Chicco

Combattere è inutile se non si è individuato il nemico. E allora anche il più fidato e amato degli “alleati” può divenire vittima o carnefice, a seconda dei punti di vista.

 
«Chicco…»
«Lasciami in pace, papà!»
«Chicco, ti prego, non ti rendi conto di quello che stai facendo.»
«È per Jessica, vero? Non vogliono più farmela vedere! Dicono che è colpa tua. Che significa?»
Un lungo silenzio. Sono seduti sul portico, padre e figlio, uno accanto all’altro.
«Dicono che sei un bastardo! Che significa? Hanno paura che io faccia a Jessica quello che tu hai fatto alla mamma.»
Silenzio totale.
«Che vuol dire bastardo? Cos’hai fatto alla mamma?»
«Jessica non è per te.»
Anche vigliacco, Chicco non riesce più a sopportarlo. Vigliacco e bastardo.
«Stronzate! Io e Jessica ci amiamo, e qualunque cosa possiate dire continueremo ad amarci! Non riuscirete a dividerci!»
«Chicco, sai quanto ti voglio bene, ma devi dimenticarla. Per il tuo bene devi scordarti di lei.»
«Perché dicono che sei un bastardo? È tutta colpa tua se mi odiano! Sono solo il figlio di un bastardo, per loro!»
«Chicco…»
«Cos’hai fatto alla mamma? Che ne è stato di lei? Dicono che è morta, che tu l’hai uccisa!»
«No, no!» Un sospiro. «O forse sì, ma non l’ho fatto apposta, te lo giuro!»
«Che significa? Com’è morta la mamma?»
Tace.
Chicco è infuriato. «Non mi fanno più vedere Jessica per colpa tua! Solo perché sono tuo figlio!»
«È meglio così, credimi.»
Chicco sibila: «Bastardo!»
Suo padre non reagisce mai. Sempre a testa bassa, pronto a farsi prendere a calci da tutti. Lo disgusta.
«Se cercherai ancora di vederla sarà peggio, ti faranno del male. Lo faranno anche a te. Ti prego, dimenticala.»
«Voglio la verità! Dimmi cos’hai fatto alla mamma! Dimmi perché ti chiamano bastardo!»
«Non lo so, te lo giuro.»
«Com’è morta la mamma?»
«È successo… quando sei nato tu.»
Chicco si agita. «Che vuol dire?»
«Tua madre è morta di parto, Chicco. Ma tu non hai nessuna colpa.»
«Tu sì?»
«Loro dicono di sì, che sono stato io.»
«Perché?»
«Non lo so!»
Un lungo silenzio.
«Papà, cosa vuol dire bastardo?»
Vengono interrotti, prima che possa rispondere. «Chicco, bello, vieni qui!»
«Vai Chicco, il padrone ti cerca.»
Chicco scodinzola, non può farne a meno, la voce del padrone gli fa sempre quell’effetto.
Il suo umano esce nel portico e si inginocchia davanti a lui. Mentre gli sistema il guinzaglio gli parla.
«Adesso andiamo a fare un giro, bello. Sei nei guai, sai? La barboncina dei vicini dovevi proprio lasciarla in pace. Non ti rendi conto di quanto sei grosso? Le potresti fare del male. Vuoi che faccia la fine di tua madre? Poi loro si arrabbiano, se la prendono con me. Ne hanno tutte le ragioni, hanno speso un sacco di soldi per comprarla, quello è un cane di razza, con tanto di pedigree, mica un bastardo come voi. Mi dispiace, davvero, ma credo che l’unica soluzione sia sterilizzarti, come ho già fatto con tuo padre. Ma non aver paura, non sarà doloroso. Non ti accorgerai di niente e dopo non ci saranno più problemi.»
Chicco è felice, anche se non ha capito molto di quel discorso. Scodinzola mentre il padrone lo porta via, ignorando quel pusillanime del padre, sognando solo la sua Jessica e la vita felice che li aspetta.