
-Tu mi stai dicendo che dopo aver viaggiato per mezzo mondo, aver dormito nelle favelas di Ciudad de México, aver trafficato Fentalin a Detroit e essere stato picchiato dalla polizia polacca per barbonaggio in stazione… ci rimango sotto per una scatoletta di legno?
– Non è una scatoletta di legno… guarda bene.
-È una scatoletta di legno. Una scatoletta di legno che un muso giallo al mercato di… come si chiama questo paesino del cazzo? Chissenefrega, non importa. Sono a sud di pechino, molto a sud, non so altro. È una scatola di legno che un tizio mi ha messo in mano. Non so perche l’ha fatto e nemmeno mi interessa, mi sono distratto un secondo e quando mi sono gitato non c’era più. Mi ha dato la scatola, e poi è sparito tra la folla.
-Guarda bene.
– Sì, ok, ha uno specchio incastonato dentro, e quindi? Sarebbe questo il “trovare sè stessi” in oriente? Uno specchio? Ci sono anche nei cessi degli autogrill.
-Davvero vedi solo una scatoletta di legno e uno specchio?
-No, vedo anche un coglione che si è fatto uno sbattimento enorme per trovarsi in mano uno specchio. Questa cosa non ha senso. È stato un bel viaggio, ok, ho il trofeo da mettere sulla mensola. Ma… non posso fissarmi così su… questo. È una scatola di legno con uno specchio. Mi fanno male le gambe, voglio riposarmi…
– Guarda bene. Guardala bene, quella scatola di legno.
-Ma che cazzo devo guardare? È una scatola con dentro uno specchio. Punto e basta. Cosa devo vedere, la mia faccia? Lo so com’è fatta, cosa vuoi che veda?
-Tu cosa vedi?
-Cosa vedo…? Ma sei serio? Vabbè, se vuoi giocare giochiamo, ma aspetta che nello zaino ho un’altra bottiglia, questa è finita… Fa freddo qui. La cina del sud me l’aspettavo più calda. Equatoriale, tipo.
Boh, vedo me stesso. Il solito me stesso che vedo ogni mattina, e… ahahah, adesso vedo anche la schiuma di birra sulla barba! Diavolo, sono un bello spettacolo, proprio no!
-Solo questo? Cosa altro vedi?
-Ancora? Che palle… Aspetta un attimo allora, dov’è l’accendino? Eccolo qui… Se non fumo non ti sopporto. Te e i tuoi giochini del cazzo. Dov’eravamo? Cosa vedo? Non so… cosa devo vedere? Il solito… il solito me… me stesso. Mi fanno male le gambe, ma quanto ho camminato? Dove sono? È una caverna, questa? Diavolo, ora ricordo… ho camminato miglia nella foresta. Miglia. Il sole era alto, e adesso è notte… dove sono? Ho freddo…
-Continua. Cosa vedi?
-Basta. Basta, sono stufo di questa tua merda, tienitela per te. Che cazzo sei, uno strizzacervelli? Manco ti pago, falla finita. Quel tizio che ho spinto per le scale alle medie? Dai, non credevo che si facesse male sul serio, ero un bambino, non ci pensavo mica alle conseguenze… non l’ho fatto apposta…
– Cosa vedi?
-È andato in coma, sì, lo sappiamo. Lo sappiamo tutti, cazzo. lo so, me lo ricordo, non serve che mi ci fai ripensare, non l’ho fatto apposta, punto e basta. E poi dai, cos’è che aveva? SLA? Asperger? Comunque avrebbe fatto una vita di merda, lui e i suoi genitori. E comunque non l’ha mai scoperto nessuno che sono stato io. Ci abbiamo guadagnato tutti.
-E poi, cosa vedi?
-E tu la vedi questa bottiglia? Te la spacco in faccia se non la smetti! Così! Ah… tutto questo sangue, dovrebbe essere la tua testa a sanguinare, non la mia mano… ti prego, basta… se lei è morta non è colpa mia. Non è colpa mia! Se non le avessi dato io la droga l’avrebbe comprata da qualcun’altro. Io la amavo… Non volevo farle del male… non volevo…
-Cosa vedi?
-Cosa vedo? Ah, il vomito sui miei pantaloni, quello lo vedo. lo sento anche bruciarmi la gola, e lo
stomaco. Vedo il sangue che scappa dal polso. Poi vedo te, lì sulla soglia della grotta che mi guardi. Non mi sembri ne felice ne triste. Mi sembri soddisfatto per come è finita, e allo stesso tempo deluso per come sarebbe potuta andare. Cosa vedo, adesso che sto morendo in una grotta sperduta nella foresta cinese? Vedo uno specchio. Ed è la cosa che più mi fa paura.