
19-02-2024
Il soggetto non mostra segni apparenti di ansia, rabbia o depressione. Non mostra evidenti tic fisici. Non mostra scatti nervosi, non evita lo sguardo, non evita i rumori, ne altri stimoli fisici.
Non mostra atteggiamenti evitanti o aggressivi.
Il soggetto non è consapevole delle sue azioni.
Ha interagito con me e con la narrazione dei fatti in maniera assolutamente normale. Mi sento di escludere diagnosi quali psicopatia, schizofrenia, dissociazione della personalità.
NON escludo autismo o asperger (NotaPersonale-le ritengo poco probabili).
Richiedo consulto con la famiglia e persone vicine
19-02-2024
Ho parlato con i genitori, sia insieme che separatamente. NON ho trovato evidenti disfunzionalità nel nucleo familiare. NON sono presenti (secondo le dichiarazioni) episodi di violenza nel nucleo familiare, ne abusi di sostanze o ludopatia. Situazione economica stabile, nella media.
Madre del soggetto visibilmente preoccupata del fatto.
Padre del soggetto incapace di elaborare la cosa a livello emotivo. Molto risoluto e disponibile sul piano pratico.
Entrambi increduli dell’accaduto.
21-02-2024
Il primario di rianimazione (n.d. Dave Gross) è cautamente ottimista. Mi ha rivelato in confidenza che P.B. ha buone possibilità di sopravvivere all’accaduto, anche se con pesanti conseguenze a lungo termine. Non ha ancora detto nulla alla famiglia di P.B. per non alimentare false speranze. Il ragazzo è (riporto testuali parole) “messo male, con la gola sciolta dall’acido”. È in coma farmacologico.
22-02-2024
Ho di nuovo parlato con il soggetto. Ancora, non sembra rendersi conto della realtà. Credo sia una forma di difesa mentale. Ho sottoposto nuovamente i test basilari e confermo la mia diagnosi.
NON mostra segni di ansia, rabbia o depressione. NON mostra tic fisici. NON mostra scatti nervosi, NON evita lo sguardo, NON evita i rumori, Non evita stimoli fisici.
NON mostra atteggiamenti evitanti o aggressivi.
A questo punto mi sento di escludere qualsiasi patologia mentale.
Semplicemente, il soggetto, non è consapevole delle conseguenza delle sue azioni (Nota personale- e se non è una malattia mentale questa…).
L’unica diagnosi ancora disponibile è la psicopatia dissociativa, ma è difficile che si manifesti in un soggetto così giovane (9 anni).
23-02-2024
Ho parlato con la maestra della scuola. Lei era presente al momento del fatto.
É ancora sconvolta dall’accaduto, ma l’ho trovata forte e cosciente.
Ha detto che non aveva mai notato comportamenti insoliti ne dal soggetto ne dalla vittima, se non i classici giochi da bambini. Ha riportato un avvenimento. La settimana precedente al fatto, il soggetto aveva perso una figurina. Voglio interrogare nuovamente il soggetto. (nota personale – mi fa strano definire “il soggetto” un bambino di 9 anni. Ma mi fa ancora più strano realizzare che ho di fronte un potenziale serial killer).
25-02-2024
P.B. è fuori pericolo. Le operazioni di ricostruzione del tessuto tracheale sono andate bene. Rimarrà comunque sfigurato a vita, a meno che non si sottoponga a invasive operazioni di chirurgia estetica. Il primario di rianimazione (n.d. Dave Gross) mi ha detto che le corde vocali sono irrimediabilmente danneggiate. P.B. rimarrà muto a vita.
Secondo le prime analisi chimiche della polizia, la sostanza utilizzata dal soggetto è soda caustica. Un detergente reperibile senza licenza in qualsiasi negozio di ferramenta, idraulica o agricola.
Devo chiedere al padre del soggetto se ne ha un barattolo in casa, ma credo che tutti quanti sappiamo la risposta.
25-02-2024
Ho avuto un altro colloquio con il soggetto.
Sta iniziando a mostrare segni di irrequietezza. Ancora, non capisce cosa è successo. Non capisce cosa ha fatto. Ho parlato con lui a lungo, più di due ore. Sono tanta anche per un professionista come me, figuriamoci per un bambino. Eppure, nonostante l’evidente noia e disagio per l’interminabile interrogatorio (perche è di questo che si tratta, ormai) non ha mostrato segni di squilibrio mentale.
Mi sento di dirlo, al di sopra di ogni ragionevole dubbio.
Quel bambino è sanissimo. Ragiona, ha una mente funzionante, è consapevole della realtà IN SENSO PRATICO E CONCRETO.
Solo, non capisce cosa ha fatto di sbagliato.
Riporto una cosa che mi ha detto, alla quale non ho saputo rispondere.
“P.B. mi ha rubato la focaccia, lo fa sempre. E anche agli altri, ruba sempre la merenda. Poi spezza le matite, sputa dentro gli zaini, da le spinte per essere primo in fila… lui è sempre cattivo e mangia più di tutti, ed è sempre il primo della fila per uscire in cortile, e l’ultimo a rientrare. La settimana scorsa mi ha rubato la figurina di PowerKid e anche l’estathè. Allora ho messo la roba che papà usa per pulire i tubi del lavandino nella bottiglia. Sapevo che l’avrebbe rubata. Perché se lui fa il cattivo, non posso farlo anche io?”
Come faccio a spiegare a un bambino di 9 anni la banalità del bene? Se devo essere onesto, non l’ho mai capita nemmeno io.