La leva del '20
- Andrea Furlan
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La leva del '20
Oggi è un giorno speciale, sistemi la borsa con i libri dell’Università, prendi la cartolina che ti cambierà la vita.
Pieno di dubbi, fissi tuo padre che ti guarda dalla foto appesa al muro. Sorride con tre commilitoni davanti al Monte Grappa, una sigaretta a penzoloni sotto alla penna nera da Alpino.
Ti fermi in fila, a un posto di blocco controllato dai Tedeschi. Rischi di arrivare in ritardo, una cosa che odi. E poi hai tempo per riflettere: non va bene, sei uno che agisce d’impulso, pensare troppo ti confonde.
Quando Papà è morto ti sei dato da fare, hai accudito Mamma e i tuoi fratelli, come se fossero figli tuoi. Buoni voti a scuola, Balilla modello, credere nel Duce, nella sua parola. Ammirare le Camice Nere, i loro stivali lucenti, il fez che li fa sembrare dei giganti.
Ma poi hai conosciuto Melissa: l’altro giorno ammiravi discreto le sue curve strette nell’abito verde, ti ha mostrato di nascosto un giornale sovversivo.
«Prima la Polonia, Giorgio. Poi la Francia. E ora sono qui. Lo sai che i miei vicini sono stati portati via? Caricati su un treno, non se n’è saputo più nulla.»
«Saranno stati partigiani. Brutta gente quella.»
«Due bambini, la loro Mamma. Partigiani? Li conoscevo bene, sono brave persone. Il problema è che sono ebrei.»
Anche a te è capitato: rastrellamenti, ronde notturne. Stanotte ti hanno svegliato le urla, li hai visti con i tuoi occhi. Povera gente del tuo quartiere, portata via verso l’ignoto.
Finalmente è il momento: sei di fronte al Distretto Militare, la cartolina in mano, pronto a rispondere alla chiamata della leva del ‘20. Diventare un vero Fascista.
Ma qualcosa ti blocca, le mani che tremano. Le parole di Melissa, l’articolo di quel giornale o le grida di quegli sventurati?
Dopo minuti eterni, prendi la decisione: butti al vento i brandelli della cartolina.
Melissa ti ha detto dove trovare la brigata: portano tutti un fazzoletto rosso al collo e hanno un nome di battaglia.
Diventerai Corvaccio, come chiamavano tuo padre, lassù in montagna.
Pieno di dubbi, fissi tuo padre che ti guarda dalla foto appesa al muro. Sorride con tre commilitoni davanti al Monte Grappa, una sigaretta a penzoloni sotto alla penna nera da Alpino.
Ti fermi in fila, a un posto di blocco controllato dai Tedeschi. Rischi di arrivare in ritardo, una cosa che odi. E poi hai tempo per riflettere: non va bene, sei uno che agisce d’impulso, pensare troppo ti confonde.
Quando Papà è morto ti sei dato da fare, hai accudito Mamma e i tuoi fratelli, come se fossero figli tuoi. Buoni voti a scuola, Balilla modello, credere nel Duce, nella sua parola. Ammirare le Camice Nere, i loro stivali lucenti, il fez che li fa sembrare dei giganti.
Ma poi hai conosciuto Melissa: l’altro giorno ammiravi discreto le sue curve strette nell’abito verde, ti ha mostrato di nascosto un giornale sovversivo.
«Prima la Polonia, Giorgio. Poi la Francia. E ora sono qui. Lo sai che i miei vicini sono stati portati via? Caricati su un treno, non se n’è saputo più nulla.»
«Saranno stati partigiani. Brutta gente quella.»
«Due bambini, la loro Mamma. Partigiani? Li conoscevo bene, sono brave persone. Il problema è che sono ebrei.»
Anche a te è capitato: rastrellamenti, ronde notturne. Stanotte ti hanno svegliato le urla, li hai visti con i tuoi occhi. Povera gente del tuo quartiere, portata via verso l’ignoto.
Finalmente è il momento: sei di fronte al Distretto Militare, la cartolina in mano, pronto a rispondere alla chiamata della leva del ‘20. Diventare un vero Fascista.
Ma qualcosa ti blocca, le mani che tremano. Le parole di Melissa, l’articolo di quel giornale o le grida di quegli sventurati?
Dopo minuti eterni, prendi la decisione: butti al vento i brandelli della cartolina.
Melissa ti ha detto dove trovare la brigata: portano tutti un fazzoletto rosso al collo e hanno un nome di battaglia.
Diventerai Corvaccio, come chiamavano tuo padre, lassù in montagna.
- Andrea Furlan
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Re: La leva del '20
Lo so bene, ma ho avuto una bella ispirazione e mi sono divertito lo stesso. Poi incrociamo le dita comunque.
Re: La leva del '20
Allora, direi un raccontino discreto che ha però il difetto di non aggiungere nulla di nuovo a un tema di cui si è detto ormai tutto. Poco male, c'è da capire cosa serve per migliorarlo è ho letto su fb che lo vuoi allargare, cosa buona è giusta perché per riuscire a lavorare sull'empatia utilizzando tutte le variabili che hai messo in campo (rapporto con il padre, con la famiglia, con il Sistema, con Melissa, con se stesso) c'è proprio bisogno di un più ampio respiro. Vedo questo pezzo più come una sinossi sulla quale lavorare che come un racconto capace di reggersi autonomamente andando a centrare i bersagli che ti eri predisposto. Di sicuro l'elemento interessante è proprio questo dualismo, questo suo dovere scegliere che lo porterà a definirsi maggiormente. E avendo più spazio potrai anche lavorare, volendo, sull'amore per la patria, non solo per i propri cari, ma per la Storia di tutti perché una decisione quale quella che vuole prendere, soprattutto se indirizzata verso l'opposizione, non può che passare anche da una maggiore consapevolezza del tutto.
- Emiliano Maramonte
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Re: La leva del '20
Ciao Andrea!
Mi sembrava il minimo iniziare i commenti dai "riservisti", visto la dedizione mostrata, nonostante il limite delle prenotazioni.
Grande pregio: lo stile, senza sbavature, preciso e puntuale. Hai raggiunto ottimi livelli, anche considerando, che hai usato la seconda persona, PDV molto difficile da usare.
La storia è gradevole, si segue bene, ha la sua coerente collocazione storica, con una conclusione dal giusto spessore emotivo.
Cosa non mi ha convinto?
1 - Capisco il limite "tiranno" dei 2000 caratteri, ma il twist del personaggio che da fascista passa totalmente dall'altra parte mi sembra veramente troppo brusco. Sicuramente in una versione più estesa, sistemerai questo aspetto rendendolo più graduale e motivandolo per bene.
2 - Alla fin fine il testo è adagiato su un tipo di tematica già ampiamente trattata in ogni dove (cinema, teatro, letteratura...) e potrebbe, dunque, dare al lettore il sapore del classico "già visto".
Buona scrittura!
Mi sembrava il minimo iniziare i commenti dai "riservisti", visto la dedizione mostrata, nonostante il limite delle prenotazioni.
Grande pregio: lo stile, senza sbavature, preciso e puntuale. Hai raggiunto ottimi livelli, anche considerando, che hai usato la seconda persona, PDV molto difficile da usare.
La storia è gradevole, si segue bene, ha la sua coerente collocazione storica, con una conclusione dal giusto spessore emotivo.
Cosa non mi ha convinto?
1 - Capisco il limite "tiranno" dei 2000 caratteri, ma il twist del personaggio che da fascista passa totalmente dall'altra parte mi sembra veramente troppo brusco. Sicuramente in una versione più estesa, sistemerai questo aspetto rendendolo più graduale e motivandolo per bene.
2 - Alla fin fine il testo è adagiato su un tipo di tematica già ampiamente trattata in ogni dove (cinema, teatro, letteratura...) e potrebbe, dunque, dare al lettore il sapore del classico "già visto".
Buona scrittura!
- MatteoMantoani
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Re: La leva del '20
Ciao Andrea,
Ok, chiaro il tuo intento di provare a raccontare una storia ambientata nell'epoca fascista, e carino il cambio di rotta del protagonista. Sebbene siano scenari noti, non ci vedo niente di male ad ambientare una storia in questo periodo, ma occhio che, forse per lo spazio scarso, il protagonista cambia bandiera in poche righe, e comunque senza che la narrazione si soffermi abbastanza sul suo dilemma interiore, sebbene questo sia citato, ma non approfondito.
Ok, chiaro il tuo intento di provare a raccontare una storia ambientata nell'epoca fascista, e carino il cambio di rotta del protagonista. Sebbene siano scenari noti, non ci vedo niente di male ad ambientare una storia in questo periodo, ma occhio che, forse per lo spazio scarso, il protagonista cambia bandiera in poche righe, e comunque senza che la narrazione si soffermi abbastanza sul suo dilemma interiore, sebbene questo sia citato, ma non approfondito.
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Re: La leva del '20
Ciao Andrea,
Bella l'idea, apprezzo molto che tu abbia inserito un intero arco di trasformazione in uno spazio così breve. Non so però se funziona quanto dovrebbe, perché la scelta del pov di rinnegare qualcosa che ha fatto parte della sua intera vita mi pare un po'.. frettolosa. Sai cosa funzionerebbe? Se Melissa fosse MelissO. Lo so che suona paraculo, e normalmente me ne guarderei, ma così riusciresti a mettere insieme il mettere in dubbio il Fascismo con un parziale tornaconto personale dovuto al "a me piacciono gli uomini, perché non posso?". Per il resto, la seconda persona a me non fa impazzire e mi strania un po', e il foreshadowing del narratore "diventerai Corvaccio" pure, quindi avrei tolto almeno uno dei due. Il tema non lo vedo da nessuna parte, se non con un leggero "e ora viene il bello" che però forse andava esplicitato meglio in chiusa.
Bella l'idea, apprezzo molto che tu abbia inserito un intero arco di trasformazione in uno spazio così breve. Non so però se funziona quanto dovrebbe, perché la scelta del pov di rinnegare qualcosa che ha fatto parte della sua intera vita mi pare un po'.. frettolosa. Sai cosa funzionerebbe? Se Melissa fosse MelissO. Lo so che suona paraculo, e normalmente me ne guarderei, ma così riusciresti a mettere insieme il mettere in dubbio il Fascismo con un parziale tornaconto personale dovuto al "a me piacciono gli uomini, perché non posso?". Per il resto, la seconda persona a me non fa impazzire e mi strania un po', e il foreshadowing del narratore "diventerai Corvaccio" pure, quindi avrei tolto almeno uno dei due. Il tema non lo vedo da nessuna parte, se non con un leggero "e ora viene il bello" che però forse andava esplicitato meglio in chiusa.
Re: La leva del '20
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Il racconto parte molto bene e si sviluppa efficacemente. Con poche, precise pennellate, fornisci un'ottima visione del modo di pensare del protagonista e di come l'ambiente in cui è cesciuto e vive influenza questo modo di vivere. é un inizio col botto e fornisce tutte le premesse per una trama avvincente. Probabilmente, avessi avuto a disposizione il doppio dei caratteri, avresti tirato fuori un pezzo con i fiocchi, del tipo che ci hai abituati da molto tempo. Purtroppo, il finale diventa ristretto e frettoloso e sono convinto che ciò sia dovuto proprio al fatto che ti sei reso conto all'ultimo che non avresti potuto esprimere al meglio quello che avevi in testa. La prova resta buona, anzi, ti suggerisco di usare questo racconto come base per qualcosa di più elaborato.
Alla prossima!
Il racconto parte molto bene e si sviluppa efficacemente. Con poche, precise pennellate, fornisci un'ottima visione del modo di pensare del protagonista e di come l'ambiente in cui è cesciuto e vive influenza questo modo di vivere. é un inizio col botto e fornisce tutte le premesse per una trama avvincente. Probabilmente, avessi avuto a disposizione il doppio dei caratteri, avresti tirato fuori un pezzo con i fiocchi, del tipo che ci hai abituati da molto tempo. Purtroppo, il finale diventa ristretto e frettoloso e sono convinto che ciò sia dovuto proprio al fatto che ti sei reso conto all'ultimo che non avresti potuto esprimere al meglio quello che avevi in testa. La prova resta buona, anzi, ti suggerisco di usare questo racconto come base per qualcosa di più elaborato.
Alla prossima!
Re: La leva del '20
Bel racconto. Veramente un po' repentino il cambio di bandiera...ma, in fondo, non è quello che è successo nel 1945? Da un giorno all'altro quasi nessuno era più fascista. E sempre troppo poco si scrive e si parla di quel periodo buio e perdendone la memoria lasciamo che il passato si riproponga, forti del "Non è come allora", certo, non lo è; allora usavano manganelli e olio di ricino, oggi bastano televisori, telefonini e notizie a intorpidire menti e pensieri. Bella prova.
Re: La leva del '20
Ciao Andrea!
Hai trattato un argomento molto delicato con evidente cura e preparazione, il tuo racconto (come gli altri tuoi che ho letto) trasmette molta empatia, e anche un senso di malinconia. È vero, è tutto molto, troppo già sentito, ma è una tua scelta e la rispetto così com'è.
L'aderenza al tema non è presente, forse la percepisco un poco nel finale, quando il protagonista decide di cambiare schieramento con l'azione decisiva di strappare la cartolina, me è molto molto debole.
Hai trattato un argomento molto delicato con evidente cura e preparazione, il tuo racconto (come gli altri tuoi che ho letto) trasmette molta empatia, e anche un senso di malinconia. È vero, è tutto molto, troppo già sentito, ma è una tua scelta e la rispetto così com'è.
L'aderenza al tema non è presente, forse la percepisco un poco nel finale, quando il protagonista decide di cambiare schieramento con l'azione decisiva di strappare la cartolina, me è molto molto debole.
Francesco Michele Forciniti
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: La leva del '20
Ciao Andrea, piacere di leggerti. Bel racconto, sei riuscito a condensare la scelta del protagonista in pochissimi caratteri, nel contesto storico dell'aderenza o meno al fascismo. Nel climax finale, giusto per fare il puntiglioso, manca forse qualche semina che spinga il protagonista alla scelta. Magari un amore segreto verso una ragazza ebrea, o qualcos'altro legato alla sua storia, che poi lo spinga alla scelta. Per il tema, è lo stesso discorso del tema di Maurizio. "Ora si balla" può essere interpretato come una scelta in un contesto di pericolo o di pressione esterna. Quindi c'è, sebbene non sia immediato. Cmq, una prova molto buona.
- Francy2912
- Messaggi: 52
Re: La leva del '20
Ciao Andrea! Il racconto mi è piaciuto, approvo la scelta della seconda persona, in un certo senso mi è quasi sembrato di essere un'ombra che assisteva alla scena. Il cambiamento effettivamente è repentino, maledetto il limite di caratteri. Mi sarebbe piaciuto leggere un racconto più lungo, ma nonostante questo è scorrevole e si legge bene, anche se mi vengono in mente molte battute sul suo cambiare idea per una donna xD Hai fatto un buon lavoro :)
- Mauro Bennici
- Messaggi: 175
Re: La leva del '20
Ciao, Andrea,
Tanta carne al fuoco che merita di stufare con calma. L'inizio con lo sguardo della foto apre bene le danze (per restare in tema).
Il suo cambiare idea tra due fronti così diversi è eccessiva. Nella mia mente si era formata l'idea di una scelta diversa: se andare con i partigiani rossi o con quelli azzurri. Quindi contro il "sistema", ma in modo molto diverso.
Mi farebbe piacere leggere la versione estesa.
Alla prossima.
Tanta carne al fuoco che merita di stufare con calma. L'inizio con lo sguardo della foto apre bene le danze (per restare in tema).
Il suo cambiare idea tra due fronti così diversi è eccessiva. Nella mia mente si era formata l'idea di una scelta diversa: se andare con i partigiani rossi o con quelli azzurri. Quindi contro il "sistema", ma in modo molto diverso.
Mi farebbe piacere leggere la versione estesa.
Alla prossima.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 548
Re: La leva del '20
Grazie a tutti dei commenti che trovo molto utili.
In effetti ero molto in dubbio sul periodo in cui ambientare questa storia: visto che di solito scrivo fantastico, volevo un periodo storico ben definito per provarmi in qualcosa di diverso. Forse il periodo del fascismo è molto visto, ma d'altro lato è come uno stereotipo: aiuta a risparmiare spazio e mi sembra che per questo abbia aiutato.
E qui la domanda: e se prendessi la stessa situazione del cambio di rotta e la girassi in un contesto ucronico, futiristico, fantascientifico, cyberpunk etc. come la vedreste?
Sono curioso di sapere le vostre opinioni, se avete un minuto in più da dedicarmi.
In effetti ero molto in dubbio sul periodo in cui ambientare questa storia: visto che di solito scrivo fantastico, volevo un periodo storico ben definito per provarmi in qualcosa di diverso. Forse il periodo del fascismo è molto visto, ma d'altro lato è come uno stereotipo: aiuta a risparmiare spazio e mi sembra che per questo abbia aiutato.
E qui la domanda: e se prendessi la stessa situazione del cambio di rotta e la girassi in un contesto ucronico, futiristico, fantascientifico, cyberpunk etc. come la vedreste?
Sono curioso di sapere le vostre opinioni, se avete un minuto in più da dedicarmi.
- angelo.frascella
- Messaggi: 769
Re: La leva del '20
Ciao Andrea.
Ho qualche dubbio dal punto di vista storico.
Parli di leva del '20. Da una veloce verifica su Wikipedia vedo che a partire dal 1934 il servizio di leva si faceva al compimento del 21imo anno di età, quindi dovremmo essere nel 1941.
Il movimento partigiano però nacque subito dopo l'armistizio (quindi nel settembre del '43) quindi la sua scelta di fatto non avrebbe senso.
Inoltre anche i grandi rastrellamenti degli ebrei in Italia avvennero dopo l'occupazione tedesca, quindi a partire dal 43.
Quindi gli altri dettagli farebbero pensare che siamo nel periodo della Repubblica Sociale. Ma durante questo periodo i coscritti dovrebbero essere quelli nati tra il '23 e il '25. Quindi potrebbe essere la leva del '23 invece di quella del '20
Per un racconto di MC scritto in due ore, è ammissibile fare poca attenziona, ma se vuoi trasformare è sicuramente necessario un grosso approfondimento storico per evitare incongruenze anche solo nei piccoli dettagli
Ho qualche dubbio dal punto di vista storico.
Parli di leva del '20. Da una veloce verifica su Wikipedia vedo che a partire dal 1934 il servizio di leva si faceva al compimento del 21imo anno di età, quindi dovremmo essere nel 1941.
Il movimento partigiano però nacque subito dopo l'armistizio (quindi nel settembre del '43) quindi la sua scelta di fatto non avrebbe senso.
Inoltre anche i grandi rastrellamenti degli ebrei in Italia avvennero dopo l'occupazione tedesca, quindi a partire dal 43.
Quindi gli altri dettagli farebbero pensare che siamo nel periodo della Repubblica Sociale. Ma durante questo periodo i coscritti dovrebbero essere quelli nati tra il '23 e il '25. Quindi potrebbe essere la leva del '23 invece di quella del '20
Per un racconto di MC scritto in due ore, è ammissibile fare poca attenziona, ma se vuoi trasformare è sicuramente necessario un grosso approfondimento storico per evitare incongruenze anche solo nei piccoli dettagli
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Re: La leva del '20
Ciao Andrea,
Inizialmente avevo avuto la stessa perplessità di Angelo sulle date, ma tenendo conto degli studi universitari e della situazione familiare ci sta che il protagonista abbia avuto la possibilità di rimandare il servizio militare e sia stato chiamato solo negli ultimi anni della guerra, quando la situazione cominciava a essere problematica (per il regime). Se però diamo per buono che siamo nel '44/'45 (come diversi indizi fanno pensare), mi suonano un po' strane le parole di Melissa "prima la Polonia, poi la Francia", riferite all'inizio di una guerra che nel frattempo è andata avanti per cinque anni e ha visto la situazione della Germania capovolgersi completamente.
Per il resto, concordo con i commenti precedenti: per quanto sia scrito bene, sa molto di già visto e lo spazio per il conflitto emotivo/ideologico del protagonista è troppo compresso. Ma ampliandolo e dando più spazio alla storia personale del protagonista (che quindi può mostrare le sue unicità rispetto a tante altre storie simili) può senz'altro venirne fuori qualcosa di interessante.
(p.s. mi dissocio invece dal suggerimento "Melisso" che ha fatto qualcuno. Siamo negli anni '40, e come dimostra la storia di Alan Turing l'omofobia non è una caratteristica del fascismo, ma di tutta la cultura dell'epoca, quindi non so quanto avrebbe senso che sia quella la molla che gli fa cambiare bandiera)
Inizialmente avevo avuto la stessa perplessità di Angelo sulle date, ma tenendo conto degli studi universitari e della situazione familiare ci sta che il protagonista abbia avuto la possibilità di rimandare il servizio militare e sia stato chiamato solo negli ultimi anni della guerra, quando la situazione cominciava a essere problematica (per il regime). Se però diamo per buono che siamo nel '44/'45 (come diversi indizi fanno pensare), mi suonano un po' strane le parole di Melissa "prima la Polonia, poi la Francia", riferite all'inizio di una guerra che nel frattempo è andata avanti per cinque anni e ha visto la situazione della Germania capovolgersi completamente.
Per il resto, concordo con i commenti precedenti: per quanto sia scrito bene, sa molto di già visto e lo spazio per il conflitto emotivo/ideologico del protagonista è troppo compresso. Ma ampliandolo e dando più spazio alla storia personale del protagonista (che quindi può mostrare le sue unicità rispetto a tante altre storie simili) può senz'altro venirne fuori qualcosa di interessante.
(p.s. mi dissocio invece dal suggerimento "Melisso" che ha fatto qualcuno. Siamo negli anni '40, e come dimostra la storia di Alan Turing l'omofobia non è una caratteristica del fascismo, ma di tutta la cultura dell'epoca, quindi non so quanto avrebbe senso che sia quella la molla che gli fa cambiare bandiera)
Re: La leva del '20
Stile preciso, secco, ci sono tutti gli alementi, anche il tema è centrato, ha preso la sua decisione e ora ne pagherà le conseguenze.
Hai messo veramente tanto in campo e i caratteri sono troppo pochi, Il racconto non raggiunge il suo giusto impatto. Il cambio di direzione del protagonista è troppo rapido, anche se lo hai seminato molto bene.
Racconto bello, ben scritto, scorre bene, dovresti veramente ampliarlo, usare questo come una sorta di sinossi da ampliare per dare tutto lo spazio che merita
Hai messo veramente tanto in campo e i caratteri sono troppo pochi, Il racconto non raggiunge il suo giusto impatto. Il cambio di direzione del protagonista è troppo rapido, anche se lo hai seminato molto bene.
Racconto bello, ben scritto, scorre bene, dovresti veramente ampliarlo, usare questo come una sorta di sinossi da ampliare per dare tutto lo spazio che merita
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