La redenzione è solo a una goccia di sangue da qui

Il grande market della redenzione in questo racconto di Laura Cazzari, scritto sul tema “Il sangue e la redenzione”, finalista nella 127° Edizione del contest principale di Minuti Contati con Franco Forte e Guido Anselmi come guest star.

 
Lunedì 15 aprile ore 20.00
“La redenzione è solo a una goccia di sangue da qui”
Questi caratteri lampeggiano sulla cattedrale. Impossibile non vederli.
I volantini urlano slogan di espiazione, mentre svolazzano sbattuti, senza ritegno, dal vento.
“Hai commesso un peccato? Il peso della colpa ti sta schiacciando? Vieni, dona il tuo sangue e ti guadagnerai il perdono di Dio”.
Barcollo con passo incerto. I vestini mi vanno larghi. Non mangio da giorni e non ricordo quando è stata l’ultima volta che ho dormito.
Le ombre della notte sembrano circondarmi, spingendomi ad affrettare il passo.
Salgo per le scale della cattedrale dando fondo alle ultime energie.
Ho il fiatone quando arrivo alla reception.
Una suora mi accoglie sorridendo e mi porge un foglio.
«Per la redenzione compili questo modulo e attenda che il suo numero venga chiamato»
Mi accascio sulla sedia sfinito. Attorno a me ci sono poche persone: una nonna che ha accompagnato il nipote, che non vorrebbe trovarsi lì, e una donna che sta facendo a maglia.
Guardo il modulo che ormai conosco bene.
Nome e Cognome: Paul Maitre
Età: 37
Ultima confessione: Stamattina
Peccato commesso: Omicidio
Quante volte: Una sola
Gruppo sanguigno: AB
Dichiara di essere un soggetto sano: SI
Ho appena finito di compilare i campi richiesti, quando chiamano il mio numero.
Mi alzo lentamente ed entro nella cattedrale, che è stata ristrutturata creando una sorta di palco al posto dell’altare.
Al centro c’è il confessionale, un macchinario luminoso pieno di lampade al neon e di iconografie fluorescenti.
“Il sangue lava via ogni peccato”, “Guadagnati il perdono di Dio, pagando con poche semplici gocce di sangue” “Dio ti assolve dai tuoi peccati”.
Mi avvicino e inserisco il modulo.
«Hai peccato fratello» dice una voce metallica «l’omicidio viola il quinto comandamento. Pentiti o la tua anima brucerà all’infermo. Premere il pulsante “Si” se sei pentito e vuoi redimerti»
Schiaccio il tasto luminoso e delle trombe celestiali risuonano per la cattedrale.
«Bravo hai scelto la redenzione! Ora dona 200 ml di sangue per guadagnarti il perdono di Dio»
Infilo l’indice nella fessura indicata da quattro frecce colorate e, subito, sento un pizzicore al dito. Percepisco il peccato defluire dal mio sangue immondo; sono di nuovo puro e immacolato come un neonato. Mi sento leggero e libero da ogni colpa; poi svengo.
Quando mi sveglio sono in infermeria.
Ci siamo io e una suora che, da sola, copre il turno di notte.
Mi metto a sedere e sono di nuovo pieno di energie.
«Come si sente?» chiede l’infermiera guardandomi appena.
«Sto bene adesso, mi dispiace aver recato disturbo»
«Nessun problema succede spesso. Vuole rimanere qui questa notte?»
«No, preferisco tornare a casa»
«Faccia attenzione, ho sentito dire che c’è in giro un assassino»
La ringrazio con un cenno e mi dirigo verso l’uscita.
Quando la suora non guarda, cambio strada e inizio a salire. Salto i gradini a due a due. Il cuore batte forte nel mio petto, come si fosse risvegliato da un profondo letargo.
L’adrenalina e l’elettricità scuotono le mie membra intorpidite.
Raggiungo la stanza che cerco ed entro come una furia.
«Cosa succede?» chiede il prete davanti a me.
Sta chiudendo una scatola piena di sacche di sangue.
Con uno scatto felino piombo su di lui e lo atterro. È grassottello e non ha nessuna possibilità di sfuggirmi. Gli blocco il collo in modo che non possa urlare.
«Dove spedite il sangue?»
«Non lo so» piagnucola lui.
Gli sbatto in faccia un ritaglio di giornale.
«Lui è Luke, mio figlio. È morto perché la chiesa non gli ha donato il sangue necessario alle sue cure»
«Mi spiace, ma il sangue non è per voi»
«Per chi è?» il mio è il ruggito di un uomo ferito che non ha nulla da perdere.
«Non lo so, padre Tom si occupa delle spedizioni»
«Dimmi dove posso trovarlo?»
 
Martedì 16 aprile ore 8.00
Mi affaccio barcollante alla reception e un’altra suora mi porge il modulo.
Nome e Cognome: Paul Maitre
Età: 37
Ultima confessione: Ieri sera
Peccato commesso: Omicidio
Quante volte: Due