Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Appuntamento con un tema di Stefania Toniolo, vincitrice del Premio Amazon Storyteller 2024, fissato alle ore 21.00 di lunedì 17 marzo.
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julia
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Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#1 » martedì 18 marzo 2025, 0:07

TI VEDO MEGLIO AL BUIO, POLTERGEIST
di julia strife


Si vive di notti buie e tempestose, lì nella casa sulla collina. Non c’è nulla da fare quando il sole è alto, perché i miscredenti visitano i posti chiacchierati quando le ore si fanno piccole.
Per Poltz, era un lavoro incredibilmente soddisfacente, tanto che non l’avrebbe scambiato con null’altro.
Un curioso si fece avanti quando un lampo illuminò il salotto, riuscendo a entrare tra i rombi dei tuoni senza farsi udire, e nessuno si scomodò a dargli l’accoglienza meritata.
“Suvvia, qualcuno dovrà pur farlo!”
Nessuno degli altri inquilini rispose. La verità? Erano rimasti in pochi ad abitare quelle sale, e tutti gli altri odiavano passare il tempo a nutrirsi delle emozioni. Gli dicevano che la corrente elettrica era meglio, ma lo spirito non voleva proprio provare energia industriale, e i fulmini erano troppo difficili da beccare.
Attraversò ragnatele mentre seguiva la vittima che esplorava gli ambienti. Lo vedeva tossire per via della muffa alle pareti, per l’aria stantia, o… Insomma, per roba da vivi.
Si aspettava di vederlo aprire i cassetti alla ricerca di un coltello malconcio, per imbastirci su una di quelle storie da rimbambiti da apparecchi luminosi. I ragazzini lo facevano una volta al mese o giù di lì.
Quanti omicidi si erano compiuti in quel luogo?
Zero, però a Poltz piaceva alimentare le storie e far piangere le ragazzine che fingevano di fare le medium.
Eppure, tra una risatina sinistra e l’altra, il fantasma vide l’intruso cercare negli armadietti. Guardava in ogni vasetto o barattolo vuoto che trovava, come se sperasse di trovare qualcosa di commestibile nei mobili della dispensa.
“Ah, ci penso io a te. Qualcosa in arrivo!”
E Poltz fu un refolo di vento, accompagnando il suo scherzo con il rumore della porcellana che s’infrange. Quando il signore si voltò, una tazza sbeccata se ne stava lì nel bel mezzo del tavolo. Era tè fatto da acqua piovana, perché non è che Poltz potesse fare miracoli, e le foglie le aveva prese da una pianta un po’ tanto morta dal soggiorno.
«È già qualcosa.»
L’ospite sospirò e prese a bere la sostanza sconosciuta senza farsi troppe domande, ingurgitando pure le foglie secche. E, sotto gli occhi vacui e increduli di Poltz, alla fine rivolse pure una preghiera.
“Sarò uno spirito, ma non sarò mica lo Spirito Santo” pensò tra sé e sé, volando proprio sulla testa dell’umano ignaro, fin quando non dovette quasi tenersi al lampadario per evitare di cadere giù: si sentì la pancia piena, e la sensazione poteva essere accomunata al prendere una grossa cucchiaiata di gelato in un pomeriggio assolato. Annusò in giro, e per Poltz c'era solo quel senso persistente di gratitudine.
“Strano, però va bene.”
«Hai mai avuto fame?» mormorò l'uomo, senza distogliere lo sguardo dal bordo scheggiato. «Quella fame che ti morde dentro e non ti lascia dormire?»
Di un umano che provava a parlargli seriamente non aveva memoria. Certo, alcuni avevano insistito con quelle sciocchezze spiritiche, ma mai prima d’ora si era sognato di rispondere.
E sì, l'aveva avuta: fame di emozioni, di pantaloni da far bagnare e di vite da consumare. Ma quella cosa lì doveva essere diversa. In fondo un fantasma non è altro che… Vuoto.
Da quel momento Poltz seguì il signore emaciato nell’esplorazione della villa per giorni interi, e la notte l’osservava dormire su un divano sfondato, avvolto in tendaggi logori.
Iniziò a chiedersi cosa lo tenesse lì. Era il suo piccolo mistero, e diamine se ne era geloso. Aveva persino scacciato gli altri residenti così da tenerlo tutto per sé.
Quando provò a far cigolare una porta, il vivente puntò lo sguardo verso di lui. «Ah, ci sei ancora? Credevo te ne fossi andato.»
Lo spettro si fermò a mezz’aria. "Ma se è casa mia!"
«Nessuno mi dà retta, fuori. Qui almeno c’è silenzio.»
Poltz alzò le sopracciglia a quelle parole o, per meglio dire, il corrispettivo fantasma.
«E poi, beh, ci sei tu.»
Il tipo gli riversava addosso una malinconia intensa, eppure quella punta di felicità nelle sue parole rendeva il miscuglio dolceamaro. La paura era il suo gusto preferito, però quella sensazione mesta era altrettanto saporita. Un cetriolino, circa.
Gli narrò del lavoro perso, della figlia con cui non parlava da anni o dei giorni passati senza alcun desiderio di svegliarsi: e Poltz volava, e non capiva a fondo i suoi problemi, ma sapeva riconoscere la disperazione con cui quel cuore conviveva.
Una sera, con il furioso temporale a far loro a mo’ di rumore bianco, Poltz decise di rischiare: afferrò la tenda con le sue dita impalpabili e avvolse l'intruso come un fagotto, prima di sedersi nei dintorni per fargli da guardia.
“Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte.”
«Sei reale?»
L’uomo lo guardò dritto nelle orbite vuote, come potesse vederlo sul serio.
«Anche se non lo sei… Grazie.»
Lo spiritello gli sorrise istintivamente, come poteva.
Il terrore sarà stato anche succoso, però trovava il conforto un sapore raro. E magari poteva accettare di nutrirsi d'altro, per una volta.


«un giorno guarderemo a questi momenti difficili e ne rideremo»
❀❁♡

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antico
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#2 » martedì 18 marzo 2025, 0:14

Ciao Julia e benvenuta nell'Arena! Tutto ok con i parametri, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!

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julia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#3 » martedì 18 marzo 2025, 0:26

antico ha scritto:Ciao Julia e benvenuta nell'Arena! Tutto ok con i parametri, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!

grazie mille ❀ buona continuazione di serata / moderazione ♡
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Alessio
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#4 » sabato 22 marzo 2025, 18:40

Disclaimer: non leggo i commenti altrui prima di postare il mio

Ciao Julia, bentrovata su MC :)

La storia regge e il tema declinato in maniera delicata. Il testo in alcuni punti scorre poco e non è ben chiaro:
i miscredenti visitano i posti chiacchierati quando le ore si fanno piccole” non mi è chiaro
nessuno si scomodò a dargli l’accoglienza meritata.
“Suvvia, qualcuno dovrà pur farlo!”
Nessuno degli altri inquilini rispose

chi sta sta parlando? o pensando?

Focalizzazione interna abbastanza coerente, con qualche escursione (es.: Annusò in giro, e per Poltz c'era solo quel senso persistente di gratitudine., per chi se no?). Limerei un po’ di aggettivi, spesso non sono necessari.

Punto di forza: La delicatezza con cui è trattato il tema e il passaggio dall’incutere paura al dispensare amore
Punto di debolezza: Molto raccontato, con qualche incoerenza di POV.

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M.M
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#5 » sabato 22 marzo 2025, 20:15

Ciao Julia,

non sono nel tuo gruppo ma passo comunque per farti un commento. La storia è molto ben fatta, hai dosato benissimo il graduale passaggio tra il cibo consueto del poltergeist a quella gratitudine dal sapore così diverso. Anche il tema l'hai interpretato bene. Hai usato la parola 'dolceamaro', che è decisamente appropriata per il racconto. Anche gli sprazzi di sadismo - innocuo - del narratore sono simpatici e in linea con il personaggio.
Ti direi solo che la scelta di usare le virgolette alte per i pensieri di Poltz a volte confonde un po'. Non so se sia un dialogo 'spettrale' o un pensiero. Magari sono così perché è previsto che l'ospite senta le parole del poltergeist? Io l'avrei viste meglio con il corsivo. Sempre per questo non ho capito chi sia a dire "Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte.”
Magari confusione mia.

Mi ha fatto piacere leggerti! A presto
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!

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*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro

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HandyManny_D
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#6 » domenica 23 marzo 2025, 0:54

Ciao Julia,
allora, il tuo racconto è di una delicatezza sconcertante, sono arrivata alla fine con il cuore che scricchiolava e una lacrima penzolante dall’occhio come negli anime anni ottanta.
Il protagonista, che si nutre di emozioni forti, fa i conti con una presenza indesiderata, senza una casa, che preferisce il terrore al nulla, che fa breccia pian piano nel suo piccolo cuore parlando con lui, interagendo come nessuno aveva mai fatto prima. L’ironia è leggera, frizzante, mai scontata e anche sul finale “Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte”… mi arrendo! Mi hai conquistata.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Ci si legge in giro!

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Andrea Furlan
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#7 » domenica 23 marzo 2025, 17:04

Ciao Julia e benvenuta nell’Arena.
Il tuo racconto è delicato e ha una bella atmosfera, direi che c’entra il tema in maniera originale, in particolare ho trovato bello l’incontro fra le solitudini del fantasma e dell’uomo che trovano conforto l’uno nell’altro. Attenzione all’incipit, dove hai usato un tempo verbale al presente: ci ho messo almeno dieci righe a capire l’andamento della storia e mi sono dovuto sforzare. Meglio usare qualcosa di forte tipo “Poltz viveva in quella casa da sempre, ma era rimasto quasi solo, tutti gli atri fantasmi se n’erano andati.” Bella la trovata del nutrimento dei fantasmi con le emozioni e l’elettricità. Le similitudini dove hai descritto in termini pratici la sensazione di nutrimento con il gelato e il cetriolo sono divertenti, ma le ho trovate un po’ fuori contesto rispetto al tono generale. In sintesi, una bella idea che poteva essere migliorata, comunque bene!

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Luca Moggia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#8 » lunedì 24 marzo 2025, 7:36

Ciao Julia,

racconto interessante che affronta il tema in modo sicuramente originale ma non direi centratissimo. Durante la storia il protagonista non semina terrore né ispira amore. E’ semmai l’uomo che con le sue emozioni causa alcune sensazioni al poltergeist e gli fa scoprire nuovi sapori.

Questa idea del fantasma che si nutre delle emozioni altrui e che scopre qualcosa di nuovo nel menù mi è piaciuta un sacco ed è ben resa nella storia.

Venendo ai punti secondo me migliorabili ti segnalo due questioni.

Incipit: l’ho trovato un po’ confuso. Solamente alla seconda lettura ho capito che Poltz sia uno spirito e stia parlando dei suoi colleghi fantasmi. Pensavo che il protagonista fosse un essere umano che vive in una casa abbandonata. Anche quando dici esplicitamente "ma lo spirito non voleva proprio provare energia industriale" avevo frainteso. Pensavo che ti riferissi allo spirito in senso astratto (come disposizione d’animo) e che il protagonista (umano) avesse una certa antipatia per la modernità. Quest'ultimo fraintendimento fra l’altro mi aveva convinto che fossimo nei primi del 900. Alla seconda lettura chiaramente nessun problema.

Dialoghi: ho faticato ad attribuire correttamente alcune battute al personaggio che le pronunciava. Questo penso sia dovuto al modo in cui vengono costruiti i dialoghi. Il soggetto del paragrafo precedente spesso non è il soggetto che poi pronuncia la battuta. Ti faccio un esempio per cercare di spiegarmi meglio. “Un curioso si fece avanti quando un lampo illuminò il salotto, riuscendo a entrare tra i rombi dei tuoni senza farsi udire, e nessuno si scomodò a dargli l’accoglienza meritata. “Suvvia, qualcuno dovrà pur farlo!” (per me era il curioso che pronunciava la battuta, non Poltz). Oppure "Poltz decise di rischiare: afferrò la tenda con le sue dita impalpabili e avvolse l'intruso come un fagotto, prima di sedersi nei dintorni per fargli da guardia. “Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte.” (anche qui sembra Poltz mentre invece è l’uomo che parla) . Automaticamente a me viene da attribuire la frase di dialogo all’ultimo soggetto menzionato quindi questo mi ha depistato. e indotto a fermarmi per capire chi stesse dicendo cosa.

Spero che queste indicazioni di lettura ti siano utili!

Buona Toniolo Edition e alla prossima!



Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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giulio.palmieri
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#9 » lunedì 24 marzo 2025, 10:17

Ciao Julia, piacere di leggerti. Racconto molto evocativo. Il tema lo trovo centrato, un fantasma dovrebbe incutere terrore, in questo caso invece si nutre di sensazioni sottili come la gratitudine e la protezione. A mio avviso potresti agire un po' di più sui contrasti, e sul legare tra loro le varie parti del testo. Ad es:

Quanti omicidi si erano compiuti in quel luogo?
Zero, però a Poltz piaceva alimentare le storie e far piangere le ragazzine che fingevano di fare le medium.


Magari si poteva evocare un qualche omicidio ancestrale, avvenuto nel luogo, in cui l'uomo è venuto per indagare.
Secondo me, dovresti anche lavorare sul legame tra i due, sulle loro modalità di comunicazione. Magari insistendo su oggetti spostati, o sul movimento di tende o lampadari. Insomma, un po' di realismo magico. Così com'è, il racconto lo vedo con un potenziale inesplorato che merita un approfondimento. A rileggerci, e buona edition.

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julia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#10 » lunedì 24 marzo 2025, 14:48

salve a tutti ❀
se possibile, prima di rispondere alle vostre valutazioni vorrei prendermi un attimino per ringraziarvi di cuore. non solo per i vostri commenti in risposta al mio primo racconto qui su minuti contati, ma proprio in generale per l'accoglienza ricevuta ♥ non mi aspettavo un tale calore da parte del forum, sia sotto il mio racconto sia un po' in giro per la sezione...
e adesso, diamoci dentro!

Alessio ha scritto:Disclaimer: non leggo i commenti altrui prima di postare il mio

Ciao Julia, bentrovata su MC :)

La storia regge e il tema declinato in maniera delicata. Il testo in alcuni punti scorre poco e non è ben chiaro:
i miscredenti visitano i posti chiacchierati quando le ore si fanno piccole” non mi è chiaro
nessuno si scomodò a dargli l’accoglienza meritata.
“Suvvia, qualcuno dovrà pur farlo!”
Nessuno degli altri inquilini rispose

chi sta sta parlando? o pensando?

Focalizzazione interna abbastanza coerente, con qualche escursione (es.: Annusò in giro, e per Poltz c'era solo quel senso persistente di gratitudine., per chi se no?). Limerei un po’ di aggettivi, spesso non sono necessari.

Punto di forza: La delicatezza con cui è trattato il tema e il passaggio dall’incutere paura al dispensare amore
Punto di debolezza: Molto raccontato, con qualche incoerenza di POV.


ciao ale ♥

per prima cosa, sono molto felice di leggere questo punto di forza che hai attribuito al mio testo!
dunque, riguardo lo scorrere del testo posso darti ragione, su alcuni punti sono stata poco chiara e potevo giostrarmi meglio nel differenziare il dialogo dell'umano con il pensato/parlato da fantasma di poltz ad esempio utilizzando l'italic (leggere il commento a M.M per più informazioni ↓). forse potevo aggiungere qualche descrizione e specificare meglio, per rendere più facile il tutto, ma se posso essere sincera pensavo si capisse e soprattutto non volevo cadere nella trappola del riempire un po' tutto di dialogue tags. un esempio è quello che fai tu lì, quando mi dici «e per chi se no?» rispetto la mia specificazione, dove ho enfatizzato qualcosa e l'hai trovato ridondante çwç
comunque quando scrivi "molto raccontato" come punto di debolezza, cosa intendi se posso chiedere? ho cercato di tenere un approccio più narrativo per tenere in piedi stile e atmosfera a mo' di fiaba, come quando la si racconta ai bambini.
per le incoerenze di pov che hai trovato o gli aggettivi un po' troppo marcati non me ne sono accorta, cercherò di limare questi aspetti sperando di migliorarmi ❁

M.M ha scritto:Ciao Julia,

non sono nel tuo gruppo ma passo comunque per farti un commento. La storia è molto ben fatta, hai dosato benissimo il graduale passaggio tra il cibo consueto del poltergeist a quella gratitudine dal sapore così diverso. Anche il tema l'hai interpretato bene. Hai usato la parola 'dolceamaro', che è decisamente appropriata per il racconto. Anche gli sprazzi di sadismo - innocuo - del narratore sono simpatici e in linea con il personaggio.
Ti direi solo che la scelta di usare le virgolette alte per i pensieri di Poltz a volte confonde un po'. Non so se sia un dialogo 'spettrale' o un pensiero. Magari sono così perché è previsto che l'ospite senta le parole del poltergeist? Io l'avrei viste meglio con il corsivo. Sempre per questo non ho capito chi sia a dire "Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte.”
Magari confusione mia.

Mi ha fatto piacere leggerti! A presto


ooh, BLAME! accidenti, che forza vederti a commentarmi ~❥

grazie per essere venuto nonostante il gruppo, infatti sappi che verrò a leggerti subito dopo questo post çwç anzi, scusa se non l'ho fatto prima di te.
... e grazie, ancora, per i complimenti al mio racconto. vedere che hai colto le varie sfumature nel testo e l'interpretazione mi rincuora un po', perché fino all'ultimo - e tutt'ora - ho l'ansia a mille e sono un po' «sul chi va là» per la paura che qualcuno non mi distrugga. ma frequentiamo qualche posto insieme e sai bene a cosa mi riferisco, purtroppo.
per il punto sulle virgolette e caporali hai ragione, ma ti farò anche provare pena per me a brevissimo dandoti una piccola giustificazione: confesso di non aver scritto il racconto direttamente sul forum ma di aver utilizzato un'altra applicazione che aggiorna in tempo reale quel che scrivo per la paura matta (ma RAZIONALE, ora vedrai) di perdere tutti i progressi di quel che ho scritto a causa del premere per sbaglio f5 o non so, che qualche altra calamità mi beccasse. sono rimasta traumatizzata dalle mie esperienze datate 2010 in su, non ci posso fare niente, troppe volte ho preso +2k parole di roba per rimanere sana di mente alla mia veneranda età çwç e quindi se controlli il mio file dall'altra parte c'è una distinzione più netta e pulita, simile a questa legenda: narrazione
"dialogo spettrale" udibile solo da chi è un essere soprannaturale
«dialogo umano»
quindi da brava pesce lessa mi sono dimenticata di "sistemare grassetti e corsivi", cosa che ricorda bene il forum quando clicchi anteprima, perché effettivamente non ho avuto bisogno di premerla. starò più attenta la prossima volta!
e il momento per cui proverai pena per me, come t'ho anticipato poco fa: indovina indovinello chi ha premuto poco fa f5 ed ha dovuto scrivere di nuovo quasi tutto il post? sigh
perciò scusa tanto i problemi di chiarezza dovuti a questo, e ancor di più quelli che sono causati dal mio modo di scrivere. migliorerò, migliorerò, migliorerò!

HandyManny_D ha scritto:Ciao Julia,
allora, il tuo racconto è di una delicatezza sconcertante, sono arrivata alla fine con il cuore che scricchiolava e una lacrima penzolante dall’occhio come negli anime anni ottanta.
Il protagonista, che si nutre di emozioni forti, fa i conti con una presenza indesiderata, senza una casa, che preferisce il terrore al nulla, che fa breccia pian piano nel suo piccolo cuore parlando con lui, interagendo come nessuno aveva mai fatto prima. L’ironia è leggera, frizzante, mai scontata e anche sul finale “Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte”… mi arrendo! Mi hai conquistata.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Ci si legge in giro!


daniela, che bello incontrarti qui ♡

è la prima volta in assoluto che ricevo una tua valutazione anche se ti ho già vista in giro altrove, e forse non ci siamo nemmeno presentate a dovere, quindi mi sento giusto poco poco in imbarazzo a leggere tanti complimenti per qualcosa di mio. hai colto in pieno quel che ho provato a trasmettere e nel dire che ti ho persino conquistata, ecco, sinceramente... arrossisco.
posso dirti in stile off topic che adoro la cit agli anime anni ottanta? onestamente ti immagino come una sailor moon vivente, quindi ci siamo quasi dai xD

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Julia e benvenuta nell’Arena.
Il tuo racconto è delicato e ha una bella atmosfera, direi che c’entra il tema in maniera originale, in particolare ho trovato bello l’incontro fra le solitudini del fantasma e dell’uomo che trovano conforto l’uno nell’altro. Attenzione all’incipit, dove hai usato un tempo verbale al presente: ci ho messo almeno dieci righe a capire l’andamento della storia e mi sono dovuto sforzare. Meglio usare qualcosa di forte tipo “Poltz viveva in quella casa da sempre, ma era rimasto quasi solo, tutti gli atri fantasmi se n’erano andati.” Bella la trovata del nutrimento dei fantasmi con le emozioni e l’elettricità. Le similitudini dove hai descritto in termini pratici la sensazione di nutrimento con il gelato e il cetriolo sono divertenti, ma le ho trovate un po’ fuori contesto rispetto al tono generale. In sintesi, una bella idea che poteva essere migliorata, comunque bene!


andrea, grazie per il benvenuto e piacere di conoscerti!

mi fa piacere tu mi dica che ho centrato il tema in maniera originale, e che apprezzi come ho accomunato i personaggi così diversi <3 anche sui fantasmi che si nutrono di energia elettrica o di emozioni, insomma, grazie davvero per aver colto questo particolare e avermi fatto i complimenti ;3
sulla critica sulle similitudini fuori contesto non sono molto d'accordo, visto che volevo tenere un tono ironico con quel pizzico di surreale, non so se hai presente. magari potevo dire invece del sapore del cetriolo qualcosa di più dark, come ad esempio "un sorso di vino" e tenere la nota acidula e al posto del gelato "boccone di pane", ma aveva un suono un po' strano visto lo stato d'animo del mio testo...
mi dispiace un po' che ti sei dovuto sforzare molto a leggere la mia storia, o per capirla: l'utilizzare il presente all'inizio non è stato un errore, ma una scelta che ho fatto per far immergere il lettore nell'atmosfera e per crearla essendo diretta prima di passare al passato (scusa il gioco di parole). davvero è stato così fuorviante da averci perso dieci righe...? :c sappi cercherò di fare meglio la prossima volta, mi spiace non averti reso partecipe come avrei voluto. grazie mille per lo sforzo nella lettura ♥

Luca Moggia ha scritto:Ciao Julia,

racconto interessante che affronta il tema in modo sicuramente originale ma non direi centratissimo. Durante la storia il protagonista non semina terrore né ispira amore. E’ semmai l’uomo che con le sue emozioni causa alcune sensazioni al poltergeist e gli fa scoprire nuovi sapori.

Questa idea del fantasma che si nutre delle emozioni altrui e che scopre qualcosa di nuovo nel menù mi è piaciuta un sacco ed è ben resa nella storia.

Venendo ai punti secondo me migliorabili ti segnalo due questioni.

Incipit: l’ho trovato un po’ confuso. Solamente alla seconda lettura ho capito che Poltz sia uno spirito e stia parlando dei suoi colleghi fantasmi. Pensavo che il protagonista fosse un essere umano che vive in una casa abbandonata. Anche quando dici esplicitamente "ma lo spirito non voleva proprio provare energia industriale" avevo frainteso. Pensavo che ti riferissi allo spirito in senso astratto (come disposizione d’animo) e che il protagonista (umano) avesse una certa antipatia per la modernità. Quest'ultimo fraintendimento fra l’altro mi aveva convinto che fossimo nei primi del 900. Alla seconda lettura chiaramente nessun problema.

Dialoghi: ho faticato ad attribuire correttamente alcune battute al personaggio che le pronunciava. Questo penso sia dovuto al modo in cui vengono costruiti i dialoghi. Il soggetto del paragrafo precedente spesso non è il soggetto che poi pronuncia la battuta. Ti faccio un esempio per cercare di spiegarmi meglio. “Un curioso si fece avanti quando un lampo illuminò il salotto, riuscendo a entrare tra i rombi dei tuoni senza farsi udire, e nessuno si scomodò a dargli l’accoglienza meritata. “Suvvia, qualcuno dovrà pur farlo!” (per me era il curioso che pronunciava la battuta, non Poltz). Oppure "Poltz decise di rischiare: afferrò la tenda con le sue dita impalpabili e avvolse l'intruso come un fagotto, prima di sedersi nei dintorni per fargli da guardia. “Come vorrei qualcuno a rimboccarmi le coperte.” (anche qui sembra Poltz mentre invece è l’uomo che parla) . Automaticamente a me viene da attribuire la frase di dialogo all’ultimo soggetto menzionato quindi questo mi ha depistato. e indotto a fermarmi per capire chi stesse dicendo cosa.

Spero che queste indicazioni di lettura ti siano utili!

Buona Toniolo Edition e alla prossima!

Luca


luca, piacere di conoscere anche te in questa edition ❀

se posso avere diritto di replica e difendermi un po' qui e là, ho riflettuto un pochino su quel che trovi come critiche.
tema: perché dici che non è ben centrato? poltz inizia come spettro che dichiaratamente ama il suo lavoro di spaventare gli intrusi nella villa facendo il paragone anche con gli altri fantasmi che invece si nutrono di altro, quindi ho inserito proprio l'informazione pregressa, e che quando incontra l'umano tenta di spaventarlo facendo comparire una falsa tazza di tè improvvisato dal nulla, quindi non vedo molto come manchi la prima parte del terrore. riguardo l'amore penso che ci sia anche quella, perché poltz crea un legame con l'uomo e gli offre conforto, addirittura gli fa la guardia e prova a capire. non è un amore romantico, ma esistono anche altri tipi di amore oltre quello "classico". se avessi avuto più spazio avrei certamente approfondito e messo qualche elemento spaventoso in più, cosa che ho fatto alla fine tagliando circa quelle 2k battute, ma le 5000 battute sono piuttosto restrittive e avendo dato un certo retroscena pensavo fosse abbastanza... la scelta era per un finale monco (senza mostrare la parte dell'amore, non senza cadere nel banale) e questo tagliare un secondo tentativo di spavento da parte di poltz (affidandomi al background iniziale e successivamente al tentativo del tè), non c'erano altre alternative ^^'
incipit: noo, davvero i primi del 900? guarda che è una forza, mi stupisce e un po' mi affascina come visione, tanto che quasi quasi mi piacerebbe provare a vedere come verrebbe trasformandolo in quella direzione! a parte questo sono stata un po' sul velato agli inizi per creare un po' di curiosità e mistero, e capisco se quando citi la frase «lo spirito non voleva proprio provare energia industriale» potevi anche avere dei dubbi, ma dal mio punto di vista avevo citato poco prima il nutrirsi delle emozioni. e procedendo di poche righe non credo fosse poi troppo difficile (tra il titolo, il dire lo spirito che si nutre di emozioni, appunto il nome poltz...) che si stesse parlando di fantasmi.
dialoghi: mi sono spiegata un po' meglio in commenti precedenti su questo punto per alcune questioni (), e per riassumere ti dico he ho capito solo dopo qualche vostro commento che magari tra la formattazione e il non aver osato con qualche indicatore più strategico hanno creato disturbo nella lettura. mi spiace sigh
btw, grazie mille per l'impegno nella lettura <3

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Julia, piacere di leggerti. Racconto molto evocativo. Il tema lo trovo centrato, un fantasma dovrebbe incutere terrore, in questo caso invece si nutre di sensazioni sottili come la gratitudine e la protezione. A mio avviso potresti agire un po' di più sui contrasti, e sul legare tra loro le varie parti del testo. Ad es:

Quanti omicidi si erano compiuti in quel luogo?
Zero, però a Poltz piaceva alimentare le storie e far piangere le ragazzine che fingevano di fare le medium.


Magari si poteva evocare un qualche omicidio ancestrale, avvenuto nel luogo, in cui l'uomo è venuto per indagare.
Secondo me, dovresti anche lavorare sul legame tra i due, sulle loro modalità di comunicazione. Magari insistendo su oggetti spostati, o sul movimento di tende o lampadari. Insomma, un po' di realismo magico. Così com'è, il racconto lo vedo con un potenziale inesplorato che merita un approfondimento. A rileggerci, e buona edition.


piacere mio di conoscerti e ricevere la tua critica costruttiva giulio ~

non ci avevo affatto pensato quando scrivevo il racconto nell'inserire un elemento più misterioso, quasi investigativo, però lo trovo proprio uno spunto carino: aggiungere un evento più oscuro legato alla casa potrebbe rafforzare anche quando parlo degli intrusi, e non avendo quella tagliola dei caratteri limitati ci sarebbe stata più che bene çwç e quel tocco di realismo magico aiuterebbe a rendere più immersiva la storia ammetto, anzi forse questo elemento che manca ora che ci penso mi fa quasi fastidio çwç spero che il resto ti sia piaciuto, e farò attenzione di più alla coesione del testo se possibile.


bene, e come ho fatto all'inizio del post, mi prendo qualche righetta per ringraziarvi ancora per i commenti che ho già ricevuto ♥ e anche per dirvelo anticipatamente nel caso di ulteriore risposta a questo mio post.
spero ci ri-leggeremo presto, sia qui sotto sia in altri racconti e occasioni.
buona edition a tutti, in bocca al lupo e viva il lupo!
«un giorno guarderemo a questi momenti difficili e ne rideremo»
❀❁♡

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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#11 » mercoledì 26 marzo 2025, 1:01

Ciao Julia!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Al di là di qualche problema a capire, soprattutto all'inizio, la gestione dei dialoghi e dei pensieri, l'ho trovato molto dolce. Uno spirito che si diverte a spaventare la gente, l'arrivo di questa figura, chiaramente un senzatetto, qualcuno alla ricerca di un riparo e del cibo, e il legame che si forma tra i due... Ha un solo grosso difetto, ma non credo sia colpa tua. I famigerati 5000 caratteri di limite! Il racconto è, purtroppo, breve, avrebbe meritato uno svolgimento più approfondito in mezzo, nella creazione del legame e nei tentativi di spaventare lo straniero da parte di Poltz. E, come dicevo, giusto qualche limatura su dialoghi e pensieri, in modo da renderli più immediati!
Inutile dire che il tema è ben centrato e, forse mi ripeterò, ma l'ho trovato assai tenero, soprattutto la figura di questo povero sconosciuto che arriva, in una notte di tempesta, alla ricerca di un riparo ed è in grado di parlare, o quanto meno percepire, gli spiriti.
Ottima prova.
Buona scrittura!
Daniele

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julia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#12 » mercoledì 26 marzo 2025, 15:42

Nessuno ha scritto:Ciao Julia!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Al di là di qualche problema a capire, soprattutto all'inizio, la gestione dei dialoghi e dei pensieri, l'ho trovato molto dolce. Uno spirito che si diverte a spaventare la gente, l'arrivo di questa figura, chiaramente un senzatetto, qualcuno alla ricerca di un riparo e del cibo, e il legame che si forma tra i due... Ha un solo grosso difetto, ma non credo sia colpa tua. I famigerati 5000 caratteri di limite! Il racconto è, purtroppo, breve, avrebbe meritato uno svolgimento più approfondito in mezzo, nella creazione del legame e nei tentativi di spaventare lo straniero da parte di Poltz. E, come dicevo, giusto qualche limatura su dialoghi e pensieri, in modo da renderli più immediati!
Inutile dire che il tema è ben centrato e, forse mi ripeterò, ma l'ho trovato assai tenero, soprattutto la figura di questo povero sconosciuto che arriva, in una notte di tempesta, alla ricerca di un riparo ed è in grado di parlare, o quanto meno percepire, gli spiriti.
Ottima prova.
Buona scrittura!
Daniele


piacere di conoscerti daniele! ~❥

come ho detto un po' in giro mi spiace davvero per la confusione iniziale e l'aver aiutato poco il lettore ad immergersi in quei punti, dovevo stare sicuramente più attenta çwç e da questa volta lo farò sicuramente.
per il resto però mi fa davvero piacere riscontrare che ti è piaciuta tanto la mia storia e come l'ho presentata!
spero di vederti presto in giro,
buona scrittura anche a te <3
«un giorno guarderemo a questi momenti difficili e ne rideremo»
❀❁♡

giulia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#13 » mercoledì 26 marzo 2025, 22:33

Ciao!

Posso avere altre avventure di Polz, per favore?
Copio spudoratamente l'appunto di M. sulle caporali alte, però è veramente l'unica cosa "negativa" che posso dire.
È un racconto dolcissimo, e casualità vuole che il tema "mostri che mangiano" sia uno dei miei preferiti. Hai proprio colpito nel segno.

Felice scrittura,
Giulia

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Dario17
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#14 » giovedì 27 marzo 2025, 11:28

Una promessa è una promessa.

Il tuo è un buon racconto dalle tinte fiabesche e dolci, ingredienti che in questi lidi gradiscono molto e mi pare dai commenti qua sopra che effettivamente hai pizzicato delle corde dentro più di un lettore/lettrice.
L'intrecciarsi di due personaggi in un racconto con così pochi caratteri funziona il più delle volte e il tropo del reciproco interesse tra umano e spirito l'hai reso bene.
Concordo con chi ti ha fatto notare che all'inizio, punto focale di qualsiasi narrativa, sei stata un pochino lirica e meno concreta nel presentare i due pg che sì, nello svolgimento poi trovano la loro ragion d'essere ma che facciamo fatica a inquadrare/immaginare nelle poche righe.
Specifica subito che l'umano che entra è un vagabondo: chiamandolo tale appena appare in scena o utilizzando particolari vividi che ce lo fanno capire, dalle toppe ai pantaloni alle unghie sporche o al sacchetto logoro con i pochi averi dentro.

Altro consiglio umilissssssimo: utilizza per i prossimi raccontini qualche dialogo un po' più lungo con annessi dei dialogue tag e dei beat ( piccoli gesti dei personaggi tra una battuta e l’altra) così da mettere "in piazza" subito elementi concreti a cui agganciarsi.
Un po' come l'azzeccatissimo paragone sapore del cetriolino -> far del bene al prossimo che Polzt elabora sul finale.

Un esordio davvero positivo su MC, brava!

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Alessio
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#15 » giovedì 27 marzo 2025, 16:11

Ciao Julia,

julia ha scritto:comunque quando scrivi "molto raccontato" come punto di debolezza, cosa intendi se posso chiedere? ho cercato di tenere un approccio più narrativo per tenere in piedi stile e atmosfera a mo' di fiaba, come quando la si racconta ai bambini.


Intendo che in generale non mi stai facendo vivere il "qui e ora" di Poltz come li vivrebbe lui. E' qualcuno da fuori (aka narratore) che ti sta, appunto, raccontando e riassumendo quello che succede.
Se poi mi dici che il tuo obiettivo era ottenere una resa stile favola per bambini, allora ci sta. Però in generale la sensazione era quella.

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Shanghai Kid
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#16 » giovedì 27 marzo 2025, 22:05

Ciao Julia!
Piacere di averti letta!
Del tuo racconto ho apprezzato anche io, come ti faceva già notare qualcuno, la delicatezza e anche la poesia. Due caratteristiche che apprezzo sempre davvero parecchio. Sono però altresì d’accordo con chi ti dice che è un po’ troppo raccontato. Credo che mostrare qualche scena, invece che raccontarla, avrebbe reso il racconto più vivo e il ritmo più serrato. Un inizio davvero buono, comunque.
In bocca al lupo per l’edition!
A rileggerci,
Elisa

Driu_GP&S
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#17 » giovedì 27 marzo 2025, 23:32

Ciao Julia, piacere di leggerti.

Un buon racconto con una forte componente malinconica. Il tema mi sembra centrato: un fantasma che infesta una casa, si trova ad entrare in empatia con uno dei visitatori e sente svanire la sua missione di infondere terrore, in favore di portare conforto.
Ok lo stile e il lessico. Fluida la lettura. Buoni i dialoghi.

Buona Stefania Toniolo Edition!

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antico
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#18 » lunedì 31 marzo 2025, 17:38

Sicuramente un esordio più che buono nell'Arena. Tema centratissimo e con grande sensibilità. Il problema maggiore sta proprio in questa sensazione da "troppo raccontato", più diretta con una maggiore asciugatura e ne avrebbe tratto giovamento tutto il pezzo. Occhio però, perché è giusto asciugare, ma senza esagerare perché ci sta ed è giusto che ci sia gradualità nella presa di coscienza di Poltz. Come valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Gangemi per una questione legata a un maggio equilibrio interno del racconto.

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BruceLagogrigio
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#19 » mercoledì 9 aprile 2025, 18:48

Ciao Giulia sono passato per una lettura tre motivi: per i commenti che hai fatto negli altri racconti (che mi sembravano molto interessanti), ho visto che sei andata già in finale al primo colpo e ultimo ma il nome e l'immagine del profilo (Meraviglia!!), e

Poco da aggiungere agli altri commenti, il fantasma che si nutre di emozioni è un bel colpo! Lo stile è molto buono, solo un po' da perfezionare (non troppo però!). Nel complesso traspare la voglia di scrivere e raccontare e già questa è una bellissima cosa.

Complimenti!
A rileggerci.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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julia
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Re: Ti vedo meglio al buio, poltergeist

Messaggio#20 » lunedì 21 aprile 2025, 3:07

grazie mille a tutti ragazzi, per i complimenti e le dritte!
perdonate la risposta tardiva, nonostante io abbia letto i messaggi via telefono non ero loggata e ho avuto la possibilità di scrivervi/leggervi con calma solo ora ♥♥♥

capitiamo anche nel periodo della pasqua, quindi tanti auguri da coniglietti (o colombe) a tutti <3
grazie ai vostri commenti ho imparato più di qualcosa e anche conosciuto qualche persona affine.
spero di rivedervi e leggervi davvero presto. ❀
«un giorno guarderemo a questi momenti difficili e ne rideremo»
❀❁♡

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