
Sorridere al mondo o annoiarsi nel viverlo? Aprirsi agli altri o agli oggetti che ci portiamo appresso? Insistere facendosi avanti o arrendersi abbassando lo sguardo? Semifinalista nella CENTESIMA EDIZIONE di Minuti Contati, un racconto di Patty Barale.
«Signora, è libero questo posto?”»
«Sì» grugnì la donna spostando la borsa per fare posto al ragazzo.
«Ciao, io sono Lollo… Bello il tuo tablet. Cosa stai scrivendo?»
«Senti, sto cercando di lavorare, quindi, scusami, ma non ho tempo per fare conversazione!» la signora non alzò nemmeno lo sguardo dal monitor poggiato sulle ginocchia.
«A me piace molto viaggiare in treno, è così bello vedere le cose che scappano all’indietro! A te piace il treno?»
La signora scosse la testa, poi, borbottando come una pentola di fagioli, si alzò, prese la borsa e, senza degnare Lollo di uno sguardo, si avviò verso il vagone successivo.
«Mi sa che quella signora fa un brutto lavoro, poverina, non le lascia tempo per le cose importanti…» disse Lollo alla ragazza seduta di fronte, la testa china su un libro dalle copiose sottolineature.
«Le hai fatte tu quelle righe sul libro?»
La ragazza gettò uno sguardo scocciato a quel rompiscatole che le sorrideva da sotto un cappello blu: «Devo studiare… ho un esame all’università, scusa, ma…» e con un sorriso sbilenco indossò gli auricolari e abbassò il capo sul tomo.
«Mi dispiace… Certo che c’è tanta gente sfortunata in giro!»
«Perché dici così?» domandò la vecchietta seduta accanto alla ragazza, sollevando gli occhi dal lavoro all’uncinetto che le scorreva tra le dita.
«Anche mia nonna lavora a maglia, sai? A casa ho tantissimi maglioni fatti da lei. Stai facendo un maglione anche tu?»
«Sto facendo un centrino»
«E come mai lo fai in treno?»
«Per far passare il tempo, visto che il viaggio è piuttosto lungo.»
«E perché vuoi che il tempo passi?»
«Perché se no mi annoio»
«Ti annoi?»
«Beh, sì, non c’è molto da fare su un treno, non ti pare?»
Lollo scoppiò a ridere: «Non so… non riesco proprio a capire… la signora che è andata via non si annoiava a stare da sola col suo tablet, questa signorina qui davanti sta leggendo la stessa pagina da dieci minuti, e tu, nonnina, muovi le dita sempre nello stesso modo col tuo uncinetto e mi vieni a dire che se non fate queste cose vi annoiate? Ma siete tutti matti!»
La vecchia appoggiò l’uncinetto in grembo e guardò incuriosita quello strano ragazzo: «Tu, invece, ti diverti a non fare nulla?»
«Non fare nulla?» gli occhi di Lollo si spalancarono increduli, «Ma io parlo con le persone! Non c’è niente di meno noioso che conoscere la gente! Non deve per forza succedere qualcosa di speciale per non annoiarsi, basta salutare le persone che ti ritrovi davanti e con tanti amici non ti puoi annoiare! Sai, io viaggio col mio papà e noi non ci annoiamo mai!»
Dal sedile dietro Lollo la vecchietta vide il papà di Lollo alzarsi e farle un occhiolino divertito.
Lollo si tirò su impettito a mostrare la sua maglietta: sul petto c’era una scritta che diceva Mi piace salutare le persone… io sono LORENZO.
«Sai, qualche volta mi dicono che sono disabile, autistico, ma mi sa che i problemi li hanno loro, che hanno sempre gli occhi tristi!»