Ambizione
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Ambizione
Ambizione
Di Alexandra Fischer
− Ehi, dico a te−. La voce dell’insegnante si levò alta dalla cattedra.
− Sì, professoressa Mancini?
− Elsa, devi stare attenta. Ho appena chiesto ai tuoi compagni cosa faranno dopo la maturità.
Elsa scosse la testa: − Non lo so ancora.
− Qual è il problema?
− Non ne ho.
− Se pensi di continuare a fare la modella, ti sbagli. La tua faccia è già stata vista un bel po’ in città.
Elsa ripensò alle parole dei genitori, che la sognavano agente di modelle. In effetti, erano stati loro a procurarle il lavoro. Ma aveva un’ambizione nascosta. L’insegnante la incalzò: − Allora? Sto aspettando.
Elsa si schiarì la gola: − Del cinema e del teatro.
L’insegnante apparve soddisfatta. – Molto bene. Allora dovrai studiare parecchio per farti una cultura generale.
Elsa annuì: − Certo e non basta. Mi rendo conto che il mondo dello spettacolo è spietato.
L’insegnante la guardò compiaciuta: − Almeno sai che quello che vuoi, ma a scuola devi stare attenta.
Elsa glielo promise.
Dopo la scuola, si recò sul set di uno spot pubblicitario per una famosa marca di yogurt.
Le riprese durarono un paio di giorni.
Elsa dovette mangiare parecchie cucchiaiate di yogurt prima che lo spot fosse finito.
L’ultimo giorno, un uomo sulla quarantina in giacca e cravatta la fermò.
Elsa era con i genitori. – Scusate, vado a sentire cosa vuole da me quel signore.
Il padre disse: − Fa pure.
La madre l’avvertì: − Ricordati che sei sotto contratto con noi per altri sei mesi.
Elsa andò dall’uomo: − Sono Elsa Giacomelli, con chi ho il piacere di parlare?
− Federico Aldobrandi. Ti ho vista recitare nello spot. Sei spigliata e a me servirebbe una ragazza come te per la mia serie Giorni di scuola.
− Va bene.
Lui le diede il proprio biglietto da visita. – Ci vediamo domani per il provino.
− Ma ho un contratto di sei mesi come modella.
Federico Aldobrandi le sorrise: − Le riprese inizieranno dopo quella data.
Elsa andò a dare la notizia ai genitori.
Il padre commentò: − Puoi provarci.
La madre disse: − Ricordati che recitare non è come posare o girare uno spot.
Elsa andò al provino.
C’erano decine di ragazze come lei.
Federico Aldobrandi le strinse la mano: − Nervosa?
− Un po’.
− Coraggio. Sei l’ultima della giornata.
Elsa salì su un palco in penombra. Accanto a lei c’erano un tavolino, una sedia e un cellulare.
Federico era dall’altra parte insieme a due donne di mezza età. – È la tua prima esperienza come attrice?
− Beh, ho detto qualche battuta nello spot dello yogurt.
− Il provino prevede che tu riceva una telefonata da parte di un’amica appena lasciata dal fidanzato.
Elsa finse di sentire il cellulare che squillava: − Pronto, Marta, come stai? Male? Come? Roberto ti ha mollata dopo tre anni? Mi dispiace. Sfogati pure− Si immedesimò nella parte arrivando a sentire quella telefonata come vera. – Non puoi buttare via la tua vita per lui. Sai cosa ti dico? Usciremo tu e io. Ti farò compagnia, ma tu evitalo. Sì, lo so, è nella nostra classe, ma segui il mio consiglio. Oh, non fare così.
Elsa scoppiò in lacrime.
Federico le disse: − Basta così. Ti farò sapere.
Lui e le due donne confabularono fra loro e dopo lui l’accompagnò a casa.
I sei mesi successivi passarono fra servizi fotografici e alcune pubblicità per una casa cosmetica. Dopo, il nulla.
La madre disse a Elsa: − Forse potresti imparare il lavoro di agente pubblicitario da tuo padre e da me.
− Preferisco recitare.
In quel momento il suo cellulare squillò: era Federico Aldobrandi. Le comunicò che aveva superato il provino.
− Chi era, cara?
− Federico Aldobrandi. La parte nella serie è mia.
− Congratulazioni. Farai una bella esperienza, ma sappi che per te, tuo padre e io ci saremo sempre.
Lei abbracciò la madre, ma aveva ormai scelto la via della recitazione.
Di Alexandra Fischer
− Ehi, dico a te−. La voce dell’insegnante si levò alta dalla cattedra.
− Sì, professoressa Mancini?
− Elsa, devi stare attenta. Ho appena chiesto ai tuoi compagni cosa faranno dopo la maturità.
Elsa scosse la testa: − Non lo so ancora.
− Qual è il problema?
− Non ne ho.
− Se pensi di continuare a fare la modella, ti sbagli. La tua faccia è già stata vista un bel po’ in città.
Elsa ripensò alle parole dei genitori, che la sognavano agente di modelle. In effetti, erano stati loro a procurarle il lavoro. Ma aveva un’ambizione nascosta. L’insegnante la incalzò: − Allora? Sto aspettando.
Elsa si schiarì la gola: − Del cinema e del teatro.
L’insegnante apparve soddisfatta. – Molto bene. Allora dovrai studiare parecchio per farti una cultura generale.
Elsa annuì: − Certo e non basta. Mi rendo conto che il mondo dello spettacolo è spietato.
L’insegnante la guardò compiaciuta: − Almeno sai che quello che vuoi, ma a scuola devi stare attenta.
Elsa glielo promise.
Dopo la scuola, si recò sul set di uno spot pubblicitario per una famosa marca di yogurt.
Le riprese durarono un paio di giorni.
Elsa dovette mangiare parecchie cucchiaiate di yogurt prima che lo spot fosse finito.
L’ultimo giorno, un uomo sulla quarantina in giacca e cravatta la fermò.
Elsa era con i genitori. – Scusate, vado a sentire cosa vuole da me quel signore.
Il padre disse: − Fa pure.
La madre l’avvertì: − Ricordati che sei sotto contratto con noi per altri sei mesi.
Elsa andò dall’uomo: − Sono Elsa Giacomelli, con chi ho il piacere di parlare?
− Federico Aldobrandi. Ti ho vista recitare nello spot. Sei spigliata e a me servirebbe una ragazza come te per la mia serie Giorni di scuola.
− Va bene.
Lui le diede il proprio biglietto da visita. – Ci vediamo domani per il provino.
− Ma ho un contratto di sei mesi come modella.
Federico Aldobrandi le sorrise: − Le riprese inizieranno dopo quella data.
Elsa andò a dare la notizia ai genitori.
Il padre commentò: − Puoi provarci.
La madre disse: − Ricordati che recitare non è come posare o girare uno spot.
Elsa andò al provino.
C’erano decine di ragazze come lei.
Federico Aldobrandi le strinse la mano: − Nervosa?
− Un po’.
− Coraggio. Sei l’ultima della giornata.
Elsa salì su un palco in penombra. Accanto a lei c’erano un tavolino, una sedia e un cellulare.
Federico era dall’altra parte insieme a due donne di mezza età. – È la tua prima esperienza come attrice?
− Beh, ho detto qualche battuta nello spot dello yogurt.
− Il provino prevede che tu riceva una telefonata da parte di un’amica appena lasciata dal fidanzato.
Elsa finse di sentire il cellulare che squillava: − Pronto, Marta, come stai? Male? Come? Roberto ti ha mollata dopo tre anni? Mi dispiace. Sfogati pure− Si immedesimò nella parte arrivando a sentire quella telefonata come vera. – Non puoi buttare via la tua vita per lui. Sai cosa ti dico? Usciremo tu e io. Ti farò compagnia, ma tu evitalo. Sì, lo so, è nella nostra classe, ma segui il mio consiglio. Oh, non fare così.
Elsa scoppiò in lacrime.
Federico le disse: − Basta così. Ti farò sapere.
Lui e le due donne confabularono fra loro e dopo lui l’accompagnò a casa.
I sei mesi successivi passarono fra servizi fotografici e alcune pubblicità per una casa cosmetica. Dopo, il nulla.
La madre disse a Elsa: − Forse potresti imparare il lavoro di agente pubblicitario da tuo padre e da me.
− Preferisco recitare.
In quel momento il suo cellulare squillò: era Federico Aldobrandi. Le comunicò che aveva superato il provino.
− Chi era, cara?
− Federico Aldobrandi. La parte nella serie è mia.
− Congratulazioni. Farai una bella esperienza, ma sappi che per te, tuo padre e io ci saremo sempre.
Lei abbracciò la madre, ma aveva ormai scelto la via della recitazione.
Re: Ambizione
Ciao Alexandra! Tutto ok con i parametri, buona MASSIMO TIVOLI EDITION!
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 544
Re: Ambizione
Ciao Alexandra, ben ritrovata, piacere di averti letto.
Hai scritto una bella storia su una ragazza giovane ma dalle idee chiare, decisa e determinata a inseguire i suoi sogni. Mi è piaciuta.
Forse sarebbe stata ancora più incisiva se il conflitto coi genitori fosse stato più spinto. Se, ad esempio, loro si fossero opposti fermamente alla strada della recitazione ma lei l'avesse seguita ugualmente.
In questo modo credo che la scena finale della telefonata sarebbe stata più di impatto.
Spero che il mio parere ti sia stato utile, a rileggerci presto.
Giuliano
Hai scritto una bella storia su una ragazza giovane ma dalle idee chiare, decisa e determinata a inseguire i suoi sogni. Mi è piaciuta.
Forse sarebbe stata ancora più incisiva se il conflitto coi genitori fosse stato più spinto. Se, ad esempio, loro si fossero opposti fermamente alla strada della recitazione ma lei l'avesse seguita ugualmente.
In questo modo credo che la scena finale della telefonata sarebbe stata più di impatto.
Spero che il mio parere ti sia stato utile, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
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Re: Ambizione
Ciao, Giuliano. Ti do ragione. Avrei dovuto caratterizzare meglio i genitori. Farò tesoro del tuo consiglio.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1254
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Re: Ambizione
Ciao Alexandra! bentrovata anche in questa Edizione!
Del tuo racconto mi è piaciuto molto lo spaccato della realtà che sta dietro le trasmissioni televisive che giocano con le aspettative dei giovani. In tutto questo hai ben costruito la vicenda di Elsa alle prese con provini, produttori e carriere artistiche.
Sono d'accordo con Giuliano: avresti dovuto forzare un po' di più sul conflitto con i genitori (che dalla trama risulterebbero abbastanza inflessibili nelle scelte imposte alla figlia) perché poi, alla fin fine, si mostrano troppo morbidi nell'appoggiare Elsa. alla conclusione della vicenda. Sarebbe stato incisivo un bello scontro famigliare e generazionale.
Tema centrato!
In bocca al lupo!
Emiliano
Del tuo racconto mi è piaciuto molto lo spaccato della realtà che sta dietro le trasmissioni televisive che giocano con le aspettative dei giovani. In tutto questo hai ben costruito la vicenda di Elsa alle prese con provini, produttori e carriere artistiche.
Sono d'accordo con Giuliano: avresti dovuto forzare un po' di più sul conflitto con i genitori (che dalla trama risulterebbero abbastanza inflessibili nelle scelte imposte alla figlia) perché poi, alla fin fine, si mostrano troppo morbidi nell'appoggiare Elsa. alla conclusione della vicenda. Sarebbe stato incisivo un bello scontro famigliare e generazionale.
Tema centrato!
In bocca al lupo!
Emiliano
- Emilio Campo
- Messaggi: 14
Re: Ambizione
Ciao alexandra. Il racconto si lascia leggere piacevolmente, nonostante io sia un'amante della trasparenza e dell’immersione. Qui invece siamo esterni e saltiamo da un mese all’altro in pochissimo tempo, ma sono riuscito a godermelo lo stesso, quindi bene.
Punto dolente dell’intero racconto secondo me è la poca energia del conflitto nel senso che dall’inizio alla fine mi è sembrato filare tutto liscio senza problematiche particolari cosa che rende il tutto meno interessante, ma soprattutto il tema “la scelta” è stato trattato marginalmente nel senso che non si è vista una vera e propria esigenza di scegliere una cosa piuttosto che un’altra, ma la protagonista semplicemente sapeva che gli sarebbe piaciuto fare anche l’attrice, ha avuto un’occasione e l’ha colta.
Non si è ritrovata a dover scegliere veramente tra una cosa e un’altra.
In ogni caso complimenti e buona Tivoli edition!
A rileggerci.
Emilio.
Punto dolente dell’intero racconto secondo me è la poca energia del conflitto nel senso che dall’inizio alla fine mi è sembrato filare tutto liscio senza problematiche particolari cosa che rende il tutto meno interessante, ma soprattutto il tema “la scelta” è stato trattato marginalmente nel senso che non si è vista una vera e propria esigenza di scegliere una cosa piuttosto che un’altra, ma la protagonista semplicemente sapeva che gli sarebbe piaciuto fare anche l’attrice, ha avuto un’occasione e l’ha colta.
Non si è ritrovata a dover scegliere veramente tra una cosa e un’altra.
In ogni caso complimenti e buona Tivoli edition!
A rileggerci.
Emilio.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1228
Re: Ambizione
Ciao Alexandra,
Allora, una vicenda narrata a tratti semplici e delicati, che coinvolge fino alla fine. Il punto di miglioramento però è che è tutto troppo bello e facile, ogni conflitto sin dal momento dell'interrogazione con la prof fino all'ottenimento del provino, è risolto senza praticamente alcuno sforzo. Di fatto un personaggio che non lotta e non si smazza per ottenere i suoi obiettivi non è drammaticamente interessante, e di conseguenza anche il lettore arriva alla fine un po' deluso. Avrebbe fatto la differenza mostrare di più il suo panico durante il provino, qualche resistenza da parte dell'insegnante e dei genitori perché magari non credevano in lei, o riconoscevano le sue ambizioni come futili. Insomma, qualcosa che desse al personaggio la necessità di soffrire per crescere, come la nostra vita vera ci impone di fare
Allora, una vicenda narrata a tratti semplici e delicati, che coinvolge fino alla fine. Il punto di miglioramento però è che è tutto troppo bello e facile, ogni conflitto sin dal momento dell'interrogazione con la prof fino all'ottenimento del provino, è risolto senza praticamente alcuno sforzo. Di fatto un personaggio che non lotta e non si smazza per ottenere i suoi obiettivi non è drammaticamente interessante, e di conseguenza anche il lettore arriva alla fine un po' deluso. Avrebbe fatto la differenza mostrare di più il suo panico durante il provino, qualche resistenza da parte dell'insegnante e dei genitori perché magari non credevano in lei, o riconoscevano le sue ambizioni come futili. Insomma, qualcosa che desse al personaggio la necessità di soffrire per crescere, come la nostra vita vera ci impone di fare
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