11.725 chilometri

Sogni che, letteralmente, si realizzano in questo racconto di Linda De Santi, quarto classificato nella 123° Edizione di Minuti Contati con il team di Fantascientificast come guest star.

 
Mio caro,
è con la mano tremante e l’emozione nel cuore che ti scrivo questo messaggio.
Questo pezzo di carta ti sembrerà una cosa all’antica, magari un po’ eccentrica, ma sai, sono sempre stata un po’ vecchio stile. Del resto, questa lettera è per farti una dichiarazione come quelle di un tempo: io ti amo.
«Ma se nemmeno ti conosco!» starai pensando.
È vero, non ci conosciamo. Ma sappi che il momento del nostro incontro si avvicina, è questione di giorni, no, di ore.
Quando leggerai questa lettera, io mi troverò a quattordici ore d’aereo da te. Quattordici ore e 11.725 chilometri di distanza.
Non puoi immaginare la voglia che ho di abbracciarti, di stringere le tue mani e baciarle. Adoro il modo in cui sei, il tuo essere così gentile e attento. La prima volta che ti ho visto ho pensato che fossi un atleta, tanto eri forte e slanciato.
È successo durante un sogno. Eri seduto nel giardino della tua casa in Argentina e fissavi un cespuglio di rose selvatiche. Sembravi ammirarne la forza, il vigore nato dalla terra arida. Eri bellissimo.
Ti ho sognato anche la notte seguente e quella dopo ancora. Sono mesi che ti sogno, e ogni volta l’immagine di te è sempre più nitida. Ormai non c’è più dubbio, presto ci incontreremo.
Però, anche se sei stato il sogno ricorrente più bello che abbia mai fatto, ti confesso, mio amato, che non sei stato il primo.
Ce ne sono stati altri prima di te. La prima volta è stata con un amico, il più caro che abbia avuto. Avevo quattordici anni e lui si chiamava Fluffy. L’ho sognato per un anno intero prima che lui arrivasse. Ricordo il suo aspetto, un pupazzo a forma di elefante viola grande come un portone, con le cuciture di spago. Le immagini di lui nel mio sogno si sono fatte nitide, sempre di più, finché Fluffy non è comparso davvero in questo mondo. Stoffa, spago e tutto.
Lo ha fatto in una foresta argentina, lontanissimo da me. Lo ha trovato un ragazzino, e visto che un pupazzo gigante in una foresta è una visione alquanto strana, gli ha scattato delle foto e le ha messe su internet. Le immagini sono diventate virali e sono arrivate anche a me. L’ho riconosciuto subito, ma non mi spiegavo perché fosse comparso in un luogo così remoto. Non ho mai visto Fluffy dal vivo: l’hanno messo prima in un museo e poi in un magazzino. Credo sia ancora lì. Non l’ho mai più sognato.
La seconda volta è successo con una ragazza. Ho sempre voluto una sorella, e quando Giulia è comparsa nei miei sogni, bionda e giocosa, ho capito che non poteva essere che lei. È comparsa dopo solo due settimane da quando l’avevo sognata per la prima volta. Ritrovata bimba italiana, si cercano i genitori, scrissero i giornali locali. Anche lei in Argentina, nello stesso punto di Fluffy.
Mi sono documentata, ho trovato il luogo preciso, ma mentre ero in procinto di partire mi dissero che Giulia era rimasta vittima di un incidente d’auto mentre veniva portata in un orfanotrofio.
Sapessi quante lacrime ho pianto, amore mio! Ma ho dovuto accettarlo, proprio come ho dovuto accettare questa cosa che fa parte della mia vita, i miei affetti più preziosi che sono sempre nei miei sogni o lontani da me, irraggiungibili!
Ma stavolta sarà diverso. Stavolta sto per raggiungerti, ho organizzato tutto, sto correndo da te, dalle tue braccia forti, dalla tua intelligenza e da tutte le cose meravigliose che faremo assieme.
Ti chiedi perché proprio l’Argentina? Non lo so nemmeno io. Ma è lì che si compirà il mio, il nostro destino. Sai perché ne sono così sicura? Perché il numero 11.725 ha un significato: 11 è la data del mio compleanno, mentre il 25 luglio, amore, è il primo giorno in cui ti ho sognato.
Appena avrò terminato di scrivere questa lettera, mi addormenterò. Ancora pochi sogni, poi diventerai realtà. A quel punto farò le valigie e salterò sul primo volo per Buenos Aires.
Questa lettera, che spedirò domani all’indirizzo di casa tua nella foresta, ti raggiungerà prima di me. Così saprai che sto arrivando, saprai che voglia che ho di baciare le tue labbra deliziose.
Ti amo, ti voglio, non riesco a fare altro che pensare a te. Sono tua come tu sei mio.
Solo quattordici ore di volo, amore mio.
Poi staremo insieme per sempre.