All’ultimo minuto (Antologia Digitale)

NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di quattromila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai loro bambini ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera tardi, dal lavoro. Pura potenza, insomma.

 
Edizione storica che ha sancito il raggiungimento dell’importante traguardo delle centocinquanta edizioni, LA CENTOCINQUANTESIMA EDITION ha visto l’intero TEAM DI MC nei panni di guest star e il tema non poteva che essere ALL’ULTIMO MINUTO, degna metafora della corsa contro il tempo rappresentata da Minuti Contati nel corso degli ultimi dodici anni. Ben dodici i racconti che sono riusciti a primeggiare durante le qualifiche e che hanno così ottenuto l’accesso alla finale e a questa Antologia Digitale. Procediamo per gradi partendo dai terzi classificati nei propri raggruppamenti per passare poi ai secondi classificati e chiudere con i primi classificati.
 
Variegate le visioni ritrovabili tra i terzi classificati, con Emiliano Maramonte che ci trasporta in un terribile futuro per una corsa drammatica che farà la differenza tra sopravvivenza e morte nel suo L’ultimo raccolto mentre Eugene Fitzherbert ci trascina in un oscuro passato fatto di repressione e tradimenti nel suo Vino profumato. Ma tra passato e futuro non dobbiamo scordarci del presente ed ecco che Davide Mannucci ci mette di fronte all’unico futuro comune a tutti in A domani amore mio mentre Andrea Spinelli ci insegna che la dignità la si può perdere o ritrovare nel fazzoletto di un ultimo, decisivo, secondo nel suo Il portiere di riserva.
 
Pluralità di visioni che contraddistiguono anche i secondi classificati con Agostino Langellotti che ci riporta nelle atmosfere medioevali, tra inquisitori e culti malefici sopraffatti all’ultimo minuto, in Martirio mentre Alessandro Canella ci proietta nel mezzo di combattimenti e scommesse clandestine perse per pochi, fatidici, secondi ne La ballata degli sconfitti. E se sono le decisioni dell’ultimo minuto quelle che fanno la differenza per chi ancora ha speranza, Luca Fagiolo ci fa disperare nel suo Come un rifiuto mentre Matteo Mantoani ribadisce il concetto con toni più umoristici con le schermaglie dei suoi variegati viaggiatori nel suo La Legge della Giungla.
 
Ed eccoci alle visioni che hanno prevalso nei vari raggruppamenti, quei fatidici ultimi minuti che più di altri sono riusciti a fare la differenza e che Maurizio Ferrero e il suo Femme fatale ritraggono come rivalsa, vendetta, rilancio, recupero della propria dignità attraverso il conflitto mentre per Polly Russell e il suo Il diavolo non c’era, ancora rappresentano l’ultimo, disperato, atto di rabbia bestiale di un oppresso e per Giuliano Cannoletta e il suo L’ultima evasione significano il tradimento, la chiusura, un futuro costruito sull’inganno dopo una vita eretta sull’illusione. Certo, gli ultimi minuti possono essere drammatici, ma il futuro è sempre lì, pronto ad accogliere i sognatori, coloro che cercano le risposte giuste e allora non poteva mancare, in un contesto del genere, la visione di Debora Dolci e del suo La domanda per un ultimo minuto che, anche se raramente, può essere di speranza e di amore verso l’umanità.
 
E voi? Cosa scrivereste se vi fosse assegnato il tema ALL’ULTIMO MINUTO?
 
Maurizio Bertino

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