” come se non fosse la prima volta.

Il finale è molto bello, ho trovato gestito molto bene l’elemento metaletterario e il colpo di scena, per quanto mi riguarda, funziona bene.
In generale mi sono divertito un sacco a leggere il testo, le piccole perplessità che ho sollevato non mi hanno intaccato più di tanto la lettura.

9. Vedetta di Alberto Mura

Off Topic
L’idea metaletteraria di parlare di un racconto mi è piaciuta. Il dialogo scorre piuttosto bene grazie agli scherzi e ai refusi dei personaggi. Il fatto che uno dei due sbagli spesso le parole dà una certa caratterizzazione. Mi piace come è stata introdotta la figura del padre, che poi è fondamentale per il colpo di scena. Il racconto aderisce perfettamente al tema, secondo me.
L’idea di vedere l’umanità da un punto di vista rovesciato è molto interessante.
I dialoghi funzionano e riescono a dare un’idea anche del contesto, ma qualche riga per esplicitare i pensieri di un personaggio, o per dare qualche indicazione in più mi sarebbe piaciuta. È sicuramente volontaria la scelta di non dare troppe coordinate sui personaggi per il twist finale, ma magari l’inserimento di qualche dialogue tag o fraseggio interiore che non svelasse troppo sarebbe potuta essere efficace. Qualche linea di dialogo forse era superflua e poteva essere sacrificata.
Comunque un buon testo, mi sono divertito a leggerlo!


10. NoWorryng S.P.A. di Layla

Off Topic
L’idea del racconto è buona e la vita aziendale è rappresentata con efficacia. Mi sono piaciuti i dettagli nel descrivere il protagonista che si fa il caffè (anche se forse è un’azione troppo lunga considerando che non ha grandi risvolti nella storia). Il primo dialogo forse va un po’ per le lunghe, considerando il limite di 3000 caratteri. Bella la descrizione della voce stridula, me la sono immaginata bene.
Il tema l’ho trovato attuale e secondo me riflette la voglia che abbiamo di illuderci e di non considerare la realtà dei fatti.
I dialoghi sono anche credibili, ma a volte non aggiungono tantissimo alla storia. Magari avrebbero funzionato meglio uno/due dialoghi ma un po’ più significativi.
Riassumendo, buona la descrizione del contesto di lavoro del protagonista e la “critica sociale”. A mio parere, un po’ meno efficace l’evoluzione della storia e del protagonista. Comunque complimenti e buon contest!

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renton_simo
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 21 dicembre 2024, 20:25

Ecco la mia classifica finale:

1. “La Vedetta” di Alberto Mura
2. “Un guizzo strano” di Debora Donadel
3. “Paint the town blue” di Francesca Da Re
4. “Vita salutare” di Dario Cinti
5. “Alluvione” di Giulio Palmieri
6. “Dipendenze” di Dash J. Benton
7. “Fidati di me” di Gaia Peruzzo
8. “Al caldo” di Mauro Bennici
9. “La NoWorrying S.P.A.” di Layla
10. “Notturno op. 17 No. 12” di Tiziana Valentino



1. “La Vedetta” di Alberto Mura
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2. “Un guizzo strano” di Debora Donadel
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3. “Paint the town blue” di Francesca Da Re
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4. “Vita salutare” di Dario Cinti
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5. “Alluvione” di Giulio Palmieri
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6. “Dipendenze” di Dash J. Benton
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7. “Fidati di me” di Gaia Peruzzo
► Mostra testo

8. “Al caldo” di Mauro Bennici
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9. “La NoWorrying S.P.A.” di Layla
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10. “Notturno op. 17 No. 12” di Tiziana Valentino
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antico
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 22 dicembre 2024, 18:11

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre sei classifiche.

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 24 dicembre 2024, 0:14

Ciao a tutti e buone feste!
A mio parere il tema richiamava forse troppo un racconto con colpo di scena finale, elemento che ho trovato in diversi dei vostri racconti: ho cercato di premiare quelli che davvero hanno funzionato sotto questo aspetto, più chiari e completi.

1 - Al caldo, di Mauro Bennici
2 - Un guizzo strano di Debora Donadel
3 - Dipendenze, di Dash J. Benton
4 - Fidati di me di Gaia Peruzzo
5 - La Vedetta, di Alberto Mura
6 - Vita salutare, di Dario Cinti
7 - Alluvione, di Giulio Palmieri
8 - La NoWorrying S.P.A., di Layla
9 - Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
10 - Paint the town blue, di Francesca Da Re

Un guizzo strano di Debora Donadel
Ciao Debora,
Il tuo racconto mi è piaciuto, ha una bella tensione accentuata dell'ambientazione minimale. Dai le informazioni essenziali a far capire ls forze in gioco e a costruire l'azione che cattura subito il lettore. Ottima la frase in stampatello che caccia nella confusione sia il protagonista che il lettore, dove si capisce che niente é ciò che sembra. Buoni i dialoghi e i beat che portano avanti l'azione.
Come parti migliorabili, forse avrei dosato meglio alcune informazioni come il fatto che le due siano gemelle: avresti potuto descriverle in breve all'inizio, anche perché l'incipit mi ha un po' fatto perdere per afferrare la situazione dalle prime righe. A mio avviso un incipit molto potente sarebbe stato questa frase, ora a circa 3/4 del testo: "Sono identiche, stesse labbra, stesse cicatrici, stessa voce. Eppure, una di loro sta mentendo."
Anche il momento del delitto sembra un po' affrettato, forse per mancanza di caratteri. In un'ipotesi versione più lunga investirei spazio per spiegare meglio.
In sintesi, ottima prova con qualche margine di miglioramento. Brava!


Fidati di me di Gaia Peruzzo
Ciao Gaia,
Bella storia e bella tensione. Ottima alternanza dei tre livelli: la ragazza in cerca nel negozio e la sua interazione con la strega e la voce fuori campo che dirige la protagonista. Tema centrato sul finale a sorpresa, che lascia aperta l’interpretazione su chi dia le istruzioni: il libro stesso o un altro mago che vuole imprigionare la ragazza? Questo è il punto d forza ma anche di debolezza del racconto: avrei aggiunto una riga per fare capire chi la voleva catturare e perché. Il finale aperto lascia un grado un po’ elevato di incertezza, così come la frase chiave “Decido io cosa succede in questa storia” che avrebbe appunto potuto dare l’informazione chiave. Ora che ho letto i commenti e le tue risposte ho capito, ma devo dire che appunto non mi era chiara l’intenzione alla prima – seconda lettura. Secondo me esperimento parzialmente riuscito e personalmente me la sono goduta più come una storia fantasy “convenzionale”. Per il resto la seconda persona ci sta, l’ambientazione funziona bene e così i dialoghi, quindi comunque bella prova, brava!


Dipendenze, di Dash J. Benton
Ciao Dash,
ho letto con piacere il tuo racconto e sorriso sul finale, ma a una seconda lettura l’ho trovato un po’ troppo impersonale. Centrarlo tutto sul rapporto fra il protagonista e la bimba ci sta, veicola con efficienza il messaggio che volevi passare, ma chiamare la mamma “mia moglie” senza usare il nome mi è suonato un po’ artefatto. Ho anche fatto un po’ di fatica a trovare il tema: il contrario sta nel fatto che quando Noemi non c’è il protagonista sente la sua mancanza in un modo che non si aspettava? A me è risultato un po’ debole. In sintesi, una bella atmosfera, realistica e intima, ma forse potrebbe essere stato più immersivo.


Paint the town blue, di Francesca Da Re
Ciao Francesca,
ho trovato il tuo racconto piuttosto difficile da seguire per diversi motivi. L’ambientazione non è chiarissima, a parte che i due personaggi si muovano in un’area di conflitto: la menzione di una spada e di una pistola non mi hanno aiutato a collocarlo in un’epoca storica, avrei magari usato qualche dettaglio in più per chiarire bene un periodo. Inoltre se ho capito bene si tratta di due uomini, cosa che mi ha buttato ancora di più fuori strada: a mio avviso anche questo avrebbe meritato una spiegazione in più per chiarire che non fossero una coppia “convenzionale”. Anche il titolo mi sembra del tutto scollegato dalla storia, cosa che non aiuta a capire. Capisco che volessi mettere in scena una storia complessa ed è l’errore che continuo a fare costantemente qui nell’Arena, ma mi sto sforzando ogni volta di chiarire le mie idee in poco spazio: ti consiglio di allenarti su questo aspetto, perché i pochi caratteri non perdonano. In sintesi discreta atmosfera e relazione fra i due personaggi, ma troppa confusione generale per renderlo efficace.


Al caldo, di Mauro Bennici
Ciao Mauro,
piacere di trovarti qui, dopo aver condiviso le pagine della 365! Il tuo racconto mi è piaciuto, bella ambientazione semplice ma efficace, che ti lancia nel profumo e negli sbuffi di farina della pasticceria. Buona la costruzione dei personaggi e soprattutto della figura di Agata, energica e decisa, con il contraltare del poliziotto, un po’ stereotipato ma che in questa storia fa bene da spalla alla pasticcera. Ottimo il colpo di scena che centra il tema, non mi ero aspettato per nulla e che trasforma in profondo nero una storia buonista alla Oliver Twist. Unico suggerimento: sistemerei alcune frasi dei dialoghi che mi hanno un po’ buttato fuori strada e non ho trovato chiare, facendomi perdere immersione e scorrevolezza, come “Qui siamo al buono, agente.” e “Non possono scapparmi tutti?”


Alluvione, di Giulio Palmieri
Ciao Giulio,
una bella storia, con un alto potenziale, ma che purtroppo si sviluppa più nella seconda parte e ha diversi elementi che mi sembra non siano organici alla sua costruzione. Come commentato da altri, avrei dato le informazioni chiave all’inizio, anche in forma breve come beat a supporto del dialogo. Molto bello il rapporto di mutua fiducia e supporto che sei riuscito a creare fra i due personaggi: in una possibile espansione lavorerei ancora di più su questo nucleo. Invece sono le condizioni “esterne” che non mi hanno convinto: la calamità naturale è necessaria per cementare la loro relazione, ma avrei scelto in modo più chiaro l’alluvione o la nevicata, mentre entrambe creano confusione. Inoltre avrei alzato di più la sfida: trovare lo zucchero per i biscotti non mi è sembrato un pretesto sufficiente. Peccato, la base è buona ma si perde un po’ nella costruzione.


Vita salutare, di Dario Cinti
Ciao Dario,
non male, soprattutto bella struttura e ottima sintesi nel dipingere i caratteri dei quattro personaggi. Però il contesto post apocalittico e l’insistere sulle date mi ha buttato completamente fuori strada: alla fine non avevo capito nulla neanche dopo una terza lettura e ho dovuto passare ai commenti per entrare nella storia come l’avevi concepita. A mio avviso una storia contemporanea sarebbe stata più efficace, descrivendo come hai fatto il contrasto che c’entra il tema, ma spendendo qualche carattere in più per rendere l’effetto più esplicito. In questa ottica, l’incipit è buono, ma avrei speso una riga in più per dare un paio di informazioni fondamentali e preparare il finale con una semina.


La Vedetta, di Alberto Mura
Ciao Alberto e benvenuto nell’Arena!
Concordo con gli altri che il dialogo che hai costruito funziona bene e lo hai fatto di proposito per non rivelare nulla sui due personaggi: è chiaro e veicola il messaggio anche ai piccoli accorgimenti che hai usato per renderlo più realistico, come gli errori e l’ambientazione scolastica resa molto bene. Ho storto un po’ il naso quando ho capito che ti stavi riferendo a “Sentinella” mentre hai chiamato il racconto “Vedetta”, ma forse era voluto per non dare un riferimento chiaro. Ho sorriso alla fine, quando riveli l’inversione ispirata al racconto di Brown, e anche io ho apprezzato la finezza di invertire il tutto. Un piccolo appunto sul “femore snack” che mi ha rovinato un po’ tutta l’atmosfera e ho trovato puerile. In sintesi, idea originale, resa discretamente ma con qualche margine di miglioramento.


Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
Ciao Tiziana e benvenuta nell’Arena!
Un racconto abbastanza classico con plot twist finale, parzialmente riuscito: a mio avviso avresti dovuto insistere di più su immagini che potessero richiamare un musicista, come hai suggerito nel titolo. Dettagli come “il mio strumento preferito” invece di indicare il nome dello strumento, “pulirsi la mano sui jeans” invece di un completo elegante da palcoscenico e le urla anticipano troppo la rivelazione e rovinano un po’ l’effetto sorpresa. La ripetizione della frase ricorrente non mi è sembrata un valore aggiunto: forse l’avrei usata una, massimo due volte. L’immedesimazione nel protagonista funziona, ma come ti hanno fatto notare altri poteva essere più leggera ed efficace, usando meno testo.


La NoWorrying S.P.A., di Layla
Ciao Layla e anche a te benvenuta nell’Arena!
Ho letto con piacere, in particolare il registro ironico dell’inizio (la prima cliente) mi ha intrigato, peccato che si sia un po’ perso nel seguito. Bella l’idea della società di supporto psicologico e della vita dei suoi dipendenti, un po’ difficile da rendere bene in così pochi caratteri e che meriterebbe di essere sviluppata in una storia più lunga. Se ho capito bene lo sviluppo della prima parte è completo, mentre nella seconda e terza hai dovuto tagliare: un maggiore equilibrio avrebbe reso la storia più efficace. Un modo per migliorare lo sviluppo sarebbe stato eliminare i due personaggi Giovanni e Carlo, che appaiono troppo fugacemente. Per finire, dopo le mie letture ho faticato molto a trovare il tema che ho capito solo dopo la tua spiegazione ai commenti. Devo dire che lo avevo anche intuito, ma che per motivi diversi il testo non lo rende così esplicito: capisco che era voluto, ma il risultato fa perdere un po’ il lettore.

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Nihal
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 24 dicembre 2024, 18:14

La mia classifica
1. Alluvione di Dario Palmieri
2. Al caldo di Maurob
3. Un guizzo strano di Debora Donadel
4. Dipendenze di Dash
5. Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
6. Fidati di me di Gaia Peruzzo
7. La Vendetta di Alberto Mura
8. Paint the town blue - di Francesca Da Re
9. Vita salutare di Dario Cinti
10. La NoWorrying S.P.A., di Layla,

Commenti:

Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
Ciao Tiziana, arrivo un po’ in ritardo per commentare la lettura di questo tuo racconto. A me è piaciuta molto la densità di pensieri che seri riuscita ad infilare dentro tremila caratteri, davvero! Il modo in cui dici “tante cose” in poche righe, senza compromettere la struttura, è, secondo me, notevole. Si sposa anche benissimo con il giusto dilatarsi del tempo che un lettore vuole in una storia ricca di su spande. Ti invidio un po’ questo, sinceramente ahahah.
Riporto una cosa che hanno già detto altri segnalandoti alcune cose che, sempre secondo me, è inverosimile associare al pensiero di una persona, come il famigerato “mio strumento” che, sarebbe stato più emozionante scoprire lungo il racconto, magari attraverso il tatto del protagonista. Bella, bella prova però!

La NoWorrying S.P.A., di Layla,
Ciao Layla eccomi a commentare il tuo racconto. Allora, per me l’idea è originalissima. Non avrei mai pensato di declinare il tema in questo modo e quindi ti faccio i miei complimenti per L’ inventiva. Come detto da altri, il numero massimo di caratteri cosi basso penalizza un po’ le tre diverse scene. Personalmente ne avrei tenuta una sola ma più estesa, in modo da affrontare al meglio il tema.
Bella prova, comunque, in bocca al lupo!

La Vendetta di Alberto Mura
Ciao Alberto! Un po’ in ritardo ma eccomi qui a commentare il tuo racconto. Bravissimo nella gestione dei dialoghi, come ti hanno detto in molti. Io la trovo una tecnica difficilissima ma qui è resa proprio bene e i personaggi si distinguono senza bisogno di nessun altro riferimento se non le loro voci.
Un po’ meno sul discorso “contrario”, che forse non ho capito io: gli umani sono ancora presenti sul pianeta e sono stati dominati, o si sono estinti? Perché in ognuno dei due casi non capisco molto bene la preoccupazione del “personaggio”.
Ripeto, però, che stilisticamente è un bellissimo racconto. Buona fortuna :)

Vita salutare di Dario Cinti
Ciao Dario, mi piace l’idea del contrario anche se subito lo avevo inteso differentemente, ovvero pensavo che tutti e tre rinfacciassero i vizi all’amico, salvo poi morire prima di lui. Come ho già scritto in un altro racconto, condensare tre diverse scene (+ introduzione e finale) in tremila caratteri, secondo me, non rende giustizia alle tre storie e alla voce del protagonista. Magari due o addirittura una sola. Una piccola stranezza, ma che non crea problemi: il protagonista, che perde tre amici in pochissimi anni, intorno ai trenta, è veramente uno iellatore ahahah

Alluvione di Giulio Palmieri
Ciao Giulio, eccomi a commentare il tuo racconto! Che dire, complimenti! Il modo in cui hai portato il tema è di una delicatezza squisita ed è molto inaspettato. Ci si aspetta che riguardi L’ inondazione, ci si aspetta che possa finire male, e invece è “”semplicemente”” (usato nell’accezione più positiva possibile, un momento di dolcezza tra due personaggi. Davvero non ho nulla da dire, se non accodarmi a qualcuno che ti consigliava di “mostrare” leggermente la cecità del ragazzo più che renderla manifesta.

Al caldo di Maurob
Ciao Mauro, ho letto con piacere il tuo racconto. Nella mia testa L’ ambientazione primo Novecento era invece ben chiara: il poliziotto che “scorta” un bambino povero e affamato, il negozio che è ancora principalmente un forno piuttosto che essere un classico bar come lo intendiamo noi oggi. Insomma, nella mia testa era così e non mi sono penato troppo perché non fosse specificato. Mi piace come hai ribaltato il tema ma (non te ne faccio una colpa visto che io ho avuto la stessa difficoltà) il finale mi pare un po’ troppo frettoloso. Il modo con cui hai svolto il tema mi piace molto.
Buona edizione!

Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca, arrivo decisamente in ritardo qui! Allora, partiamo da un presupposto: per me scrivi molto bene. A livello di singole parti, singole frasi, ci sono dei punti molto alti. Non dirò nulla sul discorso taglia e cuci perché siamo caduti tutti e due nello stesso errore, ti capisco :)
La cosa che più mi dispiace però è essere arrivato così tardi da non poter essere il primo a dirti quanto mi sia piaciuta la fine dove l’anello della bomba (che distrugge) arriva due frasi dopo le fedi (quindi l’anello che unisce).

Dipendenze di Dash
Ciao Dash, che bel racconto! E’ stato molto piacevole e scorrevole da leggere, dico davvero. Non sono un genitore ma non ho fatto per nulla fatica a vivere l’atmosfera che hai voluto trasmettere. Unico appunto, non mi è molto chiaro il tema de “alla fine è il contrario”. Lo intendi come il fatto che il padre predica in un modo ma poi agisce in modo totalmente opposto?
Bella prova!

Fidati di me di Gaia Peruzzi
Ciao Gaia, leggo ora il tuo racconto! Bella l’idea e molto complessa, quindi complimenti davvero per come sei riuscita a renderla in tremila caratteri. Anche io, come ti hanno già suggerito altri, avrei usato qualche carattere per provare a descrivere la dinamica tra la “persona pensante” (quindi tu) e la strega. Sono antagoniste che si contendono l’uomo? La strega vede l’uomo come una minaccia? Per il resto davvero tanti complimenti ancora per l’idea.

Un guizzo strano di Debora Donadel
Ciao Debora, che bel racconto! Mi accodo alla lunga lista di complimenti perché la tensione è palpabile. Mi accodo però anche agli appunti perché avrei voluto che venisse chiarita prima la dinamica tra i tre personaggi. Sorelle gemelle + ragazzo di una delle due è una dinamica che mi è stata chiarita forse troppo avanti nel testo. Ammirevole, perché io non lo saprei fare, anche il fatto che il contrario sia “svelato” e non appaia all’improvviso nel finale, come abbiamo fatto in molti.

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BruceLagogrigio
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 24 dicembre 2024, 18:27

Ecco la classifica sempre molto difficile da stilare. Tutti ottimi autori:

1 Dipendenze, di Dash J. Benton
2 Alluvione, di Giulio Palmieri
3 Fidati di me, di Gaia Peruzzo
4 Un guizzo strano, di Debora Donadel
5 Vita salutare, di Dario Cinti
6 Al caldo, di Mauro Bennici
7 La Vedetta, di Alberto Mura
8 Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
9 La NoWorrying S.P.A., di Layla
10 Paint the town blue, di Francesca Da Re


Fidati di me, di Gaia Peruzzo
In Prima persona. Tempo verbale: Presente. Ambientazione: Capanno isolato. Genere: Thriller psicologico. Tema centrato.

Tema: Tema centrato. Il racconto gioca bene con il rovesciamento finale, lasciando il dubbio sull'identità delle sorelle e sul vero volto del male.
Ciao Debora, piacere di leggerti.
Lo stile è diretto e teso La narrazione in tempo presente contribuisce a creare un senso di urgenza e coinvolgimento emotivo
L'immersione con il personaggio principale funziona, anche se avrei voluto percepire più chiaramente i suoi pensieri e il suo conflitto interiore. La tensione è resa soprattutto dai dialoghi e dalle azioni, mentre avrei desiderato un pizzico di riflessione personale per sentire di più il tormento del protagonista.
Brava a gestire la confusione che l’idea poteva creare. Verso il finalmente mi sono effettivamente perso come immagino abbia fatto il protagonista.

Complimenti e alla prossima

Bruce.


Un guizzo strano, di Debora Donadel

In seconda persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: emporio magico, retrobottega. Genere: fantasy.
Tema: centrato.

Ciao Gaia, sempre un piacere leggerti. Ultimamente sto studiando molto la seconda persona e qui c’è stato veramente da divertirsi. Lo stile è sempre scorrevole e ottimo come al solito. Il paragone con le lenzuola dimostra sempre il tocco intimistico e la cura che hai per i dettagli. Mi è molto piaciuto come hai gestito la seconda persona, che si è rivelata specificamente rivolta al lettore. Inserirla poi in un contesto fantasy la rende anche in qualche modo “realistica” per il contesto in cui siamo.
Anche io ho immaginato che la voce in corsivo fosse quella della strega fino alla fine (e forse dopo tutto lo è).
L’unico difetto a mio avviso della storia è che appunto rimane un po’ fine a se stessa. Nel senso che oltre al plot twist finale molto carino non ha ganci concreti con il mondo esterno (Zero worldbuilding) Il che la rende un po’ come se fosse appunto un esercizio di scrittura (ottimo comunque). Sto però cercando il pelo nell’uovo è effettivamente una cosa che in poche storie riescono a raggiungere.
Detto questo rimane un ottimo racconto.

Complimenti e alla prossima.

Bruce.


Dipendenze, di Dash J. Benton

Persona: Prima Tempo Verbale: Presente Ambientazione: Casa familiare, asilo
Genere: Narrativa contemporanea Tema: Centrato. Il finale rivela il contrario: il protagonista, che desiderava un po' di tregua dalla figlia, finisce per sentirne la mancanza.

Ciao Dash piacere di leggerti, racconto molto diverso da quelli che avevo letto tuoi. Intimo e raccolto. Mi è piaciuto molto. Si legge veramente senza intoppi, forse perché molto quotidiano, ma anche per lo stile lo stile molto asciutto e colloquiale. Un chiaro difetto è la poca immersione del personaggio in molti punti. Il racconto messo lì ogni tanto era evitabile e un “io” più immersivo avrebbe giovato tantissimo al racconto e all’immedesimazione. Ho come l’impressione che sia nato in terza e poi traslato in prima persona. Resta comunque un buonissimo racconto a mio avviso.

Complimenti e alla prossima.

Bruce.

Paint the town blue, di Francesca Da Re

In Prima persona. Tempo verbale: Presente. Ambientazione: Campo di battaglia
Genere: Guerra
Tema: Centrato.

Ciao Francesca, piacere di leggerti. Mi accodo ai commenti precedenti. Purtroppo la mancanza di ambientazione non permette di godere del racconto in cui si denota comunque un buono stile di scrittura. Il tema del contest è centrato ma sicuramente non in modo così potente come altri. Ne complesso l’idea buona ma da semplificare per darle una resa migliore.

Alla prossima.

Bruce


Al caldo, di Mauro Bennici

In Terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato remoto. Ambientazione: Pasticceria.
Genere: Grottesco/horror. Tema: Centrato.

Ciao Mauro, piacere di leggerti. Hai sicuramente un buono stile di scrittura, ti si legge con piacere. Hai puntato tutto suo plot twist finale che purtroppo effettivamente si intuisce (soprattutto avendo in mente il tema dell’edizione) e quello svaluta un po’ l’opera. Manca forse un po’ di ambientazione, non si intuisce in che epoca siamo, se è fantasy o meno e credo sia un’altra pecca. Forse per via dei tagli che hai dovuto fare. Sicuramente si poteva osare di più. Ciò non di meno come detto hai una buona penna.

Alla prossima.

Bruce.


Alluvione di Giulio Palmieri da fare

In terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato remoto, con dialoghi al presente.
Ambientazione: Un piccolo paese colpito da piogge e neve, con una minaccia di esondazione (contesto di emergenza).
Genere: Realistico con elementi drammatici e un tocco intimista.
Tema: Tema centrato, perché il racconto presenta un ribaltamento di ruoli nel momento in cui Aurora si fida di Marco, non vedente, per essere guidata.

Il racconto inizia con un dialogo semplice e quotidiano tra due giovani, ma fin da subito emerge una situazione di precarietà: il rischio di un’alluvione, la scarsità di risorse, la tensione latente. Questo crea curiosità, spingendo il lettore a immergersi nella relazione tra i personaggi. Il gancio funziona bene, poiché il contesto di emergenza fa da sfondo a una dinamica di sostegno reciproco. Il finale è perfetto per il tema del contest. Aurora chiude gli occhi e si affida a Marco, sovvertendo l’idea preconcetta di chi dovrebbe guidare chi. Questo ribaltamento non solo è coerente con il tema, ma aggiunge un significato simbolico: la fiducia può superare ogni limite apparente.

Ottima prova per me.

Complimenti e buona gara.

Bruce.


Vita salutare, di Dario Cinti,

In Prima persona Tempo verbale: Presente Ambientazione: Cimitero in un futuro distopico
Genere: Fantascienza.
Tema: Centrato.

Ciao Dario, piacere di leggerti. Per prima cosa ottimo incipit che cattura subito l’attenzione. I flashback dedicati ai tre amici sono ben gestiti. Ognuno di loro ha una personalità ben definita e una morte che riflette, in modo quasi crudele, i tratti distintivi del personaggio. Lo stile è scorrevole e molto simpatico che rimane coerente fino a quando si scopre il finale più drammatico.
Unico difetto il tema che secondo me non centratissimo (nel senso che poteva essere ancora più contrario).

Mi ero immaginato che alla fine il protagonista avesse riunito tutti i difetti dei suoi amici (quindi che fumasse, mangiasse tanto e non ci sentisse più).

Alla prossima!



La Vedetta, di Alberto Mura

Tempo verbale: presente. (solo dialoghi). Ambientazione: Pianeta alieno. Genere: Fantascienza. Tema centrato.

Ciao Alberto, piacere di leggerti. Un racconto profondamente ispirato alla celeberrima Sentinella di Frederick Brown. Manca però rispetto all'originale quel senso di immedesimazione che poi preparava al cambio di prospettiva finale, con relativo colpo allo stomaco. Nel racconto questo viene meno usando lo stile Talking Heads (anche se è funzionale sul celare le vere identità dei due amici). Devo dire che anche se il dialogo non offre descrizioni dettagliate, le voci dei personaggi sono riconoscibili e ben caratterizzate. Il loro modo di parlare e pensare rispecchia quello di due giovani amici, pur appartenendo a una specie aliena.

Completi e alla prossima.

Bruce



Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: non definita con precisione, ma evocativa di uno scenario chiuso e buio, forse una stanza privata. Genere: thriller psicologico. Tema: centrato.

Ciao Tiziana,

Il tema del contest, "Alla fine è il contrario," è gestito con un efficace ribaltamento delle aspettative: il lettore, indotto a credere che il protagonista sia un artista o un musicista, scopre invece di trovarsi di fronte a un assassino che vive l’omicidio come un’esibizione teatrale.

Il racconto riesce a coniugare forma e contenuto, offrendo un’esperienza intensa e disturbante. L’immersione nel personaggio è eccellente: la narrazione in prima persona permette di entrare nella mente dell’assassino, facendoci vivere il suo distorto punto di vista.

Bruce.


La NoWorrying S.P.A. di Layla

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: Contemporanea/ Humoristica. Genere: narrativa realistica, con un tocco ironico e malinconico. Tema centrato: alla fine è il contrario (la realtà viene sovvertita attraverso un’apparente soluzione alle preoccupazioni, che si rivela illusoria).


Ciao Layla, Benvenuta bnell’arena.. Uno stile asciutto e simpatico contraddistingue il racconto.
Il racconto centra il tema del contest: Alla fine è il contrario. iI lavoro alla NoWorrying S.P.A. è il contrario di ciò che promette. Non risolve davvero i problemi, li avvolge di una patina illusoria che tiene a bada la disperazione. Alla fine, il protagonista stesso è privo di conforto. Crea illusioni per gli altri, ma si ritrova vuoto, un contenitore senza nulla da offrire a se stesso.
Come difetti posso solo dire è che a mio avviso manca un po’ una caratterizzazione del protagonista che è definito principalmente attraverso il suo lavoro e la stanchezza che ne deriva. Tuttavia, manca un elemento personale che lo renda più tridimensionale. Ad esempio, un accenno alla sua vita privata, ai suoi sogni o alle sue paure avrebbe aggiunto maggiore empatia e profondità.
E un suggerimento forse piuttosto che diluire il lavoro del protagonista su tre “casi” era forse meglio insistere su uno in modo da rendere più incisivo il finale.


Alla prossima.


Bruce.
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antico
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 25 dicembre 2024, 20:01

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre tre classifiche.

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Daniele
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 25 dicembre 2024, 20:14

Ecco la mia classifica.

1. Dipendenze, di Dash J. Benton
2. La vedetta, di Alberto Mura
3. Un guizzo strano, Debora Donadel
4. Fidati di me, di Gaia Peruzzo
5. Alluvione, di Giulio Palmieri
6. Vita salutare, di Dario Cinti
7. Al caldo, di Mauro Bennici
8. Paint the town blue, di Francesca De Re
9. Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
10. La NoWorrying S.P.A., di Layla




Alluvione, di Giulio Palmieri
Ciao Giulio, piacere di leggerti.
Racconto che definirei delicato e toccante. Mi è piaciuto il modo di interpretare il tema e la sinergia tra i personaggi. La prosa si sposa bene con l'atmosfera che hai creato e il racconto scorre bene. Forse ne avrebbe guadagnato se avessi inserito all'inizio la parte che descrive i personaggi, la cecità del ragazzo e come è arrivata. Manca forse un po di conflitto, nel senso che la scena promette di arrivare a un punto e arriva a quel punto senza ostacoli: forse sfruttare la neve o l'alluvione per creare delle difficoltà l'avrebbe mossa un po, ma è anche vero che in 3k caratteri sarebbe stata impresa ardua.

Nel complesso per me un buon racconto.
Pollice metronomale con cadenza regolare e con lievi perturbazioni dell'Atlantico.

Al caldo, di Mauro Bennici
Ciao Mauro, piacere di leggerti.
Ah che colpo di scena!
Mi sorge subito una domanda: ma il locale era vuoto? E in caso non lo fosse, gli altri clienti? Tuttapposto nel vedere un bambino buttato nel forno? XD

Mi immagino un mondo un po alla John Wick, ci sta. Divertente!
Occhio al punto di vista: se siamo in pov con Agata allora non possiamo vedere gli occhi della stessa Agata brillare, come sempre Agata non può alzare il ragazzino "con forza sorprendente" perché Agata non può essere sorpresa della sua stessa forza. Al massimo dovrebbe esserne sorpreso qualcun altro, tipo il poliziotto o lo stesso ragazzino, ma se io so di riuscire ad alzare un ragazzino non posso rimanere sorpreso della mia stessa forza, no?
Buon racconto, con qualcosa di rivedivile a mio parere.
Pollice che punta alla cintura di Orione tremolante per ghiacciate notturne e sottofondo di soffi di barbagianni.

Dipendenze, di Dash J. Benton
Ciao Dash! Piacere di rileggerti
Che bel racconto! Da papà posso confermare che è molto realistico, le sensazioni sono esattamente quelle: ti fanno uscire di testa, ma quando poi passano una notte dai nonni ci guardiamo negli occhi con mia moglie e ci diciamo che ci mancano. Ho solo complimenti da farti: per il modo simpatico e toccante di centrare il tema, per la pulizia dello stile e per la realisticita della situazione.
Pollice zenithale con monsoni sabbiosi presbiteriali come se fosse antani.


Vita salutare, di Dario Cinti
Ciao Dario, piacere di leggerti!
Racconto ben riuscito, dai toni malinconici e allo stesso tempo ironici. Tema centrato in modo originale e toccante senza risultare melodrammatico.
Come appunti ti direi che 3 amici morti così in pratica alla stessa età per cause diverse sono una coincidenza un po poco credibile, sto protagonista porta più sfiga della fletcher!
Il contesto sembra essere post apocalittico, sfruttare qualche elemento in più nel corso della narrazione avrebbe potuto caratterizzare un po più il contesto, e far compiere qualche azione al protagonista lo avrebbe potuto rendere più attivo (che ne so lasciare un oggetto per ogni tomba o roba simile). Dettagli comunque, che il limite particolarmente basso di caratteri utilizzabili avrebbe comunque reso difficoltoso inserire.
Nel complesso.un buon racconto, funziona!
Pollice eretto con leggero inchino per riparare la vista dagli abbagli sfiltranti dalle cime prealpine con neve sul versante post occidentale.

Notturno op. 17 No. 12, di Tiziana Valentino
Ciao Tiziana, piacere di leggerti!
Racconto scorrevole, buono lo stile, funziona molto bene l'immedesimazione nella voce narrante. Ero indeciso inizialmente se non si trattasse di un suicida (il pubblico potevano essere le persone di sotto che gli urlavano di non buttarsi) poi e comprarlo l'arnese del mestiere: ecco, lì hai un po' giocato sporco, nel senso che se narri in prima persona è un po scorretto verso il lettore descrivere un oggetto come 'il mio oggetto preferito", se lui lo vede e sa cos'è, essendo nella sua testa, dovremmo esserlo anche noi. Avresti potuto giocare magari su un inganno interpretabile in un modo per lui e in un altro per noi (che ne so, trovare delle caratteristiche simili in un coltello e in un microfono o un violino o che ne so, citare quelle e ingannare così il lettore).
A parte questo, l'unico dubbio è sul tema: non ci vedo un "contrario", fai intendere che lui sia un artista mentre invece è un assassino, c'è un twist, ma non ci vedo un "contrario", altrimenti qualsiasi Racconto con un twist finale andrebbe bene per il tema... ho solo questo dubbio.
Per il resto bel racconto, buona sia l'idea sia l'esecuzione. L'ho letto volentieri.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!

La NoWorrying S.P.A., di Layla
Ciao Laula, piacere di leggerti.
Mannaggia, mi avevi preso con la prima parte della storia, poi è finita in nulla... qui in sostanza descrivi una routine, la NoWarries SPA è simpatica, geniale per certi versi e si sposa bene con il tema, ma mannaggia qui manca una storia! Arrivo alla fine che ho tre vicende accennate e nessuna risoluzione, così lascia pure l'amaro in bocca.
Stilisticamente e ok, occhio alle microazioni, ci hai messo tre righe per dire "metto su la moka", anche solo scrivendo così il testo sarebbe risultato uguale, a meno che una delle microazioni nel preparare la moka non avesse poi avuto una certa rilevanza, cosa che non è stata.
Peccato, c'erano i presupposti per un buonissimo racconto, ma manca proprio una trama e si arriva al finale con un senso di incompiutezza.
Tieni però buona l'idea però, potrebbe funzionare per qualcosa di più ampio respiro!
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!

Fidati di me, di Gaia Peruzzo
Un bel rebus, vediamo se ho capito il giochino: un'autrice sadica costringe il lettore in una sorta di version3 claustrofobica de "la storia infinita".
Idea molto bella secondo me, che meriterebbe uno spazio ben più ampio dei 3k caratteri imposti dall'edition.
Proprio per la cortezzitudine del racconto avrei reso forse più lineare la vicenda, perché l'ampolla all'inizio svia dal vero obiettivo che è il libro e che viene svelato solo più tardi secondo me senza un vero motivo, lo avessi svelato subito secondo me il racconto ne avrebbe guadagnato, tanto non era quello il plot twist, quanto la funzione reale del libro.
Stile come al solito scorrevole e godibile, storia molto originale e tema centrato con un'ottima spunto di fantasia.
Bella prova, pollice pseudozenithale con bora mattutina e leggera foschia proveniente dal golfo di Barletta.

Un guizzo strano, Debora Donadel
Primo!
Ciao Debora, piacere di leggerti! Racconto molto immersivo (perdonami il termine abusato...) bell'atmosfera, con la voglia di andare avanti e scoprire se il protagonista avrà fatto o meno la scelta giusta. Buono lo stile è molto carina l'idea.
Di migliorabile, per quel che è stata la mia esperienza si lettura, avrei preferito sapere già dalla prima riga che Livia e Clara sono gemelle e che il protagonista potesse non essere certo delle due identità. Per il resto scorre bene e funziona, forse un paio di battute di dialogo si troppo nella seconda parte rendono ridondanti i tentativi di convincere il protagonista di essere chiara/Livia. Fossi stato in lui avrei cercato di fare una domanda alla quale potesse rispondere solo una delle due, ma la situazione è al limite e ci sta che un protagonista non sia lucido nel pensarci.
Bella prova secondo me, pollice a 78° e mezzo con perturbazioni da ovest, alta pressione e venti di scirocco.

La vedetta, di Alberto Mura
Ciao Alberto, piacere di leggerti.
Nonostante l'uso dei soli dialoghi (apprezzo questi esperimenti) il racconto è chiaro e funziona, il tema è centrato e il testo risuona simpatico e scorrevole. L'unica cosa che mi ha fatto un po storcere il naso è il domandarsi da parte degli alieni se gli umani siano in grado di pensare o meno: caspita, ci hanno conquistato, hanno visto che siamo una società civilizzato e probabilmente vivono nelle nostre strutture e sono a contatto con la nostra storia, per forza comunichiamo e pensiamo, no?
Per il resto bel racconto, l'ho letto volentieri. Complimenti ancora per la gestione dei dialoghi, delle volte in alcuni testi bastano 2 o 3 battute senza tag e ci si perde, qui non mi è mai capitato, dall'inizio alla fine.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!

Paint the town blue, di Francesca De Re
Ciao Francesca, piacere di leggerti!
Bella idea, mi ha ricordato in parte un racconto che ho scritto 2 o 3 edizioni fa sulla dinamica tra Pat Garret e Billy the Kid.
C'e qualche problema nell'esecuzione, a mio modo di vedere. 3k caratteri sono veramente pochi e mi rendo conto sia difficile, ma mancano informazioni che al lettore non puoi nascondere: quale legame unisce i due? La cosa secondo me andrebbe chiarita quanto prima possibile nel racconto, anche nei pensieri, se stai focalizzato interno come hai fatto non puoi nascondermi quel che pensa, ti faccio un esempio:

"Mille emozioni si alternano nel suo sguardo: tristezza, rabbia e… no, mi devo essere sbagliato"

Quel "e.." devi dirmelo cos'è, gioia? Rimorso? Terrore? Se siamo nella testa del personaggio per leggere tristezza e rabbia dobbiamo leggere anche la terza cosa...
Occhio alla punteggiatura, te lo dico perché anche io sbaglio un sacco, ma sugli altri è più facile notarlo: tante volte usi la virgola quando serve un punto o un duepunti.

Per il resto scorre bene e l'idea è buona, ma a livello di flusso informativo secondo me funziona meno.

Un pollice a ovest-nord-ovest con pianure soleggiate e vento artico con bassa pressione.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!

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Azzurra Mackenzie
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 25 dicembre 2024, 22:21

FELICE NATALE. Scusate il ritardo nel postare la classifica ma ho avuto difficoltà a stilarla data la qualità dei racconti. Infatti anche per quelli più in basso ho dei complimenti da fare. Solo che altri mi sono piaciuti di più.

1-Al caldo
E' quello che più di tutti ha rispettato il concetto di sovversione. In particolare per il fatto che hai preso palesemente una fiaba ormai conosciutissima come Hansel e Gretel con un forte riferimento alla scena del tribunale di Oliver Twist che già ti fa stonare, in senso buono, e poi quel finale devastante che è a sua volta il contrario della fiaba stessa.
Crudele, malvagio, proprio come le fiabe dei Grimm. Congratulazioni!

2-Uno strano guizzo
Molto avvincente e intrigante. Dinamicissima la scena. Però ho un piccolo dubbio su come hai interpretato il tema. Perché comunque già fai intendere con Clara/Livia che grida che Livia non è quello che sembra eccetera il senso della vicenda e ci arrivi. Quindi se hai inteso il tema come proprio come una sostituzione di persona comunque hai fatto una semina di indizi molto accurata.

3-Paint the town blue
Mi ha molto ricordato un certo noir. Stile Cowboy Bebop. Infatti mentre lo leggevo pensavo "figata". Ottimo il finale scoppiettante (scusate il gioco di parole) ma anche tutta la dinamica intorno che da sostanza alla forma. Con la guerra e i drammi che causa.
Il problema del racconto è che i caratteri sono troppo pochi per poterli esplorare fino in fondo, quindi si perde un pochino di pathos. Quindi devi fare più attenzione a cosa porti in base al numero di caratteri imposto alla fine. Però voglio comunque premiarti per l'idea e il fatto che a mio parere hai rispettato il tema alla perfezione.

4-Notturno op17 no12
Il titolo mi ha incuriosita da subito anche perché io sono fan di Chopin e infatti il tuo è stato il primo racconto che ho letto.
Ho adorato l'idea grandguignolesca di mescolare appunto la tensione dell'attrice con il massacro del finale. Che appunto è il senso del grandguignol. Praticamente uno spettacolo degno del Joker.
Però fai attenzione un pochino allo stile qua e la, però sono rimasta felicemente compiaciuta.

5-Alluvione
Molto tenero come racconto. Molto cozy.
Però la prima parte è proprio debole perché mancano dei tag. E i dialoghi sono praticamente su quello che sta per avvenire. Senza avere contesto, non dico fisico, ma psicologico dei personaggi. Anche perché quando arriva il plot twist sarebbe stato davvero bello vederli affrontare la neve insieme in maniera più dettagliata. Comunque non male con qualche margine di miglioramento.

6-Fidati di me
Non giudico l'esercizio di stile, perché la seconda persona è una brutta bestia da domare, e ci sta sperimentare un pochino.
Però ho avuto proprio difficoltà a comprendere la vicenda, tanto che ho dovuto prima leggere i commenti e poi rileggere il racconto per avere un'idea chiara. Per il resto il tema è azzeccato con il twist che siamo stati presi dall'autrice e quindi per questo do una nota di merito.

7-La Vendetta
Ho capito la citazione a Fredric Brown, anche io lessi alle medie il suo racconto. Però il fatto che è una sequenza di dialogo senza alcun tag, in cui perdonami la schiettezza, i ragazzi si dicono robe di scuola noiose. Ho dovuto rileggerlo più volte perché mi scordavo quello che stava scritto leggendolo. Non dico che uno non debba provare una cosa simile, la sperimentazione è sempre ben venuta, poi tra tanti fallimenti ce la fai. Però un consiglio per migliorare. Se devi fare dei dialoghi così, prima di tutto devi studiare tanto sui libri di McKee ad esempio, e poi devi fare in modo che i personaggi suonino diversi tra loro, che la loro personalità esca dal dialogo stesso mandando avanti la trama.
Poi non so quel finale mi ha lasciato di stucco, mi è sembrato buttato là per rientrare nel tema.

8-La NoWorring SPA
L'idea non è male, ma ha un difetto enorme. Troppe scene in così pochi caratteri. Sicuramente il tema lo hai rispettato con quel plot twist davvero molto carino e divertente. Ma per il resto purtroppo si vede che hai dovuto tagliare certe parti e la narrazione per colpa dei pochi caratteri e della troppa carne al fuoco risulta leggermente confusa e difficile da districare. Un peccato perché lo stile è buono, l'idea molto bella. Però comunque voglio farti i complimenti per l'originalità con cui hai declinato il tema.

9-Dipendenze
Da zia di due pargoli non posso mentire che alcune volte le ho pensate pure io ste cose quando mi davano da badare i bambini, però in senso affettuoso alla fine mi piace sempre stare con loro. Sicuramente uno dei racconti con la tematica più potente, tratta con un forte realismo. Al netto dello stile sporco e qualche errorino di discorso diretto e indiretto, per me rimane tra i migliori, ma non ti metto più in alto per il finale. Perché proprio per miei principi quel finale è com'è la genitorialità quel finale è la cosa più naturale e non è affatto il contrario di quello proposto. Solo e soltanto per questo ti metto così basso

10-Vita Salutare
Ti giuro non ho capito come dovrebbe essere in tema con "alla fine è il contrario". Ok che gli amici muoiono prima di lui che è malato, ma hanno stili di vita che ammazzerebbero chiunque nell'arco di 2 mesi. Mi è pure piaciuta la narrazione divisa per i tre personaggi, seppur con i suoi limiti, che sono praticamente delle disamine da obitorio. Ma il racconto per me manca proprio il tema della prova di netto. Per il resto stile malinconico va bene. Ma anche la vicenda nella seconda parte è un po' confusa al punto che ho dovuto rileggerlo più volte.

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Shanghai Kid
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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 dicembre 2024, 16:21

Ragazzi, che dire? Un girone infernale. Davvero i vostri racconti sono tutti molto validi. Provo a metterli in classifica, ma sappiate che non è stato facile.

1.Fidati di me di Gaia Peruzzo
2.Dipendenze di Dash J. Benton
3.Alluvioni di Giulio Palmieri

4.Al caldo di Mauro Bennici
5.Vita salutare di Dario Cinti
6.Un guizzo strano di Debora Donadel
7.La Vedetta di Alberto Mura
8.Paint the town blue - di Francesca Da Re
9.Notturno op. 17 No. 12 di Tiziana Valentino
10. La NoWorrying S.P.A. di Layla


Un guizzo strano di Debora Donadel
Ciao Debora,
piacere di averti letto!
L'idea del racconto è carina, anche se non originalissima ma comunque ben sviluppata, e il testo è molto fluido alla lettura. Come ti hanno già segnalato i commentatori precedenti, forse sapere subito che si tratta di due gemelle avrebbe aiutato. Il testo è buono ed è una lettura apprezzabile, però avrei cercato di sfruttare di più il tema del doppio e di tutti i significati che questo reca con sè. Capisco che i caratteri a disposizione fossero pochi e che quindi sia un'impresa più facile a dirsi che a farsi. Mi è comunque piaciuto come hai gestito il finale.
Una prova che non brilla, ma è buona.
A rileggerci,
Elisa

Fidati di me di Gaia Peruzzo
Ciao Gaia,
piacere di averti letto!
Che dire? Sai già, non ne ho mai fatto mistero, quanto apprezzi la tua penna e la tua testa e questo racconto non fa che riconfermare il mio giudizio. Mi sono piaciute moltissimo sia l’idea che la sua realizzazione. Adoro l’uso della seconda persona che qui hai gestito molto bene. Il gioco funziona e il titolo che hai scelto è perfetto.
Non posso sbilanciarmi perchè il tuo è solo il secondo racconto che leggo, ma ti faccio i miei più sinceri complimenti: per me un’ottima prova.
A rileggerci,
Elisa

Dipendenze di Dash J. Benton
Ciao Dash,
piacere di averti letto!
Allora, mi è piaciuto e ho trovato toccante la declinazione che hai dato al tema: per nulla scontata, seppur nella sua semplicità e questo per me costituisce un grosso pregio. La realizzazione è perfettibile (sicuramente il tempo a disposizione non ha aiutato). Ti sono già stati fatti alcuni appunti sullo stile che non sto a ripetere, ma ai quali aggiungo che graficamente la disposizione del testo non mi ha molto aiutato. Può sembrare una cavolata, ma sarei andata a capo più spesso. Detto questo, per me una buona prova.
A rileggerci,
Elisa

Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca,
piacere di averti letto!
Arrivo tardi a commentare e ti hanno già detto tutto prima. Insomma, sono d’accordo con gli appunti che ti sono stati fatti. Al netto dei difetti, il tuo racconto mi è piaciuto, soprattutto nel gioco finale dell’anello che rappresenta qualcosa sia per il loro essere amanti che per il loro essere nemici. L’idea è molto buona, secondo me, ma come hai scritto tu stessa, hai pagato lo scotto del poco tempo e dei pochi caratteri.
Comunque una buona prova anche la tua.
A rileggerci,
Elisa

Al caldo di Mauro Bennici
Ciao Mauro,
piacere di averti letto!
Che colpo di scena. Stavo già formulando il mio giudizio tiepido sul tuo racconto quando hai ribaltato tutto così bene da avermi pure strappato una risatina. Non sono una sadica, giuro, ma il pezzo funziona al punto che diventa divertente: bravo! Manca un po’ di contesto, come ti è già stato fatto notare, ma i caratteri limitati hanno imposto delle scelte. L’esecuzione è perfettibile, però la prova è molto buona. Mi state mettendo molto in difficoltà.
A rileggerci,
Elisa

Alluvioni di Giulio Palmieri
Ciao Giulio,
piacere di averti letto!
Mi accodo a chi ha apprezzato la dolcissima e delicatissima declinazione che hai dato del tema: è veramente una carezza sul cuore. Per quanto riguarda l’esecuzione, la parte che mi è piaciuta meno è quella dove racconti la storia di Marco, chiaramente non per la storia in sè, ma per la scelta narrativa. Capisco che dati i pochi caratteri uno debba fare di necessità virtù e trovare una strategia (e comunque la tua funziona), però avrei cercato di fare capire la sua vicenda in altro modo, mostrando degli indizi e riportando piano piano alla sua storia.
Comunque, anche nel tuo caso, una buona prova. Che girone infernale!
A rileggerci,
Elisa

Vita salutare di Dario Cinti
Ciao Dario,
piacere di averti letto!
Il tuo racconto mi è piaciuto, la declinazione del tema non è banale e induce anche a qualche riflessione esistenziale che non guasta mai. Hai mixato perfettamente, ma te lo hanno già detto, ironia e dramma e questo lo apprezzo sempre. Sicuramente il testo avrebbe beneficiato di qualche carattere in più, ma te la sei gestita bene. Ti segnalo due errorini (roba da nulla, ma te li faccio notare comunque): “La foto della patente, ci hanno messo.” (qui la virgola non va), “un Respiratore (qui, a parere mio, non va la maiuscola, a meno che io mi sia persa qualcosa!).
Comunque un bel racconto. Mi state seriamente mettendo molto in difficoltà.
A rileggerci,
Elisa

La Vedetta di Alberto Mura
Ciao Alberto,
piacere di averti letto!
Ho trovato il tuo racconto scorrevole e divertente. I dialoghi sono abbastanza credibili e il gioco che porti avanti riesce bene. Penso tuttavia che il tuo brano avrebbe trovato giovamento da qualche particolare in più, insomma, un po’ di semina, avrebbe sicuramente conferito un effetto migliore al finale. Comunque, un racconto molto carino!
A rileggerci,
Elisa

Notturno op. 17 No. 12 di Tiziana Valentino
Ciao Tiziana,
piacere di averti letto!
Hai scritto un racconto classico, molto carino, che dal mio punto di vista funziona abbastanza bene. Mi trovo piuttosto concorde con la maggior parte delle critiche che ti sono state mosse e dei suggerimenti che hai ricevuto. Anche io credo si potesse “seminare meglio” e confondere anche di più le acque, perchè a un certo punto risulta un po’ telefonato. Anche a mio avviso l’attinenza con il tema c’è, ma parzialmente: non è propriamente “il contrario”, bensì “un’altra cosa”. Detto questo, anche il tuo è un racconto molto carino.
A rileggerci,
Elisa

La NoWorrying S.P.A. di Layla
Ciao Layla,
piacere di averti letto!
L’idea è molto carina e lo stile funziona, nel senso che il tuo racconto si legge bene. La cosa che andrebbe rivista è, secondo me, lo sviluppo narrativo: avendo così pochi caratteri a disposizione, anche io avrei provato a focalizzarmi su una sola storia così da permettere al lettore di “entrare” più dentro nel racconto e renderlo più efficace. Comunque un’idea molto carina che merita di essere sviluppata con un numero maggiore di caratteri.
A rileggerci,
Elisa

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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 26 dicembre 2024, 16:55

Dovete solo più ricevere la mia classifica.

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Re: Gruppo ULRICH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 3 gennaio 2025, 12:35

Scusandomi per il ritardo, ecco la mia classifica per il vostro gruppo.

1) Dipendenze, di Dash J. Benton
Molto bello. Decisamente funzionale anche lo stile che hai usato e giusta la divisione spaziale. Volevi accorpare, accelerare, ma tenere il controllo e infine giungere a quel finale perfetto per il tema perche alla fine la dipendenza è anche del padre e non solo della figlia. Non ho appunti da fare, hai usato perfettamente i tremila caratteri. Pollice su convinto.
2) Al caldo, di Mauro Bennici
Un racconto decisamente buono con quel tocco di insanity che sono solito mettere io stesso nei miei testi, quindi non posso che apprezzare. Non mi ha convinto al cento per cento la prosa e alcune battute non proprio riuscite (su tutte quella domanda finale della guardia che stona tantissimo in quanto si fonde poco con la continuity del testo interrompendone la fruizione. Molto buona la declinazione del tema. Per me siamo dalle parti di un pollice quasi su.
3) Un guizzo strano, di Debora Donadel
Un buon racconto che potrebbe essere più incisivo nei dialoghi. La mancanza dell'informazione iniziale si fa sentire e il confronto tra le due sorelle rimane molto in canna, nel senso che si riduce a un "Sono io! No, sono io!" piuttosto fine a se stesso laddove, essendo il compagno di una delle due, il protagonista poteva lanciarsi in qualche domanda specifica con te che potevi approfittarne per delineare meglio il contesto attraverso una semina più ricca. Allo stato attuale è, appunto, un buon racconto, ma potrebbe essere molto di più. Buona la declinazione del tema, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante che però non arriva allo step successivo per quanto detto qui sopra.
4) Vita salutare, di Dario Cinti
Un buon racconto che pecca di un finale che non tira al meglio tutti i fili stesi. Come prima conseguenza, si fatica a capirne la ragion d'essere, è quasi come se non fosse finalizzato. In secondo luogo, hai mancato i, tema: nelle tue intenzioni c'era, ma sfido a riuscire a desumerlo senza saperlo a prescindere. Peccato perché le tre storie degli amici sono buone e l'idea è ottima. Per quanto detto, per me siamo dalle parti di un pollice tendente al positivo in modo quasi solido, ma sicuramente brillante.
5) La Vedetta, di Alberto Mura
Racconto che raggiunge il suo scopo e che gioca bene con uno dei testi che più hanno influenzato la narrativa brevissima ribaltandolo in un modo che, nella massa infinita di emuli che ho letto in questi anni di MC, non mi sembra di avere mai visto (o quanto meno non ho mai visto farlo in un modo così convincente). Di contro, nel dialogo hai perso l'occasione di seminare contesto che andasse a definire, straniando via via il lettore, un sistema alieno (giocando con il lettore stesso partendo dal presupposto che lui fosse contestualizzato sull'umano) e questo ti ha portato a semplificarti la vita scimmiottando gli alieni su un modo di vivere e di ragionare umano che mi è sembrato eccessivo. Insomma, ti sei fermato al tuo primo, buono, spunto senza rischiare di alzare l'asticella e questo lo lascia in una dimensione di compitino fatto bene. Per me, dunque, un pollice tendente al positivo in modo senz'altro solido, ma non completamente brillante.
6) Alluvione, di Giulio Palmieri
Un buon racconto che ha un problema, a mio parere, nella prima parte. Ho letto che volevi creare empatia, ma, almeno con me, hai creato l'effetto opposto e mi sono ritrovato distante dai protagonisti. Lo scambio di battute mi sembra voglia un po' inserirsi nella scia dei dialoghi alla UNA MAMMA PER AMICA e roba simile, ma mancando informazioni chiare su contesto e pg l'effetto che ne scaturisce è disfunzionale. Molto meglio la seconda parte anche se non mi è arrivato il ribaltamente, perlomeno non con la giusta forza, Tema ok, anche se non è fondante il racconto stesso. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non completamente brillante.
7) Fidati di me, di Gaia Peruzzo
Scritto magnificamente, ma c'è qualcosa nella logica interna del racconto che non mi convince. Partiamo dal più grosso elefante nella stanza: DECIDO IO COSA SUCCEDE IN QUESTA STORIA. Bene: non è vero perché, a quanto pare, i personaggi vanno convinti mentre sembrano essere solo gli oggetti a essere controllabili. Questa cosa va chiarita anche per poi aiutare chi legge a definire meglio la situazione e il senso. Quindi: ottimo spunto e, lo ripeto, stile di alto livello, ma queste è una storia che va definita meglio nella sua logica interna. Pertanto: pollice tendente al positivo in modo brillante per lo stile, ma non solido per la struttura.
8) Notturno op.17 No 12, di Tiziana Valentino
Nonostante i difettucoli, il racconto va dove vuole andare e questo è sempre un pregio. Però ci sono dei problemi. Partiamo dalla frase ripetuta che non mi sembra avere una funziona precisa e quindi risulta ridondante già al secondo passaggio. Poi citi delle urla che lo acclamano, sottolinei che finalmente la sua musa sarà presente, tutta una serie di precisazioni che poi non chiudi rendendocele passabili nella sua follia ma vincolandone in tal modo la presenza al solo scopo del condurre il lettore verso il finale, ingannandolo. E questo è un problemone. Resta il fatto che lo racconti bene e pertanto il testo è bello da leggere e intrattiene. Per me il tema è centrato. Siamo su un pollice tendente al positivo in modo solidi, ma non brillante.
9) Paint the town blue, di Francesca Da Re
Dunque, qui c'è un problema importante che troppo spesso viene sottovalutato: l'esercizio è di di scrivere funzionalmente a una size data e non di scrivere senza rispettarla per poi tagliare e non riuscire a sistemare. Tremila caratteri possono essere sufficienti anche per una storia come quella che volevi raccontare, ma il peccato originario è scrivere per cinquemila o più e poi pensare che basti tagliare. Tremila caratteri possono essere uno straordinario sprone a imparare a raccontare con poco, t'invito a riprovarci quando li riproporremo tra tre edizioni. Qui il mio giudizio non può essere positivo perché manca un back sui personaggi, sul contesto. E manca funzionalmente, cioè non riesci a creare empatia con il lettore provando a inserirlo, quanto meno non con me. Per quanto detto, la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo ma non solido e neppure brillante.
10) La NoWorryng S.P.A, di Layla
Hai davvero un'ottima penna, ma qui il problema è che a fronte dell'ottima idea di partenza hai faticato a fare arrivare al lettore la vera essenza dell'azienda che racconti. I tre casi sono forse troppi, ma a mio parere sono fattibili. Forse sprechi caratteri nel fare passare il messaggio che il lavoro inizi una volta acceso il telefono, ambientalo direttamente in azienda e via. Aumenta i dialoghi, definisci con più forza la questione dei clienti che vogliono sentirsi dire quello che vogliono facendo diventare più attivo il protagonista nel suo relazionarsi a loro. Allo stato attuale finisce tutto in un plof poco incisivo. In pratica: togli la cornice, parti con lui che si siede alla scrivania e dedica il cento per cento del testo al suo "non risolvere i problemi" cercando di seminare meglio tutto quello che hai spiegato nei commenti che, allo stato attuale, rimane troppo in canna. Come valutazione qui siamo su un pollice tendente al positivo anche se non solido e non brillante, ma è proprio solo per definire il fatto che la posizione in questo gruppo sia quella in fondo. Ripeto però che qui c'è solo un problema, definiamolo, strategico per come hai deciso di raccontare perché stile e idea sono top.

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