Mourning Wheels di Daniele Villa
Mourning Wheels di Daniele Villa
Uno. Due. Tre squilli. Elio si rigirò nel letto: la sveglia segnava le 3:15.
Tastò il ripiano del comodino, scostò la foto e alzò la cornetta.
«Il signor Elio Martini?»
«Sì, sono io.»
«È la stradale, ci spiace per l’ora. Il signor Franco Martini è stato coinvolto in un incidente mortale. Questo è l’unico nume—»
La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata. Un fischio gli punse il cervello: era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista. Solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare. E lui era nel mezzo dell’esplosione, proprio al centro, dove il fungo sale e…
Il tonfo della cornetta sul parquet lo riportò alla realtà. Elio mise a fuoco la foto sul comodino: Elio, corona di alloro con bacche rosse in testa, stretto nell’abbraccio di papà Franco nel giorno della sua laurea in economia. Un sorriso forzato gli piegò le labbra, ma un bolo acido lo strappò via.
«Papà…? Dove siete? Arrivo subito.»
Mise in moto e l’autoradio gridò le note di Livin’ on a Prayer giusto a ricordargli quanto fosse carico la sera prima. Già, Livin’ on a Prayer… non fosse stata solo una stupida canzone avrebbe davvero pregato. E non avrebbe esitato a dare in cambio la vita, per quella preghiera. Papà lo aveva cresciuto da solo, senza mai incolparlo per la scomparsa di mamma appena dopo il parto, sacrificando sogni e denaro per farlo laureare. Lui, invece, si era perso dietro a una carriera fatta di posizioni scalate e soldi, tanti soldi.
Elio premette il tasto eject «se il mondo potesse scegliere, rinuncerebbe a me, non a lui.»
Ingranò la retro. L’auto sobbalzò sul marciapiede e il cassettino porta oggetti sputò un pacchetto di Marlboro rosse. Le stesse che aveva sequestrato a papà per farlo smettere di fumare. Lo raccolse e si infilò una sigaretta tra le labbra, stringendola in un sorriso amaro: per una volta a prendersi cura dell’altro era stato lui.
Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso. Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista: tutti andavano di fretta, ma per cosa? Quanta energia sprecata. Quanta stupida fretta. Che senso aveva correre, se non in casi come questo?
Azzardò un paio di sorpassi e raggiunse i lampeggianti di un’ambulanza: erano diretti da papà.
Due rotonde dritto e al semaforo a sinistra: c’erano quasi.
Aspirò a fondo. La sigaretta bruciò nei polmoni, ma non lo calmò. Strizzò gli occhi e due immagini sgomitarono per prendersi la scena: papà steso sull’asfalto o chiuso in un sacco. Presto avrebbero annunciato la diapositiva vincitrice.
Riaprì gli occhi e due fari gli piombarono addosso, accecandolo in un lampo di buio.
***
Uno. Due. Tre squilli. Franco si rigirò nel letto: la sveglia segnava le 3:15.
Tastò il ripiano del comodino, scostò la foto di Elio e alzò la cornetta.
«Il signor Franco Martini?»
«Sì, sono io.»
«È la stradale, ci spiace per l’ora. Il signor Elio Martini è stato coinvolto in un incidente mortale.»
Tastò il ripiano del comodino, scostò la foto e alzò la cornetta.
«Il signor Elio Martini?»
«Sì, sono io.»
«È la stradale, ci spiace per l’ora. Il signor Franco Martini è stato coinvolto in un incidente mortale. Questo è l’unico nume—»
La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata. Un fischio gli punse il cervello: era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista. Solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare. E lui era nel mezzo dell’esplosione, proprio al centro, dove il fungo sale e…
Il tonfo della cornetta sul parquet lo riportò alla realtà. Elio mise a fuoco la foto sul comodino: Elio, corona di alloro con bacche rosse in testa, stretto nell’abbraccio di papà Franco nel giorno della sua laurea in economia. Un sorriso forzato gli piegò le labbra, ma un bolo acido lo strappò via.
«Papà…? Dove siete? Arrivo subito.»
Mise in moto e l’autoradio gridò le note di Livin’ on a Prayer giusto a ricordargli quanto fosse carico la sera prima. Già, Livin’ on a Prayer… non fosse stata solo una stupida canzone avrebbe davvero pregato. E non avrebbe esitato a dare in cambio la vita, per quella preghiera. Papà lo aveva cresciuto da solo, senza mai incolparlo per la scomparsa di mamma appena dopo il parto, sacrificando sogni e denaro per farlo laureare. Lui, invece, si era perso dietro a una carriera fatta di posizioni scalate e soldi, tanti soldi.
Elio premette il tasto eject «se il mondo potesse scegliere, rinuncerebbe a me, non a lui.»
Ingranò la retro. L’auto sobbalzò sul marciapiede e il cassettino porta oggetti sputò un pacchetto di Marlboro rosse. Le stesse che aveva sequestrato a papà per farlo smettere di fumare. Lo raccolse e si infilò una sigaretta tra le labbra, stringendola in un sorriso amaro: per una volta a prendersi cura dell’altro era stato lui.
Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso. Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista: tutti andavano di fretta, ma per cosa? Quanta energia sprecata. Quanta stupida fretta. Che senso aveva correre, se non in casi come questo?
Azzardò un paio di sorpassi e raggiunse i lampeggianti di un’ambulanza: erano diretti da papà.
Due rotonde dritto e al semaforo a sinistra: c’erano quasi.
Aspirò a fondo. La sigaretta bruciò nei polmoni, ma non lo calmò. Strizzò gli occhi e due immagini sgomitarono per prendersi la scena: papà steso sull’asfalto o chiuso in un sacco. Presto avrebbero annunciato la diapositiva vincitrice.
Riaprì gli occhi e due fari gli piombarono addosso, accecandolo in un lampo di buio.
***
Uno. Due. Tre squilli. Franco si rigirò nel letto: la sveglia segnava le 3:15.
Tastò il ripiano del comodino, scostò la foto di Elio e alzò la cornetta.
«Il signor Franco Martini?»
«Sì, sono io.»
«È la stradale, ci spiace per l’ora. Il signor Elio Martini è stato coinvolto in un incidente mortale.»
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele! Parametri tutti ok, divertiti in questa LUCA NESLER EDITION!
- Bescottina
- Messaggi: 61
- Contatta:
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele,
bentrovato in questa edizione.
Ti faccio i complimenti per il racconto. In pochissimi caratteri, sei riuscito a costruire una scena ben gestita, con dettagli sensoriali vividi ed emozioni ben espresse. Anche il modo in cui hai declinato il tema è stato una piacevole sorpresa, e il modo in cui hai scritto il colpo di scena dei fari, pur essendo così sintetico è perfettamente funzionale: è improvviso, secco (e ti fa anche rimanere un po' di m*rda, in senso buono).
Davvero un ottima prova!
Se devo trovare il pelo nell'uovo, avrei cambiato queste due: "La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata" con "La voce al telefono si fece ovattata, la cornetta pesante", giusto perché a seguito dell'interruzione di battuta è più logico agganciarsi allo stimolo uditivo, ma è letteralmente un dettaglio.
Per ora, è il racconto migliore che abbia letto in questa edizione! Complimenti!
(Complimenti anche per il gioco di parole del titolo!)
bentrovato in questa edizione.
Ti faccio i complimenti per il racconto. In pochissimi caratteri, sei riuscito a costruire una scena ben gestita, con dettagli sensoriali vividi ed emozioni ben espresse. Anche il modo in cui hai declinato il tema è stato una piacevole sorpresa, e il modo in cui hai scritto il colpo di scena dei fari, pur essendo così sintetico è perfettamente funzionale: è improvviso, secco (e ti fa anche rimanere un po' di m*rda, in senso buono).
Davvero un ottima prova!
Se devo trovare il pelo nell'uovo, avrei cambiato queste due: "La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata" con "La voce al telefono si fece ovattata, la cornetta pesante", giusto perché a seguito dell'interruzione di battuta è più logico agganciarsi allo stimolo uditivo, ma è letteralmente un dettaglio.
Per ora, è il racconto migliore che abbia letto in questa edizione! Complimenti!
(Complimenti anche per il gioco di parole del titolo!)
- matt_heels
- Messaggi: 72
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele, sono Matteo, appena arrivato su Minuti Contati!
Prima di tutto voglio dirti che la tua scrittura mi piace tantissimo. Il flusso è scorrevole e pulito: ogni frase è ben calibrata, concatenata e l'insieme è piacevolissimo da leggere. È un risultato davvero ottimo di scrittura e immersione sensoriale. Complimenti sinceri!
Sul racconto in sé, ammetto, ho avuto un paio di problemi. Se ho capito bene, spero, la prima parte è tutta un sogno di Elio, che si addormenta al volante e si sveglia di soprassalto accecato dagli abbaglianti. Se non è così, fammelo sapere, e farò tabula rasa!
Alla prima lettura, forse per mia disattenzione, non avevo capito che Elio stesse sognando. Alla fine del racconto, dopo la telefonata ricevuta dal padre, credevo fosse un ciclo, come di reincarnazione. Lo so, non ha senso, ma in testa mi stavo facendo dei film assurdi xD
Alla seconda lettura, ho isolato "Riaprì gli occhi e..." e ho capito di essermi preso (anche io!) un abbaglio. Tuttavia, considerando la tua scrittura sensoriale, con l'aggiunta di un dettaglio avresti favorito anche i lettori storditi come me. Tipo: "Un colpo di clacson gli esplose nelle orecchie e riaprì gli occhi: ...".
Dopo aver capito di non aver capito, ho riletto il racconto una terza volta, concentrandomi sul "sogno". E qui, secondo me, emerge il vero problema: il sogno è troppo vivido per essere un sogno.
Elio riesce a vedere l'orario della sveglia, sente il peso della cornetta nella mano, mette a fuoco la foto sul comodino, ha dei ricordi elaborati e sente addirittura il fumo della sigaretta nei polmoni.
Forse hai inserito molti dettagli "reali" per rendere il colpo di scena più efficace, ma penso avresti ottenuto la stessa resa aggiungendo un po' di quella confusione tipica dei sogni, anche se so benissimo che si tratta di un'impresa titanica. È difficile in ore e ore di tentativi, figuriamoci in uno spazio ristretto come in questa sfida!
Al netto di tutto questo, il tema è centrato e il racconto pulsa di forza ed emozione. La tua scrittura è vivida e hai dimostrato coraggio nel provare ad affrontare il mondo dei sogni. Ottima prova, bravissimo!
Prima di tutto voglio dirti che la tua scrittura mi piace tantissimo. Il flusso è scorrevole e pulito: ogni frase è ben calibrata, concatenata e l'insieme è piacevolissimo da leggere. È un risultato davvero ottimo di scrittura e immersione sensoriale. Complimenti sinceri!
Sul racconto in sé, ammetto, ho avuto un paio di problemi. Se ho capito bene, spero, la prima parte è tutta un sogno di Elio, che si addormenta al volante e si sveglia di soprassalto accecato dagli abbaglianti. Se non è così, fammelo sapere, e farò tabula rasa!
Alla prima lettura, forse per mia disattenzione, non avevo capito che Elio stesse sognando. Alla fine del racconto, dopo la telefonata ricevuta dal padre, credevo fosse un ciclo, come di reincarnazione. Lo so, non ha senso, ma in testa mi stavo facendo dei film assurdi xD
Alla seconda lettura, ho isolato "Riaprì gli occhi e..." e ho capito di essermi preso (anche io!) un abbaglio. Tuttavia, considerando la tua scrittura sensoriale, con l'aggiunta di un dettaglio avresti favorito anche i lettori storditi come me. Tipo: "Un colpo di clacson gli esplose nelle orecchie e riaprì gli occhi: ...".
Dopo aver capito di non aver capito, ho riletto il racconto una terza volta, concentrandomi sul "sogno". E qui, secondo me, emerge il vero problema: il sogno è troppo vivido per essere un sogno.
Elio riesce a vedere l'orario della sveglia, sente il peso della cornetta nella mano, mette a fuoco la foto sul comodino, ha dei ricordi elaborati e sente addirittura il fumo della sigaretta nei polmoni.
Forse hai inserito molti dettagli "reali" per rendere il colpo di scena più efficace, ma penso avresti ottenuto la stessa resa aggiungendo un po' di quella confusione tipica dei sogni, anche se so benissimo che si tratta di un'impresa titanica. È difficile in ore e ore di tentativi, figuriamoci in uno spazio ristretto come in questa sfida!
Al netto di tutto questo, il tema è centrato e il racconto pulsa di forza ed emozione. La tua scrittura è vivida e hai dimostrato coraggio nel provare ad affrontare il mondo dei sogni. Ottima prova, bravissimo!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Matteo, grazie del commento.
No, non è un sogno, è tutto reale. Elio riceve la notizia che suo padre è morto, prega o esprime il desiderio che possa esserci lui al suo posto e il desiderio viene esaudito. Elio muore in incidente stradale e il padre Franco riceve la notizia che il figlio è morto generando (chissà) un loop infinito.
L'intenzione è quella di creare appunto un loop, generato da un qualcosa di indefinito o paranormale, un po come nel film "ricomincio da capo" per intenderci.
Grazie ancora per il commento e in bocca al lupo per l'edition!
No, non è un sogno, è tutto reale. Elio riceve la notizia che suo padre è morto, prega o esprime il desiderio che possa esserci lui al suo posto e il desiderio viene esaudito. Elio muore in incidente stradale e il padre Franco riceve la notizia che il figlio è morto generando (chissà) un loop infinito.
L'intenzione è quella di creare appunto un loop, generato da un qualcosa di indefinito o paranormale, un po come nel film "ricomincio da capo" per intenderci.
Grazie ancora per il commento e in bocca al lupo per l'edition!
Ultima modifica di Daniele il mercoledì 18 dicembre 2024, 19:04, modificato 1 volta in totale.
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Bescottina ha scritto:Ciao Daniele,
bentrovato in questa edizione.
Ti faccio i complimenti per il racconto. In pochissimi caratteri, sei riuscito a costruire una scena ben gestita, con dettagli sensoriali vividi ed emozioni ben espresse. Anche il modo in cui hai declinato il tema è stato una piacevole sorpresa, e il modo in cui hai scritto il colpo di scena dei fari, pur essendo così sintetico è perfettamente funzionale: è improvviso, secco (e ti fa anche rimanere un po' di m*rda, in senso buono).
Davvero un ottima prova!
Se devo trovare il pelo nell'uovo, avrei cambiato queste due: "La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata" con "La voce al telefono si fece ovattata, la cornetta pesante", giusto perché a seguito dell'interruzione di battuta è più logico agganciarsi allo stimolo uditivo, ma è letteralmente un dettaglio.
Per ora, è il racconto migliore che abbia letto in questa edizione! Complimenti!
(Complimenti anche per il gioco di parole del titolo!)
Ciao Bescottina, grazie per il commento e l'apprezzamento.
E soprattutto per aver afferrato il senso del titolo, ci tenevo molto!
In bocca al lupo per l'edition!
- matt_heels
- Messaggi: 72
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Daniele ha scritto:Ciao Matteo, grazie del commento.
No, non è un sogno, è tutto reale. Elio riceve la notizia che suo padre è morto, prega o esprime il desiderio che possa esserci lui al suo posto e il desiderio viene esaudito. Elio muore in incidente stradale e il padre Franco riceve la notizia che il figlio è morto generando (chissà) un loop infinito.
L'intenzione è quella di creare appunto un loop, generato da un qualcosa di indefinito o paranormale, un po come nel film "ricomincio da capo" per intenderci.
Grazie ancora per il commento e in bocca al lupo per l'edition!
Quindi, anche se non avevo colto del tutto, la mia prima impressione (quella della reincarnazione) era quella giusta. A volte rileggere ti fa andare fuori strada. Cancella la seconda parte del mio commento! xD
Grazie e ancora complimenti per il racconto!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Macchè cancellare! Ogni feedback è utile, poi potrei aver scritto uno di quei racconti interpretabili in più modi, di quelli tanto amati dal buon Nesler proprio nella sua edition XD
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- Messaggi: 66
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e mi sono piaciuti molto alcuni dettagli come quello della foto. La scrittura scorre bene e non si inceppa mai.
Avevo erroneamente interpretato che la prima chiamata fosse stata male interpretata, per il fatto di non averla ascoltata tutta quando cade la cornetta, nel senso che il padre fosse coinvolto in un incidente mortale, ma che non fosse lui il morto e che lui restasse ironicamente e tristemente ucciso nel tentativo di raggiungerlo.
La tua spiegazione mi ha chiarito la situazione e mi piace molto di più, rafforzerei la preghiera e il desiderio, avvicinandoli all'impatto, calcherei un po', la preghiera mi era scivolata via come ovvia e l'immagine della diapositiva barella/sacco era così forte ed emotiva che non mi ero neanche resa conto che avesse chiuso gli occhi.
Tolto questo mi è piaciuto molto, davvero bello.
Ho letto il tuo racconto e mi sono piaciuti molto alcuni dettagli come quello della foto. La scrittura scorre bene e non si inceppa mai.
Avevo erroneamente interpretato che la prima chiamata fosse stata male interpretata, per il fatto di non averla ascoltata tutta quando cade la cornetta, nel senso che il padre fosse coinvolto in un incidente mortale, ma che non fosse lui il morto e che lui restasse ironicamente e tristemente ucciso nel tentativo di raggiungerlo.
La tua spiegazione mi ha chiarito la situazione e mi piace molto di più, rafforzerei la preghiera e il desiderio, avvicinandoli all'impatto, calcherei un po', la preghiera mi era scivolata via come ovvia e l'immagine della diapositiva barella/sacco era così forte ed emotiva che non mi ero neanche resa conto che avesse chiuso gli occhi.
Tolto questo mi è piaciuto molto, davvero bello.
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele, piacere di averti letto e auguri.
Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire il twist del tuo racconto: sinceramente mi pare poco comprensibile. Non ci sono elementi per ipotizzare che entri in gioco un elemento soprannaturale o che comunque prefiguri il cambio di prospettiva. L'idea è interessante, ma non sono riuscito a coglierla dalla lettura e quindi non la posso considerare riuscita. Dovresti chiarire meglio questa parte di passaggio.
Stilisticamente è un buon lavoro, fluido e con immagini chiare e coinvolgenti.
Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire il twist del tuo racconto: sinceramente mi pare poco comprensibile. Non ci sono elementi per ipotizzare che entri in gioco un elemento soprannaturale o che comunque prefiguri il cambio di prospettiva. L'idea è interessante, ma non sono riuscito a coglierla dalla lettura e quindi non la posso considerare riuscita. Dovresti chiarire meglio questa parte di passaggio.
Stilisticamente è un buon lavoro, fluido e con immagini chiare e coinvolgenti.
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
AndreaCrevola ha scritto:Ciao Daniele, piacere di averti letto e auguri.
Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire il twist del tuo racconto: sinceramente mi pare poco comprensibile. Non ci sono elementi per ipotizzare che entri in gioco un elemento soprannaturale o che comunque prefiguri il cambio di prospettiva. L'idea è interessante, ma non sono riuscito a coglierla dalla lettura e quindi non la posso considerare riuscita. Dovresti chiarire meglio questa parte di passaggio.
Stilisticamente è un buon lavoro, fluido e con immagini chiare e coinvolgenti.
Ciao Andrea, provo a risponderti con una domanda: in film come "sliding doors" o "ricomincio da capo" dove lo.percepisci l'elemento sovrannaturale che genera il loop o la diversificazione della linea temporale? Cosa li genera? Non lo si sa e non c'e bisogno di saperlo, nemmeno a storia conclusa. E quelli sono film interi, questo un racconto brevissimo.
La linea è semplice: un figlio riceve la notizia che il padre è morto, corre in auto sul posto, fa un incidente e muore. Salto di linea temporale. Un padre si sveglia e riceve la notizia che il figlio è morto, lasciando presagire un loop infinito. È proprio un genere penso codificato ormai, davvero senti l'esigenza di sapere perché o cosa generi il loop? Che poi la preghiera viene citata, di mettere un arbusto in fiamme che gli parla non me la sono sentita XD
Ti ringrazio comunque del commento anche se non positivo, sempre utile capire le esigenze di ogni lettore.
In bocca al lupo per l'edition!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Laura Ciutto ha scritto:Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e mi sono piaciuti molto alcuni dettagli come quello della foto. La scrittura scorre bene e non si inceppa mai.
Avevo erroneamente interpretato che la prima chiamata fosse stata male interpretata, per il fatto di non averla ascoltata tutta quando cade la cornetta, nel senso che il padre fosse coinvolto in un incidente mortale, ma che non fosse lui il morto e che lui restasse ironicamente e tristemente ucciso nel tentativo di raggiungerlo.
La tua spiegazione mi ha chiarito la situazione e mi piace molto di più, rafforzerei la preghiera e il desiderio, avvicinandoli all'impatto, calcherei un po', la preghiera mi era scivolata via come ovvia e l'immagine della diapositiva barella/sacco era così forte ed emotiva che non mi ero neanche resa conto che avesse chiuso gli occhi.
Tolto questo mi è piaciuto molto, davvero bello.
Ciao Laura, grazie del commento.
La tua di base è comunque un'interpretazione che ci sta, il narratore potrebbe anche essere inaffidabile per quello che si legge, quindi legittimissima sia la tua lettura che l'intenzione dell'autore. Quanto al fatto che non ti fosse chiaro chr avesse chiuso gli occhi, beh, è scritto, più di così non posso aiutarti XD
Felice del fatto che emotivamente e a livello di immagini abbia funzionato, solitamente scrivo testi ironici o pazzi, ma volevo allenarmi sull'emotività, aspetto sul quale in genere non batto molto.
Quanto all'enfatizzare la preghiera hai ragione, era un po' più lunga la parte, ma ho dovuto tagliare... stare dentro i 3k è davvero tosta.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Laura Ciutto ha scritto:Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e mi sono piaciuti molto alcuni dettagli come quello della foto. La scrittura scorre bene e non si inceppa mai.
Avevo erroneamente interpretato che la prima chiamata fosse stata male interpretata, per il fatto di non averla ascoltata tutta quando cade la cornetta, nel senso che il padre fosse coinvolto in un incidente mortale, ma che non fosse lui il morto e che lui restasse ironicamente e tristemente ucciso nel tentativo di raggiungerlo.
La tua spiegazione mi ha chiarito la situazione e mi piace molto di più, rafforzerei la preghiera e il desiderio, avvicinandoli all'impatto, calcherei un po', la preghiera mi era scivolata via come ovvia e l'immagine della diapositiva barella/sacco era così forte ed emotiva che non mi ero neanche resa conto che avesse chiuso gli occhi.
Tolto questo mi è piaciuto molto, davvero bello.
Ah dimenticavo: c'è un indizio che smentisce il fatto che i due avvenimenti possano essersi verificati uno in seguito all'altro ma anzi, le due realtà sono sovrapposte o riscritte, se vuoi provare a fare un giochino e cercare di indovinare te lo metto come spoiler XD
► Mostra testo
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Daniele ha scritto:AndreaCrevola ha scritto:Ciao Daniele, piacere di averti letto e auguri.
Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire il twist del tuo racconto: sinceramente mi pare poco comprensibile. Non ci sono elementi per ipotizzare che entri in gioco un elemento soprannaturale o che comunque prefiguri il cambio di prospettiva. L'idea è interessante, ma non sono riuscito a coglierla dalla lettura e quindi non la posso considerare riuscita. Dovresti chiarire meglio questa parte di passaggio.
Stilisticamente è un buon lavoro, fluido e con immagini chiare e coinvolgenti.
Ciao Andrea, provo a risponderti con una domanda: in film come "sliding doors" o "ricomincio da capo" dove lo.percepisci l'elemento sovrannaturale che genera il loop o la diversificazione della linea temporale? Cosa li genera? Non lo si sa e non c'e bisogno di saperlo, nemmeno a storia conclusa. E quelli sono film interi, questo un racconto brevissimo.
La linea è semplice: un figlio riceve la notizia che il padre è morto, corre in auto sul posto, fa un incidente e muore. Salto di linea temporale. Un padre si sveglia e riceve la notizia che il figlio è morto, lasciando presagire un loop infinito. È proprio un genere penso codificato ormai, davvero senti l'esigenza di sapere perché o cosa generi il loop? Che poi la preghiera viene citata, di mettere un arbusto in fiamme che gli parla non me la sono sentita XD
Ti ringrazio comunque del commento anche se non positivo, sempre utile capire le esigenze di ogni lettore.
In bocca al lupo per l'edition!
Ciao Daniele, avevo scritto un messaggio più lungo ma il forum se l'è mangiato...
In sintesi: ne sento il bisogno perché lo hai sottolineato tu in un commento. Non me lo sarei andato a cercare, altrimenti. Avrei chiuso il racconto insoddisfatto del finale ed è quello che ti sto riportando. Se l'idea era buona, l'esecuzione non le rende giustizia. E' chiarissima per te, ma non per me "lettore" e vedo che anche altri stanno faticando a inquadrarla: per me questo è un problema, ma vedi tu cosa prendere dal mio commento e cosa no.
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Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Daniele ha scritto:Laura Ciutto ha scritto:Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e mi sono piaciuti molto alcuni dettagli come quello della foto. La scrittura scorre bene e non si inceppa mai.
Avevo erroneamente interpretato che la prima chiamata fosse stata male interpretata, per il fatto di non averla ascoltata tutta quando cade la cornetta, nel senso che il padre fosse coinvolto in un incidente mortale, ma che non fosse lui il morto e che lui restasse ironicamente e tristemente ucciso nel tentativo di raggiungerlo.
La tua spiegazione mi ha chiarito la situazione e mi piace molto di più, rafforzerei la preghiera e il desiderio, avvicinandoli all'impatto, calcherei un po', la preghiera mi era scivolata via come ovvia e l'immagine della diapositiva barella/sacco era così forte ed emotiva che non mi ero neanche resa conto che avesse chiuso gli occhi.
Tolto questo mi è piaciuto molto, davvero bello.
Ah dimenticavo: c'è un indizio che smentisce il fatto che i due avvenimenti possano essersi verificati uno in seguito all'altro ma anzi, le due realtà sono sovrapposte o riscritte, se vuoi provare a fare un giochino e cercare di indovinare te lo metto come spoiler XD► Mostra testo
Lo avevo notato, ma arriva alla fine e avevo già sbagliato strada.
L'idea comunque e bella, desiderare qualcosa e ottenerlo e quanto costa.
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele, passavo di qui incuriosito dal titolo e non posso esimermi dal farti i complimenti: molto ben scritto, bravo!
p.s. Anche il titolo è da applausi (peccato che non mi facciano impazzire i titoli inglesi per racconti in italiano).
p.s. Anche il titolo è da applausi (peccato che non mi facciano impazzire i titoli inglesi per racconti in italiano).
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele,
Il tuo è uno dei racconti che ho maggiormente apprezzato e a mio parere sei ben riuscito a centrare il tema. Devo dirti però che avevo dato un'interpretazione diversa da quella da te voluta: pensavo che elio fosse sotto l'effetto di alcool o di qualche sostanza stupefacente, si fosse messo alla guida ed è successo ciò che è successo.La mia interpretazione è dettata anche dal fatto che tu citi le rinunce del padre per crescere il figlio e che quindi Elio con alcool e stupefacenti cercasse di nascondere i sensi di colpa verso Franco.
Tutto ciò a mio parere non toglie pregio al tuo racconto che ho trovato ben scritto,scorrevole e senza particolari refusi. Purtroppo non conosco i due film che citi e mi è stato difficile cogliere del paranormale nel tuo racconto ad una prima lettura.
Ti auguro un buon contest!
Il tuo è uno dei racconti che ho maggiormente apprezzato e a mio parere sei ben riuscito a centrare il tema. Devo dirti però che avevo dato un'interpretazione diversa da quella da te voluta: pensavo che elio fosse sotto l'effetto di alcool o di qualche sostanza stupefacente, si fosse messo alla guida ed è successo ciò che è successo.La mia interpretazione è dettata anche dal fatto che tu citi le rinunce del padre per crescere il figlio e che quindi Elio con alcool e stupefacenti cercasse di nascondere i sensi di colpa verso Franco.
Tutto ciò a mio parere non toglie pregio al tuo racconto che ho trovato ben scritto,scorrevole e senza particolari refusi. Purtroppo non conosco i due film che citi e mi è stato difficile cogliere del paranormale nel tuo racconto ad una prima lettura.
Ti auguro un buon contest!
Elena.B
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
La Ele95 ha scritto:Ciao Daniele,
Il tuo è uno dei racconti che ho maggiormente apprezzato e a mio parere sei ben riuscito a centrare il tema. Devo dirti però che avevo dato un'interpretazione diversa da quella da te voluta: pensavo che elio fosse sotto l'effetto di alcool o di qualche sostanza stupefacente, si fosse messo alla guida ed è successo ciò che è successo.La mia interpretazione è dettata anche dal fatto che tu citi le rinunce del padre per crescere il figlio e che quindi Elio con alcool e stupefacenti cercasse di nascondere i sensi di colpa verso Franco.
Tutto ciò a mio parere non toglie pregio al tuo racconto che ho trovato ben scritto,scorrevole e senza particolari refusi. Purtroppo non conosco i due film che citi e mi è stato difficile cogliere del paranormale nel tuo racconto ad una prima lettura.
Ti auguro un buon contest!
Ciao Ele, grazie del commento e del feedback!
Sì in realtà penso che un racconto, come un film, una volta che l'autore stacca la penna dal foglio, sia di chi lo legge e se ci si trovano significati in più o diversi da quelli progettati dall'autore, tanto meglio per chi legge!
Sul fatto che però le scene non siano consequenziali ma sovrapposte c'è il dettaglio della sveglia che è vincolante, quindi l'interpretazione penso possa variare tra il pensare che sia un loop infinito (mia intenzione) o una riscrizione singola della realtà, o perché no, un sogno come ipotizzato da un altro utente, cosa alla quale non avevo minimamente pensato, ma ci può stare.
Anni fa mi piacevano molto opere interpretabili in diversi modi, ora un po meno per il semplice fatto che penso se ne sia abusato sfornandone anche di incoerenti. Qui la mia intenzione era quella di descrivere questa situazione specifica, allenandomi anche sull'emotività del testo, che è un aspetto che vorrei implementare di più nella mia scrittura, e lanciare questo loop senza il bisogno che ci sia il bisogno di spiegarne la genesi, se non con la sua "preghiera" anche perché lo stesso protagonista portatore di POV non lo scoprirà mai.
Grazie per gli apprezzamenti, soprattutto riguardo la restituzione stilistica che da il testo, che era il mio focus principale in questa edition. Per la trama penso sia una questione di preferenze personali, c'è a chi piace provare a dare interpretazioni e ragionare sui testi anche dopo, c'è chi preferisce aver tutto il più chiaro possibile mentre legge, penso vada anche giustamente a gusti.
Alla.prossima e in bocca al lupo per l'edition!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele!
È stata una lettura davvero interessante e scorrevole, non riuscivo a smettere di leggere per arrivare alla fine! Sei riuscito a toccare le emozioni anche usando ottime descrizioni sensoriali, in particolare mi è piaciuta molto: “era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista” ulteriormente rinforzata da “solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare”.
Anche il tema risulta rispettato. L’unica cosa che non mi è molto chiara riguarda il finale, seppur avvincente: è morto Elio per donare in qualche modo la vita a suo padre? Suo padre stava facendo un sogno in cui lui perde la vita in un incidente, ma poi si sveglia, e la realtà è al contrario?
Saluti.
È stata una lettura davvero interessante e scorrevole, non riuscivo a smettere di leggere per arrivare alla fine! Sei riuscito a toccare le emozioni anche usando ottime descrizioni sensoriali, in particolare mi è piaciuta molto: “era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista” ulteriormente rinforzata da “solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare”.
Anche il tema risulta rispettato. L’unica cosa che non mi è molto chiara riguarda il finale, seppur avvincente: è morto Elio per donare in qualche modo la vita a suo padre? Suo padre stava facendo un sogno in cui lui perde la vita in un incidente, ma poi si sveglia, e la realtà è al contrario?
Saluti.
Francesco Michele Forciniti
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniè!
Iniziamo con le cose semplici: ho letto con piacere e la prosa è scorrevole, quindi già partiamo bene. Ammetto che leggendo gli altri commenti non avevo capito la dinamica della preghiera che viene esaudita letteralmente, pensavo più a una spiegazione più semplice (ovvero una sorta di errore,per qualche improbabile, nella prima chiamata dei servizi sanitari). Ma non credo che abbia inficiato il mio apprezzamento del racconto. Al netto di qualcosa di migliorabile, il prompt è rispettato e il tema del senso di colpa verso la difficoltà del dimostrate gratitudine a un genitore penso sia un gran tema. I pochi accenni che hai lasciato, come le sigarette, fanno un buon lavoro.
Non sono convinto dalla scelta del passato, alcune frasi sono molto indirette. Ho apprezzato come riesci comunque a dare un ritmo frenetico (e.g. Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso.), ma il presente ti avrebbe aiutato di più. Sempre parlando di pignolerie:
Ho trovato un po' fuorviante la metafora della guerra, o forse la precisa menzione alla scena di un film a essere poco diretta. Mi piace come poi usi quest'idea per vendere quanto sia importante il trauma e rievocare il fungo atomico, ma il primo salto lo trovo davvero indiretto. Forse sarebbe bastato: "Il fischio di un esplosione gli punse il cervello. Una granata. No, anzi, il boato di una testata nucleare..."
Però in generale un buon racconto.
Iniziamo con le cose semplici: ho letto con piacere e la prosa è scorrevole, quindi già partiamo bene. Ammetto che leggendo gli altri commenti non avevo capito la dinamica della preghiera che viene esaudita letteralmente, pensavo più a una spiegazione più semplice (ovvero una sorta di errore,per qualche improbabile, nella prima chiamata dei servizi sanitari). Ma non credo che abbia inficiato il mio apprezzamento del racconto. Al netto di qualcosa di migliorabile, il prompt è rispettato e il tema del senso di colpa verso la difficoltà del dimostrate gratitudine a un genitore penso sia un gran tema. I pochi accenni che hai lasciato, come le sigarette, fanno un buon lavoro.
Non sono convinto dalla scelta del passato, alcune frasi sono molto indirette. Ho apprezzato come riesci comunque a dare un ritmo frenetico (e.g. Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso.), ma il presente ti avrebbe aiutato di più. Sempre parlando di pignolerie:
La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata. Un fischio gli punse il cervello: era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista. Solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare. E lui era nel mezzo dell’esplosione, proprio al centro, dove il fungo sale e…
Ho trovato un po' fuorviante la metafora della guerra, o forse la precisa menzione alla scena di un film a essere poco diretta. Mi piace come poi usi quest'idea per vendere quanto sia importante il trauma e rievocare il fungo atomico, ma il primo salto lo trovo davvero indiretto. Forse sarebbe bastato: "Il fischio di un esplosione gli punse il cervello. Una granata. No, anzi, il boato di una testata nucleare..."
Però in generale un buon racconto.
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!
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*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro
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Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
M.M ha scritto:Ciao Daniè!
Iniziamo con le cose semplici: ho letto con piacere e la prosa è scorrevole, quindi già partiamo bene. Ammetto che leggendo gli altri commenti non avevo capito la dinamica della preghiera che viene esaudita letteralmente, pensavo più a una spiegazione più semplice (ovvero una sorta di errore,per qualche improbabile, nella prima chiamata dei servizi sanitari). Ma non credo che abbia inficiato il mio apprezzamento del racconto. Al netto di qualcosa di migliorabile, il prompt è rispettato e il tema del senso di colpa verso la difficoltà del dimostrate gratitudine a un genitore penso sia un gran tema. I pochi accenni che hai lasciato, come le sigarette, fanno un buon lavoro.
Non sono convinto dalla scelta del passato, alcune frasi sono molto indirette. Ho apprezzato come riesci comunque a dare un ritmo frenetico (e.g. Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso.), ma il presente ti avrebbe aiutato di più. Sempre parlando di pignolerie:La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata. Un fischio gli punse il cervello: era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista. Solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare. E lui era nel mezzo dell’esplosione, proprio al centro, dove il fungo sale e…
Ho trovato un po' fuorviante la metafora della guerra, o forse la precisa menzione alla scena di un film a essere poco diretta. Mi piace come poi usi quest'idea per vendere quanto sia importante il trauma e rievocare il fungo atomico, ma il primo salto lo trovo davvero indiretto. Forse sarebbe bastato: "Il fischio di un esplosione gli punse il cervello. Una granata. No, anzi, il boato di una testata nucleare..."
Però in generale un buon racconto.
Ciao Matteo, grazie del commento e degli appunti costruttivi! Provo a rispondere punto per punto (non voglio avere ragione o torto, solo esporre le scelte nei singoli casi, i tuoi appunti li trovo iper pertinenti)
Scelta del passato: è una scelta del tutto personale e di gusto, trovo in generale che la prima presente è la terza passato con focalizzazione interna facciano nella maggior parte dei casi lo stesso identico lavoro, ma a me, gusto personale, la prima al presente risulta sempre un po' meno scorrevole, poi per esercizio delle volte la uso, ma non mi soddisfa mai a pieno. Qui poi avevo uno stacco con cambio di POV nel finale e ho preferito andare sulla terza al passato, ma comprendo il tuo consiglio, sempre importante fare scelte consapevoli.
Sulla lettura, come risposto anche in precedenza, da autore penso che una volta pubblicato un testo poi sia del lettore, se ci trovi una lettura diversa da quella che era nelle mie intenzioni (sogno, loop, sovrascrittura, fraintendimento del protagonista) va benissimo, penso che l'esperienza di lettura non ne venga intaccata (tu me lo confermi) e anzi, se ci sono letture differenti ma coerenti con il testo può anche essere uno spunto interessante, quindi vi ringrazio davvero tutti per le diverse letture.
Sul flash riguardante la bomba: ho scelto la citazione del film perché il richiamo è proprio all'effetto sonoro che viene usato nei film in quelle occasioni. Se il POV pensa "un esplosione. Una bomba" vuol dire che pensa davvero a una bomba, la mia intenzione era proprio quella di richiamare lo spaesamento che richiama l'effetto sonoro del film e da quello agganciarmi alla bomba e al fungo nucleare per caricare. Di certo seguendo la tua linea avrei asciugato e risparmiato caratteri preziosissimi!
Grazie ancora per l'attenzione dedicata all'analisi, davvero preziosa.
In bocca al lupo per l'edition e alla prossima!
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao, Daniele! L'idea del racconto mi piace, la resa un po' meno. Procedo a lasciarti alcuni consigli. Non pensare che mi metta in cattedra, alla fine sono tutti elementi che mi sono stati fatti notare in passato da persone pignole e rompibip. E per fortuna! Comunque confronta i miei con i commenti degli altri e trai le tue considerazioni, alla fine l'ultima parola sul tuo racconto spetta sempre a te, e sei tu che decidi quali consigli seguire.
Premetto pure che probabilmente alcuni commenti ti sembreranno un po' bruschi, ma è una conseguenza del mio cercare di adeguarmi al principio di sintesi e non lasciarti un papiro (anche se dopo queste righe non si direbbe, vero?). In altre parole, cerco di andare al dunque senza troppi giri di parole.
Sono sempre delicate le scene di risveglio. Difficile che nella realtà ci si metta a contare gli squilli.
Qui introduci un elemento, la foto, che sarà importante dopo. Però sembra strano che sia posizionata in modo da ostacolare la presa del telefono. Nella realtà, quando si sistemano degli oggetti lo si fa in una maniera ragionata, in modo che sia agevole poterli usare.
Forse ci vorrebbe un «Pronto?» di Elio all'inizio, ma in realtà qui vorrei fare riferimento a un problema di focalizzazione che si presenta dopo, con la foto. Qualche riga più sotto specifichi che Franco è il padre di Elio, uscendo però dalla focalizzazione di Elio. Invece, potresti risolvere il tutto giocando con gli elementi qui, a esempio con una domanda del poliziotto, del tipo: «Parlo con il signor Elio Martini? È lei il figlio di Franco Martini?»
(Ovviamente cerca una forma più bella di come ho scritto io la domanda xD)
Troppe ripetizioni del nome, abbiamo capito che il PoV è Elio. Dopo i due punti sarebbe meglio mettere "lui" perché così sembra fuori dalla focalizzazione. Per lo stesso motivo funzionerebbe di più "suo padre".
In effetti, perché sorride?
Magari potresti specificare meglio perché era carico la sera prima. Una promozione sul lavoro? Un affare concluso bene? Ok, la canzone è abbastanza "caricante", ma non c'è una reale correlazione tra essa e il sentirsi carico.
Qui c'è un po' di backstory ma percepisco la sua introduzione un tantino forzata. La focalizzazione traballa. Inoltre, sembra sia suggerito che sia negativo scalare posizioni lavorative e accumulare soldi, ma perché? Alla fine Elio non si droga, quindi il padre dovrebbe essere tutt'al più contento se fa carriera.
Meglio mettere un punto fermo dopo "eject" altrimenti sembra esserci una correlazione tra beat e battuta di dialogo che per logica in realtà non c'è.
Quindi fino ad adesso è stato fermo ad ascoltare la canzone? Perché mi ero già figurata che stesse guidando come un pazzo per raggiungere il padre, anche perché ha già messo in moto da un bel pezzo. Poi in una situazione del genere sarebbe più naturale reagire fiondandosi dal proprio caro anziché perdersi nelle riflessioni.
Non mi è molto chiaro questo pezzo sopra. È un po' difficile che le marmitte lascino solchi sull'asfalto. Ha già raggiunto il luogo dell'incidente? Che cosa viene aggiunta alla lista? C'è una sorta di morale sulla fretta, qui e nelle righe dopo, ma secondo me non è introdotta al momento giusto o nel contesto giusto per farla risaltare bene.
Come fa a essere sicuro che proprio quell'ambulanza stia andando dal padre? E lui come fa a sapere dove deve andare? Nel dialogo con la stradale metterei pure una indicazione per la strada dove è avvenuto l'incidente.
A presto e buona fortuna.
Premetto pure che probabilmente alcuni commenti ti sembreranno un po' bruschi, ma è una conseguenza del mio cercare di adeguarmi al principio di sintesi e non lasciarti un papiro (anche se dopo queste righe non si direbbe, vero?). In altre parole, cerco di andare al dunque senza troppi giri di parole.
Uno. Due. Tre squilli. Elio si rigirò nel letto: la sveglia segnava le 3:15.
Sono sempre delicate le scene di risveglio. Difficile che nella realtà ci si metta a contare gli squilli.
Tastò il ripiano del comodino, scostò la foto e alzò la cornetta.
Qui introduci un elemento, la foto, che sarà importante dopo. Però sembra strano che sia posizionata in modo da ostacolare la presa del telefono. Nella realtà, quando si sistemano degli oggetti lo si fa in una maniera ragionata, in modo che sia agevole poterli usare.
«Il signor Elio Martini?»
«Sì, sono io.»
«È la stradale, ci spiace per l’ora. Il signor Franco Martini è stato coinvolto in un incidente mortale. Questo è l’unico nume—»
Forse ci vorrebbe un «Pronto?» di Elio all'inizio, ma in realtà qui vorrei fare riferimento a un problema di focalizzazione che si presenta dopo, con la foto. Qualche riga più sotto specifichi che Franco è il padre di Elio, uscendo però dalla focalizzazione di Elio. Invece, potresti risolvere il tutto giocando con gli elementi qui, a esempio con una domanda del poliziotto, del tipo: «Parlo con il signor Elio Martini? È lei il figlio di Franco Martini?»
(Ovviamente cerca una forma più bella di come ho scritto io la domanda xD)
La cornetta si fece pesante, la voce al telefono ovattata. Un fischio gli punse il cervello: era come in quei film di guerra, quando una granata esplode vicino al protagonista. Solo che quella non era una bomba a mano, ma una testata nucleare. E lui era nel mezzo dell’esplosione, proprio al centro, dove il fungo sale e…
Il tonfo della cornetta sul parquet lo riportò alla realtà. Elio mise a fuoco la foto sul comodino: Elio, corona di alloro con bacche rosse in testa, stretto nell’abbraccio di papà Franco nel giorno della sua laurea in economia.
Troppe ripetizioni del nome, abbiamo capito che il PoV è Elio. Dopo i due punti sarebbe meglio mettere "lui" perché così sembra fuori dalla focalizzazione. Per lo stesso motivo funzionerebbe di più "suo padre".
Un sorriso forzato gli piegò le labbra, ma un bolo acido lo strappò via.
«Papà…? Dove siete? Arrivo subito.»
In effetti, perché sorride?
Mise in moto e l’autoradio gridò le note di Livin’ on a Prayer giusto a ricordargli quanto fosse carico la sera prima.
Magari potresti specificare meglio perché era carico la sera prima. Una promozione sul lavoro? Un affare concluso bene? Ok, la canzone è abbastanza "caricante", ma non c'è una reale correlazione tra essa e il sentirsi carico.
Già, Livin’ on a Prayer… non fosse stata solo una stupida canzone avrebbe davvero pregato. E non avrebbe esitato a dare in cambio la vita, per quella preghiera. Papà lo aveva cresciuto da solo, senza mai incolparlo per la scomparsa di mamma appena dopo il parto, sacrificando sogni e denaro per farlo laureare. Lui, invece, si era perso dietro a una carriera fatta di posizioni scalate e soldi, tanti soldi.
Qui c'è un po' di backstory ma percepisco la sua introduzione un tantino forzata. La focalizzazione traballa. Inoltre, sembra sia suggerito che sia negativo scalare posizioni lavorative e accumulare soldi, ma perché? Alla fine Elio non si droga, quindi il padre dovrebbe essere tutt'al più contento se fa carriera.
Elio premette il tasto eject «se il mondo potesse scegliere, rinuncerebbe a me, non a lui.»
Meglio mettere un punto fermo dopo "eject" altrimenti sembra esserci una correlazione tra beat e battuta di dialogo che per logica in realtà non c'è.
Ingranò la retro. L’auto sobbalzò sul marciapiede e il cassettino porta oggetti sputò un pacchetto di Marlboro rosse. Le stesse che aveva sequestrato a papà per farlo smettere di fumare. Lo raccolse e si infilò una sigaretta tra le labbra, stringendola in un sorriso amaro: per una volta a prendersi cura dell’altro era stato lui.
Ingranò la prima e le ruote fischiarono sull’asfalto. Davanti a sé un dosso.
Quindi fino ad adesso è stato fermo ad ascoltare la canzone? Perché mi ero già figurata che stesse guidando come un pazzo per raggiungere il padre, anche perché ha già messo in moto da un bel pezzo. Poi in una situazione del genere sarebbe più naturale reagire fiondandosi dal proprio caro anziché perdersi nelle riflessioni.
Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista: tutti andavano di fretta, ma per cosa?
Non mi è molto chiaro questo pezzo sopra. È un po' difficile che le marmitte lascino solchi sull'asfalto. Ha già raggiunto il luogo dell'incidente? Che cosa viene aggiunta alla lista? C'è una sorta di morale sulla fretta, qui e nelle righe dopo, ma secondo me non è introdotta al momento giusto o nel contesto giusto per farla risaltare bene.
Quanta energia sprecata. Quanta stupida fretta. Che senso aveva correre, se non in casi come questo?
Azzardò un paio di sorpassi e raggiunse i lampeggianti di un’ambulanza: erano diretti da papà.
Due rotonde dritto e al semaforo a sinistra: c’erano quasi.
Come fa a essere sicuro che proprio quell'ambulanza stia andando dal padre? E lui come fa a sapere dove deve andare? Nel dialogo con la stradale metterei pure una indicazione per la strada dove è avvenuto l'incidente.
A presto e buona fortuna.
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Salto un po' di commenti perché son davvero parecchi quindi se ripeto qualcosa che è già stato detto mi scuso. Poi, premetto anche che non posso assolutamente essere oggettivo su questo racconto perché tocca delle corde decisamente scoperte e molto più che da poco. Detto questo, apprezzo molto il fatto che tu ti sia tenuto la possibilità che il racconto sia interpretabile in più modi, mi piaceva pure molto l'immagine delle due diapositive come due scenari possibili, forse avrei calcato di più su quell'immagine (aggiungendo una terza dispositiva? Una terza opzione) per segnalare il passaggio allo scenario che poi si verifica (e che pure io non avevo capito fosse effettivamente una possibilità reale) e quindi l'ingresso (fortunatamente qui è possibile) nel mondo del fantastico e della resurrezione (o comunque dello scambio equivalente).
Altro dubbio stilistico che si allaccia a quello tematico: desiderare di morire al posto di qualcuno è qualcosa di davvero molto forte, molto altruistico, molto estremo. Forse servirebbe qualcosa che segnalasse la straoridnarietà di questo rapporto fra padre e figlio (che pure hai accennato) e forse calcare di più su un eventuale senso di colpa o di debito provato del protagonista. Non c'è nulla d'altro che lui possa fare, ok, ma il padre sarebbe felice di saperlo morire al posto suo? Mi rendo conto che apro questioni troppo grosse, ma sono cose su cui mi sto interrogando io stesso in questi giorni. Mi fermo qui. Grazie comunque del racconto, scritto benissimo, e dell'idea, sicuramente mi ha parlato. Conto di metterlo abbastanza in alto in classifica perché unisce fantasia e dolore realistico (e reale) in un modo che personalmente adoro. Complimenti e in bocca al lupo per questa edizione!
Altro dubbio stilistico che si allaccia a quello tematico: desiderare di morire al posto di qualcuno è qualcosa di davvero molto forte, molto altruistico, molto estremo. Forse servirebbe qualcosa che segnalasse la straoridnarietà di questo rapporto fra padre e figlio (che pure hai accennato) e forse calcare di più su un eventuale senso di colpa o di debito provato del protagonista. Non c'è nulla d'altro che lui possa fare, ok, ma il padre sarebbe felice di saperlo morire al posto suo? Mi rendo conto che apro questioni troppo grosse, ma sono cose su cui mi sto interrogando io stesso in questi giorni. Mi fermo qui. Grazie comunque del racconto, scritto benissimo, e dell'idea, sicuramente mi ha parlato. Conto di metterlo abbastanza in alto in classifica perché unisce fantasia e dolore realistico (e reale) in un modo che personalmente adoro. Complimenti e in bocca al lupo per questa edizione!
- Luca Moggia
- Messaggi: 238
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele!
piacere di leggerti in questa edizione natalizia!
Racconto interessante e tema sicuramente centrato grazie al capovolgimento finale.
Ti segnalo alcuni passaggi che secondo me sono migliorabili. Il primo è la ripetizione “Elio - Elio” al decimo rigo. Considera che essendo l’unico personaggio in scena non c'era possibilità di confondersi, quindi, almeno uno dei due Elio, poteva essere tolto. C’è poi una frase che davvero non ho capito “Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista”. Forse intendevi le tracce delle gomme sull’asfalto? Non so, secondo me avrebbe bisogno di essere riformulata. Per il resto, mi piace come scrivi e questa volta non fa eccezione!
Mi pare che il racconto abbia però un problema di coerenza.
Provo a spiegarmi perché è probabile che non abbia capito io.
Elio viene svegliato dalla stradale e, sotto shock per la notizia, non ascolta quello che la polizia gli dice.
Poi c’è una battuta di dialogo “Papà…? Dove siete? Arrivo subito”.
Sembra che in questo punto la stradale risponda alle domande di Elio ma noi non la “sentiamo”.
Cioè, non sappiamo cosa la polizia gli abbia detto.
Per il tipo di narratore che hai scelto, se la polizia gli dice qualcosa dobbiamo saperlo anche noi.
E quindi come faceva Elio a sapere dove era avvenuto l’incidente?
Stessa cosa per l’informazione “principale” ossia che il padre non ha avuto nessun incidente.
Se la telefonata con la stradale proseguisse per spiegare il luogo dell’incidente presumo che sentendolo sotto shock gli avrebbero detto “no aspetti, suo padre sta bene”, una roba del genere.
Non ho letto gli altri commenti quindi magari sono l'unico stordito che non ha capito.
Nel caso, do la colpa all'inizio dei festeggiamenti natalizi! :-)
Un grande in bocca al lupo per l’Edizione e alla prossima!
Luca
piacere di leggerti in questa edizione natalizia!
Racconto interessante e tema sicuramente centrato grazie al capovolgimento finale.
Ti segnalo alcuni passaggi che secondo me sono migliorabili. Il primo è la ripetizione “Elio - Elio” al decimo rigo. Considera che essendo l’unico personaggio in scena non c'era possibilità di confondersi, quindi, almeno uno dei due Elio, poteva essere tolto. C’è poi una frase che davvero non ho capito “Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista”. Forse intendevi le tracce delle gomme sull’asfalto? Non so, secondo me avrebbe bisogno di essere riformulata. Per il resto, mi piace come scrivi e questa volta non fa eccezione!
Mi pare che il racconto abbia però un problema di coerenza.
Provo a spiegarmi perché è probabile che non abbia capito io.
Elio viene svegliato dalla stradale e, sotto shock per la notizia, non ascolta quello che la polizia gli dice.
Poi c’è una battuta di dialogo “Papà…? Dove siete? Arrivo subito”.
Sembra che in questo punto la stradale risponda alle domande di Elio ma noi non la “sentiamo”.
Cioè, non sappiamo cosa la polizia gli abbia detto.
Per il tipo di narratore che hai scelto, se la polizia gli dice qualcosa dobbiamo saperlo anche noi.
E quindi come faceva Elio a sapere dove era avvenuto l’incidente?
Stessa cosa per l’informazione “principale” ossia che il padre non ha avuto nessun incidente.
Se la telefonata con la stradale proseguisse per spiegare il luogo dell’incidente presumo che sentendolo sotto shock gli avrebbero detto “no aspetti, suo padre sta bene”, una roba del genere.
Non ho letto gli altri commenti quindi magari sono l'unico stordito che non ha capito.
Nel caso, do la colpa all'inizio dei festeggiamenti natalizi! :-)
Un grande in bocca al lupo per l’Edizione e alla prossima!
Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Luca Moggia ha scritto:Ciao Daniele!
piacere di leggerti in questa edizione natalizia!
Racconto interessante e tema sicuramente centrato grazie al capovolgimento finale.
Ti segnalo alcuni passaggi che secondo me sono migliorabili. Il primo è la ripetizione “Elio - Elio” al decimo rigo. Considera che essendo l’unico personaggio in scena non c'era possibilità di confondersi, quindi, almeno uno dei due Elio, poteva essere tolto. C’è poi una frase che davvero non ho capito “Uno sguardo ai solchi delle marmitte sull’asfalto e un rumore metallico aggiunse la sua alla lista”. Forse intendevi le tracce delle gomme sull’asfalto? Non so, secondo me avrebbe bisogno di essere riformulata. Per il resto, mi piace come scrivi e questa volta non fa eccezione!
Mi pare che il racconto abbia però un problema di coerenza.
Provo a spiegarmi perché è probabile che non abbia capito io.
Elio viene svegliato dalla stradale e, sotto shock per la notizia, non ascolta quello che la polizia gli dice.
Poi c’è una battuta di dialogo “Papà…? Dove siete? Arrivo subito”.
Sembra che in questo punto la stradale risponda alle domande di Elio ma noi non la “sentiamo”.
Cioè, non sappiamo cosa la polizia gli abbia detto.
Per il tipo di narratore che hai scelto, se la polizia gli dice qualcosa dobbiamo saperlo anche noi.
E quindi come faceva Elio a sapere dove era avvenuto l’incidente?
Stessa cosa per l’informazione “principale” ossia che il padre non ha avuto nessun incidente.
Se la telefonata con la stradale proseguisse per spiegare il luogo dell’incidente presumo che sentendolo sotto shock gli avrebbero detto “no aspetti, suo padre sta bene”, una roba del genere.
Non ho letto gli altri commenti quindi magari sono l'unico stordito che non ha capito.
Nel caso, do la colpa all'inizio dei festeggiamenti natalizi! :-)
Un grande in bocca al lupo per l’Edizione e alla prossima!
Luca
Ciao Luca, capisco in parte, ma considera: se ricevi una telefonata che ti segnala di un parente morto in un incidente e poi ti metti in auto, te lo avranno dato l'indirizzo, no? Sennò dove vai? Lì la telefonata è tagliata sottointesa. C'è una troncatura, non ti dico l'indirizzo perché è superfluo, che sia via Matteotti piuttosto che via via Mazzini a te lettore che cambia? Anzi, a me annoierebbe, o almeno io ho ragionato così. Poi nel momento in cui lui si mette in auto io mi fido del fatto che il lettore dica "ok, nel proseguo della telefonata gli avrà detto l'indirizzo"
Mi spiace aver creato un equivoco, se così è stato, sulla morte o non morte del padre, nella mia ottica non era in discussione più di quanto non lo sia in una situazione reale. In questi casi non si comunica mai con assoluta chiarezza, lavoro in ospedale e quando un paziente muore i medici chiamano i parenti a casa dicendo "la situazione si è aggravata" quando in realtà è già avvenuto il decesso, stessa cosa per gli incidenti stradali, il tono è formale e c'è una sorta di "non detto" chiaro per entrambe le parti. Il focus, almeno nelle mie intenzioni, era sulla sequenza notizia di morte-preghiera-loop
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
srcm ha scritto:Salto un po' di commenti perché son davvero parecchi quindi se ripeto qualcosa che è già stato detto mi scuso. Poi, premetto anche che non posso assolutamente essere oggettivo su questo racconto perché tocca delle corde decisamente scoperte e molto più che da poco. Detto questo, apprezzo molto il fatto che tu ti sia tenuto la possibilità che il racconto sia interpretabile in più modi, mi piaceva pure molto l'immagine delle due diapositive come due scenari possibili, forse avrei calcato di più su quell'immagine (aggiungendo una terza dispositiva? Una terza opzione) per segnalare il passaggio allo scenario che poi si verifica (e che pure io non avevo capito fosse effettivamente una possibilità reale) e quindi l'ingresso (fortunatamente qui è possibile) nel mondo del fantastico e della resurrezione (o comunque dello scambio equivalente).
Altro dubbio stilistico che si allaccia a quello tematico: desiderare di morire al posto di qualcuno è qualcosa di davvero molto forte, molto altruistico, molto estremo. Forse servirebbe qualcosa che segnalasse la straoridnarietà di questo rapporto fra padre e figlio (che pure hai accennato) e forse calcare di più su un eventuale senso di colpa o di debito provato del protagonista. Non c'è nulla d'altro che lui possa fare, ok, ma il padre sarebbe felice di saperlo morire al posto suo? Mi rendo conto che apro questioni troppo grosse, ma sono cose su cui mi sto interrogando io stesso in questi giorni. Mi fermo qui. Grazie comunque del racconto, scritto benissimo, e dell'idea, sicuramente mi ha parlato. Conto di metterlo abbastanza in alto in classifica perché unisce fantasia e dolore realistico (e reale) in un modo che personalmente adoro. Complimenti e in bocca al lupo per questa edizione!
Ciao Simone (Simone, giusto? XD) grazie per il commento.
Confesso di essere un po in difficoltà nel rispondere perché capisco di aver toccato corde particolari e anzi, spero di non averti fatto involontariamente del male in questo senso... felice però del fatto che la resa emotiva del racconto ci sia stata, era l'aspetto che mi interessava maggiormente visto che è un aspetto che ultimamente sto cercando di migliorare nella mia scrittura.
Quanto alla terza diapositiva è un buonissimo suggerimento, mentre per quel che riguarda il rapporto padre-figlio c'erano oltre 500 caratteri di descrizione, ma purtroppo ho dovuto tagliare molto quella parte per rientrare nei limiti.
Grazie del feedback e in bocca al lupo per l'edition!
- MerioRounds
- Messaggi: 51
Re: Mourning Wheels di Daniele Villa
Ciao Daniele! Un racconto incredibile, mi è piaciuto veramente molto. Ho sbirciato i commenti e son felice di aver intuito bene che la storia fosse l’inizio di un loop. Anche stilisticamente è molto buono, l’unico inciampo che avrei da segnalarti è la scena della cornetta, ma so che te l’anno già letto quindi evito di commentartelo ulteriormente. Promosso a pieni voti.
Buon anno e buona edizione di MC!
Buon anno e buona edizione di MC!
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