Il paradosso di Pago

Appuntamento con un tema di Lukha B. Kremo e un suo tema per martedì 22 aprile!
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julia
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Il paradosso di Pago

Messaggio#1 » mercoledì 23 aprile 2025, 0:03

IL PARADOSSO DI PAGO
di julia strife

Pago strinse la spilla tra le dita. Tenere l’unica cosa rimasta indietro di Svea gli faceva male, ma era stata il suo portafortuna per venti dolorosi anni.
Aveva attraversato sistemi solari con la sua ciurma e non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi vis-à-vis con il nemico grazie a una soffiata della milizia. Fece un segno con la coda al suo compagno e la porta elettronica della cella si sollevò.
Lì se ne stava un vecchio della sua specie, aspetto da coccodrillo e tutto il resto, meno aitante di quanto ricordasse. Stessa cicatrice sul muso con tanto di occhio coperto dalla benda. Fu più forte di lui, gli venne da ghignare.
L’anziano non si scompose. «Ti aspettavo.»
«Svea?»
«E dovrei dirti dove si trova mia moglie?»
Doveva farlo parlare però non era così codardo da torturarlo. Gli lanciò ai piedi una delle spade che aveva alla cintola e, una volta raccolta, i due rettili soffiarono a vicenda.
D’un tratto il clangore del metallo risuonò sotto le luci al neon mentre le spade si scontravano sotto una pioggia di scintille. Pago sferrò un affondo puntando dritto al fianco dell’avversario. L’altro, con un movimento fluido, deviò il colpo con la lama e lo respinse indietro con una botta di coda ben assestata.
Pago grugnì, colpendo con la schiena la parete.
«Pronto a prenderti le tue responsabilità?»
«La mia unica responsabilità è salvarla!»
L’anziano avanzò e scambiarono altri colpi. Pago cercò di compensare l’abilità dell’uomo con la ferocia, però l’avversario leggeva ogni sua mossa: parava e contrattaccava i suoi attacchi, ogni volta lasciandolo più stanco e lento di prima.
«Sei ancora troppo cieco, non le piaceresti così.» Alle parole del vecchio si unì un taglio improvviso a squarciargli la faccia.
Pago s’inginocchiò a terra, le dita a graffiare il pavimento liscio nel tentativo disperato di recuperare l’arma. La vista era offuscata mentre il sangue gli colava caldo e appiccicoso lungo il muso. Quando finalmente afferrò l’elsa levò lo sguardo, pronto a difendersi.
Il colpo non arrivò.
Il vecchio era fermo. Teneva la lama alzata solo a metà, l’unico occhio buono lo fissava, le narici spalancate. Avrebbe potuto finirlo in un attimo, eppure…
Pago gli conficcò la spada sotto le costole. Lui si alzò in piedi e il vecchio finì a terra con un tonfo, adagiato nel sangue e nelle frattaglie che si riversarono sul pavimento di metallo. «Ora dimmi dov’è lei!»
Il caduto ruggì di dolore, poi agguantò una sfera lucida trasparente nel pantalone e gliela porse parlando a denti stretti. «Se sei disposto a tutto, prendila da me stesso.»
La prese e questa s’illuminò.
Una turbolenza improvvisa scosse la nave costringendolo a raggiungere il ponte: nello sgomento dei suoi compagni si affacciò dalla plancia, riconoscendo la Scogliera.
E lì vide Svea, su una panchina al tramonto, con un rammollito a guardarla a distanza.
Sbarcò, spingendosi tra la curiosità degli abitanti per raggiungerla, finché non le afferrò un braccio - e la spilla le cadde dal petto, segnando il loro destino.


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antico
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#2 » mercoledì 23 aprile 2025, 0:08

Ciao Julia! Caratteri e tempo anche per te, buona KREMO EDITION!

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julia
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#3 » mercoledì 23 aprile 2025, 0:11

antico ha scritto:Ciao Julia! Caratteri e tempo anche per te, buona KREMO EDITION!

buonasera antico ♥
grazie mille! a te buona serata di moderazione ;3
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alexandra.fischer
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#4 » mercoledì 23 aprile 2025, 16:43

Tema centrato. Storia di SF con due rettili in grado di duellare e parlare. Pago è innamorato di Svea, moglie del suo avversario più anziano. Ha viaggiato per vent’anni lungo i sistemi solari con la spilla come ricordo di lei e la milizia ha fatto la spia, permettendogli di catturare il rivale. Molto ben resa la scena del duello. Il vecchio perde e gli da una sfera, permettendogli di ritrovare Svea, anche lei in possesso della spilla. Finale lieto, malgrado la presenza di un rammollito. Una buona prova.

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Andrea Furlan
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#5 » giovedì 24 aprile 2025, 23:49

Ciao Julia,
racconto complicato da leggere e da giudicare. CI sono moltissimi elementi che non vengono spiegati a sufficienza, personaggi che sono coccodrilli spaziali in un’ambientazione che mi ha ricordato un po’ epopee fantasy/fantascientifiche come Capitan Harlock. Troppi elementi dicevo: il vecchio antagonista che lotta ferocemente, ma poi si lascia trafiggere, la spilla che appare all’inizio (ce l’ha lui) e alla fine (ce l’ha lei), una Scogliera appena nominata, gente che crea una folla nel momento in cui il protagonista sbarca. Troppo, decisamente troppo, tanto da mettere in dubbio anche l’aderenza al tema, perché oltre a elementi “classici” come spade e bende sugli occhi, non si capisce di che razza siano questi pirati.
In sintesi, qualche idea buona ma troppa confusione per un racconto così breve, mi spiace perché dal punto di vista dello stile l’ho letto con piacere.

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julia
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#6 » venerdì 25 aprile 2025, 2:39

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Storia di SF con due rettili in grado di duellare e parlare. Pago è innamorato di Svea, moglie del suo avversario più anziano. Ha viaggiato per vent’anni lungo i sistemi solari con la spilla come ricordo di lei e la milizia ha fatto la spia, permettendogli di catturare il rivale. Molto ben resa la scena del duello. Il vecchio perde e gli da una sfera, permettendogli di ritrovare Svea, anche lei in possesso della spilla. Finale lieto, malgrado la presenza di un rammollito. Una buona prova.

ciao alexandra♥ sono contenta che il mio racconto ti sia piaciuto specialmente in alcuni punti, come la scena del duello! grazie mille per il commento <3
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julia
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#7 » venerdì 25 aprile 2025, 2:45

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Julia,
racconto complicato da leggere e da giudicare. CI sono moltissimi elementi che non vengono spiegati a sufficienza, personaggi che sono coccodrilli spaziali in un’ambientazione che mi ha ricordato un po’ epopee fantasy/fantascientifiche come Capitan Harlock. Troppi elementi dicevo: il vecchio antagonista che lotta ferocemente, ma poi si lascia trafiggere, la spilla che appare all’inizio (ce l’ha lui) e alla fine (ce l’ha lei), una Scogliera appena nominata, gente che crea una folla nel momento in cui il protagonista sbarca. Troppo, decisamente troppo, tanto da mettere in dubbio anche l’aderenza al tema, perché oltre a elementi “classici” come spade e bende sugli occhi, non si capisce di che razza siano questi pirati.
In sintesi, qualche idea buona ma troppa confusione per un racconto così breve, mi spiace perché dal punto di vista dello stile l’ho letto con piacere.


ciao andrea!
mannaggia... mi spiace per il pasticcio generale che ne è uscito, non sono stata abbastanza brava con lo gestire lo spazio che avevo a disposizione :c specialmente perché c'ho messo troppa roba, hai ragione... insomma, aspetto qualche altro commento per vedere se magari in futuri feedback si comprende qualcosa in più prima di dire di cosa parlavo T___T
per quanto riguarda i pirati, sì, mi sono ispirata proprio all'idea di un classico pirata spaziale, come ne vedi a pacchi, niente di troppo originale insomma *sigh*
mi fa davvero piacere però che ti piaccia lo stile, questo mi rincuora un pochino ;3
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giuseppe.gangemi
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#8 » venerdì 25 aprile 2025, 12:53

Ciao Julia,
con questo commento ti dirò anche che generi bazzico (ovviamente non posso essere esaustivo e mi collegherò solo al tuo racconto per non intasare il forum con le mie fregnacce).
Non so se era una tua intenzione ma come si dice “mi hai sbloccato un ricordo”. Mi sono immaginato il tuo Pago come il Beast King Crocodyne (Dracon in italiano) di Dragon Quest: The Adventure of Dai (Akira Toriyama diede in suo contributo) in versione Space Opera e con l’aggiunta dello zampino di Leji Matsumoto (altro mio mito dell’infanzia).

Creare personaggi fondendo uomini e animali mi piace molto ( tu sei stata brava). Spazio da La Guerre delle Salamandre (1936) di Capek agli Zoan di One piece di Oda. Ti posso dire che su queste “fusioni e forme” ci scrivo molto. Ne ho uno proprio con degli uomini lucertola e uno con uomini elefanti. Di fatto mi sto ampliando su questo terreno.
Adesso ritorno sul tuo racconto.
Hai scritto un racconto avvincente, visivamente potente e strutturalmente ambizioso. Con “Il Paradosso di Pago”, porti la narrativa pirata in un contesto sci-fi alieno, dove il duello d’onore e il desiderio d’amore si scontrano con una riflessione sottile sul tempo, l’identità e il sacrificio. È uno dei racconti con più elementi fra i racconti del tuo gruppo. Ricorda però che più elementi aggiungi più rischi di non dominarli appieno specialmente in soli 3000 caratteri. Su questo però piace cadere anche a me.
Pago, protagonista rettiliano dalla coda affilata e l’animo tormentato, riceve una soffiata per trovare chi potrebbe condurlo da Svea, l’amore perduto. Nella cella scopre un prigioniero simile a lui, più vecchio, con la stessa benda, la stessa cicatrice: inizia uno scontro fisico (un mirror match alla Mortal kombat) e verbale carico di tensione. Il combattimento è brutale ma carico di significati sottesi. L’avversario sembra conoscerlo troppo bene (un pago più vecchio), anticipa ogni sua mossa. Dopo averlo ucciso, Pago riceve una sfera trasparente, che lo catapulta su un pianeta dove rivede Svea – viva, in pace, ma con un altro uomo (un altro Pago questa volta più giovane??).
La spilla che apre e chiude la storia è il simbolo della relazione tra Pago e Svea. Quando le cade, capiamo che qualcosa nel tempo si è spezzato definitivamente: forse il vecchio era lui stesso in un'altra linea temporale. Forse l’ha ucciso. Forse il paradosso è che, nel tentativo di salvarla, Pago ha condannato il proprio amore ad una eterna ricerca ciclica.

Punti positivi
Struttura narrativa potente e ben costruita
Il racconto si apre su un gesto intimo (la spilla) e si chiude sullo stesso oggetto, con un effetto circolare che amplifica la tragicità. La transizione dallo scontro fisico alla rivelazione fantascientifica è fluida e ben gestita.


Scrittura visiva ed efficace
Le descrizioni sono intense ma mai eccessive. I dettagli come la coda che comunica, il muso rettiliano, il neon sulla spada, danno vita a un universo sci-fi alieno senza bisogno di spiegoni. Il lettore entra subito in questo mondo.


Densità tematica sorprendente (questo potrebbe anche essere un punto negativo)
Hai infilato in poche righe: il tema dell’identità, il senso di colpa, il rimpianto, il libero arbitrio e il viaggio nel tempo – senza che il racconto perda il ritmo. Il "paradosso" è lasciato giustamente implicito, ma aleggia su tutta la storia.


Dialoghi credibili e incisivi
I botta e risposta tra Pago e il vecchio sono intensi, con battute brevi ma cariche di sottotesto. La frase “non le piaceresti così” è micidiale: colpisce più di una lama.


Un universo che si apre al lettore
Anche se racconti un episodio unico, si percepisce che il mondo intorno ha una storia e una geografia più ampia: la milizia, la Scogliera, i sistemi solari, la nave. Tutti elementi che suggeriscono un contesto vasto, lasciato volutamente fuori scena ma tangibile.


Punti migliorabili
Paradossalmente è proprio il paradosso la parte da migliorare e rendere più chiara.
La rivelazione temporale può essere un filo più chiara. Donnie Darko ai tempi lo capì meglio.



Svea è figura simbolica, ma quasi troppo sfocata
Sarebbe bello darle una piccola caratterizzazione in più, anche solo un dettaglio fisico o gestuale che la distingua come persona e non solo come “motore della trama”. Questo renderebbe il finale ancora più struggente.


Il finale ha un impatto visivo, ma potrebbe essere più emotivo.
E inoltre possibile che mi sia sfuggito altro e che non abbia capito alcune cose che invece tu volevi dire.



Conclusione
Hai scritto un racconto che unisce l’azione, l’emozione e la speculazione fantascientifica con eleganza. “Il Paradosso di Pago” ha il respiro di un racconto epico e l’intelligenza di una storia breve riuscita. Merita un ampliamento perchè nei 3000 caratteri soffre come Svea e Pago intrappolati nel paradosso.
Buon contest e alla prossima!

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julia
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#9 » lunedì 28 aprile 2025, 18:26

giuseppe.gangemi ha scritto:Ciao Julia,
con questo commento ti dirò anche che generi bazzico (ovviamente non posso essere esaustivo e mi collegherò solo al tuo racconto per non intasare il forum con le mie fregnacce).
Non so se era una tua intenzione ma come si dice “mi hai sbloccato un ricordo”. Mi sono immaginato il tuo Pago come il Beast King Crocodyne (Dracon in italiano) di Dragon Quest: The Adventure of Dai (Akira Toriyama diede in suo contributo) in versione Space Opera e con l’aggiunta dello zampino di Leji Matsumoto (altro mio mito dell’infanzia).

Creare personaggi fondendo uomini e animali mi piace molto ( tu sei stata brava). Spazio da La Guerre delle Salamandre (1936) di Capek agli Zoan di One piece di Oda. Ti posso dire che su queste “fusioni e forme” ci scrivo molto. Ne ho uno proprio con degli uomini lucertola e uno con uomini elefanti. Di fatto mi sto ampliando su questo terreno.
Adesso ritorno sul tuo racconto.
Hai scritto un racconto avvincente, visivamente potente e strutturalmente ambizioso. Con “Il Paradosso di Pago”, porti la narrativa pirata in un contesto sci-fi alieno, dove il duello d’onore e il desiderio d’amore si scontrano con una riflessione sottile sul tempo, l’identità e il sacrificio. È uno dei racconti con più elementi fra i racconti del tuo gruppo. Ricorda però che più elementi aggiungi più rischi di non dominarli appieno specialmente in soli 3000 caratteri. Su questo però piace cadere anche a me.
Pago, protagonista rettiliano dalla coda affilata e l’animo tormentato, riceve una soffiata per trovare chi potrebbe condurlo da Svea, l’amore perduto. Nella cella scopre un prigioniero simile a lui, più vecchio, con la stessa benda, la stessa cicatrice: inizia uno scontro fisico (un mirror match alla Mortal kombat) e verbale carico di tensione. Il combattimento è brutale ma carico di significati sottesi. L’avversario sembra conoscerlo troppo bene (un pago più vecchio), anticipa ogni sua mossa. Dopo averlo ucciso, Pago riceve una sfera trasparente, che lo catapulta su un pianeta dove rivede Svea – viva, in pace, ma con un altro uomo (un altro Pago questa volta più giovane??).
La spilla che apre e chiude la storia è il simbolo della relazione tra Pago e Svea. Quando le cade, capiamo che qualcosa nel tempo si è spezzato definitivamente: forse il vecchio era lui stesso in un'altra linea temporale. Forse l’ha ucciso. Forse il paradosso è che, nel tentativo di salvarla, Pago ha condannato il proprio amore ad una eterna ricerca ciclica.

Punti positivi
Struttura narrativa potente e ben costruita
Il racconto si apre su un gesto intimo (la spilla) e si chiude sullo stesso oggetto, con un effetto circolare che amplifica la tragicità. La transizione dallo scontro fisico alla rivelazione fantascientifica è fluida e ben gestita.


Scrittura visiva ed efficace
Le descrizioni sono intense ma mai eccessive. I dettagli come la coda che comunica, il muso rettiliano, il neon sulla spada, danno vita a un universo sci-fi alieno senza bisogno di spiegoni. Il lettore entra subito in questo mondo.


Densità tematica sorprendente (questo potrebbe anche essere un punto negativo)
Hai infilato in poche righe: il tema dell’identità, il senso di colpa, il rimpianto, il libero arbitrio e il viaggio nel tempo – senza che il racconto perda il ritmo. Il "paradosso" è lasciato giustamente implicito, ma aleggia su tutta la storia.


Dialoghi credibili e incisivi
I botta e risposta tra Pago e il vecchio sono intensi, con battute brevi ma cariche di sottotesto. La frase “non le piaceresti così” è micidiale: colpisce più di una lama.


Un universo che si apre al lettore
Anche se racconti un episodio unico, si percepisce che il mondo intorno ha una storia e una geografia più ampia: la milizia, la Scogliera, i sistemi solari, la nave. Tutti elementi che suggeriscono un contesto vasto, lasciato volutamente fuori scena ma tangibile.


Punti migliorabili
Paradossalmente è proprio il paradosso la parte da migliorare e rendere più chiara.
La rivelazione temporale può essere un filo più chiara. Donnie Darko ai tempi lo capì meglio.



Svea è figura simbolica, ma quasi troppo sfocata
Sarebbe bello darle una piccola caratterizzazione in più, anche solo un dettaglio fisico o gestuale che la distingua come persona e non solo come “motore della trama”. Questo renderebbe il finale ancora più struggente.


Il finale ha un impatto visivo, ma potrebbe essere più emotivo.
E inoltre possibile che mi sia sfuggito altro e che non abbia capito alcune cose che invece tu volevi dire.



Conclusione
Hai scritto un racconto che unisce l’azione, l’emozione e la speculazione fantascientifica con eleganza. “Il Paradosso di Pago” ha il respiro di un racconto epico e l’intelligenza di una storia breve riuscita. Merita un ampliamento perchè nei 3000 caratteri soffre come Svea e Pago intrappolati nel paradosso.
Buon contest e alla prossima!


caro giuseppe, prima di tutto grazie per il tuo commento ❀

non so come tu abbia fatto a beccare esattamente krokodyne, personaggio che adoro di DQ: Dai, ma va be' sappi che ti adoro per questo ahah inoltre posso dirti che m'hai incuriosita, e vorrei leggere delle storie di cui hai parlato? per favore, fammi sapere! grazie mille anche per aver sentito quel sentore di matsumoto, mi sento onorata ♡

per il commento sul racconto ti ringrazio sui complimenti e farò tesoro di ciò che è migliorabile ma anche di cosa ti è piaciuto ^^ poi probabilmente vedrò come andrà e ci rimetterò mano per migliorarlo, perché l'idea m'ispira molto ma dovrei ripulirla un po' come hanno detto anche altri e collegare un po' meglio i punti ❁

buon contest anche a te, spero di rivederti presto <3
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Manuel Marinari
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#10 » ieri, 16:24

Ciao Julia,
avevo letto anche il tuo racconto della scorsa edition. Mi piace come scrivi. In questo però ho avuto qualche difficoltà, soprattutto nello scambio di battute tra i due sfidanti. I dialoghi sono inseriti in modo non proprio efficace. Ti suggerisco di sperimentare un pò di più sul pdv del protagonista e inserire qualche beat, soprattutto in racconti così brevi, quando le intenzioni del personaggio sono anche difficili da cogliere se non seminate in modo efficace.
Poi non ho capito una cosa: all'inizio gli si apre una porta, fa un segnale a un compagno di avventura che però poi sparisce nel nulla, giusto? Puoi direttamente non mettere in scena un personaggio che non ci sta a fare niente.
Poi un'altra cosa su cui ho avuto un dubbio è: gli sfidanti a duello, sono entrambi rettiloidi? O il vecchio è umano? Perchè a un certo punto dici "l'uomo".
Anche il finale mi è davvero poco chiaro.
Insomma, una buona scrittura con diverse pecche.
Alla prossima.
Manuel Marinari

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HandyManny_D
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#11 » ieri, 23:18

Ciao Julia,
che piacere rileggerti.
Il tuo racconto è molto ambizioso considerando il limite di battute, ma il tuo racconto non mi ha colpito in tutta la sua potenza. Si vede che sai scrivere, quello che ho letto di tuo mi è piaciuto, ma questa storia ha bisogno di più spazio per esprimersi e arrivare correttamente. Non è chiaro, per esempio, perché il vecchio si arrende così facilmente nonostante sia un avversario temibile e superiore al protagonista.
Insomma, la storia c’è ed è anche interessante. È solo mancato lo spazio e si è creata un po' di confusione.
Nonostante tutto, il tuo stile di scrittura è molto accattivante.
Buona Kremo Edition.
Ci si legge in giro!

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julia
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#12 » oggi, 15:14

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Julia,
avevo letto anche il tuo racconto della scorsa edition. Mi piace come scrivi. In questo però ho avuto qualche difficoltà, soprattutto nello scambio di battute tra i due sfidanti. I dialoghi sono inseriti in modo non proprio efficace. Ti suggerisco di sperimentare un pò di più sul pdv del protagonista e inserire qualche beat, soprattutto in racconti così brevi, quando le intenzioni del personaggio sono anche difficili da cogliere se non seminate in modo efficace.
Poi non ho capito una cosa: all'inizio gli si apre una porta, fa un segnale a un compagno di avventura che però poi sparisce nel nulla, giusto? Puoi direttamente non mettere in scena un personaggio che non ci sta a fare niente.
Poi un'altra cosa su cui ho avuto un dubbio è: gli sfidanti a duello, sono entrambi rettiloidi? O il vecchio è umano? Perchè a un certo punto dici "l'uomo".
Anche il finale mi è davvero poco chiaro.
Insomma, una buona scrittura con diverse pecche.
Alla prossima.


ciao manuel, scusa la risposta tarda <3

ti ringrazio per la bella considerazione sul mio modo di scrivere, oltre che per l'avermi letta entrambe le edizioni! sto cercando di migliorare mano a mano, credo di essere rimasta un po' incartata tra tema e caratteri çwç e di non aver spiegato bene ciò che intendevo comunicare...
sulla questione del personaggio compagno volevo che fungesse un po' da guardia carceraria, ma effettivamente risulta superfluo. devo imparare ad asciugare >w> per quanto riguarda la dicitura "uomo" era più per come sinonimo di maschio anziché "umano"... mi spiace molto per la confusionee!!
cercherò di migliorare e fare racconti più godibili in futuro, grazie per la pazienza nel leggere e commentare ^^
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#13 » oggi, 15:20

HandyManny_D ha scritto:Ciao Julia,
che piacere rileggerti.
Il tuo racconto è molto ambizioso considerando il limite di battute, ma il tuo racconto non mi ha colpito in tutta la sua potenza. Si vede che sai scrivere, quello che ho letto di tuo mi è piaciuto, ma questa storia ha bisogno di più spazio per esprimersi e arrivare correttamente. Non è chiaro, per esempio, perché il vecchio si arrende così facilmente nonostante sia un avversario temibile e superiore al protagonista.
Insomma, la storia c’è ed è anche interessante. È solo mancato lo spazio e si è creata un po' di confusione.
Nonostante tutto, il tuo stile di scrittura è molto accattivante.
Buona Kremo Edition.
Ci si legge in giro!


ciao handyy, piacere mio vederti qui çwç
grazie per apprezzare il mio modo di scrivere, anche se con poca preparazione e tempo a disposizione risulto confusionaria.. devo imparare e mirare meglio prima di colpire insomma, nonché stringere un pochetto le idee per adeguarmi meglio agli spazi.
in sintesi, il racconto si chiama il paradosso di pago perché parlo di viaggio nel tempo e sia l'anziano sia il protagonista (così come il "rammollito") sono appunto pago ❁ se il vecchio avesse ucciso sé stesso da giovane, avrebbe creato la sua stessa morte e quindi le cose non sarebbero "andate come dovevano" e nessuno di loro avrebbe conquistato svea in alcun modo. pago sarebbe rimasto il solito rammollito che non avrebbe fatto alcun passo per conquistarla, non sarebbe mai diventato pirata, eccetera eccetera...
mi scuso per i disagi, insomma </3
spero di rivederti e avere tuoi commenti molto presto!
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SarahSante
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Re: Il paradosso di Pago

Messaggio#14 » 42 minuti fa

Ciao Julia,
mi è piaciuta l’idea di questo mondo alternativo e la sfida tra i due coccodrilloidi per la ricerca della donna amata. Ho avuto qualche difficoltà a seguire il racconto sia come ambientazione (su che tipo di nave sono? Io ho immaginato una nave spaziale ma poi la nave arriva in vista di una scogliera) sia come andamento del racconto. Non ho compreso perché Pago, invece di torturarlo, decide di affrontare a duello il nemico che poi risulta vittorioso ma che ciononostante, e immotivatamente, si lascia uccidere dopo avergli detto “sei ancora troppo cieco, non le piaceresti” e poi gli lascia prendere una sfera lucida per trovare Svea alludendo al fatto che deve essere disposto a tutto. Il fatto che alla base del racconto ci sia un paradosso temporale l'ho letto nei tuoi commenti, dal testo non l'avevo capito. Secondo me con più caratteri e tempo puoi sistemare e rendere più comprensibile la storia che trovo molto interessante anche come tema

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