
«Siamo qui con il signor Elvi che oggi compie #centoanni, giusto?»
Ezio scuote le spalle, d’altronde è quello il motivo per cui lo stanno intervistando, ma la newsler ha già ripreso a parlare, lo sguardo a fuoco sul suo piano VR personale che lui non può vedere.
«Non sono molti i centenni vivi oggi, lei è sopravvissuto al #MorbilloRosso del 28, alla #GlaciazioneFlegrea del 56, e che altro?»
Ezio cerca gli occhi della ragazza, ma lei non sembra prestargli attenzione. Cosa vuole sapere? La guerra, la sete, il freddo? Sono cose che la gente oggi non capisce, anche se può vederle in prima persona.
«Si ricorda di quando è nato?» chiede lei.
Lui aggrotta la fronte. «No, come…»
«Cento anni fa, era il @20maggio2019»
«Sì.»
La ragazza contrae un angolo della bocca e nel piano VR di Ezio si apre un video.
«Per colpa sua ci siamo persi il finale di GOT!» dice la voce fuori campo, mentre l’inquadratura stringe su una sfera lucida e spelacchiata che spunta da un fascio di panni. Il campo si allarga e rivela che quello è un neonato tenuto in braccio da sua madre. La mamma guarda in camera, imbroncia le labbra e un’esplosione di cuoricini riempie lo schermo fino a formare una scritta: BENVENUTO EZIO!
«Quello era lei, #newborn! Non si ricorda?»
Ezio sospira. Non sopporta quando gli altri si collegano ai suoi tag. Lui lo evita sempre, ma per loro è una cosa normale, come chiamarsi per nome. «Sì, c’è il video, ma io non mi ricordo di quando ero così…»
«I #commenti al nostro #live ci chiedono di vedere il suo #primoamore.» La newsler ghigna. «Questo se lo ricoderà!»
Yrana. La caduta dalla bici, l’amputazione, l’infezione. Così giovane. Più di metà vita che è senza di lei. «Certo, la ricordo.»
«Il vostro primo bacio?»
Ezio sorride. «Era luglio ed era molto caldo…»
«Eccolo, @Yrana @17luglio2033»
Il termometro nell’angolo a destra segna 18°, il sole sta scendendo dietro le colline. L’inquadratura è storta, qualcuno tiene con il braccio la camera ma non è abbastanza distante per entrarci dentro. Il viso della ragazza si sporge di lato, il video segue il movimento fino a mostrare il bacio sulla guancia di un giovane Ezio.
«Ma aveva detto che faceva #caldo!»
«Mi devo essere confuso.»
«Lol, signor Elvi, ma è tutto qui, tutto #live! Non si può confondere, non può dimenticare!»
Ezio strizza gli occhi, cerca di allontanare i flash residui del VR. «Mi dispiace, non sono così abituato…»
«Ma è la sua #vita, sono #centoanni di registrazioni, a disposizione di tutti. Un #patrimonio inestimabile.» Gli avvicina una mano al petto ma si ferma prima di toccarlo. Non ci si tocca in VR. «I #commenti mi chiedono… ouch!» Storce la bocca come se avesse morso una fetta di limone.
«Cosa?»
«Il suo #giornopiùbrutto, ce lo vuole dire?»
«No» dice, ma sta già pensando al @12settembre2058…
Le immagini sono riprese dall’altro, un drone che si libra sopra la città distrutta. Lampi e scoppi, nuvole di polvere e gente che corre e cerca riparo negli edifici ancora in piedi. Una squadra di tre risciò solari li insegue, gli spari partono da lì sopra. Uno degli inseguiti cade, rotola, rimane a terra. Un risciò si avvicina. L’uomo a bordo punta il fucile. Quello a terra tende il braccio, piange. Zoom in sul fucile: un colpo. Zoom out sul braccio e sul volto: Ezio.
La newsler annuisce, gli occhi vacui. «La #guerraèmorte, ragazzi, ricordatevelo.»
«Ho fatto di tutto per dimenticarlo» dice Ezio. «Ma ogni volta che penso a quel giorno…»
Lei si bocca, segue qualcosa nel suo feed. «I nostri cinque minuti sono quasi finiti, signor Elvi. Un’#ultimadomanda, permette?»
«Va bene.»
«Abbiamo visto la sua #vita, il suo passato. Lei #oggi è qui. Dove si vede #domani?»
Ezio apre la bocca e la richiude.
Cento anni di tag, timestamp, accessi. La sua intera vita che può essere rivissuta anche adesso, da chiunque. Chiunque può ricordarla meglio di lui, conoscerlo meglio di se stesso. Una vita che non è più sua, non lo è mai stata, un lungo #live ininterrotto.
C’è solo un modo per uscirne.
«Non voglio più vedermi da nessuna parte» risponde, e pensa alla sua ultima notte in diretta.