
Le notti al Polo Nord si fanno più corte, ma il freddo rimane il compagno più fedele delle giornate della famiglia Inky.
Nanuk si sveglia a causa di uno spiffero che il fuoco in mezzo alla stanza non è riuscito a tenere lontano. Lui non ha conosciuto nessun altro al mondo oltre la sua famiglia e la frontiera nordica. Guarda fuori, il cielo è schiarito dai giochi di luce di un’aurora boreale.
– Vieni dentro, Nanuk! – grida la nonna.
– È bellissimo, vieni anche tu qui.
– Non devi guardare figliolo, sono gli spiriti delle anime incastrate nella terra di mezzo, ti stanno attirando, così che anche tu possa raggiungerli e vivere in un limbo eterno.
– Sono solo storie, una cosa così bella non può essere malvagia.
Nanuk è ormai grande la metà del nonno: il grande Occhi di Fuoco. Con lui andrà per la prima volta a pescare.
Chiude la porta, aggiunge un legno al fuoco, ci soffia sopra poi va a scuotere il suo avo che con affetto gli sorride.
– Non vedi l’ora vero? Hai ragione, oggi è un giorno speciale.
I due escono dall’igloo nell’alba di un’avventura tutta nuova per Nanuk.
Occhi di Fuoco dice al nipote: – Prendi la corda, l’amo, l’esca e seguimi. – e si incammina zoppicando verso il grande ignoto innevato fino a quando trova un buco.
– Fermo lì! – dice il nonno – vedi questo foro? Lo hanno fatto le foche, qui qualcuno abboccherà.
Istruito dal nonno, Nanuk colpisce il suolo ghiacciato allargando il buco che incornicia l’acqua. Nanuk butta la corda con l’amo e presto la corda si tende.
– Ha abboccato! – Grida il nonno – aspetta che ti aiuto.
Con grande sforzo riescono a tirare fuori un grosso Halibut e il vecchio alla fine siede sfinito.
Nanuk saltella felice! – Faremo grande festa quando arriveremo a casa, vero nonno!
Il nonno non risponde, è seduto immobile, sembra meditare.
Il ragazzino lo scuote, ma non riceve nessuna risposta, preso dal panico, slega il pesce, lo abbandona sul terreno ghiacciato, lega il nonno con la corda strisciandolo fino all’igloo.
– Aiuto, Nonna! – Grida Nanuk.
La nonna esce e capisce subito dal colore grigio dell’uomo che il cuore del suo compagno ha smesso di battere.
– Dobbiamo sbrigarci e liberare l’anima del nonno prima che rimanga incastrata per sempre nella terra di mezzo. Vieni, aiutami a metterlo sul fuoco.
– Ma nonna! Non possiamo bruciarlo, non ne rimarrà più niente!
– Non devi fermarti a quello che vedi, se lasciamo andare chi ci è caro lui potrà vivere in un Mondo Nuovo.
Nanuk scuote la testa e piange, ma la nonna sembra sicura di quello che fa e lo incoraggia.
Getta legna nel fuoco, alla fine anche Nanuk la imita e con fatica ci rotolano sopra il corpo inerme, buttano dell’alcool che al nonno piaceva tanto e il tutto si infiamma in fretta.
Nonna e nipote si abbracciano tristi, guardano le fiamme alzarsi e prendere la forma di Occhi di Fuoco che scoppiettando sembra diventare altissimo, si inchina verso di loro e poi torna fiamma informe.
Nanuk sente un rumore, giurerebbe sia la voce del nonno che gli dice: grazie.