
18 maggio 2027 – Sede Google
Fanculo: il buio fa paura.
A me fa paura. Chi dice di no, mente.
Bussano e per poco non urlo di paura.
È Hanry.
«Tutto bene?»
Annuisco. Sono contento di vedere un volto amico, nonostante la merda che scrive.
Usciamo. Dalla finestra del corridoio entra la luce del parcheggio. Nella hall ci aspettano Bob e Ronda. Lei trema. Cazzo, se la fa sotto.
Ma chi la costringe? È solo una soggettista. Credo che abbia un secondo lavoro.
Bob si avvicina. Sussurra.
«So dove andare» sta gobbo e tiene la torcia puntata a terra. «L’ho visto».
Si dà arie perché lavora nel teatro.
«Hai il martello?» mi chiede.
Annuisco, annuisce. Ronda pigola: «muoviamoci».
Scendiamo le scale e arriviamo ai laboratori informatici. È qui che lavorano quei cazzoni. Paul Matis, l’informatico che ha dato al mondo l’algoritmo Quantum Storyteller. Quello che ha sfornato Paranormal seduction, il libro più amato di sempre. È piaciuto anche a mamma.
Bob raggiunge una porta e punta dentro la torcia.
«Eccolo.»
17 maggio 2027 – Bar Tina’s
«L’umanità se non racconta è destinata alla morte! Dovete salvarla!»
Butto giù il caffè e sorrido: cazzo, se te lo dice King, ci credi.
«Bene. Ora, se non ci sono dubbi, vediamo i dettagli.»
La radio ronza. Perché non la sintonizzano?
«Entrerete come turisti. I palazzi di Google ricevono più visitatori del Louvre.»
Stephen King ha una bocca… Sembra una murena coi capelli.
«All’ora di chiusura vi nascondete nei bagni. Uscite solo a mezzanotte.»
Bob è tutto preso. È un drammaturgo di successo e Hanry, cazzo, lui scrive fiction per la Fox. Ronda sembra a posto, ma è solo una soggettista.
«Trovate il cervellone e lo prendete a martellate.»
«Possono ricostruirlo?» Hanry.
Beh, anch’io sono qui per l’amicizia con Hanry. Anche perché sono uno scrittore: ho pubblicato su Amazon.
«No, bello, quella roba non è il tuo pc. Ci metteranno decenni a rifarla.»
Io li voglio dei lettori.
«Stai ascoltando, ragazzo?»
Cazzo. «Sì, certo, signore.»
«Bene. Tu porti il martello. A ogni colpo pensa: uno scrittore non è nessuno senza lettori.»
«Stephen, stavo pensando…» la voce di Bob è roca per il fumo. E perché è un vecchio. «Non staremmo esagerando?»
«Hai letto Paranormal Seduction?»
Quello scuote la testa.
«Hanno già cominciato l’adattamento del film. Non cambieranno una sola scena. Fidati: nessuno produrrà o leggerà più qualcosa scritto da un umano. Dicono che quel coso quantistico abbia inventato trentasei nuovi generi narrativi.»
19 maggio 2027 – Polizia di Stanford
La camera di detenzione è come quelle dei film. Forse più sporca. Hanry si suona le gambe. A Bob dà fastidio, si vede.
«Te ne stai fermo?»
Ecco.
«Oh, sta’ zitto!» dice Ronda «Siamo qui per colpa tua! Non hai visto l’allarme del cazzo?»
Bob si prende la testa tra le mani.
Ora lo dico.
«Forse è meglio così. Noi scriviamo solo merda. Almeno ora potremmo vedere qualcosa di decente.»
Hanry si ferma, mi sorride.
«Hai ragione! Non siamo finiti!»
«Sì che lo siamo.»
«Il computer quantico è perfetto!»
«Appunto.»
«E noi buttiamoci sul trash!»
Ronda scuote la testa. «Pensi che l’algoritmo non ci riesca?»
«Non così. Pensa: quanti fallimenti dovrà collezionare per fare schifo quanto un essere umano?»
Interessante. Mi alzo.
«Io ho qualcosa, sono a metà racconto. Parla di un dodicenne masturbatore compulsivo che s’innamora di una suora. Che ne dite?»