
Ci sono regole precise per attraversare il bosco di Valbassa.
Alle lezioni di teoria alla scuola guida del paese, c’è sempre un momento in cui Oreste abbassa la voce, guarda fuori dalle finestre con aria sospettosa e le spiega ai suoi studenti. Magari non lo prendono sul serio, magari ridacchiano, ma il suo sguardo serio li inchioda uno a uno. Oreste ripete le regole e loro le ripetono. E le ripetono. E le ripetono finché non se le sono stampate in mente.
E me le ripeto ancora adesso ogni giorno, passando dal bosco per andare al lavoro.
Ci sono altre strade e potrei evitare quel tratto, ma sono lunghe, e non voglio sentirmi stupido ogni volta per il tempo perso che avrei potuto godermi sul divano a guardare un film, a dormire, a leggere.
Ogni tanto qualcuno sparisce su quella strada, ma sono sciocchi che non sanno stare al gioco, che disobbediscono. Eppure le regole sono così semplici…
Ancora le sento nella voce di Oreste:
1) Osserva con attenzione i segnali stradali. Cambiano ogni volta.
2) Non guardarti indietro. Né voltandoti né negli specchietti.
3) Non deviare. Le strade laterali sono ingannevoli.
4) Non guardare in mezzo agli alberi. Concentrati sulla strada.
5) Segui alla lettera i segnali stradali. Sono lì per una ragione precisa.
6) Ignora gli animali. Meglio investirli che finire fuori strada.
7) Non aprire i finestrini. I rumori che senti sono naturali.
8) Non fermarti. Se hai una gomma a terra non rallentare, non ne vale la pena.
9) Non superare i limiti di velocità. Non importa quanto ti senti braccato.
Questa è la mia normalità, ogni giorno all’andata e poi al ritorno.
Alla luce del mattino non è mai un problema, ma tornando a Valbassa alla sera… alla sera i rumori sono più inquietanti, gli alberi più incombenti, le luci più accecanti.
***
Questa notte non è da meno.
Limite massimo di velocità 90 Km/h.
Sono forse più stanco del solito, ma la radio è spenta e le regole mi scorrono comunque nelle orecchie.
Animali selvatici vaganti.
Tre ombre mi attraversano la strada, come se fuggissero. Due scompaiono rapide, l’ultima diventa un sobbalzo sotto agli pneumatici.
Limite massimo di velocità 70 Km/h.
Lancio uno sguardo al cruscotto, ma sono ampiamente al di sotto.
Intersezione con diritto di precedenza.
Il solito, a volte è un incrocio, a volte una confluenza, ma il bosco è sempre scrupoloso nel segnalarli.
Limite massimo di velocità 50 Km/h.
Pigio delicatamente il freno.
Banchina cedevole.
Mi sposto verso il centro della strada, tanto nessun altro passa mai da lì. Superstiziosi e timorosi.
Limite massimo di velocità 30 Km/h.
Anche a questa velocità, ci metto comunque meno di chi fa tutto il giro del bosco.
Strada deformata.
L’auto sobbalza sotto di me, il cono di luce dei fari la segue scoordinato.
Limite massimo di velocità 10 Km/h.
Ingrano la seconda. Così però è assurdo. Non ricordo di aver mai visto…
Limite massimo di velocità 0 Km/h.
Fermo l’auto.
A questo no, non ero preparato.
Spengo il motore.
Tamburello con le dita sul volante.
Osservo quello zero tondo che mi deride.
Ripenso alle regole.
Guardo dritto di fronte a me.
Limite massimo di velocità 0 Km/h.
C’è più buio del solito?
Mi sento braccato.