UNA LEZIONE

Appuntamento con un tema di Stefania Toniolo, vincitrice del Premio Amazon Storyteller 2024, fissato alle ore 21.00 di lunedì 17 marzo.
Avatar utente
Shanghai Kid
Messaggi: 433

UNA LEZIONE

Messaggio#1 » lunedì 17 marzo 2025, 22:48

UNA LEZIONE

Sento il mio cuore spingere fino quasi a uscire dal petto. Lo starai sentendo anche tu sulla tua schiena.
Stiamo scomodi, schiacciati qui dietro gli scaffali della biblioteca. Il pavimento su cui siamo seduti è freddo e duro.
Ho sognato questo momento almeno un centinaio di volte, ma non così.
Ti sto avvinghiato come posso. Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo. Quante volte l’ho riletta quella poesia, pensando a te.
L’ho immaginato nei minimi dettagli, il nostro primo abbraccio. Aspetto questo momento da quasi due anni, quando ti ho vista per la prima volta camminare nel corridoio della scuola.
Avevi una maglia blu, troppo larga per te, ma quando mi hai chiesto dove fosse l’aula di arte, ho sentito qualcosa di nuovo muoversi dentro e ti ho trovata perfetta, anche in quei vestiti fuori misura.
È da allora che non penso ad altro, ma non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato così.
Ti stringo un po’ più forte, perchè non riesci a smettere di tremare.
“Se ci trovano siamo finiti. Non voglio, Tom, non voglio che finisc-”. Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase. Le tue lacrime mi bagnano la mano che ti premo sulla guancia. La tengo vicino alle tue labbra, nel caso ti scappasse di urlare. “Ti prego, dimmi che non, dimmi che no-”. Respiri convulsamente.
“Cerca di stare calma. Dobbiamo provare a stare calmi”. Te lo sussurro all’orecchio che mi premi contro la guancia. Ma si sente che ho paura. Lo so che lo senti che anch’io ho paura.
L’osso sacro mi sfrega contro la parete e mi fa male, ma non possiamo muoverci. Rumori ovattati arrivano da fuori, dai corridoi.
Ogni volta che sento dei passi, chiudo gli occhi stringendoli forte per il timore di vedere la luce che entra dalla porta che si apre. Tu conficchi le tue unghie nel mio braccio.
Il suono di uno sparo ti fa fare un gridolino. Ti tappo la bocca con la mano, sento che ti tolgo un po’ il respiro. Allento la presa.
“Stanno arrivando”. Lo dici arresa alla paura e chini la testa fino alla mia ascella.
Mai che l’uno lasci l’altro. L’ho imparata a memoria, per te, quella poesia. Non ne avevo mai studiata una prima.
Se sono ancora qui, è solo grazie a te che mi hai spinto dentro la biblioteca mentre scappavo. Chi lo avrebbe mai detto che forse mi avresti salvato?
La colazione mi risale nell’esofago, ma la rispingo giù. Sento un sapore acido in bocca.
Sempre su e giù lungo le strade, compiendo escursioni a Nord e a Sud. Non mi è mai piaciuta la letteratura inglese, ma quella lezione l’avevo seguita perché mi sembrava parlasse di qualcosa che iniziavo a capire. Perchè desideravo parlasse di noi.
“In questa poesia, l’autore parla di amore, dell’amore che solo i giovani sanno vivere. I giovani così pieni di quella forza vitale capace di spazzare via ogni paura”. Mi riecheggia nella testa la voce del professore. L’avevo sentita accendersi di una passione che non pensavo potesse appartenere a quel vecchio noioso. Per la prima volta ho sentito che parlava di me. A me. Di quello che desideravo tanto, per me, per noi.
Godiamo della nostra forza, gomiti in fuori, pugni serrati,/ armati e senza paura, mangiamo, beviamo, dormiamo, amiamo,/ non riconoscendo altra legge all’infuori di noi. Mi sentivo riempito del desiderio di un coraggio che non ho mai avuto. Che mi manca anche adesso. Che mi è mancato sempre: fino ad ora, dopo quel nostro primo incontro nel corridoio, ti avrò parlato sì e no due volte, con delle scuse banali: “Mi passi i compiti di matematica?”. Anche se li avevo già fatti.
Il tuo corpo è rigido, come il mio. Il terrore ci immobilizza in questa posa scomoda.
Quanto ho sognato di stringerti, ma non così.
Marinai, soldati, ladri, pronti alle minacce,/ impauriamo avari, servi e preti, respirando aria,/ bevendo acqua, danzando sui prati o sulle spiagge. Non so per quale assurdo meccanismo di difesa il mio cervello insista a ripetere i versi di Whitman. L’unica lezione che io abbia mai davvero seguito. Che io abbia provato a imparare.
Sentiamo il cigolio della maniglia che si abbassa. Tu trattieni il fiato. Io con te. Siamo in apnea. Sento i jeans bagnarsi di qualcosa di caldo. Forse mi sono pisciato addosso. Forse lo hai fatto tu.
Depredando città, disprezzando ogni agio, ci beffiamo delle leggi,/ cacciando ogni debolezza, compiendo le nostre scorrerie. Sento il tuo corpo scuotersi. Ti stringi tutta in te stessa. E io mi stringo a te.
“Non avere paura amore, sono qui”. Lo penso e non lo dirò mai.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7875

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#2 » lunedì 17 marzo 2025, 22:53

Ciao Elisa! Tutto ok con i parametri anche per te, divertiti in questa STEFANIA TONIOLO EDITION!

Avatar utente
gioco
Messaggi: 255

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#3 » giovedì 20 marzo 2025, 19:01

Ciao Elisa, piacere di rileggerti.
Complimenti, un racconto bellissimo e con la giusta “misura”. Molto ben scritto. Il tema non è del tutto centrato (mi sembra che l’amore ci fosse già da prima, non sia stato ispirato da chi voleva -e può, eccome! - seminar terrore). Giusto per essere oltremodo puntigliosi, avrei eliminato le frasi “Non so per quale assurdo meccanismo di difesa il mio cervello insista a ripetere i versi di Whitman. L’unica lezione che io abbia mai davvero seguito. Che io abbia provato a imparare.” Ripetono un concetto già espresso molto chiaramente in precedenza, senza aggiungere nulla e suonando quindi un po’ ridondanti. Ma è irrilevante: un’ottima prova.
Ancora complimenti e in bocca al lupo per l’edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Lupo59
Messaggi: 20

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#4 » giovedì 20 marzo 2025, 19:43

ciao Elisa

il terrore lo sento tutto anche se inframezzato da citazioni che , a mio parere non sono per tutti
purtroppo non sento l' amore .
complessivamente ben scritto (a mio parere), molto scorrevole, tempi giusti
per un attimo ero con loro in quella scuola
mi sembra un po' fuori tema
il fatto che lui ci ha parlato si e no tre volte mi sembra un po' povero come presupposto.
l' amore è tutto nella sua testa, avrei preferito che il carnefice si fosse ravveduto all' amore
ma dato il tempo e il modo di scrittura comprendo...poi questo compito era (a mio parere) molto difficile

Baldini Valerio

Avatar utente
M.M
Messaggi: 80

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#5 » venerdì 21 marzo 2025, 22:28

Ciao!

La scena dei due chiusi in libreria (o in uno stanzino) penso renda bene la paura. Le sensazioni di lui sono molto contrastanti e questo sicuramente è un lato positivo del racconto; hai reso bene il fatto che la vicinanza gli faccia piacere, ma che vorrebbe averla avuta in un contesto normale.
Avrei voluto capire meglio chi è che li sta cercando e perché. Menzioni uno sparo, quindi mi viene da pensare solo che possa essere una situazione tipo sparatoria a scuola, ma è un contesto molto americano e potrebbero esserci altre motivazioni. In ogni caso la vaghezza non credo aiuti in questo caso; anche io avrei fatto volentieri a meno di una citazione per avere invece un po' più di informazioni. Non perché le citazioni siano brutte - anzi, sono centrate tematicamente - ma mi hanno dato l'impressione che lui non stesse veramente vivendo la minaccia. Magari volevi dare l'impressione che si stesse dissociando, ma forse è un'interpretazione un pò azzardata

Spero ti sia utile!
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!

Linktree - Goodreads


*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro

Avatar utente
frafo
Messaggi: 84

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#6 » domenica 23 marzo 2025, 10:39

Ciao Elisa!
Non ho avuto problemi nella lettura del tuo racconto, scorrevole, con scene chiare ed emotivamente d'impatto. Mi è mancata però una soddisfazione di fine lettura, una catarsi, che a mio parere sarebbe potuta nascere da un effetto sorpresa inaspettato o da uno svelarsi della situazione: cosa è successo ai due ragazzi? Cosa li ha portati lì? Chi/cosa li sta inseguendo?
Anche per quanto riguarda il tema non sono riuscito a seguirne l'aderenza, ma forse io l'ho inteso in maniera troppo letterale e tu l'hai inserito più sottilmente.
In ogni caso rimane uno stacco di grande impatto, che mi ha preso per tutta la lettura, lasciando alla mia immaginazione situazioni di pericolo di ogni genere, che apprezzo sempre!
Francesco Michele Forciniti

Avatar utente
Stefano Scudeler
Messaggi: 105

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#7 » domenica 23 marzo 2025, 13:09

Ciao Elisa!
Il racconto e lo stile mi sono piaciuti anche se ho difficoltà a cogliere il tema e la situazione.
Da una parte la situazione sembra concitata e urgente (c'è gente che spara in una scuola), dall'altra abbiamo due ragazzi che stanno rannicchiati in una biblioteca e uno di loro pensa alle poesie e al loro primo incontro. Non impossibile, ma forse avresti potuto inserire una frase che ci facesse capire che si sentono al sicuro. Altrimenti non mi spiego come il POV non pensi mai a una possibile via di fuga.

Ti segnalo alcune frasi che non mi sono piaciute molto:

- Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase.
Per gusto mio personale, forse un po' troppo "pesante" per il pensiero di uno studente. Un verbo tipo "troncare" lo avrei visto più adatto.

- Lo so che lo senti che anch’io ho paura.
La ripetizione di "lo" e "che" non è il massimo, pur essendo un pensiero. Forse qui ci sarebbe stato bene un botta e risposta, anche per dare un po' di caratterizzazione alla ragazza che sembra un po' troppo di sfondo.

Mi è piaciuta invece questa:

- La colazione mi risale nell’esofago, ma la rispingo giù. Sento un sapore acido in bocca.
Dà proprio la sensazione giusta.

Per concludere, un racconto che meriterebbe una revisione, magari dando più spazio alla ragazza e al chiarimento della situazione.

Piacere di averti letta e buona edition!

Frankestissimo
Messaggi: 69

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#8 » lunedì 24 marzo 2025, 14:08

Ciao Elisa,

Confesso che questo racconto mi ha lasciato un po’ confuso. Ho passato la prima metà pensando che lo stessero facendo in biblioteca, poi mi sono chiesto se lui non la stesse aggredendo, poi ho finalmente capito che la scuola era attaccata. Da chi? Non mi è dato saperlo.

È un peccato, perché ho trovato molte metafore ben fatte, e in seconda lettura anche la tensione si costruisce bene... però in prima lettura il divario informativo è così grosso che non capisco se devo preoccuparmi per nessuno, per lei o per entrambi.
Ti suggerisco anche di fare attenzione ad alcune ripetizioni / refusi. "Sento il mio cuore" non serve e appesantisce. "Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase" è ridondante e un po' invertita, e in generale di cercare sempre di chiarire il prima possibile cosa sta succedendo. Il divario informativo raramente ti fa un favore, perché quasi sempre lascia il lettore esterno finché non è colmato e diminuisce il gradimento del racconto.

Chiudo dicendo che trovo il tema azzeccato solo a metà. Qui secondo me ci voleva un'inversione, da terrore ad amore, e invece trovo un amore (che già c'era) in un terrore esterno (che rimane anzi aumenta), quindi tutto sommato per me prova non pienamente riuscita.

Avatar utente
BruceLagogrigio
Messaggi: 446

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#9 » giovedì 27 marzo 2025, 15:44

In Prima persona Tempo verbale: Presente Ambientazione: Biblioteca scolastica Genere: Drammatico. Tema del contest: CENTRATO 60%


Ciao Elisa, sempre un grande piacere leggerti. Un testo veramente potete e che lascia senza fiato. Molto belli tutti i riferimenti, il fatto di non sapere quale sia la minaccia (io mi sono immaginato quelle stragi nelle scuole purtroppo) carica tutto di maggiore tensione. Peccato però rimanga il mistero fino in fondo o comunque di non avere maggiori dettagli per intuire la situazione. La struttura narrativa è originale: i pensieri del protagonista si intersecano con citazioni di Whitman, creando un contrappunto poetico al terrore presente. La poesia diventa un rifugio mentale, un tentativo di dare senso a un momento di puro terrore. Lo stile è viscerale, con dettagli brutali che trasmettono l'angoscia fisica del momento: il tremore, le unghie confitte nel braccio, l'urina che bagna i jeans. La tensione cresce attraverso suoni (rumori ovattati, spari, cigolio della maniglia).
Unico vero appunto negativo è che el tema del contest è solo parzialmente centrato poiché l'amore nel racconto appare più come una risposta passiva al terrore piuttosto che una sua trasformazione attiva, mancando della componente di vera ispirazione richiesta dal tema e risultando una dinamica prevalentemente subìta dai protagonisti invece che generativa di un cambiamento significativo.

Alla prossima.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Avatar utente
CristianoSaccoccia
Messaggi: 83

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#10 » giovedì 27 marzo 2025, 20:15

Ciao Elisa, racconto interessante.
Il testo ci trascina dentro un momento di paura estrema, vissuto attraverso il filtro emotivo di un adolescente che scopre l’amore proprio mentre il mondo attorno a lui si sgretola. L’uso della poesia di Whitman come contrappunto è toccante, quasi salvifico, ma talvolta rischia di sovraccaricare la tensione già altissima della scena. C’è autenticità, fragilità, e una delicatezza nel trattare il desiderio che colpisce. Ma l’equilibrio tra introspezione e narrazione concreta, a tratti, vacilla. In questi casi non farei mai troppo uso di una voce esteriore, ma colmerei i vuoti retorici con la propria voce autoriale. In un racconto, a mio avviso, c'è poco spazio per un terzo attore. Bastano lettore e autore. Amo la poesia, usata bene, ma forse troppo.

alexandra.fischer
Messaggi: 3144

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#11 » sabato 29 marzo 2025, 16:53

Tema centrato. Storia di una coppia assediata in una biblioteca, almeno il lettore la vede così.
C’è un’atmosfera concitata e i dialoghi sono efficaci. Proprio come il ricorso alla poesia. Solo che manca qualcosa: capire che cosa li sta assediando e come mai la ragazza ha così tanta paura che tutto finisca. Molto commovente la descrizione dell’innamoramento da parte di lui.
Per il resto, una buona prova.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7875

Re: UNA LEZIONE

Messaggio#12 » sabato 29 marzo 2025, 17:39

Scritto bene, si legge bene, forse un po' arzigogolato nel suo girare intorno a qualcosa che non riesce mai, davvero, ad afferrare. Ho capito come hai inteso il tema, ma il terrore è stato come seminato e l'amore non è reciproco, ma solo una costruzione mentale un pelo forzata da parte del protagonista. Insomma, anche qui percepisco forzatura. Mi è mancata la semina che andasse oltre il suo mono sentimento di attrazione: di lei non parli, di cosa ha attratto lui non parli. Anche l'inserimento di Whitman mi è sembrato poco a fuoco e, alla lunga, forzato. Porti a casa il racconto grazie alla tua notevole abilità di scrittrice, ma la mia sensazione è proprio che non sia a fuoco in quasi nessuna delle sue parti. Per me un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante.

Torna a “Stefania Toniolo Edition - la Sesta della Dodicesima Era - 190° All Time”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti