In incognito

Edizione a iscrizione per un max di 13 partecipanti. Appuntamento alle 21.30 di mercoledì 5 marzo con un tema di LordMax.
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Mauro Bennici
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In incognito

Messaggio#1 » mercoledì 5 marzo 2025, 23:00

Le porte del treno sbuffano. La scaletta scende con la calma di un artificiere nel tagliare il maledetto filo rosso. Prendo il sacco. Dovrei dargli un nome, come quel pallone sull’isola.
Questo pezzo di tela è stato più di un letto, più di un amico. La gola si secca al pensiero delle notti passate sotto i traccianti dell'artiglieria.
L’odore di zagara mi guida tra i fumi della stazione. Basta pensare al passato. Devo andare a casa.
In mimetica sarà impossibile passare inosservato. Salto i tornelli, sbuffo e imbocco l’uscita.
Un uomo in divisa a strisce gialle e nere mi fa cenno di no con le dita. «Vieni con me se non vuoi sorbirti il sindaco, la banda e tutta la comitiva.»
Sposto lo zaino sull’altra spalla. «Assolutamente. Oggi, sono in incognito.» Lo seguo all’interno della biglietteria deserta.
Scartabella con un enorme mazzo di chiavi e fa scattare un portone con la scritta riservato. «Dritto, il cancelletto ha un bottone. Via Roma è chiusa, prendi la consolare. Ti ricordi la strada?»
«Speriamo.» Gli batto due colpi sulla spalla e seguo il percorso obbligato. Sbuco alle spalle della stazione e del trambusto di voci e fanfare, davanti al mare al tramonto. Ma sono appena le 19 e 21. Già, ho lasciato l’Ucraina, il fuso orario e il resto. Ho poco tempo.
Corro nel budello tra le case ammassate. Un cane abbaia in lontananza. Le mani prudono in cerca del fucile, del suo calcio ruvido. Rumore di passi, un’ombra. Domino l’istinto di appostarmi al riparo dietro il cassonetto dei rifiuti. La guerra è altrove. Sono a casa. Respira.
La salsedine tra i vicoli lascia il posto al pane caldo. Ci siamo, il forno è ancora aperto. Quanto ho sognato questo momento, speriamo bene.
Afferro la maniglia e spingo. L’odore del grano mi trapassa. «Buonasera.»
«Buona… » Papà si sblocca, è una statua di sale che piange come la madonna di Civitavecchia.
Lo abbraccio. «Mamma?»
«Arrivo domani… Imbroglione!» Farfuglia. «Sai che odia le sorprese.» Ride e piange.
Lo bacio tutto. Piango e rido. Ora si balla.



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lordmax
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Re: In incognito

Messaggio#2 » mercoledì 5 marzo 2025, 23:07

1995 caratteri, anche il tuo racconto è in gara.

loredana
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Re: In incognito

Messaggio#3 » giovedì 6 marzo 2025, 12:52

Intenso. Mi hai fatto sentire l’odore del mare, del pane appena sfornato, e la paura. Quella che ti rimane dentro anche se, adesso, sei a casa, al sicuro. Ottimo ritmo. Il soldato che rientra, a sorpresa, a casa sua, che evita il clamore e i festeggiamenti e si defila. Ottimo racconto e narrazione appropriata e, come già scritto, che fa immergere nel narrato, fa sentire gli odori e i sapori della terra natia.
Ultima modifica di loredana il martedì 11 marzo 2025, 20:24, modificato 2 volte in totale.

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MatteoMantoani
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Re: In incognito

Messaggio#4 » giovedì 6 marzo 2025, 21:03

Ciao Mauro,
una bella immagine, il classico soldato che torna a casa e ritrova la sicurezza della sua famiglia e l'affetto dei suoi cari. Hai reso molto bene l'atmosfera nostalgica e triste di questa Roma che diffonde odori e sensazioni percettili. Non sono sicuro di aver colto alcune delle similitudini, una tra tutte la prima, quella sul nastro. Rimane l'invito a usare le similitudini per esternare un pensiero o un paragone che deve essere lampante, immediato e non poetico.
Nel complesso, mi è piaciuto

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#5 » giovedì 6 marzo 2025, 22:24

loredana ha scritto:Intenso. Mi hai fatto sentire l’odore del mare, del pane appena sfornato, e la paura. Quella che ti rimane dentro anche se, adesso, sei a casa, al sicuro. Ottimo ritmo.


Ciao, Loredana.
Grazie, sono contento di essere arrivato a trovare un ritmo accettabile nonostante le poche battute :D

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#6 » giovedì 6 marzo 2025, 22:29

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Mauro,
una bella immagine, il classico soldato che torna a casa e ritrova la sicurezza della sua famiglia e l'affetto dei suoi cari. Hai reso molto bene l'atmosfera nostalgica e triste di questa Roma che diffonde odori e sensazioni percettili. Non sono sicuro di aver colto alcune delle similitudini, una tra tutte la prima, quella sul nastro. Rimane l'invito a usare le similitudini per esternare un pensiero o un paragone che deve essere lampante, immediato e non poetico.
Nel complesso, mi è piaciuto


Ciao, Matteo,
Sono contento ti si piaciuto.

Per il nastro, intendi "pezzo di tela"? Ho fatto qualche modifica per limitare i caratteri, originariamente era "ammasso di tela", che è come dalle mie parti si chiama il "sacco" da viaggio.
Grazie per il consiglio, ci lavorerò sopra :)

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MatteoMantoani
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Re: In incognito

Messaggio#7 » venerdì 7 marzo 2025, 9:35

Mauro Bennici ha scritto:
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Mauro,
una bella immagine, il classico soldato che torna a casa e ritrova la sicurezza della sua famiglia e l'affetto dei suoi cari. Hai reso molto bene l'atmosfera nostalgica e triste di questa Roma che diffonde odori e sensazioni percettili. Non sono sicuro di aver colto alcune delle similitudini, una tra tutte la prima, quella sul nastro. Rimane l'invito a usare le similitudini per esternare un pensiero o un paragone che deve essere lampante, immediato e non poetico.
Nel complesso, mi è piaciuto


Ciao, Matteo,
Sono contento ti si piaciuto.

Per il nastro, intendi "pezzo di tela"? Ho fatto qualche modifica per limitare i caratteri, originariamente era "ammasso di tela", che è come dalle mie parti si chiama il "sacco" da viaggio.
Grazie per il consiglio, ci lavorerò sopra :)

Ahhh, ecco.. non avevo capito si trattasse del sacco da viaggio, occhio che se introduci delle espressioni che si riconducono a regionalismi devi assicurarti che siano comprensibili a tutti.

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Pretorian
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Re: In incognito

Messaggio#8 » venerdì 7 marzo 2025, 17:04

Ciao, Mauro è piacere di leggerti.

Non lo so, il racconto è stilisticamente ben scritto, ma lo svolgimento mi lascia un po' perplesso. Abbiamo la storia di un volontario italiano in Ucraina, che torna a casa. Fornisci abbastanza dettagli perché si comprenda vagamente il contesto, ma se ne ricava quasi il senso che stai facendo riferimento a un caso specifico, cosa che mi ha lasciato spaesato. Per il tema trattato, avresti potuto puntare a una forte emotività, descrivendo gli orrori della guerra rapportati alla bellezza del ritorno, o a una trama con un qualche colpo di scena ("lui torna però..."). Invece la trama è estremamente lineare, mentre i momenti di emotività hanno troppo poco spazio per esplodere davvero al meglio delle loro possibilità. Avete meno spazio con il biglietto e la banda è più sul finale o sull'inizio di ricordi avrebbe potuto aiutare, ma temo che in questo caso i caratteri fossero davvero troppo pochi.
Non aiuta il fatto che, citazione finale a parte, il racconto non è in tema al 100%.
Peccato.

Alla! prossima

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#9 » venerdì 7 marzo 2025, 19:31

Pretorian ha scritto:Ciao, Mauro è piacere di leggerti.

Non lo so, il racconto è stilisticamente ben scritto, ma lo svolgimento mi lascia un po' perplesso. Abbiamo la storia di un volontario italiano in Ucraina, che torna a casa. Fornisci abbastanza dettagli perché si comprenda vagamente il contesto, ma se ne ricava quasi il senso che stai facendo riferimento a un caso specifico, cosa che mi ha lasciato spaesato. Per il tema trattato, avresti potuto puntare a una forte emotività, descrivendo gli orrori della guerra rapportati alla bellezza del ritorno, o a una trama con un qualche colpo di scena ("lui torna però..."). Invece la trama è estremamente lineare, mentre i momenti di emotività hanno troppo poco spazio per esplodere davvero al meglio delle loro possibilità. Avete meno spazio con il biglietto e la banda è più sul finale o sull'inizio di ricordi avrebbe potuto aiutare, ma temo che in questo caso i caratteri fossero davvero troppo pochi.
Non aiuta il fatto che, citazione finale a parte, il racconto non è in tema al 100%.
Peccato.

Alla! prossima


Ciao, Pretorian,

Ho pensato al punto di vista di un militare con la loro capacità (ho uno zio Generale del Genio) di staccare la spina una volta tornato a casa. Quindi, restando lontano dal concetto di guerra / missione di pace / altro. Alla sensazione che ho quando non sento il peso dello zainetto sulle spalle o del cellullare in tasca, per un soldato non sentire il peso del fucile.

La parte della banda e del sindaco la ritengo utile per agganciarsi alla frase finale che ha per me un doppio significato:
- letterale: solo adesso che sono a casa posso ballare / festeggiare (e non in piazza)
- figurato: pensando, scherzosamente, alla cazziata della madre per la sorpresa ;)

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Emiliano Maramonte
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Re: In incognito

Messaggio#10 » venerdì 7 marzo 2025, 23:57

Ciao Mauro!
Ti faccio i complimenti per lo stile, preciso, ricco ed efficace. Già questo, per me, vale mezzo racconto. Poi anche la storia ha una sua intensità che arriva dove deve arrivare, al netto di un eccesso di linearità che appiattisce un pochino la trama. Però bello il finale con un forte (e ideale) contrasto tra la tranquillità dell'ambiente familiare, la confusione del comitato di accoglienza, pronto a esplodere nel clamore dell'entusiasmo, e gli orrori lontani della guerra.
A me il tema sembra simbolicamente centrato.

Buona Special!
Emiliano

Frankestissimo
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Re: In incognito

Messaggio#11 » sabato 8 marzo 2025, 17:32

Ciao Mauro,

Secondo me il problema principale di questo racconto è l’aderenza al tema. “Ora si balla” poteva essere interpretato in due modi: 1) qualsiasi cosa si rifacesse al ballo, alla danza o alla musica, come molti hanno fatto, 2) con un “ora si balla” nel senso di ora basta scherzare, ora iniziano i giochi, ora è il momento di fare sul serio. Nel tuo caso non ho trovato nessuno dei due, perché se non ci fosse quell’ “ora si balla” finale non ci sarebbe un collegamento con nessuna di queste due interpretazioni.
Per il resto, il racconto secondo me è scritto molto bene e apprezzo molto il tuo stile, starei solo attento ad alcuni termini. Scartabellare in genere si usa per degli incartamenti, tu lo usi per le chiavi e non credo sia corretto. L’odore di zagara non so in quanti lo conoscano, e se il lettore non sa che cos’è allora non se lo può immaginare e sprechi una descrizione sensoriale. In generale buona prova, peccato per il tema.

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angelo.frascella
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Re: In incognito

Messaggio#12 » sabato 8 marzo 2025, 22:01

Ciao Mauro.

Racconto semplice, ma efficace che punta tutto sulla descrizione dello stato d'animo e delle sensazioni di un soldato che torna dal fronte e lo fa bene. Il culmine è la reazione emotiva toccante del padre sul finale.Solo due piccoli nei: il primo è la scarsa aderenza al tema (la frase finale sembra davvero appiccicata lì, a differenza per esempio che nel racconti di Maurizio). L'altro è il riferimento all'Ucraina. Quando ho letto quella specificazione ho iniziato a chiedermi se mi fossi perso qualcosa (visto che l'Italia non è coinvolta con i suoi soldati e quindi anche se uno fosse andato a combattere come foreign fighter non ci sarebbe il sindaco ad accoglierlo). Quindi ho immaginato che la narrazione sarebbe andata in un'altra direzione. Secondo me sarebbe stato meglio lasciare indefinita la provenienza.In ogni caso mi è piaciuto

A rileggerci
Buona edizione

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#13 » domenica 9 marzo 2025, 12:18

Frankestissimo ha scritto:Ciao Mauro,

Secondo me il problema principale di questo racconto è l’aderenza al tema. “Ora si balla” poteva essere interpretato in due modi: 1) qualsiasi cosa si rifacesse al ballo, alla danza o alla musica, come molti hanno fatto, 2) con un “ora si balla” nel senso di ora basta scherzare, ora iniziano i giochi, ora è il momento di fare sul serio. Nel tuo caso non ho trovato nessuno dei due, perché se non ci fosse quell’ “ora si balla” finale non ci sarebbe un collegamento con nessuna di queste due interpretazioni.
Per il resto, il racconto secondo me è scritto molto bene e apprezzo molto il tuo stile, starei solo attento ad alcuni termini. Scartabellare in genere si usa per degli incartamenti, tu lo usi per le chiavi e non credo sia corretto. L’odore di zagara non so in quanti lo conoscano, e se il lettore non sa che cos’è allora non se lo può immaginare e sprechi una descrizione sensoriale. In generale buona prova, peccato per il tema.


Ciao,

Grazie per le note. Hai ragione, "scartabbellare" non va in questo modo. Sull'odore di zagara non ci avevo pensato, l'ho visto usare anche in Francia alla festa del limone e altri agrumi di Mentone, ma un più semplice "arancio" o "agrumi" andrebbe bene.

Non sono per nulla d'accordo con la definizione di "ora si balla". Sono io che scrivo e quindi devo chiedermi se il mio lettore comprenderà il testo o meno, nulla da dire. Però, se riporti i "tuoi" significati di un "modo di dire" non posso che obiettare.
Modi di dire - Corriere
Ballare - Treccani

Come detto nei commenti precedenti, sono partito da un doppio presupposto che non è arrivato. Succede :)
All prossima!
Ultima modifica di Mauro Bennici il domenica 9 marzo 2025, 12:23, modificato 1 volta in totale.

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#14 » domenica 9 marzo 2025, 12:22

angelo.frascella ha scritto:Ciao Mauro.

Racconto semplice, ma efficace che punta tutto sulla descrizione dello stato d'animo e delle sensazioni di un soldato che torna dal fronte e lo fa bene. Il culmine è la reazione emotiva toccante del padre sul finale.Solo due piccoli nei: il primo è la scarsa aderenza al tema (la frase finale sembra davvero appiccicata lì, a differenza per esempio che nel racconti di Maurizio). L'altro è il riferimento all'Ucraina. Quando ho letto quella specificazione ho iniziato a chiedermi se mi fossi perso qualcosa (visto che l'Italia non è coinvolta con i suoi soldati e quindi anche se uno fosse andato a combattere come foreign fighter non ci sarebbe il sindaco ad accoglierlo). Quindi ho immaginato che la narrazione sarebbe andata in un'altra direzione. Secondo me sarebbe stato meglio lasciare indefinita la provenienza.In ogni caso mi è piaciuto

A rileggerci
Buona edizione


Ciao Angelo,

Sono contento che il testo ti sia piaciuto!

Di norma scrivo Fantascienza, mi sono portato avanti lasciando generico il paese / nazione. Via Roma e via consolare sono anche strade del sud della Francia e della costa mediterranea della Spagna, ma ci sta lasciarla generica.
Sul tema, penso di aver ampiamente risposto nei commenti precedenti ;)

Alla prossima.

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frafo
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Re: In incognito

Messaggio#15 » domenica 9 marzo 2025, 17:28

Ciao Mauro!
Inizio col dire che il tuo racconto è davvero ben scritto, in stile e correttezza. Ne percepisco però poca emotività, o comunque si sente la mancanza in mezzo al testo di almeno una scena particolare o inaspettata. A salvare ciò è però il finale, toccante e commovente, che porta a riconsiderare quanto letto in precedenza con una chiave diversa, come a farci rendere conto di quanto noi viviamo tranquilli vicini alle nostre famiglie, a differenza di persone che stanno lontane dal proprio paese per anni e rischiano la vita ogni giorno. Per quanto riguarda il tema, sono d'accordo anch'io che, più che essere mostrato, è stato spiattellato lì dalla frase finale. Nel senso, ci può anche stare immaginando che il soldato è finalmente tornato a casa e quindi ora si balla, si festeggia, però basterebbe cancellare dal testo solo quelle tre parole per far sparire completamente ogni traccia di aderenza al tema.
Francesco Michele Forciniti

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#16 » domenica 9 marzo 2025, 18:08

frafo ha scritto:Ciao Mauro!
Inizio col dire che il tuo racconto è davvero ben scritto, in stile e correttezza. Ne percepisco però poca emotività, o comunque si sente la mancanza in mezzo al testo di almeno una scena particolare o inaspettata. A salvare ciò è però il finale, toccante e commovente, che porta a riconsiderare quanto letto in precedenza con una chiave diversa, come a farci rendere conto di quanto noi viviamo tranquilli vicini alle nostre famiglie, a differenza di persone che stanno lontane dal proprio paese per anni e rischiano la vita ogni giorno. Per quanto riguarda il tema, sono d'accordo anch'io che, più che essere mostrato, è stato spiattellato lì dalla frase finale. Nel senso, ci può anche stare immaginando che il soldato è finalmente tornato a casa e quindi ora si balla, si festeggia, però basterebbe cancellare dal testo solo quelle tre parole per far sparire completamente ogni traccia di aderenza al tema.


Ciao Frafo,

grazie per il commento!

Se qualcuno torna a casa dalla guerra io lo vedo qui dentro:

"Modi fig.: ora si balla!, ci siamo, stiamo freschi, e sim.; b. dalla gioia, dalla contentezza, esultare;" (Treccani)
Questa spero sia chiaro da tutto il testo.

Che per ridere si aspetta la cazziata giocosa della madre (altro significato che avevo in mente), in effetti è presente sono nelle ultime battute.

Me ne faccio una ragione, la prossima volta mi atterò al significato letterale.

Alla prossima.

viviana.tenga
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Re: In incognito

Messaggio#17 » domenica 9 marzo 2025, 18:55

Ciao Mauro,

Sono confusa sul contesto della vicenda: siamo in un ipotetico futuro in cui soldati europei sono direttamente coinvolti nel conflitto in Ucraina (se sì, avrei preferito una mezza frase che lo esplicitasse)? Altrimenti, perché un foreign fighter dovrebbe avere bisogno di "evitare il sindaco, la banda e tutta la comitiva"? E se c'è un evento per accogliere chi torna dal fronte, perché la madre non ne sapeva niente e si aspettava che il figlio tornasse il giorno dopo? (oppure il sindaco era lì per un evento che non c'entrava niente, e lui voleva solo aggirare la ressa?)

A parte questo, il racconto scorre bene nella sua linearità. Il finale è molto efficace ed emoziona al punto giusto.

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giulio.palmieri
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Re: In incognito

Messaggio#18 » domenica 9 marzo 2025, 20:21

Ciao Mauro,
racconto efficace, lineare sino alla fine. Uniche due dissonanze: il perché il volontario torni dall'Ucraina e la frase finale, che risulta un attimo generica per far tornare il tema. Si coglie però bene il motivo del ritorno a casa, del contatto con i luoghi della propria casa, della lontananza dalla guerra. Stile lineare ed evocativo. Buona edition!

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Debora
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Re: In incognito

Messaggio#19 » lunedì 10 marzo 2025, 19:47

Ciao Mauro, allora il tuo racconto è ben scritto, rendi benissimo la situazione e io, a differenza di molti, la centratura del tema l’ho vista e l’ho vista anche nel doppio senso del ritrovare i “materni rimproveri”. Quello che non mi quadra è il perché sia in incognito, se la banda è lì per lui, e perché comunque era atteso per il giorno dopo in famiglia. Questi “buchi” mi hanno disorientata nella lettura. Ciò non toglie che il tuo stile sia encomiabile. Buona edition!

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Peter7413
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Re: In incognito

Messaggio#20 » martedì 11 marzo 2025, 12:20

Mi è mancato un po' di contesto. Nel corso del racconto ti concentri quasi unicamente sull'hic et nunc, ma non mi sembra tu abbia disseminato info per permettere al lettore di capire esattamente la situazione. Ucraina, italiano, sembra un distopico. Perché rientra in incognito e perché tutto il paese ad aspettarlo? Chi è esattamente? Bene tutto il resto, ma in assenza di contesto, paradossalmente, la mia mente cerca di costruirne uno storico, da seconda Guerra Mondiale (anche aiutato dalla mancanza di riferimenti tecnologici). Il tema è ok, hai deciso di esplicitarlo e di virare il tutto a un senso di festa famigliare, ma mancano gli equilibri per convincere il lettore. Riassumendo: si legge più che bene, la lettura è fluida, ma non si capisce bene cosa voglia essere.

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Francy2912
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Re: In incognito

Messaggio#21 » martedì 11 marzo 2025, 16:07

Ciao Mauro! Mi è piaciuto come hai scritto il racconto, il ritorno a casa del tuo protagonista l'ho trovato dolce (per quanto possa esserlo vedendo il contesto da cui arriva), non lo invidio per la cazziata che riceverà dalla madre. Ammetto che per capire l'attinenza al tema ho dovuto leggere la tua risposta a un commento, non l'avevo colto. Ma comunque, come già detto, scrivi bene e lo stile mi è piaciuto. Buona edition :)

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CristianoSaccoccia
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Re: In incognito

Messaggio#22 » martedì 11 marzo 2025, 21:03

Ciao Mauro,
stilisticamente mi piaci sempre come autore e ho ritrovato un bel fraseggio e una buona costruzione del repertorio metaforico, che nella mia indole conta molto. Forse il tema mi è sembrato interpretato in una maniere non congeniale a me, ma non vuol dire che non sia un racconto che non colpisce nel segno. Mi sono sentito forse un poco spaesato, avrei lavorato dentro ai pensieri del personaggio che in altri modi da te esplicitati. Ma sinceramente non è un errore tecnico, ma il mio giudizio. Poi ti conosco e so che sai fare di meglio

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Andrea Furlan
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Re: In incognito

Messaggio#23 » giovedì 13 marzo 2025, 9:43

Ciao Mauro,

Una prova discreta per lo stile e le sensazioni che evoca, molto cinematografiche. Anche a me è mancato il contesto con conseguente perdita del filo e dell'immersione nella storia, come ti hanno fatto notare Maurizio e altri.
Sul tema ho gli stessi dubbi, senza le tue spiegazioni avrei trovato la frase del tema un po' appiccicata, come già rilevato su un altro racconto.

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lordmax
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Re: In incognito

Messaggio#24 » venerdì 14 marzo 2025, 0:34

Non ho capito. Il commento che posso fare è semplicemente che non ho capito moltissimi elementi del racconto.
Il tema è molto forzato se non assente del tutto.
Fin dalle prime frasi mi sono dovuto fermare per cercare di capire i riferimenti.
"La scaletta scende con la calma di un artificiere nel tagliare il maledetto filo rosso."
Un artificiere non è calmo per niente, si muove lentamente ma non è calmo, la sua vita è in gioco, come può essere in gioco la vita di una persona che scende dal treno?
"Prendo il sacco. Dovrei dargli un nome, come quel pallone sull’isola." E chi non ha visto il film? Ma soprattutto, perché dovrebbe dare il nome al suo sacco come fa un naufrago in un'isola deserta? E la risposta arriva dopo, dopo che mi sono fermato, sono uscito dalla storia e ho cercato di capire.
Non si capisce chi è in divisa giallo e nera e perché indica proprio a lui, uno sconosciuto, come evitare il discorso del sindaco. Non si capisce se il protagonista è riconoscibile o meno visto che gli è impossibile passare inosservato ma afferma di essere in incognito.
Resta il dubbio anche del perché c'è una manifestazione di benvenuto quando i genitori invece si aspettano che lui torni il giorno dopo.
"L’odore del grano mi trapassa" è una figura che mi lascia perplesso. Se una cosa mi trapassa la considero sgradita, è una ferita non un piacere. Ma in teoria la fragranza del pane caldo dovrebbe essere un piacere per il personaggio che è tornato finalmente a casa.
Ho riletto più volte e le perplessità continuano a esserci. Sono certo che sia in gran parte colpa del numero ristretto di caratteri perché l'idea mi pare decisamente meritevole anche se il tema lo trovo assente, servirebbe una maggiore spiegazione.

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Mauro Bennici
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Re: In incognito

Messaggio#25 » sabato 15 marzo 2025, 11:50

Ciao,

Grazie a tutti per i commenti, ne terrò conto nella revisione ;)

Il limite dei 2000 è terribile, ma penso che lo sia di più il limite delle due ore. Come diceva Wilson: “Se devo parlare per dieci minuti, ho bisogno di una settimana di preparazione; se per quindici minuti, tre giorni; se per mezz’ora, due giorni; se per un’ora, sono pronto adesso.”

Alla prossima!

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