L’omino dei ricambi

Mongolfiere che spuntano dal nulla in questo racconto di Patty Barale, sesto classificato nella 126 edizione del contest principale di Minuti Contati con Sara Bilotti guest star e scritto sul tema “La finestra sul cortile”.

 
La prima a uscire sul terrazzino fu la signorina Anita, una mano a stringere al petto i lembi della consunta, ma dignitosa, vestaglia rosa antico e l’altra intenta a fare il segno della croce:
«OhMadonnasciantissima! OhGesciùGiusceppeMaria… Ugo! UGOOOOO!» iniziò a strillare ricordandosi troppo tardi della dentiera appisolata sul comodino «ma che coscia…»
«E basta! Che ha da strillare, vecchia mege…»
La voce di Rita si spense non appena i suoi occhi caddero su quel coso in mezzo al cortile.
«Che succede?» urlò nonno Gigi dalla finestra del quarto piano.
«Ma che è questo baccano?»
«E quello cosa sarebbe?»
«Ma vi sembra normale, a quest’ora del matt…»
«Ma da dove diavolo…»
«Aiuto!!!! qualcuno chiami i Carabinieri!»
Alle 5.58 di un giorno di quasi estate, quasi tutti i condomini del vecchio palazzo fissavano stupiti il variopinto pallone aerostatico che occupava il cortile.
Dopo un primo momento di smarrimento, le teste si protesero a scrutare l’interno della cesta: vuoto.
«Ma non è possibile!» esclamò il signor Ugo accorso al richiamo della sua sdentata metà «il bruciatore è ancora acceso!»
«Ma chi diavolo è che atterra in un cortile con una mongolfiera?» domandò Ada, immaginandosi come avrebbero reagito le clienti del suo salone di bellezza al racconto dell’accaduto.
«E soprattutto bisogna fare in modo che la porti subito via, perché mio figlio deve uscire con la macchina dal garage per andare al lavoro e con quel coso in mezzo non ci passa. E che diamine!» esclamò inviperita la signora Dora, sempre preoccupata per il suo pargolo cinquantenne.
«E se fosse un chamicazzo?»
Le parole della signora Ines fecero accelerare il battito cardiaco a più di un condomino, qualcuno fece un passo indietro, tanto per essere al sicuro da un’eventuale deflagrazione, e per un attimo calò il silenzio mentre gli occhi perlustravano ogni angolo del cortile alla ricerca di un qualche movimento sospetto. Poi, dapprima sommesse, le parole tornarono a intrecciarsi.
«Io, per sicurezza, vado a chiamare i Carabinieri» disse nonno Gigi ritirandosi dalla finestra.
«Mongolfiera…36. Allarme inutile… 5.» pensò il signor Ciro immaginandosi già una bella vincita al lotto.
Nel frattempo, al quinto piano, la signorina Selena, guardava suo figlio nella culla e col solo linguaggio a lei possibile, le sue mani narravano la storia dell’Omino dei Ricambi…
 
…gli Omini dei Ricambi girano il mondo in mongolfiera, ma solo di notte perché la luce del giorno li ucciderebbe, e raggiungono i bambini che devono crescere sostituendo i pezzi del loro corpi diventati troppo piccoli, così che, al risveglio, le mamme si stupiranno di quanto all’improvviso, sia cresciuta…che so… la loro testa e stamperanno un enorme bacio su quella fronte nuova di zecca. Qualche volta, però, quando i bimbi hanno un problema grave, magari come te non possono sentire, le mamme pregano tanto per un miracolo e può accadere che un Omino dei Ricambi, mosso a compassione da tanto amore, decida di sostituire il pezzo difettoso con uno integro, ma per fare questo ha bisogno della luce del giorno, così da non poter fuggire all’alba…